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Marantz PM 57 ampli integrato
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Prodotto: amplificatore integrato Marantz PM-57
Fabbricante: Marantz - Giappone
Prezzo approssimativo: 650.000 lire
La Marantz, negli anni 70, era conosciuta soprattutto per la qualità dei suoi amplificatori, robusti, ben costruiti e ben suonanti. Negli anni 90 il marchio si è ri-guadagnato una fetta di quella popolarità grazie ad una serie di lettori CD particolarmente azzeccati (uno su tutti, il best-seller CD 63) e, piano piano, si sta facendo avanti nuovamente anche nel campo delle amplificazioni.
Il PM 57 in prova è un integrato di media potenza e dal costo contenuto, dotato di una ricca scelta di controlli, compresi (aaaargh!) il loudness ed i toni, tutto facilmente bypassabile col tastino source direct (puff!). Tutte le funzioni sono comodamente replicate da telecomando. Disponibile persino l'ingresso phono per giradischi, ormai una rarità. La potenza si aggira sui 50 Watts per canale su 8 Ohms, che diventano 70 su 4 Ohms.
Esteticamente è il classico integrato Marantz, nero e, a mio umilissimo parere, piuttosto anonimo e bruttino. Il livello di finitura è proporzionato alla classe di prezzo. Offrire così tanta roba più una potenza di 50 Watts per canale è molto per le 650.000 lire richieste, specie se si pensa che ci sono integratini da 20 watts col solo comando di volume che costano altrettanto.
Logica vorrebbe che da qualche parte si deve essere risparmiato ed è proprio quello che mi accingo a scoprire ascoltando il PM 57.
Questo amplificatore fa (faceva) parte di una superofferta della Marantz Italia, in abbinamento col lettore Marantz CD 38 ed i diffusori Tannoy Mercury M2 allo strepitoso prezzo di circa 1 milione.
Ho avuto la possibilità di ascoltarlo sia in questa configurazione da superofferta che in abbinamento ad altri impianti, sia budget che costosi.
Timbrica
Timbricamente il PM 57 è tendente al chiaro, nel senso che sia la gamma alta che quella medio-alta sono abbastanza in evidenza sul resto dello spettro, ma senza che questo si traduca in un suono affaticante, grazie alla pulizia ed alla bassa distorsione totale.
La gamma alta è ben estesa, discretamente raffinata, non rifinitissima ed introspettiva ma comunque godibile. La gamma medio-alta va divisa in due porzioni: la parte superiore è pulita ed articolata, solo a tratti granulosa in presenza di programmi musicali complessi. La parte più bassa invece appare un po' leggera il che si traduce in voci maschili chiare e nitide ma un po' carenti di corpo. Nessun appunto particolare per quanto la riproduzione delle voci femminili.
Il medio-basso è anch'esso un po' leggerino, sebbene complessivamente non presenta difetti particolari. Il basso è discretamente potente ed esteso ma non impressiona. Corretto ma a tratti timido, è tuttavia ben articolato ed armonicamente ricco.
In definitiva il PM 57 presenta un equilibrio timbrico un po' spostato verso l'alto, tendente al chiaro e luminoso, riuscendo solo in parte nel compito di riprodurre un suono molto raffinato, per colpa di una capacità introspettiva appena sufficiente, che rivela spietatamente la sua classe di appartenenza.
Lo stadio phono si presenta un po' diverso, delicato e musicale, ha un ottimo medio basso, articolato e rotondo. Ricompare quell'accenno di leggerezza sul basso.
Dinamica
Dicevamo: costa 6 biglietti da 100, ha moltissime funzioni, un telecomando e 50 Watts per canale. Un miracolo? No, c'è una spiegazione a tutto. Se timbricamente il PM 57 si rivela sostanzialmente corretto anche se un po' leggero e poco introspettivo, è nella performance dinamica che rivela le inevitabili economie di progetto.
Il suono del PM 57 è un po' compresso, specie in gamma bassa: se c'è da dare una botta, preferisce darla in gamma medio-alta, lasciando il basso un po' privo di energia, segno di una limitata capacità di erogazione in corrente.
Manca, in sostanza, quel punch e quell'impatto cattivo tipico di certi integratini di bassa potenza ma con stadi finali ad alta corrente (NAD, Rotel, Proton). Da questo punto di vista il PM 57 perde molto terreno rispetto a quei concorrenti di pari prezzo ma potenza e features inferiori che citavo in apertura di articolo, nonostante i suoi 50 Watts.
Come sapete, nessuno regala niente e se la concorrenza per lo stesso prezzo offre potenze inferiori (anche della metà), minori capacità operative (ingressi, stadio phono, toni, telecomando etc.) da qualche parte il risparmio deve essere stato forte.
La velocità di esecuzione è in parte condizionata, almeno da un punto di vista psicoacustico, dalla leggerezza del basso, quindi il PM 57 appare a tratti un po' frettoloso, veloce sì, ma senza troppa attenzione al giusto respiro della Musica.
La prestazione dinamica dello stadio phono è molto discutibile, direi che rasenta la sufficienza.
Soundstage
L'immagine ricostruita dall'integrato Marantz è abbastanza ampia ed ariosa, grazie all'equilibrio timbrico un po' spostato verso l'alto. Le dimensioni del palcoscenico virtuale sono adeguate alla classe di prezzo dell'apparecchio, in particolare è apprezzabile la profondità. Buona anche la localizzazione degli strumenti, sebbene i contorni degli stessi appaiano un po' soffusi e morbidi, a causa della scarsa capacità di introspezione nel messaggio sonoro che ho già avuto modo di sottolineare.
Curiosamente, appare un po' vuoto il centro della scena che sembra quindi più spostata verso i diffusori.
Consigli d'uso
La costruzione meccanica del PM 57 è molto economica, nonostante in tutto l'amplificatore facciano capolino le classiche viti ramate di scuola Marantz. Purtroppo le viti ramate nulla possono contro una struttura leggera e risonante come quella del PM 57 che contribuisce non poco a limitare le prestazioni di questo amplificatore. E' stato sufficiente mettere 4 Vibrapod Isolators (o anche 4 piedini Upim per ottenere un miglioramento sensibile delle prestazioni, sia dal punto di vista dinamico che da quello timbrico. Si ammorbidisce un po' la gamma medio-alta e vien fuori una bella gamma bassa, più di impatto. Ancora una volta mi chiedo cosa costi dotare anche un apparecchio così economico di un sistema adeguato anti-vibrazioni.
Il Marantz PM 57 non è esattamente un campione in termini di capacità di pilotaggio, anzi, si è trovato talvolta a disagio coi diffusori Tannoy Mercury 2 coi quali veniva offerto. In pratica, con questi diffusori, i 50 Watts del PM 57 servivano tutti, specie se l'ambiente era di dimensioni un po' grandi (oltre i 25 mq). Quindi occhio agli abbinamenti: meglio diffusori di efficienza medio-alta (oltre gli 88 dB) e non troppo difficili da pilotare, meglio ancora se dotati di una robusta gamma bassa.
Lamentele
Se non sono stato abbastnza chiaro sinora cercherò di porre rimedio subito: state cercando un ampli tuttofare, con tanti ingressi COMPRESO quello phono, con un comodo telecomando, i controlli di tono, il loudness e 50 Watts per canale? Il Marantz PM 57 può fare al caso vostro.
Tuttavia le sue limitazioni dovute al prezzo (ed alla ricchezza di dotazioni) mi costringono ad esprimere delle riserve pensando al PM 57 come amplificatore prettamente audiophile, ovvero come oggetto essenziale ma nato per suonare e basta, senza tanti fronzoli.
Da questo punto di vista i più semplici ma più dotati concorrenti tipo NAD, Rotel, AMC o Proton possono dare molto di più, specie in termini di dinamica.
In sostanza, come ampli flessibile ho ben poche lamentele da fare, dal punto strettamente sonoro, allo stesso prezzo, c'è invece chi fa meglio di lui, offrendo però meno features operative. A voi la scelta.
Dal punto di vista costruttivo avrei visto bene dei piedini anti-vibrazioni ed un cavo d'alimentazione staccabile.
Conclusioni
Volete un buon ampli e non volete rinunciare alla comodità del telecomando, dell'ingresso phono e dei controlli di tono? Ecco a voi il Marantz PM 57: costa relativamente poco ed offre molto.
Volete un ampli nato solo per suonare, rinunciando magari al telecomando, ai controlli di tono, all'ingresso phono e ad una potenza elevata? Cercate altrove, le alternative valide le ho già elencate.
Volete tutto ed anche un suono al di sopra di ogni critica? Rinunciate all'idea di spendere così poco. La vita è fatta di compromessi.
© Copyright 1999 Lucio Cadeddu
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