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Prodotto:Braccio
Unipivot CM-1
Produttore: Morsiani
- Italy
Costo, approssimativo: 800 Euro/$
Recensore: Geoff
Husband - TNT France
Data Recensione: Agosto, 2002
Tempo fa sospettavo che nei giradischi di un certo livello qualitativo fosse il braccio il principale responsabile della qualità del suono riprodotto. Per tale motivo ho sperimentato molti bracci per verificare quanto ci fosse di vero in questa filosofia di pensiero. La conclusione? Si, il braccio è importante almeno quanto il giradischi. Alcuni di questi bracci sono stati o saranno recensiti, e nell'elenco c'è anche il mio SMEIV, l' Artemiz della Roksan, l'Hadcock 242, il Romance della Audiomeca e lo StabiS della Kuzma. Ho anche potuto ascoltare recentemente il Rega B250 ed il 900, e lo HR100s della Alphason (purtroppo adesso fuori produzione). È un elenco notevole, ma un braccio che mi è capitato tra le mani di recente è il Morsiani Unipivot ed è stato quello che ripropone la musica migliore (per le mie orecchie, nel mio impianto...), un'affermazione delicata, ma leggete oltre.
Questa è un'altra di quelle piccole aziende "artigianali" che sostengono di fare le cose in maniera diversa e, come molte altre aziende di questo tipo, si concentra sul vinile su cui le grandi aziende non possono o non sono interessate a competere. Il braccio in sé è molto inusuale, per cui l'ho recensito "in modo particolare"...
Il Morsiani presenta alcune caratteristiche "convenzionali". Fa uso di una larga canna in fibra di carbonio di quelle tanto in voga oggi, che penso sia smorzata internamente con della lana. La headshell rimovibile (un'opzione è una headshell in grafite) è ricavata da una lega in alluminio di elevata qualità come gran parte della base. Il braccio può essere fornito con un montaggio tipo SME o Rega, entrambi i quali consentono di regolare il VTA con la solita chiave a brugola e la tecnica "wiggle". I cavi vanno senza interruzioni dagli spinotti della testina a quelli phono il che è una buona idea, ma questa soluzione, a differenza della maggior parte degli unipivot, non permette di sostituire la testa del braccio.
Passiamo ai particolari non convenzionali... Il braccio presenta due contrappesi, uno avvitato all'altro. Il primo è in una lega di alluminio, il secondo - della stessa grandezza - di piombo. Come mai il piombo? Esso è il più denso tra i metalli "sicuri" (qualcuno preferisce l'uranio impoverito?) e quindi permette al contrappeso di stare molto vicino al pivot. Inoltre è anche relativamente inerte, non trovate mica campane in piombo? - e questo è un grande vantaggio. Perché gli altri non usano il piombo allora? Perché è brutto, semplicemente per questo. Lo potete raschiare con l'unghia ed è di un grigio anonimo che non corrisponde esattamente al concetto di "braccio extra lusso". Ma questo è il materiale migliore, ed è per questo che Morsiani lo usa. Il contrappeso in alluminio copre il piombo per la maggior parte e devo dire che non appare fuori luogo, può essere fissato in due posizioni, alta o bassa, il che ha effetto sul baricentro del pivot (un tweak...).
Quindi c'è il
pivot. È la puntina di un grammofono. Si avete letto bene, è
una di quelle puntine da 78 che si vedono su quei vecchi giradischi a
tromba. Questa potrebbe sembrare una pazzia, o quanto meno una
stranezza, ma pensiamoci un momento. Il pivot è fatto con
precisione, e fornisce un "punto" molto piccolo alla fine
dell'asticella. Carlo Morsiani raccomanda le puntine "morbide"
progettate per una riproduzione di un 78 giri, non quelle durissime
che lui sostiene suonino peggio. Lo svantaggio è che il pivot
è fragile, la punta può essere danneggiata durante il
montaggio, le sostituzioni delle testine, o le regolazioni, se voi
doveste essere disattenti (come me).
Comunque il braccio vi arriva
corredato di sei puntine, ed inoltre queste sono facili da reperire e
molto economiche. Cambiare il pivot comporta lo smontaggio di alcune
parti, si fa in mezz'ora, e l'altezza del pivot può essere
regolata (un altro tweak). Ora pensate un momento... quale produttore
di bracci da 10 anni a questa parte è ancora in circolazione?
Chi lo conosce? Sarete in grado di cambiare/regolare i cuscinetti, e
se non siete in grado quello che avete non varrà quasi nulla.
Con il Morsiani siete sempre nelle condizioni di poter acquistare le
puntine per grammofoni!
E se ciò non
fosse abbastanza il Morsiani utilizza un sistema di anti-skate (bias)
molto particolare. Questo è un argomento controverso del quale
si discute tra i vinilisti, e c'è una scuola di pensiero che
sostiene che la risonanza indotta dalle molle o dai cavi e dalle
puleggie è peggiore rispetto alla scelta di non avere nessun
bias.
I bracci VPI non hanno anti skate oltre a quello del filo
attorcigliato, ma non tenere conto della tendenza di un
braccio/testina ad essere trascianti al centro del disco comporta il
consumo irregolare dello stilo e del disco e compromette il
bilanciamento dei canali. L'altro inconveniente è che la forza
che spinge lo stilo verso il centro del disco diminuisce
all'avvicinarsi del braccio al centro, per cui la forza di anti skate
dovrebbe diminuire alla stessa maniera. Comunque questo è il
contrario di quello che provoca la molla che funziona da meccanismo
di antiskate e, benché un sistema di pesi e filettature
potrebbe produrre l'effetto utilizzando pulegge esterne o leve, ciò
potrebbe non funzionare per tutte le testine e le forze d'appoggio.
Per cui Carlo Morsiani ha progettato e brevettato un sistema unico che utilizza magneti. Non è l'unico ad adottare questa soluzione (aziende come Rega e Decca ne fanno uso) in quanto i magneti sono non risonanti, ma il sistema di Morsiani consente di controllare con precisione la riduzione del bias su tutto il disco. Il sistema usa quattro magneti in alnico, ognuno dei quali può essere regolato - questo è il paradiso dei tweakers :-) Morsiani inoltre fornisce un LP non inciso per il settaggio del bias.
Tweak, tweak, tweak - avete visto la foto? Questo braccio non è uno di quelli che li monti e te ne dimentichi tipo un Rega. Così come le solite regolazioni per l'allineamento della testina, del VTA, dell'azimuth e della forza d'appoggio, potrete regolare il baricentro, l'altezza del pivot (e i materiali) e in ultimo il controllo del bias. C'è anche il problema che con così tante variabili il tempo di set-up è quasi infinito. Per molti di noi (me...) che "giocano" per ottenere il meglio da un braccio/testina questo fa parte del divertimento, se questo vale anche per voi allora il Morsiani è semplicemente perfetto. Se desiderate qualcosa del tipo "fit-and-play" rivolgetevi altrove.
In ultimo "l'aspetto". Il Morsiani è artigianale e ostenta il suo aspetto "costruttivo" con orgoglio. Tutto (esclusa la canna) è "fatto in casa" compreso l'alza braccio (la maggior parte utilizza alza bracci OEM) e lo standard di fabbricazione è ineccepibile. Non presenta le cromature di uno SME, l'aspetto high-tech di un Graham, la lucentezza di un Audiomeca, ma si presenta attuale e impressionante - non vi ho trovato difetti...
Difficile... Sempre più spesso mi capita un prodotto che ci fa porre delle domande sul modo di ascoltare la musica. L'esempio più significativo per me è rappresentato dalle trombe delle Polaris che in un istante mi trasformarono da un estimatore di ampli muscolosi dal mega basso, ad uno felice con watt decenti e diffusori che riempivano la stanza come nient'altro. Il Morsiani non ha provocato cambiamenti tanto drammatici ma la sua presentazione era così differente rispetto agli altri bracci da farmi pensare che suonasse in modo "sbagliato", quindi dopo una settimana, abituato al suo suono, ogni altra cosa suona "sbagliato".
Il primo parametro di cui voglio parlarvi è il palcoscenico. Quando ho ascoltato per la prima volta l'Orbe con il Morsiani ho pensato di aver sbagliato qualche collegamento - l'immagine stereo a cui ero abituato sembrava essere svanita. Suonava come un ottimo mono, e ci sono quelli che sostengono che lascolto in mono sia quello che si avvicina di più alla realtà. L'immagine centrale era grande decisa e naturale - la mia Nina Simone in "My Baby Just Cares For Me" è mono e suona come se lei fosse nella stanza - il Morsiani conferisce a Rikki Lee-Jones la stessa solidità. Ascoltando ulteriormente, mi sono accorto che anche le etremità destra e sinistra del palcoscenico erano presenti, l'ampiezza del palcoscenico era comparabile a quella del mio SME4, ma mentre lo SME restituiva un "muro sonoro" distribuendo gli artisti equamente su tutto il palcoscenico, il Morsiani proponeva un palcoscenico più personalizzato, profondo e deciso al centro, affusolato verso i diffusori. Lo SME ha un suono molto hi-fi e probabilmente più impressionante, ma le caratteristiche del Morsiani nel riproporre il palcoscenico sono più simili a quella che è un'esperienza dal vivo. L'altro aspetto interessante è che la profondità del palcoscenico arrivava allo standard dello SME e le alte frequenze, lo held cymbal, percosso delicatamente nell'intro di "Danny's All Star Joint" sempre di Rikki Lee-Jones era nitido nel palcoscenico, qualcosa che non mi era mai accaduta prima.
Questo era un indizio di quanto stava per accadere. Un braccio scadente potrebbe restituirvi un segnale stereo scadente che comprime molto il palcoscenico, ma non è questo quello che è accaduto. Rimontando lo SME il palcoscenico sembrava "diffuso" su tutta la parete, molto impressionante, ma sicuramente meno naturale. Tornando al Morsiani e ascoltando ulteriormente nel brano la tastiera Jazz questa appariva pulita come non avevo mai ascoltato prima, ma era assolutamente "corretta". Alcune volte un componente può penalizzare un certo intervallo di frequenze e quindi un particolare strumento, ma in questo caso il suono era esattamente quello che avrebbe dovuto essere, pulito e ben definito ma arricchiva le parti principali del brano senza dominarle. Gli appassionati di Rikki Lee-Jones sapranno che lei ha un debole per i bassisti, e qui il grande basso funky viene restituito durante tutto il brano con prontezza. La grancassa era ben riproposta così come la sua voce, setosa e sexy come vi sareste aspettati. Il disco è rimasto sul piatto fino alla fine - non avevo voglia di toglierlo, e il risultato di tale prestazione è stato allo stesso livello, se non meglio, degli altri bracci menzionati precedentemente (questo con lo XX-2). C'è stato un altro aspetto delle prestazioni del braccio che si è rivelato una piacevole sorpresa costituito dall'assenza dei rumori legati alla superficie del disco - i "clicks" erano diventati dei morbidi "pops", se la vostra collezione di LP è vissuta come la mia questa rappresenta una caratteristica molto gradita. I lati negativi? C'è una leggera perdita di "aria" e di "realismo" a volte, ma allo stesso modo si potrebbe dire che lo SME aggiungeva "brillantezza" al tutto. Il punto è che il Morsiani, nella durata di un lato di un LP ha dimostrato di essere diverso dalla norma, ma ugualmente valido.
Ascoltando The Commitments "Try a Little Tenderness" il risultato è stato identico. Una prestazione naturale, ritmica e vellutata, un palcoscenico "realistico" ed un'eccellente riproduzione delle voci. Forse si nota una sensazione di "trionfalismo" leggermente inferiore rispetto allo SME ma se questo è il prezzo da pagare per tale comodità allora va bene così.
Ho quindi rispolverato il mio disco più prezioso, una ripresa diretta di "King James" della Sheffield Labs, il disco che più di tutti riesce a "materializzare" la realtà. È stato fantastico - ampio e dinamico, ma senza dare mai segno di cedere anche quando James punta la cornetta proprio verso di voi - la batteria precisa e definita anche se non abbastanza arretrata come con lo SME.
Andando avanti ho messo su "Picture Book" dei Simply Red. Spesso un brano causa problemi, in "Look at Me Now" - si sente un tom-tom in sottofondo. Spesso questo si avverte come secchi rumori di fondo, con il Morsiani questi c'erano tutti - senza dubbio parte integrale della sezione ritmica. Allo stesso modo in "Jericho" si nota una chitarra pizzicata in sottofondo che spesso si perde - il Morsiani la tratta con il rispetto che merita senza stravorgerla - questo dimostra oltre a una buona capacità di recuperare le informazioni, una buona dinamica, e il volume di ogni strumento resta costante, nessuno prende il sopravvento o viene penalizzato.
Madonna in "Til Death Do Us Part" a volte può apparire nervosa ma il Morsiani non la restituisce mai sconvolta - se qualcosa può essere criticato è il fatto che c'è una leggera perdita di "velocità" rispetto allo SME che fa trasparire le caratteristiche principali tra gli altri aspetti della prestazione.
Ma, disco dopo disco,
sono venuti fuori gli stessi caratteri di base. L'abilità di
prendere un pezzo di plasica e di tirarne fuori la migliore
prestazione musicale. Il basso è profondo, secco e intonato,
il medio aperto, molto dettagliato, ma naturale, la parte alta
estesa, frizzante ma mai chiassosa. Dell'insolito palcoscenico
abbiamo già parlato ed il braccio sembra che non metta mai un
piede in fallo - inoltre sembra che riesca a trovarsi a suo agio con
tutti i generi musicali e tira fuori il meglio sia da registrazioni
mediocri che da quelle migliori.
Infatti, questa sua
caratteristica ne fa il braccio da scegliere quando ho recensito il
Loth-x Ji300b - un ampli determinato a restituire un cattivo suono se
le registrazioni hanno in origine questa caratteristica. È
presente anche un senso dei colori tonali e della complessità
eccezionale sia con le voci, un pianoforte o una chitarra elettrica
distorta, e questo è un aspetto che rende la musica
interessante e una delle aree nelle quali il vinile surclassa
nettamente la maggior parte dei lettori CD.
Il Morsiani è un braccio strano. Si vanta di essere differente e presenta la musica in un modo particolare. È qualcosa che mi piace, in quanto chi vorrebbe che ogni braccio del mondo suonasse allo stesso modo? Che sia "l'ampli a valvole" nella categoria dei bracci? Se adesso qualcuno mi chiedesse con quale braccio preferirei vivere rispetto a tutti gli altri dovrei mettere il Morsiani in cima al mio elenco.
Adesso tornate all'inizio della recensione e guardate il prezzo. È appena superiore a quello di un Rega. Ma le prestazioni non sono della stessa categoria dei Rega - no, il Morsiani deve essere confrontato con i migliori bracci indipendentemente dal costo... Adesso sto aspettando il giorno in cui potrò avere il giradischi Morsiani (date un'occhiata alla foto!) per la mia serie di prove sui giradischi...
Ciao Geoff,
Grazie, la recensione mi è piaciuta molto. Ho letto tutte le tue recensioni precedenti e sono d'accordo con te su diverse cose, per cui sono stato contento di farti provare il mio braccio, pienamente convinto della tua precisione. Gli apparecchi ausiliari sono stati ben scelti e mi rendono ancor più ottimista circa il risultato.
La recensione è ancora migliore di quanto mi aspettavo. Hai spiegato i dettagli tecnici e le caratteristiche sonore come nessun altro avrebbe saputo fare... Il mio braccio mostra la sua capacità di tracciare indipendentemente dal giradischi usato, ma l'Orbe è un "signor" giradischi, nel senso che esso non ha grandi difetti, per cui è abbinabile perfettamente e mostra le possibilità dei bracci perfettamente.
Esempi di una scelta
non idonea dei giradischi recensiti potrebbero essere - un Garrard
301 o 401 e il Thorens 124, che possono vantare una maggior presenza
alle basse frequenze e un miglior senso del ritmo, ma questi
giradischi non sono adatti al mio braccio, in quanto la sua capacità
di restituire i dettagli rivela senza pietà il rumore della
puleggia. Qualsiasi Thorens, Rega, Alphason con trazione a cinghia è
adatto. Ma l'Orbe, in particolare quello con il nuovo motore in
corrente continua, è ancora meglio. Per una comparazione di
bracci, questa è stata una scelta perfetta, nel senso che i
vari concorrenti sono stati provati su un campo neutro. Con il mio
giradischi, il confronto avrebbe potuto essere sbilanciato
avvantaggiando il mio braccio. La ragione è semplice - ho
sviluppato il mio giradischi per essere affiancato dal mio braccio,
vi potreste aspettare delle grandi differenze a favore del mio
braccio. Ma voglio enfatizzare in primo luogo il ruolo del braccio,
in quanto se il tracciamanto non è buono, nessun giradischi
può correggere il difetto.
Il mio braccio supera nuovamente
i concorrenti senza l'aiuto del mio giradischi, ma quest'ultimo non
può dimostrare la propria superiorità senza il mio
braccio. Per questo motivo sono contento di vendere il braccio da
solo, ma mi rifiuto di vendere il giradischi senza il suo braccio,
una richiesta simile potrebbe apparirmi come un'offesa.
Questo mi rende diverso dalla maggior parte degli altri costruttori di giradischi, anche se un paio di loro hanno la mia stessa filosofia - mi riferisco ad Audio Tekné e al giapponese Takeshi Teragaki.
Per quanto riguarda la
fragilità del pivot - nel libretto di istruzioni avverto di
inserire il feltrino di protezione in dotazione prima di rimuovere il
pivot e quando si trasporta il braccio, ma è preferibile
inserire il feltrino ogni qual volta si sostituisce la testina.
In
tal modo i rischi per il pivot si riducono al minimo. Il pivot può
essere danneggiato solo in seguito a maltrattamenti, ma il mio
braccio non è adatto ai DJ:-) Gli acquirenti Hi-fi, di solito
hanno modi molto più delicati. Un pivot rotto è un
evento molto raro. La prima volta che vorrete toglierlo, impiegherete
non meno di mezz'ora principalmente per leggere le istruzioni, ma per
ripulire il cuscinetto del pivot con gli strumenti forniti e per
apprezzare al meglio i vostri vinili preferiti sono necessari solo
pochi minuti .
Impianto Usato
|
© Copyright 2002 Geoff
Husband - http://www.tnt-audio.com
Traduzione italiana: Fabio Egizi
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