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I volumi della posta precedente
Rete dedicata per l'audio
Buongiorno,
nell'ultima rubrica della posta - "Ho visto anche audiofili felici" - ho letto la mail inerente alla realizzazione di una rete dedicata all'audio. Occupandomi professionalmente di reti da tanti (troppi) anni vorrei precisare alcune cose. A prima vista l'esecuzione di una rete dedicata potrebbe sembrare una buona idea ma impiegando switch e router "normali" non lo è per niente. Soprattutto i router consumer non fanno altro che aumentare - anche se impercettibilmente - il tempo di latenza, non essendo concepiti per il compito specifico. Se poi sono collegati in cascata possono dare anche altri problemi - soprattutto se non hanno interfacce di rete veloci. Solitamente soltanto switch e router di una certa fascia di prezzo hanno la possibilità di privilegiare il traffico audio e video in rete se opportunamente programmati.
L'unico vantaggio di una soluzione del genere è quello di isolare - più o meno - la rete audio da quella di casa e non sempre potrebbe essere utile. Riguardo ai cavi di rete sono d'accordo che le prestazioni migliori si ottengono con cavi non schermati come indicato. I cavi schermati in genere sono un po' più lenti e possono veicolare segnali disturbanti indesiderati. Vengono ancora costruiti perché in molti paesi è tollerato passare cavi di rete e cavi di alimentazione elettrica nelle stesse canalizzazioni o perché possono essere impiegati per alcuni tipi di collegamenti come interface seriali o interfacce video non legati alla trasmissione dati vera e propria.
Sul fatto che qualcosa sia migliorato ho i miei dubbi; inoltre con una soluzione del genere, se il wi-fi del modem del provider fosse acceso, ci ritroveremmo in casa con due reti Wi-Fi che potrebbero disturbarsi tra loro.
Proprio volendo strafare vedrei bene un'unica rete con i vari apparecchi collegati non allo switch di un mini-router ma ad uno switch programmabile che possa gestire il QoS (quality of service) dei segnali audio e video - onestamente però non saprei se a orecchio fossero percepibili netti miglioramenti.
Ho potuto notare che miglioramenti sono percepibili in reti dove sono collegati più dispositivi audio/video; ne ho avuto conferma lavorando per televisioni, radio o centri di produzione musicale dove magari ci sono decine di apparecchi in rete. A casa con due o tre dispositivi audio collegati non saprei.
Cordiali saluti,
Stefano - E-mail: stefano (at) stefanocairoli.com
LC
Caro Stefano,
grazie per la dettagliata risposta, la voce di un professionista informatico vale molto più di tante supposizioni di audiofili più o meno preparati. Continuo a ritenere certe elucubrazioni sulla qualità della trasmissione dati in ambito audio abbastanza oziose quando, ripeto, ci sono ben altri problemi ai quali occorrerebbe dedicare attenzione e risorse. Senza scomodare ambiente e acustica, e restando in tema cablaggi, di sicuro una rete elettrica dedicata può essere realmente benefica per tutto l'impianto, e non solo per la sezione digitale.
Questa paranoia sulla qualità del collegamento ethernet o WiFi mi ricorda sempre certe auto con la scritta racing, le fiamme sul cofano e le gomme larghe ma con motore rigorosamente spompato di serie ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabio,
puoi tenere il tuo glorioso Cambridge P70 e abbinarci tranquillamente uno dei diffusori che hai citato, con l'aggiunta delle Argon Audio Alto55 mk2 che costano meno e, per certi versi, danno del filo da torcere a tante concorrenti di costo anche doppio o triplo. L'importante è che l'ambiente sia adatto ad accogliere uno di questi diffusori, perché quasi tutti hanno una gamma bassa importante che potrebbe eccitare risonanze fastidiose se la stanza fosse inadatta o se non potessi tenerli a una buona distanza dalla parete posteriore. Per quanto riguarda il pilotaggio, il buon vecchio Cambridge se la caverà benissimo. Essendo vecchiotto, magari, potrebbe trarre beneficio da una sostituzione dei condensatori d'alimentazione, un'operazione di basso costo che potrebbe riportare un po' di velocità, dinamica e swing nei muscoli dell'inglesino.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Maurizio,
vedo con piacere che gli ZeroZone si fanno allegramente beffe di bestioni super-potenti e pesanti del passato! Bene, dai che pian piano si estingueranno, come i dinosauri cui tanto assomigliano! :-) Semmai, mi chiedo come mai li abbia inizialmente posizionati in altro impianto, credevi non fossero degni, perché piccoli, leggeri e poco costosi, dell'impianto principale?
Comunque sia, la prima cosa che farei al tuo posto è sfilare i diffusori da quella nicchia! Immagino abbia già provato, ma secondo me tutto suonerà meglio coi diffusori lontani da quel malefico arco: falli avanzare almeno di 1 metro e vediamo che succede. Contemporaneamente, io eliminerei anche i cuscini davanti ai pannelli. Posizionerei le Maggies a filo con il tappeto che è davanti al punto d'ascolto. Magari saranno troppo vicine alla postazione, ma secondo me ne guadagni in chiarezza e pulizia su tutta la gamma audio. In ogni caso, se il risultato non dovesse essere ancora soddisfacente, l'unica cosa che potrebbe apportare qualche modifica sostanziale è l'equalizzazione attiva con correzione ambientale in dominio digitale. Quindi ben vengano miniDSP e Dirac!
Per quanto riguarda l'analogico, io sostituirei tutto con un sistema già pronto (giradischi+braccio+testina) tra quelli offerti da Rega e ProJect.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Luigi,
credo che non ci si stanchi mai di giocare, se si è consci che alla fine è tutto veramente un gioco. A una certa età ci si può trovare completamente appagati dell'impianto, e ci si può dedicare solo alla musica, oppure si può anche continuare a giocare, come nel tuo caso. Puoi senz'altro prendere un Rega Elex, ma da solo non ti darà chissà quale beneficio, visto che il fratellino Apollo è già un ottimo partner per le tue Elac. Io forse sostituirei queste ultime, prima di ogni altra cosa, perché a mio parere le elettroniche in tuo possesso possono reggere diffusori ben più impegnativi. Potresti anche pensare di scalare la gerarchia Elac, tanto per restare più o meno nella stessa impostazione sonora. Ci sono bookshelf più raffinati delle tue DBR 62 nello sconfinato catalogo Elac.
Per quanto riguarda il vinile...dipende! Dovessi partire da zero, acquistando anche LP, forse non ne varrebbe la pena. Se avessi già una discreta discoteca in vinile, allora un giradischi Rega della serie Planar (1, 2 o 3) potrebbe essere un'ottima idea.
Per quanto riguarda, infine, la tua mania di ascoltare gli stessi dischi con diversi lettori e cuffie...sai come la penso :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Valter,
grazie per le impressioni sui due amplificatorini cinesi e sugli ZeroZone. E grazie per aver confermato quanto possano influire sul risultato finale le correzioni ambientali (i grafici che hai inviato parlano chiaro!) e il rodaggio dei diffusori. Quest'ultimo in particolare è un aspetto al quale non si dà mai abbastanza importanza, ma le differenze tra prima e dopo possono essere notevoli. Purtroppo tanti, troppi appassionati si sbilanciano in giudizi e recensioni dopo cinque minuti di ascolto distratto di una coppia di diffusori appena estratta dalla scatola. Per quanto riguarda la recensione delle tue Wharfedale Evo 4.4, come al solito abbiamo bisogno della collaborazione delle casa madre o dei distributori nazionali. Non è pensabile infatti di acquistarle solo per poterle recensire, come in genere facciamo per prodotti di impegno economico ridotto.
Grazie infine per la segnalazione musicale, che giro volentieri ai nostri lettori come suggerimento musicale della settimana!
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Marco,
le KEF 104 sono certamente dei diffusori generosi in gamma bassa che di sicuro non gradiscono stare vicini alla pareti e agli angoli. Se li hai posizionati così, un basso in eccesso è altamente probabile. Un'altra possibilità, seppur remota, è che medio e tweeter siano danneggiati e non suonino più al livello di come dovrebbero, facendo apparire la gamma bassa in evidenza sul resto. Discorso analogo vale per i componenti del crossover, che potrebbero aver perso le caratteristiche iniziali. Farei così: se spostate in altra stanza e tenute ben lontane dalle pareti, con l'amplificatore coi toni in posizione flat (a zero, cioè) e senza loudness, dovessero esserci ancora troppi bassi, le porterei a far controllare: stato degli altoparlanti e del crossover. Meritano senz'altro di essere messe nelle condizioni operative ideali e originali.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Dodocool sparita!
Buongiorno Direttore. Non so se aveva notato, ma non si trovavano più gli ottimi prodotti Dodocool. Ebbene, che abbiano cambiato nome? Io ero il felice possessore di un piccolo diffusore bluetooth Dodocool da84, che regalai poi ad un amico. Volevo ricomprarlo, ma era introvabile insieme agli altri prodotti della ditta. Ma su amazon mi "insospettiva" un prodotto simile, forse troppo simile, questo. Ebbene ho fatto un ordine per prova, ed in 10 giorni ecco cosa mi è arrivato :-))))
Vincenzo - da Facebook
LC
Caro Vincenzo,
i prodotti Dodocool erano in effetti molto interessanti (in particolare il lettore portatile ad alta risoluzione DA106 che recensimmo molto positivamente), funzionavano bene, erano ben costruiti e costavano pochissimo. Il sito appare ancora attivo, ma su Amazon e su AliExpress i prodotti sembrano spariti. Non credo capirò mai le logiche commerciali delle aziende cinesi, una cosa però l'ho capita: non si fanno la guerra l'una con l'altra, anzi. Per questo motivo si trovano apparecchi identici con tanti marchi diversi. La logica è assolutamente incomprensibile per il mondo occidentale, dove la cooperazione è una rarità e la concorrenza spietata è la regola. Questo un po' spiega come mai un prodotto Dodocool come quello che ti è arrivato appare ora sotto un nuovo marchio (Safysoo). Non è neppure facile capire chi progetta cosa, la mia sensazione è che esistano pochi reparti ricerca & sviluppo che realizzano progetti che poi concedano/vendano a chi ne faccia richiesta. Questo spiega anche come mai talvolta i commerciali di una certa azienda non abbiano alcuna idea delle differenze tra un prodotto e l'altro. Su questo aspetto avrò modo di tornarci a breve, per raccontarvi un curioso aneddoto.
Grazie del feedback,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Stefano,
sì, potrei concordare su entrambe le soluzioni da te proposte se sapessi che modello di giradischi Thorens possiedi. Il ProJect X2 è comunque un bel giradischi e se il tuo attuale fosse un vecchio modello economico ne trarrai sicuro giovamento. Benissimo anche l'idea di tenere la ancora ottima testina Goldring 2100. Il passaggio dalle attuali KEF alle ProAC, però, sarà il salto qualitativo più evidente e sensibile, a patto - ovviamente - di destinare ai nuovi diffusori tutte le attenzioni che richiedono in termini di posizionamento.
In futuro, per un upgrade ancora più sostanziale della sezione analogica, a mio parere dovrai preventivare l'acquisto di un buon pre fono separato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Non esattamente una nuova uscita discografica, ma meritevole di grande attenzione. Si tratta di Gizmodrome Live, disco dal vivo del supergruppo costituito da S. Copeland (Police), M. King (Level 42), A. Belew (Talking Heads e King Crimson) e V. Cosma (PFM). Questa è Darkness, un brano dei Police.
Egregio Direttore,
complimenti innanzitutto per la rivista che dirige e che seguo praticamente dall'esordio. Sono un vecchio (in tutti i sensi) audiofilo. Con l'avanzare dell'età, la smania giovanile di cambiamenti fortunatamente si è praticamente sopita e, contestualmente, anche la lettura delle riviste di settore. Ho iniziato negli anni 70 con Stereoplay, poi continuato con Suono per passare successivamente a Audioreview; ho finito con Stereophile con cui ho concluso 17 anni fa, rivolgendo la mia attenzione quasi esclusivamente a TNT-Audio.
Vorrei segnalarle un caso di particolare attenzione al cliente che ho sperimentato personalmente in questi ultimi anni. Nel 2007, spinto da condizioni di acquisto particolarmente favorevoli, ho acquistato una coppia di Dali Euphonia MS5, nonostante avessi già una coppia di diffusori di pregio AM Audio inseriti in un impianto praticamente monomarca sempre AM Audio. Non disponendo allora di un ambiente adatto ad allocare le Dali, dopo averne verificato il corretto funzionamento, le ho lasciate all'interno della mia abitazione proteggendole da luce e polvere mediante un telo di spessa stoffa. Quando negli anni successivi mi sono trasferito in una nuova abitazione, dove era presente un salone di circa 40 mq, ho installato le Dali nel nuovo ambiente.
Nel 2018, apprestandomi a fare un ascolto, mi sono accorto che nel tweeter a cupola dell'unità alti (cupola + nastro) la cupola con la bobina mobile si era staccata dalla sede. Un'indagine più attenta ha evidenziato che il problema era stato creato dal distacco di un piccolo magnete circolare collocato all'interno della bobina mobile e incollato alla base interna del tweeter, che a causa di repulsione magnetica con la base stessa (il che fa presupporre che all'interno di questa fosse presente un secondo magnete) ha spinto con notevole forza la cupola verso l'esterno. Ho fatto presente il problema all'importatore Pixel Engineering, molto gentile, e anche al servizio assistenza della Dali in Danimarca. L'allora responsabile del servizio in Dali ha inviato, gratuitamente, una coppia di tweeter di ricambio all'importatore che, a sua volta, me li ha inviati (ho pagato solamente le spese di spedizione dall'importatore a casa mia).
Sfortunatamente i tweeter sono arrivati con le cupole danneggiate a causa di un imballo ottimistico che non prevedeva il ribaltamento della confezione durante il trasporto. Molto amareggiato, ho immediatamente ricontattato la Dali che gentilmente mi ha inviato nuovamente, stavolta curando molto meglio l'imballo originale e sempre gratuitamente, il tweeter di ricambio direttamente a casa, evitando la doppia spedizione. Ovviamente tutto ciò non era dovuto. Il mese scorso, lo stesso problema evidenziato sopra, si è ripresentato con il tweeter dell'altro diffusore. Ho contattato il servizio assistenza Dali (nel frattempo era cambiato il responsabile) che, con la stessa cortesia e celermente, mi ha inviato il tweeter di ricambio direttamente a casa e sempre gratuitamente. Credo sia opportuno dare atto a Dali della particolare e ripetuta attenzione al cliente ben al di fuori del periodo di garanzia.
Cordialmente,
Alberto - E-mail: alberto.torrisi (at) gmail.com
Caro Alberto,
gran bella storia questa che ci hai raccontato, magari tutte le aziende fossero così disponibili e cortesi! Un plauso meritatissimo a Dali e ai suoi distributori nazionali. Inoltre, ti ringrazio per averci accordato, dopo la lettura di varie pubblicazioni cartacee, la tua preferenza. Speriamo sempre di meritarla!
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Suggerimento musicale della settimana
Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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