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Problema ai diffusori
Buona sera (spero di aver indirizzato la lettera all'indirizzo giusto). Ti seguo da molti anni (ahimé ne ho molti più di te anch'io) e, sinceramente non so come tu faccia a seguire con tale competenza tutte le tue passioni!
Ho un modesto impianto realizzato seguendo i tuoi consigli:
Il problema sono proprio quest'ultime: mi si sono bruciati i tweters delle Nues e, prima di passare alle Nues MKII (sempre che si trovino i nuovi tweters proposti) ho provato a montare i T27 delle Kef (eresia!), prima con il crossover delle Nues e poi sostituendo anche quest'ultimo con quello delle Kef. Ti dirò che il risultato non è neanche male (non è che i tweters Ciare mi entusiasmassero), gli alti sono più definiti, ma il suono è un po' più "cupo". Ora avrei l'occasione di reperire un paio di Kef Q3.2. Secondo te otterrei un sufficiente miglioramento? So che ci sarebbero molte altre soluzioni ma devo fare i conti (oltre che con la consorte) anche con...la pensione.
Ascolto prevalentemente musica rock (dei miei tempi) ma anche di cantanti italiani (non "cantanti" di questi ultimi tempi!).
Ti ringrazio e non te ne vorrò se non risponderai a questa mia avendo sicuramente una notevole mole di richieste senz'altro più interessanti della mia.
Cordialmente,
Vittorio - E-mail: vittorio.del.piccolo (at) gmail.com
LC
Caro Vittorio,
i T27 della KEF sono degli ottimi tweeter, ma probabilmente hanno una sensibilità troppo bassa per il progetto Nues, e per questo motivo senti il suono più cupo. Potresti provare a modificare il valore della resistenza in serie al tweeter. Nel crossover originale è presente una resistenza da 2.7 Ω, potresti anche provare a eliminarla del tutto o a metterne una di valore più basso. Il questo modo il livello del tweeter dovrebbe alzarsi un po' e il suono dovrebbe risultare meno cupo. Secondo me è un tentativo a costo quasi zero che potrebbe valer la pena di implementare. Qualora il risultato non dovesse soddisfarti, potresti passare ad altri diffusori. I KEF che hai proposto sono ottimi ma il mercato pullula di possibili alternative. Ti è possibile ascoltarli? Non specifichi il tuo budget ma valuta anche gli Argon Audio Alto 55 mkII: hanno un suono vivace, dinamico e coinvolgente.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Alimentatore Pro-ject
Buongiorno direttore,
facendo seguito alla sua risposta alla mia precedente (Vol. 1024 - “Integrato + finale”) ho seguito (parzialmente) il suo consiglio di non avventurarmi nell'acquisto di un finale di potenza per integrare il mio ampli integrato (Pro-Ject Maia DS) ma al limite di sostituire le casse. Ho scritto parzialmente perché ho acquistato l'alimentatore Power Box Maia DS2 per sostituire quello in dotazione (e al momento non le casse). Devo dire che i primi giorni non ho notato differenze nel suono ora invece, dopo circa 20gg, sono stupito della differenza nel suono molto più aperto, preciso e potente. Credo sia stato un buon acquisto.
Ora mi indirizzerei sulle casse seguendo la sua indicazione (Argon Alto55), pensa che con questa nuova configurazione possano andare bene o suggerisce un'altra scelta anche un po' più costosa ma più adatta?
Grazie e un saluto,
Camillo - E-mail: camillo.accornero (at) yahoo.it
LC
Caro Camillo,
mi fa piacere che il nuovo alimentatore ti abbia dato ottimi risultati. In effetti l'alimentatore è un componente fondamentale per ogni apparecchio HiFi, non a caso un costruttore come Naim ha da sempre offerto alimentatori separati come upgrade per le sue elettroniche, lettori CD compresi! Ora, però, è il momento di passare a dei diffusori seri e le Argon che hai indicato sono un acquisto praticamente sicuro, se ti ritrovi nell'impostazione sonora che ho descritto nella recensione: non si tratta di un suono morbido né mansueto, ma estremamente realistico, veloce, d'impatto, molto trasparente e definito, con una gamma bassa semplicemente incredibile per estensione, potenza, controllo e articolazione. Se stai cercando qualcosa dai connotati opposti, meglio valutare altro. Nella stessa fascia di prezzo, più o meno, anche le Indiana Line Nota 550 (o qualche modello della serie successiva Tesi) possono essere una scelta più adatta.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Attilio,
immagino che il disturbo non si presenti solo nel brano in questione ma su tutti i brani, altrimenti la risposta sarebbe ovvia. Ho ascoltato la breve clip audio e sì, il problema è fastidioso e tutt'altro che normale. Difficile fare una diagnosi a distanza, ma mi pare che le abbia provate tutte, pertanto mi viene da pensare che il problema sia il DAC, dubbio facilmente eliminabile provandone un altro, uno qualunque. Vedi se ti riesce di reperire un altro DAC (anche molto economico) per fare le prove a confronto. Potresti persino acquistarne uno nuovo molto economico, come il DAC Winkin che trovi su Amazon a 9€ (nove). Non dovesse piacerti potresti persino restituirlo e recuperare l'intera cifra :-)
È un DAC con ingressi coassiale e ottico (no USB) e uscite analogiche sia su RCA che su minijack. Supporta formati audio da 24 bit e 32, 44.1, 48, 96, 192 kHz. Qualora ne volessi provare uno che dispone anche di ingresso USB, allora valuta il Socobeta USB DAC (qui a destra in foto) che costa la folle cifra di 20€. Diciamo che con una decina di euro, al massimo 20, ti chiarisci le idee, anziché continuare a perdere tempo facendo mille prove col DAC Cambridge. Se quest'ultimo si rivelasse il vero problema, potrai sempre inviarlo in assistenza.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Ferruccio,
se le vecchie cassette suonano più dinamiche di una recente registrazione digitale la spiegazione può essere una sola: il file o il master che ha generato il risultato peggiore è semplicemente più compresso dinamicamente, come da moda di questi ultimi anni, la famigerata loudness war. Se vuoi una prova di questo, prendi un buon file ben registrato e riversalo in cassetta, poi confronta la gamma dinamica, magari con un software, non ad orecchio...e vediamo qual è il supporto più dinamico. La cassetta ha una gamma dinamica ridotta, e suonava già peggio del vinile, figuriamoci di un buon file ad alta dinamica recente. Poi, se vogliamo dire che alcune vecchie incisioni suonano più dinamiche di alcune moderne, si sfonda una porta aperta, e non c'entra niente la diatriba analogico-digitale, perché la dinamica è misurabile, non è un'opinione.
Ancora, bisognerebbe vedere con quale sistema si ascoltano i file di musica digitale, perché dal PC, attraverso la sua scheda audio interna, è facile perdersi il 50% di quel che c'è inciso sopra. Con un buon DAC esterno la situazione cambia drasticamente.
Naturalmente, in questo discorso il fattore nostalgia lo lascio fuori, perché se gli permettiamo di diventare una variabile di questa equazione, non ne usciamo vivi. Anch'io posso divertirmi di più con una sportiva degli anni '70, ma le prestazioni pure (e la dinamica è una di queste, in campo audio) sono assolutamente non confrontabili. E parlo sia di dati numerici (velocità max, 0-100 etc.) che di capacità di stare in strada. Erano più divertenti (perché più rumorose e pericolose)? Può darsi, ma i numeri e le prestazioni sono un'altra cosa. Ti faccio un esempio per capire meglio: una sportivetta tipica degli anni '70 era la Fiat 127 Sport. Scelgo la versione più potente, il 1.3 75 CV, e lo confronto con una tranquillissima utilitaria moderna come la Yaris 1.3 100 CV (l'auto da città che uso quotidianamente, in alternativa alla 911 Carrera 4S). In termini di velocità massima il confronto è imbarazzante (la Yaris sfiora i 190 mentre la 127 si ferma a 165 km/h), nei 400 e nei 1000 metri da fermo e nello 0-100 sono praticamente appaiate, ma già nello 0-140 la Yaris la umilia, e per amor di patria evito di confrontare gli spazi di frenata (i dati sono presi da prove su strada reali, non sono quelli dichiarati). Pensa che la Yaris pesa circa 300 (trecento) kg in più, tutti spalmati su dimensioni maggiori, sistemi di protezione e quant'altro. Eppure, se leggi nei forum di appassionati, troverai persone che sostengono che la 127 Sport era una vera “belva” e che “macchine così non ne fanno più”. Basta un'utilitaria senza velleità sportive, moderna, per fare di più e meglio della “belva”. Poi, che io adori le auto d'epoca (ne ho avuta qualcuna) è un'altra cosa, ma non permetto alla passione e alla nostalgia di oscurare il mio giudizio.
Il mondo va avanti, con o senza di noi. Perdona la digressione motoristica, ma è perfettamente calzante, secondo me.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu
Ragione e sentimento
Ciao Lucio; ti ho già contattato diverse volte per i tuoi preziosi consigli di...matematica e motori. Scherzi a parte, anni fa ti sottoposi un quesito a proposito di musica liquida, alla fine risolsi acquistando un Audioquest Dragonfly 1.2 da collegare al pc (ora un MacBook) e ascolto Apple Music, che ormai è solo lossless. Risultato: deludente. Suono troppo brillante, duro e stridulo. Poi un giorno su ebay vedo un Arcam mini blink; mi ricordo della vostra recensione, costava poco e lo compro. Fantastico: suono caldo, suadente e emozionante. Tu dirai: "Bene, questa va nella sezione audiofili felici!". Ma il fantasmino audiofilo che è dentro di me dice "Eh, ma il bluetooth ...". Vabbè, posso comprare un Arcam Irdac nel mercato dell'usato e ho risolto; stessa marca, stesso profilo sonoro. E poi mi imbatto in un video in cui un recensore di cuffie mette a confronto il codec AAC con il codec ALAC e onestamente ammette di non riuscire a riscontrare alcuna differenza udibile (Apple music lossless: can an audiophile hear the difference?). E la mia parte razionale si chiede: ha senso spendere 300 euro per qualcosa che non riuscirei neanche a sentire?
Se già quel tipo non riesce a sentire differenze con l'ascolto in cuffia, figuriamoci con l'ascolto in ambiente nel salotto di casa mia. Visto il tuo approccio sempre molto pragmatico su queste faccende, mi piacerebbe una tua opinione su un argomento che ritengo interessante a prescindere dal mio caso specifico.
Saluti,
Mauro - E-mail: iknosu (at) gmail.com
LC
Caro Mauro,
il Bluetooth è comunque un formato compresso, se si potesse evitare, sarebbe meglio. Le differenze sono udibili? Secondo me sì, ma molto dipende dall'impianto e dalla sensibilità dell'ascoltatore, oltre che, naturalmente, della qualità del software a monte. Tante incisioni moderne sono così sbagliate che andare a cercare differenze tra compresso e non compresso è un azzardo. Il fatto è che, compresso o no, l'IrDac è un DAC di ben altro livello rispetto al Miniblink, che è poco più che un giocattolino. La nostra recensione dell'Irdac parla abbastanza chiaro. Certo, è un po' vecchiotto (2014/15) e magari oggi si trovano DAC più sofisticati a un prezzo simile, nel nuovo. Il problema è che fintanto che non provi tu personalmente, nel tuo sistema, è difficile trovare una risposta univoca. Troverai chi ti dice che le differenze sono enormi, altri che suona tutto uguale. Io ho sempre sostenuto che le differenze tra sorgenti digitali e DAC in particolare siano sempre abbastanza elusive, a meno che non si parli di fasce di prezzo molto diverse. Tra il Miniblink e l'Irdac la differenza non è piccola, pertanto qualcosa la dovresti sentire.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Carlo,
la potenza del tuo amplificatore è sovrabbondante per sonorizzare un ambiente di 18 mq e dal soffitto così basso, specie con dei diffusori di sensibilità media/medio-alta come tanti modelli da pavimento oggi disponibili. Senza specificare i tuoi gusti, è difficile dare un consiglio preciso, provo a indicarti dei validi modelli da pavimento, di buona sensibilità e con un'ottima risposta in gamma bassa, tutti di prezzo compreso tra i 2000 e i 3000 euro, come da te richiesto. Io proverei a valutare, ove possibile, meglio se col tuo Jolida, i seguenti modelli: Focal Jm-Lab Vestia N.3, Triangle Esprit Antal Ez, Kef R5, Sonus Faber Lumina III e Spendor A2. Qualora l'acustica fosse abbastanza assorbente e ascoltassi principalmente rock energico, inserirei tra i candidati qualche torre di Klipsch.
Tieni sempre conto che i diffusori da pavimento offrono sì una gamma bassa generalmente più profonda e potente, ma vanno a sollecitare risonanze ambientali che magari erano rimaste dormienti con dei diffusori meno generosi in basso. E una mansarda è spesso più problematica di un ambiente normale per quanto riguarda la gestione delle basse frequenze.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Giuseppe,
avresti fatto meglio a essere più specifico. In che senso alcuni CD suonano peggio? In quali parametri? Quel che può accadere è che l'amplificatore nuovo, essendo più rivelatore e trasparente della vecchia accoppiata, perdoni molto meno le cattive incisioni, che verranno messe spietatamente in evidenza. Quindi può essere che sì, certi dischi incisi male suonino peggio. Magari le elettroniche precedenti, certamente meno trasparenti e definite (anzi, generalmente tendenti ad arrotondare un po' il suono) riuscivano a rendere tollerabili i dischi peggiori. A questo punto è una questione puramente filosofica: preferisci sentire TUTTO quel che c'è nei dischi, compresi i difetti, o ti accontenti di un suono forse meno preciso e analitico ma globalmente più godibile? Il rischio è che amplificazioni meno dettagliate non rendano piena giustizia alle incisioni migliori, perdendosi informazioni per strada.
Infine una domanda: il confronto coi CD che suonano peggo l'avete fatto a distanza di tempo (a memoria) o in tempo reale? Eh sì, perché la memoria audio è una delle cose più ingannevoli che esista. Qualora fosse possibile, io rifarei il confronto: un brano con l'ampli nuovo e uno con la vecchia coppia, e così a seguire per almeno un'ora (lo so, è faticoso). Il verdetto, a quel punto, dovrebbe essere inappellabile.
Non fidatevi di ciò che ricordate, perché nella maggior parte dei casi è...sbagliato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Volume troppo potente
LC
LC
Ho visto anche degli audiofili felici
LC
Pubblicato il nuovo album del bassista jazz Christian McBride e del suo quartetto (“New Jawn”, con Josh Evans, Marcus Strickland e Nasheet Waits), dal titolo Prime. È un disco a cavallo tra la tradizione e l'avanguardia. Questo è il lungo brano che dà il titolo all'album.
Nel caso questo embedding dovesse essere vietato/disabilitato, potete visionare il video direttamente su YouTube. Buon ascolto!
Caro Lucio, dopo vari tentativi nel corso degli ultimi anni mi trovo ad affrontare un dilemma che spesso mi si propone e che vorrei affrontare e cercare di risolvere con il tuo prezioso aiuto.
Possiedo questo impianto:
Il problema che ho è legato al volume, in quanto la manopola pur essendo al minimo la potenza del volume è troppo elevata con la conseguenza di un suono non ottimale se tento di alzare il volume. Considera che sempre su tuo suggerimento inserii un attenuatore audio Rothwell, che di fatto ha attenuato la potenza ma non in maniera ottimale. Mi chiedo a questo punto da cosa possa dipendere questo problema. Ripeto, spostando la manopola ad un ipotetico 1 dovrei arrivare a 0,5 altrimenti il volume risulterebbe troppo alto (e fastidioso). Secondo te c'è qualcosa da rivedere nella catena hifi?
Legato a questo problema c'è anche il fatto che il salone che accoglie l'impianto non è il massimo in fatto di insonorizzazione, infatti se alzo ulteriormente il volume (addirittura a 2) si avvertono rimbombi fastidiosi, e per questo motivo stato pensando che la soluzione poteva anche essere quella di inserire un correttore di ambiente (es. DSPeaker Anti Mode X2 2.0).
P.S. Naturalmente l'elevata potenza del volume si avverte con tutti componenti dell'impianto.
Grazie dell'aiuto.
Un caro saluto
Valter - E-mail: valteramacciani (at) virgilio.it
Caro Valter,
gli ZeroZone sono dei finali di potenza molto elevata, ma ciò che racconti non può essere - da solo - collegato a questo. Nessuno di coloro che hanno provato o acquistato gli ZeroZone ha mai manifestato questo tipo di problema. Secondo me c'è qualcosa nel tuo sistema che eleva un po' troppo il segnale delle sorgenti. Gli imputati sono due: il pre Musical Fidelity e il processore Jolida FOZ. Hai provato ad escludere questo componente dal percorso del segnale? Hai controllato che il collegamento col pre sia stato fatto in maniera corretta? Il guadagno di questo componente è unitario (cioè non eleva il segnale che lo attraversa) ma tentar non nuoce. Proverei poi con un altro pre, anche un semplice passivo, tipo il Tisbury. Questo l'ho usato con gli ZeroZone senza alcun problema, e comunque il suo livello d'uscita è regolabile tramite dei microswitch, proprio per adattarsi a tutti i finali. Infine, le Duevel Venus, coi loro 88 dB/w/m non possono essere colpevoli. Fai queste prove e tienimi aggiornato.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Caro Alberto,
se ti è piaciuta quella coppia Copland, non esitare ad acquistarla. Spero non si tratti di semplice fascino delle valvole, immagino abbia effettuato il confronto diretto (prima l'uno e poi gli altri e viceversa, per qualche giorno). Se così fosse, acquistala pure senza paura, e metti in vendita il Nait, non ti servirebbe a niente una seconda amplificazione. Quel che mi lasia giusto un po' perplesso è come possa dire che ti piaccia il Nait e poi anche questa coppia valvolare, sono due filosofie sonore molto, molto diverse. Comunque sia, il prezzo richiesto non è irresistibile ma sostanzialmente onesto, se gli apparecchi sono in buone condizioni. Potresti anche valutare la possibilità di acquistare un integrato Copland, onde ovviare alle complicazioni delle elettroniche separate (spazio, cavi in più etc.). Ad esempio, sarebbero ottimi anche il CSA70 e il CSA100, che però hanno lo stadio finale a mosfet, mentre il finale che stai valutando è full-tubed. Accertati che le valvole abbiano un po' di vita residua e procedi pure.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Dopo essermi informato sullo Stream 3 e altri concorrenti è andata a finire che ho comprato questo aggeggio di marca non audiofila ma che ha le 3 cose che volevo. È descritto privo di cavo alimentazione che invece c'è. Ho trovato che esiste una recensione tedesca con punteggio 9.2/10. L'ho presa per probabilmente buona. L'Argon Stream apparentemente suona bene ma è piccolissimo, non ha pulsanti, l'ho immaginato difficile da operare.
Francesco - E-mail: francesco.fabiano (at) libero.it
Caro Francesco,
Hama non è un marchio del tutto sconosciuto. L'apparecchio sembra fatto bene, non dubito che possa suonare bene. Per quanto riguarda gli streamer Argon, sia lo Stream 2 che il 3 hanno il display. Il modello Solo ne è privo. Lo Stream 3 costa 270€ mentre il 2 costa 200€.
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Suggerimento musicale della settimana
Archivio! Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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