Prodotto: Weezy connettore Bluetooth
Produttore: Eikon - Italia
Costo: 69 € (YMMV)
Recensore: Geoff Husband - TNT Francia
Pubblicato: Giugno, 2011
Traduttore: Alberto Petrucciani
Sono un luddista. La maggior parte dei miei ascolti è costituita da vinile suonato con amplificatori valvolari (con valvole vecchie di 60 anni) e diffusori a tromba la cui tecnologia risale ancora più indietro nel tempo. Suppongo sia questo il motivo che ha indotto Lucio a suggerirmi di recensire il "Weezy".
Di cosa si tratta?
Sopra potete vedere l'immagine fornita dal produttore: si tratta di un piccolo "blob" di plastica con un LED, abbastanza piccolo da stare nel palmo di una mano. Non ha un aspetto hi-fi e di certo non si comporta come alcun componente hi-fi di cui mi sia mai occupato.
Il Weezy è un gadget molto semplice - combina un ricevitore "bluetooth" con un poco di elettronica (che non capisco) in modo che musica inviata in streaming con qualunque dispositivo bluetooth compatibile possa essere riconvertita in musica, e trasmessa attraverso un jack stereo da 3.5 mm a un ingresso linea variabile.
Bene - ora viene il difficile perché non possiedo dispositivi bluetooth, e non ho alcuna dimestichezza con essi. Questo significa che sono dovuto uscire a comprare una "chiavetta" (credo si chiami così) bluetooth USB per il mio PC dal costo di circa 20 euro.
A questo punto ho dovuto sostenere il solito conflitto non armato per installare il tutto con Windows. Per essere sincero non è stato poi così difficile, inoltre tutti i problemi sono stati relativi alla "chiavetta" e non al Weezy.
Una volta configurata la chiavetta, il Weezy si è subito connesso e ho potuto finalmente iniziare a giocarci.
Il Weezy è fornito sia di un cavo 3.5 mm - 3.5 mm sia di un cavo per l'ingresso RCA ed è quindi molto facile collegarlo all'amplificatore in un impianto hi-fi. Il livello d'uscita è regolabile internamente e si può facilmente modificare per armonizzarlo con le vostre altre sorgenti e ciò - che ci crediate o no - è tutto. Da questo momento in poi qualunque cosa suoni sul vostro PC sarà automaticamente inviata in streaming con il Weezy e così, selezionando l'ingresso appropriato, avrete musica direttamente dal PC al vostro impianto.
Questo, cari lettori, è in pratica tutto ciò che c'è da sapere. In effetti, il Weezy si comporta come un cavo in grado di connettere qualunque sorgente musicale bluetooth compatibile al vostro stereo (o a qualsiasi altra cosa sia ad esso collegata).
Questo naturalmente cambia in maniera radicale il vostro modo di ascoltare musica. Mio figlio (18 anni) in pochi minuti ha capito, tira fuori il suo cellulare (uno di quegli oggetti Android, credo) e mentre cammina per la stanza sono improvvisamente assalito da metal stile Megadeth che fa tremare i vetri. Mia moglie usa il mio netbook (dopo avere rubato la chiavetta bluetooth) per ascoltare gli "Archers" su Radio 4 via internet (*). Scopro che il lettore MP3 di mia figlia è bluetooth compatibile e così in pochi minuti i Paramore hanno invaso il mio soggiorno (grande batteria, a ogni modo).
Per fare tutto ciò alcuni anni fa (gioco di parole intraducibile, Geoff usa ears, orecchie, invece dell'omofono years, anni, N.D.T.) avrebbe significato arrabattarsi con cavi, infilare e sfilare riluttanti (e spesso fragili) spinotti phono, e avere a disposizione una miriade di ingressi. Mai più... non mi sono mai sentito così lasciato da parte. Questa è una rivoluzione molto più importante del CD. Ora sono certo che molti di voi diranno, sospirando, di essere in grado da anni di fare tutto ciò, in un modo o in un altro, ma il fatto è che il Weezy è economico, non invadente - anzi attraente - e molto facile da usare. Come ho già detto - il Weezy può cambiare il vostro modo di ascoltare musica rendendo l'infinita rete internet istantaneamente disponibile - improvvisamente l'hi-fi diventa una cosa collegata a una miriade di sorgenti diverse, ognuna delle quali contiene migliaia di registrazioni.
E naturalmente apre altre strade. Da anni esistono sistemi di altoparlanti "wireless", ma fino a poco tempo fa erano esotici - il Weezy è fondamentalmente mainstream.
Inevitabilmente esistono intoppi. Il raggio d'azione, dichiarato di 100 m, si rivela in realtà molto inferiore. La maggior parte delle sorgenti deve trovarsi entro 10 metri e con il Weezy in vista. Dal PC principale, usando la chiavetta, il segnale è passato attraverso due pareti divisorie e 10 m di aria per arrivare al Weezy, ma l'ha fatto con difficoltà. Questo è un inevitabile limite della tecnologia che è stata progettata per sostituire cavi in un ufficio e non per creare pseudo connessioni cablate in un edificio. Entro questo limite, e lasciando il vostro phone/netbook a 2 m dal Weezy, funziona senza problemi.
È hi-fi? Adesso la discussione diventa difficile... la maggioranza dei segnali a monte è costituita da MP3 molto compressi o simili e ciò è diventato dolorosamente evidente suonando musica a me familiare attraverso un impianto dal costo 500 volte superiore al Weezy - ma per essere onesti, per situazioni non critiche, tipo ballo-mentre-faccio-il-bucato, può andare bene. E chi - in tutta onestà - userà il Weezy tra la sorgente principale e l'amplificatore nel proprio mega impianto? Collegato a un più realistico "micro" impianto (come quello di mio figlio) si è comportato bene come una qualunque tra le altre sorgenti.
Ho quindi provato a suonare files .wav a standard CD con il mio netbook e anche dischetti d'argento con il lettore CD del mio PC. La verità è che il piccolo Weezy è stato pienamente in grado di mostrare la superiorità dei supporti non compressi, sebbene la qualità complessiva fosse ancora molto inferiore a quella del CD player - suono grigio, compresso e con un palcoscenico limitato - specialmente in profondità, ma non posso certamente considerare questo un limite del Weezy. Le sorgenti in questione non erano infatti ottimizzate per la musica e usavano le normali pessime schede audio in dotazione. Come recensore della qualità sonora del piccolo apparecchio devo quindi ammettere di avere miseramente fallito: non ho alcuna intenzione di andare a procurarmi una sorgente bluetooth compatibile di alta qualità che gli permetta di esprimersi al meglio, e non credo di poter fare in altro modo.
Detto ciò i risultati ottenuti, entro il loro contesto, sono promettenti, e criticare la qualità sonora di un oggetto progettato come conveniente articolo economico non è affatto giusto. Il potenziale però c'è.
Il Weezy è la prima onda di un vasto maremoto? L'hi-fi inteso come ammasso di componenti ammucchiati e connessi da fili ha i giorni contati? Ci attende un futuro in cui un ricevitore/amplificatore nascosto sarà in grado di lavorare in streaming con musica proveniente da internet o dal cellulare per poi spararla ai diffusori in qualsiasi punto della casa? Potrà tale impianto, privo delle perdite dovute a cavi, spine e saldature superare la qualità dell'hi-fi convenzionale?
Guardate cosa succede adesso: la musica in formato digitale, convertita in onde radio, arriva al Weezy dove viene riassemblata, prima come segnale digitale e poi in forma analogica, prima di arrivare a un amplificatore. Certo ci sono perdite coinvolte ad ogni stadio, ma queste sono presenti in ogni forma di connessione. Quanto tempo occorrerà prima che la tecnologia di una siffatta trasmissione di dati (perché di questo stiamo parlando, dopotutto) diventi di molto superiore al pompare corrente lungo un pezzo di rame?
Chi può dirlo, ma il futuro, ne sono sicuro, si trova tra i Weezies di questo mondo...
(*) Chiedo scusa ai lettori non residenti in UK, ma "The Archers" è una soap agricola (in tutti i sensi) che crea dipendenza quanto il crack di cocaina.
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