[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]
Prodotto: Braccio Stogi
S + giradischi Stabi S
Produttore: Kuzma
- Slovenia
Prezzo approssimativo.: 1.700 Euro
Recensore: Geoff
Husband
Recensione: Febbraio 2002
Per potere comprendere questa recensione è essenziale che visitiate la pagina della metodologia che descrive come è stata condotta la prova.
Il braccio Stogi e il giradischi Stabi S della Kuzma sono un po' gli "svalutatori" di questa serie di prove sui giradischi high-end. Perchè? Ma perchè il solo giradischi costa appena circa il 25% del riferimento e, considerando l'insieme braccio/giradischi, se ne potrebbero comprare 3 e 1/2 col prezzo della mia combinazione Michell Orbe - SME IV. La domanda cui volevo trovare risposta era: "avete ciò che pagate?". Il Kuzma offre anche la possibilità di cambiare basetta del braccio in meno di cinque minuti, rendendo così possibile la prima corretta comparazione di bracci.
Il giradischi - Realizzare un giradischi molto costoso è molto più facile che realizzarne uno di medio prezzo: non bisogna scervellarsi per decidere cosa eliminare per ridurre i costi. Per il produttore di un giradischi di medio prezzo con ambizione "hi-endare", le scelte sul taglio dei costi vanno prese con molta cautela.
Basta guardare la
maggior parte dei giradischi per identificare subito due delle parti
più care della loro realizzazione: la base ed il coperchio.
Eliminate queste due parti e, in teoria, avete risparmiato molto
senza alcun degrado delle prestazioni soniche. In effetti, eliminare
un contenitore ed un coperchio spesso risonanti può avere
degli effetti benefici, quindi per quelli che stanno in un ambiente
senza polvere la scelta è vincente.
Un'altra cosa che si
può eliminare risparmiando un bel po' è il controtelaio
flottante (o altre strutture di isolamento), con tutte le molle, i
centratori, e i gommini che tale elemento si porta appresso. Qui la
cosa è più seria. Ci sono i tipi che propendono per i
progetti a base solida invece che a telaio sospeso in base ad
argomenti esclusivamente sonici, ma abbandonare un così alto
livello di isolamento rende inevitabilmente l'apparecchio più
suscettibile alle vibrazioni esogene e molto più sensibile a
ciò che gli si mette su.
Dunque, una volta che ci siamo sbarazzati di tutte queste cose, ci resta uno Stabi S :-)
E si tratta di un progetto interessante. La base/telaio è fatta con un tubo d'ottone da 50 mm di diametro sagomato a "T", il cui lato più lungo sorregge la basetta di ottone per il braccio. Sono stato molto sorpreso sollevandolo: pensavo fosse cavo, ma sembra essere ben lavorato dal pieno ed è molto più pesante di quanto ci si aspetterebbe, contribuendo in massima parte al peso complessivo di tutto il giradischi di 14 kg. Degli "O-ring" [guarnizioni circolari, n.d.t.] poste agli estremi delle braccia della "T" danno l'appoggio ed evitano che la base scivoli via; ma offrono molto poco in termini di isolamento.
Il cuscinetto principale è a punto unico di tipo tradizionale (invece che rovesciato) ed è completato in cima da un collare di tessuto irresinato. E' una scelta molto più economica rispetto a quella del "cuscinetto in bronzo massiccio con la relativa sfera reggispinta" dell'Orbe, ma ha mostrato poco gioco di trazione e nessun gioco di oscillazione.
Il motore sincrono in corrente alternata è posto in un'unità separata e si pone alla fine del braccio della "T" opposto al braccio di lettura. Non ci sono strani alimentatori e la velocità si cambia sollevando il piatto e inserendo sul motore un perno con testa più larga.
Per il piatto non si usa alcun materiale acrilico di moda e costoso, ma semplice metallo da 4 kg ricoperto da una vernice nera corrugata, che appoggia sul contropiatto di alluminio. Il piatto risuona parecchio, ma è un po' smorzato da un tappetino che sembra di feltro permanentemente attaccato alla superficie, e da un anello di gomma attaccato sulla faccia inferiore.
Si vede benissimo dove sono stati fatti i maggiori risparmi, ma ciò che resta è fatto molto bene ed ha belle rifiniture.
Il braccio è il
pezzo interessante. E' assai poco convenzionale. E' coperto da una
vernice nera simile a quella del piatto ed ha il contrappeso d'ottone
lucidato. La conchiglia portatestina ha un'insolita forma circolare,
ma sembra rigida ed è straordinariamente attaccata alla grossa
canna: tutto in alluminio.
Certamente ha un aspetto molto più
costoso di quanto in realtà non sia e dovrebbe far vergognare
la Rega. I conduttori per il segnale del fonorivelatore corrono in
un'unica mandata dalle pagliuzze della puntina alle prese RCA, una
scelta che mi trova totalmente d'accordo. Ho sempre trovato difficile
credere che ogni spesso e costoso cavo possa migliorare l'effetto
prodotto dalle otto saldature e dai quattro contatti a pressione che
ogni tipo di cavo rimovibile richiede. E visto che il cavo usato è
decente (Cardas) e con buoni connettori, alla Kuzma hanno beneficiato
appieno del vantaggio della scelta della mandata unica.
Ma guardando più da vicino il braccio inizia ad essere molto originale. E' del tipo unipivot, ma il fulcro si trova sul braccio e il suo appoggio sulla base (à la ARO, al quale somiglia), il che è raro. La stabilità viene assicurata da un baricentro molto basso, il che porta vantaggi anche in termini di facilità di posizionamento del braccio sul disco e di resistenza alla torsione durante la lettura, ma significa anche che la forza d'appoggio aumenta man mano che il braccio segue le oscillazioni della superficie del disco (vi rimando all'articolo sul progetto dei bracci). Il fulcro è anche ad un buon cm al di sopra della quota dello stilo, il che aggiungerà oscillazioni in presenza di ondulazioni durante il suo movimento di risalita in avanti.
Molti unipivot
adottano del materiale smorzante per stabilizzare ulteriormente e
attenuare le risonanze, ma il Kuzma porta questo concetto ai suoi
estremi. Il grasso "bordo" attorno la sede dell'alloggio
del cuscinetto del braccio è posto in un bagno di un denso
composto siliconico.
Il risultato è che tutti i movimenti
sono molto smorzati, il che rende il braccio molto fermo per essere
un unipivot, ma può anche essere potenziale causa di problemi,
perchè quando lo stilo seguirà le ondulazioni il
silicone opporrà una resistenza. Il che, unito al su
menzionato basso baricentro mette la puntina in condizioni peggiori
rispetto ad un braccio tradizionale. Se cercate un unipivot per la
vostra V15 fareste meglio a rivolgervi altrove.
La regolazione dell'antiskating è una variazione del meccanismo a peso e filo, e sembra correttamente realizzata; la regolazione del VTA [acronimo di Vertical Tracking Angle, Angolo di tracciamento verticale, insomma, l'altezza del braccio, n.d.t.] è del tipo solito a scorrimento e blocco con vite Allen, però qui si trova sulla sede di montaggio della basetta, quindi ogni braccio (per esempio, anche i Rega) possono beneficiare di questa regolazione...
Iniziamo con il giradischi. Presenta un periodico wow [fluttuazioni a bassa frequenza causate da incostanza della rotazione, n.d.t.], mentre non soffre ne' di rumble [il rumore prodotto dall'attrito delle masse in movimento, n.d.t.], ne' di flutter [fluttuazioni ad alta frequenza causate da incostanza della rotazione, n.d.t.].
Il braccio, invece, si
è comportato diversamente. Mi aspettavo dei risultati strani,
visto il progetto insolito, e non sono stato deluso. Provare a
sollecitare delle risonanze con accelerazioni verticali e con ogni
tipo di puntina è stato una perdita di tempo. Il mio disco
prova fornisce sollecitazioni sul piano verticale in un intervallo di
15-6 Hz, tutte ottimamente controllate dal pesante smorzamento prima
descritto.
Non si tratta di una cosa necessariamente buona, in
quanto dimostra che l'unione di un pesante smorzamento e di un basso
baricentro limita ogni movimento del braccio. Ciò significa
che potrebbe esserci una risonanza della testina posta a frequenze
superiori che si farebbe senz'altro sentire inficiando le prestazioni
del braccio nell'assecondare le ondulazioni del disco. Infatti, con
queste ondulazioni lo stilo viene spinto/tirato rispetto al corpo
testina mentre tenta di muovere il braccio, con un effetto simile a
quando si monta una testina su un braccio che, rispetto ad essa, ha
una massa effettiva troppo grande. Se i dischi fossero piatti, la
cosa non sarebbe un problema...
Venendo alle risonanze orizzontali, ho ottenuto un altro strano risultato. Sul mio disco prova c'è un tono fisso a 300 Hz, che presenta una modulazione in bassa frequenza inudibile. Normalmente con questo tono si eccita la frequenza di risonanza della testina e, se ciò avviene, si vede proprio il braccio che si muove. Effettuando il test orizzontale, la risonanza principale è risultata a 9 Hz, praticamente perfetta; ma a tutte le altre frequenze, cioè nell'intervallo 25 - 6 Hz, la risonanza era chiaramente udibile per l'instabilità del tono. La cosa si è ripetuta usando sia la Music Maker che la XX-2 fornendomi risultati che non avevo mai osservato prima. Temo che le note davvero basse incise sul disco possano intermodulare con quelle superiori: strano.
Visto che ho parlato della progettazione dei bracci, lasciatemi dire chiaramente che io non sono un progettista di bracci e che sono della ferma opinione che se trovo qualcosa che funziona non mi importa di quante "regole" infrange per ottenere tale risultato...
Proseguiamo con lo
Le due Music Maker erano avvitate ai loro bracci, il peso regolato su 1,48 grammi e il tutto era posto sulle stesse basette Clearlight. I due GramAmp2 erano caldi e la battaglia poteva iniziare.
La prima sorpresa è
venuta dal peso e dalla solidità che il Kuzma ha portato alla
Music Maker. Sotto questo aspetto ha più che uguagliato la
prestazione dell'Orbe, che con questa puntina ha fornito la sua
solita prestazione aperta e dinamica.
Lo SME ha anche tradito
quell'accenno di "sporcizia" precedentemente notato, anche
se solo molto lievemente. Il Kuzma ha lodevolmente accompagnato la
sua potenza con la mancanza di asperità; ma senza il senso di
aria e di spazio dell'Orbe. Il palcoscenico sonoro è risultato
più ammassato fra i diffusori, anche se lontano dall'essere un
mero "destro-sinistro", e con una certa quale profondità.
L'Orbe si è rivelato globalmente superiore, però il calore e la potenza del Kuzma si sono mostrati attraenti con la maggior parte del materiale, anche se alle spese di attributi più Hi-Fi.
Iniziate le pratiche
di scambio qualcosa è subito diventata evidente. Montare una
delle Dynavector sull'Orbe ha portato un importante deviazione
tonale, dal lato lieve, dettagliato ed arioso, a quello potente e
massiccio, con una superba modellazione degli strumenti e profondità
dei toni; ed un palcoscenico solido e realistico.
Invece il Kuzma
continuava a suonare come aveva fatto con la Music Maker. Vabbe', c'è
stato un piccolo cambiamento, ma niente di che: l'effetto
complessivo, con entrambe le puntine, era quello di un giradischi che
tentava di rendere la potenza e la gloria di un giradischi high-end
senza dare importanza al fonorivelatore. Non si trattava di una
manipolazione del tutto negativa, e sicuramente sarebbe l'ideale per
ogni impianto che tendesse all'aspro, ma raffrontato con il meglio
suonava "brutale".
Allora ho preso l'Hadcock 242 e l'ho montato sul Kuzma al posto del suo braccio. E' più caro del braccio Kuzma, ma non moltissimo. I risultati hanno confermato i miei sospetti che il "carattere" del giradischi era principalmente attribuibile al suo braccio. Con l'Hadcock la Music Maker ha riacquistato il suo carattere aperto, dettagliato e pulito (preferisce l'Hadcock allo SME): così configurato, il Kuzma ha fatto passare un brutto quarto d'ora all'Orbe/SME, cedendo un po' di peso per un suono più dolce ed aperto. Di sicuro la differenza fra puntine sia sull'Orbe che sul Kuzma si è apprezzata molto di più con l'Hadcock.
Montare la XX-2 sull'Hadcock ha prodotto l'atteso viraggio tonale verso un "suono Dynavector", classicamente caldo, potente e naturale. Ma ancora una volta l'Orbe ha fornito più spazio e maggiore varietà tonale. Per esempio in "Blue Rondo a la Turk" i colpi dei piatti variano durante il pezzo. La combinazione Orbe/SME/4 ha fornito per ogni colpo la sua forma e dimensione, mentre con l'insieme Kuzma/Hadcock il dettaglio era, sì, presente, ma senza quel realismo che ti rende credibile che viene colpita una grossa lastra di ottone. Quando Madonna canta "Let the choir sing" ("Like a Prayer") lo sfondo è più piccolo e più vicino a lei rispetto alle maggiori dimensioni che alle sue spalle si dipingono con l'Orbe.
Il senso del tempo si è mostrato ragionevolmente vicino a quello dell'Orbe, il che dimostra che la stabilità della velocità di rotazione non ne esaurisce l'essenza. Sebbene (il Kuzma) ci abbia provato parecchio e il suo peso possa talvolta anche trarre in inganno, l'Orbe si è rivelato sempre migliore in termini di profondità del basso e, più importante, in precisione. Nel brano dei Simply Red "Sad Old Red", la chitarra basso ha dato maggiormente la sensazione delle corde, piuttosto che le note basse più confuse rese dal Kuzma.
Questo stadio è codificato per provare il sistema Kuzma: quantunque avessi preferito l'Hadcock, ho trascorso un'altra settimana ascoltando il Kuzma così come mi è stato fornito. Alla fine ho preferito usarlo con la Music Maker, visto che sembrava suonare altrettanto bene che con la XX-2. Durante questo periodo mi sono divertito con questo giradischi; ha prodotto della musica piacevole ed ha sicuramente uguagliato il lettore di CD dallo stesso prezzo che ho avuto contemporaneamente in sala, producendo un suono più grande e più reale, sacrificando un po' di microdettaglio. Ma, tirando le somme, non posso negare che mi mancava l'Orbe.
Categoria |
Voto |
Commenti |
Bellezza giradischi/braccio |
-4/-4 |
Ben realizzato, ma essenziale e semplice |
Livello delle finiture giradischi/braccio |
0/-2 |
Il giradischi è difficile da criticare; il braccio è buono |
Ingegnerizzazione giradischi/braccio |
-4/-3 |
Ben realizzata, ma molto più semplice in entrambi i casi |
Compatibilità giradischi/braccio |
0/2 |
Il giradischi accetta la maggior parte dei bracci da 9 pollici. Il braccio può avere problemi con puntine ad alta cedevolezza |
Stabilità della velocità |
-5 |
Alcune oscillazioni cicliche a bassa frequenza |
Senso del tempo |
-3 |
Ragionevole, anche se non così ritmico come l'Orbe |
Dinamica |
-4 |
Ci prova a fondo |
Ampiezza del palcoscenico |
-4 |
Buona in relazione al prezzo, ma in definitiva limitata |
Profondità del palcoscenico |
-4 |
Come sopra |
Profondità del basso |
-2 |
Buona |
controllo/velocità del basso |
-3 |
Un po' "confusa" a confronto |
Restituzione del dettaglio |
-3 |
|
Chiarezza del medio |
-4 |
|
Estensione degli alti |
-3 |
|
Qualità degli alti |
-4 |
Anche così, un po' "violenta" |
Colore complessivo |
-5 |
Un carattere definito, specialmente il braccio |
Realismo |
-4 |
Vi può ingannare se posto in un impianto di medio prezzo |
Fattore 'Mi mancherai' |
-8 |
Me lo terrei abbastanza serenamente in un secondo impianto |
No, mi spiace, ma il
Kuzma non è un uccisore di giganti. Si tratta, piuttosto, di
una sorgente molto ben assemblata e facile da usare. Non vi dovete
scervellare appresso a sospensioni e livellamenti, vi basta solo
mettere assieme i pezzi e funziona. Con un impianto di medio prezzo è
anche capace di prestazioni piene e potenti che vi potrebbe far
pensare di avere qualcosa di molto più costoso come macchina
da vinile.
In realtà, sospetto che, con il tipo di puntina
con la quale il braccio verrà probabilmente accoppiato, per
esempio sotto i 200 Euro, lo Stogi fornirà quel suono "grande"
e quindi sarà un acquisto più sensato.
Ma mettetelo
in un impianto altamente rivelatore come quello usato per questa
prova ed i suoi limiti vi appariranno tutti. Paragonato al
riferimento non è riuscito a produrre un'acustica grande e
solida, il palcoscenico era più ristretto e la dinamica
limitata. D'altronde, attendersi qualcosa di diverso sarebbe stato
ingiusto; è facile dimenticarsi quanto il Kuzma costa in meno
rispetto al riferimento: per cercare di riportare tutto in
prospettiva, con gli stessi soldi che occorrono per avere una
combinazione Orbe/SME potreste comprare la coppia Kuzma più
oltre 200 dischi nuovi (o più di 1000 di seconda mano), o
assemblare un intero impianto di qualità di medio livello.
Il braccio è davvero a "prova di errore", non lascia scappare mai di mano la puntina, senza mai avere un suono tagliente, ma al contempo si è mostrato sottrarre alla musica la vivacità ed il "pericolo". La cosa interessante è che con un braccio più rivelatore il giradischi stesso si è avvicinato molto al riferimento e debbo dire che i miei sospetti circa l'importanza relativa fra braccio e giradischi hanno trovato una conferma, almeno in questo caso..
Dopo la lettura di questo articolo, spero sia evidente che senza le seguenti aziende la serie di prove sarebbe stata impossibile: li ringrazio tutti :-)
Michell engineering - http://www.michell-engineering.co.uk/
'The Cartridge Man' - http://www.thecartridgeman.com/
Graham Slee - http://www.audiocontrol.co.uk/
Clearlight - http://www.clearlight-audio.de/
AudioNote UK - http://www.audionote.co.uk/
Dynavector Japan - http://www.dynavector.co.jp/
In primo luogo, gradirei ringraziare Geoff per sapere individuare un componente di buon valore quando ne vede uno... Spero che quanto segue aiuti a chiarificare qualche punto di minore importanza.
Questa combinazione braccio/giradischi è stata progettata perseguendo il fine di fare quella migliore possibile per quel certo prezzo, ed usando la puntina migliore possibile, specialmente la migliore bobina mobile, che richiede bracci di massa media e smorzamento; ma non ci sono state economie a scapito delle prestazioni.
La presenza della sfera reggispinta rovesciata non significa automaticamente una migliore prestazione: il nostro perno è lavorato con la massima precisione e la sua punta è smerigliata a mano con pasta di diamante e legno nobilitato.
Il piatto di "metallo" è ricavato da un disco di alluminio pressato e poi lavorato, anodizzato e pittato; il costo finale è simile a quello di un piatto in acrilico che non ha bisogno di alcuna rifinitura, ma abbiamo scelto questo processo costoso perchè riteniamo di ottenere un piatto migliore di uno in acrilico.
Il tappetino non è
di feltro, ma di un composto specialmente selezionato di tessuto e
gomma. Tamburellare sul piatto serve solo ad indagare lo smorzamento
ad alta frequenza, ma non quello a frequenze inferiori.
I
giradischi a controtelaio sospeso non sono automaticamente meno
sensibili al rientro acustico e alle vibrazioni provenienti dal
suolo. Se si usa una sospensione, la sua frequenza di risonanza può
facilmente essere prossima a quella del pavimento o del piano
d'appoggio, il che peggiora molto la situazione. D'altro canto, la
nostra costruzione con una barra piena è meno sensibile ad
ogni vibrazione rispetto all'usuale controtelaio a superficie piatta.
Si provi ad usare entrambi i tipi di giradischi in una casa col
pavimento di legno. Il migliore dovrebbe essere il non-sospeso Stabi
S.
Con la maggior parte dei giradischi con sospensioni e senza
smorzamento, la puntina salterà i solchi in corrispondenza dei
nostri passi, per non parlare di quando si danza al suono della
musica.
Immaginate di guidare un'automobile senza smorzamento,
ammortizzata solo con le molle: una qualche forma di smorzamento è
necessaria. La funzione dello smorzamento è quella di
abbattere l'energia della risonanza, ma ciò, allo stesso
tempo, ne aumenta l'area. E' questa la ragione per la quale si sono
ottenuti certi "strani" risultati col disco test. Certe
puntine richiedono meno smorzamento siliconico di altre. L'eccesso di
smorzamento è sicuramente in grado di uccidere il suono.
In linea di principio è meglio avere maggiore energia di risonanza a basse frequenze sparsa su un ampio intervallo che concentrata in una sola frequenza. Di sicuro una tale combinazione modulerà il segnale musicale molto meno rispetto ad una situazione in cui c'è una sola forte frequenza di risonanza che, come si sa, è in grado di scuotere persino la conchigla portatestina ed il corpo stesso della testina, il che davvero modula il segnale musicale.
Ho anche un commento a
proposito della "metodologia" con cui le prove vengono
condotte. Tu puoi anche giudicare tutti i giradischi a confronto con
la tua combinazione di braccio e giradischi di riferimento (Orbe +
SME). Ma forse i lettori non possono usare questa informazione,
perchè l'unità di riferimento è valida solo se
il giradischi sotto esame è anch'esso in un'elevata fascia di
prezzo. Invece, se il giradischi in esame sta in una fascia di prezzo
inferiore, il confronto non è molto utile.
I potenziali
acquirenti non avranno modo di ascoltare la tua unità di
riferimento, visto che non si accingono ad un acquisto nella sua
fascia di prezzo. Pertanto, le descrizioni di giradischi più
economici di quello di riferimento non sono in grado di trasmettere
le vere differenze in termini di qualità.
Pertanto, penso
che dovresti avere due unità di riferimento, una di livello di
prezzo più modesto, che servirà a dare ai lettori più
informazioni sulla qualità dei giradischi in questa gamma di
prezzo.
Se qualcuno vuole comprarsi una Polo della VolksWagen e
legge di quanto questa sia inferiore rispetto ad una migliore AUDI o
BWM, quest'informazione non ha una vera utilità per quel
compratore e lo depriva del piacere di comprarsi una Polo.
Distinti
saluti
Franc Kuzma
Solo una cosetta veloce.
Io davvero penso che
lo Stogi S sia sovrasmorzato: e sicuramente ha suonato come tale. Le
istruzioni dicono di riempire "fino al segno", ed è
ciò che ho fatto, come avrebbe fatto la maggior parte degli
utilizzatori. Comunque sono d'accordo che in futuro ogni proprietario
di Stogi S dovrà certamente fare degli esperimenti in tal
senso.
Steve Davey sta programmando una "seconda occhiata"
al giradischi e lo incoraggerò a fare questi esperimenti...
Per quanto riguarda un secondo riferimento, ottima idea: ho solo
bisogno di altre 20 ore per recensione e lo spazio per un altro
giradischi (ed un'altra moglie...).
Impianti usati
|
© Copyright 2002 Geoff
Husband - http://www-tnt-audio.com
Traduzione italiana: Carlo
Iaccarino
[ Home | Redazione | FAQ | HiFi Shows | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]