Lettere alla Redazione di TNT-Audio - settimana 24/9/2022 - 1/10/2022

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  1. DsPeaker antimode 2.0
  2. Non mi spezzo ma mi s-piego: fluidi magici per l'analogico
  3. Larghezza zona di ascolto
  4. Quattro domande di carattere generale
  5. TNT Lilliput - reinterpretate/Cloni Duevel Planets
  6. Acquisto lettore CD
  7. Voglia di impianto inglese
  8. Accoppiata ampli+diffusori
  9. Lonpoo 42x e periferiche
  10. Ho visto anche degli audiofili felici

DsPeaker antimode 2.0
Buongiorno Lucio,
sono molto interessato al
processore in oggetto, che tuttavia presenta ingressi digitali solo ottici. Ho un server Naim Unit Core dotato solo di un'uscita bnc (con adattatore rca), quindi ti chiedo se quei piccoli apparecchietti che trasformano il segnale da coassiale a ottico sono affidabili e non introducono rumore/distorsione.
In caso contrario dovrò rinunciare all'acquisto del dsPeaker 2.0 (il più moderno anti mode X2 non ha uscite digitali!).
Grazie e complimenti per la competenza e professionalità dimostrate nei tuoi articoli.
Saluti,
Walter - E-mail: w.consonni (at) yahoo.com

LC
Caro Walter,
puoi senz'altro utilizzare un convertitore da coassiale elettrico a ottico Toslink senza troppi patemi d'animo. Ne ho visto uno della Vogel's che sembra fatto bene e funziona in entrambe le direzioni, da coassiale a ottico e viceversa. Non dovrebbe introdurre alcun tipo di rumore o distorsione. Purtroppo non posso garantirtelo in maniera certa perché gli apparecchi digitali a volte si interfacciano male gli uni con gli altri. Dato il basso costo di questi oggetti, credo che un tentativo vada fatto, il rischio è veramente basso. Sono curioso di sapere come va a finire, tienimi aggiornato sugli sviluppi anche e soprattutto sui risultati con la correzione ambientale. Dovresti ottenere un ottimo risultato in gamma bassa, specie se la stanza non è acusticamente ottimale.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Non mi spezzo ma mi s-piego: fluidi magici per l'analogico
Buongiorno,
Scusate del disturbo e magari non è nemmeno il link giusto per scrivere, ma volevo fare una domanda. Per caso , visto che ho parecchi dischi da pulire, navigando qua e là, mi è capitato il vostro
articolo (datato ma molto interessante). Nel leggere mi balza all'occhio la ricetta di Laura Dearborn. La domanda inerente alla ricetta è: che tipo di alcol etilico devo usare? Etilico denaturato trasparente a x % o Alcol Etilico puro? Eventualmente posso sostituirlo con quello isopropilico?
Restando in attesa di vostra gentile risposta, auguro una buona giornata e porgo i miei saluti.
P.S. per il lavaggio dischi adotto vasca ad ultra suoni.
Daniele - E-mail: daniele.grazioli (at) kosgroup.com

LC
Caro Daniele,
ti è forse sfuggito che l'alcool deve essere isopropilico, è scritto chiaramente nella ricetta di Laura Dearborn e, in realtà, è l'alcool di elezione per tutti i trattamenti di pulizia del vinile e non solo (anche schede elettroniche etc.). L'alcool etilico non va bene, perché interagisce male col vinile e in più contiene sostanze che lo denaturano e sull'effetto delle quali non è dato sapere. Meglio non correre rischi. Semmai, la vera difficoltà è reperire l'alcool isopropilico in confezioni accettabili. Su Faichim lo trovi in bottiglie anche da 1 litro, al costo di circa 7€. Si trova anche in diverse formulazioni e dimensioni su Amazon. È importante seguire le ricette proposte in maniera scrupolosa, onde evitare di fare danni. Il sistema più semplice ed efficace per pulire i dischi, anche se non proprio economicissimo, resta quello delle macchine a ultrasoni che tu utilizzi. Tempo fa avevamo persino proposto un piccolo progetto fai_da_te. Se si ha tanti dischi da pulire, effettivamente potrebbe essere la soluzione ideale. In alternativa la solita, semplice ed efficace Knosti.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Larghezza zona di ascolto
Salve direttore, questa è la seconda mail che le scrivo, la prima è stata nei primi anni 2000, credo, e allora le facevo solo i complimenti per il sito. Visto che ancora vi seguo dopo circa venti anni, mi sembra scontato che i suddetti complimenti siano ancora attuali. Questa volta le scrivo per chiederle un'informazione/opinione.
Il novembre scorso sono stato all'Hifidelity di Roma sperando di poter ascoltare i diffusori Duevel, o comunque degli omnidirezionali, invece purtroppo non ne ho trovati, anche se un po' me lo aspettavo. Mi è rimasta quindi la curiosità per questa tecnologia, il che mi ha portato a fare un po' di indagini sull'argomento, fino ad arrivare a pormi la seguente domanda: esistono delle categorie/famiglie di diffusori, a parte gli omnidirezionali, che per le loro caratteristiche costruttive abbiano uno sweet spot generalmente più ampio della media?
Oppure, ci sono dei requisiti/caratteristiche, più o meno facilmente individuabili, che ci possano indicare prima dell'ascolto se una coppia di diffusori avrà una zona buona per l'ascolto ristretta o il contrario? Per esempio, ho letto che i Tannoy Dual Concentric avrebbero uno sweet spot largo, grazie al loro approssimarsi a sorgenti puntiformi, e lo stesso dovrebbe essere per i largabanda. Le risulta?
Spero che la questione non sia sciocca e/o malposta, nel qual caso cestini pure la mail.
Saluti, e grazie per il tempo che lei ed i vari collaboratori dedicate al sito.
Piergiorgio - E-mail: Pip7 (at) libero.it

LC
Caro Piergiorgio,
bentornato dopo 20 lunghi anni! :-)
In realtà non esistono parametri particolari che rendano la riproduzione svincolata dallo sweet spot, o punto d'ascolto centrato tra i diffusori che dir si voglia. Ci sono tweeter che hanno un angolo di dispersione più o meno ampio ma, in generale, soltanto soluzioni non convenzionali possono aggirare l'ostacolo: Duevel, Larsen, Bose e pochi altri. Non mi risulta che i Dual Concentric di Tannoy riescano nella magia, perché è vero che il tweeter è in asse col woofer ma quest'ultimo in genere è di grandi dimensioni e vanifica un po' il vantaggio teorico. I piccoli largabanda fanno leggermente meglio, ma non sono esenti da problemi. Quando tali largabanda, poi, sono caricati a tromba, il vantaggio teorico si annulla praticamente del tutto, visto che le trombe sono molto direttive, in genere. Quindi: se desideri un ascolto un po' più svincolato dal classico triangolo, punta su Duevel e Larsen, ma non aspettarti miracoli. Tieni conto che molto dell'effetto magico dipende anche dall'ambiente e dalla sua acustica.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Quattro domande di carattere generale
Gent.mo Direttore,
questa volta non le scrivo per avere un consiglio specifico ma per una serie di curiosità di carattere generale, ovviamente di argomento inerente alla nostra comune passione. Probabilmente sono domande che richiedono risposte lunghe per cui spero che la mia richiesta non sia inopportuna e spero anche che gli argomenti possano comunque interessare altri appassionati che, come me, amano l'hi-fi ma non sono poi così esperti.

Come sempre la ringrazio del tempo che vorrà dedicarmi e le mando un caro saluto,
Paolo - E-mail: jesterhoax1 (at) yahoo.com

LC
Caro Paolo,
ti ringrazio per le domande, procedo con ordine a risponderti:

In generale, non devi mai pensare che all'azienda interessi per forza il miglior risultato sonoro possibile. Lo so, per un audiofilo è una rivelazione sconvolgente. Più realisticamente all'azienda interessa vendere quanti più prodotti possibile, cercando di intuire - e talvolta anticipare - le tendenze del mercato. Quindi, se adesso si vendono più ampli con DAC integrato o DAC separati che CD integrati, la produzione si orienterà in quella direzione. E se diversi audiofili chiedono tweeter a nastro, ecco apparire diffusori coi tweeter a nastro. O davvero vogliamo credere che questi stiano sul mercato per inseguire un ideale di perfezione sonora slegato dalla realtà e dalle esigenze del mercato?
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

TNT Lilliput - reinterpretate/Cloni Duevel Planets
Caro Direttore,
Passati un po' di mesi e di peripezie ho ripreso il progetto della cassa centrale – è un po' rivoluzionato rispetto a quanto ipotizzavo in origine - anche se ho perseverato nel tentativo di farne una specie di monitor omnidirezionale (magari è un ragionamento errato ma credo che il canale centrale di un home theatre in definitiva non contribuisca alla definizione spaziale del suono, ma necessiti di una buona reattività e una discreta linearità di risposta su tutto lo spettro e abbia ovviamente la capacità di proiettare il suono in modo da lasciare l'impressione che lo stesso fuoriesca dallo schermo).
Con queste idee in testa e con i limiti di altezza obbligati dalla disposizione del televisore mi sono indirizzato su una struttura di cassa chiusa tipo monitor con un volume di circa 5 litri (riempita con ovatta). Fianchi e top sono ancora in faggio e le altre pareti in MDF da 19 mm. La scelta della struttura a monitor metro alla mano è stata obbligata dallo spazio verticale limitato. Posizionare gli altoparlanti verso l'alto come nell'idea originale non mi permetteva purtroppo di restare dentro i limiti di altezza. Il frontale stile monitor, inclinato a 30 gradi mi ha invece offerto spazio sufficiente e la possibilità di mantenere la sagoma entro i 15 cm disponibili. La scelta dei trasduttori è stata piuttosto sudata come già anticipavo nella scorsa lettera: partito dall'idea di utilizzare gli stessi altoparlanti Ciare usati per le Lilliput, mi sono lasciato convincere da una accoppiata Peerless che nello spazio disponibile sul piano frontale ha consentito di inserire un midwoofer da 134 mm (d'altro canto, è il bello di sperimentare). Come le accennavo ho scelto il GBS-135F25 con cono in alluminio anodizzato, frequenza di risonanza a circa 62Hz e un QTS di 0,57 con una sensibilità di 88,45 dB. La meccanica a bassa profondità, la presenza di una guarnizione inclusa nel frame a sigillare il mobile ed il cono rovesciato hanno semplificato il montaggio. Per la parte tweeter ho quindi optato per un compagno che mi consentisse un tradizionale accoppiamento e la scelta è caduta su un Peerless DX25TG59, entrambi dichiarati con impedenza a 4 Ohm. Per il filtro ho adottato un semplice secondo ordine con una piccola induttanza serie al midwoofer e condensatore, induttanza per il tweeter – a compensare la maggiore efficienza di quest'ultimo (93 dB) ho inserito una piccola resistenza. Frequenza di crossover a circa 3KHz.
Ad essere onesti viste le caratteristiche dei trasduttori, mi incuriosiva l'idea di eliminare il filtro a favore di un solo condensatore sul tweeter ... ma in fondo è solo un canale centrale e non sono certo che avrei sentito molte differenze. Come per le Lilliput ho montato filtri e connettori completamente all'esterno del case, quindi non escludo di fare qualche esperimento in futuro :-) ... eh poi ... ho giocato un po' con le idee di Duevel e ho costruito un diffusore acustico utilizzando due sfere in acciaio inox sostenute da un braccetto smorzato ... ogni sfera è posizionata a differenti distanze di fronte agli altoparlanti (distanza circa pari al diametro della sfera).
Il risultato è esteticamente è abbastanza originale (ma approvato dalla consorte), si sposa con le due Lilliput sia da un punto di vista acustico sia estetico (il suono diventa in effetti ancora più avvolgente al punto che ad un primo ascolto il contributo del centrale mi pare attenuare leggermente la spazialità che si aveva con le sole Lilliput ... probabilmente per la visione di film non è un brutto risultato ... sono ancora un po' indeciso sugli ascolti musicali, ma tanto la musica principalmente la ascolto in stereofonia :-) – ndr. Confesso che sarei curioso di ascoltare le Duevel Planet originali, quasi certamente saranno un altro “pianeta” :-)).
Il pubblico familiare conferma l'impressione di essere al cinema con il dolby inserito ma qualsiasi considerazione, correzione di errori o suggerimento da parte sua sarà più che gradito!
Un paio di istantanee della creatura:

[Cloni Planets]
[Cloni Duevel Planets]
Per i prossimi passi:
  1. Per le rimanenti due casse del surround (SX e DX) -> stavo pensando di acquistare un paio di economiche Lonpoo (vista la sua ottima recensione, il costo molto limitato e al fatto che ... beh i tempi per il fai da te sono quelli che sono :-))
  2. subwoofer ... forse il prossimo progetto? ad ora il vecchio sub Yamaha attivo sembra fare il suo mestiere ma qualsiasi idea da parte sua mi sarà di grande aiuto per i prossimi progetti :-)
Cordialmente,
Massimo - E-mail: trapmax (at) alice.it

LC
Caro Massimo,
ti rinnovo i complimenti per le belle realizzazioni! Per quanto riguarda il filtraggio col solo condensatore io ti consiglierei di provare, a mio parere potresti guadagnare un po' di sensibilità e di trasparenza in gamma media. Si tratta di sperimentare. Essendo un centrale, non vedo ragione per proteggere il midwoofer con un taglio così, lascialo libero di fare quel che può!
Ottima l'idea delle Lonpoo come surround, impossibile fare di meglio col fai da te per una cifra così bassa. Difficile invece esprimermi sul progetto omnidirezionale, credo che nei diffusori Duevel gli ostacoli posti davanti agli altoparlanti per ottenere una diffusione del suono a 360° siano frutto di studi accurati e simulazioni al computer. Comunque complimenti per l'incredibile lavoro fatto! Infine il subwoofer: abbiamo qualcosa tra i nostri progetti fai da te, ma si tratta di unità passive. Certo che oggi, con un modulo in Classe D sarebbe estremamente facile farli diventare attivi. Si trovano persino dei moduli già previsti con taglio in frequenza regolabile, appositi per questo tipo di applicazioni, a prezzi simbolici.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Acquisto lettore CD
Buongiorno Lucio, mesi fa ti chiesi se il mio amplificatore Luxman A371 fosse ancora valido rispetto ai moderni di pari livello, mi dicesti che anche un ampli da 500 euro moderno avrebbe suonato meglio. In realtà non è stato facile fare dei veri e propri confronti diretti, ho impiegato mesi per trovare dei rivenditori forniti e disponibili e, quando ci sono riuscito, la differenza con ampli fino ad oltre i 1000 euro non era mai davvero soddisfacente o eclatante. Poi finalmente ho sentito un ampli della Serblin & Son modello Frankie che mi è piaciuto sia per la purezza del suono che per l'estetica e l'ho acquistato. Siccome avevo letto una tua recensione molto positiva sul pre phono della Faseaudio Phonodrive 2.0 ho comprato anche quello. Adesso però quando ascolto i dischi il suono è qualitativamente nettamente superiore all'ascolto dei CD (anche dei CD che sono registrati molto bene). Il mio lettore è un Marantz CD6000 di circa 25 anni al quale qualche anno fa ho provato anche a collegare dei DAC della Pro-Ject serie economica, uno da 200 euro e l'altro da 500, con un risultato assolutamente trascurabile; pertanto li ho restituiti ed il venditore mi disse che per avere un risultato migliore avrei dovuto spendere una cifra molto più alta oppure cambiare lettore ed anche in questo caso spendere molto.
Date queste premesse, vorrei sapere da te quale lettore moderno mi consiglieresti avendo un budget tra i 2000 e 2500 euro? La Marantz come marchio mi piace molto non solo per la qualità ma anche perché è uno dei pochi che produce in Giappone e non in Cina. Lo so che i prodotti cinesi dei grandi nomi dell'HI-FI sono validissimi ma mi girano un po' i cosiddetti nel sapere che sto contribuendo all'aumento del pil cinese, quindi, per quanto mi sia sempre più difficile cerco di comprare prodotti fabbricati in Europa o meglio ancora se in Italia.
Grazie come sempre per la tua immensa disponibilità nei confronti dei tanti "scocciatori" come me.
Saluti,
Giovanni - E-mail: gianniapis (at) gmail.com

LC
Caro Giovanni,
mi spiace darti una delusione, ma gli attuali prodotti Marantz sono realizzati parte in Vietnam (es. il CD6007 e tutti i componenti della serie entry) e parte in Giappone (le serie più costose), mentre il progetto dovrebbe essere ancora 100% giapponese. Puoi decidere se finanziare il PIL del Vietnam (che non è esattamente una repubblica democratica) al posto di quello della Cina, ma non dimenticare che tutto ciò che c'è dentro gli apparecchi HiFi (componenti e gran parte dei circuiti integrati) arriva dal colosso cinese. Comincia a chiederti da dove arriva il 95% dei prodotti che usi quotidianamente, dal telefono al PC, agli elettrodomestici...per non parlare degli utensili e il vestiario. Leggi le etichette! Vedi, la tua battaglia, per quanto eticamente e teoricamente apprezzabile, è simile a quella di chi cerca di svuotare il mare con un cucchiaino ;-)
Ciò premesso, a mio parere puoi tenere il tuo Marantz attuale e affiancargli un DAC esterno di buona qualità. Con il budget a disposizione sono sicuro che un salto di qualità sensibile lo faresti. Probabilmente basta anche meno della cifra stanziata. Un migliaio di euro dovrebbe essere assolutamente sufficiente. Sto pensando a macchine di M2Tech, Musical Fidelity, Audiolab etc. In alternativa, qualora la flessibilità d'uso che ti offrirebbe un DAC (connessione di più sorgenti digitali) non dovesse interessarti, vai pure verso una macchina integrata, evitando se possibile i SACD player, per il grosso punto interrogativo sulla reperibilità futura dei ricambi delle meccaniche di lettura.
Ottimi lettori CD nella fascia di prezzo da te individuata li trovi nei cataloghi di Rega, Musical Fidelity, Audiolab, Naim, Cambridge Audio etc. Vedi se ti riesce di fare di nuovo qualche ascolto comparato. Non dimenticare che, comunque (leggi anche l'ultima lettera di questa settimana, sezione Audiofili felici) che le differenze tra sorgenti digitali sono sempre più elusive e diventano molto evidenti solo all'interno di catene sofisticate e al di sopra di ogni sospetto.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Voglia di impianto inglese
Caro Direttore, ben ritrovato dopo la calura estiva. Anche questa estate se ne è andata, ascoltando comunque il mio jazz. Lontano da Milano, nella casa al mare, con mezzi di fortuna (Fiio X3 e cuffie Grado SR 80). Poi ho scoperto su Amazon un altoparlante della Klipsch (The One Ii) collegabile al Fiio anche con Bluetooth. Una rivelazione: con meno di 300 euro ottimo suono, dettagliato ecc. Certo non è come il mio Rega Brio + Apollo + Elac DBR 62! Però in caso di necessità fa il suo bel lavoro.
Detto questo ho anche letto un po' di articoli qui e là e mi è venuta la fissa del famoso impianto inglese...
Ho letto di un trittico vintage: pre Quad 304 + finale 306, diffusori Tannoy Autograph Mini, lettore CD Naim 5i. Il tutto per 2500 euro. Con questo non è che pensi di sostituire il mio impianto del quale sono veramente molto soddisfatto. Ma sarei curioso di verificare le differenze.
Lei che sicuramente ha ascoltato molti più apparecchi di quanto possa aver fatto io, cosa ne pensa? Magari sostituire solo un pezzo, tipo i diffusori? Oppure il cdplayer?
La ringrazio se darà seguito ai miei pensieri estivi.
Cordialità,
Luigi - E-mail: claudiomaga7 (at) gmail.com

LC
Caro Luigi,
il tuo impianto, ne sono certo, suona senza dubbio molto meglio di quello che hai intenzione di valutare. Il Rega Apollo non ha troppo da invidiare al vecchio Naim CD5i, il Brio suona meglio della vecchia coppia Quad e le Elac DBR 62 si fanno beffe delle Autograph Mini, diffusori impropriamente sopravvalutati e che non mi hanno mai convinto fino in fondo, specie in termini di rapporto qualità/prezzo. Questo il mio parere schietto e sincero. Tuttavia, se ti va di fare una prova e ne hai la possibilità, perché non farlo? Intanto non è detto che abbiamo gli stessi gusti e, comunque, sempre meglio verificare di persona le opinioni di qualcuno. Se proprio impianto inglese ha da essere, che lo sia fino in fondo, magari con componenti più vintage di quelli elencati! Sarà un suono certamente diverso, ma magari tu potresti preferirlo. Mettiti a caccia di qualcosa di più vecchio (che so, elettroniche Naim della serie Chrome oppure Olive, diffusori Spendor, Linn, Rega o Naim) e vediamo se incontra il tuo gusto. Qualora invece volessi fare un semplice upgrade del tuo attuale impianto, pensa all'amplificatore, magari cercando un Rega o un Naim di livello più elevato, anche nell'usato recente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Accoppiata ampli+diffusori
Buongiorno direttore, è la prima volta che scrivo dopo anni che leggo le vostre recensioni utilissime. Vorrei chiedere se è possibile un consiglio per un'accoppiata diffusori-amplificatore. Mi piacerebbe acquistare le Tesi 661 di Indiana Line, pare che abbiano una buon rapporto qualità/prezzo. Il dubbio più grosso è l'amplificatore da abbinare, ho letto in rete le caratteristiche del Cambridge Audio serie ax100d. Ha molti ingressi e parecchia potenza ma non so come suona e se vanno bene con i diffusori in questione. Il prezzo è contenuto ma non vorrei fare un acquisto azzardato. Le casse purtroppo saranno distanti solo 1.20 mt e la stanza è abbastanza grande un 6 mt per 4.
Grazie mille per l'attenzione.
Distinti saluti,
Anonimo - E-mail: fastar74 (at) libero.it

LC
Caro lettore,
in via del tutto astratta, non vedo problemi nell'abbinare le Tesi con l'amplificatore che hai individuato. Il problema vero, semmai, è la disposizione di diffusori così grandi ad appena un metro di distanza tra essi. Le dimensioni della stanza sarebbero adeguate, ma questi due diffusori da pavimento, così vicini, li vedo proprio male. Possibile che non riesci, in 24 mq, a trovare una disposizione più consona? In caso contrario, opta per diffusori a torre il più snelli possibile, anche Indiana Line fa modelli di questo tipo, e poi ancora Monitor Audio, Wharfedale e altri. Ti dico questo perché diffusori importanti posizionati troppi vicini tra loro non saranno in grado di offrire un fronte stereofonico accettabilmente ampio. Un diffusore più snello - di fatto - aumenta la distanza tra gli altoparlanti e potrebbe funzionare meglio. Meglio, non bene, che sia chiaro. Una disposizione così sacrificata, tra l'altro, mi fa pensare che ci siano grossi problemi logistici, che magari impongono restrizioni ancora più severe, ad esempio l'eccessiva vicinanza delle pareti posteriore e laterali. In una situazione del genere, meno invasivi sono i diffusori e meglio è. Una piantina della stanza avrebbe aiutato. Anche mettere il proprio nome. Lo so, chiedo troppo.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu

Lonpoo 42x e periferiche
Salve Lucio. Innanzitutto, con gran piacere, le faccio i complimenti sia per il sito che per il suo inestimabile contributo.
Ora tocca a me. Ho deciso di iniziare dal basso per gustarmi la musica; deciso per le
Lonpoo LP42x, grazie alla sua recensione, le quali sono facili da trasportare e piazzare. Come fonti utilizzerò: smartphone, cd e file digitali da PC. Ho un vecchio lettore CD economico che sfrutterò inizialmente e andrò a sostituire con i suoi consigli. Quindi gradirei suoi consigli in merito a come sfruttare al meglio le mie varie sorgenti. Ad esempio, pensavo ad un lettore CD con DAC integrato o esterno. Inoltre, anche a livello economico mi affido a lei, non conoscendo il mercato; il budget direi basso profilo, nel senso di oggetti che diano prestazioni percepibili per la spesa, altrimenti, sotto una certa soglia, tutto va bene.
Saluti.
Enrico - E-mail: micio.chicco (at) protonmail.com

LC
Caro Enrico,
perdonami, ma chiamare periferiche i componenti di un impianto HiFi mi provoca un certo disagio (stiamo mica parlando di computer!). Mi sono immaginato una vecchia stampante ad aghi collegata alle Lonpoo :-)
Comunque, ottima scelta quella dei diffusori, difficile fare di meglio per la cifra richiesta. Per quanto riguarda invece il lettore CD, credo che tu possa tenerlo, se funziona e se avesse un'uscita digitale potresti migliorarlo facilmente con un DAC esterno anche economico. Ricordati però che le Lonpoo sono attive e hanno il controllo del volume sul retro, una caratteristica che le rende molto scomode da usare se non le si avesse a portata di mano nel punto d'ascolto. Pertanto le sorgenti che userai sarebbe meglio se avessero un controllo del volume proprio. In alternativa ti serve un pre - anche passivo - cui collegare tutto. Leggiti la prova dei pre di basso costo che ho pubblicato di recente, magari ti viene qualche idea.
Qualora volessi upgradare definitivamente il lettore CD con un'altra macchina integrata (senza pensare quindi a DAC esterni) valuta i modelli entry-level di Cambridge Audio, Denon e Yamaha. Uno qualunque di questi andrà più che bene per lo scopo.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu

Ho visto anche degli audiofili felici
Trilla il cellulare. Mi chiedo chi sia. Il numero è irriconoscibile. Rispondo. Lo riconosco: è uno del vecchio giro. Dico: gli amici si riconoscono sempre nel momento del vero bisogno; quello altrui, ovviamente, mai il nostro. Insomma mi chiede un favore, una cortesia. Sta sbolognando via il suo impianto, a pezzi e c'è un mecco che è interessato al suo lettore. La questione è che vuol sentirlo ASSOLUTAMENTE con certe casse che lui non ha e che invece io posseggo. Come dirgli di no? A dir il vero sono io stesso che gli devo rendere una cortesia: m'aveva fatto pubblicare un paio di libri: così acconsento sebbene gli ricordo che non voglio più rientrare nel giro, lui annuisce e si rammenta che sono uscito vittorioso dall'A.A.A.D., l'Associazione degli Audiofili Anonimi Disintossicati.
Così il giorno dopo suona e per fortuna che c'è l'ascensore: rimorchia il suo lettore CD su un carrellino giacché lo “scatolone” pesa più o meno, se ben mi ricordo quando 3 taglie di pantaloni fa frequentavo ancora le palestre, ben mezzo quintale o giù di lì e misura all'incirca mezzo metro di larghezza, mezzo metro poco meno di altezza e profondo quanto tutto il mio rack. Lo ancoriamo davanti al mio impianto così com'è e lui m'infastidisce a collegarlo al mio ampli con un cavo che pare una manichetta anti-incendio gonfia d'acqua dei pompieri tant'è rigido.
Non mi ribalta l'ampli giusto perché anche questo pesa mezzo quintale, anzi di più. Il tavolino dove sta l'impianto è semi coperto dal telo nero del banco ottico che distrattamente ho dimenticato lì. Se ne va ghignando augurandomi un sommesso buona fortuna per la vendita quando in realtà il risultato della vendita sarà tutta per lui. Io non c'entro nulla se non far da tramite. Giorni dopo arriva il potenziale acquirente e banale dirlo porta il suo lettore, per fortuna più smilzo: attacco quindi anche questo al mio impianto mentre lui si sugge un buon ballon di Nebbiolo che gli offro mentre s'è accomodato sul divano non prima d'avermi allungato il solito, scontato, cd ad alta risoluzione che mi ha passato come una reliquia.
Lo metto nel lettore-scatolone del mio amico ma estendendo il telo nero gli chiedo il permesso di far un ascolto alla cieca. Lui mi dà il suo assenso e lo vedo gongolare anzi. Gli dico dunque che sta ascoltando il lettore A, poi passeremo al lettore B, così lui non sa se sta ascoltando il suo oppure quello del mecco-mio-amico. In uno di questi passaggi mentre lui sbrodola il desueto, noiosissimo, rosario consueto fatto di “pazzesche capacità di restituire i transienti”; “si perviene alla materialità delle ottave più basse, più recondite con estrema naturalezza”; “par di star a sentire alla Scala”; “una chiarezza dinamica impressionante”; “lo scintillio cristallino dei patti della batteria”; “la sensazione liquida dell'organo Hammond con il Leslie”; et cetera et cetera, mi viene la bislacca idea di metter il suo cd non nello scatolone hi-end ma nel mio lettore e...non l'avessi mai fatto! L'ospite si scioglie in brodo di giuggiole “audiofilolizzato” e sciorina il solito mantra degli “iniziati” dell'High-End che risparmio per puro senso del Decoro, a scanso dell'evidente ridicolaggine.
Da notare che l'OSPITE non ha contezza della Musica: nulla di quella attiva, mai e poi mai ha neanche imbracciato per sbaglio uno strumento e raramente se non mai frequenta sale da concerto, club: è un Cultore del Sentire l'IMPIANTO, sino al punto di dichiarare tra il serio ed il faceto che se poni sotto ai cavi delle casse dei pacchetti di sigarette si sente la differenza tra le MERIT e le GAULOISE: queste ultime rendono il suono più “secco”, più “serico”! Ma guarda un po'! L'ospite appare più che straconvinto che lo scatolone hi-end valga le diverse migliaia di euro richieste dal mio amico conoscente tant'è che lo chiama al cellulare per accordarsi su come e quando pagarlo, mentre strilla a dovere il mio lettore cd (in realtà neanche un cd ma un DVD della Pioneer, il 350, che pesa meno di un chilo, preso anni fa su ebay e pagato 40 euro, collegato all'ampli con cavi della GBC da 10 euro). Mi commiato da lui complimentandomi per la sua scelta davvero oculata. È proprio vero che: Vulgus Vult decipi ... ergo decipiatur!
Danilo - E-mail: fabbronidanilo (at) yahoo.com

LC
Caro Danilo,
intanto complimenti per l'eccellente prosa, scintillante e cristallina, questa sì! Per il resto che dire: è un mondo bizzarro questo degli appassionati HiFi, ma per fortuna non sono tutti così come il tuo ospite. Ne esistono tanti che ascoltano molta musica e vanno ai concerti ogni che volta che possono. Purtroppo le mele marce esistono e sono tante, ma mi piace pensare che siano in minoranza. Nello specifico del tuo racconto: non sono particolarmente sorpreso, da tempo ripeto che le differenze tra sorgenti digitali spesso sono elusive e richiedono un orecchio ben allenato per poter essere identificate con chiarezza. In più, e lo dico con rammarico, nelle decine di chili di tanti, troppi apparecchi HiFi, c'è nascosto solo metallo, messo lì apposta per accalappiare quelli che valutano le cose a peso e, magari, in proporzione al costo. Costa molto, pesa molto, suona bene per forza. Invece: costa poco, pesa poco, non può suonare bene. Recentemente, per fortuna, ho notato che alcuni di questi archeo-audiofili che valutano con gli occhi e col portafoglio si stanno rendendo conto che giocattolini dall'apparenza innocua e dal costo ridicolo spesso suonano meglio, molto meglio di quanto si aspettassero. Chissà, magari c'è speranza.
Grazie per il gustoso feedback!
Lucio Cadeddu

Suggerimento musicale della settimana

Arriva il terzo album della band neozelandese The Beths, dal titolo Expert in a dying field e questa è la deliziosa title track. Nel video una bella parata di componenti pro e audiophile, ripresi dalle stanze dei musicisti (l'album è stato parzialmente registrato durante il lockdown).

Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!

Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.

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