[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]
Prodotto:
Amplificatore Integrato a valvole Yarland FV-34C Versione
Europea
Produttore: Yarland
- Cina
Distributore per l'Italia: A.A.A.V.T
- Italia
Costo: 360 Euro
Recensore: Nick
Whetstone - TNT UK
Data Recensione: Novembre 2009
Traduzione:
Marco Fiorani
Devo tranquillamente ammettere di non essere mai stato un grande appassionato di valvole! Ma questo aveva a che fare col fatto che le apparecchiature a valvole sono sempre state più care di quelle a transistor e, siccome mi sono sempre trovato a corto di denaro, il fattore prezzo giocava un ruolo importante nei miei acquisti. Per essere completamente onesto, ritenevo inoltre che le valvole fossero una tecnologia superata e non avesse niente a che spartire con gli “swinging sixties” quando acquistai il mio primo impianto hi-fi. Forse è la mia attuale età, o il fatto che (come gli LP in vinile ed i giradischi) le valvole non solo si sono rifiutate di sparire ma stanno addirittura prosperando, ma ora non penso più che siano fuori moda. Oggi come oggi, le apparecchiature a valvole sono più abbordabili. E non c'è niente di meglio che ascoltarne una in casa propria, così oggetti come lo Yarland M34, il preamplificatore a valvole Audiodigit e lo stadio finale a valvole del DAC MHDT Havana, mi hanno finalmente aiutato a capire l'amore, la fiera lealtà che gli appassionati delle valvole dimostrano per il genere. Così quando l'importatore italiano A.A.A.V.T mi ha offerto un ulteriore amplificatore Yarland da recensire, sono stato felice di fare questa cortesia.
Lo Yarland FV-34C versione Euro è un amplificatore integrato a valvole relativamente compatto con le sue dimensioni di 220 mm in larghezza (che è appena un po' di più della metà della larghezza standard di un ripiano hi-fi) per 180 mm in profondità e 130 mm di altezza, e un peso attorno agli 8 kg. Utilizza quattro valvole (è questa la ragione della sigla FV? - Four Valves, Quattro valvole n.d.t.) GENERAL EL84 NOS per la sezione di potenza, e ulteriori due JAN5670W GE NOS per i driver. Fornisce solo 12 watt di potenza per canale e dovreste essere dei novellini dell'hi-fi per non rendervi conto che ciò richiede dei diffusori efficienti per ottenere i migliori risultati da questo amplificatore. Il funzionamento è push-pull in classe A. Vanta inoltre nella lista dei suoi componenti i più che apprezzati “Clarity Caps” e un potenziometro ALPS. Un selettore di sorgenti consente di selezionare uno dei tre ingressi disponibili.
Come il precedente M34 anche lo FV-34C era imballato molto bene ed eventuali acquirenti non dovrebbero passare notti insonni preoccupandosi che il loro nuovo acquisto arrivi danneggiato. Le valvole sono accuratamente imballate separatamente e, dopo aver disimballato il tutto, è sufficiente inserire ciascuna valvola nel proprio alloggiamento. Valvole e alloggiamenti sono numerati e non si può sbagliare. Questo è tutto, basta sistemarlo nello scaffale, collegare sorgente, diffusori e alimentazione (presa IEC) ed è pronto a suonare. C'è una sola serie di uscite per i diffusori (di buona qualità ed isolate), cioè non c'è possibilità di scegliere fra uscite da 4 o 8 ohm. In ogni caso l'uscita è etichettata come 4-8 ohm quindi si possono utilizzare entrambi, sebbene per la prova io abbia utilizzato solo diffusori da 8 ohm.
Lo FV-34C per quanto mi riguarda è esteticamente ben riuscito. Quando all'inizio l'ho esaminato nelle illustrazioni non mi piaceva l'effetto della finitura in nero rugoso che gli dava un aspetto leggermente “industriale”. Ma le illustrazioni non gli rendono giustizia e risulta decisamente molto migliore quando esce dall'imballaggio. La finitura opaca conferisce un aspetto leggermente più morbido a tutte le parti in metallo e, assieme al pannello frontale in legno, fa sì che lo FV-34C si trovi decisamente a suo agio in un salotto. Il frontale ha un aspetto simmetrico con il selettore degli ingressi alla sinistra dell'interruttore di accensione e la manopola del volume alla destra.
Ho iniziato posizionando lo FV-34C nel mio secondo sistema. Un Logitech SB3 modificato che alimentava un Dac Monica3 poi via direttamente verso lo FV-34C. I diffusori erano i Mordaunt Pageant II leggermente modificati. Durante l'utilizzo, l'amplificatore si è dimostrato estremamente silenzioso quando non si suona musica. Se lo si accende quando la musica sta già suonando, c'è un lasso di tempo di silenzio dopo il quale la musica compare gradatamente senza né schiocchi né scoppiettii. Dopo aver fatto rodare l'amplificatore per alcuni giorni, ho fatto suonare la lista di brani che utilizzo per iniziare queste recensioni. Il primo pezzo, Stacey Kent che canta “Trolley Song” è uno di quelli che fa decisamente battere il ritmo con i piedi se l'impianto si mette a cantare e con lo FV-34C lo faceva decisamente. La voce della signorina Kent era particolarmente piacevole e chiara, mentre gli strumenti erano riprodotti in maniera accurata. La gamma estrema degli alti, piatti etc. non era così cristallina rispetto ad un amplificatore di “classe T” ed il basso non era così teso come quello prodotto da qualcuno dei migliori amplificatori a transistor che io abbia ascoltato. Ma tutto ciò può risultare una critica un po' esagerata, in quanto nel normale utilizzo, nessuno di questi fenomeni è particolarmente evidente a meno che voi non lo andiate proprio a cercare.
Lo FV-34C può suonare anche musica “pesante” ma avevo la sensazione che
in quell'impianto, con qualcosa come i Dire Straits, c'era bisogno di
un po' più di “corpo”. Anche se l'amplificatore
poteva “suonare vivace” con il materiale giusto, non era
abbastanza “corposo” per i miei gusti. Il tono era
veramente buono con gli archi che suonavano ricchi, stratificati e
veramente piacevoli all'orecchio. Nessuna sorpresa che la resa della
musica classica fosse ottima.
Il palcoscenico sonoro era ampio, con strumenti e musicisti ben posizionati nello spazio. Ce n'era
abbastanza per divertirsi con questo FV-34C ed infatti ero ansioso di provarlo nel mio
impianto principale.
L'impianto principale consiste di un Logitech SB3 modificato che alimenta il DAC NOS DHDT Labs Havana, con un filtro attivo ed un amplificatore a transistor separato per la sezione dei woofer dei diffusori “open-baffle” Hawthorne Audio. Dopo aver regolato il volume d'uscita dello FV-34C per ottenere il corretto bilanciamento con i woofer, ho iniziato a suonare la stessa lista di pezzi utilizzata nell'altro impianto. Persino con il pezzo di Stacey Kent la differenza di “peso” era perfettamente evidente. Supportato da un amplificatore a transistor per la “corvée” coi woofer, lo FV-34C era diventato tutt'altra bestia. Il “timing” già di per sé buono, come avevo notato in precedenza, era diventato perfetto. Quando questo succede è impossibile evitare di battere il tempo coi piedi o non sentire l'impulso di alzarsi e ballare o cantare. I pezzi sembravano fluire molto più velocemente, allo stesso modo in cui un grande film ci sembra finire troppo presto. Gli alti (piatti, triangolo, etc.) non erano così cristallini come li avrei voluti ma ad essere onesto la resa generale era così buona che mi pare pressoché ingeneroso menzionarlo.
Suonare l'album “Hell Freezes Over” degli Eagles mi ha ricordato l'esperienza di quando ascoltavo i primi album degli Eagles in vinile. C'era qualcosa che non riesco a spiegare e che trasmetteva quel sound “West-Coast” degli anni settanta in un modo che non avevo mai più sentito da molti anni. Le linee di basso in particolare erano espressive, e in qualche modo rendevano l'intero album più comunicativo. I toni medi erano stupendi e le voci avevano quella presenza che, in una buona registrazione, fa sì che sembri che gli artisti siano realmente nella stanza.
Il palcoscenico sonoro era molto ben definito con delle indicazioni spaziali talmente buone che mi sembrava di poter camminare in mezzo ai musicisti. La dimensione è ampia, in maniera particolarmente evidente con una buona registrazione di una grande orchestra. Con il volume leggermente alzato, era molto facile distinguere le singole parti delle note musicali, in particolare la fase di decadimento che in alcuni strumenti come il pianoforte a coda era molto ben estesa. Ma lo FV-34C non è né iper-dettagliato né freddo e distaccato, nella sua presentazione sta molto più dalla parte della musica che dell'elettronica. E non è mai faticoso ascoltarlo.
Lo FV-34C ha inoltre gestito i brani musicali più complessi con facilità. Il brano acustico “Skinny Grin” di Ladyland ad esempio è stato gestito in modo tale da renderlo più comprensibile. In effetti qualsiasi cosa gli dessi in pasto era suonato in maniera ben regolata (ma non banale). Con alcuni album, era come scoprirne alcune parti per la prima volta. E vale la pena notare che dopo aver sostituito il DAC Havana con il Monica3 ho scoperto che quest'ultimo si armonizzava meglio con lo FV-34C. In effetti si tratta di una combinazione sublime come pure ritengo quella dello FV-34C con i diffusori open-baffle Hawthorne Audio!
Ma l'unica parola che mi veniva in mente ascoltando e riascoltando lo FV-34C era “divertente”. Non “DIVERTENTE” perché era molto tempo che stavo seduto davanti ad un impianto hi-fi e per mezzo di esso era così divertente ascoltare musica. In qualche maniera qualsiasi difetto sembrava non essere importante. Quello che lo FV-34C faceva era di farmi pensare molto all'intera questione dell'hi-fi e di cosa essa possa fare per noi. Non è l'amplificatore definitivo per quanto riguarda la qualità sonora anche se è decisamente buono. E quello che ha fatto è stato suonare in modo così piacevole da farmi dimenticare le mie solite preoccupazioni su come si possa ulteriormente migliorare l'impianto che sto ascoltando. Mi ha reso (di nuovo) consapevole che il piacere della musica è molto più importante dell'impianto su cui la si sta ascoltando.
Orbene ero pronto a pubblicare questa recensione quando mi è venuta un'idea. Perché non provare lo FV-34C con un sistema di accoppiamento della Vertex. E visto che c'ero ho provato a sistemare degli anelli smorzanti su ciascuna delle sei valvole nel tentativo di minimizzare qualsiasi vibrazione microfonica. Il risultato è stato decisamente soddisfacente. Gli alti sono divenuti più cristallini ed anche il basso più teso. In effetti quando ho iniziato ad ascoltare la musica dopo questi cambiamenti, ho sentito il bisogno di abbassare leggermente il volume dato che risultava più elevato. Non c'era riduzione nell'elemento “divertente” della musica e raccomando vivamente queste modifiche a chiunque utilizzi un amplificatore a valvole!
Dato che praticamente quasi tutti gli apparati hi-fi, in un modo o nell'altro sono un compromesso, spesso fra accuratezza hi-fi e piacere musicale, lo FV-34C ritengo sia uno di quei pochi amplificatori che può veramente soddisfare chiunque voglia godersi meglio la musica e allo stesso tempo sentirla suonare in maniera accurata. Dato il suo prezzo, mi verrebbe certamente da dire a chiunque stia cercando una amplificazione a valvole che questo amplificatore molto probabilmente vi renderà felici per molti anni a venire, piuttosto che tenervi sulla corda alla ricerca del prossimo upgrade! Tenete comunque a mente che il mio innamoramento è iniziato con lo FV-34C nel mio impianto principale con un po' di assistenza da parte dell'amplificatore dedicato ai woofer e con l'utilizzo di un sistema di accoppiamento. Con diffusori differenti e con gusti musicali più acustici, lo FV-34C andrebbe bene da solo così com'è. E non dimenticate che i commenti di cui sopra sono stati effettuati con lo FV-34C connesso a dei diffusori efficienti (e da 8 ohm) che costituiscono un carico semplice. Ma a quel prezzo, lo FV-34C ottiene una calda raccomandazione da parte del sottoscritto!
E se risiedete in Europa, non dimenticate che acquistare lo FV-34C dalla A.A.A.V.T significa che sapete esattamente cosa lo state pagando (nessun dazio doganale o IVA da aggiungere). Ricordatevi inoltre che state trattando con una azienda europea, qualora doveste aver bisogno di servizi post-vendita! Alla A.A.AV.T mi dicono che stanno per lanciare sul mercato una versione S.E. dello FV-34C dotata di valvole 12AX7 T/J FULL MUSIC con piedini dorati al posto delle 6N3 (JAN5670W). Sarà disponibile durante questo autunno 2009 e il suo prezzo al dettaglio sarà di 420 euro.
© Copyright 2009 Nick Whetstone - www.tnt-audio.com
[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]