Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 23/3/2024 - 30/3/2024

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  1. Alcune considerazione dopo oltre 20 anni
  2. Codici SPARS e acquisto dischi
  3. Re: Microscopio USB per stilo
  4. Come migliorare impianto domestico per suonare i vinili
  5. Come amplificare le Epicure 3.0
  6. Richiesta consiglio amplificatore Fosi Audio V3
  7. Subwoofer per aumentare i bassi?
  8. Scelta diffusori
  9. Amplificazione Shengya
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Alcune considerazione dopo oltre 20 anni
Carissimo direttore,
credo siano passati oltre 20 anni da quando le scrissi l'ultima volta. All'epoca ero alle prese con la scelta di diffusori da abbinare ad un, abbastanza raro, un Musical Fidelity a200, comprato usato per quasi nulla. La mia scelta era ricaduta su una coppia di Castle Acoustic Severn. Diffusore altrettanto raro e poco riconosciuto in Italia. Poi mogli, figli, cambi di casa, con tutto quel che ne consegue, hanno ridotto la possibilità di ascoltare musica in genere.
Ora con una casa nuova, con figli sufficientemente grandi da non credere che la cupola del tweeter vada premuta, ho ripreso in mano la situazione musicale della mia casa. In primis ho scoperto il mondo dei servizi di streaming Spotify e poi che Amazon forniva il servizio hd. Torno, ma quello era un vizio rimasto, qui su TNT-Audio, e mi faccio delle idee. Ma dal piano delle idee non mi muovo. Spesso deve capitare qualcosa, perché le cose si rimettano in moto, e così è stato. Il mio amato ampli Musical Fidelity mi lascia. Non sta più acceso, brucia il fusibile non c'è verso di farlo andare (io di elettronica proprio non capisco un tubo). Amara la diagnosi del tecnico: un finale andato e altre cosette, totale almeno 700 euro (perché i finali era bene cambiarli entrambi), ma nessuna certezza che le cose si sarebbero fermate lì. Nel frattempo che penso se rianimare l'A200, acquisto per pochi euro (nel black friday) un ampli smls ao300 (completo di dac), e uno streamer il Wiim mini, e attacco tutto alle mie casse Castle, per mettere un po' di musica nella nostra zona pranzo...che dire suonava, e suonava benino. Forse un po' scuro, ma poteva essere un problema ambientale, ma insomma, l'ascolto era molto piacevole, e a me interessa il piacere. I problemi, in questi casi, derivano in genere dalla dolce metà - o meglio più o meno dolce, e decisamente sempre più di metà in termini di potere democratico domestico -, che classifica brutte quelle casse e quindi da rimuovere dal nostro open space (piuttosto minimale e fighetto). Se non fosse per un suo pessimo armadio d'antiquariato la cui corvina estetica incombe nel soggiorno, avrei anche condiviso che dal punto di vista estetico erano un pugno alla bocca dello stomaco; ma il mio parere al riguardo è sempre secondario, per cui ho promesso di comprarne di nuove e adeguate al contesto minimale della nostra zona pranzo. Dopo un po' di ascolti e di valutazioni estetiche, ho trovato un ottimo abbinamento tra AO300 e delle belle Q-Acoustic 3020i bianche, con supporti originali. Ebbene con un budget davvero modesto, parliamo di circa 800 euro compreso i cavi di potenza, ho un sistema audio che suona davvero in modo piacevolissimo e che accompagna con un'inaspettata grazia i momenti conviviali. Ma fa di più al punto che spesso mi fermo ad ascoltare musica, seduto su una scomoda sedia. Nel frattempo ho sperimentato qobuz e tidal, decisamente superiori in termini qualitativi sia ad amazon hd che spotify.
Altrove, in taverna, le mie Castle restavano mute, e la cosa non mi piaceva. Allora sono andato da uno degli unici negozi hi fi della mia città, con tanto di Castle e AO300 (come termine di paragone) al seguito, per provvedere a un nuovo ampli che avrebbe pensionato il Musical Fidelity. I primi abbinamenti hanno restituito risultati talmente sconcertanti, da farmi propendere verso una renziana rottamazione, poi è arrivato un ampli più pesante, un Marantz pm7000n e un Cambridge cxa81, e la cosa s'è fatta interessante. Nel giro di qualche minuto, il polso dei miei diffusori s'è riattivato, sono tornati caldi senza essere scuri, e hanno trovato una sufficiente analiticità da mettere aria tra gli strumenti. Non pensavo davvero potessero più competere con i nuovi Q-acoustic che abitano la parte figa della casa, e invece, anche se leggermente meno ruffiani, dominano in presenza e sincerità del suono. Alla fine ho optato per il Marantz, non per un oggettiva percezione di una migliore sonorità, ma perché con un meraviglioso brano di Cecilie M. Salvant, "D'un feu secret", il Cambridge a un certo punto stancava, mentre il Marantz al contrario invogliava a continuare. Concludo con un solo commento chiaroscuro sul Marantz, lo streamer a bordo. Per motivi ignoti, Marantz (e Denon) sostengono l'app Heos come connettore tra streamer e servizi di musica on line. Tale app, oltre a fornire servizi modesti, impoverisce tutti i formati a 16 bit 44.1 mhz, cioè qualità hi fi. Scelta incomprensibile ma bypassabile con l'app mconnect che riporta alla qualità originali, la maggior parte della musica, con un evidente risultato in qualità sonora, dal momento che l'hardware a bordo del PM7000N mi dicono non essere malaccio. In ogni caso con 130 euro si compra un ottimo Wiim pro. Concludo con la considerazione, forse controtendenza, ma credo che oggi un giovane con pochi soldi, o comunque meno che in passato, possa ascoltare veramente bene tantissima musica.
Caro direttore, tutte queste banalità solo per un suo riscontro in relazione alle mie scelte, e per riallacciare un antico contatto silente da tempo, perché temo che il fuoco segreto s'è riacceso.
Massimiliano - E-mail: drmale6366 (at) gmail.com

LC
Caro Massimiliano,
ho sempre sostenuto che il divorzio sia l'upgrade più significativo (seppur non a costo zero, talvolta) che un audiofilo possa fare al suo impianto HiFi. Come le mogli possano avere sempre l'ultima parola sull'arredo domestico, poi, è qualcosa che sfugge completamente alla mia comprensione. Avete sposato ex generali delle SS? Comunque sia, alla fine qualcosa di buono l'hai messo insieme e va bene così. Una cosa non mi è chiara: i due ampli contendenti suonavano molto meglio del tuo SMSL? Sul resto concordo, ovvero che le Castle non erano da rottamare e che sì, oggi si può ascoltare bene anche con cifre modeste rispetto al passato. Magari il mercato e i padroni del vapore vorrebbero farci credere il contrario, ma non è così, basta ascoltare senza pregiudizi. Infine, per quanto riguarda la sorte del tuo Musical Fidelity, se il preventivo della riparazione è davvero così alto, meglio venderlo per parti di ricambio.
Ci sentiamo tra altri vent'anni? Ah no, dubito che TNT-Audio ci sarà ancora, a meno di trovare qualcuno cui affidarne le redini :-)
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Codici SPARS e acquisto dischi
Gent.mo Direttore,
torno a scriverle perché in questi giorni sono preso in fissa da una nuova ossessione: i cosiddetti "SPARS Code". Avendo una collezione sia di vinile che di CD, ho nel mio piccolo sempre cercato di scegliere il tipo di supporto da acquistare (tradotto: se prendere "quel" disco su LP o su CD) in base al master di partenza dell'opera (se analogico o digitale e sempre dove le informazioni siano in qualche modo reperibili). Orientativamente mi era stato detto che gli album registrati a partire dal 1987-1988 sarebbero perlopiù provenienti da master digitali e con missaggio e masterizzazione anch'essi digitali (i cosiddetti "DDD"), quindi non avrebbe senso comprarli in vinile. Credo però di cadere in semplificazioni tecniche che non rendono giustizia alla resa effettiva di un supporto. Tanto per fare un esempio: il celeberrimo "The Nightfly" di Donald Fagen (DDD) stando a un
articolo di Lucio Cadeddu suona meglio in vinile. E ancora: l'altrettanto noto "Body and soul" di Joe Jackson (sempre "DDD") pare non sia proprio di riferimento nelle prime edizioni in CD (le famose "prime edizioni in CD che suonavano peggio del vinile"), mentre, pur non avendo personalmente operato un raffronto, posso dire che la mia copia in LP suoni stupendamente. Che fare dunque? Ha senso scegliere un supporto invece che un altro basandosi sulla data di pubblicazione e/o sui codici SPARS? Le faccio questa domanda anche perché curiosamente non mi sembra che l'argomento sia mai stato affrontato sulle Vostre pagine né dai lettori.
Cordiali saluti,
Lello - E-mail: lellospontiniofficial (at) gmail.com

LC
Caro Lello,
i codici cui fai riferimento (AAD, DDD etc.) sono sostanzialmente inutili per quanto riguarda la scelta di un'edizione di un certo album. Non vi è alcuna certezza che una stampa o versione suoni meglio di un'altra. In generale, io starei attento alle rimasterizzazioni recenti, spesso sono disastrose, perché assoggettate alla famigerata Loudness War, che vorrebbe far suonare i dischi tutti forte, appiattendone la dinamica.
Impossibile, poi, capire se il vinile suoni sempre meglio (o peggio) del corrispondente CD. Io mi sono messo, da tempo, l'anima in pace acquistando sempre l'edizione che costa meno. Preferisco avere - a parità di budget - più dischi nella mia collezione. Forse è questo il motivo per il quale raramente abbiamo affrontato l'argomento su queste pagine, anche se sono sicuro di aver spiegato in altre occasioni quale sia la mia filosofia di scelta. Abbiamo sicuramente parlato di edizioni in vinile provenienti da master digitali, che fanno un po' sorridere se l'acquirente sta cercando il cosiddetto “suono analogico”. Non solo, ma fanno sorridere anche certe rimasterizzazioni digitali che dovrebbero migliorare vecchi master analogici. Qualcosa si può fare, ma spesso i master engineers fanno più danni che altro.
Quindi no, non c'è risposta univoca alla tua domanda. Pensa ad acquistare dischi, non “suoni”.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Microscopio USB per stilo
Ciao Lucio,
ho visto che hai
pubblicato la mia email e ti ringrazio per l'apprezzamento. Ti proporrei di pubblicare un paio di suggerimenti aggiuntivi su come usare il dispositivo e la foto del sistema base (Jusion con la sua colonna più slitta a croce), giusto per rendere più facile sia acquisto che messa in opera. I suggerimenti:

Se a qualcuno servono altri dettagli, può scrivermi. Ancora una volta, a tutti gli appassionati: buon divertimento e buona musica.
Adriano - E-mail: crmdrn54r (at) gmail.com
[Microscopio per stilo testina]

LC
Caro Adriano,
ti ringrazio per l'ulteriore aggiornamento e suggerimenti aggiuntivi sull'utilizzo del microscopio per verificare lo stato di salute di stilo e cantilever. Gli appassionati di vinile sicuramente ringraziano per questa tua opera meritevole!
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Come migliorare impianto domestico per suonare i vinili
Gentile Direttore, non sono un audiofilo ma sono un grande appassionato di musica. Ho una più che discreta collezione di vinili (e cd) che continuerò ad accrescere fino alla fine dei tempi...
Ho appena cambiato casa e questa è stata l'occasione per guardare al mio attuale impianto e verificare come poterlo migliorare, apportando pochi ma concreti cambiamenti. L'impianto suona all'interno di una stanza rettangolare di circa 35mq. La stanza è il soggiorno e non ho intenzione/possibilità di apportare modifiche/interventi di tipo migliorativo (es. pannelli fonoassorbenti etc..). Ho la possibilità di distanziare i diffusori dalle pareti di un massimo di 30/50cm. Mi rendo conto delle limitazioni che questo comporta ma ho poca scelta. Data la dimensione della stanza, potrei distanziarle ulteriormente in fase di ascolto ma è probabile che non lo farei sistematicamente...
La posizione dei diffusori non è ottimale (sono su uno dei due lati lunghi del rettangolo) ma devo fare di necessità virtù. L'impianto attuale, un po' vecchiotto, è il seguente:

Quando ascolto i cd il suono è abbastanza soddisfacente ma quando passo ai vinili la “musica cambia”. Il suono diventa meno definito, un po' impastato e con una preponderanza di basse frequenze che scompaginano la scena sonora. Preciso che ascolto maggiormente musica elettronica o comunque prodotta con strumentazione digitale, funk, jazz, funk, soul, hip-hop e new jazz (mi riferisco al revival jazz che ormai da qualche anno, partendo dall'Inghilterra, ha invaso un po' tutta l'Europa). In tale contesto le basse frequenze (ma anche la dinamica!) è vero che diventano sufficientemente protagoniste ma questo non c'entra nulla con la sensazione di confusione e di “rimbombo” che provo durante alcuni ascolti. Anche perché se ascolto i cd ciò non accade. Tralascio il tema di come vengano incisi oggi i vinili perché questo è un aspetto fuori dal mio controllo. Andiamo al dunque: l'obiettivo è suonare i vinili e continuare ad ascoltare i generi sopra citati godendone appieno. Ho abbandonato ormai da parecchi anni il supporto cd e, al momento, non ho intenzione di passare alla musica liquida.
Il tema è valutare i singoli componenti attuali ed il modo in cui lavorano insieme e identificare gli anelli deboli (o più deboli degli altri...) ma non ho le competenze per capire se il punto debole risieda nello stadio phono del Mira3 (questo però è il mio primo indiziato) o nella catena piatto-ampli-diffusori.
Potrei: Ho escluso il piatto perché penso che faccia abbastanza il suo dovere. Inoltre ho in casa altri due Technics sl1200mk2 (modelli vecchi ma perfetti) e secondo me questo mi darebbe opzioni da testare già in casa. Forse però mi sbaglio. In fondo la sorgente è sempre il punto d'innesco.
Non voglio spendere una barca di denaro. Non mi sono dato un budget ma consideri il punto di partenza. Ho intenzione di migliorarlo ma restando all'interno di una fascia media. Per darle dei riferimenti sui prezzi, ho letto un gran bene dell'Arcam A15 e delle KEF LS50 Meta e potrei permettermele e comunque potrei effettuare upgrade a step successivi. Su stadio phono non ho riferimenti. In generale, no usato perché non sarei in grado di valutare appieno lo stato di conservazione. Non sono un appassionato audio e questo mi obbliga ad affidarmi ai consigli degli esperti, per esplorare le soluzioni proposte e scegliere quella all'ascolto mi appaia preferibile. In sostanza, ho bisogno di essere accompagnato alla porta d'ingresso! Ho scelto lei perché leggo di tanto in tanto TNT e secondo me avete veramente un passo in più e amate quello che fate.
Mi dia per cortesia dei consigli, suggerendomi anche dei potenziali modelli da provare.
Grazie per la pazienza e un grosso in bocca al lupo per la vita!
Andrea - E-mail: andrea.f.vella (at) gmail.com

LC
Caro Andrea,
se i problemi si presentano solo con il vinile, evidentemente qualcosa non va nel trittico piatto/testina/pre fono. Sarebbe inutile sostituire i diffusori, visto che non soffrono dei problemi segnalati quando si suonano i CD. Prima di cercare di capire dove intervenire con eventuali nuovi componenti, però, io controllerei che il giradischi non sia troppo vicino ai diffusori o a uno di essi. Il suono confuso e rimbombante che senti potrebbe anche essere dovuto a un po' di rientro acustico. Il Planar, che è un telaio rigido, non smorza bene i suoni prodotti dai diffusori, pertanto è buona norma tenerlo lontano da questi. Ancora, verificherei che a risuonare non sia la base sulla quale è appoggiato. Se questi elementi di disturbo non fossero eliminabili, opterei per un nuovo giradischi, ma a controtelaio sospeso. Ancora, verificherei lo stato d'uso dello stilo, nel tempo potrebbe aver perso la capacità di tracciare bene i solchi, e le alte frequenze sarebbero le prime a soffrirne. Infine sì, un pre fono migliore potrebbe cambiare le cose (es. Black Cube Statement), in ogni caso sarebbe comunque un upgrade consistente, qualora non fosse risolutivo.
Tutto quanto detto, ovviamente, prescinde dalla qualità delle incisioni, immagino che i disturbi che segnali siano sempre presenti, con ogni disco. Qualora così non fosse, è probabile che la qualità dell'incisione e della stampa abbiano il loro ruolo. In questo caso, ovviamente, qualunque intervento tu operassi nel tuo impianto sarebbe sostanzialmente inutile. Un vinile che suona male, suonerà male sempre e comunque.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Come amplificare le Epicure 3.0
Gentile Direttore,
sono un suo lettore ormai da oltre 20 anni e consulto regolarmente ogni settimana la rubrica della posta, non è la prima volta che le scrivo ma voglio congratularmi ancora una volta con lei per il lavoro svolto, non capita spesso di vedere una linea editoriale immutata da così tanto tempo e sembra che lo rimarrà ancora in futuro, ancora complimenti.
Le scrivo per avere alcuni consigli su come amplificare delle Epicure 3.0, diffusori fermi da diverso tempo che in questo momento sono presso un tecnico specializzato per essere revisionati, mi sembra di capire che necessitino solo di una ribordatura agli altoparlanti. Per il momento vorrei utilizzare quello che ho a disposizione, cioè scegliere fra due finali Rotel, RB 960 BX e RB 970 BX (residui di un vecchio home theatre ormai dismesso), che preamplificherei con un amplificatore per cuffia Gold Note HP7 in quanto il produttore nel suo manuale lo definisce anche come preamplificatore di linea di qualità.
La prima domanda che le pongo è quale dei due finali preferire in quanto mi paiono pressoché identici non fosse altro per il fatto che il 970 utilizza un toroidale e ha un terzo di peso in meno, se uno fosse migliore dell'altro la prego di indicarmi su quale parametro della riproduzione dovrei focalizzare la mia attenzione affinché possa cercare di percepire le eventuali differenze.
La seconda domanda è relativa al Gold Note HP7 utilizzato come preamplificatore, è possibile considerarlo adeguato al finale e al resto dell'impianto o sarebbe opportuno sostituirlo con qualcosa di più adatto? Potrei in questo momento destinare al massimo 400/500 euro nel mercato dell'usato se il passo in avanti fosse nettamente sensibile.
La terza domanda, forse prematura ma evito di disturbarla nuovamente in futuro, è se un domani il budget per l'amplificazione potesse aumentare a 1000/1500 euro nel mercato dell'usato, quale sarebbe un'amplificazione che potrebbe rendere giustizia a questi diffusori? Un preamplificatore più performante? Un integrato di maggior qualità? Due Rotel 960 BX in mono (ne avrei la possibilità ma mi parrebbe poco utile per i miei livelli di volume di ascolto a meno che non migliori anche la qualità)?
Le aggiungo che il lettore cd è un Audio Analogue Maestro, ascolto a volume medio e prevalentemente Jazz e Classica.
La ringrazio per la cortese attenzione.
Michele - E-mail: news.informazioni (at) gmail.com

LC
Caro Michele,
belle le tue Epicure 3.0, meritano senz'altro di essere riportate in vita! Darei un'occhiata anche ai crossover, magari qualche componente è andato fuori specifiche. Per amplificarle, uno qualunque dei due finali Rotel andrà benissimo. Sono elettricamente molto simili, le caratteristiche tecniche dichiarate sono infatti le stesse, per quanto riguarda potenza, distorsione, fattore di smorzamento etc. Quale scegliere? Tendenzialmente ti direi il 970, che dovrebbe essere un po' più recente. Alla fine, però, altri sono i fattori che determinano la scelta: magari uno dei due ha avuto una vita più travagliata e i componenti sono stati stressati maggiormente, mentre l'altro ha maggiore vita residua (penso ai condensatori d'alimentazione, per es.). Che fare dunque? Ascoltarli entrambi, uno contro l'altro. Stessi brani, prima uno e poi l'altro. Valuta i parametri fondamentali: risposta in basso, pulizia in alto e livello di rumore residuo, un aspetto che potrebbe farti capire quale dei due ha componenti migliori e/o più nuovi. Il pre GoldNote andrà benissimo, ma se vuoi puoi tentare anche con un Tisbury Pre, semplice e ben suonante. Credo che in futuro potrai optare per un integrato di livello più elevato, da scegliere tra le proposte Rotel, se ti piace questa impostazione sonora, più fresca e luminosa, oppure per un integrato Audio Analogue (visto che possiedi già il lettore CD) per un'impostazione più calda e morbida. Una volta rientrati in servizio i diffusori, potrai capire quale impostazione prediligere, in base al loro suono.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Richiesta consiglio amplificatore Fosi Audio V3
Caro Lucio, prima di tutto ti rinnovo i complimenti per la rivista e per la tua competenza. Qualche anno fa ti avevo chiesto dei consigli per un impianto posizionato in maniera a dir poco indecorosa ma, anziché puntare tutto su un amplificatore per cuffie come da te suggerito, ho pensato bene di creare una nuova postazione di ascolto sulla mia scrivania con componenti molto economici. Dopo la tua recensione delle Lonpoo Lp42 non ho resistito e le ho acquistate (a 54 euro!!) insieme a un Fosi Audio V01B (Tpa 3116) con PC e dac Fiio olympus e10k a fare da sorgente insieme al lettore CD. Inutile dirti che la soddisfazione è stata enorme e che ormai l'impianto principale lo utilizzo solo per qualche sporadico ascolto in vinile. Il motivo per il quale ti scrivo è legato alla tua recensione del
Fosi Audio V3. Il V3 mi incuriosisce molto, sicuramente ha dei componenti di maggiore qualità e da un punto di vista estetico lo trovo anche molto più bello. Rispetto al Tpa 3116 quali differenze presenta in termini di timbrica? Secondo il tuo parere riuscirei a percepire dei miglioramenti (considerando anche l'uso che ne faccio) o il suo acquisto sarebbe una spesa inutile?
Ti ringrazio in anticipo per i suggerimenti che mi darai.
Un saluto,
Raffaele - E-mail: raffaele_raucci (at) libero.it

LC
Caro Raffaele,
per un ascolto da scrivania, in tutta sincerità, non vedo come possa essere necessario un Fosi V3. È possibile che sia migliore del tuo V01B, ma sentiresti la differenza? Francamente nutro qualche legittimo dubbio. Io, al tuo posto, sceglierei un ampli integrato dotato di DAC per semplificare l'impianto (eliminando il DAC FiiO) visto che in un impianto minimale e da desktop lo spazio risparmiato è sempre benvenuto. Anzi, per dirla proprio tutta, io ci avrei messo una coppia di Lonpoo LP42X attive e avrei eliminato tutto il surplus. Tra l'altro, le nuove hanno anche un DAC incorporato, con ingresso ottico, Bluetooth e HDMI. Tuttavia, viste le cifre in gioco, dovessi trovare un V3 in offerta a un prezzo irripetibile, un tentativo potresti anche farlo, senza però aspettarti miracoli. Qualora optassi per questa soluzione, non mancare di tenermi aggiornato!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Subwoofer per aumentare i bassi?
Buonasera,
scrivo per chiederle un consiglio. Possiedo da anni un impianto hi-fi, composto da ampli Atoll IN50, coppia di diffusori B&W CM4, lettore Audio Analogue Paganini e giradischi Rega Planar 2. L'impianto non mi ha mai pienamente soddisfatto. In contesti acustici (folk, world music ecc.) non lo reputo male ma in ambito rock e oltre (hard rock e metal) trovo renda malissimo, a mio giudizio suona estremamente sbilanciato sulle alte, le basse sono quasi totalmente assenti. Stavo pensando quindi di acquistare un subwoofer da abbinare alle casse. Pensa possa essere la soluzione giusta? o conviene acquistare un equalizzatore o più drasticamente sostituire un elemento della catena? E in tal caso cosa sostituire... casse o amplificatore?
Spero in suo graditissimo consiglio, grazie!
Paolo - E-mail riservato

LC
Caro Paolo,
i tuoi diffusori e il resto del tuo impianto non dovrebbero dar luogo a un suono povero di bassi e sbilanciato sugli alti. Se così è, il colpevole è probabilmente da cercare altrove: l'ambiente e/o il posizionamento errato dei diffusori. Senza foto e pianta dell'ambiente e dell'impianto mi è impossibile fare una diagnosi accurata e consigliare il da farsi. Di sicuro un subwoofer non servirebbe a molto: se i bassi mancano, non sono quelli che produrrebbe un subwoofer, visto che sia nell'hard rock che nel metal difficilmente ci sono basse frequenze particolarmente profonde. Tra l'altro, in generale i dischi metal non brillano per basse frequenze importanti, visto che tutta l'enfasi in fase di registrazione viene data alle chitarre. Inoltre, i tuoi diffusori dichiarano una risposta estesa fino a 38Hz (a -3dB), quindi il subwoofer sarebbe assolutamente inutile. A te manca la presenza del basso, e quella la devono dare i diffusori. Sono due casse da pavimento con doppio woofer in reflex, i bassi ci devono essere eccome, se non c'è niente di rotto! La soluzione è acquistare un amplificatore dotato di controlli di tono: aumenti i bassi e vivi felice! :-)
In alternativa, mi invii un paio di foto dell'ambiente e vediamo se si può fare qualcosa andando a cercare altri responsabili...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Scelta diffusori
Buongiorno Lucio,
Ti scrivo nuovamente per aggiornarti e chiedere un ulteriore consiglio. Mi sono finalmente trasferito nella nuova casa e sono riuscito a formare due impianti. Uno audio/video in salotto ed uno solo audio in studio. Ciò mi ha consentito di mettere il vecchio Dual in salotto e mi sono preso un Rega P6 per l'impianto principale. Per questioni estetiche e “famigliari” ho dovuto rinunciare a mettere le Ruark Swordsman II i nello studio (stanno troppo bene come satelliti posteriori in salotto) ed ho rispolverato un vecchio paio di Infinity per lo studio. Però queste ultime hanno cominciato a grattare e siccome sono trentacinque anni che le ho, pensavo di cambiarle...In attesa ho rispolverato le Focal 705. Mi aiuti nella scelta delle casse? Vorrei qualcosa delle stesse dimensioni delle Ruark (40 cm di altezza massima) e mi piacciono molto le seguenti:

Le ultime due però hanno il bass reflex posteriore e quindi le scarterei. Ho una decisa preferenza estetica per le Triangle e perché leggo che hanno degli ottimi bassi. Verrebbero pilotate sempre dall'Atoll IN50. Dimensioni della stanza 280x360 come da precedente mail che ti allego, assieme a qualche foto.
Aspetto tuoi consigli, grazie mille!
Franz - E-mail: franztiberini (at) gmail.com
[Sala d'ascolto]

LC
Caro Franz,
sono d'accordo con te nello scartare diffusori con bass reflex posteriore, visti gli spazi nei quali suonerebbero. In realtà, la posizione che hai scelto già rinforza i bassi, specie del diffusore di destra, che si trova confinato in angolo. Sia le Focal che le Triangle che hai individuato hanno un suono abbastanza aperto in alto, potrebbero essere entrambe delle buone soluzioni. Quel che non mi convince è il budget di spesa, decisamente troppo elevato per una sistemazione così castigata. Io, al posto tuo, non andrei molto oltre una coppia di Lonpoo LP42, in tutta franchezza. In ogni caso, qualunque scelta tu farai, cerca di isolare il più possibile i diffusori dal piano d'appoggio, con dei piedini smorzanti, altrimenti oltre a sentire la musica sentirai anche come suona tutto lo scaffale, specie in relazione alle basse frequenze. Infine no, non so dirti la differenza che passa tra le due versioni di Triangle Comete che hai menzionato, mi spiace.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Amplificazione Shengya
Sig. Cadeddu ben ritrovato. Lo dico subito: non mi piacciono i prodotti made in P. R.C. ed ho sempre evitato di comprarli a volte senza riuscirci. Detto questo vorrei un suo parere su un integrato(ne) cinese a marchio Shengya, Il 100watt ibrido in classe A 238ll, un bestione da oltre 30 kg che a mio modo di vedere suona in maniera splendida (ma non lo dica in giro....). L'ho ascoltato insieme ad altri due integrati molto molto famosi che a mio personale parere non raggiungevano il cinesino. Per non parlare del prezzo, un terzo. Devo dire che leggendo i componenti con cui è stato costruito tutto sembra tranne cinese (forse solo per la linea che devo dire è proprio brutta), transistor Toshiba, condensatori German Wima mkp series hi end, il chip CS 3310 del controllo volume dell'American Cristal corporation ed altra roba che non sto qui ad elencare. Mi piacerebbe sapere le sue impressioni. La ringrazio sempre per la gentilezza e la competenza delle sue risposte. Le auguro una buona giornata.
Giuseppe - E-mail: giusepperubino74025 (at) gmail.com

LC
Caro Giuseppe,
che la ChiFi abbia fatto passi da gigante in questi ultimi anni non è più un mistero per nessuno. Manca ancora un po' di logica commerciale e di continuità nei risultati, come ad esempio ho evidenziato nelle due prove dell'integrato Fosi V3, che suona benissimo, e del pre Fosi P3, che è assolutamente discutibile. Purtroppo non conosco il grosso integrato cui fai riferimento, che ha un costo non esattamente cinese. Immagino sia costruito bene e suoni altrettanto bene. Se lo hai confrontato con integrati famosi e ne è uscito vincente, non ho motivo per dubitare del tuo giudizio. Purtroppo non credo avrò modo di provarlo, perché al momento non rientra tra le mie curiosità, visto che ultimamente mi sto orientando verso prodotti che si possano sollevare con una mano sola :-)
Questo tipo di amplificazione, costruita con un eccesso di materiali pesanti ;-) ha secondo me fatto definitivamente il suo tempo. Come ha ammesso a denti stretti la
settimana scorsa un proprietario di McIntosh MA8950 (34 kg di ferro e VUmeter), confrontandolo una coppia di leggerissimi finali ZeroZone, non c'è più bisogno, per ottenere certe prestazioni, di esibizioni muscolari di un certo tipo, e di costi proporzionali al peso. Quando un paio di kg di finali in Classe D tira fuori 600 watt su 8 ohm, 800 su 4 e 1000 su 2 ohm capisci che tanto ferro comincia a mostrare tutta la sua inutilità, se mai ne ha avuta una. Vedi anche messaggio seguente.
In definitiva, goditi il tuo bestione e la tua musica preferita! :-)
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Buongiorno Lucio,
ti ho scritto più volte e hai sempre risposto con cortesia e attenzione; essendo di Guastalla (RE) vorrei chiederti se hai mai avuto occasione di sentire elettroniche MEL AUDIO, il cui progettista e realizzatore è proprio originario di Reggio Emilia.
Nel caso, mi farebbe piacere un tuo parere in merito.
P.S. Sono uno dei tanti che ha acquistato gli ZeroZone e trovo la tua recensione assolutamente calzante; il problema (non mio), rimane quello di riuscire ad ascoltare prodotti senza lasciarsi totalmente condizionare dal costo e dal blasone...T-AMP DOCET...
Grazie e buoni ascolti,
Gianluca - E-mail: fred01 (at) alice.it

LC
Caro Gianluca,
grazie per l'ennesimo feedback sugli ZeroZone! Per quanto riguarda Mel Audio, ricordo che in passato ci fu qualche contatto, ma per motivi vari non si è mai concretizzato. Mi sembra di ricordare che un lettore di TNT-Audio collaborasse con loro. Noi siamo sempre disponibili a provare prodotti, meglio ancora se italiani, che abbiano un buon rapporto qualità/prezzo. Ho dato un'occhiata al sito e mi sembra di capire che alcuni componenti siano più orientati verso la fascia alta del mercato, quindi non saprei. In ogni caso, noi siamo sempre a disposizione di tutti. Eviterei di recensire prodotti dal costo insensato, questo sì.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Tornano in studio anche i Judas Priest, icone dell'hard rock da decenni, visto che la band si formò nel lontano 1969! Il nuovo lavoro si intitola Invincible Shield, salito subito al primo posto in classifica in Germania, Finlandia e Svezia, al secondo nel Regno Unito e all'ottavo in Italia, segno che il metal classico è ancora nei cuori di tanti appassionati. Questa è “Crown of Horns”.

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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