In memoria di Christopher Hogwood

Antico e Moderno dall'Academy of Ancient Music

[English version]

Autore: Mark Wheeler - TNT UK
Christopher Hogwood ci ha lasciato il 24 settembre 2014
Traduttore: Roberto Felletti

Studioso e musicista

[Christopher Hogwood]

La notizia della scomparsa, all'età di 73 anni, di Christopher Hogwood ha colto di sorpresa il mondo della musica classica, privandoci di tutte quelle esibizioni e registrazioni che non potrà più fare, oltre al senso di perdita personale di coloro che lo hanno conosciuto. Il vostro Vecchio Scriba si era imbattuto in Hogwood grazie al suo magnifico ciclo su Beethoven, su incisioni Decca L'Oiseau-Lyre Florilegium degli anni '80, consigliate dall'ormai scomparso Collectors Record Centre di Derby. Ascoltare oggi quei fragili vinili è emozionante come la prima volta. Sebbene gli anni '80 siano stati un decennio che la musica pop ha dimenticato, essi sono stati un decennio che la musica classica ha ricordato.

«La musica classica ha ricordato cosa?», incalza la plebe a sinistra del palco.
«Che capacità di ricordare ha un genere musicale?»

La musica è un fenomeno culturale, un'esperienza unica che coinvolge i compositori, i musicisti e gli ascoltatori. Quella classica ha iniziato a ricordare che il suo intero passato, a partire dal Rinascimento, è stato, a suo tempo, innovativo ed emozionante alla pari del periodo dei compositori contemporanei. Improvvisamente, musicisti colti, come Christopher Hogwood, si sono spinti a ricercare le esperienze di confine dei compositori del passato e il tempo delle prime esecuzioni.

Quando le registrazioni di musica classica hanno iniziato a diventare una linea di produzione di cloni sonori post-Romantici notevolmente simili tra loro, ecco comparire Hogwood e la sua meticolosa attenzione per la ricerca della fonte originale, puro talento musicale e orecchio sopraffino per le prove. Le note descrittive che accompagnano ogni registrazione comprendono articoli esplicativi sul perché queste esecuzioni differiscano da quelle di grandi orchestre per grandi sale. Qui sta il segreto: le orchestre sono diventate sempre più grandi per poter adattarsi a sale sempre più grandi. Maggiori sono le dimensioni di un animale, più lente saranno le sue reazioni; molte formazioni musicali "filologiche", nel tentativo di invertire questa tendenza, sono state ridotte all'osso. L'Academy of Ancient Music di Hogwood tende a seguire il celebre equilibrio delle origini, sotto la guida del compositore. In maniera il più possibile simile, due secoli dopo ascoltiamo un analogo equilibrio tra strumenti che suonano con sfumature simili a quelle dell'esecuzione originale, di fronte a un pubblico potenzialmente scettico. Gli attacchi e le conclusioni delle esecuzioni di Hogwood sono improvvisi; tuttavia, alcune pause hanno un certo impatto (come la conclusione del secondo movimento della Nona di Beethoven, tanto per fare un esempio) e il tempo è sufficientemente buono da essere utilizzato come sistema di valutazione del PRaT. Questo spiegherebbe anche perché il fumetto preferito dai sostenitori della teoria della Terra piatta, "The Flat Earth" (La Terra piatta - NdT), ami le versioni in digitale (anatema per quel pubblico) delle registrazioni Florilegium dell'Academy of Ancient Music, diretta da Christopher Hogwood.

Inoltre, l'Academy of Ancient Music ha utilizzato strumenti originali dei secoli XVIII e XIX (o ricostruzioni moderne di essi). Spesso, gli strumenti moderni presentano meno carattere rispetto a quelli più antichi, motivo per cui i musicisti di maggior livello spendono cifre folli per acquistare questi ultimi. Christopher Hogwood è stato un collezionista di antichi clavicordi come i musicisti rock collezionano vecchie Les Pauls, permettendone però l'utilizzo.

Christopher Hogwood ha ottenuto, meritatamente, molti premi per il suo lavoro, in tutto il mondo. Le sue registrazioni coprono un ampio repertorio, da Albinoni al compositore elisabettiano Thomas Weelkes, includendo anche compositori del XX secolo, come Britten; però non si è fermato qua e ha anche fatto incursioni nel folk-rock. In questo momento, il vostro Vecchio Scriba sta godendosi troppo il Presto-Prestissimo della nona sinfonia di Beethoven per continuare a scrivere. Christopher Hogwood è stato descritto, da un musicista che lo ha incontrato molte volte, come «un musicista consumato, un musicologo e una persona squisita».

Memorabilia (di David Hoehl, TNT USA)

Anni fa, quando la Tower Records aveva ancora un'annuale promozione che si chiamava "il fine-settimana della classica", Hogwood era stato l'"ospite d'onore" ed ero riuscito a farmi fare un autografo, scritto in grande con una penna in argento o in oro, sulle copertine di un paio di suoi LP. Da quel che ricordo, egli era rimasto sorpreso dal fatto che qualcuno fosse ancora interessato a quell'anticaglia, nell'epoca in cui il CD era la Grande Promessa del Futuro.

[Autografo di Christopher Hogwood]

Musica ascoltata durante la stesura di questo articolo

  • Beethoven:
    Sinfonia N.7 - Christoper Hogwood e l'Academy of Ancient Music  (L'Oiseau-Lyre 425605-1)
  • Beethoven:
    Sinfonia N.9 - Christoper Hogwood e l'Academy of Ancient Music   (L'Oiseau-Lyre 425517-1)
  • Mozart:
    Requiem, K626 - Christoper Hogwood e l'Academy of Ancient Music   (L'Oiseau-Lyre 411712-1)
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