[ TNT |
Redazione
| HiFi Shows | Ampli
| Diffusori | Sorgenti
| Tweakings | Inter.Viste
]
A.R.T. Q-Dampers
[English version]
Prodotto: Q-Dampers
Costruttore: A.R.T. srl, via Masaccio 176, 50132 Firenze (Italia)
Prezzo: £. 160.000 (conf. di 3 pz.) 200.000 (conf. di 4 pz.)
L'abbattimento delle vibrazioni interne
ed esterne nelle catene per la riproduzione audio di qualità è stato uno degli argomenti su cui ci siamo soffermati maggiormente nelle nostre pagine e penso che ormai tutti abbiate acquisito quanto esse siano il maggior ostacolo ad una corretta ricostruzione dell'evento sonoro, influendo direttamente sull'estrazione e sul trattamento del messaggio
musicale originale.
La costruzione
I Q-Dampers della A.R.T. sono dei piccoli parallelepipedi nero opaco
a base quadrata di 4,5cm, alti quasi 2 cm., realizzati con un composto
di grafite sintetica, il materiale che, dalle prove di laboratorio, ha
dato i migliori risultati nell'abbattimento delle risonanze che attraversano il suo reticolo cristallino.
Sulla faccia superiore è incastrata a corpo unico una borchia di ottone, che riporta il caratteristico marchio
di fabbrica, al centro della quale è incisa una tacca circolare
per l'alloggiamento delle punte coniche. Il loro peso è ben superiore a quanto ci si potrebbe aspettare dalle dimensioni.
Le confezioni, disponibili da 3 o 4 pezzi, contengono un foglietto illustrativo che ne racconta la filosofia progettuale, i consigli e le modalità d'uso, proprio come si fa per i medicinali. E forse è questa l'ottica in cui inquadrare i loro effetti: da vero e proprio medicinale per la cura di una *malattia*.
Come si usano
I Q-Dampers vanno posizionati sotto l'apparecchio scelto a contatto
diretto con il telaio. In presenza di punte coniche o spikes, le loro estremità vanno alloggiate nella tacca incisa sulla loro faccia superiore. Non vanno incollati e non devono essere a contatto con superfici isolanti o elastiche.
Tutto qui. La variabilità di numero, 3 o 4 va decisa di caso in
caso, specie qundo ad essere trattati sono i giradischi analogici: la differenza di reazione a questi supporti fra macchine a telaio rigido e telaio flottante non è genericamente classificabile.
Il loro effetto sulle apparecchiature è addizionale.
Il trattamento completo
Ho iniziato la mia prova partendo subito con il trattamento completo,
inserendo cioè 3 supporti ART sotto ogni componente, per poterne analizzare il comportamento complessivo.
La prima constatazione che si fa in seguito al loro inserimento nella catena è quella di aver bisogno di ruotare il volume oltre i nostri livelli abituali di riferimento e questo non è altro che il segnale che, specie nella gamma bassa e mediobassa, sono state cancellate le risonanze e gli *impasti* causati dalle vibrazioni.
Pulizia e definizione in basso comportano una maggior plasticità delle gamme superiori che vanno a donare alla scena una ricchezza di particolari prima non riscontrabile con il sottofondo di un basso preciso, esteso e naturalmente frenato che ci permette di discriminarne l'intonazione anche nel suo estremo, fino al limite dato dai diffusori.
La sottrazione
Successivamente sono andato per sottrazioni, togliendo i Q-Dampers
da un componente per volta, per vedere in quale posizione essi manifestano la loro massima efficacia.
Per non andare per le lunghe vi riporto direttamente la scala discendente delle priorità, usando un banale, ma spero utile, punteggio da 0 a 5, crescente secondo l'efficacia e che potrà esservi di aiuto per sapere da dove iniziare:
- 5 - CD Players
- 5 - Giradischi analogici a telaio rigido
- 4 - Amplificazioni valvolari
- 4 - Diffusori da pavimento su spikes
- 3 - Giradischi analogici a telaio flottante
- 3 - Minidiffusori di alta qualità su stands
- 3 - Tavolini portaelettroniche
- 2 - Amplificazioni non valvolari
Vi avviso che nei primi due casi i benefici sono irreversibili, non nel senso che se togliete i Q-Dampers restano, ma per il semplice fatto che non riuscirete più a toglierli. Meglio
dire allora irrinunciabili.
L'uso minimale
L'ultima prova è stata fatta pensando a chi, incuriosito da
questi complementi, ne voglia acquistare solo una confezione da tre per provarli.
In questo caso il posto designato è, come avrete facilmente intuito, la sorgente: nel caso si tratti di un cdp di peso leggero, dopo aver trattato il telaio con i nostri suggerimenti del Tempio
del Tweaking conviene appesantirlo con una piccola lastra di marmo
o qualcosa del genere, poggiata sul coperchio interponendo pezzettini di Blue tac per fissarlo e per renderlo *sordo*.
Non riconoscerete più il vostro lettore e vi si manifesteranno tutti, dico tutti i pregi e, se ci sono, anche tutti i difetti.
L'ultimo tentativo che ho fatto è stato quello di mettere una tripletta di Q-Dampers sotto le tre estremità a punta conica del mio tavolo portaelettroniche FlexyTable: forse è proprio questa la configurazione minimale da cominciare a prendere maggiormente in considerazione. L'azione di smorzamento, favorita dal peso complessivo di tavolo e impianto che si scarica sui blocchetti, è in questo modo, anche se in maniera meno incisiva, distribuita a tutto il contenuto dal tavolino, dando quella sensazione di pulizia e *lucidatura* del suono caratteristica, anche se in tono minore rispetto al trattamento completo.
Conclusioni
Non so ancora se chiamarli complementi o componenti, vista la decisa
e udibile azione che essi svolgono.
Di sicuro sono rivolti a chi, avendo superato la fase iniziale dell'entry-level si sta avviando alla ricerca del Buon Suono. Se non avete mai usato complementi del genere fatevi prima un'idea del loro funzionamento usando i nostri Stoneblocks. Una volta apprezzate le loro qualità potreste orientarvi
sui Q-Dampers: dalla loro hanno una maggiore (e di molto) resistenza allo schiacciamento e minore (enormemente minore) fragilità. In più sono molto belli a vedersi, veri articoli da gioielleria, ed il loro intervento più preciso, raffinato e modulato.
Per un impianto-base (sorgente-ampli-diffusori) ne sono necessari 12 pezzi per un totale di 600.000 lire. Sicuramente una spesa importante ma dovrete valutarla voi: l'ideale sarebbe provarli.
Se avete in programma di migliorare il vostro cavo di interconnessione o addirittura cambiare qualche componente, la prova dei Q-Dampers è consigliabilissima: con il loro aiuto la
spesa potrebbe essere rimandata nel tempo o addirittura annullata. Di una cosa potrete esser certi: anche dopo numerosi cambiamenti di elettroniche e diffusori, i Q-Dampers continueranno a restare lì nel vostro impianto, nel loro campo insorpassabili e definitivi.
Da parte mia sto inviando una e-mail alla ART per farmi comunicare l'importo da pagare, dato che ho deciso di tenere quelli gentilmente inviati per questa prova.
© Copyright 1998 Mimmo
Cacciapaglia
Come stampare questo articolo
[ TNT |
Redazione
| HiFi Shows | Ampli
| Diffusori | Sorgenti
| Tweakings | Inter.Viste
]