Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 7/10/2023 - 14/10/2023

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  1. Rete dedicata per l'audio
  2. Cambridge P70 e nuovi diffusori
  3. Maggies e ambiente
  4. Tentazioni
  5. Amplificatore Nobsound TA-21 e altro
  6. KEF 104 Reference
  7. Dodocool sparita!
  8. Upgrade impianto
  9. Ho visto anche degli audiofili felici

Rete dedicata per l'audio
Buongiorno,
nell'ultima rubrica della posta -
"Ho visto anche audiofili felici" - ho letto la mail inerente alla realizzazione di una rete dedicata all'audio. Occupandomi professionalmente di reti da tanti (troppi) anni vorrei precisare alcune cose. A prima vista l'esecuzione di una rete dedicata potrebbe sembrare una buona idea ma impiegando switch e router "normali" non lo è per niente. Soprattutto i router consumer non fanno altro che aumentare - anche se impercettibilmente - il tempo di latenza, non essendo concepiti per il compito specifico. Se poi sono collegati in cascata possono dare anche altri problemi - soprattutto se non hanno interfacce di rete veloci. Solitamente soltanto switch e router di una certa fascia di prezzo hanno la possibilità di privilegiare il traffico audio e video in rete se opportunamente programmati.
L'unico vantaggio di una soluzione del genere è quello di isolare - più o meno - la rete audio da quella di casa e non sempre potrebbe essere utile. Riguardo ai cavi di rete sono d'accordo che le prestazioni migliori si ottengono con cavi non schermati come indicato. I cavi schermati in genere sono un po' più lenti e possono veicolare segnali disturbanti indesiderati. Vengono ancora costruiti perché in molti paesi è tollerato passare cavi di rete e cavi di alimentazione elettrica nelle stesse canalizzazioni o perché possono essere impiegati per alcuni tipi di collegamenti come interface seriali o interfacce video non legati alla trasmissione dati vera e propria. Sul fatto che qualcosa sia migliorato ho i miei dubbi; inoltre con una soluzione del genere, se il wi-fi del modem del provider fosse acceso, ci ritroveremmo in casa con due reti Wi-Fi che potrebbero disturbarsi tra loro.
Proprio volendo strafare vedrei bene un'unica rete con i vari apparecchi collegati non allo switch di un mini-router ma ad uno switch programmabile che possa gestire il QoS (quality of service) dei segnali audio e video - onestamente però non saprei se a orecchio fossero percepibili netti miglioramenti.
Ho potuto notare che miglioramenti sono percepibili in reti dove sono collegati più dispositivi audio/video; ne ho avuto conferma lavorando per televisioni, radio o centri di produzione musicale dove magari ci sono decine di apparecchi in rete. A casa con due o tre dispositivi audio collegati non saprei.
Cordiali saluti,
Stefano - E-mail: stefano (at) stefanocairoli.com

LC
Caro Stefano,
grazie per la dettagliata risposta, la voce di un professionista informatico vale molto più di tante supposizioni di audiofili più o meno preparati. Continuo a ritenere certe elucubrazioni sulla qualità della trasmissione dati in ambito audio abbastanza oziose quando, ripeto, ci sono ben altri problemi ai quali occorrerebbe dedicare attenzione e risorse. Senza scomodare ambiente e acustica, e restando in tema cablaggi, di sicuro una rete elettrica dedicata può essere realmente benefica per tutto l'impianto, e non solo per la sezione digitale.
Questa paranoia sulla qualità del collegamento ethernet o WiFi mi ricorda sempre certe auto con la scritta racing, le fiamme sul cofano e le gomme larghe ma con motore rigorosamente spompato di serie ;-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cambridge P70 e nuovi diffusori
Buongiorno,
ho un ampli Cambridge P70 "vintage" che praticamente è cresciuto con me, devo acquistare 2 nuovi diffusori e stavo pensando a cosa ci si può abbinare al meglio, budget 700 - 800 euro, ho visto Indiana Line Nota 550 o Tesi 661, Kef Q350, Cambridge SX80 oppure Jamo Concert 11 che si possono trovare a questi prezzi...oppure devo buttare anche l'ampli e rinnovare tutto? Insomma tante idee e tutte confuse, se riesce a farmi un poco di luce...
Grazie mille per l'attenzione che vorrà dedicarmi e complimenti,
Fabio - E-mail: fabio.garlassi (at) libero.it

LC
Caro Fabio,
puoi tenere il tuo glorioso Cambridge P70 e abbinarci tranquillamente uno dei diffusori che hai citato, con l'aggiunta delle
Argon Audio Alto55 mk2 che costano meno e, per certi versi, danno del filo da torcere a tante concorrenti di costo anche doppio o triplo. L'importante è che l'ambiente sia adatto ad accogliere uno di questi diffusori, perché quasi tutti hanno una gamma bassa importante che potrebbe eccitare risonanze fastidiose se la stanza fosse inadatta o se non potessi tenerli a una buona distanza dalla parete posteriore. Per quanto riguarda il pilotaggio, il buon vecchio Cambridge se la caverà benissimo. Essendo vecchiotto, magari, potrebbe trarre beneficio da una sostituzione dei condensatori d'alimentazione, un'operazione di basso costo che potrebbe riportare un po' di velocità, dinamica e swing nei muscoli dell'inglesino.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Maggies e ambiente
Caro Lucio,
seguo la vs. rivista da più di un anno. È una preziosa miniera di dati e consigli e per me sicuramente la fonte più attendibile in materia. A partire dal covid e complice anche il recente pensionamento dall'università di Milano, con mia moglie ci siamo trasferiti stabilmente nell'entroterra ligure. Qui ho ristrutturato la vecchia cantina che è diventata la mia principale sala di ascolto (studio, lavoro, etc.), e vi ho trasferito da Milano il mio vecchio impianto:

[Purtroppo mi sono accorto che la testina Shure ora funziona con un solo canale. Data l'età quarantennale non so se cambiare la puntina (costosa) o comprare una testina (o addirittura il gira) nuovi.]
Ho integrato poi con un lettore di rete Yamaha NP-S303 (usato). Negli ultimi anni ascolto prevalentemente musica liquida attraverso Qobuz, che nella mia esperienza è il migliore servizio di streaming. Ascolto soprattutto classica, jazz, buon rock e blues. Nell'ascolto dedicato raggiungo anche 80-90 dB con punte di 95.
La mia esperienza in breve. La taverna (ex cantina) si è rivelata un osso duro dal punto di vista acustico. È una stanza semi-trapezoidale divisa in due da un arco basso (185 al colmo, v. pianta e foto). La prima stanza misura 360x400 circa con volta a crociera (250 al colmo), con la porta nuova in PVC e vetro termico, la parete laterale opposta alla porta e la parte dietro lo scaffale con lo stereo ricoperti di listoni di legno. Il punto di ascolto è sul divano davanti la libreria (v. foto). La stanza piccola è larga 460 e profonda circa 165, con la volta a botte di 235. In fondo a sinistra l'accesso al resto della cantina coperto da una tenda spessa. Inizialmente ho piazzato le Celestion alle estremità dell'arco rivolte verso il divano, ma il riverbero sui bassi era inaccettabile, forse dovuto in parte al grosso radiatore passivo posteriore (30 cm). L'unico posizionamento che riduceva in parte il riverbero era con le casse di fianco al divano, schiena alla libreria (inaccettabile).
A questo punto ho pensato che servivano diffusori che interagiscano poco con le pareti, ho trovato due Magneplanar MG 12 usate in buone condizioni e le ho posizionate sotto l'arco, provando a spostarle avanti e indietro fino a trovare il posto migliore (v. foto). Molto meglio! Il riverbero sui medio-bassi è molto calato e spero di ridurlo ancora con trattamento acustico. Davanti le maggies ho due cuscini spessi, in realtà erano lì per le Celestion, le Maggies sembrano interagire molto poco con le pareti laterali e il pavimento. Comunque di lato ho incollato alle pareti vicine delle lastre fonoassorbenti 30x30. Sul fondo, la stampa di Matisse è in una cornice di legno autocostruita 145x55 contenente fonoassorbente Copopren 4 cm (il resto del fonoassorbente per il momento è appoggiato al muro dietro il tavolo). Completerò il trattamento quando anche la stanza piccola sarà arredata.
Le Maggies sono a 195 cm l'una dall'altra (da tweeter a tweeter). Il punto di ascolto sul divano è a 330 cm dalla linea mediana, a 40 dalla libreria e 75 dal muro dietro.
Il suono è buono, con un palcoscenico profondo che si estende fino alla parete di fronte. Ho seguito le indicazioni che raccomandano di avere una distanza dal punto di ascolto doppia di quella delle casse dalla parete di fronte. In effetti funziona. Unica cosa, con alcune incisioni (poche) le Maggies possono avere degli alti un po' taglienti. Ho ovviato sfruttando le capacità del C1 e ho tagliato 2-3 dB a 2 kHz, il che non modifica il resto della banda. I bassi non hanno tutto il punch delle Celestion ma sono potenti e ben frenati, forse grazie all'emissione dipolare e la distanza ottimale dalla parete. Ho pensato anche di usare un DSP per risolvere residui problemi. Al momento ho queste tre ipotesi:
  1. Un equalizzatore grafico Behringer ULTRAGRAPH PRO FBQ1502HD (molto conveniente per il buon prezzo).
  2. Un Behringer Deq2496 o in alternativa un FBQ2486, più versatili ma con un prezzo 2-3 volte maggiore.
  3. Un miniDSP Flex. Qui siamo su costi ancora maggiori. Il Flex però oltre a poter equalizzare consente (con ulteriore spesa per il software) di utilizzare DIRAC. In questo caso lo userei come pre al posto del C1, sfruttando anche is suo DAC, usando le uscite digitali dello streamer e del lettore CD.
Il budget è elastico. La soluzione 1 anche subito, per le altre dovrei aspettare un po'. Sarei felice di conoscere il tuo parere.
Piccola appendice, ovvero: le Maggies sono davvero power hungry e divorano gli ampli senza pietà. Inizialmente ho usato il Carver (200 wpc/8 ohm). Funzionava ma ho dovuto aumentare parecchio il guadagno sul pre rispetto alle Celestion (più efficienti). Mediamente il livello da ore 7-8 diventava 10-11. Non avevo mai visto danzare così i led del Carver! Con l'introduzione di Also sprach Zarathustra arrivava a 0 dB!
Ho pensato: proviamo un finale di chiara fama che si trovi a poco sull'usato. Ho trovato un Hafler DH-500 (255 wpc/8 ohm), considerato un finale eccellente e correntoso con grande dinamica, in buone condizioni. La mia colonna ha corso seri rischi quando ho dovuto issarlo sullo scaffale. In realtà, suono molto neutro sicuramente ma nessun reale miglioramento. Anzi, mi pareva che la dinamica del Carver fosse quasi un pelo migliore. A questo punto, ho portato giù i due Zero Zone che ho preso l'anno scorso grazie alle tue indicazioni e che stazionavano nell'altro impianto al piano di sopra. Che differenza! La dinamica è diventata enorme, i bassi sono granitici, il fondo è silenziosissimo e il suono non è meno neutro, anzi!
Inutile dire che gli ZZ sono rimasti stabilmente con le Maggies e il Carver (che pesa appena 7 kg) è felicemente al piano di sopra. Morale: gli ZZ sembrano andare benissimo con le Maggies e non temono la concorrenza di ampli blasonati. In precedenza avevo meditato di mettermi in caccia in futuro per un Musical Fidelity M8 500s o addirittura due monoblocchi M8 700m, ma non sono più tanto sicuro ne valga la pena. Cosa ne dici?
Ti prego di scusarmi per questa lettera così lunga, pensavo valesse la pena di raccontare la storia di un audiofilo (quasi) felice. Taglia pure tutto quello che ritieni superfluo. Ti sono debitore in anticipo per qualsiasi indicazione o consiglio.
Un caro saluto,
Maurizio - E-mail riservato
[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Maurizio,
vedo con piacere che gli ZeroZone si fanno allegramente beffe di bestioni super-potenti e pesanti del passato! Bene, dai che pian piano si estingueranno, come i dinosauri cui tanto assomigliano! :-) Semmai, mi chiedo come mai li abbia inizialmente posizionati in altro impianto, credevi non fossero degni, perché piccoli, leggeri e poco costosi, dell'impianto principale?
Comunque sia, la prima cosa che farei al tuo posto è sfilare i diffusori da quella nicchia! Immagino abbia già provato, ma secondo me tutto suonerà meglio coi diffusori lontani da quel malefico arco: falli avanzare almeno di 1 metro e vediamo che succede. Contemporaneamente, io eliminerei anche i cuscini davanti ai pannelli. Posizionerei le Maggies a filo con il tappeto che è davanti al punto d'ascolto. Magari saranno troppo vicine alla postazione, ma secondo me ne guadagni in chiarezza e pulizia su tutta la gamma audio. In ogni caso, se il risultato non dovesse essere ancora soddisfacente, l'unica cosa che potrebbe apportare qualche modifica sostanziale è l'equalizzazione attiva con correzione ambientale in dominio digitale. Quindi ben vengano miniDSP e Dirac!
Per quanto riguarda l'analogico, io sostituirei tutto con un sistema già pronto (giradischi+braccio+testina) tra quelli offerti da Rega e ProJect.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Tentazioni
Buongiorno Direttore, è da qualche tempo che non le scrivo. Penso infatti di aver trovato un assetto più che soddisfacente per i miei ascolti musicali (jazz tranquillo, classica, e cantautori degli anni 1990/2010). L'impianto assemblato seguendo in toto i suoi consigli: diffusori Elac DBR 62 su piedistalli dedicati, cavi Supra, ampli Rega Brio r, cdplayer Rega Apollo R. Una meraviglia.
Ascolto, anche fuori “sede” con due lettori: Fiio X5III ed Astell & Kern AK 120. Più una miriade di cuffie (AKG, Sennheiser, Philips, Grado). So che è un po' ridondante ma a me piace ascoltare magari lo stesso cd, con combinaziioni diverse di lettore e cuffia. Manie!
Tuttavia anche alla mia età (74) pensando di avere ancora decenni per prove e test, quando mi giungono avvisi di vendita di apparecchi superiori, sono tentato dall'ennesimo cambio. Ora ho adocchiato un Rega Elex semi nuovo ad un prezzo interessante. Però poi dovrei trovare un cdplayer migliore del mio Apollo e bookshelf all'altezza.
Penso che lascerò perdere. Cosa mi consiglia?
Ho pensato anche di inserire il modaiolo vinile, ma ne leggo di ogni. Compreso un super giradischi collegato all'ampli con Bluetooth...
La ringrazio per i consigli, se vorrà darmeli, e le auguro buon lavoro.
Luigi - E-mail: 7macgi (at) gmail.com

LC
Caro Luigi,
credo che non ci si stanchi mai di giocare, se si è consci che alla fine è tutto veramente un gioco. A una certa età ci si può trovare completamente appagati dell'impianto, e ci si può dedicare solo alla musica, oppure si può anche continuare a giocare, come nel tuo caso. Puoi senz'altro prendere un Rega Elex, ma da solo non ti darà chissà quale beneficio, visto che il fratellino Apollo è già un ottimo partner per le tue Elac. Io forse sostituirei queste ultime, prima di ogni altra cosa, perché a mio parere le elettroniche in tuo possesso possono reggere diffusori ben più impegnativi. Potresti anche pensare di scalare la gerarchia Elac, tanto per restare più o meno nella stessa impostazione sonora. Ci sono bookshelf più raffinati delle tue DBR 62 nello sconfinato catalogo Elac.
Per quanto riguarda il vinile...dipende! Dovessi partire da zero, acquistando anche LP, forse non ne varrebbe la pena. Se avessi già una discreta discoteca in vinile, allora un giradischi Rega della serie Planar (1, 2 o 3) potrebbe essere un'ottima idea.
Per quanto riguarda, infine, la tua mania di ascoltare gli stessi dischi con diversi lettori e cuffie...sai come la penso :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificatore Nobsound TA-21 e altro
Salve Lucio,
ti scrivo in merito alla lettera di due settimane fa dove lo scrivente ti suggeriva di provare il Nobosound TA-21 (chip TPA3221, costo 62,13 Euro su Amazon), amplificatore che acquistai due anni fa, in precedenza avevo acquistato il Fosi Audio ZK-1002D (chip TPA3116x2 a ponte, costo 39,99 Euro su Amazon).
Il Nobosound lo presi proprio per confrontare i due chip, allora l'impianto era: sorgente PC, DAC Topping D90, diffusori Magneplanar 3.3r e musica formato Flac, dopo due anni non posso certo dettagliare le mie impressioni di ascolto, ma senza dubbio posso dire che il chip 3116 suona sicuramente meglio del 3221, per cui vista la differenza di prezzo (quelli indicati sono gli attuali), la potenza più o meno equivalente e la dotazione di ingressi (il Fosi ha in più l'ingresso USB), la bilancia pende indubbiamente verso il Fosi.
Ora, grazie a te, ho raggiunto la pace dei sensi con i finali Zerozone pilotati dal pre Anthem STR e diffusori Wharfedale Evo 4.4, questi ultimi li ho presi fidandomi delle recensioni apparse su autorevoli riviste web, a tal proposito posso dire che avevo contattato il negozio per un ascolto, li avrebbero preparati il giorno prima dell'appuntamento, poi li ho acquistati senza ascoltarli e, visto che ci sono voluti dieci giorni di utilizzo quotidiano per almeno quattro ore giornaliere per farli suonare al meglio, posso dire che se li avessi ascoltati in negozio non li avrei mai acquistati, questo è un punto su cui ti chiederei una riflessione.
Le 3.3r erano più "setose" e delicate nell'estremo alto, le Evo 4.4 hanno una dinamica notevolmente maggiore sui bassi e un maggiore dettagli nelle frequenze medie (ascoltando un disco di Tango ben conosciuto ero infastidito dai continui clic che sentivo, poi ho capito che non era altro che il rumore prodotto dai tasti del bandoneon, ora non voglio dire che con le 3.3r i clic non si sentissero, ma non erano certo così "fastidiosi".
Sulla macroscopica differenza di prezzo tra pre, finali e diffusori posso dire che l'Anthem l'ho preso per il sistema di correzione dell'acustica ambientale ARC (Anthem Room Correction) che mi ha risolto il rimbombo che avevo agli alti volumi dovuto probabilmente alla pianta quasi quadrata della stanza come puoi vedere dai grafici allegati relativi sia alle 3.3r che alle Evo 4.4, poi c'è da considerare la completezza funzionale del pre che è progettato e costruito in Canada, mentre le Evo 4.4 sono di progettazione inglese e manifattura cinese e gli Zerozone sono dei cinesi "puri".
Per ultimo mi permetto un suggerimento musicale, il live dei Gizmodrome (presente sicuramente su Spotify e Qobuz), gruppo composto da: Steward Copeland (batterista dei Police), Adrian Belew (chitarra dei King Crimson nella prima metà degli anni 80 oltre che avere un produzione "propria"), Mark King (Level 42, gruppo funky inglese anni 80, 90) e Vittorio Cosma già tastierista della PFM nei primi anni 2000, quattro più o meno "vecchietti" (Copeland è del '52) con una energia e una tecnica di tutto rispetto, la ripresa audio forse enfatizza un poco la sezione ritmica (basso e batteria) ma, per me, il disco è veramente una goduria! Diciamo che, ad alto volume, è come avere una poltrona massaggiatrice!
Ho finito, scusa il dilungarmi ma non volevo essere rimproverato di essere troppo stringato nella missiva.
Grazie del tuo costante e disinteressato impegno (poi se volessi recensire le Evo 4.4 non mi dispiacerebbe sapere il tuo giudizio).
Valter - E-mail: valcola (at) libero.it

[Nobsound vs Fosi Audio]
[Sala d'ascolto]
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Valter,
grazie per le impressioni sui due amplificatorini cinesi e sugli ZeroZone. E grazie per aver confermato quanto possano influire sul risultato finale le correzioni ambientali (i grafici che hai inviato parlano chiaro!) e il rodaggio dei diffusori. Quest'ultimo in particolare è un aspetto al quale non si dà mai abbastanza importanza, ma le differenze tra prima e dopo possono essere notevoli. Purtroppo tanti, troppi appassionati si sbilanciano in giudizi e recensioni dopo cinque minuti di ascolto distratto di una coppia di diffusori appena estratta dalla scatola. Per quanto riguarda la recensione delle tue Wharfedale Evo 4.4, come al solito abbiamo bisogno della collaborazione delle casa madre o dei distributori nazionali. Non è pensabile infatti di acquistarle solo per poterle recensire, come in genere facciamo per prodotti di impegno economico ridotto.
Grazie infine per la segnalazione musicale, che giro volentieri ai nostri lettori come suggerimento musicale della settimana!
Grazie del feedback!
Lucio Cadeddu

KEF 104 Reference
Buongiorno, Vi scrivo perché volevo sottoporre alla VS attenzione una questione sui diffusori KEF 104 reference Mi scuso ma ho chiesto nei vari gruppi ma nessuno mi ha fornito una risposta convincente e la Vs Esperienza è tale che certamente avete ascoltato e provato questi diffusori.
Ho acquistato una coppia di 104 e con diversi sistemi di amplificazione (Pioneer e Sansui) risultano essere affaticanti a causa (presumo) del livello di basse frequenze che sviluppano. Sono bellissimi ma dopo 5 minuti avvertiamo talmente tanto fastidio alle orecchie che dobbiamo interrompere la sessione di ascolto. Provato posizionamento equalizzazione e anche materiale fonoassorbente riempitivo nella zona del B139. Avete avuto feedback/esperienze analoghe?
Grazie!
Marco - da Facebook

LC
Caro Marco,
le KEF 104 sono certamente dei diffusori generosi in gamma bassa che di sicuro non gradiscono stare vicini alla pareti e agli angoli. Se li hai posizionati così, un basso in eccesso è altamente probabile. Un'altra possibilità, seppur remota, è che medio e tweeter siano danneggiati e non suonino più al livello di come dovrebbero, facendo apparire la gamma bassa in evidenza sul resto. Discorso analogo vale per i componenti del crossover, che potrebbero aver perso le caratteristiche iniziali. Farei così: se spostate in altra stanza e tenute ben lontane dalle pareti, con l'amplificatore coi toni in posizione flat (a zero, cioè) e senza loudness, dovessero esserci ancora troppi bassi, le porterei a far controllare: stato degli altoparlanti e del crossover. Meritano senz'altro di essere messe nelle condizioni operative ideali e originali.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dodocool sparita!
Buongiorno Direttore. Non so se aveva notato, ma non si trovavano più gli ottimi prodotti Dodocool. Ebbene, che abbiano cambiato nome? Io ero il felice possessore di un piccolo diffusore bluetooth
Dodocool da84, che regalai poi ad un amico. Volevo ricomprarlo, ma era introvabile insieme agli altri prodotti della ditta. Ma su amazon mi "insospettiva" un prodotto simile, forse troppo simile, questo. Ebbene ho fatto un ordine per prova, ed in 10 giorni ecco cosa mi è arrivato :-))))
Vincenzo - da Facebook

[Dodocool]

LC
Caro Vincenzo,
i prodotti Dodocool erano in effetti molto interessanti (in particolare il lettore portatile ad alta risoluzione DA106 che recensimmo molto positivamente), funzionavano bene, erano ben costruiti e costavano pochissimo. Il sito appare ancora attivo, ma su Amazon e su AliExpress i prodotti sembrano spariti. Non credo capirò mai le logiche commerciali delle aziende cinesi, una cosa però l'ho capita: non si fanno la guerra l'una con l'altra, anzi. Per questo motivo si trovano apparecchi identici con tanti marchi diversi. La logica è assolutamente incomprensibile per il mondo occidentale, dove la cooperazione è una rarità e la concorrenza spietata è la regola. Questo un po' spiega come mai un prodotto Dodocool come quello che ti è arrivato appare ora sotto un nuovo marchio (Safysoo). Non è neppure facile capire chi progetta cosa, la mia sensazione è che esistano pochi reparti ricerca & sviluppo che realizzano progetti che poi concedano/vendano a chi ne faccia richiesta. Questo spiega anche come mai talvolta i commerciali di una certa azienda non abbiano alcuna idea delle differenze tra un prodotto e l'altro. Su questo aspetto avrò modo di tornarci a breve, per raccontarvi un curioso aneddoto.
Grazie del feedback,
Lucio Cadeddu

Upgrade impianto
Buon pomeriggio Direttore,
Le scrivo perché avrei intenzione di upgradare (se così si può dire) il mio impianto hi-fi composto attualmente da:

L'idea sarebbe quella di sostituire le Kef con delle Pro Ac DT8 e il Thorens con un Project x2 (magari utilizzando la Goldring che ho attualmente). Ritiene che possa essere una buona soluzione?
Grazie,
Stefano - E-mail: stefanobizzarri9 (at) gmail.com

LC
Caro Stefano,
sì, potrei concordare su entrambe le soluzioni da te proposte se sapessi che modello di giradischi Thorens possiedi. Il ProJect X2 è comunque un bel giradischi e se il tuo attuale fosse un vecchio modello economico ne trarrai sicuro giovamento. Benissimo anche l'idea di tenere la ancora ottima testina Goldring 2100. Il passaggio dalle attuali KEF alle ProAC, però, sarà il salto qualitativo più evidente e sensibile, a patto - ovviamente - di destinare ai nuovi diffusori tutte le attenzioni che richiedono in termini di posizionamento.
In futuro, per un upgrade ancora più sostanziale della sezione analogica, a mio parere dovrai preventivare l'acquisto di un buon pre fono separato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Egregio Direttore,
complimenti innanzitutto per la rivista che dirige e che seguo praticamente dall'esordio. Sono un vecchio (in tutti i sensi) audiofilo. Con l'avanzare dell'età, la smania giovanile di cambiamenti fortunatamente si è praticamente sopita e, contestualmente, anche la lettura delle riviste di settore. Ho iniziato negli anni 70 con Stereoplay, poi continuato con Suono per passare successivamente a Audioreview; ho finito con Stereophile con cui ho concluso 17 anni fa, rivolgendo la mia attenzione quasi esclusivamente a TNT-Audio.
Vorrei segnalarle un caso di particolare attenzione al cliente che ho sperimentato personalmente in questi ultimi anni. Nel 2007, spinto da condizioni di acquisto particolarmente favorevoli, ho acquistato una coppia di Dali Euphonia MS5, nonostante avessi già una coppia di diffusori di pregio AM Audio inseriti in un impianto praticamente monomarca sempre AM Audio. Non disponendo allora di un ambiente adatto ad allocare le Dali, dopo averne verificato il corretto funzionamento, le ho lasciate all'interno della mia abitazione proteggendole da luce e polvere mediante un telo di spessa stoffa. Quando negli anni successivi mi sono trasferito in una nuova abitazione, dove era presente un salone di circa 40 mq, ho installato le Dali nel nuovo ambiente.
Nel 2018, apprestandomi a fare un ascolto, mi sono accorto che nel tweeter a cupola dell'unità alti (cupola + nastro) la cupola con la bobina mobile si era staccata dalla sede. Un'indagine più attenta ha evidenziato che il problema era stato creato dal distacco di un piccolo magnete circolare collocato all'interno della bobina mobile e incollato alla base interna del tweeter, che a causa di repulsione magnetica con la base stessa (il che fa presupporre che all'interno di questa fosse presente un secondo magnete) ha spinto con notevole forza la cupola verso l'esterno. Ho fatto presente il problema all'importatore Pixel Engineering, molto gentile, e anche al servizio assistenza della Dali in Danimarca. L'allora responsabile del servizio in Dali ha inviato, gratuitamente, una coppia di tweeter di ricambio all'importatore che, a sua volta, me li ha inviati (ho pagato solamente le spese di spedizione dall'importatore a casa mia).
Sfortunatamente i tweeter sono arrivati con le cupole danneggiate a causa di un imballo ottimistico che non prevedeva il ribaltamento della confezione durante il trasporto. Molto amareggiato, ho immediatamente ricontattato la Dali che gentilmente mi ha inviato nuovamente, stavolta curando molto meglio l'imballo originale e sempre gratuitamente, il tweeter di ricambio direttamente a casa, evitando la doppia spedizione. Ovviamente tutto ciò non era dovuto. Il mese scorso, lo stesso problema evidenziato sopra, si è ripresentato con il tweeter dell'altro diffusore. Ho contattato il servizio assistenza Dali (nel frattempo era cambiato il responsabile) che, con la stessa cortesia e celermente, mi ha inviato il tweeter di ricambio direttamente a casa e sempre gratuitamente. Credo sia opportuno dare atto a Dali della particolare e ripetuta attenzione al cliente ben al di fuori del periodo di garanzia.
Cordialmente,
Alberto - E-mail: alberto.torrisi (at) gmail.com

LC
Caro Alberto,
gran bella storia questa che ci hai raccontato, magari tutte le aziende fossero così disponibili e cortesi! Un plauso meritatissimo a Dali e ai suoi distributori nazionali. Inoltre, ti ringrazio per averci accordato, dopo la lettura di varie pubblicazioni cartacee, la tua preferenza. Speriamo sempre di meritarla!
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Non esattamente una nuova uscita discografica, ma meritevole di grande attenzione. Si tratta di Gizmodrome Live, disco dal vivo del supergruppo costituito da S. Copeland (Police), M. King (Level 42), A. Belew (Talking Heads e King Crimson) e V. Cosma (PFM). Questa è Darkness, un brano dei Police.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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