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Più caldo di luglio??

Dai 9 Below Zero a Fahrenheit 451

[English version]

CD pubblicati in luglio
Artista: Nine Below Zero: Chilled/Refrigerator, doppio CD
Artista: Gerry McEvoy: Can't Win 'Em All
Artista: David Byron Band: On The Rocks
Artista: National Razor: Naked Before God and Country
Etichette: Angel Air Records e Mapleshade
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK
Pubblicato: Luglio 2012
Traduttore: Alberto Petrucciani

Musica cool per gruppi hot

"Ma sono di qualità audiofila?" protesta il coro, dalla sinistra del palco.

La settimana che il vostro vecchio scriba ha messo le dita sulla tastiera per scrivere questa recensione, è iniziata con danze frenetiche al Belper Music Festival ed è finita con la produzione, da parte di Opera North, delle opere Maria Stuarda di Donizetti e Rusalka di Dvorák. Difficilmente l'ascolto domestico riuscirà a essere all'altezza di tali premesse, inoltre tutti i CD qui recensiti hanno risentito di quell'eccitante atmosfera live, portandone una piccola parte nel mio soggiorno.

[cool]

Nine Below Zero: Chilled/Refrigerator

In una delle mie scatole di vecchi singoli, c'è ancora una copia di Sugar Beat (and Rhythm Sweet) (singolo dei NBZ, ndt), con una piccola etichetta numerata sul fronte che riporta l'ordine di ascolto, prima dell'arrivo dei Groundhogs a Derby, mi pare nel 1985; ho poi rivisto i Nine Below Zero dal vivo così spesso da avere perso il conto. Quindi il gruppo mi è familiare. In effetti 1/3 del materiale su Chilled mi è fin troppo familiare: ciò che nel giro del pub rock viene definito "cover", e in quello del jazz sarebbe legittimato dal termine "standard"; i Nine Below Zero sanno che esiste un limite al numero di volte che potrai godere dell'ennesima versione di Mustang Sally, non importa quanto bravo sia il gruppo - e loro certamente lo sono - quindi decidono di sorprenderci con una originale versione di Spanish Harlem.

Come ulteriore prova, si tratta di un set acustico. Non “acustico” in modo purista, come Dylan prima del concerto alla Free Trade Hall di Manchester. Non è nemmeno assimilabile alle classiche esibizioni "unplugged", stile MTV fine anni '80, ma è comunque un set acustico. Eccellente anche, con qualità di produzione, mastering e performance in contrasto con le radici pub rock degli NBZ.

Refrigerator, l'altro titolo contenuto nella patetica e fragile confezione di plastica, peggio di quella delle Compact Cassette, in cui la Angel Air si ostina a infilare i dischetti (ci sono molte alternative migliori), è diventato il mio CD da automobile preferito, al punto che è stato impossibile portarlo a casa per la recensione. Da solo vale il prezzo della confezione: una gita a cinque stelle.

[non posso sbagliare]

Gerry McEvoy: Can't Win 'Em All

Bassista di Rory Gallagher, l'ultimo grande chitarrista blues proveniente dall'Irlanda del Nord, dopo la morte del decano del blues, Gerry è diventato il bassista dei Nine Below Zero. Come potrebbe, quindi, non essere tra i preferiti del vostro vecchio scriba? È un bassista, àncora della band e custode del boogie, e ha lavorato con uno dei bluesman preferiti del vostro vecchio scriba (devo perciò averlo visto dal vivo molte volte, inclusa la prima esibizione assoluta al UK National Exhibition Centre, quando Rod il Dio rifiutò di suonare perché Rory era stato inserito nel gruppo all'ultimo momento, per la sua seconda data di quell'anno a Birmingham).

Nonostante il titolo dell'album sia Can't Win 'Em All (Non Si Può Sempre Vincere, ndt), McEvoy sembra averla vinta la maggior parte delle volte. Molte gemme e pochi riempitivi, in questa uscita da solista. Boogie ruspante, dinamiche dense, come se i Canned Heat fossero sotto l'effetto della cocaina. Quello che affiora dal blues di questo ragazzo bianco non è il tormento dovuto alla vita nei campi di cotone ma quello urbano, nato nelle strade dell'Ulster.

La qualità sonora è pulita quanto basta, per questo genere di musica, con una batteria convincente, nonostante si avverta la presenza di qualche evidente compressione dinamica e di riverbero artificiale. Ogni abbellimento avrebbe svalutato sia la performance sia il soundstage, di inusuale ampiezza per una registrazione multitraccia; come prevedibile, la profondità è limitata, ma sufficiente per mantenere piatti e tamburi sullo stesso piano, evitando di compromettere il comfort di ascolto, causato dal microfono posto troppo vicino ai piatti. Questo disco mantiene la sua posizione nella pila dei preferiti accanto al lettore CD.

[ghiaccio]

David Byron Band: On The Rocks

C'è una certa ironia nella scelta di un titolo come On The Rocks quando si è vittime dell'alcolismo, e dipendenti dalle capacità organizzative dell'amico, collaboratore e maniaco del lavoro, Robin George. Scritto nell'arco di un anno, nello studio di David Byron, nella sua casa nel Surrey, questo album, come il successivo Lost and Found del 1983, è stato realizzato con la collaborazione di amici fraterni, già membri della David Byron Band. Bad Girl, è uno degli otto brani presenti nell'originale versione in vinile di On The Rocks, registrato in due studi, tra Inghilterra e Scozia. I tre brani extra, contenuti nel CD, provengono invece da registrazioni effettuate con il batterista Stevie Bray al posto di John Shearer. Ancora una volta Robin George, nei suoi studi spagnoli (Damage Control Music Studios), ha scelto di dare al suono una passata di lucido, stile XXI secolo. L'avventura solista post Uriah Heap di Byron inizia qui, ma è destinata a concludersi poco dopo, con l'uscita di Lost And Found, per la sua prematura scomparsa, nel 1985.

[taglio]

National Razor: Naked Before God and Country

"Questa non è una produzione del luglio 2010, è del 2006", contesta il coro dalla sinistra del palco, "Il vecchio pazzo è un po' in ritardo in questo caso."
In verità, replica il vecchio scriba, credevo che Arvind l'avesse recensito con quello di Tao Ruspoli.

Questa uscita su Mapleshade si inserisce nel contesto in qualità di nuovo punk americano, più influenzato dal punk di Los Angeles che da quello di New York, registrato però senza compressione, su nastro analogico, a 15 pollici/secondo, e trasferito su CD con il minor volume possibile, per preservare l'intervallo dinamico. Il materiale proposto dai National Razor tratta principalmente delle preoccupazioni di giovani americani della classe media, e ha lo stesso tipo di attrattiva che il rock'n roll degli anni '50 ha avuto sugli europei oppressi dall'austerità, nel periodo post-bellico. Nonostante Pierre Spray si trovi a proprio agio soprattutto con artisti più raffinati, si dimostra anche in grado di scimmiottare lo stile di una produzione punk, senza però conservarne i pregi.

Quindi, sebbene alcuni momenti ci riportino ai giorni in cui i Damned incidevano per la Stiff, in casa Mapleshade la batteria punk sembra una batteria, e non un cartone fradicio percosso con una spugna bagnata. Tutti i prodotti Mapleshade tendono a suonare in modo "corretto", e questo unico tentativo di cimentarsi con musica rock con i piedi ben ancorati a terra, non costituisce un'eccezione.

Conclusioni

Con il caldo che fa a luglio, i due titoli dei Nine Below Zero, Chilled e Refrigerator, sono decisamente appropriati, come, d'altra parte, On The Rocks di David Byron, e la "esibizione nudista" dei National Razor; McEvoy evita il doppio senso solo perché si sente la vittoria in tasca. Nessuno di questi è "cool" (fresco, freddo, ma anche riferito al genere musicale e allo stile del musicista, ndt) nel senso di Milt Jackson al vibrafono.

I lettori abituali avranno familiarità con i pregiudizi che il vostro vecchio scriba nutre nei confronti della musica degli anni '80, che ricade principalmente nelle seguenti due categorie:

Gran parte della musica acquistata e dei concerti frequentati dal vostro vecchio scriba, nel corso degli anni '80, è opera di musicisti degli anni '70 in evoluzione, dai Clash a Bruce Springsteen, dai Tangerine Dream a Desmond Dekker. Il vecchio scriba descrive sempre gli anni '80 come "la decade dimenticata dalla musica", con ironico riferimento al detto popolare, che definisce gli anni '70 come "la decade dimenticata dal buon gusto". Ma non facciamoci condizionare dai pregiudizi, il definitivo Byron post-Heap è quello di On The Rocks.

I prodotti della Angel Air hanno volumi di registrazione leggermente superiori, rispetto a quelli della Mapleshade (la quale orgogliosamente afferma che livelli mediamente più bassi permettono di alzare il volume conservando i picchi dinamici), a dispetto del mito che definisce l'heavy rock come il genere più compresso in assoluto. Ognuna di queste due etichette discografiche mostra una possibile strada praticabile.

Musica goduta scrivendo questa recensione

  • Nine Below Zero: Chilled/Refrigerator Angel Air, 5 Luglio 2010
  • Gerry McEvoy: Can't Win 'Em All Angel Air, 5 Luglio 2010
  • David Byron Band:, On The Rocks, Angel Air, 5 Luglio 2010
  • Nine Below Zero: Sugar Beat, 1982, malandato 45 giri usato su altrettanto malandati piatti da DJ dei tempi andati
  • National Razor: Naked Before God and Country, Mapleshade

"Tutte le recensioni del vecchio scriba riguardano antichi cimeli rock, come se fosse diventato sordo o avesse perso il suo intuito (mojo) di mezza età", borbotta il coro, dalla sinistra del palco, "sarà mai possibile ascoltare qualcosa di diverso?"
"Solo quando le compagnie discografiche, o gli artisti, tireranno fuori i cojones e lo offriranno ai padiglioni auricolari del vostro vecchio scriba", risponde provocatorio il venerabile dall'alto della sua postazione.

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© Copyright 2012 Mark Wheeler - mark@tnt-audio.com - www.tnt-audio.com

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