Prodotto: Bilancina per misurare la forza d'appoggio del fonorivelatore
e Livella per giradischi
Produttore: The Cartridge Man -
Regno Unito
Distribuito in Italia da: The Analogue World
Prezzo: 300 Euro il pezzo
Recensore: Geoff Husband
Recensione: Settembre 2001
Siamo stavolta alle prese con due oggettini, ognuno con una sua specifica funzione: la bilancina misura la forza-peso applicata al fonorivelatore; la seconda vi dice quando il piano del giradischi è "in bolla". Per portarveli a casa dovete sborsare una somma che si aggira nei paraggi dei 300 Euro a botta.
Bene, ma perchè l'esistenza di questi due apparecchi è fonte di tale interesse, e perchè stanno per entrare a far parte dei componenti essenziali della mia prossima serie di prove di giradischi?
Iniziamo con l'assunto secondo il quale, per operare correttamente, un
giradischi deve stare in piano. Ciò può apparire un concetto ovvio: meglio specificare
che quando dico "in piano", lo intendo in maniera ASSOLUTA. Mi sembra evidente
che una superficie del disco inclinata farà tendere la puntina verso valle, con
conseguente maggiore pressione su un lato del solco rispetto all'altro. Ma se un
giradischi non è in piano si va incontro anche ad altri problemi.
I giradischi a telaio flottante sono progettati prevedendo che le sospensioni lavorino sul
piano verticale, così da ottenere un moto di tipo "a pistone", generalmente
accordato ben al di sotto della soglia delle frequenze udibili. Se il giradischi non
rispetta un movimento davvero "a pistone", è soggetto ad ogni genere di
movimenti parassiti, dalle direzioni più disparate e talvolta aventi frequenza rientrante
nei limiti di quelle udibili (>20Hz) o di quelle delle ondulazioni del disco. Questo è
il motivo per il quale ci vuole così tanto tempo per installare davvero bene un
giradischi flottante di qualità: bisogna ottenere un corretto rimbalzo; e se il piatto
non è in piano, il rimbalzo non sarà MAI corretto. La prossima volta che capitate in un
negozio di apparecchi hi-fi che vende giradischi cari, date al modello in esposizione una
leggera pressione in basso sul piatto (quando non vi vede nessuno) ed esaminatene i
tremolii.
E mentre voi, proprietari di giradischi non sospesi tipo i Rega o i
Nottingham Analogue ecc. ve ne state lì con un fiero sorriso, eccovi un'altra insidia
proprio per voi :-)
Uno dei componenti più critici in un giradischi è il sistema
perno/cuscinetto, che deve offrire minimo attrito e deve mantenere il piatto fermo in
tutte le direzioni eccettuata quella della rotazione, il tutto con sforzo minimo e con
quante meno vibrazioni è possibile. Ogni sistema perno/cuscinetto è progettato per
lavorare col piatto in piano, e quindi con tutte le forze applicate in senso verticale
verso il basso. Se il piatto è inclinato, si aggiunge una forza orizzontale che
compromette le prestazioni, e a lungo andare provoca un'usura non omogenea del perno e del
cuscinetto; inoltre, i giradischi non sospesi spesso hanno piatti molto pesanti, che
ingigantiscono il problema
Si tratta di un cilindro di perspex nero, con un display a cifre. Dentro (vedi foto) si nasconde una sorprendente quantità di elettronica. Il cuore dell'apparecchio è una livella che Len Gregory (noto anche come The Cartridge Man, L'Uomo delle Testine, n.d.t.) ha visto adoperata negli USA all'interno delle automobili della GM, come regolatore delle sospensioni autolivellanti. Sulla testa di Len è apparsa una piccola lampadina e, voila, è stato scoperto un nuovo uso per un ricambio automobilistico. La livella originale è realizzata in modo un po' più complesso, in quanto l'ambiente di un motore di automobile richiede maggiore isolamento e un olio più denso, ma il progetto di fondo è quello.
Possiedo una livella della "Stanley", formata da due livelle a bolla piazzate ad angolo retto: costa circa 10 Sterline e l'ho usata per anni. La magagna sta nel fatto che muovendola per tutto il piano del piatto e sulla base di appoggio, dà diverse "livellature", perchè le superfici non sono completamente piane, oppure può darsi che il peso stesso della livella inclini il piatto, ecc. Comunque vada, è un processo lungo e non sono mai sicuro della correttezza del risultato.
Veniamo, invece, alla livella del "Cartridge Man". si mette direttamente sul perno e pesa 180 grammi, un peso importante, quello di un disco di qualità. Si accende e compaiono due indicazioni: una è quella dell'inclinazione, misurata in decimi di grado, e l'altra è quella della direzione di tale inclinazione, indicata con delle frecce. Così ho dato una girata ai meravigliosi piedini regolabili del mio Orbe, ed in 30 secondi ho avuto il giradischi in piano al 100% - e, sì, le mie vecchie regolazioni erano lievemente errate in entrambe le direzioni. La rotazione della livella di 90 gradi ha dato risultati identici, dando così prova del suo buon funzionamento. E, a proposito... il rimbalzo, prima non malvagio, ora era perfetto, senza più traccia di tremolii parassiti.
Ero combattuto fra due considerazioni: costa un mucchio di soldi e, sebbene mi aspettavo il suo buon funzionamento, mi trovavo comunque bene con la vecchia 'Stanley'. Però, dopo averla usata per le ultime settimane su diversi giradischi sto iniziando a considerarla sempre meno come un lusso. Di sicuro ogni professionista (o giornalista) nel campo dell'installazione di giradischi dovrebbe averne una: fa risparmiare ore di lavoro e il suo prezzo acquista senso. Per il privato possessore di giradischi, l'acquisto si giustifica solo in presenza di giradischi di altissimo livello, dove l'accuratezza della livellatura in piano e la sua precisione mostrano tutta la loro importanza. È un prodotto unico, ma trova molti usi anche in apparecchi diversi dai giradischi: lettori di CD, mensole di libreria, ecc.
La pressione esercitata dallo stilo è critica (ritorna questa parola). Essa ha due effetti ampiamente riconosciuti. Se è troppo bassa, lo stilo non riesce a seguire il solco e incappa in errori di tracciamento, con danni sia per lo stilo che per il disco. Se è troppo alta, la pressione dello stilo contro le pareti del solco aumenta, consumando più velocemente del necessario sia lo stilo che il disco.
Molto meno comune è la consapevolezza che ogni fonorivelatore è progettato per lavorare ad una ben precisa forza d'appoggio, quella che consente il corretto posizionamento delle bobine o dei magneti in posizione centrale rispetto al montaggio del gruppo generatore di corrente. Ogni scostamento dal peso consigliato produce anomalie imprevedibili nelle prestazioni, perchè il generatore perde il suo allineamento e la sospensione lavora fuori dai limiti ottimali. Il risultato può essere un suono tagliente o confuso, oppure degli errori di tracciamento, ecc. ecc.
E, cosa forse più importante di tutte, la forza d'appoggio determina l'angolo col quale lo stilo penetra nei solchi, comunemente designato come VTA (Vertical Tracking Angle, Angolo di Tracciamento Verticale, n.d.t.). Poichè il cantilever si comporta come un piccolissimo braccio, se viene spinto troppo in giù lo stilo nel solco si piega all'indietro, mentre se il peso è troppo leggero il cantilever percorre un piccolo arco verso il basso e lo stilo stavolta si inclina in avanti. In realtà, già una deviazione di un decimo di grammo può fare una differenza maggiore di una variazione dell'altezza del braccio di un solo millimetro, specialmente con fonorivelatori dall'alta cedevolezza. Se adoperate un fonorivelatore di qualità, specialmente uno con lo stilo del tipo "line-contact", quest'angolo è criti.... molto importante.
Dunque, una volta accettata l'importanza di avere la corretta forza d'appoggio, vediamo che alternative abbiamo prima di scucire 200 Sterline
Bene, per meno di 20 Sterline il "Cartridge Man" vi vende una Bilancina della Shure (leggetevi la recensione) che ha l'accuratezza di un decimo di grammo, ma è un po' un'impresa da usare. Oppure potete essere fortunati; 18 anni fa ho comprato un LP12 di seconda mano ed ho avuto, compreso nel prezzo, un piccolo gadget della Technics: una delle loro famose bilancine elettroniche. Anche questa ha un'accuratezza di un decimo di grammo, ma è lo stesso un'impresa da utilizzare (anche se è decisamente più bella), ed è rara come un dente di gallina....
Infine, può essere che (vi vedo che vi inorgoglite di nuovo) il vostro
braccio abbia un applicatore della forza d'appoggio sul tipo dell'ITTOK, dello SME V
ecc.ecc. Beh, questi progetti a molla non sono la cosa più accurata del mondo, e, in
realtà, le tacche sui vecchi contrappesi dei bracci economici forniscono un'indicazione
anche meno azzardata. Lo SME IV adopera un piccolo indicatore, del quale potete contare i
giri: così facendo sono facilmente riuscito a raggiungere l'accuratezza dell'ordine del
decimo di grammo, rendendo superfluo l'applicatore a molla dello SME 5.
Questi affari sono comunque una cattiva idea, perchè applicano la forza d'appoggio con
una molla, che inevitabilmente si comporta in maniera non equilibrata. Se possedete un
braccio così equipaggiato, è meglio semplicemente bilanciare il braccio e poi applicare
la forza d'appoggio muovendo il contrappeso verso il giunto, e leggerne il valore con una
bilancina. Ciò non solo è più accurato, ma porta anche il contrappeso più vicino al
giunto, il che è una cosa buona...
Si tratta di un apparecchio semplicemente meraviglioso, ancora con un sacco di elettronica all'interno... Adopera una batteria ricaricabile. Accendetela, ponetela sul piatto e calate il fonorivelatore sulla piccola piastra bianca. Dopo 2 secondi otterrete la misura della forza d'appoggio fino a +/- 0.02 grammi. Mettetela via e riprovateci dopo un'ora: bang, stessa misura... Domani? Stessa misura, quindi anche quest'apparecchio è preciso e le sue misure costanti e coerenti...
E questo è davvero tutto quello che c'è da dire al riguardo. Funziona, meglio di ogni altra, ed il suo più diretto concorrente costa circa 4 volte tanto...
"Macchè", sento qualcuno dire, "La forza d'appoggio va regolata a orecchio!". Va bene, sono d'accordo anch'io. Allora usate la bilancina Shure, ed avete una misura da baraccone delle giostre; poi spendete molte (molte) ore felici lottando con la forza d'appoggio con diversi dischi, con la regolazione del VTA, ecc.ecc. Alla fine pensate di averla beccata! Così iniziate ad ascoltare e cominciate a domandarvi: "andrebbe meglio con un'inezia di forza d'appoggio in più?"; così gli date un altro colpettino. "No, va peggio": bene, e ora come tornate indietro alla regolazione "perfetta" di prima? Con questa bilancina, invece, voi misurate PRIMA di giocherellare, e poi rimisurate, e poi rimisurate, così potrete sempre ritrovare quella meravigliosa regolazione di un'ora fa: è lì che l'accuratezza dell'ordine dei 2 centesimi di grammo è essenziale.
È difficile giustificare questa spesa se si ha un giradischi economico
e solo un pugno di dischi. Però, nel mercato attuale, dove una combinazione
giradischi-braccio-testina da 2.000 Sterline è vista come un prodotto medio, ha molto
più senso provare ad ottenere il massimo dal vostro investimento, e prolungare la vita
dello stilo. Se la usate in combinazione con il disco test di HFNRR avrete
tutti gli strumenti necessari per installare un giradischi alla perfezione. TUTTI i
professionisti/negozi ne dovrebbero avere una. Se qualcuno viene a sistemare il vostro
preziosissimo giradischi senza averla, chiedetegli perchè: è come un dottore senza
stetoscopio.
Per quanto mi riguarda, vedrò, se possibile, di accordarmi con degli amici per dividerci
il costo, tanto non è che la useremmo ogni giorno (sebbene ora stia facendo controlli
settimanali), quindi, perchè no? In alternativa, può essere un ottimo regalo: quante
volte abbiamo visto dei regali sbagliati comparire negli annunci di compro-vendo come
"dono non desiderato"? Beh, nessun malato di vinile la ridarà mai indietro :-)
E per il recensore? Nel corso del prossimo anno dovrei recensire una serie di giradischi hi-end. Per cercare di farlo nel modo più scientifico possibile, ho messo su un doppio set di fonorivelatori (il modello Music Maker, sempre del Cartridge Man) e di stadi phono (dei Gram 2 della Graham Slee), cosicchè possa fare un paragone definitivo faccia a faccia col mio Orbe/SME4. Senza essere sicuro che ogni fonorivelatore tracci con la stessa forza d'appoggio e su una superficie perfettamente in piano, il paragone sarebbe invalido; e solo la coppia del Cartridge Man mi consentirà tanto.
impianto impiegato
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Traduzione: Carlo Iaccarino