Autore: Lucio Cadeddu
Stimolato da alcune discussioni sul Forum di TNT-Audio e da un paio di messaggi privati vorrei affrontare un argomento che mi sta particolarmente a cuore: l'utilizzo delle risorse gratuite presenti in Rete.
E' chiaro che mi riferisco a questa rivista, ma non solo a questa. Il discorso è infatti più vasto e merita una seria riflessione.
La Rete è nata circa 10 anni fa come strumento per condividere conoscenze all'interno della comunità scientifica internazionale (e, ancor prima, per scopi militari). Così, col passare del tempo, un po' di quello spirito primordiale è sopravvissuto sebbene sia ormai in netta minoranza rispetto all'uso commerciale di questo potente mezzo di comunicazione. Sul "riuscito" utilizzo commerciale del mezzo mi sono espresso più volte - in modo critico - e conto di tornarci presto, perchè l'argomento merita ampia discussione.
Questa volta però mi voglio concentrare sull'utilizzo di quelle poche risorse "gratuite" e non commerciali che sono rimaste in piedi. Tralasciando tutti i siti che si occupano di divulgazione e comunicazione scientifica e la miriade di vacui siti personali (in netto ridimensionamento, comunque), non sono tantissime le realtà online che rifiutano a priori il sostegno pubblicitario.
Restringendo l'analisi al nostro settore e focalizzando l'attenzione sul Web italiano, mi sento di poter affermare che i siti di questo genere si contano sulle dita di una mano di un falegname di lunga esperienza. Uno lo state sfogliando in questo momento, l'altro è la nostra rivista "partner" Music on TNT ed un'altro è HiFi Friends, sito dedicato ai progetti di autocostruzione di audiofili e ad un sempre più efficiente mercatino GRATUITO di compro-vendo di apparecchi HiFi di seconda mano.
E' chiaro - ma evidentemente non per tutti lo è - che tenere in vita siti piuttosto popolari come questi ha dei costi non indifferenti. Parlo sia di costi in termini di denaro speso (e senza rientro alcuno) che - in misura ben più pesante - in termini di impegno personale del tempo libero delle persone che ci "lavorano".
Un po' per cattiva abitudine, un po' per scarsa sensibilità, sembra che questi servizi, essendo gratuiti, siano in qualche modo "dovuti". Ebbene, così non è. Niente di tutto ciò che facciamo è dovuto, vorrei che fosse chiaro. Scriviamo perchè ci piace farlo, ci divertiamo a provare prodotti HiFi, ascoltare Musica ed a progettare accessori o apparecchi da autocostruire. Punto. Di conseguenza, come è naturale che sia, ci piace condividere questa nostra Passione e le nostre piccole esperienze con altri appassionati come noi.
Questo, mi rendo conto, implica un feedback da parte di chi legge, feedback che nel 90% dei casi si traduce in domande da porre ai membri dello staff. Quel che non si dovrebbe dimenticare MAI è che le risposte non sono dovute, si tratta di una forma di gentilezza che si usa nei confronti di chi ci contatta. Gentilezza per gentilezza, vorrei che si rispettassero alcune regole fondamentali per l'uso di questa preziosa risorsa che è l'E-mail.
E' chiaro che ci riserviamo il diritto di fornire risposte brevi, sintetiche o sommarie quando gli argomenti trattati siano già stati ampiamente discussi sulle pagine del sito, sia nella Rubrica delle FAQ sia nei quasi 250 volumi di Lettere alla Redazione (un totale di oltre 2000 risposte permanentemente online). Credo, francamente, che la gran parte degli argomenti "soliti" siano stati trattati - in un modo o nell'altro - almeno qualche centinaio di volte.
Altre volte le risposte sintetiche sono fornite per scarso interesse - nostro - negli argomenti presentati. Nella fattispecie, mi riferisco a lettere circa la composizione di impianti Home Theater (per i quali il nostro interesse è davvero prossimo allo zero) o di multimedia o argomenti correlati.
Infine, poichè vogliamo continuare a tener fede al nostro impegno di fornire almeno una risposta a tutti, sempre e comunque, è normale che in momenti di particolare affollamento di richieste, il tempo da dedicare ad ogni singola missiva vada diviso per il numero di quelle ricevute. Più posta riceviamo, più siamo costretti alla sintesi. Non è snobismo, ne' altro. Semplici esigenze organizzative.
Ritengo inoltre che le risposte complete ed esaurienti, dove si consiglia esattamente cosa acquistare, siano potenzialmente dannose per chi le riceve. La scelta di un apparecchio HiFi, non mi stancherò mai di ripeterlo, è una fatto strettamente personale e soggettivo. Solo attraverso l'esperienza diretta si può essere sicuri di un acquisto e solo attraverso l'ascolto si riesce a formare quello spirito critico necessario per capire che tipo di suono si va cercando. Non tutti i gusti sono uguali e di conseguenza le strade da percorrere possono essere anche molto diverse.
Infine, il fatto che i siti citati siano tenuti in vita grazie alla Passione di alcune persone implica che è possibile commettere errori (succede ai professionisti, figuriamoci ai dilettanti) . Le critiche strumentali o fini a se stesse lasciano pertanto il tempo che trovano. Come abbiamo sempre detto, se qualcuno dovesse pensare di poter fare meglio, nelle STESSE condizioni, è liberissimo di proporre una valida alternativa.
La Rete è democratica, consente l'espressione libera a chiunque abbia qualcosa da dire. Mi riferisco all'HiFi ma anche alle recensioni musicali della consorella Music on TNT. A molti sfugge probabilmente il concetto di "open source" cioè di risorsa a disposizione di tutti e da tutti eventualmente migliorabile con consigli, critiche ma anche applicazione diretta del proprio impegno.
Più precisamente, visto che mi piace essere concreto, TNT-Audio ha bisogno di traduttori dall'inglese all'italiano e Music on TNT credo sarebbe lieta di valutare possibili proposte di collaborazione per coprire generi musicali attualmente poco trattati dai redattori attuali.
Ricordo che tempo fa molti criticarono la vecchia struttura degli annunci di compro-vendo di HiFi Friends ma nessuno si fece avanti con una proposta concreta per uno script che potesse rivolvere il problema. Meno chiacchiere, più fatti.
Questo è lo spirito giusto dell'open source: partecipare attivamente a migliorare una risorsa gratuita e senza fini di lucro.
Ovviamente, non crediate che fare questo sia in qualche modo semplice ed indolore. Un impegno, quando preso, andrebbe onorato, almeno per una questione di serietà e di rispetto per gli altri. Altrimenti è meglio non proporsi affatto.
Poi, occorre sapersi autovalutare almeno un po' e rendersi conto di quanto e COSA si pensa di poter dare. L'esagerata autostima di se stessi può portare presto a scontrarsi con la dura realtà delle cose. Il "lavoro" dello scrivere o del tradurre è pesante ed assolutamente privo di qualunque forma di "tornaconto" se non quello, effimero, di aver contribuito con la propria opera ad arricchire un progetto nel quale si crede profondamente.
In conclusione, un consiglio per tutti: guardatevi da coloro che criticano sempre tutto e tutti e non propongono alternative. Chi sa fare una cosa la fa, chi non la sa fare, critica.
Segue la Parte II
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