Consulenza HiFi - Lettere alla Redazione di TNT-Audio

Settimana 5/4/2025 - 12/4/2025

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  1. Dac per smartphone
  2. Mercato usato LP
  3. Dilemma amplificatore
  4. Nuove leve al femminile
  5. Approfondimento sui formati digitali
  6. C'è intelligenza tra le Elac e le Klipsch?
  7. Difficoltà di regolazione del braccio del giradischi
  8. Cuffie a conduzione cartilaginea
  9. Ho visto anche degli audiofili felici

Dac per smartphone
Gentile Direttore,
le scrivo in relazione ai suoi articoli sui Dac per smartphone per offrire una mia esperienza e, magari, ricevere un consiglio. Per l'ascolto in cuffie (Sennheiser HD599) da smartphone (Samsung s23 ultra) ho acquistato un RØDE AI-Micro (che include app dedicate). Il risultato è ottimo. Ma l'oggetto non è proprio comodissimo da usare così su Amazon ho acquistato un Cavo audio USB C compatibile con cuffie Sennheiser HD599. L'esperienza è stata pessima: dopo ogni pausa o silenzio l'audio non parte subito. Ho provato a modificare le impostazioni sviluppatore e ad usare app dedicate come USB Audio Player PRO e diversi player, senza risultati positivi.
Le chiedo: è possibile modificare dalle impostazioni o usare app dedicate per risolvere il problema, o è indispensabile avere un hardware come il RØDE o l'iFi Audio GO?
La ringrazio per il suo tempo.
Cordiali saluti,
Arcangelo - E-mail: arcadido (at) gmail.com

LC
Caro Arcangelo,
non capisco perché tu abbia acquistato un RØDE AI-Micro per ascoltare in cuffia. È un oggetto nato per altri scopi, in particolare come interfaccia per microfono. Non a caso si chiama “Micro”. Poi, certo, ha anche un'uscita cuffia, ma non è la sua funzione principale. Non ho neppure capito perché tu abbia acquistato un cavo USB-C per le tue cuffie. Perché complicarsi la vita, quando basta un dongle DAC/ampli cuffia come quelli cui sto dedicando una serie di articoli? Lo colleghi all'USB del telefono e hai finito. Se il telefono non ha l'uscita OTG permanentemente attiva o ad attivazione automatica, basta andare su Impostazioni e attivarla. Semplice, veloce, senza problemi. Il tuo Samsung immagino abbia la funzione permanentemente attiva, verifica. Prima di acquistare un dongle (DAC/ampli cuffia) magari aspetta un po' perché me ne sono arrivati altri da provare. Quello iFi Audio va bene, ma magari si trova qualcosa di meglio per cifre analoghe. Stai sintonizzato per i prossimi aggiornamenti!
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Mercato usato LP
Buongiorno,
seguo TNT-Audio da poco dopo la sua prima apparizione su Internet e diverse volte ho ceduto ad acquisto compulsivo post lettura delle vostre recensioni: anche poco fa, con le
Indiana Line Tesi 2 che voglio provare in sostituzione delle LP42, anche loro compulsive post lettura, per l'audio del TV. Gli acquisti compulsivi non si fanno ma con TNT è sempre andata bene, grazie davvero!
Volevo condividere un'esperienza e magari verificare se è una tendenza: spesso ho comprato LP usati attraverso Discogs, acquistando dischi di musica classica le cui condizioni venivano dichiarate come "Mint" o "near Mint": andava bene fino a pochi anni fa - al massimo era necessario un lavaggio - ma da qualche tempo ricevo roba inascoltabile per usura, e non è il mio giradischi il problema (un Pro-ject Comfort con Sumiko Blue Point2). Il fair play che sembrava ci fosse ancora almeno nel mercato degli LP usati è svanito? La cosa divertente poi è che uno di questi venditori da 4/5 stelle, e che mi ha tirato la sola, mi ha redarguito dopo avere visto il mio giudizio, perché "giudizi negativi non si mettono".
Grazie del vostro entusiasmo e lavoro!
Filippo - E-mail: viarestiservita (at) yahoo.it

[Indiana Line Tesi 2]

LC
Caro Filippo,
non ho grande esperienza nel mercato degli LP usati, ma è altamente probabile che il boom di questi ultimi anni abbia solleticato appetiti di persone non esattamente oneste. Il fatto che poi un acquirente non possa mettere giudizi negativi fa sorridere, a questo punto il feedback è inutile che ci sia. Io farei dei video dei dischi incriminati e li spedirei al venditore, o magari comincerei a pubblicarli online su un canale YouTube. Se tutti facessero così il mercato potrebbe autoregolarsi e i furbetti ci penserebbero due volte prima di spacciare per dischi mint delle copie usate malamente e maltrattate.
Non mancare di farci avere il tuo feedback sulle Indiana Line Tesi 2 a confronto con le Lonpoo LP42. Vedrai, anzi sentirai, che la differenza è veramente sensibile. Non farti ingannare dal fatto che a un ascolto distratto le LP42 sembrino suonare più presenti e vivaci, in realtà le Tesi 2 sono più corrette. Magari meno spettacolari ma più pulite, piene e trasparenti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Dilemma amplificatore
Buongiorno Egregio Direttore.
Oramai sono quasi arrivato a livelli di "stalker" con tutte queste domande che Le porgo. Spero mi scuserà. Avrei due domande da porLe:

La ringrazio come sempre e... lunga vita a TNT AUDIO!!! Cordiali saluti.
Pasquale - E-mail: pasquale.gelso (at) hotmail.it

LC
Caro Pasquale,
ti servono i controlli di tono presenti nel Marantz PM8006? Te lo chiedo perché per la stessa cifra (o anche meno) potresti acquistare un Rega Elex o un Rega Brio. Un lettore la settimana scorsa ci ha
scritto raccontandoci di aver sostituito, con grande soddisfazione, un Harman Kardon HK675 con un Rega Brio R. Se tanto mi dà tanto, l'Elex dovrebbe suonare molto meglio del tuo HK680. E, rispetto al Marantz, avresti in più un DAC interno e uno stadio phono a mio parere di qualità superiore. Non solo, ma vedrei molto più in sintonia il suono raffinato e non aggressivo del Rega coi Klipsch che stavi pensando di acquistare. Per quanto riguarda questi ultimi sì, gli RF7 sono migliori degli RF5, ma anche questi sono in grado di regalarti il tipico suono Klipsch, dinamico, coinvolgente e con un'eccellente gamma bassa che mi auguro il tuo ambiente sia in grado di gestire (attenzione!).
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Nuove leve al femminile
Egregio direttore, intanto complimenti per la
posta che ho appena letto oggi sabato 29 marzo. Ultimamente rischiavo l'abbiocco ad ogni lettera che le propiniamo noi crudeli audiofili alla sua paziente attenzione e immagino ( ma mai abbastanza...) i suoi, di abbiocchi...ci assolva tutti :-) !
Venendo al titolo della mia lettera, l'inverno scorso sono andato a trovare mia figlia in città e ho visto il suo accrocchio di valigetta low-Chi-fi per ascoltare i vinili che compra ai mercatini della domenica. Pensi che per ascoltare i 4-5 45 giri che ha, li centra a occhio, mancandole il riduttore. Una tenerezza con sorriso misto a fierezza e compassione mi ha stretto il cuore, per cui ho deciso di aiutarla ad evolvere un po' la sua passione. Sono partito con le Lonpoo LP42 attive per giungere ad un Pro-Ject E1 Phono base con prephono incorporato e testina Audiotechnica AT3600L, che sto provando nel mio impianto in attesa di portarglielo a casa sua. Un salto da AliExpress per clamp e riduttore per 45 giri serio e il set sembra buono per iniziare, la spazzolina antistatica gliela lascio a lei.
Un mio vicino mi ha prestato alcuni LP per provare a metterlo a punto prima dell'installazione da lei e non fare figure. Non ho certo dimenticato di indicare alla neofita il nostro amatissimo sito di riferimento hi-fi, soprattutto la sezione dedicata alla manutenzione dei giradischi etc. sperando la faccia sua. Dulcis in fundo, ascoltiamo quasi lo stesso genere musicale: io ne compro i cd anche usati e lei la ascolta su Spotify. I dischi che compra sono vecchi, addirittura alcuni sono archeologici ma da qualche parte dovrà cominciare e qualcuno di nuovo abbiamo iniziato a regalarglielo. Forse è solo un fuoco di paglia appiccato dalla moda del vinile di questi ultimi anni ma chissà. Io ho iniziato con le cassette, Uprising di Bob Marley prima cassetta acquistata e con nastro ridotto a qualche atomo di spessore causa usura da ascolto, prima con walkman della Orion e poi primo impiantino comprato con metaforiche lacrime. Che tempi!
Però una domanda da farle ce l'ho: se necessario, il cavetto del ground dove o come lo collego all'amplificatore delle Lonpoo essendo ovviamente sprovvisto del ground? Io avevo pensato ad una vite nel perimetro dello chassis, ma forse è una bestemmia?
La ringrazio per la pazienza che profonde ad ogni pistolotto che legge e risponde, compresi i miei. Un abbraccio sulle note (WAF) di Mia Martini a tutta la comunità TnT.
Carlo - E-mail: carlo.feletti (at) gmail.com

LC
Caro Carlo,
mi fa piacere che la posta della settimana scorsa ti abbia divertito! Sì, lo confesso, a volte la noia regna sovrana, anche perché spesso le domande si somigliano tutte, ma è un servizio che diamo con piacere, vista la sempre più crescente disinformazione presente su forum e YouTube. A proposito: mi è capitato di vedere una “recensione” - chiamiamola così - di uno YouTuber che ha pure un bel numero di seguaci. Il suo impianto - persino le casse e il giradischi! - era posizionato su una cassapanca addossata al muro. Mi chiedo con quale coraggio uno si arroghi il diritto di raccontare ad altri come suona un certo apparecchio in una situazione del genere. È per tutelare da mostri del genere che continuiamo imperterriti a fornire consulenza gratuita attraverso questa rubrica e le nostre recensioni.
Fai benissimo a migliorare gli ascolti vinilici di tua figlia, io avrei fatto lo stesso. Per quanto riguarda la connessione del giradischi Pro-Ject E1 Phono alle Lonpoo attive, io proverei prima senza cavo di massa. La stessa Pro-Ject dichiara che il collegamento della massa potrebbe non essere necessario. Dovessero esserci problemi di ronzio di fondo, fai qualche prova. Dovrebbe bastare collegare il cavetto di massa a una vite del pannello metallico delle Lonpoo. Magari c'è un punto dove il ronzio diminuisce ulteriormente, si tratta di provare. Tranquillo, non farai alcun danno, né al giradischi, né ai diffusori. Tieni conto che l'uscita dal pre fono è di tipo linea, come se fosse quella di un lettore CD.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Approfondimento sui formati digitali
Buongiorno Gentile Direttore.
La ringrazio per il lavoro che fa su TNT-Audio e mi scuso perché la disturbo per la terza volta, ma non le chiedo di rispondere. Vorrei chiederle, se crede che questo sia interessante anche per altri lettori e se rientra nei piani editoriali, di approfondire sui formati digitali (ad esempio PCM, DSD, up sampling... Magari tralascio per ignoranza quelle importanti nella citazione, ma spero sappia individuare quelle corrette).
Mi sarebbe utile capire come distinguere (se possibile) quanto riguarda il Mktg, quanto differenze tecnologiche che non riguardano il fruitore e quanto, invece, permette un ascolto migliore perché, pur informandomi, non ho competenze tecniche.
La ringrazio nuovamente per la cortese attenzione che offre ai lettori e le auguro il meglio.
Cordiali saluti,
Gianni - E-mail: gianni.balbini (at) gmail.com

LC
Caro Gianni,
provo a fare una sintesi semplice. Il segnale audio analogico può essere digitalizzato, ovvero trasformato in sequenze di 0 e 1, in tanti modi diversi. Lo standard del CD è PCM 16bit/44.1kHz e, per il teorema di Shannon sul campionamento, questa digitalizzazione è sufficiente a ricreare perfettamente la forma d'onda fino a 22 kHz, cioè ben oltre le capacità uditive umane. Come si fa? Immagina di fotografare il segnale (la forma dell'onda) 44100 volte ogni secondo: l'insieme di queste fotografie (campioni) ricostruisce l'onda originale. La dimostrazione di questo fatto non è banale e richiede strumenti matematici sofisticati (trasformate, sviluppi in serie etc.) Insita nella tecnologia del campionamento vi è la necessità di evitare che immagini del segnale originale siano riprodotte a frequenze più elevate (multipli). Per questo motivo si usano dei filtri che tagliano tutte le informazioni non necessarie, o ridondanti. Questi filtri potrebbero introdurre delle rotazioni di fase (diciamo distorsioni?) udibili in banda audio. Per limitare questo problema, la cui udibilità è tutta da dimostrare, si è pensato di aumentare la frequenza di campionamento, in modo tale che i filtri agiscano molto lontani dai 20 kHz che in teoria noi siamo in grado di percepire. Ecco perché troverai formati digitali a 96 kHz o superiori. Aumenta anche il numero di bit, ossia la quantità d'informazione contenuta nel flusso digitale. A questo punto si potrebbe pensare che un file ad alta risoluzione generato (tramite upsampling) da un file tipo CD (a 16/44.1) suoni meglio, ma in realtà non è così, perché l'informazione persa (eventuale!) non può essere più recuperata. Tu hai fatto 44.100 fotografie ogni secondo, e tutte le fotografie che mancano non possono essere prese a posteriori. Manca l'originale, per capirci.
In altre parole: se il master dello studio di registrazione era a 16bit/44.1kHz una sua eventuale riedizione a risoluzione più alta è tecnicamente inutile. Se il file originale fosse a risoluzione più alta allora una versione simile potrebbe avere un senso, altrimenti no. Altri formati digitali sono poi apparsi sul mercato, come il DSD (nelle sue più fantasiose esibizioni muscolari), il formato alla base dei SACD. Potenzialmente questo nuovo formato garantirebbe una risoluzione molto più elevata rispetto al vecchio PCM. Nella realtà, però, sono pochissime le registrazioni native in DSD (i master, dico) e spesso anche queste devono essere riconvertite in PCM per poter essere editate in produzione. Non è un caso che il formato SACD non sia mai veramente decollato.
Poi esiste l'audio compresso, con o senza perdita di dati. MP3, AAC, Vorbis, ATRAC e WMA sono alcuni dei formati più diffusi con perdita di dati (lossy). Per contro, i file WAV sono tipicamente non compressi, a meno che non siano essi stessi generati da sorgenti compresse. Un file compresso cancella un bel po' di dati del segnale originale, quindi non potrà mai suonare altrettanto bene. Esistono poi formati compressi senza perdita (non-lossy) come FLAC, Monkey's Audio (.ape), WavPack (.wv), TTA, ATRAC Advanced Lossless, ALAC, MPEG-4 SLS, MPEG-4 ALS, MPEG-4 DST, Windows Media Audio Lossless (WMA Lossless) e Shorten (SHN). Questi file occupano meno spazio del file PCM (.wav) originale ma senza cancellare dati utili, pertanto sono identici al file sorgente. Immagina un documento Word zippato (compresso): una volta che lo scompatti è identico all'originale.
Per farla breve: per la maggior parte delle applicazioni e degli impianti un buon file PCM 16bit/44.1kHz - come quello di un CD - è più che sufficiente, in quanto il limite all'ascolto è dato da altri componenti della catena: ambiente, diffusori, amplificazione e sorgenti, in ordine d'importanza.
Ritengo che si continui a dare troppa rilevanza a cose sostanzialmente irrilevanti. Per capirci: una buona incisione, compressa in mp3, suona meglio di una cattiva incisione in alta risoluzione. Non è la risoluzione o il formato che conta, ma il cervello che c'è dietro al banco di registrazione.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

C'è intelligenza tra le Elac e le Klipsch?
Buongiorno Direttore! La ringrazio per la
risposta che mi ha dato per la scelta tra le Klipsch RP-600M II e le Elac Debut Reference DBR62 sbilaciandosi verso queste ultime. Volevo solo aggiungere una cosa che ho fatto e cioè porre la stessa domanda, con tutti parametri, alla famigerata intelligenza artificiale! A dire il vero ho posto la domanda, chiedendo una risposta secca, a ben tre "intelligenze": Gemini, ChatGPT e Copilot e tutte e tre hanno risposto allo stesso modo...cioè come lei! Ma...secondo lei...è una bella notizia o c'è da preoccuparsi?!? :-) L'intelligenza artificiale sostituirà TNT-Audio?!? :-0
Ancora grazie e buon proseguimento!
P.S. Volevo permettermi di segnalare un brano interessante: Bombino con “Tamiditine”
Gino - E-mail: gino.antonio (at) libero.it

LC
Caro Gino,
non c'è alcun dubbio che l'intelligenza artificiale, pian piano, farà piazza pulita di tanti esperti, TNT-Audio compreso! L'unica cosa che probabilmente mancherà alle macchine (per ora) sarà la pungente ironia (o sarcasmo) che da sempre ha arricchito i nostri pareri, le nostre risposte e i nostri articoli qui su TNT-Audio. Difficilmente un'IA si permetterà di prendere (bonariamente e non) in giro chi rivolge domande o richiede pareri. Vista la preoccupante ossessione al “politicamente corretto” che sta distruggendo, pian piano, informazione, letteratura e arte in generale, credo proprio che l'IA sarà rigidamente tenuta a rispettare i folli canoni di questo mondo “moderno”. Come tanti comici hanno dichiarato recentemente, oggi certi film non si potrebbero più girare, perché scorretti secondo i canoni attuali. Non si può più ridere di niente, sbeffeggiare, mettere alla berlina. Una cosa è sicura: qui, fintanto che i neuroni ci sosterranno, continueremo a farlo, come da trent'anni a questa parte.
C'è però un altro problema con l'IA: presto le mogli degli audiofili chiederanno all'IA quanto costa l'impianto HiFi del proprio marito, spesso dichiarato avere uno zero in meno ;-) e là saranno dolori!
Grazie per il simpatico spunto di riflessione e per la segnalazione musicale!
Lucio Cadeddu

Difficoltà di regolazione del braccio del giradischi
Gentile Direttore, innanzitutto ti ringrazio per la cortese risposta al mio quesito pubblicato nel
volume n.1095 e colgo l'occasione anche per aggiornarti e chiederti un chiarimento circa le difficoltà che ho incontrato per la giusta regolazione del braccio del giradischi Lenco LBT 188.
Sfruttando un'offerta nel periodo degli sconti di fine novembre ho acquistato il Lenco in questione avendolo trovato ad un prezzo talmente conveniente che me lo ha fatto preferire agli altri che stavo osservando, ad oggi posso ritenermi soddisfatto anche se non ho altri termini di paragone. Con il risparmio ottenuto ho acquistato una seconda testina di ricambio, una Audio Technica AT-VM95C (6,1 gr. di peso, 2 gr. tracking force, 39 euro) per poter sostituire all'occorrenza la testina montata di serie, la Audio Technica ATN3600L (5 gr. di peso, 3 gr. tracking force) non tanto per migliorare il suono che credo sia inavvertibile, ma per non avere proprio la entry level del marchio e magari ridurre la tracking force con l'obiettivo di preservare più a lungo i dischi anche se questo credo che sia un falso problema, è così?
Ho sostituito quindi la testina originale seguendo le istruzioni del manuale e quanto trovato su TNT, ho controllato il peso del braccio aiutato da una bilancina elettronica, regolato l'allinaemento con la dima fornita e l'antiskating posizionando il peso nella scanalatura prevista per il tracciamento di 2 grammi indicato per la nuova testina; nonostante tutto questo ho notato che durante la discesa il braccio si sposta verso l'esterno posizionando la testina a qualche millimetro verso destra dal punto in cui la volevo far scendere.
Ho pensato che si trattasse di un problema di contrappeso e ho quindi provato a spostare il contrappeso in tutte le 5 scanalature previste sul perno del braccio ma il difetto rimane facendomi concludere che c'è quindi un difetto di regolazione che potrebbe inficiare la corretta riproduzione. Ho provato a reinstallare la testina originale, eseguito nuovamente le regolazione previste e il braccio scende esattamente nel punto che voglio senza alcuna incertezza.
Essendo sicuro di aver eseguito le regolazione come indicato non riesco a capire da cosa possa dipendere, l'unico dubbio che mi è venuto controllando il manuale è che viene specificato che “Il contrappeso fornito è adatto a testine con peso compreso tra 3,0 e 6,0 g.”, forse essendo la AT-VM95C leggermente più pesante impedisce al contrappeso di bilanciare adeguatamente il braccio?
Comunque sia ho restituito la AT-VM95C e se questa dovesse essere la spiegazione dovrò quindi in futuro scegliere solo testine che rientrino in questo range di peso?
Ti ringrazio ancora per l'attenzione e le cortesi risposte.
Michele- E-mail: michele.bi (at) libero.it

LC
Caro Michele,
credo che non ci sia niente di strano nel fenomeno che descrivi: semplicemente è quello il compito dell'antiskating, ossia tirare il braccio verso l'esterno del disco, per contrastare la forza centripeta (verso il centro del piatto) generata dal disco che gira. Probabilmente i 3 grammi di tracking force della vecchia testina aumentano l'attrito del braccio sul meccanismo di lift e l'antiskating non riesce a tirare abbastanza. Di conseguenza il braccio scende esattamente nel punto che vuoi tu. Hai regolato l'antiskating in accordo coi 3 grammi di peso d'appoggio? Per evitare il problema, che problema non è, potresti provare a ridurre l'antiskating. Se lo metti a zero vedrai che il braccio scenderà esattamente dove vuoi tu. Ci sono varie scuole di pensiero che ritengono l'antiskating più dannoso che utile. Alcuni bracci, pure pregiati, non ne fanno uso, come ad esempio il Grace 704 e il Kuzma Stogi, più alcuni vecchi VPI (guarda caso, tutti uni-pivot). Per quanto riguarda il minor peso di lettura che dovrebbe preservare meglio i solchi...anche questo è un falso problema, anzi una vera e propria leggenda metropolitana. Paradossalmente uno stilo che legge con un peso applicato molto basso potrebbe - tendenzialmente - saltellare di più sui solchi, specie in presenza di forti modulazioni, quindi teoricamente danneggiandoli maggiormente. Diciamo così: ogni testina ha un peso di lettura che va rispettato, e la scelta per una testina non può ricadere su quella che legge a pesi più bassi. Ciò detto, credo che la AT95 che hai scelto sia già un passo avanti rispetto alla AT3600. Non so se la differenza possa essere percepita, con quel giradischi, nel tuo impianto e con le tue orecchie...ma c'è. Al posto tuo, io avrei preso però una AT95E, almeno ha lo stilo ellittico e non conico come la AT95C e la AT3600.
Infine, permettimi un consiglio: la lettura della nostre FAQ dove tutti questi aspetti sono stati largamente spiegati :-)
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Cuffie a conduzione cartilaginea
Buon giorno e complimenti innanzitutto. Leggendo il vostro
articolo mi è venuto un dubbio. Utilizzo da tempo, soprattutto durante le camminate, le Trekz Titanium - le cuffie indicate nell'articolo sono dello stesso tipo? Avedere la forma sembrerebbe di sì.
Un affettuoso saluto,
Renzo - E-mail: ipietri (at) gmail.com

LC
Caro Renzo,
no, le tue cuffie, come anche spiegato nel sito del produttore, sono del tipo a “conduzione ossea”, come tante altre sul mercato. Infatti, l'elemento vibrante non va a poggiare e quindi stimolare la cartilagine (la parte morbida davanti al condotto uditivo) ma le ossa del cranio. Le cuffie a conduzione ossea esistono da tanti anni, quelle a conduzione cartilaginea, che hanno i vantaggi spiegati nel nostro articolo, di fatto sono una novità, altrimenti non ne avremmo parlato. Da quel che ho capito, per ora le uniche basate su questa tecnologia sono di casa AudioTechnica. Il fatto che la tecnologia utilizzata sia coperta da diversi brevetti fa sì che - per ora - non si sia diffusa. Ho l'idea di provare queste nuove cuffie, ma ovviamente tutto dipende dalla disponibilità del produttore e del distributore italiano (che, tipicamente, non risponde alle e-mail). Quando dovranno chiudere baracca e burattini perché i prodotti cinesi avranno rimpiazzato tutto, non verserò una lacrima. La mancanza di professionalità e la spocchia, presente in dose massiccia presso gli operatori del settore italiani, saranno i due ingredienti chiave del loro fallimento.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Carissimo Direttore,
ho letto le testimonianze di altri appassionati e vorrei anche io portare la mia sull'introduzione di un DSP nell'impianto. Prima di tutto ci tengo a ringraziare per i consigli degli acquisti ricevuti negli anni (vi leggo dal 2005), li ho seguiti ottenendo risultati inaspettati rispetto al costo degli apparecchi comprati, per citarne alcuni, il mini amplificatore Scythe Kama Bay, il dac KingRex UD-01, il Black Cube Statement... e di recente i fantastici ZeroZone di cui ho voluto sperimentare la versione "due in uno" chassis con ingressi RCA e bilanciati (per avere cosi una linea analogica e una digitale, commutabili con un interruttore, su un unico finale).
Fino allo scorso novembre il mio impianto era questo:

Entrambe le catene attaccate agli ZeroZone, diffusori JBL 4309 (di cui sono innamorato) su stand autocostruiti in legno. La sala dove è l'impianto è 4x4 con il soffitto alto 3,8 metri praticamente quasi un cubo, c'è un divano, ci sono librerie, un tappeto a pelo lungo due bass traps... ciò nonostante, pur sentendo benissimo a volume medio basso, appena alzavo un po' il volume la qualità del suono peggiorava sia in definizione che nel controllo dei bassi. Ho sopportato un paio di anni, poi ho iniziato a leggermi online tutto quello che trovavo su trattamento acustico, pannelli, diffusione delle basse frequenze... ma la conclusione era sempre la stessa, non è solo colpa dell'impianto, è colpa soprattutto della stanza cubica e la situazione è difficilmente migliorabile con un trattamento acustico non invasivo: sui siti per produttori audio viene consigliato l'uso di un DSP, ma sui maggiori forum audiofili è considerato kryptonite, di chi fidarsi? Alla fine arriva il Black Friday 2024, prendo la decisione di lanciarmi e mi compro: Monto tutto, le due catene digitale e analogica!!! Ora si attaccano al FLEX e pure subwoofer e lo Zerozone, con il telecomendino del Flex si comanda tutto ingressi e volume!!! Mi metto quindi a fare le misure col microfono per impostare il dsp del Flex: leggo le istruzioni passo passo (non facile ma fattibile)... faccio un weekend di misurazioni, ottengo su pc vari grafici della risposta in frequenza provando più posizioni di casse e sub, scelgo la posizione migliore per le casse (ci avevo provato per anni con le orecchie ma cosi è piu facile)...integro il subwoofer via pc grazie al Flex (fa anche da crossover digitale) e infine individuo i punti nello spettro delle basse frequenze da far correggere al dsp, imposto le correzioni sul Flex, finito.
Accendo..... metto il Black Album dei Metallica e ....Wowwww la felicita!!!!!!!
Suono definito anche a volume piu alto, punch, palcoscenico allargato, casse sparite, la musica sembra uscire dall'aria, un miracolo!!! A distanza di qualche mese posso dire che ho smesso di pensare all'impianto e mi godo finalmente la musica...e non è che sia ancora riuscito a capire come impostare tutto perfettamente eh, ci sarebbe anche un po' di trattamento acustico da fare per abbassare il tempo di decadimento e il riverbero...con calma si farà!!!
Per concludere, la mia esperienza con il DSP è stata questa, e oggi mi domando, quando vedo foto e video di impianti Hi-End messi in stanze simili alla mia, con finali enormi e i cavoni rialzati da terra, ma con le pareti spoglie senza un minimo di trattamento (e guai al dsp), ma loro...sentono davvero bene???
Grazie di tutto!!!
Saluti,
Daniele - E-mail: cassarrid (at) gmail.com

LC
Caro Daniele,
sono giunto alla conclusione che all'audiofilo medio non interessi ascoltare bene anche perché la maggior parte delle volte non ha alcuna idea di quale sia il suono corretto degli strumenti. Il motore di tutto è acquistare giocattoli, possibilmente ingombranti, luccicanti e costosi. Quindi la risposta alla tua domanda finale è: NO, non sentono bene, basta farsi un giro in una qualunque mostra HiFi per rendersi conto di quanto male suonino impianti da cinque o sei zeri. Siamo oltre il livello del ridicolo, ma è irrilevante, l'importante è sognare di poter possedere catafalchi inutilmente costosi e infilarli alla meno peggio in ambienti inadatti. Aggiungi a questo la refrattarietà della maggior parte degli audiofili a far manipolare il segnale da un DSP e il gioco è fatto. Sembrano ignorare che i loro preziosissimi dischi sono stati registrati con manipolazioni del segnale così pesanti che un misero DSP a valle di tutto fa solo tenerezza. In definitiva ti ringrazio per l'ennesimo feedback positivo sul trattamento ambientale in dominio digitale, vera e unica rivoluzione di questo settore dopo l'avvento del CD, ma temo che ci vorrà ancora molto tempo prima di riuscire a scalfire lo zoccolo duro dei dogmi audiofili.
Grazie per il prezioso feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Un nuovo, insolito album per Bryan Ferry (ex Roxy Music), intitolato Loose Talk, con la voce narrante di Amelia Barratt, che ha anche scritto i testi. Un affascinante connubio tra la musica raffinata di Ferry e la narrazione elegante della Barratt. Questa è Florist, solo una delle tante perle di questo lavoro.

Archivio! Due nostri lettori - che non finiremo mai di ringraziare - si sono fatti carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne hanno realizzato una “TNT-Audio Suggestion” su Spotify e su Tidal

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