Prodotto: Tappetino per giradischi Achromat
Produttore: The Funk Firm - UK
Costo approssimativo: £50/75€ - garanzia soddisfatti o rimborsati entro 30 giorni...
Recensore: Geoff Husband - TNT Francia
Data recensione: Aprile, 2008
Traduzione: Fabio Egizi
Una delle peculiarità del vinile è quella di risultare particolarmente piacevole per coloro che amano smanettare con i loro apparecchi hi-fi per riuscire ad ottenere il miglior suono possibile. Chiunque abbia maturato una certa esperienza con l'analogico ha verificato come gli spostamenti della posizione del giradischi, le regolazioni del braccio e delle sospensioni, e altre tarature simili, si traducono spesso in rimarchevoli cambiamenti del suono riprodotto.
Uno dei settori in cui il "tweak" è maggiormente praticato è rappresentato dall'interfaccia tra il disco nero ed il piatto sul quale poggia. La maggior parte dei giradischi viene offerta comprensiva di un tappetino che può essere dei più disparati materiali quali il feltro, la gomma, il sughero o qualsiasi altra cosa e, naturalmente, può essere facilmente rimosso e sostituito. La tentazione è quella di provare ogni tipologia di materiale piano a disposizione dell'audiofilo, tagliarne un disco da 12" e farci un bel buco nel mezzo - ogni materiale produrrà un suono diverso, spesso anche preoccupante, ma partendo dall'ipotesi che non vi venga in mente di utilizzare materiali che potrebbero danneggiare il giradischi o il disco, non correte alcun rischio e potreste perfino migliorare il suono del vostro giradischi.
Quando lo stilo traccia il disco è costretto ad una discreta ginnastica per assecondare i movimenti imposti dal solco e questo processo è causa di una certa quantità di energia vibrazionale. In un mondo perfetto tutta questa energia sarebbe trasferita al cantilever e alimenterebbe il generatore della testina per produrre il segnale musicale. Sfortunatamente viviamo nel mondo reale per cui la maggior parte di questa energia viene invece scaricata nel disco stesso. Questa energia che si diffonde nel disco, provoca vibrazioni dannose e diventa nociva prima ancora di rientrare nello stilo stesso. Essa risulta quindi responsabile della distorsione del segnale originale e lo stilo aggiungerà tale distorsione al segnale originale che sta cercando di riprodurre. Non ci siamo. Immaginate di lanciare un sassolino in uno stagno rotondo. Otterrete onde concentriche molto ordinate che, una volta arrivate ai bordi, verranno riflesse e torneranno in maniera disordinata nel punto in cui il sasso ha toccato l'acqua - nel disco accade la stessa cosa.
L'altro problema è che lo stilo non costituisce l'unica sorgente di vibrazioni. Sfortunatamente le vibrazioni prodotte dal piatto e dal motore saranno inevitabilmente incanalate verso lo stilo. Migliore sarà il vostro giradischi e meno avrete di che preoccuparvi da questo punto di vista, infatti sia il motore sia i cuscinetti saranno abbastanza silenziosi (è uno dei motivi per cui questi prodotti costano tanto) ma non è possibile azzerarne gli effetti. Ulteriori vibrazioni provenienti da sorgenti esterne possono raggiungere il disco, e la loro quantità è ancora una volta legata alla qualità del giradischi e da quanto sia in grado di bloccare le vibrazioni provenienti dall'ambiente circostante. In ultimo, a volumi molto alti, e se il giradischi è posizionato in prossimità dei diffusori, le vibrazioni nell'aria possono provocare effetti non trascurabili sul disco, in quanto la sua forma piana e sottile si presta particolarmente ad assorbire questo tipo di radiazioni.
Quindi l'interfaccia tra il disco ed il piatto assume un ruolo fondamentale per le prestazioni di un sistema analogico. Un tappetino ottimale dovrebbe consentire un percorso preferenziale per le vibrazioni per potersi scaricare dal disco in modo da non influire sullo stilo, e allo stesso tempo dovrebbe impedire alle vibrazioni provenienti dal piatto di raggiungere il disco.
Questo problema è stato affrontato tramite molte tipologie di tappetino. I tipi in sorbothane morbido sono ottimi dal punto di vista dello smorzamento, ma d'altra parte non riescono a mantenere stabile il disco. Per quanto riguarda la mia esperienza questi tappetini producono un suono spento, lento e con poco dettaglio. Su un giradischi con un piatto risonante e un motore/cuscinetto di scarsa qualità, una barriera a tali vibrazioni può apportare benefici, ma probabilmente allo stesso prezzo ci si può comprare un giradischi economico migliore!
Alcune soluzioni, quali quelle adottate dai vecchi Michell, o i mat come il ringmat, che sostengono porzioni limitate del vinile e sembra lavorino isolando il disco dal piatto mentre si basano sulla cura con cui vengono posizionati i supporti in modo da smorzare le vibrazioni interne del vinile e/o convertirle in risonanze che sono meno dannose per il segnale musicale. Ad esempio il ringmat andava particolarmente bene sul mio LP12.
Altri mat cercano di comportarsi allo stesso modo del vinile, in modo tale che le vibrazioni del disco attraversano più facilmente il tappetino. Ad ogni giuntura tra due materiali differenti una buona parte delle vibrazioni non riesce a "saltare" la discontinuità ma viene riflessa e torna da dove è venuta. Più sono simili i due materiali a contatto, e maggiore è la quantità delle vibrazioni che vengono trasmesse. Quindi in virtù del maggiore volume il tappetino riesce ad assorbire meglio le vibrazioni. Infatti gli spessi piatti in acrilico utilizzano questo principio.
L'Achromat appartiene a quest'ultima categoria. Si tratta di un disco dello spessore di 5mm con un preciso foro per l'etichetta del disco. Qui è insito un importante aspetto. Gran parte dei mat sono piuttosto bruttini, non si adattano al giradischi, molti hanno un aspetto artigianale, e raramente ben si abbinano esteticamente al giradischi. L'Achromat va in controtendenza. Il mio è di un blu piuttosto brillante (sono disponibili anche altri colori) e anche se messo su un piatto da 5000 Euro fa la sua bella figura, come se fosse parte integrante del progetto originale. È ben realizzato, il foro centrale sta al centro (e si tratta di una rarità!) e una volta poggiato ve ne potete anche dimenticare in quanto non si sposta quando togliete il disco e non causa alcun problema. È possibile utilizzarlo sia con la scanalatura prer l'etichetta, o rigirandolo, come un tappetino piano, importante caratteristica se utilizzate un clamp.
La struttura dell'Achromat è particolare ed è costituita da una materiale vinilico/acrilico con una superficie liscia e rigida, su entrambi i lati. Il principio che si è voluto sfruttare è che con un materiale simile al vinile qualsiasi vibrazione verrà trasferita facilmente dal disco e il volume maggiore e le caratteristiche di smorzamento del foam aiuteranno il vinile ad attenuare queste nocive vibrazioni... Siccome il mat è realizzato in foam il suo peso è inferiore a quanto ci si aspetterebbe, quindi a differenza dei tappetini in acrilico o sorbothane non avrà particolari effetti sulle sospensioni dei giradischi.
L'Achromat presenta uno spessore di 5mm per cui è necessario avere la possibilità di regolare l'altezza del braccio per compensare lo spessore aggiunto. I possessori di giradischi con tappetino in feltro come i Rega possono utilizzare il modello da 3 mm di spessore che non comporta alcuna modifica nelle regolazioni, ma i risultati non saranno della stessa entità.
Ho provato il tappetino su tre giradischi totalmente diversi tra loro. All'inizio su un vecchio Thorens TD 160S con braccio Rega, un Acoustic Solid e sul mio Opera LP 5.0.
In questo caso il giradischi è caratterizzato da un risonante piatto in alluminio con uno spesso tappetino (5mm) in gomma. L'effetto dell'Achromat è stato totalmente positivo. Il dettaglio è migliorato, la sensazione di spazio e di aria degli strumenti è cresciuta così come il controllo delle basse frequenze. Per molti aspetti mi ha riportato alla mente i benefici ottenuti con il Ringmat, inoltre l'aspetto è preferibile ed in pratica è indistruttibile (potete anche lavarlo!). Devo dire che in questo impianto ho ottenuto i risultati migliori e poiché la filosofia dei Thorens è la stessa adottata per altri molti giradischi - Linn, AR, Ariston etc - mi aspetto che gli effetti siano allo stesso modo positivi anche per questi ultimi (così come è avvenuto per il Ringmat).
L'Acoustic Solid vanta un massiccio piatto in una lega di piombo di un peso di circa 20 kgs. nonostante ciò il piatto risuona restituendo un "ting!" molto squillante. Naturalmente non è per nulla consigliabile mettere un disco direttamente su uno di questi piatti - rifletterebbe le vibrazioni provenienti dal vinile e, allo stesso tempo, lascerebbe transitare quelle innescate dalla risonanza intrinseca. Quindi i costruttori, consci di ciò forniscono il piatto con due tappetini, un foglio in perspex di 5 mm di spessore ed un lussureggiante mat in pelle. Il costruttore consiglia di provare le diverse combinazioni di mat e nel mio caso ho optato per quello in pelle sotto il disco ed il perspex sotto l'altro tappetino. Mi è sembrato che questa combinazione svolga meglio il lavoro di drenaggio delle vibrazioni dal vinile e lo isoli dal piatto. E lasciatemi aggiungere che come risultato ho ottenuto uno tra i migliori suoni ascoltati dal vinile...
La sostituzione di entrambi i tappetini con l'Achromat si è rivelata interessante, il suono sembra aver perso un po' peso ma d'altro canto la presentazione ha acquistato in velocità. Il mat in pelle suonava più "scuro" l'Achromat più preciso a scapito di una minore atmosfera. Dopo un mese di sostituzioni non sono ancora sicuro su quale sia la soluzione preferibile! L'Achromat è più pratico per la mia casa polverosa in quanto basta sbatterlo un po' e lavarlo sotto il rubinetto, per cui gli do la preferenza per un incollatura, ma i benefici effetti possono essere maggiormente apprezzati in un impianto sbilanciato che pecca in velocità.
Le cose si fanno difficili. L'Opera ha un imponente piatto in acrilico di uno spessore che supera i 50mm. È pensato per lavorare a diretto contatto con il disco e non fa uso di tappetini. Aggiungendo l'Achromat e regolando di conseguenza l'altezza del braccio non sembra si ottengano grosse differenze, di sicuro niente che mi faccia pensare che valga la pena spenderci dei soldi. La notazione che mi sento di fare è che a questo ho preferito il suono dell'Acoustic Solid.
Probabilmente utilizzare questo accessorio da 50 sterline su un paio di giradischi high-end non è un test rappresentativo per il mercato a cui aspira il progettista di questi accessori, ma i risultati sono stati interessanti. Secondo me quello che fa l'Achromat è dare molti dei vantaggi ottenuti con un importante piatto in acrilico ai giradischi che utilizzano i classici piatti in lega. Molte aziende offrono piatti in sostituzione con spese non irrisorie, ma il mio suggerimento è quello di scegliere l'Achromat in quanto si ottengono almeno gli stessi risultati ad un minor costo e con meno problemi. Inevitabilmente su un giradischi che monta già un piatto in acrilico gli effetti diminuiscono, anche se la praticità per la rimozione e la pulizia potrebbero essere parametri per cui varrebbe la pena prenderlo in considerazione, in particolar modo per gli impianti utilizzati in ambienti polverosi. L'entità dei cambiamenti e miglioramenti, come sempre, dipende dalla complessa interazione che c'è tra le varie parti del sistema di riproduzione. Ad esempio con un giradischi mal posizionato il tappetino può ridurre il feedback e questo si traduce in un grande miglioramento mentre lo stesso giradischi in una posizione differente potrebbe portare a cambiamenti del tutto marginali.
Quindi l'avvertenza, come spesso avviene per il vinile, è quella di verificare caso per caso i risultati ottenuti. non è costoso, è molto facile da usare e pratico. È esteticamente gradevole ed in nessun caso ha peggiorato il suono, in diversi casi i miglioramenti sono stati lampanti. Penso che il vantaggio più grande sia la possibilità di poterlo provare per 30 giorni - se non vi piace lo rispedite indietro. Magari tute le aziende si comportassero in questo modo!
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