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Giradischi - Sota Millennia

"Magia Nera"

[English version]

Prodotto: Giradischi SOTA Millennia
Produttore: SOTA - USA
Prezzo approssimativo: €/$ 7.360
Recensore: Geoff Husband - TNT Francia
Recensito: Maggio, 2004

[Sota Millennia]Nota dell'Autore

Per potere comprendere questa recensione è essenziale che visitiate la pagina della metodologia che descrive come è stata condotta la prova.

Introduzione

E' ormai già un po' di tempo che la SOTA produce giradischi, e si è guadagnata un'invidiabile reputazione sia per la qualità della costruzione, sia per l'assistenza alla clientela. Sono davvero poche le aziende intenzionate a ricomprarsi e risistemare giradischi con molti anni sulle spalle, atteggiamento che personalmente trovo molto rincuorante. L'azienda deve la sua buona reputazione grazie ad oggetti dall'aspetto piuttosto convenzionale, modelli con base lignea, eppure con qualche peculiarità interessante, come l'adozione di piatti con meccanismo di vuoto per l'adesione del disco. TNT-Audio si è occupata del giradischi SOTA Star un paio di annetti fa.

Certo, col Millennia siamo proprio su un altro pianeta. Immaginatevi di recarvi presso il vostro concessionario di Rolls-Royce e di trovarvici una Ferrari con la statuina dello Spirito d'Estasi in punta: bene, con il Millennia la SOTA ha fatto qualcosa di simile. Ci troviamo al cospetto di una fascinosa e seducente bellezza lucida, nera e dall'aspetto fantascientifico: se il suo suono è bello come il suo aspetto, hanno un prodotto davvero vincente...

Se fossi uno che produce soltanto giradischi, dovrei cercare un braccio, e quindi mi sforzerei fino alle suppliche per ottenere l'ultimo modello di Tri-planar per dare un degno compagno alla mia belva: sarebbe certamente un buon connubio, almeno considerando il posizionamento sul mercato, quantunque un bello SME 5 nero e lucido potrebbe accoppiarsi anche meglio. Prossimamente arriverà una recensione completa del Triplanar: per ora concentriamoci sulla stella dello spettacolo.

Costruzione

Non mi perderò in chiacchiere: dopo tutto la bellezza sta negli occhi di chi guarda, ma il Millennia si unisce al Loth-x Aida ed al Bluenote Bellagio nel gruppo di giradischi che riescono a far apparire ordinario l'aspetto dell'Orbe, compito non facile. Date semplicemente uno sguardo alle foto.

Il giradischi presenta un telaio unico. Fatto di alluminio tornito da una solida barra spessa un pollice, è grande quanto un vassoio per il tè. E' sagomato a nido d'ape, con fori ciechi, e un'ispezione ravvicinata rivela "bottoni" come di gomma in cima ad ogni pilastro: chiaramente stanno lì con funzione smorzante. Per quei cinici (come me) che vedono molti dei più strombazzati progetti originali come semplice fumo negli occhi per spingere verso strane "teorie meravigliose", la presenza di quei bottoni gommosi &grave significativa. Si deve guardare davvero molto attentamente per accorgersi della loro presenza, quindi non stanno lì per impressionare, ma devono necessariamente servire a qualcosa. E, dato che sono parte integrante del telaio, sono portato a credere che anche lo stesso telaio sia stato concepito con cura. Così ho cominciato a mostrare un po' più di fiducia nel progetto di questo giradischi: non si tratta di un progetto in stile "anch'io". E, in più, si aggiunge l'ottima finitura.

Il telaio sostiene un sostanzioso alloggiamento per perno rovesciato recante in punta una sfera di zircone lubrificata con una goccia d'olio. Il piatto pesa 7 Kg ed è fatto di un composto fra una lega e del piombo e, naturalmente, presenta il sistema pressadisco a suzione d'aria tipico di casa SOTA, che fa aderire il disco al piatto creando fra di essi il vuoto. Su tutto, si posa il SOTA reflex clamp: il clamp dal progetto migliore e più efficace in cui mi sia mai imbattuto. Consiglio ai possessori di un Loth-x Aida, fra gli altri, di dargli un'occhiata. Serra il perno così forte da potere quasi essere usato come maniglia del piatto mentre lo si cala sul fulcro; io l'ho comunque mantenuto per i bordi, tuttavia con altri giradischi SOTA non avrei trovato abbastanza spazio attorno da consentirmelo con tale facilità.

Proseguendo nell'indagine, ci accorgiamo che, a differenza degli altri modelli SOTA, il telaio non è sospeso su quattro molle (altri costruttori ne usano tre), ma è piuttosto sorretto da quattro torrette, ognuna contenente uno smorzatore in materiale polimerico. Si avvicina molto più ad un progetto a base rigida, che ad un modello dal tradizionale controtelaio sospeso: qui non c'è l'usuale molleggio. Le torrette sono regolabili, ma sono già tarate in fabbrica e non andrebbero toccate. Il risultato è un giradischi i cui pezzi si montano insieme in pochi minuti e resta sistemato a puntino - per sempre... Sebbene sia in effetti un giradischi sospeso su quattro punti, questo rigido accoppiamento del controtelaio con i supporti significa che possiamo considerare il Millennia come un modello con certe caratteristiche proprie di un modello a base rigida bene isolata, piuttosto che un vero modello a controtelaio sospeso. I giradischi Audiomeca e Roksan hanno già sperimentato simili filosofie. Sebbene in teoria l'isolamento dalle vibrazioni esterne dovrebbe essere inferiore, diminuiscono anche i problemi associati ai progetti a controtelaio sospeso, come la rotazione dello chassis indotta dallo sforzo del motore. E' solo un altro modo di risolvere i necessari compromessi :-) La base del braccio levigata è un'altra mistura di acrilico, piombo ed una lega. Con 22 Kg di peso, il giradischi è un affare di grossa massa, ed il suo aspetto lo conferma.

[la puleggia del Sota]A fianco del giradischi trova posto l'alloggiamento esterno del motore, in materiale plastico lucido e nero stile pianoforte. I due bottoni sul coperchio servono all'accensione / spegnimento ed alla selezione della velocità. Il motore è del tipo "a gradini" adottato nelle applicazioni controllate da microprocessore, ed è alimentato da una sinusoide in corrente alternata generata dall'alimentatore. L'albero motore è nascosto da un coperchio rimovibile, che nasconde anche l'unica parte raffazzonata dell'intero apparecchio. La placca di plastica (sembra un pezzo di un vecchio circuito stampato: vedi foto) che sorregge il motore pare tagliata da un bimbo di cinque anni con una lama spuntata. Non è in vista, quindi non ci si fa caso, ma su un giradischi altrimenti perfettamente realizzato stona come un cavallo con una gamba di legno.

Un'altra grande scatola nera contiene l'alimentazione del motore con la sintesi al quarzo (della frequenza, n.d.t.), e la pompa per creare il vuoto fra disco e piatto. In dotazione vengono forniti un cordone d'alimentazione ed un tubo molto lunghi, così da permettere l'alloggiamento della relativamente rumorosa pompa in luogo remoto; ma, in tutta onestà, non è così rumorosa da doversene preoccupare.

Dunque, qual'è la procedura per suonare un disco? OK, allora, mettete il disco sul piatto, su cui alloggia un tappetino in tessuto. Inserite il reflex clamp sul perno e abbassate la levetta. Premete l'interruttore sull'alimentatore, al che il piatto inizia a ruotare, raggiungendo la corretta velocità di rotazione in pochi secondi, e la pompa schiaccia il disco contro il piatto. Il tutto avviene nel tempo che ci mettete a impugnare il braccetto e a posizionarlo sul disco: la sospensione "rigida" rende facilissima l'operazione di piazzamento del braccio sul solco da leggere.

[attenti al gradino!]Ed ora, un'altra stranezza... Lungo il bordo del piatto corre una corona circolare in gomma, come guarnizione a prova d'aria. Supera il diametro del disco di circa un cm. E allora? Il problema è che se mal posizionate il braccio in non perfetta corrispondenza col solco iniziale, quando lo calate lo stilo della puntina potrebbe scivolare fuori dal disco. L'abbiamo fatto tutti: certi dischi non sono ben tondi, altri hanno bordi con un gradino ripido, ci sono un sacco di scuse. Normalmente, il risultato è che lo stilo manca il bordo esterno del disco e resta sospeso a mezz'aria in attesa di un secondo tentativo. Non con il SOTA. Qui, se vi sbagliate, lo stilo cade su una striscia di gomma in rapido movimento: orrore! Se siete fortunati, il cantilever sopravvive, ma se non accade, allora quella piccola scivolatina vi costa una somma a quattro cifre, ipotizzando che stiate utilizzando una puntina all'altezza di questo giradischi. Se il giradischi fosse stato mio, mi sarei ingegnato a tagliare con precisione la gomma in eccesso - basta lasciarne per un millimetro dal bordo del disco (per preservarne la funzione di sigillo che non lascia entrare l'aria nella zona depressa fra disco e piatto, n.d.t.) - e poi mi sarei potuto iniziare a rilassare (il produttore è in forte disaccordo con questo suggerimento che, se attuato, naturalmente invalida la garanzia). Nella mia situazione reale, invece, sono stato MOLTO attento nel calare 5.000 dollari di Dynavector DRT-1 nel solco...

Qualità del Suono

Il SOTA si è rivelato un giradischi molto difficile da provare. Come ricorderete, la tipicità delle mie prove risiede nel confrontare ogni giradischi rapportandolo ad un riferimento fisso, piazzandoli sulla stessa mensola e sullo stesso supporto per giradischi. Ognuno pilota contemporaneamente all'altro due stadi phono identici, così una vera differenza può essere facilmente individuata durante un raffronto a commutazione A/B usando dischi identici. Ovviamente, differenze significative possono esser rilevate solo in questa configurazione, ed è il meglio che si riesca a fare. Ebbene, il SOTA ha mandato tutto a carte quarantotto, perchè è semplicemente troppo grosso per essere posizionato sulla mia mensola a fianco dell'Orbe. Mi ci è voluto un po' di ingegno, ma, alla fine, ho realizzato una speciale mensola da giradischi (MDF smorzato con del sorbotano) ed ho messo il giradischi su un davanzale. Ma così mi sono trovato a grande distanza dal preamplificatore. Pittosto che usare cavi molto lunghi, ho scelto di adoperare il mio stadio phono e step-up "Elevator" Graham Slee Gold, che sono riuscito a collegare in cascata al preamplificatore con cavi di lunghezza normale. Il pre-phono/step-up è molto buono (è un consiglio di acquisto molto facile da dare) ed ha certamente ben accompagnato il giradischi. In realtà, la posizione era considerevolmente migliore della mensola sulla quale l'Orbe è dovuto restare, visto che il davanzale è formato dal nostro muro di granito spesso 3 piedi ( circa 90 cm., n.d.t.) e, quindi, non trasmetterà nulla al nostro giradischi. Inoltre, il gruppo giradischi/braccio/puntina e gli stadi phono erano quanto più distanti possibile dagli "inquinanti" alimentazioni, lettori di cd, finali di potenza, ecc.

Ad ogni modo, il punto è che come vero confronto spalla a spalla, questa prova non è neppure lontanamente valida come quelle fatte con gli altri giradischi: solo che non ci si poteva proprio fare nulla. Vorrà dire che, nonostante siano stati fatti molti confronti sia con l'Orbe che con l'ultimo LP12 che ho avuto in casa, questa prova finirà, alla resa dei conti, con l'essere molto più tradizionale (cioè, non migliore di quella di ogni altro recensore :-)

Comunque, per darvi un'idea dei risultati che ho ottenuto...

Ho già scritto altrove che certi giradischi seducono dopo un certo periodo, altri offrono una presentazione abbastanza diversa dall'Orbe da risaltare subito. Il Millennia si piazza un po' a metà strada :-) E' stato davvero un ottimo partner per il mio impianto, dove ha offerto un bilanciamento generale simle a quello dell'Orbe, ma ciò che fa bene lo fa COSI' bene che quella caratteristica si rende immediatamente evidente. E' molto pulito ed aperto, molto ben equilibrato, e fa suonare l'Orbe un po' "spesso". E poi c'è il superbo fronte sonoro, specialmente profondo. Ma su tutto primeggia la sensazione che il giradischi coccoli ogni singola nota, la lucidi, ne estragga ogni sfumatura e la presenti all'ascoltatore su un piatto d'argento (sic). Tonalmente è superbo, gli manca un po' del calore dell'Orbe (il che non è necessariamaente una critica) ed il suo basso pulito e percussivo è da primo della classe. Inevitabilmente tutto questo spazio ed "aria" lo rende un po'educato rispetto al più massiccio Orbe.

Ora, io lo so che questo è un riassunto un po' troppo breve per un giradischi che ha stazionato da me per un mese ed ha suonato probabilmente 150 dischi, ma l'ho messa in questo modo perchè ognuno di questi attributi è direttamente ed inesorabilmente legato a tutti gli altri. Levate un po' del basso pulito e percussivo, e la ricostruzione ambientale della registrazione scompare, portandosi via anche il fronte sonoro. L'assenza di evidenti risonanze consente il fondo scuro necessario per quel medio così trasparente: dà lo "spazio" ad ogni nota per esistere. Questa chiarezza significa che i segnali di basso livello non si perdono mai, quei piccoli indizi acustici che danno un corpo alle diffuse voci di un coro, una "grana", se preferite, di individui che compongono un intero, piuttosto che un alone.

L'assenza di risonanze lungo tutto l'arco di frequenze utili, probabilmente un prodotto di questo tipo di telaio, significa che la musica si ferma e parte all'istante, con attacchi tremendi dove necessari. Questa definizione si estende da cima a piedi: ho ascoltato il live di 'Crossroads' dei Cream e non ho mai trovato la linea di basso di Jack Bruce così facile da seguire. Metto su 'Seven Nation Army' dei White Stripe ed ho tutto l'impeto e la ruvidezza che potreste chiedere alla chitarra di Jack White. Ma c'era anche abbastanza anima per farvi sorridere su 'It's True That We Love One Another'.

N.B. Se non avete quest'album ('Elephant') uscite subito a comprarlo con i soldi che vi sono restati dopo Natale: se lo farete, mi ringrazierete...

C'è un aspetto per cui il SOTA tradisce la sua origine di giradischi fatto negli USA. Il suo equilibrio su tutto lo spettro utile pare proprio fatto apposta per i costosi diffusori a gamma intera e per le grosse sale di cui hanno bisogno. Qui, la combinazione fra Loth-x Polaris e subwoofer REL Stentor è andata senza problemi da 15 a 20.000 Hz, ed il SOTA non ci ha mai fatto credere che qualcosa fosse aggiunto a quanto era già presente su disco. Si tratta di un'impressionante prestazione e, sotto questo aspetto, la migliore fra tutti i giradischi che ho avuto qui. Il basso scende coooosì giù, ma non aggiunge calore: quelle grandi sale/casse lo adoreranno, ma se avete una piccola saletta e dei diffusori di tipo bookshelf, allora un giradischi dal suono più caldo come l'Orbe si rivelerebbe probabilmente più piacevole. Del pari, il palcoscenico sonoro è da tempo una priorità statunitense cui il SOTA presta la dovuta attenzione. Priorità, priorità...

Ed ora mi trasformo un po' in un "terrapiatta", dal momento che il tallone d'Achille del Millennia è invece il pezzo forte dei Linn: c'è una certa mancanza di "senso del ritmo". Sebbene abbia ascoltato ogni nota che Jack Bruce ha suonato in 'Crossroads' (e diavolo se ce ne sono), semplicemente non ha tenuto il tempo come mi piace: sembrava come se Jack stesse trattenendo la musica, puntando i piedi a terra. Altri pezzi in cui il basso è protagonista hanno sofferto dello stesso problema, persino (specialmente?) quelle semplici, come 'Rickie's all Star Joint', dove la precisione ritmica jazzistica è tutto. Nel dare ad ogni nota il suo spazio sembra che i confini fra di loro a volte siano esagerati: ed il senso del ritmo ne soffre. Questo non è un problema solo del SOTA. La mia esperienza mi dice che più un giradischi si concentra sui dettagli, il tessuto e lo spazio, e minore è la probabilità che il tutto mantenga coerenza; è quasi come se la musica venisse sezionata ed investigata, invece di essere semplicemente suonata, e questa caratteristica viene condivisa anche dal Tri-planar. Mi sono addirittura chiesto se questo non fosse un inevitabile scarto psicoacustico, per cui il cervello, dato il sovraccarico di informazioni, semplicemente perdesse il filo quando venisse il momento di percepire il senso del ritmo. Mi rendo conto che quanto sopra suona come un ottimo argomento di low-fi, ma è anche vero che ottenere un giusto senso del tempo non è cosa facile, né economica. E potrebbe anche essere che diversi soggetti potrebbero risentirne in modi diversi, ma, in fondo, il fattore umano è un inevitabile componente dell'high-end. Questo difetto, o scelta di priorità, se preferite, si rende evidente solo con un ridotto numero di dischi. Il 95% del rock e l'80% del jazz suona tanto bene quanto si possa desiderare, e certamente la maggior parte dei dischi di classica sopravvive incolume, poichè le priorità del giradischi ben si sposano con la musica. Che faccia tutto il resto così bene fa perdonare questa sua debolezza.

Veniamo ai voti...

Categoria

Voto

Commenti

Bellezza

+2

E' amore?

Livello delle finiture

0

praticamente perfetto

Ingegnerizzazione

0

Difficile decidere se è complesso oppure semplice ed elegante :-)

Compatibilità giradisch/braccio

+3

Accetta ogni braccio.

Stabilità della velocità

0

eccellente, si può regolare finemente.

Senso del tempo

-4


Dinamica

-1

Ottima, ma il peso del basso dell'Orbe lo pone di un pochino in avanti.

Ampiezza del palcoscenico

+3

Davvero impressionante

Profondità del palcoscenico

+4

Come sopra

Profondità del basso

-2


Controllo/velocità del basso

+1


Restituzione del dettaglio

+3


Chiarezza del medio

+3


Estensione degli alti

0


Qualità degli alti

0


Colore complessivo

+4

Praticamente superbo

Realismo

0

Baratta lo spazio in cambio del senso del tempo

Fattore "mi mancherai"

+3

Sono aperte le donazioni al mio fondo per giradischi...

Conclusioni

Bellissimo. Bellissimo da guardare, bellissimo da ascoltare: splendidamente costruito e con nessun pezzo che si possa starare. La qualità del suono è superba ed in termini di palcoscenico sonoro e di accuratezza tonale è un fuoriclasse. Anche il Tri-planar si concentra sulle stesse cose, e sto iniziando a cheidermi se questo giradischi potrebbe essere meglio servito, e forse dare un miglior senso del ritmo, con la prestazione più da "prima fila" di uno dei grossi SME, del Roksan Artemiz o perfino di un Hadcock, nel qual caso potrebbe essere il giradischi dei miei sogni :-) Ma nella configurazione provata, e tralasciando le mie riserve sul senso del tempo, continuo a trovarlo un giradischi difficile da criticare.

Ringraziamenti

Dopo la lettura di questo pezzo, spero sia evidente che senza le seguenti aziende questa serie di prove sarebbe stata impossibile: li ringrazio tutti:-)

Michell engineering - http://www.Michell-Engineering.co.uk

'The Cartridge Man' - http://www.thecartridgeman.com

Graham Slee - http://www.audiocontrol.co.uk

Clearlight - http://www.clearlight-audio.de

AudioNote UK - http://www.audionote.co.uk

Dynavector Japan - http://www.dynavector.co.jp

Lehmann Germany - http://www.lehmannaudio.de

Impianti usati

© Copyright 2003 Geoff Husband - www.tnt-audio.com
Traduzione: Carlo Iaccarino

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