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Visitatore: Carlo Iaccarino
La mostra si è svolta dal 9 al 12 maggio 2024 presso il M.O.C., centro fieristico di Monaco di Baviera, in Germania
Scritto: Giugno, 2024
Sito web ricco di informazioni: High End Society
In questa terza ed ultima parte, come preannunciato, meno chiacchiere e più foto; solo quale commento del tutto personale.
Iniziamo con qualche amico.
RIVIERA AUDIO LABORATORIES era presente con l'usuale stand in una delle Halle al piano terra.
Qui immortalato l'Ing. Luca Chiomenti, appoggiato con misurata nonchalance sugli ultimi arrivati, il preamplificatore APL-1 e il finale AFS-32.
Le linee estetiche riprendono il fortunato integrato Levante, e per avere l'amplificazione completa non siete obbligati ad acquistare due finali, perché, novità nel catalogo Riviera, lo AFS-32 è un Amplificatore Finale Stereo. Commercializzazione prevista per l'estate, ad un prezzo di € 22.500 per il pre e € 24.000 per il finale.
Il pre ha varie caratteristiche circuitali, per le quali vi rimando al sito web della casa: qui vi segnalo l'uscita a trasformatori (inusuale, in un pre) e la possibilità di ingressi ed uscite bilanciati e sbilanciati, così come il finale, dato per 32 W/ch, con una circuitazione che riprende quella del finalone monofonico AFM-100SE.
Ecco una foto di gruppo di pre e finale.
E questo è il loro lato posteriore.
Luca era, ovviamente, orgoglioso di questi nuovi apparecchi, che, nei piani dell'azienda, dovrebbero costituire l'entry level della loro amplificazione a telai separati.
Altro motivo di orgoglio per il nostro era anche il raggiunto accordo per una stabile distribuzione in Giappone.
Nota di colore: Luca era anche molto orgoglioso di un dettaglio come i vu-meter che occhieggiano dai finali, massicci, accurati e di non facile realizzazione, sia nella versione stereo,
sia in quella mono.
Solita, calorosa accoglienza da parte dei nostri amici Greci di LAB 12.
Ecco l'immancabile foto di gruppo, dove svetta il boss, Mr. Vichos, che spero vi comunichi la giovanile energia di questo costruttore.
In primo piano, la nuova versione del loro amplificatore integrato stereo, l'Integré 3 da circa € 6.000, di cui spero possiate apprezzare la nuova estetica, che si allontana da quella solita "da laboratorio". La commercializzazione è prevista per settembre.
L'integrato era esposto anche nella tradizionale versione, ora arrivato alla versione Integré 4 MkII.
Così come c'erano anche i modelli con l'usuale e più sobria estetica "da laboratorio": qui la coppia True e Mighty, pre passivo e finale stereo Single-Ended con 2 valvole EL34 (qui montate due Electro Harmonix)
E veniamo ad un altro costruttore Italiano di elettroniche: DELTA SIGMA, di Domenico Simonetti, da Torino. Simonetti condivideva lo spazio espositivo con MOREL, rinomato produttore Israeliano di altoparlanti non solo per l'HiFi domestico.
Qui un primo piano del preamplificatore.
Ed ecco uno dei mastodontici finali da 300 W in classe A.
Le elettroniche Delta Sigma prevedono tutte un'alimentazione induttiva; Domenico ha chiarito anche di non usare mai trasformatori toroidali, preferendo quelli tradizionali, ma a grani orientati (e, secondo me, questo contribuisce all'ingombro totale degli apparecchi).
Le casse Morel in funzione quando ho visitato la saletta erano quelle grosse, da € 12.000
Appartengono alla Serie Sopran, qui sotto in un ritratto di famiglia.
Bella realizzazione anche estetica: merita anche il loro lato b.
Alla mostra ci sono stati anche momenti "personali", relativi, cioè alle persone, non alle macchine.
La IMPEX è una casa discografica impegnata in riedizioni di LP con processi atti a garantire la massima qualità audio possibile. Alla mostra era presente Abey Fonn, la "Signora Impex", che ha portato con sé i primi esemplari della riedizione per il sessantennale (!), con il processo 1-step, del famosissimo album Getz/Gilberto, disco che ritengo non debba presentarvi; con lei, il figlio di Stan Getz, che ha raccontato aneddoti della sua vita familiare/musicale, anche connessi alla registrazione di questo album ed al suo inatteso successo sia artistico che commerciale. Al processo 1-step è stato dedicato un nostro recente editoriale.
E, negli stessi spazi espositivi del potentissimo distributore Tedesco AUDIO REFERENCE, c'è anche stata una premiazione per i nostri fratelloni Natali e Dan[(iel)e] D'Agostino, evidentemente per i buoni risultati commerciali.
Saltando di palo in frasca, ecco una novità, anche per un vecchietto come me: un impianto audio di LOEWE.
Gli ampli usati erano il modello multi.room amp, da circa € 1.000,00.
Un amplificatore che già dall'apparenza dichiara la sua modernità, che, oltre alle dimensioni, è data dalla potenza dichiarata per 1.200 W/ch su 4 Ohm. Ha capacità di connessione wireless con i sistemi DTS Play-Fi, Apple AirPlay, Google cast e Spotify connect, e può essere installato in impianti multiroom. Inoltre ha una presa HDMI ARC, che sempre più viene richiesta anche in impianti "solo stereo". Insomma, un discreto concentrato di tecnologia.
L'impianto veniva fatto suonare (solo file, con un PC connesso wireless) con le torri della foto in apertura. Ma esposti e, a mio avviso, esteticamente più apprezzabili, erano questi bookshelf, che usano altoparlanti uguale a quelli montati sui fratelli maggiori.
Altra stranezza ve la propongo dallo stand di MAGNETAR.
Esponevano i loro soliti modelli di lettore universale UDP-800 e UDP-900. Ma esponevano anche un prototipo abbastanza definitivo del loro lettore di SACD di punta.
Esteticamente non l'ho trovato particolarmente attraente, ma mi è parso comunque interessante. È massiccio come la foto fa immaginare, e mi è parso interessante anche il "lato B".
Uscite audio 5.1 bilanciate e sbilanciate, e fin qui, nulla di particolare (raro, oramai, sì, però). Più insolito, in un lettore SACD, mi è parsa la presa Ethernet e l'ingresso USB per fungere da DAC pilotato da un PC. Decisamente inusuale l'uscita I2S su porta HDMI, un modo di veicolare l'audio digitale (anche nel formato DSD, precluso alle uscite S/PDIF pure qui presenti) che lentamente si sta affermando sempre più e che, a detta di molti, è senz'altro preferibile alla connessione secondo lo standard USB. Purtroppo non posso darvi altre notizie, perché i responsabili di Magnetar mi hanno detto che si trattava di una macchina appena pervenuta loro dagli stabilimenti in Cina. I piani erano quelli di farla principalmente vedere: e, infatti, non era un modello funzionante. Ma si aspettavano una completa finalizzazione del prodotto entro fine anno, per un prezzo di € 15.000,00.
Chiudo mostrandovi il - pure massiccio - telecomando, che condivide la stranezza delle forme.
Da un eccesso all'altro.
Ecco la proposta di PRO-JECT per chi deve spostarsi da casa, ma non vuole rinunciare alla sua musica: il travel set.
Una sorgente informatica, che tutti, specie se viaggiatori, portiamo con noi; un minuscolo amplificatore analogico con anche ingresso Bluetooth, nella specie lo Stereo Box S3 BT,
e dei minidiffusori a due vie che ti stanno sul palmo di una mano (ma non li reggi facilmente: sono belli pesanti), in questo caso gli Speaker Box 3E Carbon
.
Tu arrivi nella tua stanza nel nuovo ufficio, o nell'appartamento assegnato per la trasferta, o, perché no, nella tua stanza d'albergo, trovi il tavolo dove ti metterai al PC, prelevi dal bagaglio questi tre aggeggi, ti connetti con il laptop o il tablet al WiFi per accedere al tuo sito di streaming preferito, ed ecco un delizioso impiantino desktop, dal suono dignitoso, e soprattutto semplice: niente protocolli di comunicazione, handshake, ecc. Qui solo premi il pulsante, ruoti la manopola e ascolti :-)
Naturalmente, Pro-Ject faceva la solita dimostrazione di forza, ampia e sempre molto ben organizzata; di seguito uno scorcio della sua usuale "Piazza Vinilica",
col dettaglio della sempre ammirata esibizione degli accessori come fossero piatti da kaiten-sushi.
Non vi mostro altro di questo costruttore, perché trovate già tutto in rete, oramai. Preferisco mostrarvi la parallela esibizione dei giradischi alto di gamma di EAT.
Quest'anno il premio del più colorato va a questo giallone :-)
Mi è anche piaciuto molto - sempre esteticamente: tutti in esposizione statica - questo Fortissimo S, per l'occasione dotato di braccio Phantom Elite prodotto dalla GRAHAM, che ha sviluppato per EAT un braccio molto simile, il modello E-Go.
E, per finire, una panoramica dei pre-phono EAT a tubi della serie E-Glo.
Qui un bel primo piano del pre-phono E-Glo 2 con il suo alimentatore separato E-Glo 2 PS (anche nella nomenclatura si trova un bell'esempio di Teutonica concretezza... :-) ).
Ecco la proposta di tre costruttori che condividevano uno spazio nelle grandi Halle a piano terra.
La sorgente era un massiccio giradischi di BENNY AUDIO, una vecchia conoscenza di TNT (Piero Canova ne ha recensito il modello Immersion T1); mi si conceda ulteriore moto di Italico orgoglio per la scelta del pre-phono di Audia Flight.
L'amplificazione era fornita da JAVA HI FI.
In particolare, usavano l'integrato Carbon, che si contraddistingue per due principali caratteristiche.
La prima risiede nella sezione di preamplificazione, dove il controllo del volume prevede una usuale manopola che, però, comanda un circuito, denominato LDR, che varia la luminosità di un LED; questa variazione viene percepita da un sensore ottico che, a sua volta, comanda un circuito che varia conseguentemente il guadagno della sezione pre: nell'intento del costruttore, ciò separa il segnale dai circuiti di controllo ed evita che attraversi un'ulteriore sezione circuitale.
La seconda risiede nella sezione di amplificazione finale, dove si adotta una circuitazione switching che utilizza dei GAN-Fet, che il costruttore pubblicizza come dispositivi più rapidi in accensione e spegnimento e più lineari rispetto ai tradizionali MOS-Fet.
Il Carbon presenta ingressi linea, phono MM, Bluetooth APT-X ed USB (quindi ha un DAC interno), ha un'uscita cuffia e viene fornito sia nella versione Single Shot, da 200 W/ch/8 Ohm, sia in quella, massima, Double Shot, da circa € 16.000,00, che aggiunge una circuitazione totalmente bilanciata, con ingressi anche XLR, e con una potenza che sale a 350 W/ch/8 ohm.
I diffusori erano di AUDIO SOLUTIONS, dalla Lituania. Oltre ai dettagli tecnici, per cui vi rimando al sito del costruttore, molta enfasi era data alla possibilità di personalizzazione spinta dell'estetica di questi diffusori con un "configuratore" online, dove si possono scegliere le varie opzioni di colori e materiali delle finiture esterne, sulla falsariga di quanto già normalmente accade per le automobili, o per certe scarpe.
I modelli esposti appartengono alla serie FIGARO: il piccolo S2, da € 8.000,00 la coppia, ed il grande L2, da € 24.000,00 la coppia; prezzi IVA (tedesca, al 19%) inclusa.
Solito bel suono nella sala di LIVING VOICE
Quest'anno, i diffusori esposti e funzionanti erano il modello R 80, da € 52.000,00 nella bellissima finitura Ebano lucido che vedete.
I diffusori erano pilotati da un impianto complesso, con un primo set giradischi di KUZMA: piatto XL Air, bracci Saphir 9 e 4P14 e testina CAR 50 e 60, per un totale di circa € 120.000,00. Un secondo set era formato dal piatto GRAND PRIX AUDIO Monaco V3.0, col suo computer di controllo, braccio KUZMA 4P 14 e testina KUZMA CAR 50, per un totale di circa € 70.000,00. Vi risparmio i dettagli della amplificazione SIS, da complessivi € 180.000,00 :-)
Altra saletta che mi ha interessato è stata quella di TANNOY
Questo costruttore aveva diviso il suo spazio in due salette.
Nella prima suonava una coppia di AUTOGRAPH 12, da € 23.000,00. A spingere questi armadietti, amplificazione valvolare di PRIMA LUNA, pre e finale EVO 300.
Per questo modello hanno sviluppato il loro famoso altoparlante coassiale in un'inedita versione, appunto, da 12 pollici.
Solito suono Tannoy compito, elegante, da vecchio gentleman Britannico.
Ma a me è piaciuta molto di più la saletta dove suonavano le SUPER GOLD MONITOR, da € 12.000,00 Amplificazione anche qui affidata a PRIMA LUNA: integrato EVO 100.
Ecco un primo piano di questo diffusore, che, in quell'occasione, ha restituito un suono più divertente e coinvolgente. Probabilmente meno "fedele" di quello fornito dall'impianto con le Autograph 12, magari anche meno lineare, ma sicuramente sono rimasto molto più tempo a sentire questo impianto che non l'altro. Certo, queste SGM sono anche molto più brutte, er.... no, diciamo meno facilmente inseribili in un ambiente domestico :-)
Inevitabile, a questo punto, parlare di FYNE AUDIO, costruttore che impiega diverso personale proveniente, appunto, dalla Tannoy.
In mostra, quest'anno, un impianto assemblato per dar voce ai top di gamma di due linee. Il modello F 703 SP, da € 17.000, ed il modello Vintage 12, da €27.000,00; facile distinguerli nella foto ;-)
Ecco un particolare dei due diffusori, sui quali si vede che troneggia un supertweeter omnidirezionale della serie Supertrax, dal prezzo che si aggira fra € 3.500,00 e € 4.000,00.
Ancora orgoglio Italico: Fyne continua ad usare, per il suo impianto, il poderoso integrato valvolare UNISON Performance.
Molta attenzione attorno al nuovo DAC di ROSE, il modello RD 160, che prevedevano di commercializzare intorno ad Agosto, per € 6.000 circa.
È un convertitore che adotta un chip DAC di AKM, operazionali di MUSE, e, a detta dei responsabili del marchio, adotta una nuova "strategia" per cui il segnale viene processato seguendo i blocchi che compaiono sul loquace display.
La complessità e la completezza dell'apparecchio si desumono anche dal lato posteriore, che ospita una ricca pletora di connessioni, fra le quali vi segnalo quelle per il clock esterno a 10 MHz e l'ingresso I2S su presa HDMI, oramai sempre più presente, specialmente per veicolare i segnali a risoluzioni più alte: infatti, tramite questo ingresso, come anche tramite quelli USB e per modulo SFP (convertitore LAN per fibra ottica, altra feature che ultimamente si sta sempre più trovando negli apparecchi di alta gamma), la macchina accetta segnali fino a PCM 768/32 e DSD 512 nativo.
Sempre ottimo il suono della saletta di VTL, col loro finale Stereo Reference a pilotare una coppia di diffusori WILSON AUDIO, credo fossero le ALEXIA V.
E questo era l'impiantino che pilotava il tutto.
Qualche immagine dall'esibizione di TECHNICS.
Questa la saletta con il doppio impianto suonante; quest'anno con la novità che oltre alle solite e bensuonanti torri della casa c'erano anche - per l'impianto "grosso" - delle splendide SONUS FABER AMATI.
Sorgenti analogiche i giradischi SL-1000R
e come "new entry", il SL-1200 M7B.
Quest'ultimo è la più recente reiterazione del famoso milleddue per DJ, quest'anno nella versione "da collezione", con un motivo decorativo sviluppato insieme alla LAMBORGHINI che, per l'occasione, forniva un LP con su inciso il rombo dei vari motori della rinomata casa automobilistica italiana - non mi intendo di motori ma non mi è sembrata la migliore trovata pubblicitaria... poi mi è parso che anche il Diretúr non ne fosse entusiasta (si veda qui ;-).
Di seguito il trittico delle finiture disponibili.
Chiudo con alcune segnalazioni estemporanee, che vi propongo senza nemmeno tentare di organizzarle in qualche modo.
Ecco l'atteso braccetto TP 160 di THORENS, con articolazione "a lama di coltello" (ora che SME ha deciso di non vendere più i suoi bracci senza un giradischi attaccatoci sotto...),
per l'occasione montato su un giradischi TD 1600, per l'amichevole importo di € 3.500,00, come da cartellino.
Dello stesso costruttore, mi è parso interessante anche questo nuovo preamplificatore, il modello TPP 1600, che non si limita alle funzioni di pre-phono MM e MC, con deenfasi selezionabile fra RIAA, DECCA e COLUMBIA, ma accetta anche segnali a livello linea, mediante la commutazione degli ingressi (tutti duplicati in formato RCA e XLR) ed ha anche un'uscita variabile, pure questa duplicata RCA e XLR. Ha anche una presa per cuffia e lo scenografico strumentone centrale serve per controllare la regolazione dell'azimuth. Prezzo non determinato, all'epoca della mostra.
Non sono un amante delle valvole, e tantomeno dei diffusori basati sui largabanda, ma devo dire di essere rimasto molto favorevolmente colpito dal suono della saletta di WOLF VON LANGA.
Lì suonavano i suoi diffusori London (un largabanda "rinforzato" da due altoparlante per i bassi, entrambi del tipo field coil, cioè con un elettromagnete - regolabile, quindi - al posto di un magnete permanente),
pilotati dal piccolo integrato di AIR TIGHT, il modello ATN-1E, da circa € 12.000,00, che mi hanno detto avere subito un ritardo di produzione di due anni a causa delle difficoltà di approvvigionamento dei materiali. Sullo sondo, sulla destra, si intravvede l'elettronica di regolazione degli elettromagneti dei diffusori.
Ecco il pure atteso THE BOOKSHELF di DYNAUDIO, un piccolo due vie realizzato con il fondamentale contributo estetico nipponico, ad opera dello studio di design Keiji Ashizawa Design e dello stabilimento di falegnameria Karimoku.
Ne esiste anche la versione scura.
Mi è anche piaciuto il suono nella saletta di ESTELON, dove il loro modello X DIAMOND SIGNATURE EDITION suonava a valle di un impiantone Aurender-Pilium-DcS-MSB.
In esposizione anche un esempio delle belle finiture disponibili, qui per il modello AURA.
Chiudo con l'impiantone NAGRA, dove anche quest'anno il costruttore Svizzero ha ospitato vari seminari o interventi, fra i quali quello, molto atteso, di Michael Fremer (direttore di The Tracking Angle e ritornato a The Absolute Sound), che ha intrattenuto un nutrito gruppo di noi vecchietti facendoci sentire le sue lacche, LP selezionati e le incisioni da lui prodotte o riscoperte. Mi spiace di non avere immagini che documentino l'evento, ma vi assicuro che, come gli altri anni, la saletta era gremita e il pubblico ha molto apprezzato.
Direi che può bastare, anche perché ormai in giro trovate moltissimi report, con tutte le foto che non vi ho proposto :-)
Come sempre, è stata una bella mostra, una divertente fuga dalla realtà per quattro intensi giorni di ascolti, camminate, confronti e, da non sottovalutare, pause rigeneratrici goliardiche e gastronomiche.
In una parola, un evento, per me, consigliatissimo. Chi non c'è mai stato farebbe bene a programmare una visita. Io non vedo l'ora di poterci ritornare, ma, si sa, la mia è una patologia ancora incurabile :-)
In ogni caso, segnatevi la data: la prossima edizione della mostra si terrà dal 15 al 18 maggio 2025, sempre alla MOC.
Di seguito i link alla prima parte e alla seconda parte.
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