Prodotto: preamplificatore fono ESE Nibiru
Costruttore: ESE - Slovenia
E-mail: sales@eselab.si
Prezzo: 1500 Euro + Tasse
Autore: Geoff Husband - TNT France
Pubblicato: Febbraio, 2005
Traduttore: Roberto D'Agosta
Di certo ricorderete che tempo fa ho recensito il braccio unipivot di Carlo Morsiani e devo ammettere di esserne rimasto favorevolmente impressionato. Qualche mese fa Carlo mi ha contattato per dirmi che stava usando un nuovo stadio fono che pensava fosse qualcosa di veramente speciale e che probabilmente meritava la mia attenzione. Devo ammettere che, solitamente, quando un costruttore, il quale ha dimostrato di avere orecchie molto fini, mi suggerisce di ascoltare qualcosa di un'altra marca sono molto felice di seguire il suo invito. Perciò da parte mia e di tutto TNT, grazie Carlo! :-)
Le elettroniche delle piccole compagnie generalmente si presentano così: o usano uno chassis di tipo "Maplin" e quindi sembra come se qualcuno li abbia costruiti partendo da un kit da assemblare, oppure sono inscatolati in uno dei tanti case di alluminio provenienti dall'estremo oriente; in questo secondo caso il componente si presenta meglio ma è ormai diventato uno stile un po' monotono. Il Nibiru non potrebbe essere più diverso: vi arriva in una grossa (almeno per essere un preamplificatore) scatola di alluminio verniciata di nero. La parte frontale è un bel pezzo di "multistrato" mentre la parte posteriore è solida e contiene dei contatti di qualità elevata. I tre LED sono perfettamente nascosti nel legno e quando sono spenti dovrete proprio mettervi a cercarli per vederli. Può non apparire bellissimo ma, a meno che non stiate cercando qualcosa che abbia un design da museo, è un kit di classe. Certamente si è accoppiato benissimo con gli Audionote sia per lo stile che per la qualità della costruzione.
Svitando una dozzina di viti vi troverete ad osservare ad un scatola
perfettamente organizzata. Devo ammettere che aspettavo di trovarmi di fronte ad
un carica-batteria di scarsa qualità che alimentava una batteria e quindi
una scheda integrata come cuore del preamplificatore. Invece mi sono trovato ad
ammirare quello che appariva più come un grosso trasformatore toroidale e
tutto quell'insieme di oggettini elettronici che formano un alimentatore. Lo
stadio fono vero e proprio è nascosto dentro una scatola con un coperchio
d'argento che non ho potuto aprire. Come tutti i lettori che mi seguono da un
po' sanno bene, tutto quello che so di elettronica potrebbe stare scritto
su una punta di uno spillo per cui ho chiesto al progettista, Rudi Korosec, di
parlarci più in dettaglio delle specifiche tecniche:
Una delle cose più importanti di questo pre è che ha una topologia completamente diversa rispetto a molti altri, infatti è un amplificatore in corrente. Questa scelta porta ad almeno un paio di differenze radicali rispetto ai prodotti di mercato, sia commerciali che hi-fi. L'ingresso del preamplificatore funziona come un pozzo di corrente, tutto il segnale viene assorbito e nulla viene ritrasmesso indietro, evitando in questo modo quell'effetto di feedback che tutti conosciamo nelle tipiche combinazioni MC-pre. Inoltre potete connettere una testina con un impedenza interna che varia tra 0 e 50 Ohm e anche con un'uscita superiore ai 0.05 mV (I numeri che leggete sono giusti!) senza alcun problema di interfaccia. Niente hum, rumore o inteferenze dovute a radio-frequenze. E cosa ancor più sorprendente è che a dare i migliori risultati con questo preamplificatore sono le testine a bassa impedenza e a bassisima uscita. Io sto usando nel mio sistema senza alcun problema la AN Soara, l'EMT TSD15sfl, la Shelter 901 e l'Ortofon MC7500. Per il momento abbiamo provato questo pre con il nuovo modello di Grado Statement, diverse Denon, Benz, Audio Tekne, Clearaudio, Dynavector, ecc. senza alcun problema di interfaccia.
Peraltro finora non vi ho detto nulla dei componenti usati nella costruzione del Nibiru. Tutti le resistenze nel canale audio sono Kiwame o Riken a 0.5 W, tutti i condensatori di disaccoppiamento sono Os-Con. Ci sono solo due condensatori nel canale audio ed entrambi sono in parallelo con il segnale (secondo lo schema Riaa). La scheda PCB che contiene il circuito audio è di doppio spessore, 2.4 mm, con piano di Rame di 90 um per la terra. Inoltre le viti che fissano la scheda alla base di 1 Kg di Rame sono separate da una distanza data dalla lunghezza aurea. Il coperchio superiore è anch'esso di Rame, per offrire una migliore protezione dalle radio-frequenze. I cavi di ingresso ed uscita sono Audio Tekne. Inoltre il Nibiru è disegnato completamente con elementi discreti, poiché nessun circuito integrato è buono sia per i transistor PNP che NPN. Infatti se per un certo circuito integrato la configurazione PNP è la più importante, solitamente si usa un wafer specifico per i PNP (e viceversa). Per cui l'unica soluzione possibile sarebbe quella di creare un circuito integrato da due wafer separati: poiché non c'è nessuna ragione commerciale per fare ciò ci siamo costruiti la nostra versione a stadi discreti.
Devo ammettere di essere rimasto impressionato. In particolar modo la scelta di un scheda fono completamente a stadi discreti piuttosto che un solo circuito integrato è sempre più rara negli stadi a transistor. Infatti il semplice costo dei componenti e il tempo necessario all'assemblaggio sono spese che molte compagnie non sono disposte a sostenere. Bisogna tuttavia ammettere che argomentazioni a favore dei circuiti integrati ce ne sono, ad esempio un cammino del segnale estremamente corto. Ma non c'è dubbio che questa è, al tempo stesso, la scelta meno problematica per qualsiasi costruttore. D'altronde un vantaggio degli stadi discreti è che se fra dieci anni il vostro stadio dovesse bruciarsi, ogni specialista di elettronica dovrebbe essere in grado di ripararlo. Con uno stadio a circuiti integrati solitamente anche la ricerca di un pezzo vecchio di dodici mesi diventa una caccia infruttuosa e dovete accontentarvi di un possibile equivalente...
Anche nell'ascolto il Nibiru esce dagli schemi. Poiché è un amplificatore di corrente non vi dovete preoccupare degli switch per i diversi carichi o cose simili: semplicemente inserite i cavi dal giradischi e all'amplificatore e accendete. Dovrebbe accoppiarsi con tutte le testine a bobina mobile di bassa uscita, cioè praticamente la totalità delle testine high-end. Quando avrete collegato tutto ed acceso, due led si illumineranno: il primo indica che il pre è acceso mentre il secondo indica che la batteria si sta ricaricando. A questo punto potreste anche pensare che il pre-amplificatore sia rotto perché è completamente silenzioso ma la giustificazione è che...è completamente silenzioso!! Nel momento in cui lo stadio di preamplificazione riceve un segnale dalla testina uno dei led si spegne per indicare che la batteria è stata disconnessa dalla presa di corrente e che sta alimentando lo stadio fono. Se non provengono segnali dalla testina per più di tre minuti il carica-batteria ritorna attivo: veramente un sistema semplice e ben pensato. Il terzo led indica che la batteria è scarica.
Come potete vedere dalla figura, nella parte posteriore c'è una seconda coppia di morsetti d'uscita. Questi sono uscite in "corrente" da usare esclusivamente insieme all'amplificatore Nibiru progettato per accoppiarsi a questo preamp o a qualche preamplificatore Krell.
Permettetemi di tornare indietro di un paio di mesi. Il Nibiru mi era arrivato
da qualche giorno e io ci avevo giocato un po' giusto per controllare che
tutto funzionasse, ma in quel periodo ero molto impegnato poiché eravamo
in mezzo alla stagione ciclistica per cui gli avevo potuto dedicare poco tempo.
Un vecchio amico venne a trovarmi e rimase a dormire mio ospite. Egli è
un grande amante della Musica ma non è proprio nell'ambiente hi-fi, per
cui dopo un buon pasto ci sedemmo a fare quattro chiacchiere e ad ascoltare un
po' di musica di sottofondo. Finimmo per parlare di quello che facevo per
TNT e lui mi iniziò a chiedere se c'erano realmente delle differenze tra
i diversi marchi e come fosse possibile descriverle: non che fosse scettico,
semplicemente era genuinamente interessato alla questione. Per rispondere alle
sue domande, gli dissi di ascoltare qualcosa insieme e che gli avrei mostrato
come si faceva.
Mi sono quindi alzato, ho rimesso dall'inizio lo stesso disco che stavamo già ascoltando ed ho portato il volume al giusto livello di ascolto, intendo ad un volume in cui dovete alzare un po' la voce ma non urlare per parlare con qualcuno. Il disco che stava girando era Steely Dan, "Can't Buy a Thrill" e lo scelsi semplicemente perché era già sul piatto. Devo ammettere che suonava veramente bene e così la pensava anche il mio ospite. Gli dissi: "Questo è uno stadio fono che ho avuto qui per un test, adesso ascolta questo".
Ho quindi staccato il Nibiru e l'ho rimpiazzato con lo step-up Dynavector PH-100 che alimenta lo stadio fono, completamente valvolare, dell'Audionote M3. Lo step-up costa da solo più del Nibiru ed è progettato specificatamente per accoppiarsi con la DRT-1 ed è anche lui un amplificatore di corrente. Lo stadio fono dell'Audionote, che costa anche lui più del Nibiru, è installato come un'opzione nell'acquisto dell'M3. Come combinazione sono la migliore cosa che avessi mai sentito.*
La testina si è dolcemente posata nel primo solco, 'Do it Again' e la musica è partita. "Ascolta come questo suona più pieno e largo :-)" Stavo giusto iniziando a vaneggiare del superiore "realismo" e "anima" di quel suono e a sentirmi proprio come un guru dell'hifi quando, finalmente, mi sono zittito ed ho iniziato ad ascoltare. "Penso che l'altro sia meglio" ha detto il mio amico, piuttosto imbarazzato della sua ovvia ignoranza, solo per scoprire che il "guru" aveva cambiato idea...
Da quel momento abbiamo riascoltato quella traccia ancora e ancora (intraducibile il gioco di parole con "'Did it again', and again", n.d.T) e la differenza era di non poco conto. La parte più importante per me era la voce: con l'accoppiata Dynavector/M3 essa riempiva completamente il centro dello stage, mentre il Nibiru chiaramente la riproduceva come un multitraccia ed era possibile contare i vari attacchi; l'M3 la presentava grossa ma fuori fuoco. Insomma il Nibiru faceva sembrare il suono dell'M3 come se l'informazione della fase fosse corrotta. Ora spero che non consideriate il Nibiru come il massimo estrattore di informazione possibile, perché sicuramente non cade in quella categoria. Tuttavia ha tirato fuori il massimo che io abbia mai sentito da quel disco mantenendo sempre una perfetta musicalità ed è stato un reale piacere ascoltarlo. Il mio amico non aveva idea del perché il Nibiru fosse migliore, semplicemente gli piaceva di più il suono prodotto. Ed io? Io ero sorpreso, impressionato e completamente soggiogato.
Non lascerò che questa recensione degeneri in una lista dei dischi che abbiamo ascoltato quella notte. Furono tanti e di genere diverso, ma quella prima traccia veramente ha già detto tutto. Come tutti i dischi di Steely Dan è ben registrata e naturalmente brillante! La campanella che la guida dolcemente era più precisa e "profonda" con il Nibiru: più piccola in spazio ma più precisamente localizzata che con l'M3 (si tratta badate di un suono piccolo). I piatti erano più larghi a sinistra e decisamente più grandi che con l'M3 (è un grosso strumento...). La chitarra 'yowling' aveva più spessore e suonava, correttamente, più metallica ma era bloccata vicino alla batteria senza sforzo.
Il disco di Steely Dan non è adatto per studiare la profondità dello stage, per cui ho preso il disco della Sheffield Labs 'King James'. Entrambi gli stadi esibivano il grande soundstage in altezza, profondità e larghezza ma il Nibiru coglieva molto di più l'aria e le riflessioni sui muri della cappella in cui quel disco è stato registrato. Questa capacità viene dall'abilità del Nibiru di estrarre l'informazione nella zona del basso profondo alla fine dello spettro: infatti quando ho spento il REL Stentor e fatto suonare solo le Loth-x Horns, il basso è rimasto apparentemente più o meno lo stesso ma il soundstage è collassato. Per cui sono portato a concludere che entrambi gli stadi fono estraevano dal disco quell'informazione in maniera corretta.
Velocità e potenza nei bassi non sono un problema. Ad esempio l'attacco di 'Nevermind" era netto, alto e ti si stringeva alla gola. L'attacco dava un "Whack Whack Whack!", ed ogni dettaglio era veloce come nella realtà.
Il problema principale nel ripassare una lista di attributi hi-fi è che
si tende a sezionare la musica e molti di quei componenti elettronici che vanno
bene in questo tipo di confronti fanno proprio questo: separano la musica in
tutte le sue parti, disconnettendole. Il Nibiru fa tutta la parte hi-fi ma senza
che mai abbiate la sensazione di stare ascoltando un mezzo meccanico:
semplicemente vi perderete nella musica!
Come tutti gli ottimi componenti non preferisce un genere o l'altro e, per essere onesti, neanche esagera i difetti
di registrazioni non buone, cosa di per sè lodevole. Ogni tanto mi chiedo se per caso quei componenti che mettono in risalto i difetti di alcune registrazioni,
in realtà non stiano aggiungendo colore alle già presenti
colorazioni, rendendo il tutto insopportabile. Certamente il Nibiru segue il
cammino di mezzo. Perché funziona così bene? La sua topologia? I
componenti? Forse la batteria che rimpiazza l'alimentazione di rete? Solo tanta
fortuna? La risposta è per caso il basissimo livello di rumore di fondo?
Chissà! Ma la sua superiorità rispetto al mio stadio era notevole
anche con la rete elettrica della "Domenica notte" (quella ideale).
Dopo avermi completamente soggiogato mi ha mostrato il suo bizzarro carattere: è molto selettivo rispetto a dove si trova e su cosa è appoggiato. Per esempio una volta l'ho lasciato sopra al mio AN Zero CD separato da uno spesso blocco di gomma e il basso è semplicemente sparito: ho iniziato a pensare che qualcosa si fosse rotto! In seguito è stato molto contento di essere messo sui suoi piedini accanto all'Orbe. Rudi Korosec mi ha detto che dà il meglio di se su una pila di 15 LP! Forse quei dischi devono essere scelti per accoppiarsi con quello che si sta suonando: 15 Decca FFRR per Mahler, 15 vecchi 'Top of The Pop' per Slade, 15 album heavy metal per i Led Zeppelin :-) Rudi mi ha anche detto che ogni volta che prova ad aggiungere qualche isolante quel maledetto oggetto diventa scorbutico per cui potete chiaramente usarlo per rilevare ancor più chiaramente i difetti del supporto!
Negli anni ho scritto più di 100 articoli per TNT, e in tutto questo
tempo non mi è mai capitato di scrivere una recensione che non criticasse
qualche aspetto dell'oggetto sotto osservazione. Questa mia attitudine non
è stata mai bene accettata dai costruttori ed infatti la lista di quelli
che hanno chiamato per lamentarsi dopo una recensione che io consideravo ottima
è molto lunga.
E qui c'è il mio cruccio! Come posso criticare uno
stadio fono che ha tirato fuori dal disco molte più informazioni di
qualsiasi cosa io abbia mai sentito e al tempo stesso le fa scorrere tutte
insieme così perfettamente? Uno stadio che ha amato seguire sia gli attacchi
che i rilasci di qualsiasi nota, senza mai suonare tagliente o gonfio? Per
caso che ha quel fondo nero nero? La qualità della costruzione? Su,
smettiamola... La compatibilità? Sotto questo punto penso che qualche
testina high-end ad alta uscita come la Music Maker non possa essere usata ma
qualsiasi altra cosa dovrebbe funzionare bene senza doversi preoccupare di
interruttori DIP o cose simili. La potenza in uscita tende a cambiare con la
testina ma non in maniera disastrosa. Per cui, alla fine, mi sembra oltre ogni
possibile critica!!
L'unico lato debole che vedo è che si tratta di un prodotto venduto in maniera diretta da un piccolo costruttore. Se qualcosa va male non c'è altra scelta che rimandarlo alla fabbrica poiché non ci sono distributori né un network di riparazioni. Probabilmente questa è anche la ragione del suo basso costo, 1500 Euro + tasse. Se fosse stato venduto tramite qualche catena convenzionale la compagnia ESE mi dice che sarebbe costato circa 4000 Euro, un prezzo che l'avrebbe piazzato ben oltre il costo degli altri stadi che mi è capitato di provare ad eccezione della mia coppia Dynavector/M3, del Silver Cube e del Korato Anniversary. Dovete chiedervi se sarete contenti di mandare un sacco di soldi a un tizio in Slovenia sulla mia parola! Io non mi trovo bene in queste situazioni e penso che la ESE dovrebbe offrire la possibilità di una restituzione senza oneri per gli acquirenti non soddisfatti.
Le compagnie di hi-fi amano che le recensioni finiscano con "L'ho amato
così tanto che me lo sono comprato!". Questo è infatti l'ultimo
riconoscimento al merito e una delle principali ragioni per cui sono così
felici di vendere quegli apparecchi al prezzo di costo ai recensori. Fino a
quando il Nibiru non è arrivato, non potevo immaginare che qualcosa
potesse allontanarmi dai miei M3/Dynavector ma ci sono stati momenti in cui il
Nibiru li ha fatti suonare come se fossero rotti!
Mentre sto scrivendo il Nibiru è ripartito ed io sto ascoltando "Do it Again" e ne sento la mancanza
chiaramente. Se potessi togliere dall'M3 la scheda fono e venderla per
finanziarne l'acquisto lo farei domani ma in questo momento non ho contante e
non avete idea di quando me ne dispiaccia! Una reale chiusura? Eccola:
l'high-end è popolato di onesti lavoratori, artisti, ciarlatani, anime
deluse e pochi innovatori che fanno evolvere l'hi-fi... Rudi Korosec è
uno di quei pochi...
(*) "Il meglio di quello che abbia sentito" è una frase senza senso fino a quando non vi dica quello che ho avuto modo di ascolare. Ecco la lista: Lehmann Black Cube SE e Silver Cube, tutti i Graham Slee GramAmps (il Gold/Elevator e il Silver Cube erano stati i migliori stadi stand-alone finora), Roksan 'Reference' (il modello di punta), Korato Anniversary, Audio Note M3, Audion Silver Knight phono, Linn Linto, Trichord Dino, schede Naim 62, più tante altre schede di basso costo. Una lista molto lunga ed ancora lontana dall'essere esaustiva! Ma ho vissuto con tutti loro e li ho usati in test comparativi per cui non stiamo parlando di qualche ascolto casuale e la superiorità del Nibiru non è piccola...
E' ora disponibile una versione "migliorata" del Nibiru. Ecco la recensione.
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