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Prodotti: Giradischi
Romance, Braccio Romeo
Costruttore: Audiomeca
- Francia
Costo approssimativo: 2127 Euro/$
Recensore: Geoff
Husband
Recensito: Aprile, 2002
Per comprendere questa recensione è essenziale che visitiate la pagina metodologia che descrive come è stata condotta la prova.
Non ho mai buttato via le riviste di hi-fi. Esse rappresentano un riferimento a lungo termine e mi aiutano con le domande dei lettori inerenti l'hi-fi d'antiquariato. Ad ogni modo la rivista che diede inizio a quest'articolo è una pubblicazione di Hi-Fi Choice del Febbraio 1993 che pose la domanda "I dischi possono dare prestazioni migliori dei CDs?" Perdonatemi se qui ho trattenuto un sorriso - gosh! Immaginate quanto fosse bassa la qualità di tutti quei lettori CD, dopo tutto, ogni anno la loro sostituzione ha portato 'grandi miglioramenti' rispetto al modello precedente per cui, tenuto conto dell'effetto cumulativo, dopo 9 anni vuol dire che, se le riviste avevano ragione, i lettori CD in confronto dovevano essere praticamente inascoltabili....
Basta cinismo a buon mercato... Il punto è che uno degli 8 giradischi in prova era il Romance/Romeo della Audiomeca. All'epoca la combinazione costava circa £1600 (2700e) e quindi ho pensato che, considerando l'inflazione (sembrerebbe alta nel mondo del vinile...), dovrei considerare un prezzo attorno ai 3700e, quindi all'inizio della fascia di prezzo per la serie dei giradischi in prova (escluso lo "svalutatore" Kuzma) - ideale.
Nei successivi 9 anni
Audiomeca ha abbracciato il disco d'argento e produce alcuni
stupefacenti e costosi CD players, ma il Romance sembrava molto
buono, ed era così inusuale che l'ho voluto per la mia serie
di giradischi da provare. Così dopo aver contattato il
fondatore, Pierre Lurné, ho scoperto che non solo il piatto è
ancora in produzione, insieme al suo braccio accoppiato, ma
l'entusiasmo dell'uomo per il vinile non era diminuito in questi anni
per il mondo digitale.
Ma c'è una sorpresa. Nei 9 anni il
braccio è rimasto lo stesso, ma il prezzo è ora di
2127e (£1275), per il giradischi ed il braccio! Per coincidenza
questo è quasi lo stesso prezzo chiesto in Gran Bretagna per
l'accoppiata Kuzma provata il mese scorso - non quello che avevo
pianificato....
Egli si è detto daccordo a spedirmi il giradischi e dopo un paio di settimane una scatola sorprendentemente leggera mi è stata gentilmente presentata dal gorilla che si fa passare per l'uomo delle consegne, ho aperto il contenitore...
Ed è venuto fuori qualcosa di magnifico. Il giradischi in sé è molto particolare, Pierre Lurné lo progettò 13 anni fa per essere così semplice che i fan del CD potessero installarlo in cinque minuti, e lo ha dimostrato. La base è formata da quattro piedini, due vicini nella parte posteriore, uno contenente l'alimentazione, gli altri due sulla parte anteriore sono ben spaziati e sono riempiti con una speciale schiuma spugnosa che costituisce il sistema di sospensione. Questi sono collegati tramite tubi in metacrilato - vedi la figura. Posizionatelo sul supporto del giradischi.
Sollevate quindi, la lastra nera in metacrilato impeccabilmente lucida, che costituisce il "controtelaio", già con la base del braccio, motore e cuscinetto del perno installati. Il motore è montato direttamente ad esso nell'angolo in alto a sinistra. Questo telaio poggia sulla base, all'interno dei piedini di sospensione anteriori ci sono delle barre filettate e una punta sul retro è posizionata tra i piedini posteriori. Le due barre filettate sul davanti ruotano per livellare il tavolo.
Il piatto è un'altra spessa lastra di metacrilato da 30mm, ancora impeccabilmente lucida, che poggia sul cuscinetto principale del tipo a punto unico ascendente nel baricentro per ottenere un vero apparecchio con sfera reggispinta rovesciata su punto unico. Gli scossoni sono controllati da un'unica protezione. Quindi, si svitano due viti sull'alloggiamento del motore per permettere alle sospensioni di funzionare liberamente.
Ci vogliono in tutto 5 minuti :-)
Il braccio montato è già attacato per cui resta solo da tirar fuori l'impeccabile (di nuovo) corpo superiore del braccio dalla sua custodia in polistirene e posizionarlo sull'unipivot. Il cavo del braccio è connesso alla sua basetta, il cavo di alimentazione dall'alimentatore (semplice rete resistenza/capacità) che si trova nel piedino posteriore a sinistra al motore.
Quindi ad essere onesti occorre più del normale per montare e regolare la testina :-) Due cose tuttavia vi aiutano. Primo: il tutto può essere fatto con una chiave a brugola in dotazione. Secondo: l'altezza del braccio è regolabile svitando il bullone di protezione, quindi inserendo la chiave in uno dei fori in un collare che circonda il braccio e spostando delicatamente il braccio sopra o sotto. Ciò è possibile farlo durante l'ascolto, permettendo una perfetta regolazione del VTA.
Anche se esso richiede una piccola regolazione, avete un giradischi high-end che è più facile da regolare rispetto ad un Rega P3...
Innanzitutto il
giradischi. Ho menzionato il peso relativamente basso in relazione ad
altri giradischi costosi che ricordo ma per favore non pensate
neanche minimamente che sia inconsistente, è solo che
l'acrilico pesa meno del metallo. Esso è un
"semi-flottante".
Invece di tre molle che consentono di
avere un controtelaio compeltamente flottante, il Romance ha molle in
foam davanti e una punta sul retro che costituisce una "cerniera".
In teoria ciò offre meno isolamento rispetto a un sistema a
tre punti vero, ma le vibrazioni si suppongono essere 'scaricate'
attraverso la punta e verso la base. Il grande vantaggio è che
non c'è il problema delle oscillazioni laterali (side-to-side)
e della regolazione di un telaio flottante; come spiegato sopra, è
un gioco da ragazzi. Comunque posizionando lo stilo su un disco
fermo, ruotando il volume ad un normale (per me) livello di ascolto e
battendo dei colpetti sul telaio ha prodotto un "thud, thud"
dai diffusori, l'Orbe suona più come un gong. Per cui lo
smorzamento/isolamento sembra buono.
Il cuscinetto principale si presenta come un punto affilato e necessita solo di un po' d'olio in cima. Non c'è un perno convenzionale, solo un anello attorno al cuscinetto per stabilizzarlo e fornisce solo due punti di contatto.
Adesso
il braccio. Esso è un unipivot ed è progettato secondo
l'approccio purista di Lurné basato sull'idea di "massa
perfetta", un concetto che egli ha sostenuto per oltre 30 anni.
Di questo parlerò di sfuggita per il momento in quanto Pierre
Lurné mi ha promesso un intervista sull'argomento, ma avendo
il baricentro appena sotto (e un po' avanzato per dare forza in
basso) l'asse dello stilo/pivot e un braccio dritto con massa
distribuita simmetricamente attorno ad esso, il rusultato è
che il braccio richiede la stessa forza per deflettere in qualsiasi
direzione.
Con un basso baricentro come con i bracci del Kuzma o
dell'Hadcock (e molti altri), quando il braccio deve alzarsi per
assecondare una deformazione il baricentro deve alzarsi descrivendo
un arco molto più grande, incrementendo quindi la forza di
tracciamento al momento peggiore possibile, esso inoltre si comporta
come un pendolo a causa della risonanza caratteristica. Allo stesso
modo con questa "massa perfetta" il braccio può
essere deflesso a sinistra e a destra con eguale forza importante nel
caso di dischi eccentrici (praticamente tutti). Infatti nella
filosofia esso è cosí distante dal Kuzma cosí
come è possibile prenderlo per un unipivot...
Il lato negativo di
ciò è che il braccio è instabile nel piano di
torsione, non alle frequenze udibili, ma questo comporta difficoltà
di posizionamento se non siete abituati. Ma Audiomeca ha la risposta.
Un piccolo collare Delrin sul cuscinetto protegge il braccio dalla
torsione. Poiché questo collare non comporta nessun carico, ed
è semplicemente un dispositivo statico, l'effetto sonico è
minimo il risultato è che il braccio nell'uso appare come un
braccio ad articolazione.
Ma una volta che vi siete abituati, o se
vi sentite coraggiosi, potete sfilare il collare e usare il braccio
come un vero unipivot, ottenendo leggeri benefici sul suono. In
questo modo il braccio viene bilanciato lateralmente usando la chiave
a brugola (l'unica) e avvitando un piccolo peso dietro o davanti alla
canna che corre lungo il braccio proprio davanti al contrappeso.
È
chiaro, semplice e logico. In ultimo il cavo del braccio termina in
due prese phono sulla base del braccio permettendo all'utente di
scegliere il cavo. Personalmente ho preferito non vedere nessun
colegamento, solo cavo continuo, quindi eliminando 8 giunture di
saldatura e quattro contatti a pressione, ma al mercato (e ai
rivenditori) piace vendere cavi...
Mi piacciono gli abili accorgimenti che mostrano che una persona che pensa ha usato il braccio prima di commercializzarlo. Il Romeo ha di bello che il filo dell'antiskate termina in una piccolo granulo tipo perla che scende giusto nella fessura del meccanismo dell'antiskate molto più semplice rispetto al solito cappio microscopico, e rende semplicissima la rimozione del braccio per la sostituzione della testina. Su questa nota ricordate che possono essere comprate teste del braccio alternative per quelli a cui piace usare due testine... La levetta per il posizionamento non è smorzata e quando la state usando probabilmente preferireste vi desse un maggior controllo.
L'aspetto è molto personale (come dicevo ad un arrabbiato lettore lo scorso mese) ma penso che il risultato sia sbalorditivo, certamente potrebbe attirare l'occhio anche se messo dopo a giradischi come l'Orbe, il Gyro e il Loth-x Aida. In definitiva, la finitura è al di là di ogni ragionevole critica. Forse questo è più facile con acrilico nero, ma anche il braccio è rifinito perfettamente come il mio SME, che è il miglior complimento che io posso fare. (Pierre Lurné pensò che io fossi stato troppo benevolo in questo ma io vi chiedo di diffenziare, il costo, il livello e l'ammontare di ingegnerizzazione potrebbero essere inferiori, ma personalmente non accetto i difetti nella finitura).
Innanzitutto una nota sulla stabilità e sul rumore del motore. A causa dell'estrema semplicità del settaggio non mi sono preso il fastidio di leggere le istruzioni... non ho rimosso le viti di fissaggio per il trasporto dal motore. Comunque ascoltando i solchi silenziosi sui miei dischi di test non si sentono rumori del motore per cui il motore è molto omogeneo. Rimuovendo i bulloni per il trasporto si permette al motore di effettuare alcuni movimenti smorzati, ma questo disaccoppiamento è la 'doratura del giglio'. La stabilità della velocità è eccezionale, mostrando i più bassi "drift" and "wow" rispetto a qualsiasi piatto provato. Tutto questo da un motore senza nessun'alimentazione stabilizzata...
Con la Music Maker montato sul braccio ho ottenuto una risonanza verticale/orizzontale di 10/11Hz. Questo discreto risultato riflette il centro di bilanciamento relativamente alto e la massa "perfetta", ed è più in linea con un braccio ad articolazione che con un unipivot "allungato" dove maggiori differenze sono nella norma.
Il tracking era
eccellente e la torsione appariva migliore di quanto si potesse
sperare. Comunque se la protezione Derlin veniva rimossa e il braccio
usato come un unipivot vero, torsioni indesiderate provocavano
oscillazioni laterali che costantemente modificavano l'azimuth della
testina. Ciò non sembra aver provocato molte differenze sulla
qualità del suono, ma nonostante tutto la differenza
c'era.
L'effetto relativo a tutto ciò (e a causa di quanto
detto sopra) era il leggero furiuscire dalla guida del filo della
canna del braccio. Posizionarlo al meglio in modo che non influisca
sull'azimuth quando il braccio si sposta lungo il disco è in
sé un'arte, e per coloro a cui piace rischiare e che usano il
braccio come un unipivot tutto ciò farà parte del
"divertimento"... per le prove il braccio è stato
usato come un vero unipivot, le differenze nella qualità del
suono erano piccole ma abbastanza significative da giustificare il
leggero sforzo economico aggiuntivo che principalmente ha apportato
un leggero ampliamento del palcoscenico e incremento dell'aria e no,
non potrei consigliarlo "ciecamente"...
Passiamo al confronto, per cui sono state avvitate entrambe le Music Makers e collegate ai due GramAmps.
Odio tutto ciò, ma mi ci sto abituando. Ancora una volta un altro braccio si rivela migliore dell'Orbe/SME con la Music Maker. Inoltre, l'SME suonava leggermente granuloso a confronto con il Romeo, che era raccomandabilmente morbido e restituiva un risultato più aperto. Le prestazioni dei bassi erano discrete ma, mentre l'Orbe esibisce peso e potenza puri, il Romance in qualche modo presenta la linea di basso in maniera più efficace.
Questa capacità extra è venuta fuori in un momento delicato, quando sul finale dei The Christians, "One in a Million" ci sono alcune note della tastiera ciascuna rapida e tagliente. Con il Romance tali note venivano restituite con un impatto notevole, tutto molto efficace.
Nel caso in cui qualcuno abbia da ridire sulla maggior compiacenza della Music Maker (anche se non è la V15) non montata sull'SME, ricordate che il Romeo ha una massa effettiva di 12 grammi, maggiore dell'SME e quindi in teoria meno ben assortita.
È ora di sentire le testine. La XX-2 è andata sul Romance e la DRT-1sull'Orbe, ripeto che, anche se la DRT-1 è migliore, io conosco intimamente entrambe le testine e posso fare le correzioni per bilanciare le differenze, che ultimamente sono abbastanza piccole.
Il risultato segue in gran parte il modello delle precedenti recensioni di giradischi. L'Orbe ha primeggiato in potenza, impatto, e ampiezza, il Romance ha incantato con una leggera maggior apertura e una veloce presentazione. Su alcune registrazioni questo può portare a preferire l'Orbe. Per esempio "Like a Prayer" di Madonna è veramente vivace, e l'Orbe produce una maggiore profondità, una prestazione più potente e rotonda. "Till Death us do Part" presenta un'energia che nel Romance era persa, rimpiazzata da una maggior apertura e una prestazione tagliente che ha tirato fuori quantomeno un maggior dettaglio dal disco, ma potrebbe essere visto come leggera mancanza di fiato. Al contrario mettendo su "Ray of Light" (una mia nomination come miglior disco nella categoria "thud, thud"), sull'Orbe/SME era appena di più di una cosa fatta bene, il "basso" diventa confuso, inanimato e invadente - il Romance d'altra parte, porta fuori dal pantano e fa un buon lavoro per renderlo potente.
Le voci erano trattate in modo simile, Nina Simone presentava una profondità e una rotondità con l'Orbe, mentre il Romance tirava fuori l'aria e la trama.
Il mio disco "perfetto", Harry James della Sheffield Labs è una big band in una cappella, registrato live e direttamente su disco. Con questo disco l'Orbe enfatizzava la big band, il Romance l'ambiente. Entrambi erano buoni, ma diversi.
In conclusione quello che potreste preferire dipende molto dal disco utilizzato e certamente dalla stanza e dal sistema usati, ma per la Audiomeca essere nella stessa fascia ad 1/3 del prezzo era una sorpresa e non del tutto piacevole per me...
Il Romance è stato montato da me per oltre un mese. Non aveva il coperchio per la polvere, che nella mia casa rappresenta un grande problema, ma questo ha comportato anche che era facilmente accessibile. Per questo motivo è stato utilizzato molto. Ora, se il giradischi non suonasse così bene mi sarei preso la briga di sollevare il coperchio dell'Orbe, ma in genere era il Romance a suonare. Così, come spesso accade ciò significava che mi ero abituato al suono e ritornando all'Orbe ho avuto una definita sensazione di "gonfiezza" che, nel mio sistema, nella mia stanza (SEMPRE da quel che ricordo), ha iniziato ad irritarmi...
Prendete ad esempio Aladdinsane. Ho sempre considerato Bowie eccezionale, ma la registrazione appariva morta, inanimata e confusa. Sul Romance questa appariva corretta, "Time" presenta un enorme eco sinistra -> destra e spazio intorno alla voce, quando Bowie canta "You just screeeeeeem with boredom YOU!" il secondo "you" è privo di eco e arriva direttamente a voi, non me ne ero mai accorto. Infatti ho inizato ad apprezzare il buon lavoro fatto da Bowie con la produzione. Ho ascoltato "Watch that Man" quattro volte, una seguendo la voce, una la linea di basso, una i fuochi artificiali del piano e infine tutto l'insieme - il Romance ha permesso tutto ciò senza sforzo, mostrando non solo la sua abilità a risolvere i differenti filoni di un pezzo, ma anche a presentarli in un inseme coerente.
Provando il senso del tempo del giradischi con i Los Lobos "Be Still" fornisce una spiegazione al perché ho trovato il giradischi così musicale - il senso del tempo era superbo, al pari o anche meglio di qualsiasi giradischi che ho avuto qui - queste cose sono fondamentali per sapere se la musica vi rapisce o no.
Infine - per favore non ridete - ho messo su una copia della colonna sonora di 2001 Odissea nello Spazio che ho preso in un negozio di cianfrusaglie per 50 pence. Ho anche la versione su CD ed è molto piatta e priva di interesse, ma allora è solo una rozza colonna sonora! Mettendo su l'LP l'esperienza è stata molto diversa, la Filarmonica di Vienna si trovava davanti a me e come un tuono "Also Sprach Zarathustra" mi ha fatto drizzare i capelli sulla nuca (perché con i CD non accade lo stesso?), il limite estremo per gli ottoni, la grande acustica, la dinamica!
Categoria |
Voto |
Commenti |
Bellezza giradischi/braccio |
0/0 |
Semplice, drammatico ma fine |
Livello delle finiture giradischi/braccio |
0/0 |
Vicino alla perfezione |
Ingegnerizzazione giradischi/braccio |
-4/-3 |
Ben fatti ma troppo semplici in entrambi i casi |
Compatibilità giradischi/braccio |
0/2 |
Il giradischi accetta la maggior parte dei bracci da 9 pollici. Il braccio lavora felicemente sia con la DRT-1 sia con la Music Maker |
Stabilità della velocità |
+1 |
il migliore sinora |
Senso del tempo |
+1 |
il migliore sinora |
Dinamica |
-3 |
molto buona ma non come nell'Orbe |
Altezza del palcoscenico |
-1 |
ampio e naturale |
Profondità del palcoscenico |
0 |
|
Profondità del basso |
-2 |
buona |
Controllo/velocità del basso |
+2 |
veloce intonato e potente |
Restituzione del dettaglio |
0 |
|
Chiarezza del medio |
+2 |
pulito e naturale |
Estensione degli alti |
0 |
|
Qualità degli alti |
+2 |
Pulitissimo con la Music Maker |
Colore complessivo |
+2 |
vedere PS |
Realismo |
0 |
diverso, ma ugualmente valido a seconda del sistema |
Fattore "Mi mancherai" |
-1 |
potrei conviverci abbastanza felicemente e con notevole risparmio |
Fino all'arrivo del Romance/Romeo le mie personali raccomandazioni per questa categoria di prezzo sarebbero state il Michell Gyro/Origin RB 250 (no, non ho ascoltato tutte le alternative o gli ultimi Gyro alimentati in continua). Adesso passiamo a quanto devo aggiungere ad Audiomeca. Mi sembra che i compromessi che Audiomeca ha adottato per contenere il prezzo finale - niente coperchio o contenitore della base, alimentatore semplice, sospensioni semplici - sono stati ben scelti e 'il totale supera la somma dei componenti'.
Non solo questo lo
rende buono come il Gyro, (il braccio è in una lega diversa
del Rega) ma esso è molto più semplice da usare e da
regolare. Ciò comporta che in molte circostanze esso darà
prestazioni migliori del Gyro semplicemente perché per il
proprietario è più facile regolarlo
correttamente.
Prendendo spunto, un ulteriore passo che sono molto
tentato di fare è di montare il Romeo sul Gyro o sull'Orbe in
quanto l'accostamento visivo è molto bello e certamente sembra
funzionare ai massimi livelli o lì vicino. Durante il periodo
di prova ci sono state due visite "audiofile" ed entrambe
hanno preferito il Romance/Romeo (nel mio sistema ecc) che è
sia piacevole (per Audiomeca), sia preoccupante (per me).
Oh ed infine - il nome. Pierre Lurné mi ha detto che è stato dato dopo che qualcuno chiese perché il Romance ha lasciato il suo impianto...
- quanto segue non porta via nulla alla mia grande stima per la Audiomeca Romance/Romeo.
Ma...
Leggendo questa recensione e le altre della serie è iniziato a diventare evidente che parecchi giradischi stanno mostrando pecche, o almeno caratteristiche, nella coppia Orbe/SME, un notevole calore/gonfiezza nei medio bassi. Questo è stato ripetuto diverse volte con quattro differenti testine e quattro stadi phono.
Riporto "rende il suono dell'Orbe tronfio e rimbombante" dalla recensione dell'Aida
Riporto "il basso eccede e predomina, anche se con un isolamento sembrerebbe diminuire, può essere visto come il vero tallone d'Achille che rende i bassi confusi, e limita il soundstage e le prestazioni dei medi" dalla recensione del Recovery
Riporto " e ritornando all'Orbe si ha una definita sensazione di 'gonfio'" - dalla recensione del Romance
Cosa è successo? L'Orbe ha ricevuto entusiasmanti recensioni dappertutto. L'alimentatore VC ha migliorato le cose, ma il problema nel mio sistema c'è ancora. Lo SME è venduto come il "Migliore Braccio nel Mondo". Chiunque possiede un Orbe aspira ad uno SME 4/5 da accoppiarci, e le foto e le recensioni nelle riviste ricordano costantemente come questi costituiscono la coppia perfetta, per cui il problema deve essere altrove.
A questo punto Len Gregory ci ha dato un suggerimento. Egli ha insistito per montare l'Hadcock che mi aveva prestato per la recensione dell'Aida sull'Orbe. La scorsa settimana ho finalmente deciso e ho usato una piastrina in acciaio provvisoria con due sole viti per sistemarla alla meglio sull'SME montato sull'Orbe. La combinazione era troppo leggera per la sospensione dell'Orbe, ma stavo facendo tutto ciò solo per far contento Len.
Il risultato era
qualcosa che mi lasciò sbalordito. L'Orbe presentava, un
dettaglio straripante, il bloom era sparito, aria, atmosfera e pura
magia mi ha assalito. Come è possibile? Cosa è
successo? Un unipivot "falso" e leggerino, progettato negli
anni '60', può distruggere il potente SME? Ho commesso
un'eresia?
Forse, ma la coppia Orbe/Hadcock ma ha scioccato, e
devo dire che a memoria è stata sensibilmente superiore
all'accoppiata Aida/Hadcock e se l'accoppiata è diventata il
"riferimento" i giradischi in prova potrebbero avere tempi
ancora più duri.
Per cui il corretto
piatto per l'Hadcock è di questo tipo. Avevo predisposto per
ascoltare altri 4 bracci, e un altro giradischi con la basetta SME e
tre stadi phono. Improvvisamente la serie di prove di giradischi
prende un'altra direzione.
L'Orbe è un grande giradischi
limitato dall'SME? L'SME è semplicemente troppo buono per
l'Orbe, o scarica troppa energia nel telaio? C'è
un'incompatibilità di cui nessun altro ha parlato? O
semplicemente quest'accoppiata non ha gradito il mio sistema? O sono
stati uno o l'altro, o entrambi, sopravalutati insperabilmente?
Attenzione a questo spazio...
Dopo aver letto questa prova spero sia evidente che senza le seguenti aziende questa serie di recesioni sarebbe stata impossibile. Un ringraziamento a loro da parte mia :-)
Michell engineering - http://www.Michell-Engineering.co.uk
'The Cartridge Man' - http://www.thecartridgeman.com
Graham Slee - http://www.gspaudio.co.uk/
Clearlight - http://www.clearlight-audio.de
AudioNote UK - http://www.audionote.co.uk
Dynavector Japan - http://www.dynavector.co.jp
Sistemi usati
|
© Copyright 2002 Geoff
Husband - http://www.tnt-audio.com
Traduzione
italiana: Fabio Egizi
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