Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 16/12/2023 - 23/12/2023

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ATTENZIONE!!! Leggere prima le ISTRUZIONI PER L'USO | Leggete le FAQ per le domande più generali
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  1. Consigli per acquisti
  2. Richiesta di parere su stampa specializzata
  3. Dubbio diffusori
  4. L'Opera in TV...le sound bar.
  5. Re: Di meglio del McIntosh...
  6. Subwoofer per HiFi
  7. Recensioni
  8. Grandi spazi, piccoli budget: un compromesso è possibile?
  9. Impianto fotovoltaico
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Consigli per acquisti
Salve mi chiamo Pietro, vorrei chiedere se possibile avere un aiuto da voi per acquisto giradischi e testina e cavi di collegamento al PRE PHONO. Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità e cordialità. Ho un ampli NVA AP 30 accoppiato agli altoparlanti FOSTEX GX 100 MA, il suono prodotto dall'accoppiata è un pò cupo, manca qualcosa negli alti.
Amplificatore collegato al Cambridge Azur 851 N Streamer e Dac con Cavi di segnale Audio Tekne ARC 500, PRE PHONO CAMBRIDGE mm 551, CD Audiolab 6000 cdt (mi occorrerebbe anche un consiglio per acquisto di cavo di collegamento all'amplificatore).
L'ambiente è di circa 25 mq, 4 pareti più una quinta divisoria tra cucina sala pranzo (immagino non sia il massimo per qualità acustiche). Musicalmente ascolto Rock, Heavy, Blues Jazz, pop. Il budget entro i 1500 €.
Inoltre, se secondo il vostro parere ritenete opportuno che cambi anche amplificatore, accetto ben volentieri ulteriori consigli.
Grazie mille,
Pietro - E-mail: ufficio (at) pietrorana.it

LC
Caro Pietro,
mi sembra strano che il tuo impianto sia carente di acuti, né l'amplificatore né tanto meno i diffusori peccano in quest'area della gamma audio. Il suono addirittura definito cupo può essere spiegato immaginando un'installazione inadeguata, magari i tweeter sono posizionati troppo in alto o troppo in basso rispetto alle orecchie di chi ascolta, oppure l'ambiente è un disastro dal punto di vista acustico. Prima di qualunque altro acquisto bisognerebbe capire meglio questi due aspetti: se mi avessi inviato un paio di foto avrei potuto essere più preciso. Ovviamente, sto immaginando che i tweeter siano funzionanti e non danneggiati/bruciati. Non sostituirei l'amplificatore, per ora, questo è certo. Per quanto riguarda i cavi mi spiace dover ricordare che da tantissimi anni non forniamo più consulenza su questi accessori, mentre per il giradischi credo tu possa puntare a un sistema già completo di braccio e testina, tra i tanti che si trovano sul mercato. Marchi come Rega e ProJect hanno delle ottime soluzioni complete di testina in ogni fascia di prezzo. Tuttavia, prima di spendere 1500€ in un giradischi, cercherei di capire cosa non va nell'impianto. Mi permetto di osservare come i tuoi diffusori non siano certo la prima scelta che viene in mente se si deve ascoltare rock e heavy metal. Meglio, molto meglio sarebbe una coppia di Klipsch, per esempio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Richiesta di parere su stampa specializzata
Gentile Sig. Cadeddu,
la ringrazio per i preziosi e graditi suggerimenti di cui alla ultima mia. Tralasciando al solito i complimenti, vengo al dunque. Con molta poca convinzione ho acquistato una rivista "del settore" italiana, sperando che il vento fosse cambiato, vista anche l'inflazione nostrana a 2 cifre. Spesi quindi i miei quasi 8 euro, mi sono tuffato nella lettura, ma purtroppo devo dire che nulla è cambiato, a parte la riduzione del numero di pagine.
La media di prezzo dei 7 prodotti provati (includendo anche dei cavi che "dovrebbero" abbassarne l'entità...) è di circa 4.500 euro. Di questi prodotti non sono riuscito a capire, dalle recensioni, "quanto" effettivamente siano buoni: ovvero, dei cavi "realizzati più per il gusto della musica che per una questione di solo guadagno" ("rodati" per più di una settimana!), non ho capito "quanto" siano migliori ad esempio di cavi non esoterici ma decenti che uso per i miei impianti. Così come non ho capito "quanto" suoni bene un lettore SACD da UNDICIMILA euro: ho solo capito che da questo è "complicato staccarsi dopo il test": suona davvero VENTIDUE volte meglio di quello mio?
Così come non ho capito come mai (al di là dei bellissimi grafici riportati) un valvolare da 6.500 euro spunti un "rapporto qualità/prezzo ragguardevole": rispetto a chi, o cos'altro?
Le chiedo quindi: sbaglio io? Non "riesco" a percepire le differenze tra un impianto da 30.000 euro e il mio che costa meno di un quarto? (Anche se dai test che ho fatto sento fino a 18.000 Hz) Non capisco gli articoli? "Spendo" troppo poco? Davvero il mercato va in questa direzione esoterica? Gli italiani sono tutti miliardari mentre io sono un poveraccio?
Io continuerò a seguirla naturalmente, ma mi piacerebbe un suo parere in merito.
Grazie e continuate così,
PS: comincio a capire perché mio padre (appassionato di musica classica con le sue brave Nautilus) compri "Diapason" (rivista francese che - con tutti i suoi difetti tra cui un'innegabile "preferenza" per i prodotti nazionali - almeno cerca di presentare proposte per tutte le tasche senza inutili saccenze e fa semi-prove in batteria) e snobbi ampiamente quelle italiane. Tra l'altro, mi ha detto, Diapason allega CD con ottime registrazioni.
Bruno - E-mail: odessa1970 (at) gmail.com

LC
Caro Bruno,
già di nemici ce ne siamo fatti tanti, tra negozianti, distributori, organizzatori di mostre, giornalisti etc. ti prego di non fornirmi l'aggancio per inimicarmi ulteriormente la concorrenza :-)
Che ti devo dire? Questo è il vento, purtroppo: prodotti che costano oltre ogni senso (tecnico e musicale) e che si fatica a capire in quale contesto inserire. Se si parla di rapporto qualità/prezzo, bisognerebbe capire quali siano i parametri, i concorrenti e il contesto, come dici giustamente tu. Sull'entità delle differenze percepite o percepibili con certe cifre, vale sempre la solita regola: più sali di qualità, meno senti la differenza tra prodotti. A volte una sfumatura la devi pagare migliaia e migliaia di euro (quando c'è e ti va bene). È sempre stato così ma in questi ultimi anni la situazione è peggiorata molto: si spende tanto e non si capisce dove sia il vantaggio, quel plus che non ti fa sentire un idiota ad aver speso tanti soldi. Comunque sia, fidati, gli italiani non sono tutti miliardari, anzi. Esiste certamente una percentuale di popolazione che potrebbe permettersi certi apparecchi ma la domanda è: li acquistano davvero? Parlando con qualche operatore che ha avuto tra i clienti capitani d'industria e persone che hanno i cosiddetti soldi veri, sembrerebbe di no, perché diversi tra questi si sono accontentati di impianti normali. E allora il punto qual è? Abbastanza semplice: se sposti verso l'alto il top di gamma, trascini con te anche i prodotti di fascia media, che infatti sono aumentati di costo in maniera vergognosa. Con questo sistema costringi la gran parte del pubblico a spendere cifre elevate perché, non potendosi permettere il top, devono scendere di uno o due gradini nella gerarchia dei componenti (o del marchio). È sufficiente vedere come si siano riposizionati verso l'alto tanti marchi conosciuti. Basta guardare i listini per capire. Il Naim Nait, quando uscì, era alla portata di molti appassionati, la sua riedizione moderna, clone di quella, costa oltre 3000€. Un marchio come Audio Analogue, che costruì la sua fortuna con un integratino ben suonante ed economico come il Puccini (costava 900.000 lire, diciamo 500€?) oggi ha l'ampli più economico del listino a 4000€, mentre il Puccini è diventato un amplificatore di alto livello da quasi 5000€, diverso da quello originale, certo. È letteralmente sparita la fascia bassa o medio-bassa del listino. Di esempi ne potrei fare tanti altri e vedresti che tutti si stanno riposizionando in alto. Motivo? Semplice: la concorrenza dal basso si è fatta maledettamente agguerrita, e se non puoi batterla in maniera evidente con le prestazioni audio, lo fai con l'estetica, il peso e il listino esagerato.
Possiamo fare qualcosa? Molto poco. La mia sensazione è che questo mercato stia letteralmente implodendo, per queste ragioni unite al fatto, che ne è conseguenza logica, che manca il ricambio generazionale. È triste, mi auguro di vedere un cambio di rotta. Per fortuna esistono realtà, anche nuove, che puntano a produrre apparecchi buoni e che costano il giusto, come ad esempio Argon Audio, iFi, Schiit e tanti altri, senza neppure andare a scomodare le varie realtà cinesi che sanno progettare bene (Topping, SMSL e altri).
Le riviste, così torno alla tua domanda iniziale, sono costrette - per sopravvivere - a seguire il mercato che le alimenta. Non penserete mica che sopravvivano con gli 8 euro del prezzo di copertina? E non aggiungo altro.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dubbio diffusori
Buongiorno Lucio, sono un lettore da parecchi anni, ti ho scritto già qualche volta ricevendo sempre la tua competente risposta, negli anni le esigenze e l'impianto è cambiato, attualmente uso quasi esclusivamente Qobuz con un Nad c658, le sorgenti classiche sono presenti ma fanno praticamente da soprammobili, fino a poco fa il resto era composto da dei diffusori DIY Audionirvana da 12" pilotati dagli Zerozone e un sub SVS in sospensione pneumatica, il tutto filtrato da Dirac di cui il Nad è dotato, da qualche mese ho aggiunto le Elac Navis rb51 (l'idea di base quando presi il Nad era di passare a diffusori attivi) e qui iniziano i dubbi, i diffusori mi piacciono entrambi ma si esprimono diversamente con i vari generi, più d'impatto e muscolari le AN, più raffinate le Elac.
Volevo chiederti se passassi ai piccoli Icepower o Ncore (vista l'efficienza non mi servirebbe una grande potenza) aumenterei la raffinatezza delle AN o bisognerebbe salire di prezzo per schede più performanti?
Oppure cosa potrei prendere per sostituire le Navis con un suono più d'impatto, il sogno sono le Focal trio o le Neumann 420 ma attualmente fuori budget. L'impianto è inserito con tutti i crismi in una stanza semidedicata, ascolto principalmente rock blues in tutte le sue varianti e un pò di jazz e voci.
Colgo l'occasione per augurare buone feste a te, a tutti i tuoi cari e ai lettori.
Giulio - E-mail: giucam61 (at) gmail.com

LC
Caro Giulio,
la disamina che fai delle differenze tra i due diffusori è corretta. Il driver AudioNirvana non diventerà raffinato con un altro amplificatore, gli ZeroZone sono sufficientemente raffinati per lo scopo e....oltre. Le piccole Elac, d'altra parte, non possono avere l'impatto che cerchi. Ti andrebbe di provare con le
Kali Audio IN8 2nd wave che ho recensito qualche settimana fa? Hanno un impatto travolgente in basso e nel medio-basso, ma anche gamma medio-alta precisa e raffinata, naturalmente ben più estesa e trasparente di quella degli AudioNirvana. Contatta il distributore italiano, disponibilissimo, e vedi se si riesce ad organizzare un ascolto a casa tua o in condizioni un minimo decenti. Oltretutto hanno la risposta modificabile a piacimento tramite DSP, sono abbastanza sicuro troverai il setting adatto alla tua stanza e alle tue esigenze. Se usi il Dirac, poi, dovrebbe essere un gioco da ragazzi trovare il giusto equilibrio.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

L'Opera in TV...le sound bar
Magnifico direttore,
ti scrivo per l'ennesimo consiglio su come ascoltare bene. Il mio impianto principale, che si trova nello studio, è composto da pre e finale Typhoon della Musical Fidelity, cd Opera Consonance Anniversary e diffusori SF Electa Amator. Da qualche tempo ci stiamo appassionando all'opera in TV, grazie a Rai5 e al nuovo canale LaScalaTV. Il problema è che la TV, un Samsung 42", si trova in soggiorno (circa 25 mq) e come puoi immaginare non ha un audio particolarmente raffinato. Un paio di volte, per la prima della Scala, ho collegato alla TV le Lonpoo LP42X tramite un DAC FIIO, comprati per gioco tempo addietro. Si ascoltava meglio ma il suono mancava di corpo. Adesso vorrei costruire un sistema stabile ed esteticamente accettabile, senza spendere troppo visto che continuerei ad ascoltare musica nello studio. Per la disposizione degli arredi posso inserire solo diffusori relativamente piccoli, meglio se da scaffale ma vanno bene torri sottilissime.
Di primo acchito sarei orientato per l'acquisto di una coppia di diffusori tipo Linn Kan/Tukan/Katan, sono piccoli e vanno bene se posti vicini alla parete, eventualmente con un ampli sempre Linn. Questa combinazione della Linn (Classik + Tukan) è un sistema che ho avuto circa 15 anni fa con soddisfazione, per un ambiente di circa di 12 mq. Poi, leggendo TNT, ho pensato ad una combinazione Fosi con il solito DAC FIIO e stavolta le Lonpoo LP42.
Infine, ti chiedo, visto che la tecnologia e i costi cinesi hanno fatto miracoli con amplificatori e diffusori, non è che anche le sound bar ne hanno beneficiato allo stesso modo e sul mercato si trovano sound bar amiche della musica?
Grazie,
Gianluca - E-mail: gialluca.greco (at) gmail.com

LC
Caro Gianluca,
non riesci ad affiancare un piccolo sub attivo alle Lonpoo LP42X? Le hai posizionate abbastanza vicine alla parete posteriore? Altrimenti il basso si alleggerisce troppo...
Certo i mini Linn che hai citato (ma non le Kan) sono più generosi in basso, ma anche ben più ingombranti. Potresti valutare una cassa attiva più generosa delle Lonpoo LP42X, nel pro qualcosa di buono si trova. Immagino, per esempio, che la versione più piccola delle IN8 citate sopra possano fare al tuo caso. L'alternativa cui avevi pensato, ovvero LP42 passive con ampli dedicato, non migliorerà di molto la situazione attuale, il basso quello è. Per quanto riguarda invece le soundbar, ti confesso che non ho molto esperienza in proposito, ma ho notato che, per ora, il made in China non è competitivo in questo particolare settore: i costi si avvicinano a quelli dei prodotti commerciali, diciamo così, europei (che poi europei non sono mai). Se potessi usare delle piccole torri forse risolveresti il problema dei bassi e degli ingombri in un sol colpo. Ci sono diversi marchi che realizzano buone soluzioni di questo tipo, ad esempio Monitor Audio con la serie Radius (17x20 in pianta), ProJect con lo SpeakerBox 10 (14x19 in pianta), Indiana Line Diva 552 (16x24 in pianta), magari anche delle Aliante Nova o CNM Tower usate. Valuta se queste dimensioni sono adatte per la tua situazione. Se sì, a quel punto un amplificatore in Classe D che abbia gli ingressi che ti servono, ad esempio un Aiyima T9 e simili, ed il gioco è fatto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Di meglio del McIntosh...
Egregio Sg. direttore, mi sono rivolto a Lei in più di una occasione per ricevere un consiglio, ma stavolta volevo soltanto mandarle una conferma a proposito delle sue opinioni sugli amplificatori McIntosh. In una mia lettera precedente (dicembre del 2021) le chiedevo un parere sulla possibilità di eliminare l'integrato che possedevo (un Brinkmann) e utilizzare come pre l'ampli per cuffie in mio possesso (un Violectric V281) e abbinarlo a un finale. Visto che la risposta fu positiva, ho venduto l'integrato ed ho chiesto al mio rivenditore di fiducia che mi lasciasse in prova qualche finale.
Nel giro di pochi giorni avevo in casa il finale stereo della Brinkmann, l'Electrocompaniet AW-250-R e il McIntosh MC152, tutti e tre con prezzo di listino molto simile. La idea di provare un McIntosh mi entusiasmava (sono quasi settantenne e cominciai ad apprezzare l'hifi negli anni settanta con gli amplificatori Marantz i giradischi Thorens e gli altoparlanti AR), ed il blasone McIntosh era rimasto nel mio immaginario come qualcosa quasi irraggiungibile, che non avevo mai avuto occasione d'ascoltare a casa mia. Così ho attaccato subito il McIntosh e la delusione è stata così grande che ho pensato che la colpa doveva essere per forza del Violectric. Suono impastato, poco dettaglio, focalizzazione degli strumenti faticosa...
Staccato il McIntosh e attaccati gli altri due, però, ho avuto la conferma che la colpa era proprio del McIntosh. Come d'altronde dice giustamente Lei, se non messo a confronto diretto con qualcos'altro di pari prezzo di listino (e qui bisogna anche tener conto che i McIntosh in Europa costano un 30 o un 35% in più di quello che costano in America) è più che probabile che a qualcuno piaccia il loro suono, ma in un confronto diretto risultano decisamente perdenti, almeno per i miei gusti.
Approfitto l'occasione per rinnovare i complimenti a tutto lo staff di TNT-Audio per il lavoro disinteressato e soprattutto per esprimere opinioni libere da qualsiasi pregiudizio, anche se a qualcuno potrebbero sembrare quasi una blasfemia :-)
Mauro - E-mail: Apasiau (at) hotmail.com

[McIntosh MC152]

LC
Caro Mauro,
grazie per il tuo prezioso feedback sulla diatriba dagli Occhioni Blu. So di essermi attirato le ire dei McIntosh-isti più feroci, ma vedo di non essere solo e la fila dei delusi comincia a essere lunghetta, soprattutto quella di coloro che hanno il coraggio di ammettere che, nonostante tutte le aspettative, hanno trovato di meglio. Capisco che non sia facile, la paura di essere additato come sordo è forte. Allo stesso modo, tanti appassionati non hanno il coraggio di dire che la maggior parte delle salette alle mostre HiFi suona malissimo, per paura di essere tacciati da inesperti. Lo capisco, ma credo sia tempo di liberarsi da certi schemi mentali. Noi abbiamo tracciato la strada, parlando ad esempio della Classe D - che a distanza di anni si è affermata anche presso i marchi più prestigiosi (udite udite, pure la stessa McIntosh!) - o di altre soluzioni controcorrente, ma questo è un mercato imbalsamato, rigido e immutabile nel tempo e si fa fatica ad accettare idee nuove. Pazienza, continuiamo su questa strada, perderemo tanti lettori nel tragitto, magari ne guadagneremo qualcuno e qualcun altro, tra quelli con la mente più elastica ed aperta, magari sarà felice di aver cambiato idea anche grazie alle opinioni su queste pagine.
Mi congratulo con te perché, nonostante le tue aspettative fossero alte, tanto da addossare la colpa del suono insoddisfacente ad altro componente, sei riuscito ad ascoltare e giudicare con mente aperta e libera, complimenti, non è facile!
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Subwoofer per HiFi
Gentile Direttore,
una semplice domanda: cosa pensa dell'utilizzo del sub woofer nell'alta fedeltà (no home theatre)? Se ne leggono di tutti i colori, ma non ho mai trovato un parere autorevole.
Grazie se vorrà rispondermi.
Cordiali saluti.
Francesco - E-mail: francesco.debon (at) gmail.com

LC
Caro Francesco,
ne abbiamo parlato spesso, sia qui sulla Rubrica della Posta che quando ne abbiamo recensito qualcuno. Il subwoofer in HiFi ha senso a patto di capire come regolarlo e quale sia il suo scopo. Molti pensano che il subwoofer serva per aumentare i bassi. Sbagliato. Il nome stesso suggerisce la risposta: è un altoparlante che deve lavorare a frequenze molto basse per estendere - non potenziare - la risposta del woofer principale. Ora, se questo già di suo non è che faccia miracoli in termini di impatto, aggiungere un subwoofer non aiuterà granché, anzi rovinerà l'equilibrio della riproduzione. Se, invece, si è già soddisfatti della qualità e della quantità di gamma bassa riprodotta ma si vuole aggiungere estensione in frequenza, allora il subwoofer ha senso. Tieni conto che, per essere acusticamente invisibile, dovrebbe essere tagliato intorno agli 80 Hz. Resta poi il problema della regolazione: ora esistono subwoofer con DSP che fanno più o meno tutto da soli, altrimenti è un giochino complicato, tra posizionamento, frequenza di taglio, fase e livello d'intervento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Recensioni
Gentile direttore, evito i classici complimenti tutti meritati. Vi seguo da più di 15 annni con interesse. Con la presente volevo dare un parere del tutto personale sugli apparecchi e/o accessori oggetto delle vostre recensioni. L'idea di scrivervi covava da tempo ma oggi, alla luce delle
statistiche pubblicate su quali siano gli articoli più letti, ho deciso di dare un mio parere. Trovo che le recensioni riguardanti giradischi e accessori dedicati siano troppo numerose. È vero che il vinile è in gran spolvero, ma trovo veramente eccessivo lo spazio dedicato a questo tipo di sorgente. Penso che il gran seguito del vinile sia dovuto ad una moda che non sempre è legata all'audiofilia. Trovo il giradischi, nel mondo dell'hi-fi vero, un apparecchio di nicchia. E per di più della nicchia più snob degli audiofili. In buona sostanza, non è il cavallo su cui puntare (ribadisco che è solo un parere personale). L'evoluzione tecnologica dai tempi del t-amp ha democraticizzato il buon ascolto, e, a vent'anni di distanza personalmente sono sempre alla ricerca del massimo rapporto qualità/prezzo che è ottenibile soltanto da apparecchi che fanno dell'innovazione tecnologica il loro punto di partenza.
Penso che le recensioni di amplificatori e dac/streamer siano di gran lunga più utili al lettore medio.
Mi scuso se mi sono dilungato, e sei lei vuole può considerare la presente come mia esternazione privata che può anche non pubblicare.
Cordiali saluti,
Vito - E-mail: vito.procino (at) tiscali.it

LC
Caro Vito,
accolgo volentieri questa tua opinione, che fa il paio con quella pubblicata la settimana scorsa. Come già spiegato, diversi nostri redattori sono molto appassionati di vinile, pertanto si divertono a provare componenti e accessori per questo strano mondo. Aggiungiamo anche lo spazio dato ai vecchi 78 giri dal nostro esperto di vero vintage David Hoehl e il quadro è completo. Facciamo tesoro delle segnalazioni e proveremo a trattare maggiormente altri componenti audio. Personalmente, trovo che - ad esempio - recensire DAC sia di una noia mortale, e sì che qualcuno l'ho provato in tempi anche abbastanza recenti (NuPrime, Atoll...). Pensa che stavo organizzando una prova a confronto tra DAC di vari prezzi proprio per fare il punto dell'evoluzione tecnologica in questo settore. Uno di questi ha dato forfait, quindi devo trovare un sostituto, ma nel frattempo sono arrivati altri prodotti e mi sono dedicato a quelli. Come vedi, qualche sforzo lo facciamo per cercare di accontentare tutti. Il fatto è che ci dobbiamo anche divertire e, di conseguenza, alcune prove ci appassionano più di altre. A me l'idea di recensire streamer, per esempio, mi fa venire la pelle d'oca, ma in senso negativo. Sto vincendo anche la mia tradizionale repulsione verso l'ascolto in cuffia, ho iniziato con prodotti economici (tre cuffie e tre ampli cuffia), pian piano arriverà dell'altro.
Infine, come noterai, questa settimana ho recensito qualcosa di insolito, una sorta di sistema compatto che costa poco, suona bene e che può funzionare da palestra per un pò di sana autocostruzione semplice, immaginando possa essere utile per chi volesse iniziare davvero con poco, senza rinunciare alla qualità, o per chi avesse necessità di un sistemino per uno studio o una seconda casa.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Grandi spazi, piccoli budget: un compromesso è possibile?
Egregio Direttore,
ho scoperto la sua rivista alcune settimane fa, ascoltandola nell'intervista di Prince Faster a Radio Elettrica. Quello che per ora più sto apprezzando (ho letto poco rispetto a quanto avete scritti in questi anni, quindi il mio è un commento parzialissimo) è l'attenzione altissima alla qualità, unita a quella per la spesa contenuta e alla formulazione di commenti e recensioni scevri da pregiudizi condizionati dal marchio o dalla provenienza dei dispositivi (insomma: mi piacciono la competenza, la libertà e l'onestà intellettuale che esprimete).
Non sono un audiofilo e purtroppo non ho molto tempo per l'ascolto della musica ma sto cercando di cominciare a orientarmi un pò.
A casa, a Roma, in un salotto molto pieno di circa 30 mq, ho un primo impianto quasi ventennale costruito con l'aiuto di un amico esperto e così composto:

In seguito ho aggiunto come sorgente vinile un Rega Planar 1 con Phono Box II USB. I diffusori in posizione non ottimale: a distanza di circa 1,2 m tra loro, poggiati su un camino massiccio in marmo, a 30 cm dal muro (ho perso la battaglia con mia moglie per posizionarli su degli stand). L'impianto è utilizzato prevalentemente per rock classico e musica classica.
Ho invece a disposizione una casa in campagna, costruita totalmente in legno (anche sotto le mattonelle del pavimento c'è uno strato di isolante di legno mineralizzato) e isolata acusticamente con una sala, però, enorme (open space di 82 mq! Soffitto in legno in parte piatto - soggiorno 1; in parte a falda doppia - cucina e soggiorno 2 - vedere piantina allegata). La sala oltre alle grandi dimensioni e alla articolazione presenta anche ampissime vetrate con doppi vetri (tutte con tende).
Il mio obiettivo sarebbe quello di trasferire l'impianto di città in campagna e finalmente ascoltarlo, dopo venti anni, a volumi adeguati; lascerei i diffusori Acoustical in città e li abbinerei a un impiantino per musica liquida, facendoli gestire a un Nobsound Tone, che leggendo la rivista mi pare che potrebbe andare bene). Resta dunque il tema dei diffusori (budget fino a 1000€): secondo lei quali potrebbero adattarsi meglio alla combinazione impianto esistente/spazio disponibile?
Leggendo la rivista mi sono fatto un elenco più che altro in base al prezzo contenuto e alle vostre recensioni positive, ma potrei, ovviamente, sbagliare completamente: Premettendo che comprenderei anche da parte sua un giudizio di impossibilità/inutilità di trasferimento del mio impianto o di insufficienza del budget, Le sarei molto grato, se potesse darmi un consiglio sia sugli amplificatori, sia sulla loro posizione nella sala.
Cordiali Saluti,
Giovanni - E-mail: giovanni.gentile (at) ikmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Giovanni,
l'ambiente è grande ma secondo me puoi utilizzare la zona chiamata soggiorno 2, che ha un bel divano e una parete frontale a disposizione. Tra le due sistemazioni (B o C) si tratta di provare, molto dipende da quanto possa influire il mobile sul lato destro, che si troverebbe in mezzo ai diffusori. Di fatto non dovrai, in questo modo, sonorizzare tutto lo spazio, ma solo questi 28 mq. Secondo me potresti optare per le
Argon Audio Alto55 mkII che sarebbero perfette per uno spazio di queste dimensioni, direi più adatte delle altre due candidate che avresti selezionato. L'amplificatore, così come il resto dell'impianto, può ancora essere lo stesso attuale, la pressione sonora non mancherà di certo. A questo punto per l'impianto in città andrebbe benissimo la soluzione che hai pensato, gli Acoustical RS9 sono ottimi diffusori, che andrebbero bene se pilotati da un moderno amplificatorino in classe D.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Impianto fotovoltaico
Gentilissimo Lucio,
Ci siamo scritti ormai diversi anni orsono. Complimenti per il sito, sempre utile ed interessante per sperimentare nuove idee, soprattutto i cavi e per le recensioni...
Prossimo anno mi verrà consegnata la nuova casa, attualmente in costruzione, la quale sarà dotata di impianto fotovoltaico da 6 kW e mi domandavo se tale soluzione abbia effetti sulla resa/ascolto, durante l'utilizzo.
Ho cercato tra le faq ed in rete qualche commento riguardo agli effetti sul suono delle apparecchiature hifi collegate ad un moderno impianto elettrico dotato di fotovoltaico, ma senza risultato.
Mi rivolgo a Lei/te per qualche suggerimento o indirizzo internet al riguardo.
Un grande saluto,
Diego - E-mail: diego_andolfato (at) ses-italy.it

LC
Caro Diego,
mi sono categoricamente rifiutato di installare un fotovoltaico sul tetto di casa, basta e avanza un buon solare termico per i miei scopi. Ti dico questo non perché lo ritenga una cattiva scelta per l'impianto HiFi ma solo per sottolineare la mia ignoranza in materia. Quel che so è che un fotovoltaico produce corrente continua che viene poi trasformata in alternata da un inverter. La bontà delle rete che passa, dunque, è in larga parte determinata dalla bontà dell'inverter, che dovrebbe produrre una sinusoide perfetta, stabile ed esente da interferenze, spurie etc. Il fatto è che non tutti gli inverter producono un'onda sinusoidale pura, ma ricorrono a degli stratagemmi per realizzare quella che si chiama sinusoide modificata cosa che, per i nostri scopi, sarebbe meglio evitare. Pertanto ti consiglio di verificare che l'inverter utilizzato sia di quelli a onda sinusoidale pura che, tipicamente sono più costosi e sofisticati. Una breve disamina di pro e contro la trovi in rete cercando Inverter a onda sinusoidale pura o modificata. Chiedi all'installatore che tipo di inverter intende montare e NON lesinare sulla sua qualità. Per essere del tutto al sicuro da problemi, in futuro, potrai valutare un filtro di rete a monte dell'impianto.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
mi chiamo Federico, non so se posso definirmi un audiofilo, ma di certo sono felice. E per questo a te va più di un semplice ringraziamento, che inizia da lontano. Nel 2008 aiutasti il me 17enne a costruire il mio primo impiantino: ampli Fenice 20, una semplice schedina verde senza case, e una coppia di Indiana Line Arbour 4.06, "T-Preamp", un PC per lo streaming e la PlayStation 1 per i CD. In seguito l'ampli è diventato un Dayton Audio DTA-100a e si è aggiunto un giradischi Thorens TD150 mkII.
Di recente mi sono trasferito in Germania: tramite un annuncio online ho acquistato una coppia di Planets (di seconda scelta, ad un prezzo stracciato) direttamente da Marcus Duevel! Al momento le sto rodando con un piccolo Fosi Audio BT10A, in attesa che arrivi il Dayton Audio dall'Italia. Non le avevo mai ascoltate prima, mi sono fidato della tua recensione ad occhi (e orecchie) chiusi e per questo ti ringrazio di cuore.
Confesso che ascolto musica per lo più da Spotify e non cerco con precisione la posizione del fagotto quando ascolto la classica. Temo quindi di non rientrare nel termine audiofilo, ma da quel lontano Maggio 2008 grazie a te ho ascoltato BENE tanta tanta musica: il mio confronto è sempre stato con le esecuzioni dal vivo e le emozioni che provo (in platea e a casa). Nella mia stanzetta da 12mq arredata in stile studentato le Pianetine sembrano davvero fuori posto e per le mie possibilità è stata una piccola follia, ma il loro suono è perfetto per iniziare con gioia ed entusiasmo questo nuovo capitolo della mia vita.
Quindi, caro Lucio, citando gli ABBA (mio gruppo preferito dopo gli Elio e le Storie Tese): thank you for the music!
Federico - E-mail: mail (at) fede.is

LC
Caro Federico,
lettere come la tua mi rallegrano e mi rattristano al tempo stesso. Mi rallegrano perché mi piace sapere di aver aiutato un giovanissimo nella costruzione del suo primo impianto, e mi rattristano perché mi ricordano il tempo che passa: i nostri lettori stanno diventando grandi con noi. Il tempo è inesorabile. A parte gli scherzi, sono felicissimo di aver contribuito al tuo piacere nell'ascoltare musica. I Duevel Planets sono dei bellissimi diffusori che, non appena darai loro partner all'altezza e una stanza un pò più grande, ti regaleranno suoni ed emozioni molto, molto più forti rispetto alle attuali. Non posso che ringraziare te per aver condiviso la soddisfazione e chiederti di non mancare di tenerci aggiornati!
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Qualche settimana fa ci ha lasciato, a 65 anni, dopo una vita travagliatissima, anche Shane MacGowan, leader e fondatore dei The Pogues. Visto che siamo in area natalizia, ascoltiamoci la sua Fairytale of New York, che è spesso citata come una delle più belle canzoni natalizie di sempre.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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