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Nuovi diffusori da pavimento
Buongiorno, Direttore.
Mi chiamo Pasquale e sono un vecchio appassionato di Hi-Fi che dopo il pensionamento ha pensato bene di rispolverare l'antica passione.
Sono cresciuto negli anni 70' con la musica migliore del secolo scorso e con impianti dove il trio Thorens, Marantz e AR rappresentavano il sogno di ogni audiofilo. Attualmente, la mia catena hi-fi è composta da:
L'ambiente dove è collocato l'impianto è una sala hobby da 50 mq per 2,50 mt in altezza. Il locale ha la forma di un trapezio isoscele e la strumentazione e il punto di ascolto sul divano occupano la zona davanti alla base minore del trapezio. Le casse sono equidistanti tra loro e il divano di circa 2.40 mt. Non ho nessun problema a spostare i diffusori a mio piacimento distanziandoli dal muro o dalle pareti laterali in modo da trovare il giusto compromesso acustico. Sono presenti in ambiente una scala in muratura che porta al piano superiore, mobili vari, tappeti, camino, porte e finestre. Sono riuscito, utilizzando stands autocostruiti, cavo TNT FFRC, punte metalliche e largo uso di blu-tac tra stands e casse a trovare la giusta posizione alle AR.
Ti ho scritto per avere un tuo parere circa la capacità delle AR di sonorizzazione in maniera adeguata la sala hobby perché ho come la sensazione, non facilmente descrivibile, che le casse stiano lavorando al limite delle loro possibilità come la famosa 500, lanciata a 120 km/h sull'autostrada alla stessa velocità di una Alfa Romeo che tranquillamente viaggia alla sua velocità di crociera. Infatti, una volta che ho esagerato con il volume del Rotel ho dovuto portare le AR in laboratorio. A volume adeguato riesco ad ottenere una pressione sonora importante, la musica si diffonde bene, la scena musicale è ben presente e i bassi riprodotti dai woofer da 25 cm delle sospensione pneumatiche sono frenati e potenti.
Ho la possibilità con il mio budget di circa 650 euro di portarmi a casa i seguenti diffusori:
LC
Caro Pasquale,
grazie per la bella richiesta di consulenza: cortese, precisa e circostanziata senza essere inutilmente prolissa, con domande chiare e comprensibili. Magari fossero tutti come te! Il tuo ambiente di 50mq richiede sicuramente diffusori generosi per essere sonorizzato a dovere. È vero che il punto d'ascolto non è molto distante ma la cubatura è importante e va riempita, specie se ti piace ascoltare ad alto volume. Mi sembra comunque strano che abbia danneggiato le AR per colpa di un volume eccessivo, probabilmente i tweeter o i woofer hanno sofferto di più a causa dell'età avanzata. In ogni caso, credo abbiano fatto il loro tempo, pertanto una sostituzione potrebbe essere più che benefica. Tra i diffusori proposti darei la precedenza ai B&W 683 S2, diffusori generosi e sicuramente più precisi, dinamici e dettagliati dei tuoi vecchi AR. È un'ottima cosa che tu possa ascoltarli con il tuo amplificatore. Non scordarti i tuoi dischi preferiti. Per quanto riguarda invece l'upgrade del tuo sistema analogico, un pre fono esterno potrebbe essere una buona idea. La testina Audio Technica che hai acquistato ne trarrà sicuro beneficio. Una precisazione: il pre fono deve essere attivo per forza, si tratta di una testina MM, non puoi usare un trasformatore di step-up e, in ogni caso, la conversione RIAA non può che essere attiva. Ci sono tante soluzioni, che ogni settimana più o meno fanno capolino tra i nostri consigli, tutto dipende dal budget a disposizione. Se riuscissi, ad esempio, ad acquistare un Black Cube Statement avresti risolto. Per cifre più basse, forse terrei ancora per un po' in uso l'ingresso fono del tuo Rotel.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Daniele,
intanto grazie per l'utile feedback sui finali ZeroZone. Sei sicuro che col pre Tisbury il suono si sia modificato così tanto? Hai provato a ricollegare il DAC con controllo di volume e fare un confronto? Non fidarti delle prime impressioni, spesso sono sbagliate. Il Tisbury è estremamente trasparente - e come potrebbe non esserlo? - e passa tutto ciò che riceve. Di sicuro non perde di velocità al confronto con pre attivi ben più costosi, ad esempio. La gamma medio-alta è pulitissima, definita, certamente non indietro. I bassi dipendono un po' dall'interfaccia, forse - in generale - non sono la qualità migliore del Tisbury, ma di sicuro questo piccolo pre non addomestica il suono, come hai descritto tu. Per avere qualcosa di meglio temo dovrai investire un bel po' di soldi in un pre attivo di qualità molto elevata, il che rende un po' un nonsenso la bassa spesa con gli ZeroZone. Facciamo così: ricollega il DAC e fai un po' di prove A-B successive, meglio se non da solo, e vediamo se il Tisbury addomestica il suono come dici tu. Di sicuro non è accaduto nel mio impianto, perciò...
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Silvio,
se con casse diverse da un canale non arriva alcun suono, significa che il problema è nel finale. Probabilmente è intervenuta una protezione, o saltato un fusibile lato uscita altoparlanti. Il fatto che i Vu Meters si muovano regolarmente non è molto significativo, anzi direi che è un buon segno, probabilmente il danno è minimo. Porterei in assistenza il finale. Per maggiore sicurezza, però, visto che è il secondo amplificatore che defunge (e non è normale!) io farei controllare anche il pre e i diffusori, non vorrei ci fosse della continua in uscita dal pre o qualche cortocircuito nel cablaggio o nel crossover dei diffusori. Sarebbe un peccato riparare il finale e ritrovarsi punto e a capo successivamente.
Un modo semplice ed economico per individuare il colpevole in casi come questi è quello di tenere in casa un “muletto”, ad esempio un piccolo ampli in Classe D, di quelli da 20/30€, da collegare in caso di necessità.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Aldo,
come avevo previsto, non è facile aggiungere un subwoofer alle ottime Thiel CS 1.2. Se il Classé CAP101 ti ha regalato il risultato sperato, non farei altri esperimenti. Tieni quello e non pensarci più. Sostituire i CS 1.2 con gli 1.6 potrebbe non essere una buona idea: sono due diffusori molto diversi, dal carattere nitido e aperto i secondi, mentre i primi sono tendenzialmente più morbidi. O ti piace uno o ti piace l'altro. Se lo scopo fosse solo quello di incrementare i bassi, non ricordo gli 1.6 così tanto più performanti rispetto ai vecchi 1.2. Se volessi davvero fare un salto importante, e l'ambiente lo permettesse, meglio pensare a Thiel più impegnative, come le buone vecchie CS 3.6. In questo caso, però, tieni conto che staresti imboccando una strada pericolosa, fatta di altri upgrade, potenzialmente molto costosi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Richiesta parere dimensionamento casse
Buongiorno, ho letto l'articolo sul dimensionamento delle casse. Le chiedo, se possibile, gentilmente un parere. Possiedo un impianto hifi Denon Ceol n10, che ha come potenza indicata 55w. Stavo pensando di acquistare due diffusori acustici passivi a tre vie. Stavo pensando alle Indiana Line dj308 (consigliano amplificatore dai 30 ai 140w). Ho il dubbio che il mio ampli sia sottodimensionato. Cosa ne pensa? Mi consiglia diversamente?
Grazie per l'eventuale parere!
Un saluto,
Simone - E-mail: pisusim76 (at) gmail.com
LC
Caro Simone,
cosa non ti è chiaro di quell'articolo? Mi pare sia scritto abbastanza esplicitamente che la potenza dell'amplificatore e il range di potenza gestibile dichiarato per i diffusori siano due parametri abbastanza ininfluenti. Un amplificatore da 50 watt è decisamente sovrabbondante per i tuoi scopi, specie se teniamo conto del fatto che i diffusori che hai scelto dichiarano una sensibilità di ben 93dB/w/m. In altre parole, già con 20 watt dovresti essere in grado di organizzare una festa danzante in casa. In definitiva, stai pure tranquillo, in termini di potenza e di pressione sonora ottenibile non avrai alcun problema. Semmai, mi chiedo come mai abbia scelto dei diffusori così particolari e pensati per scopi non esattamente audiophile, come la stessa sigla lascerebbe intendere. Li hai ascoltati?
Spero di esserti stato utile e tienimi aggiornato sugli sviluppi,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giovanni,
dubito che un DAC possa darti più punch, così come un amplificatore più potente sarebbe sostanzialmente inutile. Realisticamente stai usando solo una frazione della potenza esprimibile dal tuo Audiolab 6000A. Cosa stai cercando esattamente? Più bassi? (come tutti, ultimamente, sembrerebbe!). Se questo è l'obbiettivo, meglio passare direttamente a diffusori da pavimento, magari ancora della stessa serie di Elac. In alternativa, potresti provare a integrare le Elac con il loro subwoofer “intelligente”. Il modello Elac Sub 3010, ad esempio, tramite un microfono e un'app, può calibrare il suo intervento in ambiente, integrandosi perfettamente coi diffusori. Tutte le altre soluzioni sarebbero dei costosi palliativi, sostanzialmente inutili. Il punch, come lo chiami tu, non è però da correlare a un semplice aumento dei bassi, semmai dell'impatto sonoro complessivo, coinvolgendo in questo senso anche dinamica e velocità d'esecuzione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giovanni,
mi spieghi a che ti servirebbe un altro impianto che realisticamente suonerà peggio del primo? Sull'ampli Advance hai già espresso il tuo verdetto e suona peggio dello Yamaha. Con un'altra coppia di casse non suonerà meglio. Ti ritroverai con due impianti, dei quali uno assolutamente inutile, e 1500€ in meno sul conto corrente. Anzi, 2500, visto che l'Advance lo potresti rivendere a circa un migliaio di euro. A che serve tenerlo con te? A bearti con la danza dei VU meter colorati? Non sarebbe forse più logico venderlo, e aggiungere quei 1500€ per acquistare un altro componente per l'impianto principale? Ad esempio, una nuova sorgente, migliore, oppure un DAC o dei cavi migliori. O dischi e biglietti di concerti! Lo scopo di questa passione dovrebbe essere quello di ascoltare la musica nel miglior modo possibile col budget che abbiamo a disposizione, non ascoltarla in N-mila modi diversi, tutti peggiori. Davvero, credimi, ma faccio una fatica enorme a capire la logica di queste operazioni e pertanto non solo non le avvallo, ma mi rifiuto di dare consigli per intraprendere una strada completamente priva di senso logico, economico e tecnico.
Comunque niente è perduto, sono sicuro che qualche zelante rivenditore sarà ben felice di separarti da quei 1500€ ;-)
Spero di esserti stato utile (ne dubito),
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giovanni,
disattento lo sei di sicuro. Se avessi 1000 € per ogni volta nella quale questa domanda è apparsa su questa Rubrica il problema della raccolta fondi e delle donazioni per TNT-Audio sarebbe già risolto da tempo ;-)
Faccio chiarezza per l'ennesima volta: intanto non esiste un impianto di riferimento “di TNT-Audio”, semmai esiste quello mio personale. Questo, negli ultimi 25 anni, è rimasto gelosamente segreto, e così le sue evoluzioni. Il motivo è sempre lo stesso: mai vorrei che le persone acquistassero dei componenti solo perché fanno parte dell'impianto di un recensore. La scelta di un componente è da valutare nel contesto, mai in termini assoluti, è questa l'essenza della nostra mission, da sempre. In secondo luogo, un impianto da “recensore” è un sistema particolare, tipicamente con tanti componenti, necessari per consentire la flessibilità sufficiente per poter recensire qualunque componente dovesse capitare. Se non dovessi recensire apparecchi, il mio sistema sarebbe probabilmente più semplice. Inoltre, il mio è un ambiente particolare, trattato, e isolato. Questo significa che, ad esempio, i miei diffusori potrebbero essere molto problematici da inserire in un ambiente normale. E immagino già cosa accadrebbe: “Eh, però direttore, io ho comprato le sue casse, ma non suonano come dice lei! Qui rimbomba tutto!” Quindi: grazie ma...no, grazie. Conosco i miei polli, e preferisco vivere sereno. L'unica cosa che posso dirti è che possiedo un solo impianto, ma faccio ruotare diversi componenti che uso per riferimento in diverse classi di prezzo. Per esempio: se devo recensire dei piccoli bookshelf economici, diciamo sotto i 100€, le Lonpoo LP42 sono sempre a portata di mano, più qualche altro modello economico. Sarebbe infatti inutile fare un confronto con diffusori più costosi. Lo stesso dicasi per le sorgenti e le amplificazioni. Come vedi, un elenco di componenti in uso sarebbe assolutamente inutile, e potenzialmente fuorviante per chi legge. Infine, a rendere ancora più inutile questa potenziale lista della spesa (...“ce l'ha lui, lo compro anch'io!”), c'è il fatto che alcuni prodotti del mio impianto non sono neppure distribuiti in Italia.
Ora vediamo quanto tempo passa da altra richiesta analoga :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Nuovo impianto economico e varie
Buongiorno Lucio,
prima di tutto ti voglio fare un po' di meritati complimenti, ti seguo ormai da tanto tempo e trovo in ciò che scrivi e fai competenza, integrità, determinazione e disponibilità.
A proposito dei tuoi suggerimenti musicali, ho il cd "One night live in New York", venduto e firmato (scarabocchiato) da Popa Chubby durante un concerto a Roma circa 20 anni fa. Non era ancora molto conosciuto, eravamo in pochi a vederlo. Devo anche dire che apprezzo le performance di musicisti semisconosciuti e non tirate a lucido come esecuzione, ad esempio queste:
youtu.be/2MZTugi1KEs?si=0ZmCxMEgzDXYRvTW e youtu.be/vvlNHwmIirI?si=hoyqp-DngAY2BWgs.
Dopo tanti anni di stasi ho acquistato una nuova catena low-fi per giocare un po'. È composta da WiiM come streamer (FLAC su NAS, Tidal etc), Fosi V3 e Elac Unifi UB 5.2, un tre vie con mid e tweeter concentrici e woofer tagliato a 200 Hz.
È finita che ha mandato in pensione Nuforce DDA 120 e Mordaunt Short Mezzo 6 (declassati a sistema home theatre in altro ambiente). Con rock e simili c'è più dinamica e velocità, come ricostruzione della scena sonora in generale non c'è confronto. Le Elac riescono a sonorizzare spazi grandi senza difficoltà, con il V3 32v che le gestisce bene pur essendo un carico non facilissimo.
Il Nuforce con brani impegnativi ad alto volume con le Elac va in protezione. Con altri generi il confronto tra i due impianti non è così impari, la focalizzazione comunque resta superiore (merito prevalentemente delle Elac).
La nuova catena mi è costata circa un quarto di quella che ha mandato in pensione...
Un caro saluto,
P.S. A mio avviso hai fatto benissimo, con la partecipazione di qualche lettore competente, a porre un argine sin da subito agli apparati di rete "hi fi".
Ludovico - E-mail: lgiuseppi (at) libero.it
LC
Caro Ludovico,
grazie per le belle parole e per il prezioso feedback, sia musicale che audiofilo! Fa piacere vedere che in campo HiFi il progresso qualcosa di buono lo stia portando, specie in fascia medio-economica. Il Fosi V3 è veramente un “grande” amplificatore e su Elac non c'è bisogno di spendere altre parole di elogio. Andrew Jones sta regalando al marchio tedesco una fama che fino a pochi anni fa poteva soltanto immaginare. Mi sorprende un po' che riescano, le sue UniFi 5.2, a fare meglio delle Mordaunt Short Mezzo 6 in gamma bassa, dove woofer e litraggio di maggiori dimensioni dovrebbero avere la meglio sulle piccole Elac da supporto. Non dubito, invece, che in gamma medio-alta possano fare molto meglio, così come in termini di immagine tridimensionale. Infine sì, concordo con te che la deriva dell'audio in rete, con riferimento a cavi USB ed Ethernet, server, modem e quant'altro, andasse un po' ridimensionata. Non durerà molto, temo, e mi aspetto qualche altro quesito in tema informatico in tempi brevi. Ad esempio: “Quale miglior provider Internet per avere dei bassi potenti e profondi? TIM, Fastweb o Vodafone? Ho letto un po' ovunque che Iliad sia più consigliabile per il jazz acustico...” o ancora: “Quale fibra “ottica” devo far installare per avere una migliore focalizzazione dell'immagine?” e “Quale modem per far suonare meglio The Dark Side of the Moon?” Tanti audiofili non si rendono conto di quanto siano paranoici (e un filo ridicoli) in maniera preoccupante.
Grazie per il feedback e buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
due amici ci regalano a Natale un Lenco L75 in ottimo stato, sapendo di fare cosa gradita.
Mi ricordo immediatamente del vs articolo sul restomod del Lenco e comincio a cercare, quanto riportato, in rete. Per iniziare una bella pulizia della macchina. Ordino da Audiosilente una delle sue pulegge e la modifica all'albero con sfera in ceramica e non in acciaio. Le velocità erano abbastanza corretta ma il motore e la meccanica erano un disastro. Con motore spento si selezionava il 78, si accendeva e sembrava partisse il programma di centrifuga della lavatrice di casa. Si cambia puleggia, si regola la molla che la tiene in tensione, si pulisce il fondo del piatto, lì dove attacca la puleggia, con dell'alcool. Miracolosamente funziona tutto abbastanza bene, con un po 'di rumore a 45 e 78 giri. Si passa alla lubrificazione, dopo aver pulito, dell'albero e del motore elettrico. Bene, abbastanza preciso e soprattutto silenzioso. Compro, fatti a mano, disco in acciaio di rinforzo dell'asse del perno del gira e i v-block del braccio in ottone. Lo shell originale è di una tristezza unica, lo guardi e si piega. Lo compro in UK, nero, molto ben fatto e rigido. Compro inoltre gomma piombata da 3mm circa presso un magazzino di materiale edile e mi diverto a tagliare pezzi con le forbici, attaccandoli con il vinavil sul fondo del telaio negli spazi vuoti dove non ci sono parti in movimento, anche sul motore. Il telaio non suona più come una campana. Si cambia il cavo elettrico e si fanno due fori dietro al mobile con i connettori RCA, così da permettere l'uso di buoni cavi. Sandwich tappetino in pelle di Audiosilente e tappetino in fibra di carbonio, questo a contatto con il disco. Testina Ortofon 2M Blue, sta su Amazon a 199€, un rapporto qualità prezzo imbarazzante. Si da via agli ascolti e alle danze. Via via che la Ortofon rodava, riscopro i miei dischi e soprattutto capisco cosa vuol dire PRAT. Ragazzi da bambino ascoltavo con la valigetta Lesa a valvole. Poi da adolescente con il Lesa di mio padre che povero era un bel disastro. Compro a 17 anni, senza uscire da casa per mesi e mettendo da parte la mia paghetta, il Technics 2000, apparecchio dell'anno, il mio primo gira serio, alla folle cifra di 150mila lire. Dopo anni di onorato servizio, prendo un Project basico, lo modifico e lo tengo qualche anno. Lo vendo e mi prendo un bel Thorens 145, anche questo dopo qualche modifica/miglioria viene venduto per prendere uno splendido Thorens td 350, oltre 3mila euro. Testina Goldring 2500 e braccio modificato dalla Origin Live in UK e montato un peso decentrato. Il 350 mi fa godere per una decina d'anni, fino a quando non scopro il suono della puleggia. Pazzesca la dinamica, la velocità di esecuzione, e chi aveva mai sentito nulla del genere, non si smette di alzare il volume, la stanza sempre più grande, piena di gente e di strumenti musicali. Beh il Thorens è in vendita e oggi ho messo la Black al posto della Blue. Questo fantastico giradischi merita una signora testina.
Un abbraccio e buona musica a tutti.
Dario - E-mail: dario.nardacci (at) gmail.com
LC
Caro Dario,
complimenti per tutto il lavoro fatto e per la bella lettera piena d'entusiasmo, che ci fa ricordare come possa essere sano e divertente questo hobby. Sono lieto che il nostro articolo sulle modifiche ai Lenco 75 ti sia stato d'aiuto.
Continua a seguirci e buon ascolto!
Lucio Cadeddu
I tre fratelli Followill (più il cugino Matthew Followill) ovvero i Kings of Leon, dopo aver venduto oltre 20 milioni di dischi, pubblicano il loro nono album, intitolato Can We Please Have Fun. Difficile scegliere uno dei 12 brani che compongono il lavoro, ma questa Split Screen è veramente una splendida, lunga ballata rock.
Archivio!
Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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