Rumore nei dischi
Ebbene sì, anche i dischi producono rumore, e pure tanto. Non è
bastato l'avvento del compact disc a risolvere il problema perchè - evidentemente
- questo è a monte, ovvero nel processo di registrazione dell'evento
musicale.
Il livello di fruscio varia molto da un disco all'altro e talvolta da traccia
a traccia nello stesso disco (!!!), ma ciò non deve far scattare la solita
paranoia del "disco che fruscia", paranoia che lavora di fino nella mente dell'audiofilo,
sino a fargli dimenticare la Musica per concentrarsi esclusivamente sul rumore.
Ognuno si fa del male come crede, io preferisco di gran lunga concentrarmi sulla
Musica. Per altro, il "quanto" una registrazione sia silenziosa non è
affatto correlato con la qualità sonora e musicale della stessa.
Esistono incisioni degli anni '50 (RCA Living Stereo, Decca, ecc.) che, pur
non silenziosissime, surclassano per godibilità e realismo incisioni
ben più recenti, effettuate con i migliori (e più silenziosi)
metodi di ripresa. Anche in questo caso, come con gli apparecchi HiFi, giudicare
solo in base al rumore è estremamente e profondamente sbagliato.
Sul rumore prodotto dai dischi non si può far nulla, ce lo dobbiamo tenere
così com'è.
Negli LP il problema rumore è un po' più serio, ma un buon vinile
letto da un buon sistema analogico può essere silenzioso esattamente
come un compact disc, provare per credere. In ogni caso il rumore tra una traccia
e l'altra è irrilevante, quando parte la Musica normalmente scompare.
Tuttavia, se al rumore fosse associata anche distorsione (negli LP), potrebbe
significare che il sistema di lettura non è ben tarato (far riferimento
ad altri articoli di questa Rubrica
per maggiori dettagli) o che il vinile è sporco o irrimediabilmente rovinato.
L'upgradite (dall'inglese to upgrade, migliorare) è
una malattia cronica con fasi acute che colpisce molti audiofili. I sintomi
sono ben noti e riconoscibili: si comincia a non ascoltare più la Musica,
ma solo i difetti dell'impianto e, se questi non ci fossero, nessun problema,
li si inventa!.
Cosa non si farebbe per giustificare l'acquisto di un apparecchio nuovo!!! Ci
sono persino malati cronici inguaribili che, pur soddisfatti del suono del proprio
impianto, vanno a caccia del componente migliore nella speranza di trovare l'agoniato
Nirvana dei Suoni. In molti di questi casi, purtroppo, dopo l'entusiasmo iniziale,
subentra l'insoddisfazione perchè quei difetti tornano crudelmente a
far capolino tra una nota e l'altra o, nei casi peggiori, AUMENTANO con l'inserimento
del nuovo (e costoso) componente.
In questi casi io consiglio sempre la sana pratica dell'astinenza, ovvero
lo spegnimento dell'impianto per una settimana, onde poter ritarare le proprie
aspettative e scoprire in seguito, dopo la disintossicazione, che il
nostro impianto non faceva poi così schifo.
Ai malati cronici di upgradite consiglio anche un'altra soluzione: tenere in
casa un secondo impianto, più modesto ed economico, sul quale "ritarare"
le orecchie ed il gusto e nel quale riversare i componenti vecchi dell'impianto
principale. Solo passando al peggio si riesce a continuare ad apprezzare il
meglio. Occhio che talvolta la smania di upgrade gioca brutti scherzi, specie
quando l'impianto secondario, fatto di componenti "scartati" da quello principale,
si mette caparbiamente ed insolentemente a suonar meglio di quest'ultimo.
La psicologia dell'audiofilo è fragile, basta un sospetto,
una recensione non proprio entusiastica o la consapevolezza di non possedere
apparecchi "alla moda" per far scattare un malefico tarlo che piano piano rode
e distrugge le certezze e con esse la soddisfazione per l'ascolto del proprio
impianto.
Se vi accorgeste di rientrare in questa tipologia di audiofili, evitate il problema!
Qualora siate in procinto di cambiare o aggiornare il vostro impianto e c'è
un componente che non vi convince del tutto... non aspettate a sostituirlo,
perchè la sua presenza comincerà a turbarvi, inconsciamente attribuirete
ad esso tutte le colpe per i difetti dell'intero impianto.
Insomma, non rimandate la decisione, o renderete solo più lunga la vostra
agonia.
Per il "mal da recensione" c'è tuttavia una cura: dovete
avere BEN CHIARO in mente che le riviste HiFi non provano tutto ciò che
si trova in commercio, ma magari soltanto ciò che i Costruttori/Distributori
fanno avere loro in prova.
Quindi, qualora un apparecchio non fosse recensito da alcuna rivista, ciò
non significherebbe che - AUTOMATICAMENTE - la sua qualità è bassa.
Potrebbe essere una perla nascosta della quale nessuno si è accorto.
Capita.
Qualora la recensione non fosse proprio osannante, non crucciatevene troppo,
il recensore è un audiofilo come voi, con un po' più esperienza
d'ascolto, ma anche con i suoi gusti personali, che non necessariamente collimano
con i vostri. Le recensioni servono come "indizi" o suggerimenti per andare
poi a verificare DI PERSONA la qualità di un certo apparecchio.
Non permettete che siano gli altri a scegliere per voi anche perchè,
scegliendo il miglior lettore CD secondo il recensore X, il miglior amplificatore
secondo il recensore Y ed il miglior diffusore secondo il recensore Z, non è
affatto detto che l'insieme dei tre apparecchi suoni bene nel complesso.
Ricordatevi che la composizione di un buon impianto HiFi consente di ottenere
sempre un risultato superiore alla somma delle parti. Apparecchi eccellenti
non è detto che debbano per forza andare d'accordo insieme.
Qui subentra il ruolo chiave della propria esperienza d'ascolto e del negoziante
bravo e capace, che saprà porvi nelle migliori condizioni per CAPIRE
cosa state cercando e cosa sia meglio per voi.
Prima Puntata: le paranoie sui rumori
Terza Puntata: i guasti delle amplificazioni
Quarta Puntata: i guasti dei lettori CD
Quinta Puntata: i guasti dei diffusori
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