Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 16/11/2024 - 23/11/2024

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  1. Upgrade alimentazione giradischi
  2. Re: Stilo sensibile all'usura dei dischi
  3. Re: V3 mono: prezzo, ingresso bilanciato, alimentatore/i
  4. Roma Hifidelity e Gran Galà 9/10 novembre
  5. Settaggio testina MC
  6. Consigli per miglioramento impianto
  7. La maledizione dell'audiofilo!
  8. Pensionato incasinato
  9. Semplificazione impianto
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

Upgrade alimentazione giradischi
Caro Direttore,
è un piacere leggere la rubrica della posta e gli articoli di approfondimento di TNT-Audio, è un rito settimanale che compio sempre ascoltando il mio impianto, che è cresciuto nel tempo, anche grazie ai preziosi suggerimenti carpiti su TNT. Quale migliore immagine per attestare il valore della Rivista? :-)
Sono un appassionato di hi-fi e soprattutto di giradischi. Recentemente sono rimasto incantato dalla rilettura dell'articolo in 3 puntate di Geoff Husband relativo allo sviluppo del giradischi di Pierre Lurné, l'Audiomeca Belladonna. Lessi gli articoli anni fa, ma non colsi l'importanza delle informazioni riportate. Si tratta di un quantitativo di considerazioni, consigli costruttivi, ed idee eccezionali...una sorta di Bibbia dell'analogico...che rendono omaggio all'approccio di questa rivista, che da anni propone un prodotto che alimenta una cultura, sì di nicchia, e prova ed aprire le teste di noi lettori. Grazie!
Scrivo - e non è la prima volta - ponendo un quesito che non so se possa essere di interesse diffuso e se, pertanto, godrà di una pubblicazione sulle pagine di TNT-Audio. Sono entrato, casualmente e fortunatamente, in possesso di un alimentatore per giradischi con motori da 110V. Si tratta dell'Orbit 1 della Heed, casa ungherese piuttosto quotata per i suoi prodotti. A differenza del suo fratellino Orbit 2, l'1 non è un plug and play. Infatti, nella confezione si trovano schemi di adattamento dei circuiti dei vecchi Rega P2, P3 e P25 dotati di motori da 110V. Purtroppo questi schemi non fanno al caso mio, dal momento che la mia idea è di interfacciare l'Orbit 1 al mio Thorens TD160 dei primissimi anni 70.
Vale la pena rilevare che ho già effettuato diversi upgrade al TD160, diciamo quelli principali e più diffusi, oltre al cambio del braccio originale TP16 con un Onyx della Origin Live con cablaggi upgraded sempre by Origin Live e pre Lehmann Black Cube con alimentatore esterno. Il Thorens così upgradato, su stampe di qualità, ha un piglio che supera in dinamica, immagine e piacevolezza d'ascolto anche il lettore CD Naim CD5. Suona veramente bene. L'ho tarato con pazienza certosina, oliato, e ora rimuovendo la cinghia il piatto impiega quasi 2 minuti a scendere da 33 giri a zero. Credo sia un parametro di tutto rispetto. Sono veramente impressionato da quello che può ancora fare una macchina vecchia più di 50 anni...inviterei tutti a considerare macchine del genere per la propria sezione analogica...
Al di là dell'entusiasmo che ho verso il mio giocattolo, che mi potrebbe relegare fra gli audiofili felici (:-)), il solo essere entrato in possesso del citato Heed Orbit 1 mi "costringe" a dover fare un ulteriore step di upgrade...spero tu possa capirmi...
Il circuito del Thorens è abbastanza banale, credo tu ne sappia qualcosina (:-))...e leggendo nel web, e sullo stesso sito di Heed, interfacciare l'Orbit 1 al Thorens sembrerebbe una operazione possibile, attraverso una piccola modifica al circuito interno del giradischi. Mi pare di "capire", dalle letture su forum e qualche sito, che debba essere rimossa la resistenza per il cambio di fase posta prima del motorino del giradischi...???. Ovviamente non avendo certezze, mi sto esimendo, ad approcciare alla modifica. Temo di combinare qualche danno!? E l'Heed continua a guardarmi in silenzio :-)
Ho scritto anche alla Heed a ad Audeus, l'importatore italiano di Heed, come risolvere la questione che pongo, senza purtroppo ottenere da loro risultati o risposte utili, al di là della cortesia dimostratami, per cui li ringrazio pubblicamente...
Le chiedo, avrebbe per caso qualche suggerimento su come far convivere l'Orbit 1 col TD160? So che l'Orbit 1 nasceva anche come compagno di avventure del Linn LP12 in alternativa ad alimentatori esterni più costosi. Un'idea su quale sia la modifica da attuare? Sempre che l'interfacciamento sia possibile...ma mi domando se va bene con i motori Rega e Linn da 110V, perché col mio Thorens non dovrebbe? Tentare di disturbare lei e magari qualche altro redattore su questo tema, mi è sembrato doveroso.
Con l'occasione, le domando, qual è il suo pensiero sugli alimentatori esterni per giradischi, compresi quelli vintage come il mio Thorens?
Ringrazio anticipatamente per la lettura e la disponibilità di ascolto...
Un caro saluto,
Giacomo - E-mail: vanvim0207 (at) gmail.com

LC
Caro Giacomo,
grazie per le belle parole dì apprezzamento, speriamo di meritarle sempre. Un alimentatore di qualità superiore farà funzionare meglio il tuo TD160, per il semplice motivo che la velocità di rotazione diventa più stabile e meno sensibile a interferenze esterne. Puoi usare certamente l'Orbit 1 per il tuo Thorens, ma il condensatore utilizzato per fornire lo sfasamento deve essere rimosso dal circuito del motore. Condensatore, non resistenza. Ti consiglio di rivolgerti a un tecnico esperto di giradischi, onde evitare di far danni. La Heed fornisce su richiesta lo schema da seguire, ne ho visto un paio per giradischi Rega di diverso tipo. Per maggiore sicurezza attenderei la risposta di Heed, ma un qualunque tecnico esperto in giradischi, ad esempio
AudioSilente del bravo Simone Lucchetti a Roma, sarà certamente in grado di darti una mano, prova a sentirlo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: Stilo sensibile all'usura dei dischi
Grazie Direttore per la
risposta in merito alla Shure schizzinosa, anche se avrei piacere di precisare che non sono un moltiplicatore di apparecchi, anzi, la semplicità del mio impianto direi che lo provi, semplicemente sto cercando di decidere quale giradischi tenere. Purtroppo temo di essere rimasto fuorviato dalla solita montagna di opinioni internettiane che indicano Shure come quasi un santino intoccabile, ma data la mia iconoclastia...
Più seriamente quindi il ballottaggio sarebbe, a parità di Rega Elys 2, tra il Thorens e un Pro-Ject Debut Pro con un paio di upgrades ufficiali della casa.
Come sempre La ringrazio e porgo cordiali saluti
Riccardo - E-mail: malvagiglio (at) gmail.com

LC
Caro Riccardo,
dove hai letto che la Shure M95 è assurta allo status di testina leggendaria? La V15 lo È, in qualche misura, ma le sue sorelline povere non meritano così tanta venerazione. La migliore M95 era quella con lo stilo iperellittico HE ma anche questa non si avvicina alle prestazioni della V15. Comunque sia, capisco bene che in rete si trovino affermazioni fantasiose come quella riportata, non è diverso da altri settori. Per citare un esempio che conosco bene, basta imbattersi in pagine che glorificano le piccole utilitarie sportive del passato, definite da tanti nostalgici come schegge, missili e altri sostantivi ridicoli come questi, se riferiti ad auto che a malapena riuscivano a staccare 12 secondi sullo 0-100, una prestazione oggi tranquillamente a disposizione di utilitarie qualunque, ad esempio una semplice Punto Evo 1.3 o una Suzuki Swift 1.2, che pochi credo definirebbero scheggia. Già una Yaris 1.5 VVTi scende sotto i 10 secondi nello 0-100 (meglio di una Golf GTi prima o seconda serie, per dire), una prestazione inarrivabile per la vecchia glorificata A112 Abarth, che si fermava a 11.4 secondi, mentre la 127 Sport 70CV arrancava a 13.3 secondi (un'eternità), peggio di una Smart. Traslando il ragionamento nel campo HiFi, le cose non cambiano: la nostalgia e l'ignoranza fanno il resto.
Tornando al tuo caso, io mi terrei il ProJect Debut Pro e dormirei sonni tranquilli.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Re: V3 mono: prezzo, ingresso bilanciato, alimentatore/i
Ciao Lucio,
in merito all'E50, DAC con controllo volume che menzionavo nella mia precedente, queste sono le specifiche:

[E50 specifiche tecniche]
Si tratta di un dispositivo bilanciato a livello circuitale. Circa il guadagno dei Fosi V3 mono, tu scrivi: “Oltretutto, l'ingresso bilanciato nei Fosi V3 mono abbassa il guadagno a +20dB, un fattore da non trascurare se si ha bisogno di tanta potenza”. In realtà con l'E50 si troverebbero in ingresso un voltaggio doppio utilizzando la connessione bilanciata, che corrisponde al modulo della tensione differenziale. Il DAC esce con +2 ed ha 0 ground in sbilanciato; +2 e -2 danno invece 4 in bilanciato, come da tabella. A memoria 1V in più dà +6dB, quindi il gain sull'XLR dei V3 di +20dB supererebbe già il +25dB dell'RCA; a spanne credo che i 2V permettano all'XLR quantomeno di avvicinarsi al +31 selezionabile con l'RCA.
Sperando di non aver scritto cose imprecise, ti saluto cordialmente.
Salvo - E-mail: saf.a7.4 (at) gmail.com

LC
Caro Salvo,
grazie per le precisazioni. Hai ragione, è possibile che in bilanciato il guadagno si avvicini a quello massimo dello sbilanciato, se le tensioni indicate da specifiche sono veritiere e se non ci sono problemi di adattamento dell'impedenza. Continuo a pensare che questa moda del bilanciato sia abbastanza superflua. È vero, lo standard RCA non è un granché ma perché spendere di più e complicare gli apparecchi con questa doppia opzione RCA/XLR? Fino a certi livelli di spesa mi pare una complicazione inutile. Il bilanciato ha degli innegabili vantaggi, ma fintanto che i cavi RCA sono ben schermati e corti (tipicamente 1 metro) la migliore schermatura consentita dal bilanciato è inutile. Ti invito a leggere quest'ottimo
articolo sul tema, a cura di Christiaan Punter (editor di HiFi Advice) che analizza, anche dal punto di vista della qualità del suono, le due tipologie di collegamento. Il finale è particolarmente istruttivo.
Grazie per il prezioso feedback!
Lucio Cadeddu

Roma Hifidelity e Gran Galà 9/10 novembre
Buongiorno Direttore. Innanzitutto complimenti inevitabili e doverosi per la indispensabile attività di TNT Audio. Indispensabile perché ha soprattutto una valenza morale. In tempi dove la ricchezza è nelle mani di pochi ed il potere di acquisto medio è risicato, recensire una HiFi terrena ed accessibile è opera meritoria. Inoltre, ritenendo personalmente il consumismo una delle forme peggiori di manipolazione di massa, scovare prodotti dall'elevato rapporto qualità/prezzo aiuta a modificare l'atteggiamento nei confronti di questo hobby e non solo.
TNT-Audio quindi, pur trattando di un settore specifico quasi non indispensabile (l'hifi è un gioco, ma le cose inutili sono spesso le più utili perché aiutano a vivere meglio), arriva ad avere il merito di risvegliare le coscienze annebbiate dai consumi, del marketing. E veniamo alle fiere HiFi. Nel fine settimana del 9/10 novembre a Roma se ne sono tenute due contemporaneamente (Roma Hifidelity e Gran Galà). Anche se la breve distanza tra le due, 15 minuti teorici che col traffico romano insostenibile anche di sabato potevano diventare 60, fa sospettare un accordo o l'uno che si aggrappa al traino dell'altro.
Il problema di queste fiere è che, per le condizioni in cui vengono svolte, penalizzano pesantemente i prodotti esposti. E la localizzazione di una delle due, Spinaceto Tor de Cenci, è veramente pessima: parcheggiare è difficilissimo. La confusione all'interno è insopportabile, almeno a Roma, ed una serie di variabili negative rendono inutili queste manifestazioni: salette non trattate e messa a punto approssimativa degli impianti (quell'affinamento, detto "fine tuning", indispensabile).
Sono sicuro della bontà di tutti i diffusori e delle elettroniche esposte, ognuna con le sue peculiarità (sorvoliamo sui listini). Però in queste manifestazioni non sono messe in condizioni di esprimersi. Non a caso la saletta più accettabile (al Roma hifidelity) era quella con i diffusori Indiana Line con ampli Exposure e streamer Wii. Era l'impianto più facile da mettere a punto e le dimensioni e l'arredo erano quelle di un normale salotto dove entravano non più di tre o quattro utenti alla volta.
Anche la saletta full Yamaha non era male, per una comprensibile sinergia dei componenti. Piuttosto che alle fiere HiFi sarebbe meglio allora recarsi in un negozio molto ben fornito (pochi ormai), magari con qualche saletta trattata, ed assaporare con calma diffusori ed elettroniche.
Immaginiamo l'impianto di ciascuno di noi, pazientemente composto ed affinato, ed una serata tra amici a casa propria (ad esempio un rinfresco di compleanno, venti persone in salotto). Nella confusione inevitabile: mogli che parlano d'altro, TV accesa, ragazzini vocianti, qualcuno parla al cellulare, qualche invitato poggia il bicchiere di prosecco o il piatto con la torta su un diffusore, ci chiedono di mostrare le meraviglie del nostro impianto. Siamo costretti anche ad alzare il volume per fare arrivare qualcosa. Il risultato in queste condizioni sarà inevitabilmente scadente. Ecco, basta moltiplicare per diecimila una situazione del genere per ottenere il disastroso risultato di una fiera HiFi.
Grazie.
Un caro saluto,
Andrea - E-mail: albicocco.curaro (at) libero.it

LC
Caro Andrea,
sono sostanzialmente d'accordo con te, quasi impossibile sentire qualcosa di accettabile in un contesto simile. E allora, forse, queste non sono altro che vetrine sonore per windows shopper, che mostrano apparecchi luccicanti e muscolosi, giusto per solleticare le voglie degli acquirenti. Nessuno scandalo, in un mondo di voyeur dove ormai spopola il tristissimo fenomeno dell'unboxing ovvero dei video su YouTube (o altrove) dove qualcuno apre la confezione o l'imballo di un prodotto. Ho dedicato un
articolo, proprio questa settimana, a questa follia. Questa pluri-masturbazione collettiva - ancorché solitaria - meritava un approfondimento. D'altra parte, se ci pensiamo un attimo, non è diverso da ciò che accade - da sempre - alle mostre di auto, moto o biciclette, tutte rigorosamente in esposizione statica, spesso abbinate all'esposizione di corpi provocanti. Non critico, mi limito ad osservare. Ma allora, dico io, perché non fare lo stesso coi prodotti HiFi? Li mettiamo tutti in stand statici e rigorosamente spenti, magari con qualche donnina poco vestita (o maschietto, per par condicio) ammiccante, e il gioco è fatto. Così gli audiofili potranno rifarsi gli occhi, sognare di portarsi in casa casse e amplificatori grandi come lavatrici e frigoriferi a doppia anta, avendo finalmente tutta la libertà di poter discutere e chiacchierare tra di loro senza il fastidioso disturbo della musica. Al massimo col sottofondo di The Dark Side of the Moon, giusto per sentirsi a casa.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Settaggio testina MC
Caro Lucio,
Perdonami il disturbo ma veramente non so a chi chiedere aiuto. Ho acquistato una Sumiko Blue Point 3 alta uscita le cui caratteristiche sono allegate ed ho un Lehmann BC acquistato oltre 10 anni fa usato e quindi con gli switch interni. Ti ho allegato una foto del settaggio che ho usato. La mia perplessità riguarda il fatto che rispetto alla precedente testina una DL103 questa Sumiko si sente estremamente più forte al punto che il pre Nuforce a due telai non posso metterlo oltre 2 di volume. Il suono di per sé mi pare vada bene anzi molto bene, ma avevo questa perplessità rispetto al gain che mi sembra incredibilmente maggiore di prima. Ho provato a cercare in rete ma non ho trovato nulla.
Più che altro ho paura di rompere qualcosa!
Grazie e scusa ancora,
Adriano - E-mail: ad13091999 (at) gmail.com

LC
Caro Adriano,
la tua Sumiko Blue Point 3 è una MC ad alta uscita, pertanto va trattata esattamente come un MM. È ovvio che suoni più forte di una DL103, che è una MC a bassa uscita. Se guardi infatti il carico raccomandato per la Sumiko è quello solito di una MM ossia 47kOhm. La sua uscita è pari a 2.5 mV, assimilabile a quella di una MM. Pertanto sul Black Cube dovrai reimpostare tutto seguendo le indicazioni valide per una testina MM. Vedrai che tutto torna a posto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Consigli per miglioramento impianto
Buongiorno Direttore,
volevo chiederle un parere sulla mia catena e su come migliorarla. Premetto che fino a qualche giorno fa, essa era composta da:

Sinceramente lo usavo poco, soprattutto per problemi di carattere condominiale e per evitare il mal di testa di mia moglie causato dal livello del volume a cui mi piace ascoltare. Un giorno, grazie ad un'offerta sull'amazzone, ho comprato le cuffie HiFiMAN HE6se, caratterizzate da alta impedenza. Il NAD non riusciva a pilotarle tramite l'uscita cuffie, e nemmeno il successivo acquisto Topping DX3pro si è rivelato sufficiente. Così ho restituito il Topping e ho preso un adattatore di impedenza Hifiman He Adapter in modo da collegare le cuffie all'uscita diffusori del Nad. In questo modo le cuffie suonano ed è un bel sentire, anche perché non ho il problema dei volumi di ascolto.
Adesso volevo fare qualche passetto avanti, in ottica di miglioramento della qualità di ascolto e di comodità d'uso. Sono in attesa del Fosi Audio ZD3 (comprato in attesa della sua recensione) e ho in mente anche l'acquisto di uno streamer, come il Wiim Ultra di cui sento parlare bene (sia per evitare di dipendere dal pc, sia per provare la correzione ambientale). O magari lei mi potrà dare qualche altra idea da valutare.
Mi chiedevo se valesse la pena sostituire il NAD con un nuovo ampli, ad esempio con due Fosi v3 mono o con un v3 stereo o qualcos'altro, o se per avere un miglioramento dovrei pensare a qualcosa di molto più costoso.
Oppure, se valesse la pena integrare il NAD (lasciandolo per le Klipsch) con un ampli cuffie e lasciare perdere l'adattatore di impedenza. Tuttavia, in questo caso, ci sarebbe il problema di quale ampli scegliere. Da quello che ho letto, per gestire al meglio le cuffie servirebbe un ampli dal costo di almeno un migliaio di euro.
Potrebbe darmi qualche dritta su cosa mi potrei aspettare dalle modifiche indicate?
La ringrazio
Salvo - E-mail: sal_lo (at) libero.it

LC
Caro Salvo,
il problema delle tue cuffie non è l'impedenza, che è bassa e quindi consentirebbe un facile pilotaggio, quanto la sensibilità, che è veramente molto bassa (circa 83dB/mW), quindi servono ampli cuffia in grado di erogare almeno 1.5/2 watt su 50Ω. Tra questi, ad esempio, senza spendere cifre importanti (diciamo 200-300€), ci sono due Schiit: Asgard (2.5W su 50Ω) e Magnius $200 (3.2W su 50Ω). Ancora, valuta il Drop + THX AAA ONE (2.7 watt su 32 Ω) e l'SMSL SMSL SP200 (1.9W su 50Ω), senza dimenticare l'iFi Zen Can Signature (1,89W su 64Ω), fratello maggiore del
Zen Air Can recensito da me qualche tempo fa.
Il tuo NAD, poi, può certamente essere migliorato da due V3Mono, se avessi a disposizione una comoda uscita pre. Potresti anche valutare una soluzione più comoda e flessibile, restando in casa NAD, con qualcuno dei nuovi integrati in Classe D. Sul nuovo DAC di Fosi non so ancora dirti niente, perché è appena arrivato, ma sulla carta non dovrebbe faticare ad essere un upgrade rispetto al tuo Cambridge Audio DacMagic 100. Buona anche l'idea dello streamer Wiim.
Infine mi chiedi quanto possa incidere sulla qualità del segnale il collegamento misto HDMI/ottico tra PS5/TV e DAC. Non credo che con l'impianto attuale tu possa riuscire a cogliere eventuali differenze che possono esserci utilizzando questo tipo di connessione, quindi al posto tuo starei sereno.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

La maledizione dell'audiofilo!
Caro direttore,
musica e impianto, impianto e musica! La fantastica maledizione dell'audiofilo. Prova questo, prova quest'altro, con le consuete tracce pilota; cambio qua, cambia là, la ricerca diventa parte integrante dell'essere audiofilo, audiofilo medio s'intende, cioÈ colui che deve lottare incessantemente con il budget a disposizione. Si aggiunga pure l'esperienza e la conseguente oculatezza nelle scelte che favoriscono a rendere sana questa passione, senza salti al buio. Per tutti gli altri, si entra in un piacevole e ipnotico inferno!!
Premesso ciò, ho voluto fare una cosa che per principio non avrei mai fatto: ascoltare un sintoamplificatore surround in modalità stereo più subwoofer.

Salone 10X5 mediamente assorbente, distanza di 2 metri e 20 tra diffusori, di 1 metro e 80 dalla parete posteriore, 1 metro e 30 ciascuno dalle pareti laterali e 2 metri e 40 dal punto d'ascolto. Dato saliente che mi ha sorpreso, la trasparenza e solidità delle voci, migliore intellegibilità generale e palcoscenico corretto, permettendosi anche una moderata tridimensionalità (secondo i miei riscontri). Nessun accenno di asprezza degli alti, non so come definirla altrimenti, ma credo che si capisca.. (....ricordo con tenerezza quell'ossessione degli "alti trapananti" che furoreggiava su Suono e Stereoplay, la cui definizione entrò pari pari nel lessico audiofilo di quegli anni.....).
Un'altra cosa di cui mi sono convinto e che spesso viene rilevata con diffusori "più impostati" sia nel prezzo che nelle caratteristiche di partenza, è il comportamento degli E-50, che restano per me un punto di riferimento e che sempre a mio parere sdogana quel carattere frizzantino degli alti, e la resa gonfia e lenta dei bassi ma soprattutto l'attitudine a una corretta ricostruzione scenica che, da manuale, cambia totalmente variando le posizioni, distanze e assorbimento in casa e dall'accoppiamento delle elettroniche a monte. Come si dice, i diffusori devono scomparire e gli E-50 scompaiono, diventano dei fantasmi, non un cenno di localizzazione diretta se non quando la registrazione lo impone, piani sonori intelligibili in largo e in alto, insomma caratteristiche sempre negate alle Jbl di fascia bassa e non solo, e non si è mai capito veramente il perchÈ. Infine la famigerata "coloritura" che fa il paio con gli "alti trapananti"!
Io quando porto qualcuno a casa mia e ascoltano questo impianto "economico", assisto spesso a due reazioni: durante l'ascolto, smarrimento e incredulità poi, quando se ne vanno, ad impianto spento, mi indicano forbitamente, ma non proprio con cognizione di causa, delle mancanze sul palcoscenico, sulla tridimensionalità, sulla coloritura....ma aggiungono però che sono rimasti impressionati da quell'esperienza d'ascolto.
(Mah! Questa alta fedeltà era un mistero negli anni 70 e resta tuttora un mistero! Oggettività e soggettività sono sempre in guerra e la soggettività soccombe spesso alla oggettività.......degli altri! Ma forse il tutto è fatto per tener vivo il mercato ed instillare continuamente dubbi e incertezze sulla propria soggettività, anche quando ti dichiari esperto di lunga data. Le tentazioni di aderire alle oggettività istituzionali, sono maniacalmente diaboliche ma anche molto produttive per chi le ammanta di possibilità e di assoluta necessità!).
Ho provato anche la modalità Pure Direct stereo dello Yamaha, l'ascolto ha giovato di una leggera migliore focalizzazione delle voci e degli strumenti, anche se in questa modalità non è possibile utilizzare il 2.1. Tuttavia in questa modalità ho scoperto un nuovo pregio dei soli diffusori: faccio ancora fatica su altri diffusori con prezzo triplo, ad ascoltare, ad esempio, il suono di una batteria completa, con dei tom splendidi, con la cassa e il tamburo massicci e presenti, con una stabilità e tenuta straordinaria dei driver, insomma, emozionanti, inarrivabili a questi prezzi e in questa categoria "economica"!
Insomma, ero partito con lo scetticismo dell'audiofilo e mi sono ritrovato a lodare questo sinto in modalità stereo, comparandolo ai miei integrati analogici e digitali dedicati al due canali, che rappresentano i miei punti di riferimento stereo.E' stata una piacevole sorpresa, un cruccio che volevo togliermi da tempo fermo restando la qualità e la specificità intrinseca di un buon due canali.
Ciao, un saluto a Te e alla Comunità TNT.
Mario - E-mail: madetentor (at) gmail.com

LC
Caro Mario,
due audiofili felici in una settimana sola, è un buon segnale! :-)
Mi fa piacere sentirti così soddisfatto. Non conosco il sintoamplificatore che hai provato, pertanto non saprei dirti molto. Va benissimo essere scettici ma, come dicono gli inglesi “the proof is in the pudding”...insomma bisogna provare e ascoltare senza pregiudizi, cosa non facile per un audiofilo. A mio parere non ha molto senso mettere un amplificatore così complicato a pilotare un sistema due canali, ma prendo atto della tua esperienza positiva.
Quel che vorrei suggerirti (magari già lo fai) è di non invitare altri audiofili a casa tua, ma di andare ad ascoltare altri impianti, per capire se quelle mancanze che gli amici ti hanno segnalato le senti anche tu e, nel caso, se puoi valutare qualche intervento. Fintanto che uno resta confinato nel suo orticello, senza sentire niente di (molto) meglio, il pericolo di perdere di oggettività è altissimo.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu

Pensionato incasinato
Egregio direttore,
sono a scriverle per un consiglio spassionato, dopo avere seguito la sua rubrica per mesi sono convinto che sia la persona giusta. La faccio breve: con la pensione si è riaffacciata la passionaccia evidentemente solo sopita da anni di lavoro che permettevano di fare poco altro. Sono possessore dal lontano 1988 di una coppia di Advent 4002 pilotate da un ampli Hitachi mosfet HA6800, tutto molto ben conservato. Seguendo i suoi consigli ho ricablato casse e ampli con il metodo fai da te e pure gli stand sono copia fedele di quanto suggerito da TNT-Audio, ascolto quasi esclusivamente progressive anni 70, solo CD letti da un blu ray Samsung, quindi niente pretese audiofile. Affacciarsi all'hi fi oggi è come catapultare un cittadino in mezzo alla foresta amazzonica però mi chiedevo, dato il progresso tecnologico, se sostituendo i diffusori potrei dare un colore migliore alla mia musica: la sala è 6X5 piena di tappeti e librerie, lo so è tutto molto aleatorio ma sono molto incuriosito dalla recensione che lei ha fatto degli Argon Audio Alto 55 mk ii, che non posso ascoltare. Potrebbero fare al caso mio oppure tengo strette le Advent?
Altri suggerimenti?
Anticipatamente grazie.
Alberto - E-mail: albertomarrini (at) tiscali.it

[Hitachi HA6800]

LC
Caro Alberto,
di sicuro una coppia di
Argon Alto 55, o Forus 55 come si chiamano adesso (ho chiesto, le differenze sono solo estetiche) può dare al tuo impianto una bella svegliata, in termini dinamici, di trasparenza e definizione in gamma alta e in profondità e peso della gamma bassa. Pur essendo delle torri tutto sommato a buon mercato, suonano come mai ci si potrebbe immaginare per la cifra richiesta. Ora sono in vendita a 498€ la coppia. Prima o poi potresti anche dare una svecchiata all'amplificatore, bello ma datato e sicuramente di qualche interesse collezionistico (valore: circa 300-400€). Un qualunque integrato moderno di casa NAD, Rotel e simili dovrebbe darti ancora qualcosa in più. Ovviamente anche il lettore Bluray Samsung potrebbe essere da sostituire, magari con un CD player dedicato, da cercare nei cataloghi dei due marchi appena citati. Una cosa è certa: il tipo di suono che ne verrebbe fuori sarà molto diverso rispetto a quello cui sei abituato, preparati a ritarare completamente le tue abitudini d'ascolto e concediti del tempo per assimilare la novità.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Semplificazione impianto
Buongiorno Lucio,
Innanzitutto, desidero complimentarmi per l'eccellente lavoro che svolgi con TNT-Audio. è evidente la cura e la passione che dedichi ai temi dell'Hi-Fi, sempre trattati con approfondimento e grande valore per gli appassionati. La qualità dei contenuti e l'attenzione ai lettori rendono il sito una vera risorsa per chi cerca consigli utili per migliorare il proprio impianto.
Premetto che sono molto soddisfatto del mio attuale sistema, composto da Sonus Faber Liuto, amplificatori ZeroZone con pre Tisbury, DAC Aqua La Voce con scheda TD1541 e un giradischi Pro-Ject RPM3 con pre-phono Monrio. Da quando ho sostituito il Monrio MC207 con i moduli Zerozone, ho notato un netto miglioramento in dettaglio, trasparenza e vivacità, oltre a una maggiore presenza e controllo dei bassi. Per me, il realismo è fondamentale, e apprezzo gli impianti che sanno rivelare i dettagli, anche se questo significa evidenziare le imperfezioni nelle registrazioni meno riuscite. Quando un brano mi piace, la qualità della registrazione passa in secondo piano e comunque preferisco percepire tutti i dettagli anche nella cattiva registrazione. Fatte queste premesse, vorrei portare alla tua attenzione due aspetti su cui spero di ricevere il tuo parere.

Grazie in anticipo per il tempo e i consigli preziosi che vorrai condividere. Apprezzo molto il valore che TNT-Audio porta alla comunità audiofila. Un cordiale saluto,
Daniele - E-mail: daniele.simeone (at) gmail.com

LC
Caro Daniele,
non ho avuto ancora modo di confrontare i più recenti moduli IcePower con gli ZeroZone. A naso ti direi che le differenze potrebbero non essere sensibili, con gli IcePower che magari suonano leggermente più morbidi in alto, memore di alcuni ascolti già fatti con schede più vecchie. Vista la spesa ridotta, si potrebbe anche provare. Per quanto riguarda il DAC valuto positivamente la possibilità di semplificare l'impianto inserendo un apparecchio che funga anche da pre minimale, come alcuni modelli NuPrime o altri. La presenza di un ingresso linea nel DAC ti consentirebbe di usare anche la sorgente analogica, un vantaggio non da poco. In questo modo il pre Tisbury diventerebbe inutile e guadagneresti la possibilità di regolare il volume comodamente da telecomando. Un NuPrime DAC10 usato, poi, dovrebbe anche darti qualcosa in più in termini di definizione e di trasparenza.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
sono del 1961, da sempre appassionato di musica e della sua riproduzione. Ricordo che compravo i dischi di nascosto e i miei non si spiegavano come mai aumentassero nella mia cameretta. Penso che la soddisfazione più grande della mia vita sia stata quando mostrai il libro di musica di mio figlio a mia madre. All'interno si parlava di progressive e in bella mostra c'era la foto della copertina di Dark Side!
Un bell'impianto al momento, dopo scelte giuste e altre completamente toppate, spendendo dall'età di 16 anni a oggi i soldi forse per comprarsi un appartamentino a Roma. Sempre incuriosito dalla trazione a puleggia, ascoltavo comunque con un Thorens TD 350 a cinghia.
Leggo qualche giorno fa un Vs articolo su un giradischi di riferimento basato sulla meccanica di un Lenco, il Lenco TJN Reference MKI Azzeccatissima la frase "La santa trinità dei giradischi con trazione a puleggia è composta dai Lenco L-75/78, dai Garrard 301/401 e dal Thorens TD-124" e poi il concetto di PRaT passo, ritmo e tempo, attacco e slam (qualcuno lo chiama impatto) superiori.
Beh non bisogna essere un ingegnere del suono, non si deve appartenere a generazioni di audiophile. Basta avere due orecchie e non portare un apparecchio di una nota società per sentire. Si, la puleggia il Prat te lo sbatte in faccia, come si legge sul Vostro articolo "ce l'ha nel dna", non puoi che sobbalzare dalla sedia o divanetto che sia. E' evidente devi avere un discreto impianto, dei buoni diffusori e un ampli con una bella riserva di corrente al momento giusto.
A Natale una coppia di amici, sapendo della passione che regna in casa, ci regala un L75 in ottime condizioni e si parte di restomod (restore/modify). Seguendo i Vostri preziosi consigli, spendendo una cifra ridicola (ho ancora su il braccio orginale) e con una buona manualità, ho creato il "mostro"! La prima cosa che faccio quando mi sveglio la mattina (con gran gioia della mia compagna) e l'ultima della sera (sempre gran gioia) è accendere il Lenco. Impressionante, veramente non si sta lì a parlare di piccoli passetti, di piccole migliorie, di sostituire i cavi di tensione, di segnale, di potenza, di punte, di rialzi, di mat o di stabilizzatori, azzerate tutto ed entrate in un mondo nuovo.
Vieni letteralmente investito dalla musica, dinamica micidiale, velocità di esecuzione imbarazzante, basso tellurico e senza code, anche la batteria e le percussioni nella loro esecuzione non hanno code. Il volume si alza senza pietà, il suono resta pulito e privo di distorsione, piatti in faccia e bassi sullo stomaco. Chiaro parliamo di una bella registrazione, sia in studio che dal vivo. Provate a mettere sul piatto the Rhythm of the Heat di Peter Gabriel, in ginocchio sul tappetino da preghiera sul finale.
Quindi per riassumere, si gode con batteria e percussioni, strumenti a corda, pianoforte, belle registrazioni live, musica da camera, jazz e orchestra, soprattutto nei pieni di orchestra. Provate, provate a sentire e butterete il vostro cinghia o trazione diretta che sia. Non perdete tempo come ho fatto io. Ringrazio ancora i miei amici per lo splendido regalo.
Setup: Lenco L75 restaurato e modificato come da Vs indicazioni, con conchiglia in legno e Ortofon Black. MC 6300 integrato da 100 w per canale e Delta 4R5 della Giussani Research.
Buonissima musica a tutti,
Dario - E-mail: dario.nardacci (at) gmail.com

LC
Caro Dario,
grazie per questa fresca ventata d'entusiasmo! Sono felice che i nostri articoli di restomod/tweaking dei puleggia ti abbiano regalato così tanta soddisfazione all'ascolto. Non sottoscrivo tutto, perché ci sono eccellenti giradischi a cinghia o a trazione diretta che suonano benissimo, ma fa piacere sapere di aver messo in movimento tanto entusiasmo!
Grazie per il feedback, ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Esce finalmente, dopo 8 anni di attesa, il nuovo disco degli scozzesi Primal Scream ed è finalmente un ritorno alla grande. Era dai tempi di Screamadelica che non si sentivano belle canzoni fresche come queste contenute in Come Ahead. Difficile sceglierne una, data l'enorme varietà, ma Love Insurrection è una instant hit irresistibile.

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