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Prodotto: giradischi
analogico Michell Orbe MK II
Costruttore: Michell
Engineering - UK
Prezzo approssimativo: 2,000 UKP ~= 6000
US$/Euro
Recensore: Geoff
Husband
Questa
è la prova più strana che io abbia mai fatto. Perchè?
Perchè comperai il giradischi oggetto di questa prova prima
della prova stessa e senza averlo mai ascoltato. Questo costituisce
una violazione plateale ad ogni regola elementare sugli acquisti di
apparecchiature hi-fi. Ci sono però alcuni buoni motivi per
questo.
Il primo motivo è che io ho posseduto ed amato un
Michell Gyrodek negli ultimi tre anni; il secondo motivo è che
tutti mi dissero che l'Orbe era persino migliore del Gyrodek. Infine,
qualcuno mi offerse una cifra impressionante per il Gyro da
utilizzare come soprammobile (!).
Quest'ultimo punto è
interessante. Michell introdusse l'utilizzo dell'acrilico trasparente
nei propri giradischi rendendoli molto originali quando i concorrenti
utilizzavano supporti di legno. I giradischi Michell non furono mai a
buon mercato proprio perchè erano costruiti con questo costoso
materiale.
Ma
il fatto che l'acrilico richiedesse poco lavoro di finitura li salvò
dall'incremento dei prezzi della manodopera, rendendoli più
competitivi rispetto al costo crescente dei giradischi costruiti con
basamenti di legno. Ad esempio, quando fu lanciato sul mercato, il
Gyro era molto più costoso di un LP12. Alcuni anni dopo, dopo
molti aggiornamenti, il prezzo del Michell è divenuto
inferiore a quello del Linn, e ciò nonostante il Gyro sia
progettato con uno standard superiore al LP12 (confrontiamo soltanto
il controtelaio ed i cuscinetti...).
Quando il Gyro si affermò nella nicchia di mercato dei "top deck", gli analogisti sembrarono disposti a spendere ancora di più per un buon giradischi. John Michell scoprì di avere lo spazio per lanciare un "superdeck" superiore al Gyro per raccogliere la sfida dello SME 20 e del ROCKSAN TMS...
L'Orbe è
sostanzialmente una evoluzione del Gyro. Il controtelaio in lega, la
piattaforma porta braccio ed i pesi per equilibrare il carico sulle
molle della sospensione sono simili a quelli del Gyro. Utilizza
inoltre lo stesso cuscinetto in bronzo massiccio con la relativa
sfera reggispinta che si appoggia al centro del piatto.
L'alimentatore controllato al quarzo "QC",
opzionale sul Gyro, è standard sull'Orbe. Da qui in avanti i
due progetti divergono.
Sul Gyro il telaio monta tre colonne di
molle che attraversano il basamento e terminano con dei piedini
regolabili che appoggiano sul piano del tavolino porta giradischi.
Sull'Orbe queste colonne appoggiano su delle punte regolabili situate
all'interno di un altro supporto di materiale acrilico. Quest'ultimo
è a sua volta sorretto da piedini regolabili separati. Questo
aggiunge un ulteriore strato di isolamento rispetto al Gyro.
Come nell'ultima
versione del Gyro, il contenitore del motore risiede direttamente nel
supporto del giradischi ed è accessibile tramite un foro in
entrambi i supporti. A differenza di quello del Gyro, però,
questo è realizzato in ottone massiccio e alluminio, ed è
molto più pesante di quanto non sia nei modelli inferiori. Ma
la differenza più grande tra i due risiede nel piatto.
Lo
squisito piatto in materiale composito di colore nero con i suoi
affascinanti pesi rotanti in ottone è stato sostituito da un
piatto massiccio di colore nero costruito con tre piatti del Gyro
incollati insieme.
Questo è sormontato da un grosso dado a
testa arrotondata che blocca il piatto in posizione. Il "clamp",
una volta serrato, obbliga il disco a flettere sopra la testa di
questo dado, in modo da trovarsi in stretto contatto con il piatto
per tutta la sua ampiezza. L'idea è quella che lo stilo "veda"
un disco spesso alcuni pollici [1 pollice ~= 2.54 cm, NdT].
Il giradischi viene
consegnato ben imballato e tutto è messo insieme in modo tale
che risulta evidente che si tratta di un progetto ben ingegnerizzato
fin nei dettagli.
Essendo piuttosto pesante, è possibile
che abbiate bisogno di aiuto per metterlo al suo posto. La taratura è
relativamente semplice: comprende il livellamento ed il centraggio
delle sospensioni. Così come nel Gyro, tutti gli aggiustamenti
sono effettuati "in situ", dall'alto e con il giradischi
montato. Diversamente dal LP12, quindi, non si è costretti ad
armeggiare sotto alla macchina per poi magari scoprire che tutto è
andato nuovamente fuori posto nel momento stesso in cui si è
cercato di rimetterla in posizione...
Visivamente è
sbalorditivo. Una infinità di materiale acrilico e bronzo
tornito, mentre il telaio è verniciato color argento. In
alternativa si può anche avere il telaio di colore nero
("black option"), che è molto "Darth
Vadar".
Ma il mio SME IV è di colore argento, per cui
io sono disorientato: non riesco a credere che essi provengano da
costruttori diversi... Il solo problema è che il Gyro è
ancor più bello.
Quando acquistai l'Orbe ero pronto. Avevo il mio nuovo SME IV e la magnifica Dynavector XV-1 con il suo head-amp accoppiato, dal costo d'insieme circa doppio delle 2000 sterline dell'Orbe. Entrambi avevano funzionato sul mio Gyro.
Data la parentela e la similitudine tra le due macchine, mi sarei aspettato (e speravo...) che l'Orbe fosse stato simile ad un Gyro migliorato, vale a dire mi aspettavo che fosse un po più dettagliato, con bassi ed immagine migliori, ecc. Quello che ottenni invece fu un suono molto diverso, e fu una grande sorpresa.
Abituato al mio
vecchio LP12, il suono del mio Gyro mi sembrò molto aperto ed
arioso, molto più dettagliato e con una ricostruzione del
soudstage migliore. Il rovescio della medaglia fu una minore
"potenza" nei bassi; ma i bassi più asciutti del
Gyro erano molto meno colorati di quelli tinti di rosa del LP12,
permettendo l'utilizzazione di diffusori "full-range" senza
tema di ottenere un suono rimbombante.
In confronto, l'Orbe suonò
"scuro". Fu come se l'ariosità del Gyro fosse
causata da uno splendore [eccessivo? NdT] della gamma acuta.
L'immagine rimase
grande, ma più solida e consistente. I bassi raggiunsero una
profondità molto maggiore, pur rimanendo puliti. Gli estremi
acuti suonarono come se "fosse stato tolto uno strato di
polvere": estesi, chiari ma mai aspri.
La differenza colpiva
un po', ma era così ovvio che fosse vera che la qualità
eterea del Gyro apparve come artificiosa e inconsistente. L'aver
"rimosso questo strato di povere" ha permesso a nuovi piani
di profondità dello scena acustica di venire alla luce.
I lettori abituali
sanno della mia preferenza verso i sistemi molto dinamici; in questo,
l'Orbe fu eccelso: le percussioni esplosero, le masse corali
premettero nella stanza. Quando la musica diventò più
complessa l'Orbe fu all'altezza laddove invece il Gyro avrebbe
sfuocato tutto.
Nonostante la grande dinamica, tutto suonò
molto correttamente. Le voci femminili e la voce parlata, che sono
entrambi una terribile prova di fedeltà, entrarono nella
stanza con una naturalezza e una facilità che non avevo mai
udito prima.
Ma qui la qualità
dei componenti a sostegno era un fattore di vitale importanza. Le
IPL's (un Kit di
diffusori da 300 sterline) indicarono la potenza aggiuntiva sui bassi
e il controllo, gli Audion
e naturalmente il braccio e la testina mostrarono l'effetto della
sostituzione del giradischi.
Quello che sto dicendo è che
l'Orbe chiaramente suonerà bene senza preoccuparsi troppo di
che cosa ci sia a valle, ma non aspettatevi la trasformazione di un
sistema scadente in uno eccellente.
Un giradischi come questo
merita dei compagni al vertice. Devo dire che un problema è il
divario tra esso ed i vari CD player. Questo divario è
sensibilmente più grande di quello del Gyro, che è già
un giradischi migliore della maggior parte dei CDP.
Le sorgenti veramente
grandi hanno una solidità immensa, danno quella sensazione di
poter tirare fuori fino all'ultima goccia di fedeltà da ogni
disco fino ad arrivare al nastro master. L'Orbe, completato con
accessori come i miei, è una sorgente di questo tipo. La
"sospensione della realtà" [l'illusione di assistere
ad un evento reale, NdT] è molto più facile da
raggiungere.
Il desiderio di mettere sul piatto un LP dopo
l'altro fino a fare le ore piccole aumentò.
Nulla è
perfetto, ma l'Orbe ci si avvicina paurosamente. Confrontato con il
migliore (che secondo la mia opinione è ancora il LP12) il
senso del ritmo della musica -sebbene buono- non è vincente.
In 'Be Still'
dei Los Lobos, il senso del ritmo della musica scaturisce senza
sforzo sul LP12 con l'alimentazione DC potenziata di Steve,
mentre sull'Orbe viene richiesta ancora di tanto in tanto la vostra
concentrazione per trattenervi dentro al ritmo, sebbene esso superi
il mio vecchio LP12 sotto tutti gli altri aspetti.
Il basso è
sismico ma questo pone delle pesanti richieste sul resto dei
componenti del sistema, ed in alcune circostanze potrebbe essere un
po' lento.
È difficile scoprire cosa incolpare nella catena
poichè nessun altra sorgente ha mai messo il mio sistema in
questa specie di affaticamento (N.B. prove correnti con un sistema a
tromba danno dei bassi di una velocità impressionante, sebbene
meno profondi).
La mancanza di un basamento convenzionale
significa che non avete un punto di appoggio per il vostro polso
quando abbassate la testina sul disco. I proprietari di bracci
unipivot senza il sistema di sollevamento del braccio potrebbero
scoprire che le loro mani sono meno ferme di quanto pensassero.
Infine, i cardini del coperchio sono "capricciosi";
sono molli e non permettono al coperchio di scendere bene
all'occasione. Non è poco...
Nella autentica
tradizione Michell l'Orbe è un buon affare. Quando fu lanciato
fu stabilito un prezzo in relazione allo SME 20 ed al Roksan TMS.
Adesso, mentre essi sono diventati più cari, l'Orbe è
stato migliorato e rimane all'incirca allo stesso prezzo.
In un
sistema di prezzo medio è sprecato, ed il suo rivale più
serio è probabilmente il più grazioso e comunque ancora
impressionante Gyrodec.
In un sistema top, l'Orbe non solo supera
il Gyro ma ne svela i difetti in modo tale da rendere difficile
rinunciarvi.
Si dice in giro che la sola grande differenza tra i
giradischi sia il piatto. Il piatto dell'Orbe è disponibile
come un miglioramento per il Gyro per produrre un "Gorb"
(sheeesh!). Un caso di sacrificio dell'aspetto (ammesso che di
sacrificio si tratti) a beneficio di maggiori prestazioni soniche.
Infine l'Orbe (ed il Gyro) sono disponibili senza la copertura d'acrilico per un prezzo considerevolmente ridotto. John Michell mi disse che essi suonano bene almeno tanto quanto i modelli più completi, cosa che li rende ancora più convenienti ma solo per coloro che vivono in ambienti esenti da polvere (non è il mio caso...).
Ma è l'Orbe che
si trova in cima al piedistallo. In questo momento lo sto ascoltando
per mezzo di un sistema (non mio!) del valore di 18.000 sterline.
Il
fatto che anche in un sistema di questa portata sia palese che NON è
lui ad essere il fattore limitante la dice lunga.
Finora è
stato in funzione in modo quasi continuativo per otto mesi senza mai
perdere un colpo. Aggiungete il fatto che proviene dalla fabbrica di
giradischi più vecchia d'Inghilterra, che è famosa per
garantire l'assistenza a qualsiasi suo giradischi di ogni età
ed avrete una raccomandazione sicura.
In questo momento, se un
amico mi chiedesse quale giradischi acquistare, io gli risponderei
che ci vorrebbero ragioni molto valide per non scegliere un Michell.
Sistemi e componenti utilizzati
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© Copyright 2000 Geoff Husband - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Giacomo Trotto & Paolo Saggese - HTML editing: Paolo Saggese
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