[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]

Ayon Crossfire - integrato a valvole SE

"The Thrill is Gone" (*)

Prodotto: Integrato a valvole Crossfire
Costruttore: Ayon Audio
Prezzo approssimativo: 8500 Euro
Distributore per l'Italia: HiFi4music
Recensore: Geoff Husband - TNT France
Data della recensione: Dicembre 2009
Traduzione: Lorenzo Ferroni

[Ayon Crossfire]
[English version]

Introduzione

Pił di una volta, in questa nobile e augusta pubblicazione, mi è capitato di lamentare la mancanza di originalità negli ampli a valvole. Sembra assurdo che la maggioranza dei migliori ampli a valvole sia basata su valvole e circuiti vecchi, all'incirca, pił di cinquant'anni. C'è stata forse una sorta di 'età dell'oro' nel corso della quale si è giunti alla perfezione, ma che la valvola 300a/b, una valvola concepita nel 1933, debba essere generalmente considerata la migliore di tutte, risulta alla fine un po' deludente.

Così, avendo passato un sacco di tempo a recensire e a possedere diversi ampli (ovviamente) Single-Ended basati sulla 300b, ho deciso che la mia prossima indagine sarebbe stata la ricerca delle alternative, si trattasse di valvole 'classiche' meno note o invece di parte del nuovo corso di moderne variazioni sul tema. Che queste ultime valvole debbano rispuntare adesso è enormemente gratificante: è facile dimenticare che, nonostante il transistor abbia quasi completamente rimpiazzato le valvole in occidente pił di 40 anni fa, nel vecchio blocco comunista e in Cina si continuò attivamente a sviluppare le valvole fino agli anni '80 inoltrati. La mia paura era che le competenze tecniche e, ancora pił importante, le attrezzature per la fabbricazione, fossero andate perdute quando il loro mercato crollò con il libero scambio delle acquisizioni tecnologiche.

Di certo, la 300b è una grande valvola, e, in modalità single-ended, in un ampli o in un altro, ha dato corrente al mio sistema durante gli ultimi cinque anni. Ma ha delle limitazioni di utilizzo, e la pił grave, nel mondo reale, è che la sua potenza resta circoscritta all'interno di qualcosa come 8 watt: si può ottenere di pił, ma solo a prezzo di una maggiore distorsione e di una pił breve vita della valvola. Per quanto 8 watt possano anche andare bene in confronto con certi apparecchi dalla potenza formato pulce che montano valvole 2a3 o 45, si tratta pur sempre di un dato che limita l'utilizzo della 300b a sistemi dotati di diffusori ad alta efficienza, non necessariamente trombe, ma neppure diffusori comuni, in quanto altrimenti c'è necessità di maggiore potenza e capacità di pilotaggio. Certamente, valvole come le 845, le 211 e loro derivati riescono a risolvere il problema, ma queste valvole di trasmissione, a differenza delle 300b, non vennero concepite specificamente per l'audio. Così, per adesso, le valvole audio pił recenti hanno di solito cercato di migliorare la 300b nell'area della potenza in uscita.

Concezione/Costruzione

Il che ci porta direttamente al primo amplificatore di questa serie, l'Ayon Crossfire. Nel mondo degli amplificatori, Ayon è un nome relativamente nuovo: però loro hanno comprato la compagnia e il marchio Viac, che era uno dei maggiori e pił rispettati costruttori di valvole e amplificatori, e anche uno dei pochi a proporre nuovi progetti di valvole. Questa fabbrica nella Repubblica Ceca costruisce tutte le valvole Ayon (e qualche altra valvola OEM): queste valvole sono montate esclusivamente in apparecchi Ayon. Tutti gli amplificatori della marca sono costruiti all'interno dell'azienda in Austria utilizzando per lo pił componenti tedeschi.

Questo pedigree era la ragione per la quale avevo tanta voglia di baloccarmi con uno dei loro progetti, e per la mia gioia una scatola molto grossa e pesante giunse alla mia porta il giorno fissato - una partenza davvero a cinque stelle. L'amplificatore che avevo deciso di recensire era il nuovo Crossfire. Questo per diversi motivi: è il modello meno caro a montare le migliori valvole di potenza Ayon, le AA62B, il prezzo non era anni luce lontano da quello della maggioranza degli ampli 300b che ho avuto in casa, e infine ero molto curioso di vedere come se la cavava un ampli di questo tipo contro il mio preamplificatore Audionote M3 (circa 7000 Euro), e contro i monoblocchi Opera 300b PSE (idem), un'accoppiata che costa ben pił degli 8500 Euro dell'Ayon.

crossfire rear

All'apertura della scatola, Ayon ha segnato diversi punti a proprio favore, l'imballo è ottimo e l'amplificatore, così come tutte le coperture cromate dei trasformatori, è coperto di velluto rosso scuro. Sono piccolezze, ma quando paghi un amplificatore il prezzo di una piccola automobile familiare hai bisogno di provare sensazioni piacevoli quando si tratta di spacchettare il tuo nuovo giocattolo.

E queste sensazioni sono anche continuate, perché il Crossfire è davvero un bell'oggetto. Ha un aspetto molto differente dalle meraviglie in legno e lega metallica dei miei stupendi ampli Opera, ma in una maniera sua personale (è tutto in lega nera anodizzata, e con quelle gigantesche coperture per i trasformatori...) risulta altrettanto bello. Si tratta di un amplificatore molto caro, ma l'aspetto è di livello corrispondente, e anche questo, al momento di fare i conti, per me è importante.

È anche molto pesante, e con i suoi 40 kg fissa il limite estremo degli oggetti per i quali il vostro recensore può essere felice di darsi da fare. Lo dico perché, piegandomi verso il ripiano della mia attrezzatura audio, e abbassando dolcemente l'ampli mentre mi ci chinavo sopra, ho sentito uno strano rumore acuto provenire dalla mia vecchia schiena: persone pił piccole o meno stupide di me farebbero bene a chiedere una mano a qualcuno...

[62B valve]

Il peso è dovuto soprattutto agli enormi trasformatori necessari per alimentare le valvole di potenza AA62B. Queste ultime sono dei mostri, notevolmente pił grosse di qualsiasi altra 300b e caratterizzate da una differente forma del vetro. Sono costruite molto, molto bene, davvero solide e rassicuranti: per la mia esperienza, l'unica valvola che possa pareggiare una simile qualità costruttiva è la KR300B. Questa valvola permette all'Ayon di erogare una potenza continua dichiarata di 30 Watt per canale con picchi di 45. Si tratta di un'enorme potenza di uscita per qualsiasi ampli single-ended. Persino la migliore 845/211 fa fatica a raggiungere prestazioni di questo tipo, e anche i miei ampli, che montano due 300b parallele per canale, rimangono molto indietro.

Parlando con Ayon trapela che la '62 è una cugina delle 300b (le connessioni, per esempio, sono le stesse), ma non può assolutamente essere considerata un semplice ricambio da collegare e basta: l'interno è senz'altro molto diverso, e, come membro di una stessa famiglia, è davvero un lontano parente.

Come si è detto, queste valvole sono disponibili solo come servizio di assistenza per possessori di apparecchi Ayon al prezzo di 350 Euro. Ayon si è scusata per il fatto che sono tanto costose, ma secondo me sono fatte meglio della maggior parte delle 300b prese in negozio allo stesso prezzo, e producono una potenza maggiore di quella erogata da coppie di 300b. C'è poi un'altra cosa che mi piace in queste valvole, ed è la fiducia che la Ayon ripone nella loro longevità. La '62 è coperta per 12 mesi da una garanzia grazie alla quale una valvola guasta viene sostituita gratis da una coppia di valvole nuove. Se una valvola si guasta nel secondo anno di garanzia, la coppia viene sostituita al costo di una singola valvola. Impressionante, ma non munifico come potrebbe sembrare, perché, stando a quanto dicono alla Ayon, stanno ancora aspettando il primo guasto! Giusto per dare un termine di paragone, i miei Opera PSE si sono divorati un set di due coppie assortite di Full-Music 300b mesh plate proprio nel corso di 12 mesi per una spesa di circa 700 Euro, e pochi costruttori estendono la garanzia delle valvole oltre l'anno.

Sia lo stadio pre (sì, questo è propriamente un integrato, non un ampli di potenza con un potenziometro) sia il driver sono alimentati da una delle valvole sulla cresta dell'onda, la 6h30, in numero di due per ogni sezione.

Le specifiche tecniche sono inoltre reperibili qui: non mi metterò dunque a ripetere tutto e non farò finta di conoscere ciò di cui sto parlando.

I controlli si limitano al volume e a un selettore per i quattro ingressi, sul volume si può agire tramite l'intuitivo telecomando. C'è bisogno di altro?

Sul retro trovano posto, come al solito, i connettori per i cavi di segnale e potenza, con possibilità di scegliere tra i 4 e gli 8 Ohm di impedenza: tutto è, come ampiamente prevedibile, di altissima qualità. Le valvole di potenza hanno bisogno che il loro bias sia regolato tramite il contatore posto sul pannello superiore e agendo su due viti dietro: ma non è una schiavitł, ed è anzi piuttosto eccitante con il suo senso di fai-da-te. C'è anche un ingresso 'direct', che permette di superare i controlli e la sezione pre in modo da trasformare l'Ayon in un puro ampli di potenza. Ma su questo torneremo poi.

Davanti, il logo Ayon è inciso nel pannello frontale e si illumina di rosso quando l'apparecchio è acceso: ha un che di diverso, e l'effetto mi è piaciuto abbastanza, me è ovviamente possibile che non tutti la pensiate allo stesso modo.

[Logo]

Per concludere, sul pannello di dietro c'è una piccola luce al neon che si accende quando la polarità delle spine è in controfase. Molto carino.

Lamentele

Di solito questa parte viene dopo la sezione sul suono e prima della conclusione, ma per ragioni che diverranno chiare tra poco è meglio sistemarla qui...

1 - L'interruttore acceso/spento si trova vicino alla vaschetta IEC, sul retro dell'ampli. A meno che non si abbia completo accesso al retro ci si ritroverà con le braccia bruciacchiate ogni volta che si cerchi di arrivare al pannello posteriore per spegnere l'apparecchio. Ora, io so che molta gente raccomanda di tenere sempre accesi gli ampli di questo tipo, sia per ragioni soniche che per preservare la vita delle valvole, ma di questi tempi non è tanto sensato bruciare qualche centinaio di watt senza una buona ragione. L'ampli emette in ogni caso un sacco di calore, il che è una gran cosa d'inverno, ma un tormento d'estate.

2 - Le manopole dei controlli sono dei bellissimi assemblati di lega metallica, ma hanno un movimento molto rigido, che non viene aiutato dal loro diametro, molto piccolo, che riduce la forza necessaria per la regolazione. Mi è capitato spesso di ritrovarmi a cercare di muovere la manopola oltre la posizione di partenza (a tentare cioè di spingerla contro il punto in cui si ferma) perché c'era bisogno di parecchia forza per passare da un ingresso all'altro, e questo, unito alla polvere presente nell'impianto, portava come conseguenza che io non sapevo mai con sicurezza dove si trovasse il selettore senza chinarmi e dare un'occhiata attenta. Non è certo un grande problema, ma è stato questo il primo momento in cui si è spezzato l'incanto di utilizzare un magnifico, perfetto prodotto di lavorazione meccanica e di ingegnerizzazione.

3 - Ancora meno importanti, ma comunque degni di nota, nel contesto di una simile qualità costruttiva, sono i fori praticati nel pannello superiore. Questi dovrebbero permettere la sistemazione delle gabbie protettive per le valvole, necessarie per ottenere l'approvazione CE. Alla Ayon mi dicono che nessun cliente ne ha mai fatto richiesta, e quindi le gabbie, e di conseguenza i fori, sono superflui: con tutto ciò, un temperamento maniacale come il mio non può fare a meno di notarli :-)

[Valve covers]

Il suono

Il "mio" Crossfire era nuovo di zecca, e c'è stato quindi bisogno di un periodo di rodaggio. Detesto ogni volta questa fase, e cerco quindi di rodare gli apparecchi nella mia nuova stanza da musica e da recensioni, dove posso lasciarli accesi senza disturbare nessuno. Ad ogni modo, però, il Crossfire doveva essere provato nel soggiorno, dove staziona il sistema mio personale (cioè a dire: la mia roba), e col cavolo che mi mettevo a portare avanti e indietro 40 kg di amplificatore una volta pił del necessario.

Così la macchina è stata collegata alle mie trombe Loth-X Polaris. Ora, lo so quello che state per dire, "Ecco, abbiamo un nuovo ampli single-ended di potenza relativamente alta, e questo ha preso e l'ha collegato a una coppia di casse capaci di spaccarti le orecchie con un solo Watt".

Sì, è vero, ma per me l'obiettivo di queste recensioni non è scoprire con quali amplificatori single-ended sia possibile pilotare diffusori appartenenti al mondo reale. No. Dal mio punto di vista, l'obiettivo era vedere quale fosse la qualità sonora di amplificatori che montano soluzioni alternative alla 300b. Ho dato per scontato che il Crossfire fosse in grado di pilotare diffusori pił difficili, ma non era questo quello che cercavo, così come non mi metterò a criticare per la loro scarsa potenza gli ampli con valvole 2a3 che dovrei avere qui tra qualche settimana...

E ammetto volentieri che questo è un po' un brutto tiro per Ayon: se in questa recensione scelgo di ignorare il solo innegabile vantaggio che fa emergere il Crossfire sulla concorrenza, allora il suo compito sarà nettamente pił difficile. L'Ayon deve essere giudicato soltanto sulla base della qualità del suono.

A pilotare l'ampli erano il mio giradischi Acoustic Solid con braccio Opera ST600 e testina Dynavector Karat 17, e il mio stadio phono ESE Nibiru. Ma accanto all'ampli era posizionato anche suo cugino, il lettore CD Ayon CD-2. Quest'ultimo lo recensirò tra un paio di mesi, e, per non rovinare tutto, non farò anticipazioni: ma non c'è bisogno di dire che non ha deluso.

Dopo aver controllato le connessioni mezza dozzina di volte (sono paranoico), ho acceso tutto. Freddo e nuovo com'era, non mi aspettavo di ascoltare l'amplificatore al suo meglio, ma in condizioni come queste trovo che si può ottenere spesso una presentazione chiara, anche se un po' meccanica, che può essere accattivante - per qualche minuto, almeno, fino a quando non si inizia ad annoiarsi. In effetti, di solito gli apparecchi suonano come validi ampli a transistor, e di sicuro l'Ayon rientrava bene nel cliché. Ma c'erano anche indizi che facevano ben sperare. In primo luogo, l'ampli possedeva una caratteristica che non avevo considerato: essendo un integrato, il Crossfire regola il volume riducendo l'uscita della sezione di potenza.

Lasciatemi spiegare. Gli amplificatori, tutti, hanno un rumore di fondo. Gli ampli a valvole sono peggio, da questo punto di vista, di quelli a stato solido, e gli ampli single-ended sono i peggiori di tutti. E qui il problema è doppio, perché le casse necessarie per questi ampli, ad esempio, le mie trombe, renderanno il ruomore di fondo molto pił alto di quanto farebbero casse normali. Nel caso delle mie trombe Loth-x, due ampli single-ended con 300b sono stati restituiti al costruttore prima di essere recensiti semplicemente perché erano talmente rumorosi da risultare inutilizzabili.

Con la mia accoppiata Audionote/Opera il rumore di fondo è costituito da un sibilo e da un leggero ronzio, quanto basta per irritare mia moglie quando non sto suonando qualche disco, ma non peggio di qualsiasi altra combinazione pre/finale a valvole io abbia avuto qui da me. E siccome gli ampli di potenza, in effetti, non stanno facendo altro che aspettare il segnale, non c'è proprio modo di liberarsi da questo sottofondo.

Con l'Ayon, abbassando il volume fino allo zero, si avevano delle casse assolutamente silenziose, alzando il volume al massimo, sempre in assenza di segnale, il rumore di fondo cresceva a livelli simili a quelli del mio pre/finale. Avete chiaro qual è il punto? Con diffusori ad alta sensibilità l'integrato aveva un vantaggio maggiore sul pre/finale. Il livello di rumore cresceva quando si alzava il volume, in condizioni, cioè, in cui sarebbe stato completamente sovrastato dalla musica. A mia moglie questo è piaciuto molto... E non è un dato insignificante, soprattutto se si ascolta musica a basso volume.

Abbiamo così un ampli molto piacevole, dal suono un po' vitreo ma molto promettente. Un giorno o due dopo suonava un po' noioso e trattenuto, e poi, il quarto giorno, ha cominciato a cantare.

Attenzione, recensione eccessivamente entusiastica - maneggiare con cura...

Trasparenza. Sto cercando di fare il possibile, qui, per fare a meno di espressioni iperboliche, soprattutto perché sono dolorosamente consapevole del fatto che la settimana prossima potrebbe arrivare un altro ampli che magari suonerà anche meglio di questo, e utilizzare adesso espressioni troppo sopra le righe mi lascerebbe, come dire, poco 'spazio per la testa'

Ma no... qualunque cosa possa accadere, le cose vanno dette come sono...

Questo è l'ampli pił trasparente che io abbia mai ascoltato, inclusi anche ampli con 300b e dal prezzo pił o meno simile prodotti da Wavac, Audion, Audionote, Loth-x e Opera, per non citare un'altra mezza dozzina di ampli a valvole, cinque delle nuove meraviglie digitali e tutta una pletora di pił prosaici amplificatori a transistor...

I veli che coprivano le Loth-x Polaris erano stati rimossi, la sorgente di montagna, chiara come il cristallo, chioccolava gił per il declivio: suonava come dopo che avevo fatto la pulizia delle orecchie, ma in modo per nulla vitreo. Era trasparente come una cosa attraverso la quale si può vedere. Sono andato letteralmente in estasi per la pura naturalezza di questo suono, per la sua 'apertura'. Come può suonare meglio di una coppia pre/finale da 12.000 Euro? Sss, forse dovrei scrivere per qualcun altro piuttosto che per TNT, perché corro il rischio di mettermi a parlare di 'tangibilità', e avevo giurato che non lo avrei mai fatto...

Esempi? Volete esempi? Beh, avete letto il mio canto di lode all'album di 'King James': ecco, se c'è un ampli fatto apposta per demolire la parete di fondo e inserire nel buco la Wylie Chapel insieme a una big band, questo è il Crossfire. Non sto parlando (almeno credo) di nuovi dettagli, nuovi suoni, scena imponente (anche se tutto questo è ben presente), ma semplicemente dell'apertura di una finestra: in coscienza, non riesco a pensare a un'immagine migliore e meno stereotipata.

E suonava in modo del tutto diverso da ogni altro ampli con 300b che ho avuto qua. Non ho mai considerato la 300b particolarmente calda, ma era come se gli ampli con 300b avessero avvolto la gamma media in un piccolo velo rosato, e come se l'Ayon lo avesse strappato via. NON è una questione di bilanciamento. Il Loth-x con le 300b suonava davvero pił brillante e pił in avanti: è possibile progettare quasi ogni tipo di bilanciamento, ma anche con il Loth-x c'era qualcosa che l'Ayon strappava via. Il meglio che posso fare è dirvi di immaginare che di solito, mentre ascoltate musica, l'aria tutt'intorno, in qualche modo, si faccia pił umida e pesante: bene, l'Ayon elimina questo effetto.

Permettetemi di sottolineare ancora questo punto, non voglio che nessuno si faccia un'idea sbagliata: il Crossfire non è avanti, brillante, invadente, aggressivo, incisivo. Non mi sono mai venuti in mente questi aggettivi: e difatti lo si può ascoltare, come ho fatto io, ad alto volume ora dopo ora. Siccome la presentazione del fatto musicale è così aperta e c'è così tanto spazio perché tutto possa respirare, non si ha mai la sensazione che l'insieme sia congestionato.

Questo è inoltre il basso migliore che io abbia mai ascoltato da un ampli a valvole, molto superiore a qualsiasi 300b: in termini di velocità, pienezza di suono, brio si lascia indietro anche i mostruosi transistor Korato in classe A che sono stati il mio riferimento. Il basso, però, non spicca sul resto, ma si integra in un movimento ininterrotto attraverso la gamma media su fino all'estremo acuto.

Ma qual è il rilievo di tutto ciò? Proprio prima che arrivasse l'Ayon Kate diceva "Mi pare che tu non ascolti pił musica", e aveva ragione. Certamente, mettevo su gli Stones e ballavo mentre facevo il bucato, ma ero giunto al punto che era pił o meno lo stesso mettere un disco nello stereo portatile dei ragazzi o nel sistema da 30.000 Euro in soggiorno. Avevo cominciato a leggere senza musica. A guardare questi strani DVD. O anche solo a mettere su in continuazione il CD pił vicino al lettore. Mai che mi venisse voglia di mettere su un LP.

Forse stavo solo diventando vecchio, o forse mi ero stufato, dopo tutti gli apparecchi hi-fi che mi erano passati per le mani, e dopo aver dovuto dissezionare ogni particella della musica che producevano. Sì, mi ero stufato.

Poi l'Ayon è approdato qui, e nonostante fosse difficile determinare quale effetto avesse davvero su di me, mi sono trovato ad ascoltare musica ogni sera. Il vinile è ricomparso, e le copertine si sparpagliavano sul pavimento. La mia passione per la musica, e perfino per l'alta fedeltà, si è rifatta viva. All'improvviso, eccomi di nuovo a controllare i pesi di lettura, a gingillarmi con i supporti, e così via. Perché? Come può avere un simile effetto un ampli che non può apportare che piccoli cambiamenti a un sistema già molto buono? Non ne ho idea...

Siccome l'ampli funziona anche come un ampli di potenza dedicato, ho provato a connetterlo attraverso l'ingresso direct a un preamplificatore. Come mi aspettavo, l'enorme vantaggio di quel basso rumore di fondo è scomparso: l'accoppiata era divenuta rumorosa come il mio pre/finale. La musica ha fatto un piccolo, ma percettibile, passo indietro. Questo mi dice che la sezione pre del Crossfire, che gode di tutti i vantaggi portati dall'assenza di cavi e di connessioni, e dal suo essere perfettamente abbinata alla sezione di potenza, non sia facilmente migliorabile. Davvero, per quello che è il mio utilizzo, io non penso che andrei oltre il livello raggiunto dal Crossfire se usassi una della combinazioni pre/finale fornite da Ayon. Non ho necessità di ulteriore potenza, mi mancherebbe il silenzio in sottofondo, e non sono sicuro di farcela alle prese con pił informazioni musicali :-) Comunque, per questo, c'è un colpo di scena. L'opzione 'direct' costituisce il quinto punto d'arresto del selettore d'ingressi. Non c'è niente che impedisca di gestire quattro ingressi linea E un pre con quanti ulteriori ingressi si vuole, o anche un lettore CD con uscita variabile diretta. In questo modo, l'ampli potrebbe facilmente gestire dieci ingressi, oppure funzionare come amplificatore dei diffusori frontali in un sistema surround gestito a sua volta da un pre a cinque canali, e così via. Una flessibilità degna di nota.

E così, eccomi al punto in cui dico che sono rimasto "così impressionato che ho acquistato l'amplificatore in prova". E qui, invece, è caduto l'asino.

Ho usato e amato il mio pre Audionote per quattro anni, ma ora, nel mio sistema, per la primissima volta, riuscivo a visualizzare me stesso mentre lo cedevo. E di certo anche quegli stupendi ampli Opera avrebbero dovuto sloggiare. Prima di sapere cosa stavo facendo, erano su EBAY. Per comprarli la prima volta avevo ricevuto una sorta di "prestito" dal fondo di famiglia, con la condizione che avrei restituito tutto. Nonostante questo, ero convinto che ne avrei ricavato comunque abbastanza per comprare l'Ayon. Beh, avete capito. Li ho venduti, ma non hanno spuntato un buon prezzo. Ho passato una settimana d'agonia, ma, per quanto siamo lontani dalla soglia di povertà, non è stata una buona annata nel ramo delle vacanze in bicicletta: così ho preso un profondo respiro, ho scollegato l'ampli, ci ho steso sopra il velluto e l'ho rimesso nella scatola...

E così l'Ayon se ne era andato. E allora...

Ho preso un pre a valvole che tengo qui e l'ho connesso all'ampli di potenza digitale Lehmann Stamp, ma il suono era terribilmente grigio. Una volta caldo è migliorato un po', ma questo bell'amplificatorino, il meglio che la razza digitale possa offrire, sembra stendere su tutto una patina un po' sporca: dello stucco opaco riempiva gli spazi tra gli strumenti dove prima non c'era stato nulla... assolutamente nulla... Ed è vero che lo Stamp costa una frazione dell'Ayon, ma il prezzo totale insieme al pre non era lontano da quello dell'integrato.

Non ce la facevo a vivere così...

Ed ecco allora spuntar fuori uno dei miei ampli preferiti, l'SQF Son-of-Pharao. Con dimensioni, peso e prezzo praticamente uguali a quelli dell'Ayon produce maggiore potenza, e con le Polaris, suonava... beh... suonava molto bene. Chiunque avesse ascoltato l'Ayon il giorno prima, entrando nella stessa stanza, avrebbe notato un altro bell'amplificatore e non ci avrebbe pensato pił. Ma poi ci si siede e ci si mette ad ascoltare. Oppure, come nel mio caso, non lo si fa. Perché è come se la musica fosse stata sfiorata dalla mano di un morto. La vita, lo scintillio, quella dannata trasparenza erano svaniti. Da quando l'Ayon se n'è andato ed è stato sostituito dai due ampli citati, posso dire, in tutta onestà, di non essermi messo mai a sedere, mai una volta in sei settimane, ad ascoltare musica per puro piacere, e non come sottofondo. Patetico, lo so, e mi detesto per questo, perché è la musica che conta, ma una volta che hai assaporato la magia, tutto il resto prende un gusto acido.

Conclusione

Sono ormai dieci anni che scrivo recensioni di hi-fi, e in questo periodo ho ascoltati pochi apparecchi davvero scarsi, una certa quantità di apparecchi validi, pochi apparecchi realmente eccellenti che spesso ho finito per comprare. Ma solo tre componenti hanno cambiato il mio modo di ascoltare musica al punto che, una volta sperimentati, tutto il resto suonava sbagliato. Il primo sono state le mie Loth-X Polaris, una coppia di casse che all'epoca costava pił di tutto il resto del mio impianto messo insieme. Anche quella volta non era facile stabilire esattamente perché andassero così bene, ma nel periodo in cui le stavo recensendo mi erano entrate dentro al punto che quando se ne andarono rimasi distrutto. Nonostante costassero pił di quanto io potrei, eventualmente, giustificare in modo plausibile, sono riuscito a mettere insieme i soldi per acquistarle, e non me ne sono mai pentito nemmeno per un secondo. Il secondo è stato lo stadio phono ESE Nibiru, che era semplicemente superiore di un ordine di grandezza a qualsiasi altro stadio phono avessi ascoltato e che, per essere pił precisi, mi mostrava quante informazioni nascoste nel vinile fossero irrimediabilmente perdute per la maggior parte delle persone. Era orribilmente caro e ben al di là del mio limite massimo di spesa, ma il costruttore mi fece un'offerta che non potevo rifiutare e così ora sta lì, sul suo ripiano nell'impianto, e non riesco a immaginare di poterlo sostituire con un altro apparecchio.

E l'ultimo è l'Ayon Crossfire. Condivide con i due precedenti la caratteristica di una trasparenza che ti porta estremamente vicino all'evento musicale, e siccome ciascuno dei tre si esprime allo stesso modo, la loro sinergia è stupefacente. Anche il Crossfire è molto caro, ma non in modo così vergognoso, e in un certo senso questo peggiora le cose, perché non sono così lontano dal potermelo permettere... Ma sto arrivando alla conclusione che se voglio ricominciare ad amare davvero la musica in qualche modo dovrò mettere insieme i soldi per comprarne uno, oppure scovare qualcosa là fuori che sia allo stesso livello. Tale è la dura esistenza del drogato di audio.

E se lo faccio, a subirne le conseguenze peggiori sarà il lettore. Non recensisco pił diffusori nella mia stanza di ascolto principale perché non voglio spostare le Polaris e soprattutto perché non voglio che il mio modo di ascoltare venga distorto. Lo stesso per l'ESE, ho smesso di recensire gli stadi phono. Così ora ho allestito una stanza per recensioni in cui tutti questi pretendenti possono entrare, ed essere ascoltati, ma mai amati, senza disturbare il mio impianto personale. Il Crossfire, temo, chiuderebbe fuori dal mio soggiorno tutti gli altri amplificatori, e anche loro sarebbero esiliati tra i perdenti. Ma d'altra parte, almeno, si riaccenderebbe il mio entusiasmo per queste cose...

(*) Scritta da Rick Darnell e Roy Hawkins nel 1951 e portata al successo da B. B. King nel 1970

Apparecchi utilizzati

© Copyright 2009 Geoff Husband - www.tnt-audio.com

[ Home | Redazione | HiFi Shows | FAQ | Ampli | Diffusori | Sorgenti | Tweakings | Inter.Viste ]