Prodotto: braccio di lettura Septum
Produttore: Audiomeca - Francia
Costo approssimativo: 5000 Euro
Recensore: Geoff Husband - TNT Francia
Pubblicato: aprile, 2007
Traduttore: Roberto Di Paola
Avendo già letto la prima e la seconda parte della saga, sono certo che siete pronti per il gran finale - per cui eccovi la storia del Septum *1. C'è voluto molto tempo come per il Belladonna perché esso è davvero unico - non c'è nulla di simile sul mercato. Ancora una volta, ogni aspetto del progetto ha delle motivazioni logiche, quindi leggendo questo articolo, potrete comprendere bene quali siano le necessità della progettazione di un braccio di lettura. Spero, nonostante le mie digressioni, che riuscirete a seguire alcune delle argomentazioni di Pierre.
Molto tempo fa, in uno dei miei articoli, ho fatto una dichiarazione piuttosto controversa. "Qualche tempo fa chiacchieravo con un produttore di giradischi e bracci. Secondo lui, dato un giradischi di livello accettabile, il braccio è responsabile per l'80% della qualità del suono finale. Durante la serie delle mie recensioni di giradischi e bracci, ho cominciato a comprendere il suo punto di vista, anche se un "range" di responsabilità del braccio vicino al 60/40% mi sembrava più verosimile. Che siate d'accordo o no, il fatto che un braccio abbia un'importanza cruciale per il suono di un front end analogico, non si discute."
Ovviamente questa è eresia.
Negli anni '70 Linn ha fatto il suo ingresso trionfale e fu insegnato al mondo che il componente più importante era il giradischi; di conseguenza migliorare gli alimentatori (ad esempio) era una priorità rispetto ai bracci ed alle testine. La via maestra era quindi indicata e l'LP12 fu upgradato con il Lingo, mentre il braccio era un economico prodotto giapponese (il Basic) prima che arrivasse l'ITTOK. Forse questa gerarchia era seguita solo in Linn, però divenne universale. Essendo la filosofia predominante ancora oggi, vedrete raramente recensioni di bracci high-end montati su giradischi economici. In tutto questo tempo, ho visto solo una di queste recensioni: negli anni '80, il nuovo SME 5 era stato installato su un Systemdek. La conclusione? La combinazione suonava meravigliosamente e ciò fece ritenere che il Systemdek fosse migliore di quanto il recensore non immaginasse.
Il produttore sopraccennato è Pierre Lurné e la mia esperienza sembra confermare il suo punto di vista. E' interessante che un costruttore il quale dovrebbe convincere la gente a scucire 15.000 Euro per un proprio giradischi ammetta che il braccio da 5.000 Euro, che peraltro egli stesso produce, è il componente più importante.
C'è della logica in questo? Semplificando, il giradischi è più responsabile della qualità delle basse frequenze ed il "carattere" del braccio ha una certa importanza su di esse, importanza che cresce fino ai 2 kHz; dopo di che, la testina fa il resto. D'accordo, è un discorso molto generale, ma anche se fosse vero solo in parte, la gamma media - dove dopo tutto c'è la maggior parte della musica - è dominata dal braccio. Pertanto la chiave della musica è nel braccio.
Parte di quanto segue è già stato detto nella mia recensione del Romance/Romeo, nella mia intervista con Pierre Lurné e nel mio articolo Progettare un braccio, perciò mi scuso per le ripetizioni.
Come per il Belladonna, il concetto di "Pure Mass" è fondamentale anche in questo progetto. L'ho già spiegato parzialmente nel secondo articolo della serie, ma adesso copio ed incollo tutto quel che Pierre mi ha detto cinque anni fa.
"... Un buon giradischi ed un buon braccio dovrebbero essere neutri: non dovrebbero avere un loro carattere peculiare, non dovrebbero dare segni evidenti della loro "personalità"; dovrebbero essere come inerti. La cosa è definita in Fisica come concetto di "Pure Mass". Per esempio, un pendolo non può essere definito "Pure Mass" perché ha una sua tipica frequenza di risonanza. Molti giradischi e bracci si "comportano" come un pendolo...
Per sapere se un dato corpo è una "Pure Mass" e per conoscere il suo comportamento dinamico occorre calcolare il suo "Ellissoide d'Inerzia". Tutto ha un suo ellissoide d'inerzia, una catena, un'autovettura, una matita. Caro Geoff, ho il piacere di comunicarti che ne hai uno anche tu... ma cos'è? Per semplificare, supponiamo di voler sapere l'ellissoide di un libro. OK - iniziamo a tracciare una linea che passa attraverso il baricentro del libro. Una linea qualunque, in una qualsiasi direzione, basta che attraversi il baricentro dell'oggetto. Poi calcoliamo il momento d'inerzia del libro in relazione a questo asse. Troveremo due valori + e - ad ogni lato dell'asse stesso, quindi avremo due punti che possiamo segnare. Adesso scegliamo un nuovo asse che passa attraverso il baricentro del libro e riportiamo sul grafico i due nuovi punti. Ripetiamo la stessa operazione per un bel po' di volte, oppure velocizziamo la cosa con un calcolo integrale, e ci ritroveremo con un gran numero di punti; se uniti tra loro, formeranno un ellissoide che ricorda la forma di un uovo. E questo sarà sempre il risultato che avremo. Più o meno lungo, più o meno appiattito ma sempre quella forma a uovo - un ellissoide... Questa è la Fisica, questa è la Natura... E quell'uovo è la rappresentazione matematica di tutti gli elementi relativi alle componenti dinamiche di un dato corpo. Ben presto noteremo che con un corpo di forma molto regolare, l'uovo avrà una forma speciale - una sfera chiamata "Ellissoide Centrale d'Inerzia"...
Bene... se ora applichiamo questo test ad un braccio otterremo un ellissoide attorno al suo baricentro, grosso modo attorno al fulcro del braccio. Ora, proiettiamo l'ellissoide in avanti fino allo stilo in modo che un'ellisse (o un cerchio) circondi lo stilo stesso; avremo ottenuto una rappresentazione delle forze agenti sullo stilo e sulla combinazione braccio/testina. Vedi fig.
Il braccio perfetto avrà l'ellisse come un cerchio, con la puntina come centro. Ciò significa che lo stilo si potrà muovere con la medesima facilità in su, in giù, a destra ed a sinistra. La neutralità in questo caso è completa.
Se l'ellisse invece è appiattito, il sistema non è neutro e sarà più facile per lo stilo muoversi in su ed in giù piuttosto che muoversi a destra o a
sinistra. In questo caso, la combinazione tra la massa effettiva del braccio e la cedevolezza della testina darà svariate frequenze di risonanza, molto
più difficili da controllare rispetto ad una singola frequenza. Questo è il punto debole progettuale di tutti i bracci tangenziali a cuscino d'aria: la resistenza
ai movimenti verticali sarà simile a quella di un braccio a cuscinetti tradizionali, ma la resistenza ai movimenti orizzontali sarà circa 20 volte
superiore: in quest'ultimo caso, infatti, è tutto l'insieme del braccio che si deve muovere. A seconda dell'eccentricità del disco (nessun disco è perfettamente
centrato), i movimenti del braccio possono prendere qualunque direzione e velocità, innescando ogni volta una diversa risonanza.
Nell'ipotesi migliore questo braccio può essere simmetrico, in quella peggiore può essere una roba da... matti. Intendo dire che per avere un'ellisse così distorto con la posizione
dello stilo così lontana dal centro tutti i movimenti sono diversi, aggiungono diverse risonanze, diversi comportamenti...
A questo punto la domanda è: preferite un braccio ben progettato (con un ellissoide tondo) che si muove con uguale facilità in ogni direzione, o uno che preferisce muoversi verso destra piuttosto che a sinistra ed in su piuttosto che in giù con un ellissoide pazzesco?
Un'attenta osservazione di un braccio vi può già far capire se è progettato correttamente oppure no. Se il braccio si presenta diritto, con lo stilo ben in avanti sul principale asse centrale ed ha un semplice contrappeso sullo stesso asse direi che ci siamo. Se invece ha una canna curva, un baricentro alto, un contrappeso basso o un gran numero di parti allora non ci siamo. Attenzione però: il rispetto di queste regole non ci garantisce di avere un buon braccio: è sempre possibile commettere errori da qualche altra parte (canna flessibile, giunzioni imperfette), ma è certo che un buon braccio potrebbe essere ancora migliore se rispettasse le leggi fisiche basilari.
In un sistema così perfetto ci sono anche dei vantaggi secondari. Qualunque forza parassita entri in esso (antiskating, la trazione provocata dai cavetti di collegamento interni al braccio e qualunque tipo di vibrazione proveniente dall'esterno) non si può ignorare e non possiamo liberarcene. Tuttavia, si può minimizzare il suo effetto se essa si applica solo al sistema invece di agire attraverso un'altra forza, creando una coppia, generata da un ellissoide "difettoso"."
Questo era il punto di vista di Pierre. Ne segue che molti bracci, unipivot imbracati, con forme strane, infrangono questa "regola d'oro". Ricordate: tutto ciò è stato scritto prima che Pierre pensasse al Septum - adesso abbiamo qui l'ultima "manifestazione" delle sue teorie. Osservate le foto e vedrete chiaramente che apparte l'inevitabile angolo del montaggio della testina, il braccio è perfettamente simmetrico.
Avendo letto il secondo degli articoli della saga, dovreste sapere già abbastanza sul controllo delle vibrazioni; il braccio è il "luogo" dove questo problema assume un'importanza capitale. Il progetto del Septum ovviamente è una tipica "Pure Mass" come descritto sopra, ma esso assume, come logica conseguenza, anche il principio KISS (Keep It Simple Stupid, Stupido, fallo semplice [nella traduzione, fare è stato preferito a mantenere], n.d.t.). Se ammettiamo che ogni giunzione ed ogni componente di un braccio potenzialmente risuona e trasmette vibrazioni, allora a parità di sistema, un braccio più semplice e con meno parti degrada meno la qualità del suono. Il "luogo" in cui tale principio trova la migliore applicazione possibile è la canna del braccio.
Guardate di nuovo la figura e vedrete che la canna, dalla testina al perno, è costituita da un solo tubo d'alluminio. Essa inoltre è conica; l'angolo del cono cresce verso la sede del cuscinetto - la forma che vien fuori è quella di un corno cavo. Questa è la singola parte più costosa (e difficile) da realizzare di ogni braccio. Osservate tutti i bracci esistenti sul mercato; a prescindere dal loro prezzo, solo pochissimi hanno una canna costituita da un singolo pezzo. Sarebbe molto più facile ed economicamente conveniente semplificare le cose ed usare un solo tubo da collegare alla sede del cuscinetto da un'estremità e allo headshell (il porta testina, n.d.t.) dall'altra. Tuttavia c'è una sola eccezione: i bracci Rega. Vediamo come li fanno.
Ci sono diversi modi per fare una canna conica e con un singolo tubo: uno di questi, la pressofusione, è potenzialmente economico. Tuttavia si deve considerare che l'attrezzatura per la pressofusione è molto costosa, però pronti gli stampi, la realizzazione dei tubi è relativamente conveniente. Rega ha rischiato grosso investendo una forte somma di denaro nel processo di realizzazione del RB300, comunque loro avevano prodotto un giradischi divenuto molto popolare che aveva bisogno di un braccio e l'economia di scala ha fatto la sua parte. Quel braccio è stato prodotto ininterrottamente per 20 anni, e con le decine di migliaia di unità che penso abbiano venduto, la scelta di Rega alla fine ha pagato. SME ha scelto la stessa via, ed ancora una volta gli alti volumi di vendita hanno dato ottimi risultati economici. Per tutti gli altri produttori le aggiunte semplicemente non aggiungono, di conseguenza, i loro bracci dal cuscinetto allo headshell erano tenuti insieme con molta colla o viti.
Potete anche costruire un braccio di tal fatta tagliando o appiattendo un tubo per formare lo headshell. Alphason inizialmente ha adottato questa soluzione per il loro HR100 in titanio, e sembra che anche Roxan abbia fatto lo stesso. In ambedue i casi però, il tubo non si può assottigliare e lo spessore della sua parete resta costante. Infine, una canna si può anche fabbricare tagliando un foglio metallico a forma d'aquilone, arrotolandolo e saldandolo - in questo modo si può ottenere un cono, ma anche in questo caso lo spessore della parete è costante e la "giunzione" potrebbe causare dei problemi.
La canna del Septum è prodotta nel modo più difficile e costoso, ma si suppone che sia anche il modo migliore. E' ricavato dalla lavorazione di una sbarra solida d'alluminio trafilato. Ciò obblica a molti processi di trasformazione, ma dà una canna dove il controllo dello spessore delle pareti è assoluto, come anche la conicità, e la finitura è ottima. Essendo la barra trafilata, la struttura dei cristalli del braccio risulta allineata nel senso della lunghezza della canna; in tal modo, l'energia vibrazionale ha una corsia preferenziale. Oltre tutto, la struttura cristallina ottenuta con questa lavorazione è anche più uniforme che in una canna "colata". Che io sappia, l'unico braccio ad adottare un "tubo" simile è l'ormai raro Mechanic di Mission.
OK, questa canna è molto appariscente e costosa. L'importante però è capire come si giustificano tali costi. Questa canna tanto sofisticata e senza giunture è molto più rigida di una standard, e sebbene io non abbia detto molto sull'argomento, è una cosa importante! La forma a cono riduce altresì le onde stazionarie, dissipandole come non farebbe nessuna struttura con le pareti parallele. E questo è solo uno dei modi in cui il tubo tratta le vibrazioni: ce ne sono molti altri, e spiegarli non è affatto facile.
A questo punto dovrete chiudere gli occhi ed avere un po' d'immaginazione (prima leggete l'articolo!).Immaginatevi in piedi sull'uscio di una stanzetta quadrata. State tenendo in mano una palla. Una piccola difficoltà consiste nel fatto che affinché l'analogia funzioni, avrete bisogno di immaginarvi in assenza di gravità.
Adesso afferrate la palla e la lanciate contro la parete di fronte. Cosa accade? Probabilmente essa rimbalza in dietro e vi colpisce in bocca :-) Ora lanciatela ancora ed ancora. Ogni volta che lo fate rischiate di essere feriti in modo serio dalla palla. Provate a lanciarla contro una delle pareti laterali - dopo un paio di rimbalzi, essa vi colpirà nuovamente.
Tutto molto divertente, no? Comunque questa è una dimostrazione grossolana di quanto accade in un braccio di lettura. Voi rappresentate la testina e ricevete le vibrazioni dal disco (quelle non convertite in energia elettrica non vengono trasferite all'amplificatore); la palla rappresenta proprio quell'energia vibrazionale che entra nello headshell. Ovviamente dovrete pensare alle palle che rimbalzando vi causerebbero dei danni come alle vibrazioni che rimbalzano sullo headshell e ritornano alla testina facendola vibrare; queste vibrazioni infine, sottoforma di energia elettrica (in pratica rumore), arrivano all'ampli. Una parte di quell'energia passerà dallo headshell alla canna del braccio, ma molta di essa - quanta dipende dal materiale di cui è costituita la canna - resterà a rimbalzare nello headshell *2.
Sono vibrazioni nefaste, rumore della peggior specie. Avendo queste dei rapporti con la musica, ed arrivando molto rapidamente dopo l'iniziale lettura del discho, esse degradano il suono arrotondandone gli attacchi e riducendone la dinamica. Di contro, il rumore causato dalla superficie del disco non ha nulla a che fare con la musica, quindi, entro certi limiti, non la danneggia.
Se osservate il diagramma, vedrete cosa succede in un blocco solido quando viene introdotta dell'energia acustica *3. Il suono è riflesso da ogni parete. Per fare un'altra analogia, immaginate di gettare un sasso in una vasca d'acqua. Le deboli onde generate si allargano finché non incontrano una sponda; allora si ritirano.
Torniamo alla porta della vostra simulazione a gravità zero - vedi fig. 2. Immaginate adesso che la stanza sia molto più lunga (diciamo 20 volte) di più della sua larghezza. Lanciate queste palle nella stanza - certamente tornerànno a voi, ma c'impiegherànno molto di più e la loro forza sarà minore. Ecco cosa accade in una canna fatta con un singolo tubo; ricordate inoltre che l'energia propagandosi nell'alluminio viene dissipata perché convertita in calore nell'alluminio stesso. Una canna più lunga convertirà una quantità maggiore di vibrazioni quando entrano in essa. Ed è anche questo il motivo per realizzare una canna in questo modo.
Torniamo per l'ultima volta su quell'uscio. Di fronte a voi c'è una stanza molto lunga, ma ora essa diventa sempre più larga finché la sua larghezza eguaglia la lunghezza - fig. 3. A questo punto, le vibrazioni impiegheranno molto più tempo anche per i rimbalzi destra sinistra... Di conseguenza aumentano decisamente le possibilità di essere dissipate.
Il Septum, che ha una forma conica, intrappola molte più vibrazioni; queste possono anche rimbalzare per più tempo all'interno della canna del braccio rimanendo lontano dallo headshell (vedi fig. 4).
E' tutto molto "intelligente", ma inevitabilmente una parte di quell'energia raggiungerà il cuscinetto e bisogna che il sistema sia capace di dissiparne gran parte senza restituirla alla testina. Quanta riuscirà a smaltirne dipenderà dal materiale che incontra e che costituisce la giunzione (canna+cuscinetto, n.d.t.) e nel caso del Septum si tratta del piombo *4. E' un dischetto posto all'estremità della canna; essendo vicino all'asse del perno aggiunge una massa effettiva piuttosto esigua, e riesce comunque a dissipare moltissima dell'energia presente nella canna. Ovviamente si comporta allo stesso modo con le vibrazioni che dovessero entrare nel sistema per altra via, quindi contribuisce come ad isolare il braccio.
La canna del braccio forma inoltre la sede del cuscinetto ed è bullonata direttamente al mozzo del contrappeso. Il contrappeso è simmetrico ed è... Piombo (ben mascherato). Infine, il contrappeso è fissato al mozzo tramite un singolo punto. La ragione di questa idea è che riduce una debolezza dei bracci tradizionali. Se attaccate una grossa massa di ottone alla fine della canna di un braccio, molta dell'energia che è nella canna rimbalzerà in dietro. Il disaccoppiamento del contrappeso non è una buona soluzione: mettendo della gomma, o uno strato di materiale simile, tra il braccio ed il peso si introdurrebbe un'altra risonanza legata al contrappeso, ed essa rimbalzerebbe in giro per il braccio. Nel Septum il principio è quello di trasferire la maggiorparte delle vibrazioni al piombo del contrappeso dove saranno convertite in calore.
Il Septum ha un perno unico collegato direttamente alla canna. Sappiamo già che per ogni parete ci sarà un rimbalzo. E' ovvio perciò che secondo Pierre utilizzare dei cuscinetti a sfera, i quali anno moltissime pareti, è semplicemente il modo sbagliato di fare un braccio. Aggiungete a ciò la difficoltà di realizzare cuscinetti abbastanza saldi da ridurne il chatter (il termine indica il gioco ed il rumore dei cuscinetti, n.d.t.) ma ancora sufficientemente laschi da garantire una buona libertà di movimento su ogni piano, ed ecco che un unipivot fatto correttamente è decisamente più consigliabile. Le vibrazioni che persistono nel braccio hanno un percorso di irradiazione semplice attraverso l'unico perno, e nel caso del Belladonna, anche attraverso una punta dedicata. E c'è anche un altro disco di piombo posto tra il braccio e la sua base...
Il Septum è un unipivot che raccoglie ogni principio fondamentale secondo Pierre: la canna "unica" e conica, un ellissoide d'inerzia simmetrico ed il concetto di "Pure Mass".
Ci sono audiofili i quali hanno preso il principio "KISS" molto sul serio, ed hanno segato via dai loro bracci di lettura quante più parti superflue possibili; ad ogni "riduzione" riportavano qualche miglioramento che forse poteva essere illusorio. Certamente con il Septum non sarà necessario, infatti, esso è già decisamente minimalista ed essenziale. Il setup del VTA consente di trovare l'altezza ottimale ruotando un semplice regolatore che alza o abbassa il braccio. E' un sistema eccellente, e una volta regolato, l'intero apparato del VTA si può rimuovere velocemente ed il braccio rimane montato con il minimo indispensabile. Lo stesso vale per l'antiskating: il finger lift (il supporto dello shell, n.d.t.) ed il dispositivo alzabraccio possono essere rimossi. Quest'ultimo è fatto interamente in metacrilato al fine di ridurre le risonanze riscontrate con gli elevatori metallici, ed è molto piacevole da usare.
Il filo dell'anti-skate è attaccato allo stesso livello del perno e del centro di massa, quindi tira soltanto su quel piano. Al contrario, nella maggior parte dei casi, questi fili sono attaccati sopra la canna del braccio; in tal modo, quando l'anti-skating tira, proverà a torcere la canna. Su un unipivot con un centro di massa molto basso, o su un braccio imperniato, questo effetto sarà mascherato ma ancora presente, specialmente con dischi eccentrici (tutti...). Il Septum è stato progettato correttamente, altrimenti l'errore sarebbe palese.
Anche il cablaggio interno è sempre un problema, infatti, offrirà al braccio sempre una certa resistenza, o almeno un'influenza, quando gli spostamenti del braccio flettono i cavetti. Il Septum è stato cablato sotto il pivot il più vicino possibile ad esso, e ciò minimizza l'effetto. Altri bracci potrebbero avere dei problemi con questo cablaggio, ma l'effetto si maschera perché essi tendono a ritornare ad una certa posizione preferita.
L'azimuth si regola semplicemente girando una vite in uno zoccolo per muovere un peso interno all'asta di bilanciamento - un sistema molto preciso ed infallibile, e l'allineamento della testina è dato dalle viti. Può sembrare un po' "rozzo" rispetto alla slitta che regola l'overhang nello SME 5, ma lo SME presuppone una geometria standard ed un perfetto allineamento dello stilo/cantilever - ambedue assunti tutt'altro che scontati.
Prima di tutto, questo è un prototipo e Pierre era molto dispiaciuto per come l'esemplare è preparato e rifinito. A me sembra proprio che la finitura e la sistemazione vadano entrambe benissimo così come sono, e se il modello che sarà prodotto risulterà migliore, allora saremo di fronte ad una vera opera d'arte.
Ora la sorpresa. Utilizzandolo non sembra affatto un unipivot. Non barcolla e non appare instabile: con la sua "Pure Mass si sposta esattamente dove voi volete senza dondolare. Molti unipivot danno l'impressione di essere molto "liberi", se li bilanciate con un peso d'appoggio pari a zero, essi sembrano fluttuare bellamente, infatti, tendono ad andare verso una loro posizione preferita. Il Septum sembra molto stabile, più simile ad un braccio a cuscinetti.
Tutte le regolazioni, il VTA, l'azimuth, l'anti-skate e la forza di tracciamento sono le più semplici che io abbia fatto su qualunque braccio - e coloro che temono gli unipivot ballerini con il Septum possono stare tranquilli.
Il Septum è un braccio di sostanza ma non significa che è ad altissima massa. E' progettato per lavorare bene con la maggior parte delle testine di qualità, ma cosa ancora più importante, esso si accoppierà bene con pressocché tutti i giradischi - certi progetti recenti sono così pesanti che ribaltano molti giradischi in sospensione, o sono tanto grandi da non stare sotto i coperchi parapolvere et similia.
Il Septum è originale: sul mercato non c'è niente che gli somigli, eppure le radici storiche del suo progetto sono vecchie di oltre 40 anni, essendo già presenti nel primo braccio "commerciale" progettato da Pierre. Benché sia unico, esso è ampiamente compatibile e facile da usare. Per quanto riguarda il suono, ho già spiegato il perché io non posso dire nulla... In poche parole dirò soltanto che il prototipo è grande, dinamico e "senza paura", sebbene sia anche capace di estrarre un dettaglio fine.
Devo ringraziare Pierre Lurné per l'infinita pazienza che ha avuto con me negli ultimi due mesi, avendomi dato accesso ai segreti delle sue nuove creature. Ed in tema di segreti, chiunque può constatare che il Belladonna ed il Septum sono in pratica dei progetti open-source. La principale preoccupazione di Pierre in questi articoli, specialmente quello riguardante il Belladonna, è stata quella di mettere le sue idee a disposizione di un pubblico più vasto: qui ci sono tutti i dettagli dei progetti - se volete autocostruirvi un giradischi al top, o se un altro produttore vuole utilizzare gli stessi principi, a Pierre va benissimo - egli è una persona che,in primo luogo e soprattutto, si dedica a migliorare la riproduzione analogica. Ciò detto, egli continua a ripetere che queste non sono sue "invenzioni", ma si tratta soltanto di applicare la fisica del liceo.
*1 - Nel caso vogliate sapere l'origine del nome... questo è il settimo ("sept" significa sette in francese) progetto commerciale nato sul tavolo da disegno di Pierre.
*2 - Per rendere il testo scorrevole, ho preferito parlare di questo importantissimo aspetto in una nota. Tutti i materiali hanno un'"impedenza acustica" che è la funzione della propagazione del suono al loro interno, e dipende dalla loro densità ed elasticità. Se si uniscono due oggetti con identica impedenza acustica, in teoria tra di essi passerà il 100% delle vibrazioni, quindi può sembrare che uno headshell in alluminio bullonato ad una canna anch'essa in alluminio passerebbe a quest'ultima tutte le vibrazioni che lo colpiscono. Tuttavia basta anche il minimo spazio ed il 100% delle vibrazioni tornerà allo headshell. Ovviamente ad un livello microscopico ci saranno molti di questi spazi visto che nessuno headshell è perfettamente accoppiato alla canna, per cui molte delle vibrazioni vengono nuovamente riflesse. Riempire queste fessure con della colla (ad esempio) aiuterebbe, ma siccome la colla ha un'impedenza acustica molto differente, ci saranno ancora molte riflessioni giacché le vibrazioni devono attraversare la colla prima di raggiungere la canna. Seguendo questa traccia, dal punto di vista del passaggio delle vibrazioni, sarebbe auspicabile che lo headshell e la canna del braccio fossero realizzati con lo stesso materiale - uno headshell in alluminio su una canna in titanio o in fibra di carbonio subirà molte più vibrazioni rispetto ad un accoppiamento alluminio/alluminio. La canna del Septum ovviamente evita tutti questi problemi. E' altresì interessante considerare l'effetto dei materiali del corpo delle testine - in teoria, una testina con corpo in alluminio andrà al meglio su uno headshell in alluminio, una testina in legno meglio su uno shell in legno e così via. Il piombo infine è un caso a sé stante: essendo un metallo molto tenero, se pressato contro un altro metallo, il piombo riempie da solo ogni spazio. Per ulteriori informazioni sull'argomento, visitate questa pagina.
*3 - Prima di essere inondato di lettere accusatorie - So bene che il suono non viaggia come un raggio laser, ma piuttosto come un'onda; tuttavia non potevo certo disegnare una forma d'onda e comunque l'effetto è identico:-)
*4 - Questo è un tema controverso. Noi tutti sappiamo che, per effetto della normativa europea RoHS, il piombo è ormai bandito dai componenti elettronici. I giradischi rappresentano un caso limite e finché qualcuno non sarà portato in tribunale, la liceità del piombo resta un dibattito aperto. Attualmente la maggioranza dei giradischi di alto livello deve necessariamente utilizzare il piombo - esso è un metallo unico ed è di gran lunga superiore a qualunque altro per la dissipazione dell'energia. Per esempio, la velocità di propagazione del suono nel piombo è meno di 1/3 che in qualunque altro metallo. Si consideri in aggiunta la sua densità, ed ecco che risulta insostituibile. Potete realizzare una campana accettabile con qualunque metallo solido ad eccezione del piombo. Personalmente credo che ora abbiamo a disposizione i migliori giradischi che siano mai stati prodotti, infatti, quando verranno costruiti senza piombo, essi saranno "mutilati". Lo stesso vale per gli amplificatori valvolari, i quali non potranno più essere venduti con delle NOS (New Old Stock, come le valvole 300b Western Electric).
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