Penaudio è un piccolo costruttore finlandese. Ha diversi diffusori interessanti in catalogo, inclusi modelli da pavimento piuttosto seri. Questa recensione si occupa dei sub-compact Rebel.
Sub-compact o mini monitor, nessuno dei due termini riesce a descrivere quanto piccoli siano questi gioiellini. Con il driver principale del diametro di soli 8 cm ed il frontalino del tweeter appena più piccolo, il tutto "stipato" in un pannello frontale grande appena a sufficienza per alloggiare i due driver, queste casse fanno sembrare "sovrappeso" diffusori classici come gli AE-1.
Sono peraltro molto profondi (120 x 230 x 245 mm) e il mobile in MDF da 16 mm li rende più pesanti di quanto l'aspetto non lasci supporre: 4.2 kg. Inoltre sopportano 80 W in continuo. Si tratta quindi di miniature con vere e proprie pretese hi-fi.
La finitura della coppia in prova è in rosso "Basco" lucido, e dà l'impressione che siano stati intagliati in un unico pezzo di bachelite. Di certo, con quella finitura lucida e quell'aspetto solido e costoso, sono stati progettati strizzando l'occhio al mercato.
I driver sono Seas, un tweeter con cupola in seta da 19mm ed il già citato "woofer" - in realtà più piccolo della maggior parte dei midrange. Mentre il tweeter è un driver relativamente economico, il "woofer" è dotato di un magnete che ci aspetterebbe di trovare in un driver da 15 cm e, con il cono in polipropilene ed il rifasatore ad ogiva, ha un aspetto molto professionale - il che equivale a dire che ha un sacco di lavoro da fare....
Il mobile è dotato di reflex ed è completamente imbottito di materiale fonoassorbente ad eccezione della zona in cui si trova il crossover. Sebbene la frequenza di taglio di quest'ultimo sia 3800 Hz, dunque ben entro le capacità del driver ed evitando così la zona critica dei 3 kHz, mi ha un po' sorpreso che non abbiano spinto quello che in fin dei conti un midrange un po' più in alto nella scala di frequenza. La risposta in frequenza si estende, secondo le specifiche, da 42 a 20000Hz +/- 3 dbl, dati questi che valgono quanto quelli forniti da tutti gli altri costruttori...
Estrarre i Penaudio dal loro imballo è stata una vera soddisfazione, i piccoli componenti hifi sono gioiellini sempre dotati di un certo fascino, ma a parte questo hanno davvero un senso?
So di fare un discorso molto generale, ma un diffusore più grande avrà un basso più esteso e corposo, oltre che una maggiore dinamica ed efficienza di un diffusore piccolo avente le stesse caratteristiche tecniche. Detto più semplicemente, il grande non ha mai paura del piccolo.
Nella pratica le cose non sono invece così semplici. Un mobile piccolo è più economico e ciò consente, pur nell'ambito dello stesso budget, di scegliere driver di migliori qualità, che per molti sono il punto di partenza nella progettazione di un buon diffusore. In secondo luogo, le estese superfici di legno tenderanno a "suonare" assieme agli altoparlanti generando colorazioni varie, specialmente nei diffusori di fascia economica nei quali le pareti sono, in genere, prive di rinforzi e sottili, mentre nei mobili piccoli questo problema è praticamente inesistente.
Il pannello frontale è, sotto questo profilo, di particolare importanza, dal momento che tenderà più degli altri a vibrare con i driver aggiungendo "di suo" al suono degli altoparlanti: diffusori come i Rebel hanno un pannello frontale cosi' ridotto che il problema è assolutamente trascurabile. Questa assenza di colorazione e la notevole vicinanza tra i due driver rendono i diffusori di piccole dimensioni dei campioncini in fatto di immagine. Se osservate i grandi sistemi di altoparlanti high-end è facile rendersi conto che sono costruiti come carri armati, il che li rende necessariamente molto costosi... A causa del piccolo volume d'aria e del poco legno utilizzato, i diffusori piccoli hanno un'inerzia ridotta, cioè si fermano e ripartono più velocemente dei diffusori più grandi.
Infine, i diffusori piccoli occupano molto meno spazio di alcuni dei goffi mostri dell'high-end, sebbene il reflex posteriore e le pretese audiofile dei Penaudio richiedano un buon supporto e sufficiente distanza dalla parete posteriore, andando ad occupare in sostanza lo stesso spazio di una piccola torre da pavimento.
Ci sono due filosofie costruttive nei diffusori di piccole dimensioni. Una è quella di usare un driver con risposta in frequenza molto estesa e di accordare l'uscita reflex attorno agli 80 Hz per dare una illusione di bassi, in modo da far suonare il diffusore quasi come una torre da pavimento, l'altra è quella di accettare di avere un diffusore piccolo e di cercare di sfruttare al meglio i vantaggi delle dimensioni ridotte.
Penaudio ha scelto questa seconda filosofia di progetto e, modestamente, credo che sia stata una scelta saggia. I piccoli diffusori possono suonare alla grande, come ad esempio le mie casse da 11 litri con driver Morel e porta reflex (molto più grandi delle Rebel), ma in questo caso il trucco è nel woofer molto costoso e nella bassa efficienza. Ed è necessario chiedersi se ne vale la pena o se non è meglio intraprendere la costruzione di un diffusore più grande.
La loro collocazione in ambiente è un problema: non sono molti gli stand con una base d'appoggio così piccola ed alti almeno i 60 cm raccomandati. Io ho dovuto costruirne un paio in legno duro. Non posso escludere che questo abbia influenzato il suono delle Rebel, di sicuro è una soluzione che ha funzionato bene con altre casse acustiche. La Penaudio consiglia attualmente gli stand Atacama ma stanno progettando degli stand dedicati - sarebbe ora...
Devo dire che i Penaudio hanno sempre suonato da diffusori "piccoli". Provate a pensare a delle piccole casse per computer di qualità molto elevata è potrete farvi un'idea di quello che voglio dire.
Le misure effettuate nel mio ambiente di ascolto di 6*7 m sono state decisamente scarse ma interessanti... Sono rimasto molto sorpreso di riscontrare un segnale misurabile a 25 Hz, ma ascoltandolo meglio questo era attribuibile più ad un forte soffio proveniente dalla porta reflex che ad una vera e propria "nota". A parte questo, niente di particolare sino all'attesa impennata a circa 80 Hz indotta dalla porta reflex a cui segue una caduta di segnale che non risale sino ai 200 Hz. Dopodichè le frequenze medie sono OK, anche se non equilibratissime, e gli alti al di sopra dei 3 kHz sono estesi, anche più della norma.
Come ho già detto, la maggior parte dei diffusori piccoli ha una impennata di risposta attorno agli 80 Hz indotta dal condotto reflex, ma in genere si tratta di diffusori grandi almeno due volte le Rebel e i loro driver più grandi possono riempire il "buco" al di sopra di questa frequenza. Nel caso dei Penaudio, però, gli altoparlanti semplicemente non ce la fanno a pompare sufficiente aria.
A questo problema è da aggiungere il fatto che il condotto di accordo è il più lungo possibile sfruttando tutta la profondità del mobile e arrivando a toccare il magnete del tweeter che va quindi ad ostruire in parte l'apertura, la causa del "soffio" a 25 Hz. Per quanto mi riguarda avrei preferito un condotto reflex più corto e accordato, diciamo, a 110 Hz e avrei lasciato perdere il basso profondo. Il risultato sarebbe stato una risposta assai più lineare sui bassi e una migliore possibilità di accoppiamento con un subwoofer, per chi ne avesse sentita la necessità.
Inoltre avrei cercato di aprire il condotto reflex sul pannello frontale, cosi' da poter collocare il diffusore più vicino alla parete posteriore, dopo tutto il risparmio di spazio è uno dei vantaggi principali della scelta di un diffusore piccolo e con questi Penaudio tale vantaggio non può essere sfruttato. Questo discorso non si applica, evidentemente, nel caso l'ambiente di ascolto sia di grandi dimensioni.
Ma alla Penaudio non si curano molto delle misure tecniche, preferiscono affidarsi alle loro orecchie ed infatti, nonostante i difetti precedentemente citati, questo diffusore ha alcuni veri pregi, specialmente se ascoltato nell'ambiente per il quale è stato progettato.
Ho già detto che le Rebel non sono state progettate per suonare come diffusori grandi, e questo comporta alcuni vantaggi significativi. In primo luogo, un diffusore full-range, a prescindere dalla qualità, suonerà necessariamente gonfio in un piccolo ambiente. Le risonanze della stanza lo faranno apparire lento e rimbombante. In una stanza piccola, il suono da "piccoline" delle Rebel appare pieno e assai più bilanciato.
Per contro, nella sala d'ascolto principale, le cose non sono andate altrettanto bene. Nello stesso tempo l'immagine è eccellente, e in particolare la profondità del palcoscenico sonoro, che con il Korato si estende ben oltre la parete posteriore.
Il dettaglio è buono senza essere eccezionale, la velocità è notevole e contribuisce ad un ottimo senso del ritmo. Le Rebel mostrano una spiccata preferenza per la musica acustica, producendo, con "Jazz at the Pawnshop" e con "Take Five", un suono meravigliosamente privo di colorazioni oltre che dei bassi asciutti abbastanza tipici dei diffusori "leggeri". Tuttavia con musica più complessa, sia rock che classica, si perdono, semplicemente non riescono a tenere dietro a scale e corpo della musica - c'era da aspettarselo...
Abbinate con il suono asciutto del Korato le Rebel producono un fastidioso effetto da "orchestra giocattolo". L'abbinamento valvolare con l'Audion è sicuramente meglio, sebbene la ridotta efficienza (circa 85dbl) le abbia fatte in questo caso lavorare duro. Devo dire che con entrambe le amplificazioni il suono non mi ha entusiasmato, troppo sottile e squillante, come un improbabile Ghetto Blaster di qualità elevata...
Poi ho provato a metterle nel mio ufficio di 3*4 m - che sospetto siano le dimensioni di non pochi ambienti di ascolto. La situazione è cambiata completamente. Con il Roksan Caspian e l'ampli Loth-x 300b è come se le Rebel avessero improvvisamente trovato la loro raison d'etre. In questo piccolo ambiente gli 8 W del Loth sono sufficienti per fare musica di sottofondo, ma le Rebel hanno approfittato delle risonanze della stanza per produrre un suono assai più caldo, dettagliato e davvero piacevole - ambienti di queste dimensioni producono risonanze nella regione dei 100-200 Hz riempiendo i medio-bassi delle Rebel. La voce di Aretha Franklin ha recuperato la corposità che le era mancata nel mio soggiorno, ed il suo ritmo è apparso nella giusta evidenza.
Ho sempre sostenuto che l'ambiente di ascolto è il componente più critico di un impianto ed eccone la dimostrazione migliore.
E infatti non potrebbe essere diversamente. Se la vostra sala d'ascolto è grande comprate diffusori grandi, diffusori piccoli vi si perderebbero; come pure, in una stanza piccola, il bilancio tonale di un diffusore da pavimento sarà disastroso. (Disclaimer - c'e sempre qualche eccezione.....). Le Rebel sono progettate per ambienti molto piccoli e in tali ambienti suonano tanto bene quanto suonano invece male in un ambiente grande.
Trovata la giusta collocazione ho iniziato ad apprezzare le piccole Penaudio. Ricky Lee Jones è esuberante, i bassi suonano "fruttati" in una maniera che sarebbe impensabile in una grande sala. Le voci femminili, come quella di Tracy Chapman sono piene, e persino Led Zep 1 suona ben controllato. Penaudio aveva in realtà ben specificato che le Rebels sono fatte per piccoli ambienti e penso che abbiano colpito nel segno... Non saranno mai in grado di produrre un basso corposo e forte e, anche se ci riuscissero, in un ambiente piccolo questo non funzionerebbe comunque. Se avete una sala d'ascolto grande la Penaudio ha torri da pavimento per voi, non so quanto siano buone, forse un giorno lo scoprirò:-)
Le Penaudio sono di ottima costruzione, ed inoltre hanno anche un aspetto "sexy". In un ambiente grande si perdono inevitabilmente e gradiscono una amplificazione calda, ma se le mettete in una stanza piccola vi mostreranno che ....le cose più belle della vita sono nelle confezioni piccole.
Se qualcuno dubitasse degli effetti nefasti dei "test di gruppo" delle riviste e di quanto questi possano influire negativamente sui costruttori spingendoli a produrre cloni a migliaia dal "minimo comune denominatore", i commenti ufficiosi pubblicati qui di seguito (ora pubblicati con il permesso del loro autore) illustreranno perfettamente la situazione. I confronti di gruppo nelle sale d'ascolto "tipiche" dei recensori, vale a dire grandi, penalizzano qualunque diffusore che non è stato specificamente progettato per quel tipo di ambiente. Lascio ai lettori riflettere se sia giusto o meno progettare tutti i diffusori per uno stesso tipo di ambiente....
Qui in Finlandia sembra talvolta che i recensori facciano di tutto per evidenziare i propri errori piuttosto che spendere il tempo necessario per mettere in luce le potenzialità del componente in prova.
Le Rebel sono state recensite da una rivista HIFI finlandese nell'ambito di un test comparativo con altri 8 diffusori da stand della stessa fascia di prezzo. Alle Rebel è stato imputato un suono sottile, con bassi scarsi. Ho avuto modo di visitare l'ambiente d'ascolto nel quale queste prove sono state effettuate e so di che razza di bunker si tratta. Sono certo che le Rebel avrebbero suonato come tu hai detto che hanno suonato nel tuo ufficio se le avessero collocate nel giusto ambiente di ascolto. Ma evidentemente i giornalisti di quella rivista non avevano tempo da perdere in "sciocchezze" simili e hanno pubblicato la loro recensione che ripete nei contenuti la descrizione che tu hai fatto del suono delle Rebel nella sala d'ascolto grande. Uno dei componenti del panel di ascolto ha visitato due volte la nostra sala in una mostra HIFI ed è rimasto molto sorpreso dei bassi prodotti dalle Rebel.
Mi ha persino chiesto se non ci fosse un subwoofer nascosto. Pochi mesi dopo, nel test in questione, ha affermato che il basso delle Rebel manca di peso. Inoltre, non viene permesso al costruttore o all'importatore di leggere e commentare la recensione prima della pubblicazione, per cui non abbiamo avuto la possibilità di spiegare il motivo della mancanza di bassi. Credo che questa gente abbia ancora qualcosa da imparare.
E ora parliamo di cose serie. Commento alla recensione
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Grazie Geoff per avere sottolineato l'importanza di un accurato abbinamento tra diffusori ed ambiente di ascolto. Non ci si dovrebbe mai dimenticare di questo aspetto fondamentale nella scelta di un diffusore. Specialmente nelle stanze piccole costruite in muratura, le risonanze della stanza modificheranno in modo significativo il suono del diffusore. Per esempio, se uno prende delle casse per un ambiente piccolo e le prova in un ambiente grande potrebbe incontrare grossi problemi a causa delle risonanze prodotte da tale ambiente. Ci saranno problemi alle basse frequenze, come ha riferito Geoff nell'articolo. Stanze più piccole di 4 m x 4 m possono essere considerate piccole.
Il progettista Sami Penttilä ha voluto aggiungere il seguente commento:
Le Rebel Evo I sono accordate a 52 Hz. È stata scelta questa frequenza di accordo perchè in tal modo le casse sono in grado di produrre bassi "profondi" in ambienti di ascolto piccoli. Dunque non stiamo cercando di far suonare le Rebel come se fossero più grandi di quello che effettivamente sono. Accordato a 52Hz il basso prodotto dalle Rebel è pulito, controllato, e neutro.
È vero che la risposta in frequenza comincia a scendere lentamente a partire dai 200 Hz. Ma questo perchè la cassa è progettata per suonare in stanze molto piccole, che compensano il basso del diffusore. Gli alti sono molto estesi e questa caratteristica è molto facile da ottenere dal momento che usiamo tweeter a cupola in seta. Tale estensione contribuisce a rendere più ariosi violino, pianoforte, batteria e voci umane, con una eco reale. Ma può creare problemi nel caso si usi un amplificatore scarso o registrazioni compresse.
Sami Penttilä, Progettista
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Traduzione e HTML Editing: Aldo Polettini