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Oggi l'impianto suona male...perchè ?

Un giorno siete lì che vi godete il vostro impianto e ne siete quasi (il quasi è d'obbligo nel gergo audiofilo) entusiasti tanto che decidete di invitare amici e parenti (?) per il giorno dopo affinchè possano anche loro apprezzare il frutto di tanti sacrifici finanziari e di tanta dedizione all'HiFi.
Il fatidico giorno arriva ed il vostro beneamato vi ricambia di tanta considerazione e di tante attenzioni con un suono tale che la radiolina a transistor della zia vi sembra abbia una ricostruzione dell'immagine stereofonica decisamente superiore.
Presi dallo sconforto più profondo, ed umiliati dalle risatine e le sgomitate dei vostri cari amici, vi buttate a capofitto nella lettura delle vostre riviste più amate, cercando tra le tante prove, un apparecchio o un accessorio nuovo che possa curare il suono pessimo del vostro impianto.

Se vi siete riconosciuti, anche parzialmente, in questa storiella sappiate che non siete sull'orlo di un esaurimento nervoso ma che, questa descritta, è una situazione piuttosto consueta e diffusa tra gli audiofili.
I motivi e le possibili spiegazioni sono varie e cercheremo di vederne insieme alcune tra le più comuni.

La stramaledetta rete elettrica

Una delle variabili impazzite che normalmente sfugge al controllo dell'audiofilo è il comportamento delle rete elettrica.
Ho la fortuna (e l'accortezza) di avere in casa uno stabilizzatore di tensione con tanto di voltmetro digitale. Curiosamente il voltmetro è una delle cose che più attira l'attenzione dei miei amici.
Il perchè è presto detto: le semplici variazioni di tensione sono tante e di tale entità che lasciano inizialmente perplessi. Tutti conosciamo la storiellina che la tensione erogata dall'Enel è di 220 Volts, chissà quante volte l'abbiamo sentita.
Quel che molti non sanno è che l'Enel si impegna a garantire tale tensione con un margine d'errore del ± 10%. Calcoli alla mano questo significa che noi possiamo avere in casa una tensione che varia dai 198 ai 242 Volts senza che possiamo lamentarci di alcunchè. Il contratto parla chiaro.
Purtroppo succede che, talvolta, tale 10% viene superato, verso l'alto o verso il basso, magari per brevi periodi ma sufficienti a mettere in crisi la maggior parte dei nostri apparecchi HiFi, i quali, pur continuando a funzionare correttamente non riescono, in tali condizioni per loro inusuali, a fornire le stesse prestazioni di sempre. E ben sappiamo che la differenza tra un suono accettabile ed uno inaccettabile è, per noi, spesso fatta da quelle che altri chiamano semplici sfumature. La somma di tante piccole sfumature fa tuttavia la differenza anche per un orecchio poco attento.

Dicevamo delle tensione: questa varia non solo da un secondo all'altro ma anche da mese a mese. Ad esempio d'estate, in casa, è sempre molto alta (diciamo sopra i 230) mentre d'inverno cala notevolmente (diciamo sui 210) pur non avendo sistemi di riscaldamento elettrici o altri aggeggi che possano giustificare tale differenza. Tengo a precisare che l'impianto elettrico di casa è perfettamente a norma di legge, con cavo di terra e paletto più interruttore differenziale (nuovo) e che i cavi che portano la corrente alle prese per l'impianto sono di sezione generosa (evidentemente in fase di costruzione quelle prese erano state pensate per una destinazione ad alto assorbimento).
Evidentemente le cause sono esterne alla casa e perciò non controllabili.
Tutto questo per quanto riguarda la tensione. Non dimentichiamoci che anche la frequenza di rete, che per contratto dovrebbe essere di 50 Hz, può variare e discostarsi dal valore previsto.

Oltre a tutto ciò altri fattori esterni possono inquinare la rete elettrica che alimenta il nostro impianto.
Tanto per citarne alcuni, interferenze elettromagnetiche causate da grossi motori elettrici nelle vicinanze, scariche o picchi di tensione (i famosi spikes) causati da inserimenti o sconnessioni non adeguatamente protette di altre grosse utenze ed altro ancora.
Anche il nostro frigo, col suo attacca e stacca, inietta nella rete elettrica tanta spazzatura che va a finire poi nell'impianto e di conseguenza alle nostre orecchie sotto forma di tac, tic o toc. Basta un asciugacapelli o un forno elettrico per far comparire disturbi sullo schermo della TV, pensate cosa possono diventare tali interferenze una volta dentro un sistema sofisticato e rivelatore come un impianto HiFi.
Spero di aver reso l'idea.
Tutti questi fattori esterni possono far suonare male un impianto in una casa e bene in un'altra. È per questo motivo che non si può generalizzare e proporre dei metodi sicuri che risolvano o attenuino la rilevanza di questi problemi in ogni situazione.
Molto si può fare con condizionatori, stabilizzatori e filtri di rete ma, ripeto, l'efficacia di questi dispositivi è estremamente dipendente dalla vostra situazione contingente per cui, prima di spendere tanti soldi, si parla di milioni, in apparecchi spacciati per miracolosi e che di miracoloso spesso hanno solo il prezzo (nel senso che essendo così ignobilmente costosi è già un miracolo che riescano a venderli...), vale la pena tentare alcuni esperimenti dal costo zero e, talvolta, estremamente efficaci.
Intanto l'impianto elettrico di casa deve essere in buone condizioni, magari con la terra, visto che è anche obbligatoria per legge.
Poi se abbiamo una sola presa da cui alimentare tutto l'impianto procuriamoci una buona ciabatta e, magari sostituiamo il cavo in dotazione con un bel cavo schermato tipo il nostro Merlino autocostruito.
Poi proviamo a sostituire i cavi d'alimentazione degli apparecchi con cavi d'alimentazione speciali. Visto che abbiamo detto a costo zero niente di meglio del solito Merlino.
Infine proviamo ad usare quei Filtrini di rete che non fanno miracoli ma funzionano davvero e costano meno di 15.000 lire.
Personalmente, dopo aver effettuato tutti questi interventi, ho notato che l'impianto ora è decisamente meno isterico, e suona bene indipendentemente dal giorno o dall'ora.
Per quanto riguarda la tensione c'è poco da fare: i buoni stabilizzatori sono costosi e non sempre il rimedio è efficace. Io ne uso uno sull' impianto surround più per protezione dell'impianto stesso che per effettivi miglioramenti sonori.

Le condizioni ambientali esterne

Le condizioni ambientali quali la temperatura ed il tasso di umidità, che chiamo esterne perchè comunque sfuggono al nostro controllo a meno di non disporre di un sofisticato sistema di condizionamento dell'aria, influenzano pesantemente il funzionamento di un buon impianto HiFi.
La temperatura in modo particolare modifica le caratteristiche meccaniche di tutte le parti in movimento quali sospensioni di giradischi, meccaniche di lettori CD, equipaggi mobili di fonorivelatori, sospensioni e bobine mobili di altoparlanti, cinghie e motori vari etc.
Modificandosi le caratteristiche meccaniche dei materiali al variare della temperatura variano anche le prestazioni elettriche ed acustiche dei sistemi in questione.
Un esempio su tutti è la testina del giradischi: è costruita in modo tale da fornire le prestazioni dichiarate per temperature intorno ai 20-25 gradi. Ogni scostamento da questo range causa una variazione nella cedevolezza della sospensione del cantilever con conseguente diversa risposta in frequenza e dinamica.
In particolare quando la temperatura scende la testina si indurisce ed il suono diventa più secco ed avaro sui bassi e perde in dinamica.
Una parziale soluzione è quella di aumentare di un decimo di grammo (o più) la forza di lettura.
Viceversa quando c'è molto caldo la testina è più cedevole, quindi più dinamica e corposa sui bassi. Si può correggere un eventuale eccesso di calore (pun intended) diminuendo di uno o due decimi di grammo la forza di lettura impostata.
Visto che siamo in argomento vorrei ricordare che durante l'uso, per via degli attriti col disco, la temperatura interna della testina aumenta e di conseguenza non è buona norma giudicare il suono di un giradischi ai primi dischi ascoltati.
Dopo un paio di LP, alcuni dicono tre altri anche più, le condizioni di esercizio si stabilizzano e finalmente il vero suono del sistema di lettura esce allo scoperto.
Per i lettori CD il discorso è diverso: è vero che le meccaniche hanno bisogno anch'esse di una temperatura d'esercizio ottimale per cui a freddo generalmente suonano male ma è altrettanto vero, anche se limitatamente a dei casi particolari, che alcuni lettori CD suonano peggio quando sono in funzione da molte ore.
La cosa può sembrare strana, e per certi versi lo è, ma più di una persona mi ha riferito un tale comportamento ed io stesso ho avuto modo di rilevarlo col lettore Marantz CD 63 mkII prima della sua modifica in CD 63 LLE.
Una parziale spiegazione può essere di natura psicoacustica.
Se il suono non è come ci piace, alla distanza ingenera un certa fatica d'ascolto che tende ad aumentare col passare del tempo davanti all'impianto e quello che inizialmente sembrava suonare bene dopo due ore ci appare insopportabile.
D'altra parte ascoltatori esperti sanno distinguere la fatica d'ascolto da un effettivo peggioramento delle prestazioni.

Dunque la temperatura ambientale ha una pesante influenza sul suono di un impianto HiFi. In misura minore anche l'umidità può alterare, in bene o in male, le prestazioni di un sistema. Ovviamente l'umidità modifica anch'essa le caratteristiche meccaniche dei componenti in movimento ma non solo. La percentuale di umidità nell'aria (d'acqua cioè) modifica la velocità di trasmissione del suono, ricordiamoci infatti che essa è circa di 340 m/s nell'aria e di 1500m/s nell'acqua.
Maggiore è la percentuale d'acqua sospesa più velocemtente le onde sonore potranno propagarsi e giungere al nostro orecchio.
Anni fa una Ditta inglese propose sul mercato un umidificatore per ambienti HiFi (!) che si basava proprio su questo principio. Lo scarso successo dell'invenzione testimonia la minima influenza che questo parametro ha nella riproduzione sonora, nondimeno è pur sempre un fattore esterno di cui tener conto.

Le condizioni ambientali interne

Con questo termine indico tutte quelle siuazioni che dipendono o possono dipendere direttamente da noi stessi.
Mi riferisco in particolare all'acustica ambientale, argomento complesso che cercherò di trattare in modo semplice in un articolo specifico, ed alle sue variazioni.
Riprendiamo l'esempio in apertura di articolo ovvero quello dell'invito a casa di alcuni amici per far saggiare loro le prestazioni musicali del nostro amato impianto.
A seconda del numero di persone presenti il suono della stanza può cambiare radicalmente in quanto ognuno dei nostri amici si comporta quasi come un Tube Trap :-) ovvero come un elemento che assorbe/riflette certe gamme di frequenze.
In un esempio citato nell'Editoriale di Settembre dove tratto del Dolby Surround, questo fenomeno risulta evidentissimo: dopo aver regolato i vari livelli dell'impianto (sub, canali posteriori etc) da solo, mi vedo cosretto ad apportare delle modifiche sostanziali quando arrivano gli amici. In altre parole la risposta acustica della stanza cambia notevolmente ed un suono che poteva apparire accettabile quando era vuota può risultare inascoltabile (o viceversa) con 6-8 persone presenti.
Quindi quando vi dovesse capitare la situazione descritta in apertura non prendetevela col vostro impianto ma semmai con voi stessi che avete modificato l'ambiente nel quale suona.
In poche parole se l'impianto suona male è colpa dei vostri amici :-)

Altri parametri possono essere l'aver disposto un tappeto in una posizione piuttosto che in un'altra o avere cambiato la posizione di divani e poltrone.

Le condizioni soggettive

Per concludere un piccolo esame delle possibili cause soggettive che possono influenzare il nostro giudizio sul suono dell'impianto da un giorno all'altro.
Molto dipende da cosa hanno sentito le nostre orecchie ed il nostro cervello per il resto della giornata. Anche senza rendercene conto noi accumuliamo durante la giornata una tale quantità di stress acustici, molti dei quali ormai a livello inconscio, per cui il nostro cervello può essere soggetto a fatica d'ascolto anche se non abbiamo sentito una nota musicale in tutta la giornata.
Im una situazione di questo genere le reazioni possono essere diverse: o il nostro cervello si rifiuta di ascoltare altre informazioni oppure cerca di rilassarsi al suono dell'impianto. Molto dipende, naturalmnte, dal tipo di Musica che ascoltiamo e dal volume.
Ancora, il nostro giudizio può essere influenzato, pesantemente, dall'aver ascoltato prima un altro impianto, migliore o peggiore o semplicemente diverso dal nostro.
Il nostro cervello possiede una specie di equalizzatore automatico sofisticatissimo che fa si che ci abituiamo molto in fretta ad un certo tipo di suono, nel senso che le informazioni sonore che mancano (o che sono in eccesso) vengono corrette automaticamente.
Questo spiega come facciamo a tollerare il suono dell'autoradio o della TV per tanto tempo. Semplicemente il cervello ricostruisce l'informazione mancante e ci fa sembrare reale anche una pallida imitazione della realtà.
Se avete un impianto surround provate a fare il seguente esperimento:
ascoltate per almeno 10 minuti l'audio dalla TV e poi commutate sull'impianto. Poi fate il viceversa. Vi accorgerete che dopo un po' di tempo vi siete già assuefatti al suono peggiore tanto che il salto di qualità non lo ricordate più così evidente come vi era parso inizialmente, fino alla prossima commutazione, naturalmente.
Una volta abituato il cervello ad un numero superiore di informazioni sonore il ritorno al sistema inferiore vi apparirà intollerabile per un bel po' di tempo, giusto quello necessario per riequalizzare tutto.
È questo un buon modo per trovare le differenze tra apparecchi o accessori quali cavi, punte etc. Inizialmente il miglioramento nel passare ad un apparecchio di qualità superiore vi parrà tangibile ma non eclatante. Dopo un'ora, cioè dopo che il cervello ha avuto il tempo di memorizzare i nuovi parametri del suono che state ascoltando, provate a reinserire nell'impianto il vecchio componente: la differenza stavolta sarà drammatica, ben più evidente che nella prima sostituzione.
Per farla breve il cervello si abitua piuttosto in fretta a ciò che sente e diciamo che la velocità di acquisizione è tanto maggiore quanto più vicina alla realtà è la riproduzione che viene proposta e viceversa impiega più tempo a riequalizzare un suono scadente.
Come conseguenza di questo lungo discorso possiamo dire che, se avete sentito un impianto migliore del vostro, il ritorno a casa sarà drammatico.
Conosco persone che per diversi giorni si rifiutano di ascoltare il proprio impianto dopo averne sentito uno migliore.
Viceversa dopo esserci fatti del male con impianti scadenti, autoradio et similia il nostro impianto ci sembrerà che suoni divinamente.

Altri fattori che possono influenzare il nostro giudizio sono dipendenti dal nostro stato d'animo e, perchè no, di salute.
Il nervosismo, lo stress, la stanchezza o anche un semplice raffreddore possono, seppur in maniera diversa -psicologica o fisica- alterare il nostro giudizio sul suono del nostro impianto.
Ecco perchè insisto nell'affermare la validità dell'approccio di TNT all'ascolto degli apparecchi (vedi La Linea Editoriale):
nessuna fretta, nessuno stress, nessun Distributore da accontentare, nessun problema di tiratura e di vendite, nessun marchio da promuovere, nessun finanziamento più o meno occulto che possa influenzare i giudizi sugli apparecchi provati.
Solo una condizione così ideale, che tanto infastidisce certe persone un po' stressatine, può garantire giudizi (ricordo ancora: nient'altro che opinioni) semplici, onesti e meditati.
Quindi un impianto HiFi richiede di essere giudicato in condizioni ideali, in completo relax. Per ricambiarci di questo rispetto dovuto ci può far rilassare meglio di qualsiasi altra cosa se solo ci sediamo per ascoltare Musica, senza pensare ai bassi, gli alti, l'immagine e tutto il resto.
Altro che terapie sofisticate: provate ad ascoltare Musica attraverso un buon impianto e vi rappacificherete col mondo intero.

Copyright © 1997 Lucio Cadeddu - http://www.tnt-audio.com

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