Uscite in CD
Artista: Foghat: Not Live at the BBC
Artista: Stray: New Dawn e Alive and Giggin'
Artista: Robin George: Crying Diamonds e Dangerous Music live '85, ancora lui?
Etichetta: Angel Air Records
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK
Data: Febbraio 2012
Traduzione: Daniele Aspesi
“Ma non era Il Cinque Maggio?” chiede il popolo confuso, dalla sinistra,
No, parlo delle uscite di maggio, replicò il vostro antico scriba,
“Ha!” esclama il popolo, dalla sinistra, “Il vecchio sciocco sta solo facendo il brillante con dei giochi di parole. Il giornalismo da queste parti sta proprio sprofondando, quest'anno”
Bene, questo mese ci sono 5 CD da recensire, se contate come due dischi i doppi degli Spray e del lavoratore incallito di Wolverhampton, Robin George.
Il mio proposito di recensire questo CD mentre testavo i Waipuna Myrtle
feet è stato messo da parte appena, hey!, il ritmo del blues è salito...
“Uff,” farfuglia la plebe, dalla sinistra, “Il vecchio scriba ha passato davvero troppo tempo in ospedale, e ora crede di far parte di una banda di una generazione dimenticata...
Il mio primo contatto con Foghat è stato vedere il suo nome intagliato sulla superficie di un banco di scuola alla scuola secondaria; senza dubbio, qualche fan entusiasta di Foghat passava il tempo usando i suoi strumenti da geometria per scolpire questo pseudonimo, invece di disegnare cerchi con il compasso; le incisioni sui banchi erano a scuola una buona fonte di arcane conoscenze musicali: ho appreso per la prima volta dell'esistenza di Vleedon Fleece di Van Morrison sedendo in 5Z durante una punizione da 40 minuti dopo la scuola. Dato che sono il vecchio scriba, questa è una neanche troppo velata indicazione di quanto tempo sia che Foghat si esibisce. Registrato nel 2007, alla EKO productions, nello stato di New York, questo NOT Live at the BBC è davvero un NON live alla BBC, proprio come dice sulla copertina. Credo di aver visto una formazione più vecchia nel leggendario programma della BBC, The Old Grey Whistle Test, che quindi sarebbe dovuto essere live alla BBC. Ad ogni modo, questo è NOT Live at the BBC, registrato 7 anni dopo la morte di due dei membri fondatori, ma suona come se fosse stato registrato in qualunque momento. La musica di Foghat è serrata ed energica. Ho ascoltato questo CD più e più volte, mentre cercavo una sera di identificare le qualità dei Myrtlefeet della Waipuna Sound sotto una pletora di lettori CD e amplificatori, e non mi ha mai annoiato.
Il CD di Foghat ti impedisce di star seduto tranquillo, o di concentrarti su qualunque cosa che non sia il ritmo. Pompa i Canned Heat con un po' di anfetamine, ed ecco quello che sentirai. Sfido qualunque attempato fan di rock blues a star seduto mentre si ascolta questo CD: se ci riesci, o sei già morto, o il tuo impianto audio ha bisogno di essere ricostruito completamente.
Il tuo impianto ha perso il PRaT?
Inizia a leggere le recensioni di TNT-audio.com, fai qualche acquisto audio e metti tutto a posto come ti insegnano quelle pagine. La traccia di chiusura, Slow ride, di Foghat accelera verso la fine con quel classico stile appena prima di lasciarli a chiederne ancora. Allineamenti traballanti dei reflex, jitter eccessivo, crossover m**dosi, trasformatori d'uscita non accoppiati, ecc. lo renderanno caotico, grandi impianti vi lasceranno in piedi a gridare "ancora" prima che vi ricordiate che siete nel vostro soggiorno circondati dai vostri ospiti per la cena.
Sorprendentemente, Fool for the City è stato suonato su BBC6 music al programma della domenica pomeriggio del 2 maggio, uno sforzo ben più grande che non nel programma del mattino, che ha tagliato i 13th Floor Elevators per dirci che più tardi ci sarebbe stata una ricetta nello show; una DANNATA RICETTA invece del needletime (il numero massimo di ore giornaliere consentite per la trasmissione di musica commerciale nelle radio britanniche, in vigore fino al 1988, NdT). Era una ricetta schifosa, comunque. Fool for the City si difende bene nel confronto con Muddy Waters, Whistling Williams e Bod Dylan, che sono riusciti ad interrompere ricette e pettegolezzi. Stilisticamente, Foghat deve molto a questi suoi compagni, dispensando eclettismo con qualità d'esecuzione e originalità. In due mesi di fila ho recensito dei CD con Shake Your Moneymaker come penultima traccia (l'ultima volta è stato Eric Bell), che è tanto quanto vi basta sapere di come suona questa band dal vivo e su questo CD. Accendetelo, alzatevi in piedi e ballate. Ecco perché avete comprato un grosso amplificatore.
Linee di basso funky, ritmi varii e un allegro star alla larga dalle ripetizioni creano dei CD, sia in studio che live, che tengono alto l'interesse per tutta la loro lunghezza. Come me li sono potuti perdere la prima volta?
“Hah,” esclama la plebe, dalla sinistra, “Come ha potuto il vecchio scriba perderseli la prima volta? Il suo indice di credibilità si è frantumato”
Registrato in origine nel 1997 come album di reunion per una band che è rimasta in giro dal 1966, che ha registrato dal '71, con un vuoto tra il '77 e il '96, New Dawn esce in un solo pacchetto con Alive and Giggin del '96, riedito ora dalla Angel Air records per la principesca somma di £8.96 (10,5 ¤ circa, NdT). L'intempestivo scioglimento della band nel '77 fu causato, a quanto sembra, da un cattivo management, costringendoli a vendere tutto e a dividersi. Il chitarrista Del Bromhan vive a Milton Keynes (penosa solo per essere una new town) e ha con regolarità messo insieme dei gruppi con membri degli Stray per suonare materiale dagli 11 album (più tre live e due compilations) degli Stray, e sono tornati insieme per il 21º secolo.
Gli Stray sono stati una volta descritti senza pietà come "Gli Status Quo dei poveri" (e dei miei amici che hanno cambiato gruppo, da uno con materiale originale, a una tribute band dei Quo, gli Shameless Quo, hanno scoperto che questo è un filone molto più ricco da scavare).
Gli Stray suonano, alle orecchie moderne, più come il meglio del (appena riabilitato) Prog Blues inglese, con un tocco aggiunto di psichedelia in stile Canterbury. Ci sono alcuni momenti che ricordano i Mountain (a dir la verità, gli Stray hanno suonato come band di supporto dei Mountain durante un loro tour, e il chitarrista Del Broham continua ad andare in tour con Leslie West dei Mountain), e qualche spunto alla Iron Butterfly e Free, molto più tirati. Non posso immaginare il pubblico degli Stray che sta seduto. Il curioso fraseggio di apertura di batteria e sintetizzatore suona come se dovesse essere organo e batteria, ma subito dopo tutto rientra nei classici ritmi brit-rock, con batteria e basso a cui si sovrappongono parti di chitarra immaginifiche, ricordando nel complesso influenze tanto diverse che vanno da Link Wray fino ai Caravan.
Dopo alcune cose che non avrebbero sfigurato a Woodstock o a Monterey, Rock Steady (la traccia 10) fa reincontrare noi vecchietti con un apparecchio per gli effetti tanto di moda nel '77, la Heil Talk Box! Era un driver per compressione alla fine di un tubo, progettato per emulare l'effetto di mettere il vostro amplificatore da chitarra in bocca, e modulare il suono con la bocca del chitarrista! Ai tempi me ne costruii una versione economica, usando un vecchio altoparlante da 150 mm e un tubo da giardinaggio, ma sfortunatamente il mio interruttore DPDT non riuscì ad escludere l'amplificatore principale, e quando il chitarrista pestò sull'interruttore a pedale, mi beccai un fischio del microfono in un orecchio, che mi lasciò sordo da un lato per un paio di giorni. Da allora, il Talk Box fa venire in mente delle brutte cose al vostro vecchio recensore. Gli Stray si redimono con un omaggio a Jimi, costruito prevalentemente su titoli di Hendrix; banale, ma carino.
Alive and Giggin' è un altro buon motivo per avere un impianto che suoni brillantemente. Registrato live nel 1996 al Robin hood R'n'B Club nelle West Midlands britanniche, l'area che ha prodotto più musica rock di ogni altra parte del mondo; lo stesso luogo dove il CD Live: In Yer Face è stato registrato nel 2002. Non c'è stato nessun tentativo di rimuovere il ronzio a 50 Hz catturato dai microfoni e dai cavi, il palcoscenico sonoro è al limite del mono, ma è vibrante, vivace e divertente, anche se in Buying Time (traccia 8) compare ancora quella dannata Talk Box. Tornate a casa dopo una dura giornata di lavoro, apritevi una lattina e suonate questo disco ad alto volume, è un ottimo motivo come tanti altri per avere un impianto.
Robin George sta velocemente diventando da solo un'industria musicale. Non solo la sua etica lavoro-dipendente più la sua ossessiva attenzione ai dettagli sta producendo continue uscite e uscite ri-editate, ma in uno strano capovolgimento di sorte, la sua casa discografica sembra essere sotto il giogo dell'oppressione lavoro-dipendente di Robin, per far uscire questo flusso continuo di prodotti.
“Per quale patto faustiano ad un crocevia Robin ha ottenuto tutto questo?” chiede la plebe, dalla sinistra.
Faust ha ottenuto da Mefistofele qualche trucchetto da quattro soldi (non i Cheap Trick, la band australiana "12 bar" dei tardi anni '70, famosa per specificare vinile giallo piscio per At The Budokan) in cambio della sua anima. Robin Goerge ha scambiato la sua anima per la possibilità di ripulire la sua opera e mettere in pratica la tecnica acquisita in più di un quarto di secolo?
“Sappiamo che riciclare è di moda in questo periodo,” si lagna la plebe, dalla sinistra, “ma perché ci dovrebbero propinare la stessa vecchia roba ancora una volta, quando ci hanno fregato, facendoci comprare CD di cose che avevamo su LP?”
Robin ci promette che le sue riedizioni ci offriranno miglior qualità del suono, e la possibilità di avere incluse delle tracce registrate all'epoca, ma scartate per i tagli delle case discografiche e per la politica. Spostarsi da quei goffi dinosauri delle major alle etichette indipendenti in continuo movimento è ironico, per uno che una volta era un perno delle major, ma queste cose spesso girano in tondo. La musica ora è così diversa che non è più controllabile dalle aziende globali, e così non interessa più a loro, se non è un prodotto multi piattaforma derivato da qualche reality show. Ma la vita gira in tondo (What goes around comes around, come canta Robin nella traccia 5 di Crying Diamonds) e, fortunatamente per i sopravvissuti, allo stesso tempo viene anche una rinnovata possibilità di applicare anni di esperienza per ottenere quello che è sempre stato nell'orecchio della mente. Robin fa assomigliare questo processo a qualunque progetto di restauro d'arte, pulendo e portando alla luce profondità nascoste, che è quello che si può ottenere rimasterizzando musica registrata. L'unico rischio è il tempo e i problemi che uno affronta, dice lui, che non è affatto un rischio se il risultato aumenta la soddisfazione personale, e mette a tacere qualche vecchio fantasma... o li fa riemergere come Lazzaro, dal sottosuolo dei tagli, alla luce del giorno in una ri-edizione.
Robin George è deciso ad applicare le abilità che ha acquisito nel corso di questo quarto di secolo per perfezionare e rifinire i suoi lavori precedenti raggiungendo nuovi livelli di perfezione, usando il suo proprio studio per ottenere "la miglior possibile qualità audio usando l'ultimissima tecnologia che mi aiuti a ottenere questo". Il vostro vecchio scriba ha una vecchia splendida Triumph Bonneville del '79 che possiedo dall'88; ho ricostruito le parti interne del motore ma l'esterno della moto porta la patina di usura e di tutto quello che ho fatto con lei. Ci sono cicatrici sulle coperture del motore per lo sfregamento di tubi retinati; ci sono aree usurate nella verniciatura a polvere del telaio dove ho sbattuto una borsa con 48 lattine di birra per un week end di campeggio ad un raduno di motociclisti,.. beh, vi siete fatti un'idea. Gli altri membri del club dei possessori di Triumph le hanno attribuito il premio De Grot di rottame per due anni di seguito.
Quegli stessi possessori di Triumph, d'inverno, ritirano dalle strade le loro moto, e lucidano le carene del motore con prodotti sempre più fini, ritoccano le piccole sbavature di vernice, ricromano delle parti e le riassemblano con amorevole attenzione per i dettagli. È una questione di gusti, questa ricerca della perfezione immacolata, e la musica in Crying Diamonds è suonata e prodotta senza sbavature, ma mi lascia quella voglia di qualche spigolo in più. È così perfettamente lustrata che suonerebbe bene in qualunque sistema mediocre. La traccia di apertura, Learn The dance, è una dei migliori pezzi funk-rock che sarebbe dovuta uscire come singolo, e come riempipista nelle discoteche rock. Cocoon ha più cohones nel progetto Life, uscito di recente, con meno compressione sulla batteria, e, inoltre, con quello che sembra un livello medio inferiore su CD. Ad ogni modo, Robin insiste nel dire che lui registra sempre ad un passo dal clipping (-0.1dB!), così questa è una sensazione personale, e il vostro vecchio scriba non si può prendere il disturbo di tirar fuori il CD dal lettore per misurarlo. Da qui il mio desiderio di darci davvero dentro con Yesterdays News per avere delle soddisfazioni; potrebbe facilmente essere una canzone dei Free o degli Argent, e Machine potrebbe essere degli Heaven 17, tanta è la differenza. Il rock ha bisogno di un po' di rudezza. La title-track e Kings Call (scritta da Phil Lynott) sono entrambe canzoni incredibilmente forti che preferirei ascoltare acustiche a 3 metri di distanza in nel backstage di un pub.
Robin George fa notare come le differenze tra Cocoon in Crying Diamonds e in Cocoon si spiegano anche per il fatto che Life vede la presenza della voce di Nick Tart, più potente di quella di Robin, così che non debba essere alzata tanto nel mixaggio. Cocoon in Life è principalmente una registrazione analogica, all'inizio, mentre in Crying Diamonds è per lo più digitale. Il vostro vecchio scriba non vi sta suggerendo quale sia la migliore, perché entrambi i master, analogico e digitale, sono un ordine di grandezza superiori a quanto sia possibile in campo domestico, ma [vi sta suggerendo] che entrambi gli strumenti fanno emergere una propria estetica come risposta nell'ascoltatore.
“Due CD sono inclusi nell'acquisto. Allora, com'è l'altro?” chiede la plebe, dalla sinistra, perfettamente a ragione.
Assolutamente splendido! Disse il vostro scriba, che sta invecchiando. Questa performance live del 1985 ha dinamica e sensazioni di essere lì in quantità. Non le sensazioni di essere lì delle incisioni minimaliste a coppie incrociate di clavicembali in chiese rinascimentali con musiche pre-Bach, ma le sensazioni di essere lì delle impressioni dal vivo dal bancone del locale. Ecco perchè ci sono delle piccolezze (come la frase “good night and see you soon” alla fine della traccia 10, anche se ci sono altre 6 tracce, incluse le quattro bonus tracks registrate In concert alla BBC). Questi sono gli spigoli che ne preservano la freschezza.
Puoi allontanare il ragazzo da Wolverhampton (ancora dal West Midlands britannico) ma non puoi allontanare Wolverhampton dal ragazzo mentre ringrazia il pubblico con un salutare “Salute!”. Dangerous Music Live '85 vale da solo il prezzo di copertina; la qualità del suono è più vibrante (e ovviamente meno rifinita), con una maggior quantità di spigoli e sbavature che solo un buon sistema audio può riprodurre, e ciò rende il seguire questo hobby così pieno di soddisfazioni. Tutte le volte che mi sono seduto per scrivere questa recensione, me lo sono ascoltato dall'inizio alla fine. Che altro dire.
Altre uscite rock e rimasterizzazioni, questo mese. Una salutare lezione sui valori di produzione e sull'audiofilia. Ci vuole davvero una grande capacità per rifinire delle incisioni alla perfezione così che possano suonare bene in un range ampio di sistemi. Ci vogliono dei grandi sistemi per tirar fuori il meglio da registrazioni meno pulite, specialmente le incisioni dal vivo. Dei 5 CD che compongono queste tre uscite, sono i dischi live che fanno muovere il vostro vecchio scriba.
Senza una scorta di musica ben registrata (qualunque sia il valore di produzione) non c'è ragione per l'audiofilia compulsiva. Fortunatamente, la fornitura non sembra inaridirsi.
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“Quando sentiremo qualcosa di qualche registrazione audiofila minimalista?”, si lamenta la plebe, dalla sinistra
Quando ne uscirà qualcuna con della grande musica. Se ne fate, allora mandatemela per una recensione, chiaramente qualche etichetta non ha il coraggio di sottoporre le loro produzioni a questo giudizio, sentenzia il vecchio come risposta dalla cima della sua alta montagna.
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