Prodotto: Trends Audio TA 10.1 - amplificatore integrato con chip TA 2024
Costruttore: Trends Audio - Hong Kong
Prezzo di listino: 150$ (170 € in Italia da Playstereo)
Recensore: Lucio Cadeddu - TNT Italia
Recensito: Luglio 2007
Sono già passati due anni e mezzo dalla data di pubblicazione della recensione dell'amplificatore T-Amp, un oggetto che ha scosso il mercato HiFi più di ogni altro, causando reazioni incontrollate, in tutti i sensi. Tanti audiofili se ne sono innamorati, considerandolo un ampli "definitivo" (si sa, l'amore fa fare follie), altri l'hanno ferocemente osteggiato, talvolta per partito preso, talvolta per malcelato interesse personale, altre volte per gusti troppo distanti dal carattere forte del piccolo ampli della Sonic Impact.
Non appena scoppiò il fenomeno T-Amp sul mercato è successo di tutto: (auto)costruttori furbi che si sono affrettati a cavalcare l'onda offrendolo in cabinet più raffinati, dal costo decuplicato. La stessa Sonic Impact, che certo non era un'Azienda del settore HiFi, è stata quasi costretta a proporne subito una versione "audiophile", il Super T-Amp, con circuiti migliorati, un bel cabinet, alimentazione inclusa nel prezzo e finalmente connettori degni di applicazioni HiFi. Poi sono apparsi modelli più potenti, che utilizzavano ancora i chip Tripath ma purtroppo la magia del piccolo chip TA2024 non sembra essere stata mai eguagliata. Gli altri chip suonavano molto bene, ma il piccolo continuava ad avere qualcosa di più magico.
Io sono rimasto alla finestra, fiducioso che prima o poi qualcuno più furbo degli altri avrebbe proposto una versione migliorata sotto ogni aspetto, ad un prezzo ragionevole e lontano dalle speculazioni più becere tipiche di questo settore. Non ho dovuto aspettare moltissimo e già nell'autunno del 2006 la Trends Audio, nascente Azienda di Hong Kong, mi contattò proponendomi il loro primo ampli integrato basato su chip TA 2024, il TA 10. Un bel cabinet in alluminio, pure meno ingombrante del T-Amp originale, connettori come si deve, una buona alimentazione esterna, circuiti costruiti con criteri e componenti audiophile-grade, il tutto alla modica cifra di 99$. Al cambio attuale, una settantina di €. In pratica costava quanto un T-Amp dotato di una decente alimentazione esterna. Era l'ampli che stavo cercando. Pochi mesi dopo la Trends Audio annunciava la release di una versione migliorata, la 10.1, che è oggetto di questo test. Nel frattempo tante recensioni entusiastiche sono apparse sulla stampa specializzata di tutto il mondo ed il prezzo è salito a 150$, in Hong Kong. In Italia si acquista oggi per circa 170 €. Certo, rispetto ai 70 € iniziali è una bella differenza. Non c'è niente da fare, le cose buone non restano economiche a lungo, è una ben nota legge di mercato (domanda forte = prezzi che salgono). La cifra, comunque, è ancora al livello di ampli integrati commerciali di "primo prezzo" coi quali questo giocattolino ha molto poco a che spartire, come vedremo.
Anziché dilungarmi inutilmente con un elenco di specifiche tecniche, vi consiglio di far riferimento al datasheet ufficiale del TA2024, sul sito Tripath. Il TA 10.1 ha una potenza d'uscita IDENTICA a quella del T-Amp originale e non potrebbe essere altrimenti visto che il chipset utilizzato è lo stesso. Stiamo parlando quindi di circa 6 watt per canale su 8 Ohm e 10 watt per canale su 4 Ohm.
Le differenze sono tutte cucite intorno al chipset Tripath: nuovi circuiti con componentistica di pregio (induttanze in aria, ad esempio), un bel cabinet amagnetico in alluminio, una buona alimentazione universale da 3A (da 100V a 240V) di tipo switching, la possibilità di trasformare l'ampli in un finale di potenza semplicemente spostando dei jumpers interni sulla mainboard e persino la possibilità di regolare l'offset in uscita, per un fine tuning dell'esemplare in vostro possesso (far riferiento al manuale per questa operazione).
Utilizza inoltre ottimi connettori RCA d'ingresso e dei bellissimi connettori d'uscita che accettano ogni tipo di terminale (cavo spellato di grossa sezione, banane, forcelle). Le dimensioni, come si evince dalla foto, sono veramente minime: 76mm (L) x 46mm (A) x 114mm (P). Potremmo chiedere di più?
Le differenze tra la prima versione TA10 e la nuova TA10.1 oggetto di questa prova sono facilmente visibili nella foto qui sotto: migliori condensatori nei punti più critici ed un cablaggio realizzato con materiale di qualità e sezione superiore.
Non è difficile acquistare il Trends Audio TA 10.1. L'Azienda ha stipulato una partnership commerciale con il sito di vendite online Buyoyo ma l'ampli può essere acquistato direttamente in Italia (con tutti i vantaggi del caso) da Playstereo.com.
Lo si può trovare su Ebay, nuovo, a 150$ presso un rivenditore canadese ma ai vantaggi del cambio favorevole euro/dollaro occorre sottrarre i costi per la spedizione intercontinentale e le tasse ed i dazi doganali che su un oggetto di 150$ iniziano ad incidere non poco. Occorre anche considerare che, in caso di problemi o di assistenza, poter far riferimento ad un distributore italiano "ufficiale" è decisamente meglio.
Il prezzo può sembrare alto, rispetto al T-Amp originale, ma c'è da considerare che il Trends Audio TA 10.1 è un ampli già "pronto" per funzionare: include l'alimentazione, connettori come si deve e tutto il resto. Alla cifra richiesta, in pratica, non c'è da aggiungere niente.
Stavolta, anziché affrettarci a pubblicare la prima recensione di un ampli che per certi versi segna un punto di non ritorno, abbiamo preferito aspettare che uscissero tante altre recensioni, sia sulle riviste ufficiali che sui vari forum di discussione. Tanti audiofili hanno già acquistato l'ampli Trends Audio e ne scrivono impressioni estremamente positive un po' ovunque anche in Italia. Noi abbiamo preferito che il polverone si calmasse un poco.
Ovviamente, volevo confrontare il TA 10.1 contro i suoi più diretti avversari: il T-Amp originale ed il Super T-Amp.
L'ho inoltre confrontato con altre amplificazioni con tecnologia simile, in particolare i finali NuForce REF9SE e l'integrato italiano T-HiFi Power TI S (con il chip TA 2022).
Non posso tacere il fatto che su un sito internazionale il TA 10.1 ha letteralmente sbaragliato la concorrenza in classe D, ivi comprese le amplificazioni più costose (NuForce, Plinius, Flying Mole...) in un serrato confronto diretto.
Comincio dalla fine: quest'ampli è una piccola, deliziosa meraviglia. Non c'è dubbio alcuno che riesca ad estrarre le migliori virtù del chip TA2024, virtù che il T-Amp aveva lasciato largamente intuire. Il confronto è semplicemente impietoso: il T-Amp originale a confronto suona leggero, poco definito (!!!) ed inconsistente. In poche parole, prendete tutte le virtù del T-Amp e moltiplicatele per un fattore 10, poi prendete i limiti e moltiplicateli per 0. Alla fine dell'operazione avrete un'idea di come suona il TA 10.1.
La prima cosa che salta all'orecchio è la gamma bassa, decisamente più potente e profonda. Per un errore nei circuiti del T-Amp originale, infatti, la gamma bassa più profonda appariva leggermente attenuata. Alla Trends Audio hanno fatto bene i compiti a casa ed ora il chip TA2024 è libero di esprimersi con autorità anche nella prima ottava, potenza limitata permettendo.
Il Super T-Amp aveva a sua volta già superato questo problema ma evidentemente alla Trends Audio hanno lavorato meglio ed il confronto tra la gamma bassa del TA 10.1 e quella del Super T è tutto a favore del primo: migliore potenza, articolazione e profondità. Non si tratta di una differenza trascurabile e diventa evidente all'ascolto di brani per organo, ad esempio. Forse con Musica pop/rock o Classica questa differenza risulta meno drammatica.
Superato a pieni voti il confronto in gamma bassa, il Trends si prende le sue belle soddisfazioni anche sul resto dello spettro audio. La gamma media, ad esempio, è più pulita e trasparente sia di quella del T-Amp originale sia del Super T. La performance con il pianoforte, ad esempio, è da considerarsi eccellente in termini assoluti, indipendentemente dal prezzo. Accuratezza tonale, attacchi veloci e decadimenti naturali, uniti ad una ricchezza armonica notevole, fanno della performance del TA 10.1 qualcosa di assolutamente musicale e godibile. Lo stesso effetto lo si può notare sulle voci, sempre molto vive, naturali e presenti, con le sillabe sempre ben scandite. Tanto per essere chiari fino in fondo, sia il T-Amp che il Super T-Amp che il T-HiFi Power TI S fanno peggio in queste aree. Per ottenere qualcosa di sensibilmente migliore, da questo punto di vista, occorre salire ed andare a scomodare amplificazioni del calibro dei NuForce REF9SE.
In gamma alta il TA 10.1 coniuga ricchezza armonica, dettaglio e finezza di grana. Quelle lievissime tracce di asprezza che di tanto in tanto potevano essere ascoltate con il T-Amp "liscio" sono qui completamente assenti. Non posso definire il TA 10.1 un amplificatore "caldo" né tantomeno morbido. E' trasparente, preciso ma senza suonare pungente. L'aggressività non fa parte del suo DNA ma neppure l'eufonia. Ad esempio, per tornare ai confronti, il T-HiFi Power TI S suona DECISAMENTE più caldo e morbido, ma anche molto meno preciso e dettagliato. L'estensione in gamma alta sembra inferiore. Certamente così non è ma la sensazione è quella, come se l'estremo alto fosse arrotondato. Il TA 10.1, invece, riproduce tutto ciò che c'è, senza concedere alcunché all'eufonia fine a se stessa.
Sintetizzando, posso dire che timbricamente il TA 10.1 è un amplificatore molto ben bilanciato, certamente più equilibrato del T-Amp originale, al quale mancava un po' di peso nella prima ottava. Trasparenza e ricchezza di informazioni sono i due aspetti che colpiscono di più al primo ascolto. Col tempo poi conquista l'ascoltatore con una capacità di comunicare la Musica in maniera assolutamente naturale.
Prima di tutto, MAI dimenticare che si tratta pur sempre di un amplificatore da 6 watt per canale. Questo significa che utilizzare diffusori di sensibilità non adeguata (inferiore ai 93 dB) e/o grandi ambienti d'ascolto è il modo migliore per non godersi tutta la magia della quale è capace questo nanerottolo. E' anche vero che molti audiofili ascoltano a livelli medi che raramente superano gli 80/85 dB nel punto d'ascolto (per gusto personale o per ragioni di vicinato) pertanto questi potrebbero trovare la potenza sufficiente anche con diffusori "normali" (sui 90 dB).
Tuttavia, il clipping, specie con programmi molto energetici, è sempre in agguato. I salti dinamici sono risolti con naturalezza fintanto che c'è birra ma quando questa finisce....ci si siede.
Rispetto al T-Amp, che ha la stessa potenza, sembra che il TA 10.1 suoni un po' più forte, certamente merito del maggior peso della gamma bassa e della minore distorsione percepita. Però è meglio non farsi illusioni, si tratta sempre di 6 piccoli watt. Bellissimi, ma sempre sei sono.
Gli attacchi ed i rilasci sono più convincenti che col T-Amp o col Super T-Amp: più veloci i primi, più a lento decadimento i secondi. Il T-Amp originale aveva una leggera tendenza a tagliare un po' frettolosamente le code delle note, rendendo il suono vivace e ritmato. Con il TA 10.1 la Musica prende a respirare maggiormente e soprattutto gli strumenti acustici ne traggono grande beneficio (di nuovo, il piano, ad esempio).
Anche dal punto di vista del PRaT (Pace, Rhythm and Timing) il TA 10.1, finché può, si comporta egregiamente. Forse non è l'ampli ideale per saltare come deficienti in sala d'ascolto al ritmo dei Prodigy ma comunque riesce nel miracolo di suonare eccitante anche coi generi più ritmati.
Infine, se nella macrodinamica occorre fare i conti con la poca potenza a disposizione, nel campo della microdinamica il piccolo si prende le sue brave rivincite, suonando precisissimo, introspettivo e vivo fin nei più minuti dettagli.
Il T-Amp originale era capace, sorprendentemente per il prezzo, di creare un palcoscenico virtuale sconosciuto agli amplificatori entry-level. Questo, unito alla sua enorme trasparenza, rendeva il confronto coi suddetti quantomeno improponibile. Ebbene, il TA 10.1 fa ancora meglio, aggiungendo parecchio spazio alle dimensioni delll'immagine virtuale, sia in larghezza che in altezza (soprattutto!) che in profondità. E fa persino meglio del Super T-Amp, che riesce a costruire un'immagine virtuale ben posizionata tra i due diffusori e dietro di essi ma non in modo altrettanto stabile ed a fuoco. La capacità di "vedere" dentro lo stage, con il TA 10.1 ha veramente dell'eccezionale, vista la classe di appartenenza. Focalizzazione, stabilità e precisione geometrica sono semplicemente su un livello elevatissimo, per ottenere il quale occorre salire di molto nella classe dei concorrenti. Le voci, specie quelle femminili, appaiono talvolta un po' avanti ma questo effetto presenza non è del tutto spiacevole, anche perché non è accompagnato da fastidiose caratterizzazioni di porzioni dello spettro audio né delle sibilanti.
Ovviamente, quando si porta l'ampli vicino al suo limite fisiologico l'immagine si scompone, tutto si proietta un po' più in avanti e si restringe. Questo accade con tanti altri amplificatori, solo che quando la potenza è superiore il clipping è più difficile da raggiungere, ovviamente.
Il T-Amp era stato criticato in tanti modi, qualcuno disse che non si trattava di un vero ampli perché necessitava di un buon alimentatore esterno. Qualche altro lamentava la complessità del doversi dotare di adattatori e di fare qualche equilibrismo di troppo nel collegare grossi cavi di potenza. Ebbene, il Trends Audio TA 10.1 è un ampli completo a tutti gli effetti. Collegate la spina dell'alimentatore nella presa a muro, i cavi di segnale ed i cavi di potenza (terminati come più vi aggrada) e siete pronti all'ascolto. Migliora un po' con l'uso, come altri amplificatori basati su chip Tripath, ma anche fuori dalla scatola non è male, anzi.
Fate attenzione perché l'ampli è veramente piccolo e leggero, quindi cavi di potenza pesanti o rigidi potrebbero farlo rovesciare con facilità. In questo caso basterebbero quattro gocce di blue-tac per fissarlo in maniera intelligente al piano d'appoggio. Dei buoni piedini isolanti sono invece i BrightStar Isonode, che però non risolvono il problema del rovesciamento eventuale.
Questo ampli, come il T-Amp, è già "a ponte" perciò non tentate di collegarlo in questo modo. Se volete più potenza provate ad usarne due, magari sistemati in maniera tale da essere semplici finali di potenza, in biamping orizzontale (uno per i bassi ed uno per gli alti) o verticale (uno per cassa). Ovviamente servono diffusori predisposti per il biwiring ed uno sdoppiatore del segnale in ingresso.
Se utilizzate più sorgenti l'unico ingresso del TA 10.1 è un problema e vi serve un pre, passivo o attivo che sia. Uno piccolo, con un buon stadio phono e che costa veramente poco è il cosiddetto T-Preamp che ho recensito qualche tempo fa, anche se la qualità del TA 10.1 meriterebbe partners di qualità più elevata.
Ovviamente si possono fare le solite cose: provare alimentatori diversi (tipo gli ZetaGi) oppure batterie ad uso motociclistico, ricaricabili. Sentitevi liberi di sperimentare ma assolutamente non obbligati. Il TA 10.1, già con la sua alimentazione di serie, è capace di prestazioni eccellenti. Un upgrade non è assolutamente necessario.
Se volete, potete poi divertirvi a regolare l'offset (leggere il manuale d'uso per i dettagli) ma, in definitiva, considerate questo TA 10.1 non una palestra sulla quale fare esperimenti, ma un amplificatore high-end a tutti gli effetti, che può funzionare benissimo già così com'è. Null'altra è richiesto, solo una mente sgombra da pregiudizi (difficile da trovare nell'ambiente).
Costruzione e finitura. Il Trends Audio TA 10.1 possiede un cabinet in alluminio davvero bello e ben rifinito, ottimi connettori ed un'estetica attraente nel suo minimalismo. Dei due esemplari in prova uno aveva il potenziometro del volume montato leggermente fuori asse (accade anche nelle migliori famiglie) ma ciò non ha pregiudicato in alcun modo la funzionalità del controllo. In tutto il tempo che ho utilizzato questi apparecchi (circa 10 mesi ininterrotti, quasi sempre al limite del clipping) non hanno mostrato problemi di alcun tipo. E la mia bolletta ENEL ha ringraziato.
Il cabinet è molto piccolo, quindi i connettori sono tutti terribilmente vicini. Potreste avere problemi con cavi di sezione molto elevata o con connettori molto ingombranti. Anche lo spazio per le dita non è certo ottimale. Infine, c'è sempre un solo ingresso...!
Il rapporto qualità/prezzo, nonostante gli aumenti, è semplicemente stellare.
Suono. La potenza d'uscita è il più grosso problema di questo amplificatore: limita un po' la scelta dei diffusori da abbinarci e la dinamica complessiva. E' il prezzo da pagare per ottenere prestazioni mozzafiato in tutti gli altri parametri sonori, ben al di là della sua classe di prezzo, fino ad un fattore moltiplicativo di 10-15 volte il suo prezzo. A causa della poca corrente a disposizione, l'impatto e la fisicità della gamma bassa sono ovviamente limitati, alla fisica non si comanda. Alcuni ascoltatori, a seconda del tipo di impianto, di diffusori e di gusti personali, potrebbero preferire un bilanciamento timbrico più caldo.
Una piccola grande meraviglia che supera, in ogni parametro, le già elevate performance del T-Amp originale e del suo naturale upgrade Super T-Amp. Questo ampli prova in maniera inconfutabile quanta magia fosse ancora nascosta nel chip TA 2024. Dimenticandosi le limitazioni imposte dalla potenza d'uscita, questo ampli può essere facilmente confrontato con apparecchi che costano oltre 10 volte il suo prezzo. Mi rendo conto che sia un'affermazione molto forte ma, se riuscite a liberarvi di qualche pregiudizio di troppo e se avete la fortuna di poterlo ascoltare con partners ideali, questo TA 10.1 vi regalerà un'esperienza d'ascolto davvero entusiasmante, specie se si pensa che allo stesso costo si acquista un ampli "primo prezzo" da mercatone che, dal punto di vista sonoro, è lontano anni luce dalla raffinatezza di questo piccolo gioiello. Coi diffusor giusti questo TA 10.1 può rappresentare il cuore di un vero impianto di ambizioni elevatissime.
Raccomandato? No, semplicemente dovete possederne uno :-)
Copyright © 2007 Lucio Cadeddu - www.tnt-audio.com