Prodotto: Amplificatore t.amp E800 Pro
Produttore: t.amp (Thomann Music Store) - made in China
Prezzo approssimativo: 139 € (YMMV)
Disponibilità: Thomann
Recensore: Geoff Husband - geoof@tnt-audio.com - TNT France
Pubblicato: Ottobre 2012
Traduttore: Roberto D'Agosta
Da tempo canto in un gruppo rock di una scuola di musica, facciamo cover di vecchi pezzi e solitamente ci divertiamo un mondo: siamo terribili da ascoltare come potete facilmente immaginare. Inevitabilmente siamo costretti a comprare i componenti elettronici che ci servono badando principalmente al prezzo e come voce mi è stato assegnato il compito di cercare un nuovo amplificatore di potenza per il gruppo.
Avendo due ragazzi che suonano chitarre e batterie, mi è capitato di frequente di mandare i miei sudati risparmi alla Thomann - la più grande ditta europea di componenti elettronici per la musica - per questo è diventato uno dei primi porti in cui approdo quando cerco dei componenti elettronici professionali.
Ci ho messo letteralmente un minuto per cercare nell'appropriata sezione del loro sito web, trovare qualcosa di economico e gradevole alla vista, e premere il tasto "compra". Come succede sempre con questa ditta, l'oggetto è arrivato in meno di una settimana, per cui l'ho tirato fuori per giocarci un pochino e subito ho pensato che questo piccolo amplificatore avrebbe potuto, e ripeto avrebbe , infilarsi nel mio sistema hi-fi per farmi fare una risata.
Semplice. 139 Euro. 12 kg. 500 W per canale su 4 Ohm, 370 su 8 Ohm, - un video che ho trovato su youtube mostra un modello dello stesso amplificatore più vecchio e meno potente che pompa 595 W di potenza continua su un carico di 4 Ohm, per cui quei numeri sembrano essere abbastanza sottostimati - e 800 W in modalità a ponte su 8 Ohm.
139 Euro.
Ora ditemi che non l'avreste infilato nel vostro sistema anche solo per vedere di cosa è capace :-)
Quest'oggetto è così differente da qualsiasi componente elettronico per l'hi-fi che è praticamente impossibile fornire un qualsiasi giudizio di valore usando quel metro; per cui nel seguito scriverò i puri fatti man mano che li scoprirò.
Primo è ben impacchettato. Alzando il suo peso non eccessivo e rimuovendo la busta di plastica in cui è avvolto, vi rendete conto immediatamente della sua qualità costruttiva - pensato per andare in battaglia. Ha dimensioni di 19 pollici, adatte a un mobile per componenti standard, e la sua scatola è fatta di una serie di piani in acciaio imbullonati insieme. Potreste salirci sopra... no che dico? Potreste saltarci sopra senza danneggiarlo! È distante migliaia di chilometri da quell'involucro di acciaio iperfino a cui è avvitato un piatto di plastica che si trova negli amplificatori hi-fi di massa, che abbiano un costo simile.
139 Euro.
Sul pannello frontale ci sono due controlli per il volume, uno per ciascun canale, per cui se avete un sistema mono-sorgente, questo amplificatore sarà più che sufficiente; e ovviamente nel mondo dell'hi-fi avere due controlli del volume è molto "high-end"... Forse sono un po' "plasticosi" e piccoli, ma diavolo, cosa volete? Ci sono alcuni indicatori a LED per segnalare il clipping, la connessione delle sorgenti, l'alimentazione, la configurazione a ponte, la protezione per lo spegnimento e così via, ma tutto ciò in maniera molto discreta. Il frontale ha il logo t.amp E800, ma è realizzato comunque con buon gusto; e anche se non è una bellezza, non c'è veramente nulla che ne tradisca le umili origini, se non la ventola di raffreddamento frontale, qualcosa che non si vede negli amplificatori pensati per l'hi-fi.
Nella parte posteriore ci sono un po' di cose interessanti: morsetti per i cavi dei diffusori di buona qualità accoppiati con uscite Speakon (standard nel mondo "pro") e ingressi sia bilanciati sia jack. Purtroppo non ci sono ingressi phono, ma oramai molte sorgenti o preamplificatori hanno uscite bilanciate e anche se questo non fosse vero, ci sono sempre molti cavi o convertitori misti... Inoltre ci sono diversi interruttori per le opzioni stereo, ponte, mono e per la protezione dal clipping. C'è anche un controllo della terra e, cosa più importante (vedi il seguito), uno per la sensibilità. Questi controlli sono abbastanza piccoli, ma come succede con gli interruttori DIP che si trovano sugli amplificatori hi-fi, li dovete regolare una volta per tutte e dimenticarvene.
Tirando le somme, si tratta di un piccolo amplificatore abbastanza ben equipaggiato.
139 Euro.
Quindi ho rimosso quelle che mi sembra di ricordare siano state 10 viti per aprire il coperchio: le foto qui sotto vi mostrano quello che ho trovato dentro.
Guardate quel gigantesco toroidale! Le sue specifiche non sono presenti, ma deve essere almeno 600 VA; solitamente se ne trovano nel territorio degli amplificatori da 1000 euro in su e anzi molti amplificatori ben più costosi si accontentano di molto meno. Un amplificatore commerciale in questa fascia di prezzo molto probabilmente ne avrebbe uno intorno ai 100 VA. Ovvio, le dimensioni non dicono nulla sulla sua qualità musicale, ma di certo l'amplificatore non rimarrà mai a corto di corrente...
Un altro sguardo e anche per i miei occhi da ignorante è immediatamente ovvio che si tratti di un progetto completamente dual mono dal trasformatore alle uscite per i diffusori: le schede dell'amplificatore sono completamente separate (anche se stranamente non perfettamente simmetriche) e ce n'è una terza per l'alimentazione di potenza con condensatori da 20,000 uF per la riserva di corrente per ogni scheda. Ci sono 6 transistor di potenza per ogni canale e molti altri piccoli pezzettini metallici che non capisco; quelli che fra di voi capiscono di queste cose saranno anche capaci di identificarli, quelli come me che non sono in grado è meglio che lascino perdere da subito. Ma la disposizione è chiara e precisa, l'ingresso della corrente di alimentazione filtrato e tutto dà l'impressione di essere molto professionale e ben fatto.
139 Euro.
Ma questo è un amplificatore di potenza che si avvicina al kW, per cui, dove sono i vari dissipatori? Prima di tutto cerchiamo di essere realisti. Quest'oggetto non sarà di certo un amplificatore in pura classe-A. Tale configurazione molto popolare ma altrettanto inefficiente sarebbe infatti una perdita di risorse drammatica per un amplificatore professionale e ci sono molti amplificatori hi-end che l'hanno abbandonata per la classe-B (per esempio Naim). Per questo dovrebbe produrre molto meno calore di molti amplificatori hi-fi, ma stiamo lo stesso parlando di una potenza d'uscita gigantesca. La soluzione però è ovvia: ci sono dissipatori belli grossi che vanno dal fronte al retro del telaio, almeno uno per ciascun banco di transistor di amplificazione, e ci sono due grosse ventole di raffreddamento, una per canale, che fanno capolino sul retro. Questo spiega anche il perché delle fessure sul pannello frontale: quelle due ventole pompano un sacco di aria attraverso quelle alette. Questo significa non solo che l'amplificatore rimane sempre molto fresco se non spinto ben oltre i limiti di qualsiasi applicazione domestica (e anche quando l'ho usato come amplificatore PA non si è scaldato), ma implica anche che il suo posizionamento non è molto critico; basta che circoli un po' d'aria - e questo significa che va bene più o meno qualsiasi cosa tranne una scatola sigillata - e non vi manderà a fuoco la casa...
139 Euro.
Quello che sto tentando di dirvi è che non vedrete mai nulla di simile, sia per disposizione sia per numero di elementi, in un oggetto intorno a questa fascia di prezzo nel mondo dell'hi-fi. Diavolo, quel trasformatore da solo dovrebbe costarvi oltre 50 Euro...
Ricapitoliamo: solidità di un carro armato, ben protetto (a prova di proiettile) per cui non ci sono rischi di danni dovuti a corto circuiti o assenza di carico, garanzia di 3 anni e non è neanche orrendo. E questo è come è costruito: beh, ovviamente sarà prodotto in milioni di esemplari in qualche fabbrica cinese, tutti i componenti sono senza nome, 20,000 uF di riserva per ciascun lato sono tanti per un amplificatore di questo prezzo ma non molti per un amplificatore da 1000 W. Viene venduto direttamente dalla Thomann e quindi non ci sono intermediari. Principalmente è stato progettato per pompare corrente e non per interpretare il suono della resina dell'archetto di un violino. Ma anche prendendo tutte quest? cose in considerazione, sono completamente sorpreso da quello che ottenete per il vostro denaro: mi sembra quasi che ci sia una differenza di un ordine di grandezza se si fa il confronto con il mondo dell'hi-fi...
Per il bene dell'industria dell'hi-fi è bene che quest'oggetto suoni male; oppure avremo da pensare molto a lungo nei meandri di TNT...
A ogni modo, ho connesso l'oggetto in un sistema arrangiato con i miei Opera M15 Horns, un carico efficiente ma difficile e, cosa importantissima, con degli altoparlanti capaci di sopportare un "pop" da qualche centinaio di Watt: no, non ci penso neanche per sogno, questo mostro non friggerà i miei Polaris. Come sorgente ho usato il lettore CD Opera Droplet che ha un'uscita diretta bilanciata.
Siamo arrivati quindi a un amplificatore di potenza da 139 Euro che alimenta un sistema da 10,000 Euro...
Per far sembrare tutto molto più semplice (allarme ironia) l'ho messo a confronto con il Jungson Ja-99D da 4000 Euro, un mostro da 100 W in classe-A, che è gigantesco rispetto al t.amp.
Almeno è silenzioso senza segnale, ma le ventole danno un po' di fastidio: non molto di più di quanto non farebbe quella dell'amplificatore valvolare SQF da 8000 Euro, ma in alcune posizioni potrebbe risultare irritante. Fortunatamente potreste tranquillamente mettere l'amplificatore dentro qualche armadio e chiudere la porta - sono certo che non si scalderà...
Poiché il lettore Opera non ha un'uscita variabile, ho fatto uso dei due controlli sul t.amp, anche se, facendo per esempio uso di un pre-amplificatore, sarebbe meglio metterli al massimo in modo da bypassarli il più possibile. Questo è vero per qualsiasi amplificatore di potenza con uscita variabile, non solo per questo in particolare.
Ho quindi messo Led Zeppelin 1 nella fornace del lettore Opera e sono tornato a sedermi: per il momento l'industria hi-fi può ancora riposare sui suoi allori. Il suono è molto in avanti: poco basso di cui valga la pena parlare e gli alti molto più granulosi di quello che potrei sopportare a lungo.
Ma per essere onesti il lettore CD (ricordate, a valvole) era ancora gelato, l'amplificatore nuovo e altrettanto gelido, e i diffusori non erano stati usati per più di due mesi.
E quindi ho lasciato il CD a far girare un po' di musica e ho lasciato tutto il sistema scaldarsi.
OK... siamo molto lontani dalla perfezione. Per prima cosa suona molto in avanti e ha una certa tendenza a riprodurre alti granulosi - i primi CD possono suonare a volte come a 8-bit, e c'è una certa tendenza dei cimbali a suonare "tiss tiss" invece del tono e decadimento più complessi che il Jungson produce... Ma molte di queste cose in realtà sono date dalla sorgente e dal fatto che le trombe medio/alte delle M15 sono inevitabilmente molto rivelatrici. Con CD e musica più dolce quella spigolosità diventa meno evidente, anche se è sempre lì - la potenza disponibile non aiuta certamente a nascondere tutto questo perché si tende facilmente a spingere i diffusori più del solito. Però certamente gli alti sono un pochino sottili e granulosi.
Non c'è il calore che il Jungson può dare: il basso è più leggero, e come con gli alt?, manca un po' il senso di completezza della nota, il decadimento della grancassa e così via. Per riassumere: basso leggero, poco accordato, debole nel dar corpo al suono.
In realtà sotto questo punto di vista ricorda molto un tipico integrato a transistor nella stessa fascia di prezzo.
139 Euro.
E se questo fosse tutto, questa recensione terminerebbe qui con la chiosa: di favoloso valore, perché per il costo di un economico integrato da 40 W ottenete qualcosa dalla costruzione solidissima e capace di pilotare qualsiasi diffusore a qualsiasi volume possiate desiderare in una situazione domestica.
Ma non è tutto... Una prima avvisaglia di quello che questo amplificatore può fare particolarmente bene l'ho avuta quando ho messo su una copia bootleg di "Prince - Unreleased Masters". Non ci pensate neanche, non troverete questo disco su internet: è quasi impossibile riuscire ad averlo. Questa copia mi è stata data da Christophe Cabasse (della Cabasse Speakers) molti anni fa: lui ne faceva spesso uso nelle demo dei suoi diffusori.
Le tracce 5 e 6 sono registrazioni fatte in presa diretta live-dallo-studio in collaborazione con il batterista degli NPG Michael Bland e dal bassista Sonny T. Nel 1994, Prince pensava di regalare questo CD con 1000 copie della rivista Guitar Player anche se fu stampato dalla casa produttrice di cui Prince è proprietario. Si tratta semplicemente del trio che suona: la musica fluisce direttamente nel banco del mixer e poi su un nastro DAT, che anche se non è il più efficiente sistema di registrazione, è effettivamente un'incisione diretta su disco. Infatti si tratta della registrazione digitale più "immediata" che io possieda nella mia collezione musicale.
La traccia 6 è "Undertaker" e si apre con una serie di effetti sulla fase della chitarra. Certo questi effetti ci sono anche con il Jungson, ma con il t.amp la chitarra di Prince semplicemente spiraleggia nella stanza: una sensazione eccezionale e appartiene a quelle cose che gli amplificatori valvolari single-ended fanno così bene. Con il Jungson tutto collassa in una palla di calore tra i diffusori. Questo significa che il t.amp deve avere un controllo molto buono della fase, e l'impressionante palcoscenico che è in grado di riprodurre conferma quell'attributo. Infatti mi ricorda l'altro T-Amp, quella piccola meraviglia digitale da 5 W... E poi c'è il basso... Certo, è un pochino leggero e manca di colore, ma ragazzi, quanto è veloce: l'onda d'urto vi colpisce in pieno quando la grancassa raddoppia il tempo. Questa registrazione da studio non editata cattura in sottofondo anche alcuni pezzi di conversazione: nessun altro amplificatore ha reso meglio in passato questa sorta di dettaglio. Questo è messo in risalto maggiormente dal bassissimo rumore di fondo e dalla presentazione abbastanza asciutta.
Ascoltando della musica più comune quel dettaglio spettacolare nella gamma media è confermato e se c'è anche l'ombra di un palcoscenico nella registrazione, il t.amp E800 lo tirerà fuori e lo mostrerà al meglio. Devo dire che questi risultati sono stati completamente sorprendenti e inattesi.
Ovviamente tutto quest'ascolto è stato fatto senza che l'amplificatore avesse mai un attimo di respiro: con diffusori che hanno bisogno solo di qualche Watt per suonare forte, il t.amp girava veramente al minimo. Il lato negativo è che il controllo del volume è abbastanza limitato: anche usando la sensibilità variabile non c'è modo di avere il volume oltre la posizione delle 12 senza aver raggiunto la soglia di danno per le orecchie. Il vant?ggio è che la scelta dei diffusori è completamente aperta: carico di 2 Ohm, sensibilità sotto gli 80 dbl? Oh, smettiamola! Con oltre 500 W con cui giocare? Se proprio volete fare i pazzi, potete comprarne due e fare un impianto da 2 kW...
Però l'accoppiamento con i diffusori è assolutamente critico. Quelle alte frequenze così dure e granulose sono difficili da sopportare soprattutto se prodotte da un altoparlante a compressione: meglio qualcosa di liscio come la seta e magari con un pochino di taglio. Al tempo stesso cercherete diffusori con molto basso e se possibile con un calore naturale. Purtroppo su questo mi trovo a un punto morto: tutti i miei sistemi sono costruiti intorno alle valvole o amplificatori in classe-A e per questo ho messo insieme i diffusori più dettagliati e rivelatori che potessi trovare, esattamente quelli che dovreste evitare se volete ottenere il meglio dal t.amp. Posso dirlo? Meglio con il vinile che con il CD.
Dovrete anche stare molto attenti alla potenza, letteralmente devastante, che questo amplificatore può tirare fuori. Solitamente le persone con un budget sotto i 150 € non si aspettano di ottenere qualcosa con una potenza pressoché infinita, e certamente questo amplificatore è in grado di portare alla distruzione meccanica qualsiasi diffusore domestico senza fare alcuna fatica! In una festa, la tentazione sarebbe quella di continuare ad alzare il volume. Solitamente quella tentazione rischia di danneggiare i diffusori perché l'amplificatore raggiunge il suo limite e inizia a mandare corrente continua negli altoparlanti. Questo è un effetto che si sente chiaramente. D'altra parte il t.amp continuerà a pilotare i diffusori in maniera pulita fino a che non inizierete a sentire i colpi dell'altoparlante dei medio-bassi che arriva a fine corsa o il tweeter che sta sciogliendo la bobina. Per esempio diffusori monitor della BBC o della Rogers e simili sarebbero ideali, ma essendo essi abbastanza inefficienti sarete tentati di alzare il volume per godere dei nuovi livelli del suono. Ma così facendo "cuocerete" gli altoparlanti in appena qualche secondo. Uomo avvisato, mezzo salvato... e ricordate che anche se potete comprare dei nuovi diffusori, non potete comprare delle nuove orecchie.
139 Euro.
Sono stato colto di sorpresa. Con il T-Amp originale della Tripath avevamo un amplificatore che costava meno di 50 Euro in una piccola scatola di plastica che produceva un suono dettagliato, chiaro anche se un pochino in avanti e leggero nel basso. Ha però cambiato la faccia dell'hi-fi economica a patto di poter gestire in qualche modo la sua minuscola potenza d'uscita. Il t.amp E800 proviene da un altro pianeta. La sua progettazione è completamente convenzionale essendo basata, credo, su un vecchio classico tra gli amplificatori di questo genere: la sua filosofia è quella di pompare Watt economici dentro un sistema PA. Grazie però a una buona ingegnerizzazione e a una massiccia alimentazione fa certe cose in maniera brillante, essendo capace di pilotare pressoché qualsiasi cosa. È un prodotto sbilanciato, e sospetto che "bilanciamento" sia uno di quegli attributi che negli amplificatori PA è molto in basso nella lista delle priorità, ma anche le sue debolezze sono molto inferiori a quelle di molti amplificatori a transistor di prezzo simile ma di potenza molto inferiore.
Ma c'è di più: il T-Amp originale era racchiuso in una patetica scatola di plastica, usava dei terminali a molla e un ingresso a jack, mentre qui c'è una scatola di dimensioni giuste a cui non manca nulla. Il Tripath aveva necessità di essere re-inscatolato prima che poteste ottenerne qualcosa di sensato, e non appena comprate una scatola con i t?rminali e i connettori arrivate immediatamente vicini al costo dell'E800. I vari cloni "super T-Amp" tentano proprio di risolvere quel problema, almeno fino a un certo punto, e probabilmente per queste cifre sono gli unici che possono battere l'E800 nel rapporto qualità/costo, ma sono seriamente limitati sotto altri aspetti e comunque l'E800 riesce a fare alcune cose meglio.
139 Euro.
E questo mi porta a un altro punto... modifiche. Anche se la scatola è abbastanza ben riempita, c'è spazio per migliorare i condensatori di potenza, ricablare il tutto e così via. Chissà cosa 100 € di componenti per l'audio possano fare - forse nulla ;-). Personalmente, sarei tentato di disconnettere o mettere un interruttore che controlli il motore delle ventole perché in stanze piccole ne sentirete il rumore, eai livelli di ascolto domestici semplicemente non avrete bisogno di raffreddare l'amplificatore.
Quindi per concludere, a chi può interessare? A chiunque... Se state cercando un amplificatore integrato economico, allora ripensateci, l'E800 lo distruggerà nella qualità complessiva del suono anche dimenticandosi della sua potenza. Volete qualcosa che possa fornirvi un'alternativa in caso succeda qualcosa al vostro amplificatore ultra-costoso, perché no? Potreste anche arrivare a preferirne il suono e risparmiare una fortuna. State per dare una festa? Cos'altro potrebbe funzionare alla perfezione? E rimarrete sorpresi da quanti nuovi amici scoprirete di avere non appena si spargerà la voce che avete un amplificatore PA da prestare. Ovviamente quando il vostro giovanotto vorrà assordare i vicini non dategli il vostro impianto buono, ma tirategli dietro l'E800 ben sapendo che non si romperà sia che metta in corto gli ingressi, lo metta al massimo volume con i connettori dei cavi disconessi da una parte o lo usi come ferma porte. Un sistema surround? Sarebbe ideale, compratene quattro e schiaccerete i vostri amici del pub con i loro sistemi da 10,000 €. Volete giocare un po' con qualche upgrade DYI? Non rischiate molto. E poi quando arrivate alla crisi di mezz'età e finite per cercare un gruppo con cui suonare per far finta di essere un giovane Mick Jagger troverete frotte di chitarristi pronti ad accogliere a braccia aperte voi e il vostro amplificatore. Infine, se quello che ho scritto è tutto sbagliato e vi ritrovate con un cane di amplificatore che semplicemente odiate, potete tranquillamente rispedirlo indietro alla Thomann entro 30 giorni e vi vedrete completamente rimborsati. Cos'altro volete, il sangue???
Che strana recensione: per caso mi è capitato tra le mani un gioiello di amplificatore che - rarità nel mondo dell'audio professionale - è anche perfettamente adatto all'uso domestico? No, certamente no. Ci sono centinaia di amplificatori simili e molti altri amplificatori PA che sono molto molto più costosi di questo. Ma quello che ho scoperto, e soprattutto temo, è che l'equazione del valore per i componenti professionali è completamente diversa da quella del mondo hi-fi: se questo amplificatore fosse stato messo sul mercato da una ditta hi-fi con un aspetto più domestico (ma con componenti più economici) costerebbe diverse volte di più. Ovviamente ha dei difetti musicali evidenti, ma questo non cambia il fatto che in certe aree ha prestazioni ben superiori a quelle che sarebbe lecito attendersi per la sua fascia di prezzo, e suppongo che questo valga anche per altri prodotti della stessa specie. Non cercherò di fantasticare sul perché questo accada, ma ho intenzione, se riuscirò ad avere altri esemplari in prova (anche se ho comprato l'E800 non è qualcosa che posso permettermi di continuare a fare), di esplorare il mondo dei componenti "pro". Ma ricordate il mantra cento-trenta-nove-euro...
* Quando recensii il T-Amp originale fantasticai sulla possibilità che qualcuno lo prendesse, lo infilasse in una nuova scatola, aggiungesse qualche bottone scintillante e lo rivendesse per 10000 €. Beh, questo è quello che è accaduto anche se bisogna dire che non si è superata la soglia dei 1000 €. In questo caso posso facilmente immaginare qualcuno che faccia più o meno lo stesso: tirate via le ventole e i connettori professionali, metteteci un frontale nero laccato, un paio di condensatori delle meraviglie e rivendetelo a 2000 €... Vedremo...
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