Prodotto: Trends Audio TA-10.2P - finale di potenza in classe T
Costruttore: TrendsAudio - Hong Kong
Prezzo di listino: 199,00 € (versione SE) (Web Site: 179,00 € o 199,00 € per la versione 'SE') (Prezzi dell'hifi)
Recensore: Nick Whetstone - TNT UK
Pubblicato: Ottobre 2009
Traduttore: Carlandrea Pipia
Sembra che sia passato poco tempo da quando gli amplificatori in classe T sono arrivati tra di noi, a buon mercato e di qualità tale da far rizzare le orecchie a parecchi recensori e da fargliene tessere le lodi. Guidata dall'ultra-economico ed allegro T-AMP della Sonic Impact, seguito da diversi versioni dal suono di classe come il DiyParadise Charlize ed il Trends TA-10.1, la classe T ha offerto agli audiofili attenti al portafoglio, che potevano convivere con le limitazioni dovute alla bassa potenza di uscita, una grande qualità sonora con una spesa contenuta. Il fatto è che con l'hi-fi "a buon mercato" una volta che si fa una reputazione continua a vendersi da sola, e il Trends TA-10.1 è un buon esempio di questo fenomeno. Ma nessun costruttore si può permettere di stare fermo in un mondo moderno fatto di specifiche in continuo cambiamento, e Trends Audio ha sviluppato il suo micro sistema Hi-fi includendo un piccolo preamplificatore, il PA-10, che ho recensito agli inizi di quest'anno. Il PA-10 ha già un controllo di volume, e poichè nessuno vuole due potenziometri sul percorso del segnale Trends ha fatto la cosa più logica e ha messo sul mercato il finale di potenza TA-10.2.P, senza potenziometro.
L'aspetto del TA-10.2.P ha un'aria familiare. E deve averla poichè la Trends ha progettato tutto i suo prodotti per accoppiarli l'uno con l'altro. A parte la manopola del controllo di volume, il TA-10.2.P è praticamente identico al TA-10.1 (o al nuovo TA 10.2 integrato). Perfino così, io resto ancora meravigliato dalla bravura nel far entrare un amplificatore in uno spazio cosi piccolo, fornendo allo stesso tempo tutte le connessioni necessarie. I prodotti Trends sono chiaramente progettati per l'audiofilo che ha a disposizione spazi ridotti, magari qualcuno che vive in un piccolo appartamento o qualcuno con solo la stanza da letto in cui poter sistemare l'intero impianto hi-fi. Così ho messo su un impianto Trends, composto dal TA-10.2.P, dal preamplificatore PA-10 e dal DAC USB UD-10.1, nella mia sala d'ascolto più piccola. La sorgente sonora era un piccolo PC ma potete usare nella stessa maniera un PC portatile e tenere l'intero sistema su un unico ripiano. Ma per prima cosa vi parlerò del TA-10.2.P come amplificatore di potenza.
Non ho avuto l'occasione di ascoltare il TA-10 originale, la cui recensione è stata fatta dal nostro esimio direttore, Lucio Cadeddu, a cui ovviamente è piaciuto quello che ha sentito. Leggendo le specifiche del TA-10, e del TA-10.2.P, si vede che essi sono identici (nel senso che il chip è lo stesso, ma l'implementazione a contorno è diversa!) a parte il controllo del volume ed il peso. Così ho installato il TA-10.2.P nella mia sala d'ascolto più piccola, assieme a un Logitech SB3 modificato, uno Scott Nixon DacKit, al PA-10, e a dei diffusori IPL A2. Come al solito, ho lasciato funzionare il TA-10.2.P per circa 24 ore prima di iniziare seriamente l'ascolto.
Sin dall'inizio, ho potuto sentire perchè a così tante persone piace il TA-10. E' stato detto che l'amplificatore ideale sarebbe uno spezzone di cavo con del guadagno, e mentre il TA-10.2.P non è l'"ideale", la sua chiarezza sonora mi ha dato l'impressione che non ci sia molto dentro quel piccolo scatolotto che possa "inquinare" il segnale! La ricostruzione della scena sonora è affilata come un rasoio che non solo colloca ogni interprete\strumento esattamente al suo posto, ma ne presenta anche una "immagine" forte. Il fronte sonoro è largo con anche una certa profondità (ricordate che questo avviene in una piccola stanza dove è difficile avere una grande profondità del fronte sonoro). Il bilanciamento tonale è neutro, nè troppo caldo nè troppo freddo. Il timing è buono e il mio piede ha battuto il tempo a lungo. Ho trovato il basso un poco meno prominente che con gli amplificatori Charlize o il Class-T Audiodigit, ma non al punto da sentire che manchi, almeno non in quella piccola sala. L'impressione generale è che il TA-10.2.P sia un amplificatore molto buono nel consegnare accuratamente alle casse il segnale ricevuto in ingresso (amplificato) ed è stato anche molto piacevole da ascoltare. Si, è stata una rappresentazione sonora leggermente differente da quella dello Charlize, e le mie preferenze personali sono per il bilanciamento leggermente più caldo di quest'ultimo. Comunque, sono sicuro che almeno uno dei miei amici sceglierebbe la maggior neutralità del TA-10.2.P!
E adesso è arrivata l'ora di cambiare qualche elemento. il PA-10 ha lasciato il posto all' EZ Linestage della DiyHiFiSupply, che ho recensito di recente. L'effetto è stato immediamente evidente con più bassi, una rappresentazione sonora leggermente meno sottile, ed una performance in generale più raffinata. Naturalmente questo è un confronto impari rispetto al costo ma mostra che il TA-10.2.P è magari ad un livello più alto del PA-10, ed è meritevole di partner più costosi. Voi potete scegliere in che maniera far ciò, se accoppiarlo al PA-10 per motivi di costo e compattezza (l'EZL è più largo, occupa la metà di un ripiano hi-fi standard), o se è la qualità sonora che è la cosa più importante, potete cercare un preamplificatore migliore che migliorerà il suono del TA-10.2.P. Ho provato pure il Tube-Pre Audiodigit che ho preferito anche al PA-10. Ma questo mi ha lasciato piuttosto perplesso, perchè il PA-10 mi era piaciuto abbastanza quando lo avevo inizialmente recensito. Così ho tolto il TA-10.2.P e l'EZL, e ho messo il DiyParadise Charlize assieme al PA-10. Per qualche motivo è sembrato che il PA-10 lavori meglio con il Charlize di quanto faccia con il TA-10.2.P. IL suono non era così leggero sui bassi, forse perchè il Charlize suona un pizzico più caldo di suo. Ancora, sembrava strano che il PA-10 funzionasse con risultati migliori con il Charlize che con il TA-10.2.P, che è presumibilmente consigliato per funzionarci assieme! Giusto per essere sicuri, ho provato l'amplificatore in classe T Audiodigit ed anche questo aveva un suono migliore con il PA-10 che con il TA-10.2.P!
Ancora un pizzico perplesso dalla combinazione del PA-10 con il TA-10.2.P, ho sostituito la valvola di serie del PA-10 con la 6H23n che eleva le specifiche al livello "SE". Dopo aver regolato i voltaggi, ho inserito il PA-10 tra l'UD-10 e il TA-10.2.P. La differenza è stata immediamente palese! Il suono sottile che si otteneva col pianoforte era sparito, l'intero sistema suonava bilanciato molto meglio e in generale più vicino a quando stavo usando il Linestage EZ, sebbene non così raffinato. Mi ha un pò sorpreso quanto miglioramento abbia portato il cambio della valvola. Nella mia recensione iniziale del PA-10 non avevo riscontrato che la 6H23n facesse cosi tanta differenza. E' un altro segno di quante variabili dobbiamo tenere in conto quando stiamo costruendo un buon sistema.
Il TA-10.2.P è disponibile in due versioni, la standard e la "SE", quest'ultima è identica ma viene fornita con un alimentatore più robusto. In verità non c'è molta differenza tra i due alimentatori, con la PSU dell'"SE" che suona molto leggermente più raffinata. Ma dovete tenere in considerazione che nel mio sistema i diffusori sono facili da far suonare. Con carichi più difficili sugli altoparlanti, la PSU più grande potrebbe fare una maggior differenza. Ho provato anche un SMPS Skynet 8080 e l'ho trovato così vicino all'"SE" che io non posso in tutta onestà dire di aver sentito una qualche differenza. Ho provato anche una batteria da 12 volt e mi è piaciuta la rappresentazione sonora leggermente differente, forse leggermente più rilassata. Molti mettono la mano sul fuoco sull'uso delle batterie per questi amplificatori a 12 volt della classe T-amp e il mio sospetto è che il miglioramento ottenibile dipenda molto dalla qualità della vostra linea elettrica. Io uso un filtro di rete di alta qualità e non ci sono in realtà dei problemi tali da ottenere un grande miglioramento con l'alimentazione a batteria. Detto ciò, con questo amplificatore è una possibiltà da esplorare.
E' utile evidenziare che amplificatori così piccoli possono creare qualche inconveniente. I connettori sono tutti molto vicini e inserire tutti i collegamenti richiede un pò di attenzione. I cavi, e particolarmente il tipo più grosso, metteranno alla prova e tireranno via dal ripiano il minuscolo TA-10.2P ed è una buona idea aggiungere un qualche sistema per sostenere i cavi, ad esempio un paio di ganci nel retro del tavolino porta-elettroniche.
La sorgente per questo primo ascolto è stata una Logitech SB3 modificata con un DacKit Scott Nixon, così successivamente ho tolto l'SB3/DacKit e ho inserito l'UD.10.1 originale, così da fare un sistema "tutto Trends". La sorgente era il solito vecchio PC PIII con Ubuntu, con Exhaile come riproduttore musicale. Mi sorprendo ancora quando preparo questo tipo di sistema e sento la qualità che esce fuori dagli altoparlanti! Non succedeva così tanto tempo fa, se io avessi sentito questo livello di chiarezza, mi sarei potuto convincere che stavo ascoltando qualcosa di ultra-costoso! Se io avessi a disposizione solo una piccola stanza per ascoltare il mio impianto hi-fi, non penso che mi lamenterei molto per la qualità del suono, a maggior ragione considerata i prezzi comparativamente bassi di questi oggetti. Detto questo, come recensore mi è stato dato il privilegio di ascoltare un'ampia gamma di alternative, e quindi farò qualche commento di conseguenza.
L'UD-10.1 si comporta molto bene nel prendere il segnale USB dal PC e nel convertirlo in segnale audio. Il suono è chiaro e dettagliato, accurato e godibile. Come DAC (piuttosto che usare solo un convertitore USB che alimenti un DAC separato) lo preferisco all'UD.10.1 Lite originale (che è più economico). In questo caso abbiamo dei DAC USB come l'UD.01 KingRex che sebbene sia un pelo più caro dell'UD-10.1, ha un altro livello di qualità sonora. Come sempre, tutto questo deve essere considerato alla luce del prezzo di ogni prodotto, e se voi avete un budget limitato, come molti di noi hanno, l'UD-10.1 della Trends non vi deluderà, sebbene io consiglierei anche di dare uno sguardo al DAC USB SuperPro 24/192. Ci sono anche altri DAC USB che sono stati già recensiti su TNT all'inizio di quest'anno.
Ho anche sfruttato l'occasione per provare una configurazione tutta-batterie. Beh, tutta a parte il PC, sebbene se si fosse usato un qualcosa come un mini PC ITX, anche questo si sarebbe potuto alimentare con una batteria da 12 volt. Ho usato una batteria da 12 volt per il TA-10.2.P, 2 in serie per il PA-10, e un piccolo battery-pack da 6 volt disponibile dalla Trends per l'UD-10. Questa configurazione ha prodotto un suono molto attraente, con una eccellente restituzione dei dettagli, un basso profondo, e uno sfondo nero. Con batterie da soli 2.8 aH, non aveva un ampio impatto, o grande scala, ma in quella piccola sala d'ascolto era molto piacevole. Ho solo desiderato di potermi permettere una coppia di quelle batterie RedTop che vengono spesso consigliate. Molti danno grande importanza al rumore che queste batterie introducono ma, all'atto pratico, l'ho trovato trascurabile, e se non fossi capace di risolvere il problema di una linea elettrica "sporca", sarei ben contento di usare un sistema di questo tipo, tutto alimentato da batterie.
Spostando il TA-10.2 nell'impianto principale nella sala d'ascolto più grande, sono rimasto piacevolmente sorpreso da quanto mi sia piaciuto. E' stato alimentato da un SB3 Logitech modificato, da un DAC Monica3 della Diy Paradise, da un Tube-Pre Audiodigit, e ho anche usato la PSU "SE". Con l'alta sensibilità delle Audio Duets Hawthorne, ha riempito facilmente la stanza di suono. Naturalmente c'era un limite a quanto io potessi spingerlo e si sentiva molto più a suo agio con il materiale meno impegnativo che quando cercava di fare "rock'n'roll" (gioco di parole intraducibile NdT). La trasparenza era ancora più evidente e la rappresentazione sonora generale era molto leggera e ariosa confrontata con il Virtue Audio 2 che ha offerto uno sfondo più scuro, e un suono più roco. Ma al Ta-10.2 non mancano i bassi, perfino con l'amplificatore per il woofer Augie (Audiodigit MC4-100) spento, la quantità (e qualità) dell'estremo basso era imponente per un amplificatore con solo un'alimentazione da 12 volt!
A rischio di sembrare ripetitivo, vorrei fare i miei soliti commenti sulla messa a punto ottimale di queste apparecchiature. Per questa recensione, ho iniziato con le apparecchiature della Trends poggiate sui loro piccoli piedini di plastica, ma dopo averli accoppiati con dei supporti per elettroniche di granito la qualità sonora è udibilmente migliorata, generalmente più chiara e più a fuoco. I lettori abituali delle mie recensioni sanno che io sono molto pignolo nel montare le mie apparecchiature per tirarne fuori il meglio. Quello che ho capito è che questi oggetti più piccoli come i DAC\pre\ampli Trends sembrano trarre particolare beneficio dal metodo che io ho usato per eliminare la microfonicità. Credo che questo sia dovuto alla loro massa, molto bassa. In altre parole, con una massa così esigua, la microfonicità ha un effetto molto maggiore (in peggio). Mi rendo conto che probabilmente nessuno comprerà un sistema Trends e poi andrà a comprare cose come i sistemi di accoppiamento e le mensole VertexAQ, così ho scritto un articolo sul Fai da Te basato su quello che io ho imparato usando i prodotti della VertexAQ.
Riassumendo, il soggetto principale di questa recensione, l'amplificatore Trends TA-10.2.P, è fortemente raccomandato. Personalmente preferisco ancora le opzioni classe T ad alta potenza, come il Virtue Audio V1\V2 per la scala extra che introducono, ma stiamo anche parlando di un'altra fascia di prezzo. E molti audiofili stanno usando sistemi che funzionano perfettamente bene con un amplificatore in classe T a 12 volt; Il tutto dipende naturalmente dai diffusori utilizzati. Io metto il TA-10.2.P tra i migliori amplificatori di classe T a bassa potenza, sebbene suoni in maniera diversa dal Charlize, che è uno dei miei favoriti. Semplicemente io preferisco il bilanciamento tonale del Charlize mentre il TA-10.2.P suona leggermente più trasparente. Preferisco usare un buffer o un pre amolificatore con i classe T e anche questo è un elemento che incide sulla qualità sonora generale. Per il TA-10.2.P io non posso raccomandare il PA-10 standard, semplicemente suona troppo sottile per me (con il TA-10.2.P), il che è strano, perchè suona bene invece con i Charlize/Audiodigit/Gainclones. Io raccomando decisamente l'uso del PA-10 "SE", o perfino un pre-amplificatore differente, un opzione più costosa come il Linestage EZ non è sprecata, e lo sentirete (suonare) al meglio. Questo non per criticare il PA-10 (versione "SE"), ma piuttosto per riconoscere le qualità ed il potenziale del TA-10.2.P!
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