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Amplificatore Wavac MD-300b

"Musica senza problemi"

[English version]

Prodotto: Amplificatore MD-300b
Costruttore: Wavac - Giappone
Costo: 6500 € circa
Recensore: Geoff Husband - TNT France
Data recensione: Dicembre, 2003

[Wavac visto di fronte]

Introduzione

Ed ecco qui il terzo degli ampli con le 300b che son riuscito a strappare ai costruttori con l'intento di capire le capacità della tipologia (e aiutarmi a decidere sul mio prossimo upgrade :-)

Wavac è un'azienda Giapponese ed è da molto tempo presente nel mondo delle valvole, essendo uno dei pionieri del revival del single ended 300b. Come starete immaginando essi producono alcuni amplificatori tremendamente costosi, ma questo qua è uno dei loro modelli "budget" a "soli" 6500e (circa). Un sacco di soldi per come la vedo io :-)

Contrariamente alle apparenze, l'ampli non è un vero integrato, esso non ha uno stadio preamplificatore. E' meglio vederlo come un finale con la sensibilità regolabile - un'idea utilizzata da più d'un costruttore, inclusi gli Audion ETPP EL34 monoblocks che uso, e i Silver Knight 300b Monoblocks che ho qui in test. Questa caratteristica implica che sorgenti con uscite "vigorose" possano essere usate anche senza preamplificatore. Il Wavac ha anche un selettore d'ingresso a tre vie per poter utilizzare tre sorgenti, il che lo rende sempre più simile a un integrato. Meglio pensarlo come un finale con un pre passivo dentro.

Costruzione

L'ampli ha un aspetto abbastanza convenzionale con il contenitore e le coperture dei trasformatori in acciaio, entrambi con una buona finitura, ma certo non a livello del Loth-x ji300b. Il frontale è in legno con le manopole del selettore e del volume di una strana forma triangolare.
C'è un grande interruttore d'accensione, quindi l'oggetto non deve essere lasciato sempre acceso (non è necessario fare acrobazie per accenderlo), e un piccolo LED avvisa che l'aggeggio si è acceso. L'ampli pesa 17 kg, abbastanza leggero per un 300b - quasi come un solo Audionote Quest Silver monoblock. Sul pannello posteriore troviamo i connettori RCA di input e un paio di morsetti per i diffusori, tutto di qualità, insieme a un connettore DIN chiamato "pri-in". Apparentemente è inteso come un "ombelicale" per uno stadio phono che non c'è - strano...

Il progetto dei trasformatori è critico in un ampli SE e Wavac usa un componente sviluppato internamente, così come il circuito, praticamente unico in Wavac. Le valvole di input sono due coppie di ECC81/12AT7 e l'ampli arriva equipaggiato con le Svetlana 300b, un'ottima scelta per la mia esperienza.
Penso ci sia anche un bel po' di filtraggio sull'alternata e devo dire che, se è così, la cosa funziona perchè il Wavac è stato di parecchio il più silenzioso 300b che ho avuto qui, diretto rivale dei miei vecchi Audion EL34 PP. Per il mese che l'ho avuto non ha mai fatto un click, pop o hum, il che lo pone in una categoria a parte. Data l'efficienza delle mie Loth-x Polaris, questa silenziosità da transistor è stata la benvenuta, sebbene pagata al prezzo di una sensibilità molto più bassa degli altri ampli.

[Wavac visto da dietro]

Qualità sonora

Come già detto ci sono due modi di vedere il Wavac. Come "pseudo" integrato o come finale. Io l'ho usato in tutti e due i modi, pilotato direttamente dall'AudioNote Solo CD/DAC (e qualche volta dall'Audiomeca Enkianthus) o dallo stadio phono Graham Slee Gold/Elevator collegato al trittivo Orbe/SME/DRTs-1. Poi ho collegato anche il pre Audionote M3.

Il confronto è stato interessante. Per prima cosa occorre notare che, quando usato come integrato, il Wavac ha il grosso vantaggio, rispetto a un pre passivo, di eliminare tutti i connettori e accessori vari che un pre normalmente ha.

In generale ha suonato molto equilibrato nel mio sistema - molto di più del Ji300b. Qualche volta l'inserimento di un nuovo componente è seguito dalla ricerca di nuovi cavi e/o posizionamenti delle casse per cercare un nuovo equilibrio. Altre volte, come in questo caso, ero abbastanza felice di sedermi e ascoltare. Il suono era ben equilibrato su tutte le gamme, i due estremi ben in evidenza. In confronto diretto con l'accoppiata M3/Quest Silver (al doppio del prezzo) il suono era un po' "piatto", mancando un po' di colore e "gioia di vivere". La micro e macro dinamica erano un po' indietro. C'era anche un po' di "mollezza" in generale, è difficile da spiegare, ma la combinazione con AN rendeva tutto più legato, nel tempo e nello spazio. Questo si vedeva bene quando il Wavac veniva usato solo come finale, usando come pre l'M3. Per far ciò il volume del Wavac veniva messo al massimo in modo da bypassarlo (un selettore vero e proprio sarebbe stato meglio), in questo caso l'ampli era ancora ben silenzioso, differentemente dall'Audion Silver Knight che semplicemente non poteva essere usato così perchè troppo rumoroso.

Pilotato dall'M3 le cose cambiavano, come uno si aspetterebbe dato che il costo raddoppiava. Questo miglioramento nel fuoco e nella dinamica è il segno tipico di un buon pre attivo, e ciò mi conferma che molti "passivi" sono solo alternative economiche...

N.B. - A guadagno pieno il Wavac era ancora considerevolmente meno sensibile dei Quest, e quando usato come integrato con componenti a bassa uscita, come gli stadi phono, l'ampli necessitava di un pre per arrivare alla massima potenza.

Quindi per il resto del test il Wavac è stato usato principalmente con l'M3. Comunque non pensate che l'ampli non funzioni come integrato - lo fa, e anche molto bene in molte situazioni. In effetti l'ho preferito al Loth-x, principalmente per ragioni timbriche, a dispetto anche del fatto che il Ji300b è un vero integrato. E' solo che per mostrare appieno le sue doti gli serve un pre top e io gliel'ho dato.

Negli ultimi mesi sto cominciando a capire quello che i fanatici dell'SE proclamano da anni. L'estrema trasparenza della gamma media di questi oggetti è inarrivabile da qualsiasi altra cosa io abbia sentito. L'ambienza, l'aria dello studio di registrazione è un'esperienza a me totalmente nuova. "Artificio!", ve lo sento già dire, ma se così fosse dovrebbe essere applicato a tutti i dischi e non solo ad alcuni. No, se una registrazione ha quell'ambienza, artificiale o no, allora un buon ampli 300b Se ve la farà sentire. Questo è l'aspetto in cui i Quest Silver eccellono, e se a loro do 10 il Wavac prende 8, gli Audions - 7, i miei vecchi EL34 - 3.

Di cosa sto parlando? dello spazio attorno alla batteria - il suono della pelle di un tamburo, la differenza tra una spazzola e una bacchetta. Il suono della canna di un sax, il "ringing" di una Telecaster, il respiro di Billy Holliday. E' il suono della parete di fondo in "Take Five".

Ho un CD distribuito da New Internationalist chiamato "One Voice". E' una collezione di musica da tutto il mondo. Una traccia è "My Dawn" suonata dai pescatori di perle del Bahrain. E' registrata all'esterno. Nessun eco. Nessun riverbero. Nessuna ambienza. Ma è "ALL'ESTERNO" tramite il Wavac.
Se il vostro ambiente ve lo permette potrete chiudere gli occhi, che non ci sono suoni che tornano indietro dall'ambiente - è come stare sulla cima di una collina.

Con informazioni ambientali disponibili il Wavac produce un palcoscenico ampio e aperto, con una profondità reale e solida. Sebbene alcuni ampli potranno darvi una scena più larga, pochi riusciranno a eguagliare il realismo del Wavac, un altro passo vitale per "essere là"...

Con diffusori sensibili il volume non è un problema e la semplicità intrinseca di un SE aiuta il tutto a miscelarsi naturalmente. Contrariamente a quanto potete pensare, questo "timing" è critico anche/specialmente per il rock più duro. La più grande differenza tra un gruppo "pro" e uno di amatori è quanto essi siano coordinati. Un sistema che non tiene il tempo distrugge questo distinguo.

Ai critici degli ampli SE piace dire che i bassi sono incontrollati e gli alti deboli. Non condivido e darei la colpa principalmente a diffusori inappropriati (e alcuni SE mediocri). Gli SE generalmente perdono potenza agli estremi banda o quando l'impedenza dei diffusori scende. Con diffusori efficienti e con un modulo di impedenza "giusto" il problema non si pone, le Polaris ad esempio lasciano il Wavac libero di esprimersi in tutti i suoi colori. I piatti sono frizzanti il giusto, - senza esagerare, come succede talvolta con lo stato solido. Il basso è profondo e soddisfacente sebbene non abbia la risoluzione dei Quest.

Ma in generale l'impressione è ottima su tutto lo spettro.

Conclusioni

Preso come integrato, il Wavac va già molto bene. E' abbastanza sensibile e la sua perfomance globale imbarazzerebbe molti altri integrati. In questo modo è abbastanza sensibile alle sorgenti e ai cavi, ma se propriamente interfacciato è un amplificatore con cui si vive felicemente. Oltre questo egli permette un upgrade indolore semplicemente facendolo precedere da un pre-amplificatore all'altezza, in questa configurazione esso diventa un grande ampli. Il problema è che ci vuole un pre veramente all'altezza per sentire il miglioramento rispetto alla configurazione "integrato", io penso ci voglia come minimo un Korato KVP10 o un Audion Premier 2, con l'Audionote M3 come alternativa superiore. D'altronde se siete dei drogati del vinile (e se non lo siete perchè vi scannate con un 300b) avrete bisogno di uno stadio phono, e allora perchè non andare avanti e farvi un pre completo?

Preso come finale puro devo dire che arriva secondo dietro i Quest Silver. Non è questione di sinergia dato che hanno equilibri simili, è solo che gli Audionote mettono qualcosina in meno tra voi e la musica. Di contro i Quest sono più rumorosi quindi se avete bisogno di silenzio assoluto quando non ascoltate musica allora il Wavac è meglio.

Se devo riassumere i miei giudizi sul Wavac posso dire che è un ampli 300b SE senza problemi. E' affidabile, silenzioso, flessibile, può essere facilmente migliorato e viene da un'azienda solida e con una ottima reputazione. Se siete uno di quelli che avrebbe sempre voluto vedere se quel che si dice su i Single Ended è vero ma siete sempre stati fermati dalle storiacce che girano non vedo opportunità migliore per iniziare. Se solo anche il prezzo fosse da "entry level"...

sistema usato

© Copyright 2003 Geoff Husband - www.tnt-audio.com

Traduzione: Giovanni Aste

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