Reporter: Lucio Cadeddu
Due parole per spiegare il perchè dell'enorme ritardo con il quale esce questo reportage dall'usuale manifestazione milanese.
La Rete è un grande strumento, potentissimo e velocissimo, ma non è la "velocità" la sua più importante risorsa. Mi spiego: avremmo potuto uscire con un live-reportage, come fa l'amico Steven Rochlin ogni anno, pubblicando praticamente in tempo reale foto e commenti dalle mostre di tutto il mondo, Top Audio compreso. Presumibilmente, non senza una certa fatica, saremmo riusciti a produrre qualcosa di simile al suo pregevole lavoro.
Ma non vedo ragione ragione alcuna per farlo, non ci sarebbe alcun valore aggiunto. A maggior ragione quest'anno, se teniamo conto che la rivista italiana AF Digitale, in accordo con l'APAF e non senza un grande dispendio di persone e mezzi, è stata in grado di realizzare un bellissimo e completissimo live-reportage in diretta via Internet proprio dal Quark di Milano.
E allora? Occorrerebbe fornire del valore aggiunto, ove possibile. Ed il valore aggiunto può essere, anzichè una vagonata di foto con didascalia, reperibili - appunto - in tempo reale su altri siti, una riflessione serena, meditata, a "bocce ferme" come si dice, senza lo stress del servizio da chiudere a tutti i costi per poter strillare di essere "arrivati primi".
D'altra parte questa è stata una nostra prerogativa sin dalle origini: fare tutto in completo relax, senza fretta, puntando sulla qualità, innanzitutto.
Ed ecco quindi che il reportage dal Top Audio di Milano esce con un paio di mesi di ritardo. Ma vogliamo offrirvi qualcosa di diverso, forse meno bollicine e più sostanza.
Comincio allora a raccontarvi tutto dall'inizio. Metto in valigia il solito "necessaire" da Top Audio: macchina fotografica, blocco appunti ed accessori vari provenienti dalla fucina del nostro Tempio del Tweaking, dischi e regali vari per i lettori ed i collaboratori che si prodigano per la realizzazione di questo sito (traduttori, webmasters etc.).
Ed è a questo punto che cominciano i problemi. Avevo messo in valigia un nostro cavo TNT TTS di alimentazione più punte ed oggetti simili. Mai l'avessi fatto! Al passaggio davanti al metal detector dell'aereoporto tutta questa chincaglieria metallica attira il giusto sospetto del solerte addetto alla sorveglianza, che mi chiede gentilmente di aprire la valigia.
E pof! Come per incanto sbuca, per primo, il sospettissimo serpentone TTS!
L'addetto alla sicurezza - forse pensando a qualche cordone ad innesco lento :-) - domanda stupito: "E questa roba che è"? Rispondo, con malcelato imbarazzo "Un cavo".
E l'aria si fa pesante. Il sorvegliante incalza: "Ah si? Però ho intravisto dall'analisi ai raggi X anche degli oggetti di metallo appuntiti simili a proiettili...cosa sono?". "Ehm, aspetti..." bisbliglio mentre frugo affannosamente dentro la valigia, tra crema da barba e CD...ed ecco spuntare le confezioni di punte in acciaio che avevo deciso di regalare.
"Allora????". Dovevo aspettarmelo. "Ehm, sono dei piedini...".
Non senza un sorriso beffardo il tizio sembra intuire che deve trattarsi di materiale elettronico e fa cenno di passare, tra gli sguardi - tra l'incuriosito ed il preoccupato - dei viaggiatori in attesa dell'imbarco. Azzardo un sorriso disinvolto di circostanza.
L'episodio mi fa intanto riflettere a lungo sulla sanità mentale di chi condivide con noi questo folle hobby popolato da oggetti che, visti dal mondo esterno, devono apparire quantomeno...ehm...bizzarri come i personaggi che lo popolano.
Tanto bizzarro deve essere questo mondo che...la presenza della HiFi stereofonica alla grande mostra milanese pian piano sta lasciando spazio all'Home Theater, come accade nei negozi, negli interessi della gente e nell'immaginario collettivo.
Quest'anno le sale solo audio c'erano ancora ma si trattava di una netta minoranza ed ormai schermi televisivi e proiettori facevano capolino quasi in ogni saletta, persino in quella Sonus Faber che da molti audiofili era considerata una sorte di roccaforte dell'audio a due canali.
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Così va il mercato, inutile recriminare. Anzi, dirò di più, se l'Home Theater consentirà - e sta DI FATTO consentendo - di portare nuovi capitali e nuovi consumatori nei pressi dell'audio di qualità...ben venga l'Home Theater!
Basta non far confusione. E proprio per non farne, questo reportage tratterà della sola parte HiFi a due canali, visto che la nostra prima pagina recita "HiFi, nothing else" (Trad.: HiFi, nient'altro).
Sul fronte dell'audio di qualità a due canali, segnalo ancora una volta che la saga della battaglia dei formati futuri (SACD contro DVD-Audio contro tutti) continua senza esclusione di colpi.
Francamente, il dibattito mi annoia alquanto e ribadisco la posizione già esposta più volte qui su TNT-Audio. Aspettiamo l'evolversi degli eventi, la fine del tunnel non appare affatto vicina, si stenta persino a vedere un po' di luce in fondo allo stesso, inutile dunque perder tempo a discutere su quale supporto sia migliore, commentando sui risultati improbabili imbastiti in sale superaffollate dove ogni giudizio lascia davvero il tempo che trova.
Quindi, se speravate di leggere di confronti all'ultimo sangue tra i vari formati più perfetti del già perfetto CD (ma non era - appunto - "perfect forever"?), devo deludervi.
Questo reportage tratterà di altre cose, forse più marginali, ma non per chi si è stancato di false rivoluzioni dettate solo da ragioni di mercato e che con la ricerca per l'Audio di qualità hanno davvero poco a che spartire.
E allora, in questo panorama così incerto, fa piacere notare che in diverse salette veniva ancora utilizzato - con un certo successo ed apprezzamento da parte del pubblico - il vecchio disco in vinile, fatto girare su macchine di qualità elevatissima (Clearaudio, Vyger, Goldmund, Symphonic Line...).
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Nonostante la sua morte - previa criminale messa al macero di patrimoni inestimabili di LP - fosse stata dichiarata ormai quasi 20 anni fa, il vecchio supporto continua a suscitare interesse ed emozione. Non sono pochi infatti i giovani che si stanno avvicinando per la prima volta al vinile proprio in questi anni bui, anche grazie ad una rinnovata reperibilità di software, almeno per quanto riguarda certe produzioni indipendenti.
Dal canto nostro, continuiamo a sostenere e promuovere questo vecchio ma ancora musicalissimo supporto, tramite recensioni di componenti ad esso dedicati.
Proprio di recente, ad esempio, abbiamo recensito un giradischi di riferimento, il J.A. Michell Orbe, ultimo parto della mente del geniale J. Michell. Ed ancora testine, stadi fono, accessori, macchine lavadischi etc.
Fintanto che ci sarà materiale analogico sul mercato, noi continueremo a parlarne, ad eseguire prove, a suggerire tweakings. Non dovendoci piegare alle logiche ed ai diktat del mercato che lo vorrebbe affossato in favore del multicanale digitale magari pure compresso, da noi il vinile avrà sempre lo spazio che merita.
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Dedico quindi all'analogico un paio di foto di tre macchine "assolute" per un verso o per l'altro, due delle quali italianissime: Morsiani e Vyger più l'outsider teutonico Symphonic Line. Quest'ultimo suonava nella solita inarrivabile saletta di Hi-Fi Center dei fratelli Sopegno, importatori tra le altre cose di MBL e, appunto, Symphonic Line. Giradischi dal gusto estetico prettamente tedesco, ma qualità di costruzione elevatissima.
Il giradischi in configurazione "top" di Morsiani (vedasi Intervista qui su TNT-Audio) ruotava i vinili dentro la inconsueta saletta di The Sound of the Valve di Stefano Zaini, che esponeva i diffusori The Wall, delle pareti dipolo di 2 metri con 6 drivers largabanda da 25 cm (costo: 7 milioni).
Altri giradischi di livello assoluto potevano essere ascoltati nelle salette di Audio Reference, dove stazionavano - (ben) suonanti - i mitici e bellissimi Clearaudio (impianti con amplificazioni Pass e diffusori Pro Ac serie Future). Le salette erano sempre affollatissime, segno che il suono del vinile, quando dietro c'è gente capace a farlo rendere al meglio, affascina ancora tantissimo, giovani e meno giovani.
Il sempre più monumentale giradischi Vyger rendeva onore al suono del vinile grazie alla presenza in saletta di elettroniche Norma e diffusori Relco Audio (tutto "proudly Made in Italy"). Il livello di costruzione e rifinitura delle macchine Vyger è qualcosa che va visto e toccato almeno una volta nella vita. Il sistema di sospensione ad aria è ingegnoso ed incredibilmente efficace.
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Ancora, uno splendido Goldmund Studio poteva essere ascoltato nella saletta di ART HiFi, in compagnia di elettroniche Goldmund che pilotavano una coppia di diffusori Audio Physic dotati del rivoluzionario driver Manger del quale sentirete parlare presto su TNT-Audio.
Per ora accontentatevi di sapere che si tratta di una unità largabanda capace di una risposta estesa da 80 a 33.000 Hz (si, avete letto bene!!!), di produzione tedesca, che rivoluziona completamente il concetto di trasduttore elettroacustico.
Noto da tempo in campo professionale (molto diffuso negli studi di registrazione tedeschi) in pratica si tratta di una membrana in triplo strato non sospesa elasticamente che riproduce simultaneamente le frequenze medie, basse ed alte, massimizzando la risposta all'impulso ed eliminando del tutto la necessità di crossover.
In basso - sotto gli 80 Hz - è normalmente aiutato da woofers tradizionali. È quantomeno curioso che questa piccola-grande rivoluzione nel mondo dell'HiFi non sia stata notata praticamente da nessuno. Forse, sapete com'è, nella fretta di scrivere il reportage... ;-))))))
Comunque sia, sentirete parlare di Manger diffusamente qui su TNT-Audio, prima grazie ad una intervista al progettista e poi con delle prove d'ascolto. Per stuzzicarvi ancor di più la curiosità vi dirò che i drivers sono disponibili anche sciolti per gli autocostruttori.
Ovvio che, trattandosi di prodotti ad altissima tecnologia, il prezzo sia elevato. Per capirci, esistono due versioni, una a bassa sensibilità (84 dB) e costo di circa 800 Euro la coppia, ed una con magnete in neodimio e sensibilità elevata (90 dB) che costa circa 1100 Euro la coppia.
Era, insieme a poche altre delle quali vi riferiremo, una delle più interessanti novità audio-only dell'intero Top Audio 2000. Altro che lotta tra i formati digitali ad alta/altissima/stratosferica risoluzione!!!
Il driver Manger, al di là dei risultati d'ascolto, interessantissimi e promettenti nonostante la saletta infelice, è una delle poche VERE rivoluzioni nel campo della trasduzione acustica, qualcosa che va al di là del concetto di largabanda full-range (???) che va tanto di moda oggi.
Non si tratta di un cono spinto a riprodurre a fatica i 15.000 Hz, ma di materiale di ben altro spessore tecnologico ed è un peccato che l'attenzione degli audiofili venga spesso dirottata su rivoluzioni "apparenti" come quella del SACD e del DVD-Audio che altro non sono che dei semplici dischetti ottici come i CD dove risoluzione e sample rate sono portati al di là di ogni necessità ragionevole dell'ascolto domestico.
Ciò che è rimasto da migliorare (e tanto) non è il supporto ma qualcosa a monte ed a valle di questo, ovvero le tecniche di registrazione e, appunto, la trasduzione elettroacustica. E sto volutamente tralasciando l'interazione ambientale per non aprire un colossale "can of worms".
Se volete sapere qualcosa di più sui rivoluzionari trasduttori Manger non vi resta che visitare il Sito ufficiale Manger o di stare sintonizzati su queste pagine per un'Intervista coi progettisti e...qualcosa di ancora più "concreto" in futuro.
Questa prima puntata della nostra visita al Top Audio 2000 di Milano termina qui, è in preparazione la seconda puntata, nella quale i nostri riflettori saranno puntati su altre piccole/grandi rivoluzioni passate quasi del tutto inosservate (sic!).
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