Recensore: Arvind Kohli - TNT USA
Dati dichiarati dal produttore
Produttore
Quad Electroacoustics Ltd Costo
$7000 USD quando uscirono di produzione nel 2006 Sensibilità
86 dB/2.83V rms Impedenza
8 Ohm, nominali Gestione della potenza
Voltaggio d'ingresso in continua: 10V; Picco per un'uscita non distorta: 40 V; Picco d'ingresso permesso: 55V Risposta in Frequenza
-6 dB a 35 Hz, -6 dB oltre i 20 kHz Consumo energetico
6W Dimensioni AxLxP
94cm (37") x 67cm (26.4") x 31.5cm (12.4") Peso
20.5 kgs, 46.1 lbs
Pubblicato: Febbraio 2013
Traduttore: Roberto D'Agosta
Una delle ragioni principali per cui mi piace scrivere per TNT-Audio è che i recensori sono liberi di scrivere anche di prodotti che non sono più in produzione. E questo sarebbe importante? Certo, perché ci sono molti prodotti del passato che non solo sono ancora molto popolari, ma sono anche molto importanti e possono fornire delle prestazioni di primissima qualità. Ma anche se un prodotto può avere ancora un pubblico molto fedele e vasto, questo non significa necessariamente la sua accettazione acritica. Infatti un riascolto e il confronto con i nuovi standard sono, di tanto in tanto, necessari.
Uno di questi prodotti è il diffusore elettrostatico ESL 57 della Quad. Ho scovato nel mercato dell'usato una delle recenti versioni di quel classico (il modello ESL 988) in condizioni decenti e per un prezzo ragionevole, per cui ho pensato di valutarne l'acquisto. Assumere che chiunque abbia la passione per l'hifi abbia una qualche familiarità con la tecnologia elettrostatica o abbia ascoltato qualche prodotto del marchio Quad sarebbe una conclusione sbagliata. Se siete dei novizi in questo hobby, accettate per buona la mia parola: questo progetto e questa marca sono dei pilastri nella storia dei prodotti audio.
Non affermo di avere una qualche forma particolare di esperienza della tecnologia che sta alla base dei diffusori elettrostatici o sulla loro storia in generale, né tantomeno sulle versioni prodotte dalla Quad. Ma per rendere più comprensibile questo articolo menzionerò alcuni punti salienti che ho raccolto attraverso altre fonti. Inoltre, per esporre in maniera coerente gli aspetti di questa tecnologia, credo sia importante capire meglio cosa abbiamo tra le mani.
Nel 1957 la Quad mise sul mercato il suo diffusore elettrostatico (ESL, acronimo di Electrostatic LoudSpeaker) che era chiamato anche Quad 55, ma che divenne più universalmente noto come Quad 57. Nel 1981 fu commercializzata la sua iterazione, che si chiamò Quad 63: il nome deriva dal fatto che la sua progettazione iniziò nel 1963. Nel 2000, il Quad 63 fu rimpiazzato dal 988 e in seguito fu introdotto il più grande 989. Infine, nel 2006, i 988 e 989 furono rimpiazzati con gli attuali 2805 e 2905, rispettivamente. I vari forum di discussione sono pieni di persone pronte a giurare e spergiurare sui pro e i contro dei vari modelli; io non ho alcuna esperienza dei modelli - a parte quelli di questa recensione - per cui non farò alcun commento. Tuttavia, la tecnologia alla base del progetto non è cambiata e ogni modello successivo ha tentato di migliorarne alcuni aspetti. Mi è capitato di trovare una coppia di 988 nel mercato dell'usato e mi sono sentito in dovere di condividere la mia esperienza personale con un prodotto che ha fatto la storia. In passato, TNT-Audio ha pubblicato una recensione dei Quad ESL 989 nel 2000 e un seguito sullo stesso modello in quello stesso anno.
Una delle ragioni per cui i diffusori elettrostatici larga banda (o più precisamente senza crossover) hanno da sempre avuto un certo appeal nei miei confronti è per il loro modo di approcciare i maggiori problemi progettuali di un diffusore: eliminandoli semplicemente. Un diffusore elettrostatico quasi per definizione elimina completamente due dei maggiori difetti di un diffusore acustico, cioè la colorazione indotta dal mobile e la degradazione del segnale causata dal crossover. Badate, non sto parlando di rendere quei problemi meno seri - come avere un crossover minimalista o un mobile meno rigido - no, semplicemente non ci sono né l'uno né l'altro. Il materiale dell'altoparlante (Mylar) che si trova in molti componenti elettrostatici moderni ha anche una massa molto piccola (una frazione di grammo e qualche milionesimo di centimetro di spessore su tutto il pannello del 988) e quindi la sua inerzia è quasi trascurabile: l'altoparlante parte e si ferma quasi istantaneamente e quindi non è sorprendente che questi diffusori siano noti per la rapidità della loro risposta ai transienti, il bassissimo rumore di fondo e la loro fedeltà.
D'altra parte, il progetto ha i suoi problemi intrinseci. Prima di tutto, un singolo altoparlante può riprodurre solo una parte dello spettro, ?er cui la risposta sotto i 40 Hz (nella mia stanza) decade abbastanza rapidamente. Anche la risposta alle alte frequenze inizia a scendere intorno ai 10 kHz e decade rapidamente dopo quelli che direi siano i 13 kHz, e sembra essere sotto di 15-20 db intorno ai 20 kHz. Per quegli audiofili con manie ossessive-compulsive che pretendono una risposta piatta dai 20 Hz ai 20 kHz questo stato di cose potrà sembrare completamente inaccettabile. Ma prima di esprimere un giudizio, aspettiamo di vedere cosa le prove d'ascolto mettono in risalto.
Per quanto concerne il loro orientamento, ho sempre ruotato il centro del pannello direttamente verso il punto di ascolto. Una piccola deviazione (intorno ai 5 gradi) non sembra avere un grande effetto, ma non sono mai riuscito a sistemare questi diffusori in modo che 2 persone nella stanza possano godere di un palcoscenico ragionevolmente bilanciato: questi sembrano essere diffusori per un ascoltatore solitario. I diffusori traggono beneficio anche dall'essere abbastanza separati: un triangolo equilatero tra il centro del diffusore e le mie orecchie sembrava fosse una separazione minima. Non ho fatto una misura dell'angolo, ma direi che il punto in cui il palcoscenico inizia a collassare è al vertice di un triangolo il cui rispettivo angolo è di circa 90 gradi con i centri dei diffusori.
Inoltre risulta importante la posizione a cui puntano i centri dei pannelli dei diffusori rispetto alle orecchie dell'ascoltatore. Infatti questi diffusori producono un segnale in cerchi concentrici generando in questo modo un effetto di "sorgente puntiforme" che emana dal centro di ogni pannello. Dovrebbe, almeno da un punto di vista logico, derivarne che la migliore posizione si ha quando il centro del pannello è puntato verso le orecchie soprattutto perché la dispersione del segnale è abbastanza limitata. Se i diffusori sono posizionati direttamente sul pavimento, allora il centro del pannello tende a puntare verso l'addome dell'ascoltatore, per cui alcune modifiche sono necessarie per puntarlo verso le orecchie. Ci sono due modi abbastanza comuni per raggiungere questo obiettivo: il primo implica posizionare i diffusori su un piedistallo corto e questa è stata una soluzione abbastanza comune per molto tempo, con lo svantaggio teorico di poter produrre delle riflessioni dovute al pavimento. Il secondo implica angolare il diffusore verso l'alto alzando la parte frontale in modo da puntare il pannello direttamente alle orecchie, e nelle mie prove d'ascolto ho scoperto che questo secondo metodo produce un piccolo miglioramento. Non ho provato la prima di queste soluzioni perché penso che sia abbastanza antiestetica e non sono ancora pronto a essere sbattuto fuori di casa...
Da un punto d? vista estetico i progettisti della Quad hanno fatto un lavoro eccellente con quello che è, a conti fatti, essenzialmente un grosso pannello. Invece di tentare di adornare il diffusore in vano, hanno seguito un approccio estremamente minimalista e ritengo che funzioni molto bene; soprattutto, anche mia moglie è d'accordo! Infatti, mi aspettavo che diventasse completamente isterica nel vedere questi pannelli alti e larghi sistemati nella stanza. L'unica e sola cosa di cui mi devo lamentare sono quelle dannate prese a 5 vie distanziate abbastanza da permettere l'uso di connettori a banana, ma se volete provare altri tipi di connessione, potete semplicemente scordarvelo.
"Bass resolution test" (Chesky Jazz and Audiophile tests
Vol2; Chesky; JD68)
L'estensione del basso dei Quad per sé
è perfettamente accettabile, ma quello che è veramente
sorprendente è la qualità del suono prodotto: ascoltare un
contrabbasso ben registrato non è mai stato così appagante,
è stato infatti estremamente semplice dimenticare che stavo ascoltando
una registrazione; mi sono trovato completamente immerso nella bellezza
del suono di questo strumento. Avendo avuto questi Quad con me per un po'
di tempo, sto iniziando a capire quanto sia importante la rapidità di risposta ai transienti come
componente del senso di realismo.
Con questa traccia ho anche fatto un confronto diretto con i miei Dynaudio Contour 1.3 MkII. Non ho trovato alcuna differenza significativa nell'estensione delle basse frequenze, ma ho preferito leggermente i Quad nei momenti della traccia in cui mi sembrava di stare ascoltando uno strumento reale piuttosto che una registrazione.
"Raga Bageshree" (Ustad Shahid Parvez; Live in Toronto;
Sitar school of Toronto)
Le note più alte del Sitar sono
sorprendenti: ho ascoltato questo disco molte volte, ma mai i transienti hanno
suonato in maniera così reale e senza forzature. Ho anche avuto la
possibilità di chiedere un parere a mio cognato che registrò questo disco: lui è abituato ai tweeter a nastro delle
Clemens Audio RT7, per cui mi ha detto che mancava un po' di dettaglio
ma era pur sempre impressionato dalle alte frequenze riprodotte.
Anche qui ho fatto un confronto diretto con i miei Dynaudio Contour 1.3 MkII, trovando peraltro solo piccole differenze, con il tweeter Esotar che in alcune occasioni aveva una maggiore estensione verso l'alto. Non è: che le Dynaudio facessero male, ma con i Quad ho veramente goduto di una presentazione estremamente limpida. Il Sitar è uno strumento capace di produrre un profilo sonoro molto complesso poiché quando una nota viene prodotta la corda principale continua a suonare per un po' di tempo mentre una corda secondaria entra in risonanza essendo accordata sulla nota prodotta. Ora, provate a immaginare quanto complesso può diventare il suono quando molte note siano suonate prima che quella iniziale non sia completamente morta. E non abbiamo neanche iniziato a parlare dell'effetto di variazione delle note. Ciò che impressiona veramente di questi Quad è che potete sentire molta della separazione non?solo tra le note, ma tra ciascuno strato di risonanza e le corde secondarie. Ascoltare anche un solo raag con il massimo della concentrazione a cui posso arrivare mi lascia intriso di musica e completamente esausto.
"Drum kit recording; Tonian Labs test recordings)
Questa traccia è stata anche usata per mettere a confronto la
performance dei diffusori Quad e Dynaudio alle alte frequenze attraverso
l'ascolto dei cimbali della batteria. In questa traccia ho rilevato una
maggiore estensione dei Dynaudio rispetto ai Quad. Senza un confronto
diretto non mi sarei mai accorto che qualcosa mancava, per cui l'estensione
della banda mancante non è grande abbastanza da farne un problema
assoluto. E questo risultato ha un senso: se gli alti mancanti fossero davvero
un problema su una scala assoluta, se vi accorgeste cioè subito che qualcosa manca
anche senza un confronto con un altro diffusore, allora è difficile
capire perché così tanti possessori di questi diffusori abbiano costituito un
pubblico così fedele per così tanti decenni.
In aggiunta alle tracce di cui ho parlato sopra, ho passato diversi mesi ascoltando questi diffusori con una gran quantità di generi, formati e registrazioni differenti per qualità, e la mia sensazione più duratura è che essi rendono estremamente semplice l'ascolto musicale. Quindi mi sono ritrovato a passare delle ore ascoltando vari generi; quelle adorabili sessioni d'ascolto che spaziavano tra diversi artisti sono tornate dopo molti anni. In particolare ci sono tre cose che secondo me questi diffusori fanno in maniera eccezionale:
Primo, il dettaglio. Che si tratti di Kavi Alexandar che parla al Taj Mahal dall'altra parte della cattedrale nell'ultima traccia di "Mumtaz Mahal" o di Ustad Shaheed Parvez che accorda il suo Sitar nel bel mezzo di un raag, questi diffusori riproducono dettagli in gran quantità. Non è che i diversi specifici aspetti di questi dettagli non possano essere ascoltati con altri diffusori; ma con questi Quad tali aspetti sono immediatamente e facilmente riconoscibili. In molti casi ho sentito uno di tali dettagli con i Quad e ho pensato: "Perché non l'ho notato prima?". Ho dedotto pertanto che i Quad fossero in grado di riprodurre certi dettagli, mentre altri diffusori che ho usato in passato non lo erano. Ho quindi riascoltato la stessa sezione con un altro paio di diffusori e tali dettagli erano presenti, anche se con minor chiarezza. Quindi anche altri diffusori sono capaci di riprodurli, solo che i Quad hanno la capacità di separare le componenti individuali di ciascuna registrazione così bene che ogni aspetto viene facilmente percepito e in qualche caso si ha l'impressione di non averlo mai ascoltato prima. L'impatto cumulativo di ascoltare tutti quegli aspetti dei vari dettagli accresce tremendamente la qualità di immersione nella sessione d'ascolto: a volte avrete l'impressione di essere trasportati all'interno della sessione di registrazione piuttosto che di fronte a qualche componente elettronico.
Secondo, i transienti. Questo punto è molto difficile da articolare propriamente, sebbene se ne senta parlare molto spesso nei vari ambienti audiofili. Personalmente li noto maggiormente negli assolo strumentali, specialmente quelli in cui il suono viene prodotto o per percussione o per pizzicatura, oppure quando uno strumento smette di emettere suoni e l'orizzonte audio diventa improvvisamente scuro. Mi sembra che più un diffusore è in grado di riprodurre il profilo esatto dei transienti di uno strumento e più la riproduzione musicale appare realistica. E con i Quad i transienti sono migliori di quanto mi sia capitato di ascoltare in passato: sono stato ripetutamente distratto dalla bellezza dello strumento e ho perso la concentrazione necessaria per continuare ad annotare le qualità sonore?di questi diffusori per questo articolo.
Terzo, immagine. Quando correttamente configurati questi diffusori sono molto speciali per quanto riguarda l'immagine. Gli strumenti sono posizionati molto solidamente, mentre la larghezza e la profondità del palcoscenico sono migliori di ogni altro diffusore passato per queste orecchie. Non mi ricordo quale, ma in un pezzo di una cantante che ho ascoltato sicuramente centinaia di volte in passato, mi è sembrato come se lei si fosse materializzata tre metri di fronte a me: era così reale da far quasi venire i brividi e l'ho fatto suonare così tante volte quella sera per scoprire completamente questo nuovo aspetto di quel mio disco.
Ho letto alcune critiche dei Quad e dei diffusori elettrostatici in generale, in particolare che non siano in grado di suonare molto forte o gestire una dinamica molto estesa. Devo dire che non ho idea dei fondamenti di tali critiche. Mi capita spesso di riprodurre la musica ai livelli che potreste trovare diciamo in una sala dove si suona musica sinfonica o in un jazz club, e anche a questi livelli state rischiando molto per quel che riguarda danni permanenti all'udito. I livelli dei concerti rock (che si dice abbiano picchi superiori ai 130 db) sono da folli e non mi metterei mai a giudicare un sistema rispetto alla sua abilità di suonare a quei livelli. Sarebbe come giudicare una macchina per la sua capacità di trainare uno yacht. Ci sono state molto occasioni in cui sono stato in grado di spingere questi diffusori a quella che direi essere una pressione sonora di 80-90 db con picchi sopra i 100 db senza trovare alcun segno di compressione, né si sono spenti i diffusori. In caso vi stiate chiedendo in che piccoli spazi io li abbia posizionati, sappiate che la mia stanza è grande circa 4 x 8 metri con due grandi aperture verso il resto della casa.
Mentre molte delle prove d'ascolto sono state eseguite usando il mio amplificatore integrato Cayin 265Ai in pura Classe A da 40 W per canale, ho anche provato l'amplificatore digitale TBI Millenia da 32 W per canale, trovando che si combina benissimo con questi diffusori. Potrei presto proprio usare i Quad per fare una prova a confronto tra il Cayin e il TBI.
La mia lezione riguardo i 988 e gli estremi dello spettro delle frequenze è che questo non è certamente un diffusore ad ampio spettro. Ma al tempo stesso non è ristretto solo alle medie frequenze: c'è sicuramente più che abbastanza per essere contenti del basso e dell'alto, soprattutto perché quello che c'è è di qualità assoluta. Ora, questo non significa che un subwoofer o un supertweeter non potranno espandere adeguatamente lo spettro complessivo e personalmente ho intenzione di usare il mio Aci Force con i 988, così come sperimenterò i supertweeter in futuro.
COMPONENTI di RIFERIMENTO | ||
---|---|---|
Componente | Produttore e Modello | |
Lettori digitali |
• Denon DVD-3910 con modifiche Underwood (level2 + masterclock)
• Pioneer 414 • Sony DVP-NS755V | |
Testina |
• Goldring Elite(MC)
• Audio Technica OC9 MLII(MC) | |
Piatto |
• Technics/KAB SL1200 MkII, con smorzamento del braccio | |
Stadio phono |
• Cambridge Audio 640P Azur | |
Amplificatore Integrato |
• Cayin 265Ai
• NAD 317 • TBI Millenia | |
Diffusori |
• Quad 988 ESL • Dynaudio Contour 1.3 MkII • Triangle Electroacoustique Titus 202 • NHT Superzero | |
Subwoofer |
• ACI Force
• Velodyne F1500R | |
Amplificatore per cuffie |
• Practical Devices XM3 | |
Cuffie |
• AKG K701
• Sennheiser HD497 | |
Connettori | Vari |
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