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Stadio Phono Graham Slee Projects Era Gold e Elevator EXP Step-Up

[English version]

Prodotti: Stadio Phono Graham Slee Projects Era Gold e Elevator EXP Step-Up
Produttore: Graham Slee Projects - UK
Costo approssimativo: Era Gold £360/550 Euro, Elevator EXP £440/670 Euro
Distribuito in Italia da The Analogue World
Recensore: Geoff Husband
Data recensione: Luglio 2002

Elevator step up

Introduzione

Originariamente questa recensione era stata pensata per essere quella del nuovo amplificatore di step-up (o head-amp) Elevator per moving coil (MC). Avevo già fatto gli stadi Slee GramAmp e Werner aveva recensito lo Stadio Phono di alta classe "Era Gold" per cui era abbastanza. L'Elevator EXP, d'altra parte, prometteva d'essere un interessante prodotto in un mercato piuttosto ampio per gli amplificatori MC e pensai che meritasse attenzione. Graham Slee aveva altre idee e mi disse che l'Era Gold era stato sottoposto ad una revisione accurata (vedi i commenti del produttore) rispetto al modello che Werner aveva recensito e che aveva trovato buono ma non particolarmente speciale. Alla fine ho ceduto, dopo tutto sono sempre favorevole a limitare il numero delle variabili e degli errori a cui sono propensi hi-end e hi-fi, per cui usare l'Elevator con il suo stadio phono dedicato mi sembrava un'idea ragionevole.

Ritornando all'Elevator - ero interessato a provarlo in quanto, benché ci sia un certo numero di stadi phono incredibili appena usciti, la maggior parte dei quali in grado di accettare sia testine MM (Magnete Mobile) sia testine MC (Bobina Mobile), ce ne sono veramente pochi che permettono a stadi phono MM di accettare testine MC. Ora questo potrebbe sembrare una nicchia all'interno di una nicchia, ma non è proprio così. In questo periodo c'è stato un grosso aumento del numero dei preampli a valvole e degli stadi phono. Questi sono quasi universalmente solo MM, in primo luogo perché stadi a valvole ad alto guadagno sono spesso rumorosi. Quindi per tutti questi ampli il proprietario è costretto ad usare esclusivamente testine MM o aggiungere qualche dispositivo di step-up che gli consenta di utilizzare le testine MC più vicine alla hi end. Generalmente questi apparecchi si dividono in due categorie.

La prima è; costituita dai trasformatori di step-up. Un trasformatore di step-up è un dispositivo "passivo", nel senso che non necessita di alimentazione. È semplicemente un trasformatore che amplifica il segnale MC fino a un livello adatto per una MM. Il costruttore sostiene che in questo modo si evitano i componenti attivi nel processo - specialmente i temibili transistor - in modo da preservare la "purezza" del segnale. Quello che non viene detto è che nello scambio il trasformatore forza una corrente molto bassa in un grande cavo! Possiedo un buon trasformatore di step-up della Audion che a me piace, ma c'è da dire che questi aggeggi sono 'hum-magnets' (nel senso che pescano Hum da tutte le parti) e il passaggio dei cavi e il posizionamento degli apparecchi diventa un incubo. Inoltre non perché queste cose sono semplici ciò significa che siano anche economiche, partono da qualche centinaio di Euro/dollari fino ad arrivare a costarne molte migliaia.

L'alternativa è quella di usare un piccolo amplificatore a transistor (spesso chiamato head-amp) progettato per portare l'uscita MC ad un livello MM. La parola "transistor" potrebbe far rivoltare qualche "valvolaro" ma io non mi faccio molti problemi se l'aggeggio funziona... I vantaggi presunti sono costituiti da migliori prestazioni sul rumore e minori problemi di hum, ma non crediate che amplificare accuratamente correnti così piccole sia semplice. Come i trasformatori di step-up, anche questi piccoletti non sono economici, sono anche difficilmente reperibili e quelli che si trovano presentano costi simili a quelli dei trasformatori - il mio Dynavector sta intorno ai 2000e (se va bene)...

Quindi perché annoiarvi? OK l'Elevator è perfetto per i valvolari, ma per il resto di noi virtualmente tutti gli stadi phono decenti possono essere usati sia con le MM sia con le MC tramite un semplice click di uno switch - qui il Gold è più simile a uno stadio a valvole essendo solo per le MM. La questione è che due stadi di guadagno discreti e specializzati tendono ad essere migliori rispetto a uno stadio "tutto compreso" con un guadagno selezionabile. - hmmmmm... Era 
Gold

La prova è inoltre coincisa con un vera valanga di stadi phono. Il Korato Reference a valvole (1500e+), il Roksan Reference (1500e+), il Black Cube SE (800e), il Trichord Dino (500e) e naturalmente lo stadio phono del mio preampli a valvole Audion (2500e). Tutti tranne il Dino erano ancora qui e sono stati usati durante le prove come confronto - questa non era l'intenzione di partenza (diavolo non ho tempo per una simile prova!) ma è quello che alla fine è venuto fuori...

Quindi l'Era Gold è stato confrontato con un gruppo di stadi phono molto costosi e l'Elevator con il mio trasformatore Audion e l'amplificatore Dynavector.

Costruzione/tecnica

Sarò breve in quanto a) Non capisco la maggior parte delle cose tecniche, e b) Graham Slee ne parla abbastanza alla fine della recensione.

Il Gold è un preampli solo MM. Esso innalza il livello di una testina MM al livello di linea e allo stesso tempo esegue l'equalizzazione RIAA in modo da rendere la risposta "piatta" nell'intervallo 20 - 20000 Hz. Come detto prima, gli stadi a transistor seri quasi invariabilmente offrono un efficace intervallo di guadagno e carichi d'ingresso per diverse testine, cosa che il Gold non fa, per cui esso risulta più simile a uno stadio a valvole high-end (o uno molto economico :-). Viene venduto con un alimentatore esterno con una propria regolazione alloggiato in una scatola di plastica abbastanza brutta - meglio nasconderlo... Lo stadio adesso presenta un telaio in estruso di alluminio anodizzato, in color argento - una notevole differenza rispetto alla scatola in plastica con cui ebbe a che fare Werner. Nella parte posteriore sono alloggiati i connettori phono d'ingresso/uscita e il morsetto di terra. Niente interruttori, niente LEDs, solo una scatola d'argento.

L'Elevator usa lo stesso alimentatore e la stessa scatola. Il pannello frontale presenta due interruttori, uno per i carichi resistivi e uno per i carichi capacitivi. Quindi la combinazione Gold/Elevator offre maggior flessibilità rispetto agli stadi single-box e dovrebbe riuscire a trattare quasi tutte le testine - per esempio le MC con uscite molto, molto basse. L'accessibilità degli interruttori è molto comoda, rispetto a quella dei comuni dip switches interni.

Suono

OK, diro' la mia... (e sono intenzionato a fare lo stesso con un braccio in una delle prossime recensioni...) Lucio ci ha diffidato dal dire "il migliore che ho mai ascoltato" "mai ascoltato nulla di tanto bello" etc il che presuppone che sia stata data risposta a queste domande: "rispetto a cosa?" e spesso è una pubblicità senza significato. Ma vi ho elencato i concorrenti, ho aggiunto l'ipotesi "nel mio impianto e nella mia stanza" ed infine "per le mie orecchie", per cui procediamo. L'Era Gold + Elevator EXP è la miglior combinazione phono per MC che ho mai ascoltato - punto...

Adesso immagino che debba giustificare quanto detto...

Per spiegarlo ripercorrerò la sequenza dei fatti che mi hanno portato a questa conclusione. Originariamente l'idea era quella di confrontare l'Elevator con il mio pre di step-up Dynavector ed il trasformatore Audion, collegandoli agli ingressi phono del mio preampli Audion, e successivamente attraverso il Gold.

Primo Round...

Secondo le mie orecchie il trasformatore Audion, benché buono, non elimina la sensazione di confusione. Piacevole, naturale, ma leggermente soffice e confuso. Inoltre comporta il solito incubo di posizionare gli apparecchi in maniera da evitare il prodursi di hum. Senza dubbio ci sono trasformatori migliori in circolazione (allo stesso prezzo) ma per il momento una sostituzione è fuori considerazione.

Passiamo al confronto diretto con il Dynavector. Questo fornisce un maggior guadagno rispetto all'Elevator, in effetti forse anche troppo per un abbinamento ottimale con la sorgente, ma la sua prestazione è magnifica. Potente, organico, sostanzioso, naturale e tutto ciò senza il minimo sforzo. Ricordate che il Dynavector è stato progettato specificatamente per essere abbinato alla testina XV-1 che stavo utilizzando e la carica a 30 ohms come raccomandato. Sostituendolo con l'Elevator (che presenta anche la regolazione a 32 ohm) si verifica uno spostamento di enfasi. L'Elevator suona meno potente con un basso più leggero, ma più snello e veloce. La restituzione del dettaglio e' molto simile a quella del Dynavector aggiungendo più corpo agli strumenti - non voglio dire quale fosse la migliore, solo che davano una visione differente dell'evento musicale. Nel mio impianto trombe/ valvole l'Elevator permetteva alle Polaris di essere spostate di circa 30 cm verso la parete posteriore, non un miglioramento del suono quindi, ma certamente un minor ingombro:-)

Soddisfatto per aver individuato il carattere essenziale del fenomeno sono passato a confrontare lo stadio phono del Gold con il preampli Audion usando in tandem l'Elevator. Ragazzi è stato difficile differenziarli... Lo stadio Audion e' molto buono ma il Gold era testa a testa, dolce, oltre ad essere aperto e naturale. In effetti suonavano in modo molto simile, al punto che era difficile riconoscerli in cieco, ma in un confronto diretto il Gold risultava appena un po' più aperto, l'Audion aggiungeva un po' di luminosità agli eventi. Anche il basso con il Gold era maggiormente snello e veloce, lo sfondo un tantino più scuro. Per cui ho dato la vittoria al Gold per un'incollata, ma la cosa significativa è stata che nessun altro stadio ha battuto l'Audion nel mio attuale impianto.

Cosi' era, o cosi' pensavo...

Secondo Round...

Con un breve avviso la Loth-x mi ha spedito il loro amplificatore integrato Ji300b. È stato progettato come partner naturale delle mie Polaris - 8000Euro di alluminio lavorato e valvole GE300b configurate in modalità single ended. Avevo intenzione di installarlo senza prestarci troppa attenzione, ma una volta installato ha mostrato le sue intenzioni molto chiaramente. Non si è dimostrato un ampli a valvole pronto ad addolcire la musica, ma piuttosto a essere molto veloce e rivelatore. Le Polaris avevano già dimostrato da sole di essere tremendamente rivelatrici ma il Ji300b le porta un passo piu' avanti. La recensione arriverà presto per cui non voglio spingermi oltre, ma la sua gamma media estremamente dettagliata combinata con la natura simile delle Polaris significava che qualsiasi durezza o distorsione sarebbe stata spietatamente rivelata. Il lettore CD Audionote e' costantemente acceso, ciononostante servono sempre 30 minuti per renderlo ascoltabile, ma a questo punto potete capire quanto siate vicini al nastro master...

Ma non ha uno stadio phono...

Perciò potete capire cosa stava per succedere. L'altro PRINCIPALE fattore era che il desiderio si stava insinuando in me e iniziavo a chiedermi se potevo permettermi la spesa. Questo era il perché del fatto che immediatamente il mio interesse per gli stadi phono che languivano in soffitta era aumentato - se avessi voluto acquistare lo Ji300b avrei avuto bisogno di uno stadio MC da abbinarci. Quindi avendo a disposizione i concorrenti menzionati in precedenza sarei stato dannatamente sicuro di fare la scelta giusta... Questo è il genere di cose che riescono a far concentrare la mente in maniera meravigliosa:-)

Il primo tra i favoriti era il Korato. Realizzato splendidamente, specifiche eccezionali - anche nel prezzo, e naturalmente esclusivamente a valvole. Il Dynavector suona gia' benissimo ma con l'Elevator suonava in modo sbalorditivo, molto difficile da criticare. A rotazione l'ho confrontato con gli stadi a transistor. Il Roksan andava molto bene, aperto e dettagliato, molto veloce e con un'immagine del tipo "muro di suono", ma era anche troppo intraprendente - non potevo restare seduto ad ascoltare l'impianto a lungo. Non era tagliente al massimo come il Dino, ma alla fine mi ha stancato. Il Black Cube, con la possibilità di caricare la XV-1 a 30 ohms era più regolare, un po' meno veloce - nell'insieme dimostrava di valere quanto prometteva la sua reputazione, ma il Korato risultava più setoso e il maggior corpo lo spodestava dalla prima posizione. Quindi ho montato il Gold e subito ho capito che il Korato si sarebbe potuto trovare nei guai. Da questa dimessa scatola argentata fuoriesce magia. Per molti aspetti suona in modo molto simile al Korato. Innanzi tutto suona come uno stadio a valvole (ne ho due qui per cui so di cosa parlo), le altissime sono estese, pulite ed e' ancora presente quella setosità che comporta il fatto che quando arriva una nota alta potente esso trattiene la parte tagliente e la forza, ma senza farvi sussultare - proprio come il Korato. Si distingue nel fatto che fa sembrare come se il Korato sporcasse un po' la musica, arrotondasse gli spigoli perdendo qualcosa - non e' come il giorno e la notte, ma il Gold e' migliore.

Vi illustrerò cosa intendo avvalendomi delle note di ascolto di un disco (benché ne abbia usati molti). Siete senza dubbio a conoscenza di quanto spesso usi "Sad Old Red" dei Simply Red in quanto è un buon test per tutti i parametri, per cui procediamo...

La traccia parte con una piacevole linea di basso. Qui la complessità della nota, il suono della grande corda vibrante (potreste quasi contarne il numero di vibrazioni) e' chiaro, il colpo del pollice udibile - il Korato non riesce a dare la stessa definizione. Quindi l'high-hat entra, grande e luminoso, con il Gold il suono e' appena più "completo" rispetto agli altri stadi a transistor, mai sguaiato - il "clap" più tirato e complesso. L'attacco del suono del piatto viene facilmente riprodotto dal Roksan, ma lo stesso non può essere detto per il suo decadimento.

Passiamo alla voce di Mick Hucknel. Con il Korato ed il Gold essa presenta qualità di profondità e tridimensionalità con le quali gli stadi a transistor hanno dei problemi. Egli è microfonato come se ci fosse un'eco proveniente dalla parete posteriore, il Korato nasconde un po' questo, con il Gold la "parete" (l'effetto studio) e' quasi visibile tanto e' reale - anche il Black Cube ed il Roksan restituivano l'effetto, ma non in modo così naturale. Quando egli tira fuori quegli alti verso la fine della traccia TUTTI gli stadi a transistor mi hanno fatto sussultare, il Gold no.

Il cambiamento del ritmo e il forte colpo sui piatti che avviene all'incirca a meta' canzone sono trattati splendidamente.

L'ampiezza del palcoscenico sonoro si avvicina a quella del Roksan, la profondità e' migliore, come coerenza la stessa del Black Cube.

Potrei parlarvi dell'ascolto degli altri dischi, ma il comportamento è stato lo stesso. Anche su un buonissimo sistema il Gold fa la sua figura.

Una parentesi

Questa eccezionale prestazione richiede tempo per arrivare a regime - il Gold/Elevator richiede una settimana di rodaggio e dovrebbe essere lasciato acceso per tutto il tempo. Inoltre sembra suonare meglio dopo 30 minuti di funzionamento - non so spiegarlo e penso non lo sappia nemmeno Graham Slee e so che questo lo preoccupa molto. Personalmente poiché il cambiamento è da eccellente a brillante non ci perderei il sonno...

Conclusioni

Non sono sicuro che comprerò il Ji300b. Non sono sicuro che per la maggioranza della mia collezione di dischi la mia intenzione sia quella di avvicinarmi al nastro master, ma l'esercizio mi ha lasciato senza perplessità circa lo stadio phono, per cui ho acquistato sia il Gold sia l'Elevator. È semplice, efficace e non ha punti deboli che possa indicare anche ignorando il suo basso costo confrontato a quello della maggior parte degli altri (penso che sia comunque un bel po' di soldi). Gli altri stadi sono tutti degni concorrenti, ma adesso sono contento che in qualsiasi direzione evolverà il mio impianto (e incredibilmente a dispetto del costo) lo stadio phono è scelto...

Commenti del costruttore.

Ho inviato un'email chiedendo a Graham Slee quali modifiche erano state apportate al Gold e mi ha risposto con una lunga lettera dettagliando non solo le modifiche, ma anche le idee che ci sono dietro. Questo rappresenta un esempio di ciò che pensa un piccolo costruttore, e alcuni dei problemi che deve superare, l'ho trovata molto interessante per cui la riporto completamente di seguito...

Caro Geoff,

l'Era Gold originale era cablato nello stile dell'epoca valvolare "pre-decorativa", quella che finì negli anni 50 con l'introduzione dei pcb (printed circuit board n.d.t.). Comunque, Werner Ogiers di TNT non pensava che ciò migliorasse lo stato solido e la "scheda" costruita con affetto fece una fine indecorosa.

Seconda ripresa! La versione MkII dell'Era Gold fu realizzata su pcb, ma a Werner non piaceva il telaio in plastica. Inoltre non gli piaceva il suono, il che fu per me un trauma, in quanto era piaciuto a chiunque altro lo aveva ascoltato.

Terza ripresa! la versione MkIII dell'Era Gold è stata dotata di un costoso telaio in metallo - un estruso in alluminio per la base ed il coperchio, e un taglio CNC per il pannello frontale e quello posteriore - il tutto rifinito in una vernice in poliestere nera (in poco tempo diventata in argento anodizzato!). Inoltre è stato migliorato il suono. Alla fine Werner mi disse che era un "buon preampli" e ne chiese il prezzo. Quindi arrivò la sua recensione...

Il circuito MkIII presenta sottili similitudini con il Gram 2, fa uso di un op-amp duale e una rete di equalizzazioneche usa gli stessi condensatori da 1000V/µS in polipropilene ad alta velocita'. L'amplificatore operazionale era diverso dalla versione 2. Esso &era un chip veloce (350V/µS) della Analog Devices. I chips dovevano essere selezionati a mano per la loro performance sul rumore e circa l'11% dovevano essere buttati e il 22% riciclati per usi meno critici.

La versione MkIV è stata introdotta a causa del lavoro sull'Elevator. I primi prototipi dell'Elevator usavano un amplificatore operazionale duale a 1000V/µS con feedback di corrente in un circuito servo assistito con un generatore di terra di precisione. Ma non ero contento del suono. Non essendo riuscito a trovare un altro op-amp duale che avesse le prestazioni ideali di rumore e di velocità alla fine ho utilizzato una coppia di operazionali singoli. Poiché si è dovuto ottimizzare il layout della scheda, ho deciso di montare i nuovi op-amps su una scheda progettata specificatamente. I nuovi op-amps avevano prestazioni simili rispetto al rumore e quasi la stessa velocità, ma necessitavano di una compensazione esterna (Non vorrei che i tuoi lettori pensassero che basta inserire e disinserire chip finche' tutto gira - in troppi forums si pensa che sia cosi'). Ho ottimizzato la compensazione per la più ampia larghezza di banda possibile (25MHz) con una forte stabilità usando alcuni condensatori argento/mica molto costosi, e il risultato è stato il modulo EXP.

Appena realizzato il modulo EXP fu inserito nel Gold. Il risultato fu immediatamente sorprendente, un suono più attraente e con un palcoscenico sonoro più ampio. Comunque, c'era una certa durezza che a me non piaceva, confermata da una piccola oscillazione RF nella traccia di distorsione ad alta frequenza. Gli operazionali andavano bene per l'Elevator, meno nel Gold. Avevo ottimizzato la compensazione per evitare l'oscillazione, ma ero anche cosciente che il guadagno del loop avrebbe potuto introdurre una leggera non linearità nell'impedenza d'ingresso, e ho deciso di rivolgermi altrove.

Ho cercato nei data base sia della Linear Technologies sia della Analog Devices fin quando ho trovato un op-amp rudemente definito "general purpose" che invece era molto diverso. Non ne ero sicuro, ma sapevo che sarebbe potuto essere ideale per il generatore di terra di precisione dell'Elevator, e ne ho ordinato qualcuno. Dopo diversi calcoli e misurazioni ho realizzato una scheda di conversione per il Gold usando il chip "gp". Le piccole oscillazioni RF erano state eliminate e il Gold suonava alla grande - più attraente e con un palcoscenico sonoro più ampio rispetto a prima, ma senza la stessa durezza.

Penso che il miglior comportamento del Gold fosse in parte dovuto dalla separazione fisica dei due op-amps singoli. Quindi, sono tornato ad esaminare l'alimentazione del Gold. Il disaccoppiamento era stato curato tramite un condensatore elettrolitico ad impedenza molto bassa, e con un eccellente X7R ceramico, normalmente in questo modo non si sbaglia. Li ho sostituiti entrambi con condensatori al tantalio e ho inserito un ulteriore condensatore al tantalio nella scheda di conversione (capacità distribute come di solito nei miei primi progetti audio per trasmissioni). Il risultato era udibile e migliore.

Ho quindi deciso di dare una seconda occhiata alla rete EQ e ciò ha comportato una serie di prove sulla precisione della RIAA. Variando un valore (sono necessari due condensatori invece di uno) ha migliorato la precisione del front end a 0.1dB. Difficilmente avvertibile, ma questo è.

Infine, per la versione MkIV, non ero contento della stabilità meccanica della scheda di conversione, e ho trovato un modo per accoppiare meccanicamente il tutto con il telaio. I miei colleghi dell'audio professionale mi criticheranno per questo, ma comunque... Se picchiettate qualsiasi componente elettronico (sono tutti microfonici) esso produrrà una corrente elettrica (molto, molto piccola). Se picchiettate una parte di un circuito e non un'altra esso produrrà una corrente differenza (da qualche parte), e questo è un segnale non desiderato (interferenza). Ma se picchiettate tutto l'insieme la corrente prodotta sarà minima (è un po' come per la cancellazione del rumore che si ottiene con gli ingressi bilanciati). Per cui forse potrebbero esserci piccoli risultati in termini del suono (ad ogni modo, l'idea è questa).

Sapete che il Jazz Clubs è basato sul Gold. Ne ho spedito uno a Stereophile ed ero paranoico (come al solito). Questo mi ha fatto pensare a come avrei potuto migliorare il Gold ulteriormente, se fosse accaduto l'impensabile e la recensione fosse stata stroncante. Nel caso in cui la recensione si fosse rivelata entusiastica, ma avevo lavorato per questo, allora avreste potuto prendere la MkV.

Oops! Ho dimenticato di dire che ho anche cambiato costruttore per i condensatori EQ sulla versione MkIV. Sulla MkV I sono ritornato alle offerte dei costruttori originali per le parti a bassa frequenza della rete EQ. Questo ha eliminato leggermente la durezza del suono e ha impartito bassi più melodiosi.

Che cosa altro potevo provare? I miei sforzi si sono quindi concentrati sul cablaggio degli ingressi - il corto coassiale di VanDamme, che e' considerato leggermente aperto quando usato per le interconnessioni. Ho trovato alcuni semplici coassiali a schermo doppio da 50 Ohm, e li ho usati.

La modifica finale è stata l'aggiunta di diodi polarizzati inversamente negli op-amps degli ingressi invertenti. La modifica è discutibile, ma ho pensato che questo potesse essere un punto di possibile stress durante lo spegnimento. Il loro effetto è nullo nell'uso normale, ma potrebbe preservare le possibilità fantastiche degli op-amps per molti anni. Ho inserito una coppia di op-amps "vergini" ed il suono sembrava "più fresco".

Quindi in tuto ci sono 7 differenze tra le versioni MkIII e MkV, 3 di loro tra la MkIV e la MkV.

BTW, ho rilevato tutte queste differenze con il Solo. Dovreste provarlo.

Cordiali saluti,

Graham

impianti usati

  • Vinile: Michell Orbe SME IV/Dynavector XV-1, XX-2, Music Maker (x2)
  • Stadi phono: GramAmp2 (x2), Era Gold, Trichord Dino.
  • Preamplificatore: Audion Premier2
  • Finali: Audion ETPP EL34 Monofonici. Loth-x ANT 300b SE Integrato.
  • Cavi: FFRC e Sonic Link (potenza). Autocostruiti in argento (segnale). Audionote in argento (segnale).
  • Diffusori: IPLS3mtl, Loth-x Polaris.

    Dischi usati per le prove... - Killers

© Copyright 2002 Geoff Husband - http://www.tnt-audio.com

Traduzione Italiano: Fabio Egizi

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