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Teac CDP-1100 TLE (TNT Limited Edition) Stage 1
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L'occasione di vedere quanto si può ragionevolmente estrarre da un lettore che costa meno di 300.000 lire è una di quelle che il tweaker più agguerrito non si può certo lasciar scappare.
La prova d'ascolto del Teac CDP 1100 di serie dovreste averla già letta, altrimenti vi consiglio di farlo, così capirete meglio cosa e quanto si può migliorare.
Questa sessione di modifiche è piuttosto blanda e già alla portata di tutti, non è necessario saper saldare ne' spendere chissà quali cifre.
L'ho battezzata Stage 1 perchè presuppone una futura Stage 2, un po' più profonda.
Cosa modificare
Un punto debole dei lettori CD economici, come ho già avuto modo di sottolineare nelle modifiche al Marantz CD 63 LLE, è proprio la costruzione meccanica ed il nostro Teac super-economico non fa certo eccezione.
Tuttavia alcuni accorgimenti sono stati presi in sede di progetto per evitare risonanze del cabinet. Ad esempio il coperchio superiore è fissato in 5 punti (uno posteriore oltre ai soliti 4 laterali) e questo contribuisce non poco alla rigidità dell'insieme.
Una soluzione semplice, economica ed intelligente.
Il problema più grosso è rappresentato dai piedini d'appoggio ed il nostro CDP 1100 si è rivelato istericamente sensibile al modo in cui veniva appoggiato sul piano.
Ho provato di tutto e sono giunto alla conclusione che i piedini di serie erano in parte responsabili del suono un po' spento del Teac: già con le punte coniche si aveva un netto miglioramento, pur con una lieve alterazione dell'equilibrio generale (in sostanza alcuni parametri miglioravano a discapito di altri) ma il sistema che ha fatto fare il vero salto di qualità al lettore Teac è stato l'utilizzo dei piedini antishock che trovate in altro articolo del Tempio.
Posizionati in numero di tre (due davanti ed uno dietro) hanno avuto effetti sorprendenti (vedasi sotto il paragrafo dei risultati all'ascolto).
Il secondo intervento ha interessato il coperchio. A conferma del fatto che il sistema di ancoraggio del coperchio su cinque punti non era ininfluente sul suono, ho provato a far suonare il CDP 1100 SENZA coperchio.
Be', il suono si è allegerito ed in generale ha dato l'impressione di essersi velocizzato...troppo! Sparito il senso del ritmo, il pathos e la maestosità, tutto si è trasformato in un inseguimento senza fiato di una nota dopo l'altra...insomma un disastro.
Quindi la strada da seguire doveva essere quella di migliorare la situazione già piuttosto buona di rigidità ed antirisonanza dell'insieme.
Messo mano ad un rotolo di sughero adesivo ho rivestito la parte interna del coperchio ed anche il fondo del lettore, ottenendo un risultato particolarmente sordo.
Preso poi il blue-tac ho trattato i fianchetti laterali dello chassis, ho poi rimontato il coperchio e serrato per bene tutte le viti.
A proposito: quando acquistate un lettore CD nuovo, specie se di questo livello di prezzo, controllate che tutte le viti siano serrate a dovere.
Se ne trovate qualcuna allentata (capita spesso) serratela con cura ma senza esagerare...si tratta di viti piccole e di lamiere e plastiche sottili...potreste spaccare tutto. Stringere si, ma con giudizio.
Ricordatevi di eliminare i piedini originali (sono quattro viti).
In definitiva lo Stage 1 è solo questo: una ricontrollata a tutte le viti del lettore, un po' di sughero, il blue-tac ed i piedini antishok: costo totale circa 10.000 lire. Ma funzionerà?
Sua Maestà il Suono
Con queste modifiche il CDP 1100 si è liberato (in parte) di quel suono un po' chiuso e pigro ed ha cominciato ad aprirsi in gamma media e ad acquistare potenza ed articolazione in gamma bassa.
Il roll-off in gamma alta è stato anche lievemente stemperato.
La dinamica complessiva ed il microcontrasto sono aumentati notevolmente e pur non potendo competere con lettori più costosi, sicuramente ciò ha contribuito a rendere più realistico il suono di questo lettore.
Anche la velocità è aumentata, seppur di poco.
Abbastanza sorprendente l'effetto sull'immagine, un po' più definita e ampia...il suono si sposta leggermente in avanti ma la profondità assoluta rimane invariata, quindi i piani sonori acquistano una più precisa dislocazione.
Certo, non si può dire che l'immagine sia sufficiente ma più di tanto non si può chiedere ad un aggeggio che costa meno di 300.000 telecomando compreso.
In sostanza queste modifiche hanno fatto fare un bel salto di qualità al Teac, facendogli perdere quel non so che di gommoso e lento che rivelava impietosamente la classe d'appartenenza e facendo *crescere* il suono in maniera decisiva.
La versione TLE Stage 1 adesso suona come un lettore dal prezzo anche doppio, ma non andrei oltre perchè nella zona delle 700.000 lire si cominciano ad incontrare dei lettori (Marantz, NAD, JVC) che suonano tutta un'altra Musica (e ci mancherebbe che non fosse così).
Tutto questo con una spesa minima. La versione Stage 2 (già progettata) ha mire più ambiziose pur restando, come costi, sullo stesso ordine di grandezza.
Inutile sottolineare che queste modifiche invalidano la garanzia e potrebbero causarvi problemi all'atto di eventuali riparazioni.
Non solo, ma alcune vanno fatte ad apparecchio aperto e vorrei ricordarvi di staccare sempre la spina ogni volta che armeggiate dentro un apparecchio elettronico.
Conclusioni
Che altro dire che non sia già stato detto? Provate! La spesa è irrisoria, bastano un paio d'ore di lavoro per ottimizzare il tutto ed i risulati ci sono. Non si grida al miracolo ma il tutto funziona.
Non solo, questa modifica ha il vantaggio di essere praticamente invisibile all'esterno, conntrariamente a quella eseguita sul Marantz CD 63, in pratica cambia un po' l'altezza del lettore essendo i piedini leggermente più alti.
Ma nessuno saprà mai cosa avete sotto il cofano :-)
© Copyright 1998 Lucio Cadeddu
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