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Ampli cuffie
Buonasera,
ho letto l'articolo per l'ampli cuffie, molto bello. E anche molto interessante perchè ho un po' di cuffie e vorrei migliorare l'ascolto.
Solo per curiosità, ho queste cuffie:
LC
Caro Michele,
sono io che non capisco, invece. Innanzitutto non comprendo la necessità di avere quattro cuffie diverse, quando ne basterebbe una, migliore di tutte e quattro. In secondo luogo, non mi pare che le tue cuffie siano il massimo della portatilità, perché pretendere questo da un ampli cuffia, quando le cuffie stesse non lo sono? In ogni caso, nel mondo reale - come dici tu - tanti audiofili, credo la maggior parte, ascolta le cuffie in casa, non in giro, semplicemente per problemi di orario/convivenza/condominio. Gli ampli cuffia che ho recensito si possono collegare tranquillamente a una sorgente qualunque, non mi sembra che la mancanza di DAC sia così fondamentale o castrante. In ogni caso, esistono tanti ampli cuffia con DAC incorporato, ma mi pare più che ovvio che, a parità di qualità sonora, il prezzo debba salire. Esistono anche DAC/ampli cuffia di basso prezzo ma, non avendoli provati a confronto con questi che ho recensito, non mi sento di esprimere pareri.
Sul discorso adattatori/alimentatori, invece, mi trovi d'accordo, ma è un problema vecchio, esistono connettori di ogni misura e tanti standard diversi pure per la USB. È fastidioso, ma dobbiamo farcene una ragione.
Quel che non capisco, però, è perché immaginare che le proprie esigenze debbano essere lo standard per tutti. Trovo questa deriva autocentrata estremamente pericolosa. Ciò che è fondamentale per te, può essere assolutamente superfluo o inutile per tanti altri.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Sergio,
l'accoppiata PC + Qobuz + Roon andrebbe benissimo, se il PC fosse ottimizzato per l'audio (in uso esclusivo, possibilmente) e, soprattutto, se il segnale fosse trasferito all'impianto in modo fisico e non tramite Bluetooth, che non è una soluzione non ottimale per la qualità audio. Quindi, in questa situazione, lo streamer secondo me è vincente se puoi collegarlo in modalità fisica al resto dell'impianto. Naturalmente, siccome mi sembri già soddisfatto così, potresti anche lasciare il sistema allo stato attuale, le differenze tra sorgenti, entro una certa fascia di prezzo, sono spesso trascurabili.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Davide,
per le tue Magnat l'accoppiata ZeroZone + Tisbury è persino troppo buona! Comunque, visto il costo, non obbietto. Preciso solo che, per sentire tutte le meraviglie che ho descritto nella recensione di questi due apparecchi, servirebbero ben altri diffusori. Sarebbero un bel collo di bottiglia i tuoi Magnat! Ciò premesso, il pre Tisbury non arriva a costare, spedito, 280€ e, comunque, per quella cifra, non si trova altro che ci si avvicini. Diciamo che 200€ dovrebbero bastare, tra pre, spedizione, cambio e dogana. Puoi anche rimandare l'acquisto, visto che sei già in possesso di preamplificatori abbastanza buoni. Sui cavi non mi esprimo perché abbiamo chiuso la consulenza su questi componenti da tantissimi anni ormai. Se il problema fosse una carenza di bassi, stai pur certo che con gli ZeroZone risolvi, ambiente permettendo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Davide,
la soluzione è uno dei tanti ampli con DAC integrato e connettività Bluetooth, sia di marchi noti (Rotel, NAD,...) che di qualche buon outsider, come ad esempio Argon Audio (vedi recensione del modello SA-1). Non è necessario spendere tutta la cifra a tua disposizione, anche questo SA-1 potrà far suonare molto bene le tue Elac. Qualora desiderassi qualcosa di più tradizionale, sia NAD che Rotel hanno a catalogo modelli dotati di tutte le caratteristiche richieste. E non temere, suoneranno tutti allo stesso livello (se non superiore) del buon vecchio Dayton DTA100. Tieni conto, come già precisato in altra lettera di questa settimana, che la connettività Bluetooth non è ancora al livello di un buon collegamento elettrico oppure ottico.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Francesco,
grazie per la segnalazione, i diffusori attivi mi piacciono molto, risolvono tanti problemi logistici e, in più, col DSP, anche parte di quelli ambientali. Ho contattato il distributore italiano, e una coppia di IN8 è in arrivo!
Grazie per il suggerimento!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Gaetano,
il tuo impianto, sulla carta, non dovrebbe avere carenze particolari. Il fatto che tu scriva “A volte mi sembra carente la zona medi” non aiuta, perché o questa è sempre carente oppure tale carenza dipende, come immagino, dai dischi, che suonano tutti molto diversi. Hai provato a posizionare i diffusori in maniera diversa? Il tetto spiovente magari non aiuta, a seconda di dove tu hai installato le JBL. Dalla descrizione l'ambiente d'ascolto sembra vuoto (non ci sono mobili, tende?) il che mi farebbe pensare a un'acustica ambientale non ottimale. Senza una foto dell'ambiente o una piantina è difficile essere più specifici. I diffusori sono abbastanza particolari, magari non ti piacciono più, hai provato ad ascoltare qualche diffusore da pavimento moderno e più tradizionale?
Mi servono altre informazioni per provare a individuare il problema, se questo è insito nell'impianto e nella sua interazione con l'ambiente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Test pressings e Mastercuts
Egregio direttore,
al fine di ottenere una sua riflessione e, auspicabilmente, di stimolare un dibattito tra i lettori, mi permetto di riportare la notizia della vendita, da parte di talune prestigiose etichette specializzate nel jazz, di alcuni test pressings e mastercuts:
jazz.centerstagestore.com/pages/test-pressings,
jazz.centerstagestore.com/collections/mastercuts.
La ringrazio cordialmente e la saluto con grande stima.
Luca - E-mail: luca.cogoni1975 (at) gmail.com
LC
Caro Luca,
boccio senza possibilità di alcun appello le edizioni MasterCuts per un semplice motivo: il prezzo, che è ridicolo. Mai spenderei 500€ (cinquecento) per un singolo disco. Suona meglio di una stampa non diretta dai master? E chissà. Se anche fosse, il gioco non vale la candela. Anche i test pressings mi sembrano troppo costosi (una media di 75€) e, anche in questo caso, è tutto da verificare l'eventuale plus sonoro. A me sembra solo l'ennesimo tentativo di spremere i pochi polli rimasti, irretendoli con la promessa di paradisi sonori artificiali e tutti da verificare. Quale stratosferico livello di impianto consentirà di apprezzare tali differenze?
Non solo, ma la tecnologia per disporre dei file master originali esiste ed è a basso costo. Basterebbe che le case discografiche vendessero i file master originali. Sono semplici file digitali, pronti da trasferire. Perché non lo fanno? Semplice: devono alimentare questa follia dei remaster e delle edizioni a tiratura limitata.
Infine, perdonami, ma sono stanco - anche se il termine corretto sarebbe più colorito - di questo proliferare di edizioni limitate, speciali, rimasterizzate e chi più ne ha più ne metta, sempre degli stessi dischi. Basta, non se ne può più. C'è tanta nuova musica là fuori, meritevole di essere ascoltata, possibile che dobbiamo rigirarci sempre gli stessi album?
Grazie del feedback,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Tiziano,
trovi il manuale di servizio del tuo Yamaha CA2010 in questo sito o in questo, ammesso di aver capito di quale modello stiamo parlando. In ogni caso, un qualunque tecnico dovrebbe essere in grado di localizzare il relè colpevole, immagino sia posizionato vicino alle uscite per gli altoparlanti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabrizio,
il tuo mi sembra un impianto equilibrato in tutti i suoi componenti. Se l'ambiente avesse una buona acustica, l'unico punto sul quale interverrei, ma con un budget consistente, sono i diffusori. Potresti valutare qualche modello più impegnativo ancora in casa Sonus Faber, magari anche dando un'occhiata al mercato dell'usato. Lascerei il resto dell'impianto inalterato.
Per quanto riguarda l'ultima tua domanda, faccio un po' fatica a capire. Per high-end si intende, in genere, la parte più alta del mercato, dove prezzo e prestazioni sono ai massimi livelli. Per capire di che prezzi parliamo, basta dare un'occhiata alla classifica dei prodotti che Stereophile ha recentemente messo in categoria A: si parla di cifre a cinque e persino sei zeri per singolo componente, costi improponibili per i comuni mortali. I prodotti entry-level sono nella parte opposta del mercato. In questo caso i prezzi sono bassi ma le prestazioni audio, pian piano, si stanno distanziando dai bassi livelli di una volta, andando a importunare prodotti che stazionano in fascia media. Quella che si sta svuotando è infatti proprio la classe media, schiacciata dall'high-end in alto e infastidita dall'entry-level sempre più competitivo dal basso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Il Takács Quartet, fondato a Budapest ma naturalizzato statunitense, vincitore di numerosi premi tra i quali il Grammy Award for Best Chamber Music Performance nel 2003, pubblica per Hyperion Records il Quartetto d'archi No.13 Op. 106 di Dvorák: questo è il 3° movimento: Molto Vivace.
Caro Direttore,
ho seguito il suo consiglio e ho comprato un paio di Larsen e, complice una buona offerta su EBAY.DE, ho preso le 8.2.
Nonostante siano sicuramente castrate dal mio ambiente devo dire che rispetto alle mie gloriose Allison male posizionate ho riscoperto il piacere di ascoltare. Il palcoscenico non è molto esteso in profondità ma in verticale ed in orizzontale è molto soddisfacente (almeno per i miei standard).
Se il mio EC1 (che ho dimenticato di dirle che è stato ricappato circa 5 anni fa) non mi lascerà per strada sono a posto per altri 10 ann...
Ora vado a mettere su un disco.
Buone ferie e a presto,
Aldo - E-mail: Aldo.Capurro (at) cconsulting.it
Caro Aldo,
come vedi il mondo va avanti e, per quanto gloriose potessero essere le vecchie Allison, le Larsen 8.2 suonano meglio. Nel mio ambiente tutte le Larsen che ho provato sono riuscite a creare anche un palcoscenico ragionevolmente profondo, compatibilmente col fatto che sono addossate alla parete, per cui credo che il tuo ambiente ci abbia messo lo zampino (malefico). Si tratta di diffusori pensati e realizzati per liberarsi della gran parte delle paranoie audiofile: suonano, facilmente, senza doversele trovare tra i piedi e, in più, fanno dimenticare l'impianto e tutte le sue fisime. Solo ore e ore di ascolti puliti e rilassanti.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Suggerimento musicale della settimana
Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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