Prodotto: braccio SME V12
Costruttore: SME - UK
Costo, appr.: £ 3500/4000 € (YMMV)
Recensore: Geoff Husband - TNT France
Pubblicato: Luglio 2010
Traduttore: Roberto D'Agosta
8 anni fa, all'inizio della mia avventura nel mondo dell'hi-fi con TNT Audio, ho avuto la possibilità di mettere le mani su un oggetto che volevo provare da tanto tempo: il braccio SME IV.
La ragione per il mio eccitamento era semplice: quella era la versione semplificata di quel braccio storico che è lo SME V che in molti modi fece partire la rivoluzione dei "Super bracci" aumentando drammaticamente quello che si era disposti a pagare e le aspettative in termini di performance. La SME introdusse anche il braccio in magnesio che era più rigido e ben oltre i limiti di qualsiasi altro costruttore inclusi i bracci Rega in alluminio.
Siccome abbiamo la fortuna di vivere nel mondo di Internet, potete andarvi a leggere la recensione originale qui avendo a disposizione in questo modo un po' più storia e al tempo stesso risparmiandomi un sacco di ripetizioni e di battere sui tasti.
Alla fine ho comprato l'esemplare recensito e per i successivi 6 anni mi ha reso un servizio esaltante e senza pecche come braccio principale per le mie recensioni oltre che essere parte della mia sorgente analogica di riferimento (su un Orbe) per le mie recensioni di giradischi.
Ma tutte le cose belle hanno una fine e dopo un assalto particolarmente violento dell'uomo delle tasse ho dovuto vendere sia l'Orbe che lo SME IV.
Nel frattempo la SME si tenuta impegnata nell'introdurre variazioni sul tema V: tutte possono essere racchiuse nella ricerca di prezzi più bassi e molte di quelle con un braccio in alluminio e un portatestina rimuovibile. Una di queste variazioni era il 312, un braccio da 12 pollici.
Il punto è che la SME, dopo il successo del 312, ha capito che c'era una fetta di mercato disponibile per un 12 pollici migliore: d'altra parte la SME ha prodotto un paio di 12 pollici in passato. In fondo progettare un 12 pollici assemblato 2 o 3 pollici più lungo degli altri bracci non è molto difficile, ma produrre un braccio tutto intero come quello usato sull'ammiraglia V è molto più complesso perché richiede nuovi stampi. Significa al tempo stesso che la nuova ammiraglia non potrà essere installata sui loro stessi piatti, o un nuovo giradischi deve essere prodotto e questo richiede è un bell'investimento.
Ma grazie al cielo, la SME ha prodotto il 20/12 completo con un nuovo braccio, il 312s che ha un tubo in magnesio come il V ma con una portatestina smontabile. Quindi prima che il mercato si raffreddasse il nuovo piatto ammiraglia, lo SME 30/12 veniva lanciato, questa volta con lo stesso braccio ma trattato con tutte le attenzioni del "V" per produrre un nuovo braccio al top della loro gamma, il "V12"...
E ora quel braccio è disponibile per coloro che abbiano un piatto adatto.
In realtà questa è la domanda sbagliata: dovrebbe essere evidente a chiunque che un braccio più lungo approssimerà in maniera migliore il cammino dritto della testina incidente e mostrerà un livello più basso di errore e distorsione, fino al 27% in meno (guardate il grafico) e significa anche che il VTA subirà minori variazioni sulle ondulazioni.
Anche se può sembrare un pochino strano, l'unica ragione per non usarli era che molti piatti non avrebbero potuto sfruttarli: negli anni 50 fino ai primi anni 60 - quando i giradischi erano essenzialmente un'unita motorizzata che sistemavate nel vostro supporto, un po' come fareste con un Garrard 301, il Thorens 124 e simili - usare un braccio da 12 pollici era estremamente semplice e anzi una delle opzioni migliori. Ma durante gli anni 60 i piatti sospesi iniziarono a prendere il sopravvento fino al dominio assoluto imposto dal Linn LP12: nessuno di questi piatti, Roksan, Pink, Michell, Thorens, Heybrook, Ariston, Oracle e così via potrebbe mai usare un braccio da 12 pollici. Infatti a dir la verità gli unici che ancora usavano quel tipo di bracci erano quelli che ancora sposavano la filosofia delle unità con motore separato.
Perché nessuno di loro offrì una versione per il 12 pollici? Da una parte avere un grosso peso solo su una sospensione rende tutte le regolazioni più difficili; d'altra parte implica che questi - generalmente piccoli - fabbricanti avrebbero dovuto offrire una seconda versione dei loro giradischi capace di ospitare un 12 pollici. Con un plinto tutto d'un pezzo questo implica solo il dover tagliare un pezzo di legno più grande mentre con un disegno sospeso significa dover costruire un telaio completamente diverso con nuove sospensioni e in molti casi (e.g. Michell e Oracle) un'estetica completamente diversa. Infine, un giradischi per un braccio da 12 pollici sarà probabilmente molto più grandi e meno accettabile nell'ambiente domestico e in particolare troppo grande per molti supporti.
Mentre questi argomenti da soli spiegano la quasi completa sparizione del braccio da 12 pollici, molti di quei fabbricanti avevano anche interesse a screditare quel braccio e sostenere che il braccio da 9 pollici è tutto quello di cui avete bisogno. Quali erano i loro ragionamenti?
1) Rigidità. Inevitabilmente, se tutto il resto rimane invariato, un tubo più lungo sarà anche meno rigido di uno più corto. Però con i materiali moderni come le fibre di carbonio e il tubo del braccio di un pezzo unico in magnesio, alluminio o titanio, la rigidità è aumentata così tanto che forse semplicemente non è più un problema.
2) Avete bisogno di un 12 pollici? Il ragionamento è che il disallineamento della testina indotto da un errore angolare in un 9 pollici è praticamente irrilevante e impercettibile, perché quindi tentare qualsiasi cosa più lunga? Il punto è che al giorno d'oggi quasi tutte le testine di alta qualità hanno puntine con linee di contatto molto complesse che sono pensate proprio per sedersi all'interno del solco e quindi un qualsiasi disallineamento avrà un effetto su quell'appoggio. Quindi si può rigirare la domanda: è 12 pollici abbastanza? E poi ci sono i moderni sistemi hi-fi capaci di una risoluzione che mette in mostra quel tipo di errori angolari in un modo che semplicemente non era possibile nell'era d'oro del Linn LP12. In un mondo in cui c'è chi dichiara di essere in grado di percepire errori di alcuni centesimi di grado nel VTA questo ragionamento dovrebbe essere riconsiderato.
3) Un braccio più lungo risuona a frequenze più basse, oltre che un paio di tonalità più in basso. Uno degli obiettivi nella progettazione dei bracci è di spostare la risonanza primaria il più in alto possibile, nei casi dei bracci migliori intorno ai 1 kHz. Questo dovrebbe ridurre la possibilità di ascoltare quella risonanza spingendola al di fuori della banda media. Abbassare leggermente questa frequenza crea dei problemi in un campo di bracci con caratteristiche di risonanza di per sé già eccellenti?
4) Massa efficace. Questo è uno dei parametri di un braccio più usato a vanvera e chiamato in causa quando non si dovrebbe. Il ragionamento è che in un braccio da 12 pollici dovendo esso spostare la massa della testina e del portatestina un buon 30 % più lontano dal punto di rotazione rispetto al 9 pollici, il momento d'inerzia e quindi la massa efficace aumentano considerevolmente. Per bilanciare questo effetto il braccio e il portatestina dovrebbero essere ben più leggeri e a scapito quindi della loro rigidità.
Questo ragionamento sembra semplice e intuitivo, e come molti ragionamenti simili completamente sbagliato: ho intenzione di prepare un articolo tecnico sulla massa efficace in futuro, ma per il momento scusatemi se semplifico eccessivamente.
La massa efficace non misura l'inerzia del braccio rispetto alle rotazioni intorno al perno che infatti cresce notevolmente con la lunghezza del braccio, ma piuttosto è una misura dell'inerzia vista dalla testina... Immaginatevi mentre cercate di fermare i vostri bambini mentre giocano sull'altalena bloccandola al punto di rotazione: difficile, ma se l'altalena è lunga 9 piedi sarà molto più facile che non se fosse lunga 12. D'altra parte se li fermate bloccando semplicemente una delle due estremità la lunghezza maggiore dell'altalena avrà poco influenza. Il solo incremento dell'inerzia sarà dovuto alla maggiore quantità di legno usato per aumentare lunghezza dei bracci dell'altalena, ma siccome l'inerzia cresce come il quadrato della distanza dal punto di rotazione, il peso in più dei bracci sarà trascurabile rispetto al peso del bambino...
Se applichiamo lo stesso ragionamento a un braccio, significa che la maggior parte della massa efficace di un braccio in funzione è data dalla testina stessa. Facciamo un esempio: solitamente un generico braccio ha una massa efficace di 12 gr e se aggiungiamo una testina di 10 gr avremo una massa efficace di 22 gr. La versione da 12 pollici dello stesso braccio avrà probabilmente una massa efficace di 13 gr, quindi dando una massa efficace totale di 23 gr. Quindi con un effetto pressoché trascurabile sulla risonanza e sull'abilità della testina di navigare sulle ondulazioni del disco.
La conclusione di questo ragionamento è quindi che, probabilmente le differenze marginali e poco significative in rigidità, risonanza e massa efficace non sono in grado di ridurre o eliminare il miglioramento teorico nell'allineamento laterale del 25 %. Un altro possibile effetto a cui ho pensato in questo momento è che parte dell'energia che la testina passa a un braccio più lungo e necessariamente più massiccio potrebbe essere riflessa indietro alla testina stessa (e quindi al sistema) e mi chiedo quanto il ritardo in questa riflessione sia percepibile...
Basta speculazioni! Andiamo a dare uno sguardo allo SME V12.
Per quanto io possa ricordare la SME è sempre stata un punto di riferimento per la qualità costruttiva dei suoi componenti: le finiture e l'estetica non hanno confronti. Col tempo la bellissima clip che serve a bloccare il braccio quando è a riposo può leggermente graffiare la finitura nera. Oltre questo, il V12 è esattamente come vi aspettereste: è anche costoso, ma lo sono anche i Rolex o una Porsche.
Il punto di forza di questo braccio è ovviamente il nuovo tubo in magnesio: come i bracci Rega questo è un braccio fuso a pressione (il Rega è in alluminio) ma a differenza dal Rega il portatestina non è rifinito e richiede ulteriore lavorazione: questo fa si che gli ingegneri della SME possano controllare perfettamente la forma e il peso del portatestina come anche la sua posizione. In tutti i bracci della serie V and IV il braccio si estende dalla punta del portatestina, include tutti gli alloggiamenti dei meccanismi di rotazione, e continua fino al punto di montaggio del contrappeso. Questo modello progettuale è unico e fa sì che tutte le vibrazioni abbiano un cammino ininterrotto fino agli alloggiamenti dei meccanismi di rotazione senza giunture che possano aggiungere altre risonanze. Questa integrità progettuale appare semplice e naturale ma rende la produzione molto più complessa e costosa rispetto a quella di un braccio convenzionale. Solo quando sia possibile produrre questi bracci in numero consistente allora il processo diventa economicamente abbordabile e questo spiega perché solo grandi fabbriche come la Rega o lo SME lo usino.
Inoltre il tubo del braccio in un pezzo unico risulterà ancora più rigido mentre la forma a candela del V12 fa un uso perfetto del materiale costruttivo spostando gran parte della massa vicino al punto di rotazione dove il suo effetto sulla massa efficace è minimo e la rigidità richiesta maggiore. Il tubo di un braccio convenzionale ha sezione uniforme e in questo modo il suo spessore e diametro risulteranno dal compromesso tra la massa efficace e la rigidità necessaria. Il progetto del V12 semplicemente elimina questo tipo di problematica.
Come c'era da aspettarsi tutti i meccanismi sono di qualità assoluta senza alcun attrito o gioco: il contrappeso è inusuale perché non solo pende direttamente sotto al tubo del braccio ma ha la forma di una piccola scatoletta dentro al quale può trovare alloggio una serie di pesi. Solitamente solo un grosso peso viene usato ma per bilanciare testine più pesanti si possono aggiungere altri pesi: questo permette anche di regolare la massa efficace per i maniaco-ossessivi e d'altra parte maggiore il peso, più vicino ai meccanismi e quindi minore la massa efficace.
L'installazione è un gioco da bambini perché il meccanismo del braccio permette che la parte superiore dello stesso sia mossa avanti e indietro per ottenere un perfetto overhang e questo è reso anche più semplice da una semplice sagoma che garantisce il perfetto allineamento che ho poi verificato usando il Protractor.
Il VTA viene regolato semplicemente inserendo una barra filettata nella base d'appoggio permettendo quindi di muovere il braccio su o giù. Non è precisa e ripetibile come alcuni regolatori micrometrici che si trovano in altri bracci come il Triplanar o il VPI ma personalmente preferisco questa soluzione perché una volta regolata il VTA esce completamente di scena e quindi non compromette l'integrità del braccio o del sostegno e non introduce nessuna nuova parte o potenziali risonanze. Se appartenete alla schiera di coloro che ama regolare il VTA per ogni singolo disco, allora lo SME probabilmente non farà per voi, altrimenti...
Il V12 offre anche la possibilità di regolare lo smorzamento, non il grosso bagno di melassa per impedire agli unipivot di andare a spasso, ma un piccolo trogolo con una paletta proprio sopra i cuscinetti che può essere abbassata o alzata per assorbire le vibrazioni.
Il cavo di segnale del braccio è un VdH in argento di alta qualità e ovviamente la SME vi fornisce tutto il resto di cui avrete bisogno.
Infine, prima di chiudere questa sezione, voglio aggiungere che questo è un prodotto di un'azienda famosa con una lunga ed eccellente reputazione per l'assistenza. Comprare un braccio meraviglioso da qualcuno che un ha progetto meraviglioso e un tornio nel suo garage ha il suo fascino, ma lo stesso si può dire del possedere qualcosa ben supportata dall'assistenza, riparazioni e upgrade (spesso da terzi) per i prossimi decenni. Personalmente trovo entrambi le opzioni interessanti, ma un braccio SME sarà sempre un acquisto sicuro: questo si riflette nel fatto che bracci SME vecchi di 40 anni ancora raccolgono più di quanto non siano costati nuovi. Questo potrebbe rendere quest'articolo pericolosamente simile a una pubblicità ma sarebbe ingiusto non mettere in risalto questa situazione.
Come ho detto chiaramente nella mia introduzione, la principale ragione per la quasi completa estinzione dei bracci da 12 pollici dagli anni 70 agli ultimi 90 è stata la completa mancanza di piatti in grado di farne uso; al tempo stesso sembra ironico che negli ultimi dieci anni i piatti a telaio sospeso abbiano perso il loro predominio sul mercato e siano stati rimpiazzati da piatti con plinto solido dalle geometrie più disparate. Per questo quando ho messo le mani sul V12 mi sono trovato a scoprire di avere almeno tre piatti high-end a disposizione pronti a nominare questo braccio come loro partner: l'Opera Audio LP5.0, il Solid-Machine della Acoustic Solid e il nuovo Woodpecker di Dr Feickert's presentato recentissimamente.
Siccome l'Opera LP 5.0 è mio, ho pensato che sia quello che meriti di essere provato per primo: la combinazione è bellissima da guardare con il legno e la lega nera dell'LP 5.0 che si accoppiano perfettamente all'estetica del braccio e le notevoli dimensioni di questo giradischi rendono le dimensioni dello SME proporzionate.
Il V12 ha preso il posto del mio Dynavector 507 MkII e siccome merita una testina di qualità ho installato la mia Dynavector DRT-1s che uso solitamente: una testina pesante e corposa, la DRT-1s si è fatta installare senza problemi in non più di 20 minuti prima che potessi iniziare ad ascoltare un po' di musica.
Recentemente ho avuto un po' di problemi con il mio LP 5.0 perché stavo provando il nuovo alimentatore a corrente alternata che dovrebbe essere meno sensibile agli sbalzi di temperatura del motore in continua con cui mi arrivò il piatto. Il motore in continua è chiaramente superiore con una presentazione più chiara e aperta a dispetto del fatto che devo regolare la temperatura se i cuscinetti sono freddi. Il motore in continua invece innesca vibrazioni nella placca di lega che forma il telaio superiore e il supporto del cuscinetto. Con il nuovo braccio Opera da 12 pollici (recensione a breve) queste vibrazioni erano sufficienti per scatenare alcune importanti vibrazioni nel braccio. Lo SME non ha avuto questo tipo di problemi e anche se il motore in alternata è stato rapidamente scartato quest'operazione ha messo in mostra il vantaggio che il tubo SME ha rispetto al meno rigido e leggero tentativo dell'Opera.
Non credo molto nei cavi e nel loro effetto fondamentale, ma ecco che mi sono dovuto ricredere: essendo pigro e non volendo buttarmi nel tentativo di sciogliere il groviglio di cavi che sta tra LP 5.0 e il Lehmann Black Cube SE, ho semplicemente usato il cavo che usavo con il 507.
Il risultato sembrava molto promettente per cui ho deciso di provare il cavo fornito dalla SME: mamma mia che differenza! La presentazione era molto più in avanti, luminosa e veloce - spingendo dettagli e fronti di salita in avanti - forse a essere onesti un pochino troppo per i miei gusti personali. Questo non è equivalente a una piccola modifica, è un dannato cambiamento di tutto il bilanciamento tonale. Poi come sempre mi sono abituato al nuovo bilanciamento mentre tutto sembra tornare pian piano al proprio posto. Nei tre mesi successivi ho continuato a cambiare cavi cercando di riprodurre questo sorprendente effetto e posso concludere che o ho immaginato le cose oppure che quel cavo aveva bisogno assoluto di rodaggio. In 10 anni di recensioni non ho mai incontrato una manifestazione più eclatante di questo fenomeno ma a meno che la SME non mi mandi un pugno di quei cavi per poter ripetere l'esperimento, non saprò mai con sicurezza cosa sia successo. Però se vi capita qualcosa di simile e decidete di scartare il cavo SME, posso solo suggerirvi di tenerlo, anche con un po' di sofferenza, per una settimana fino a quando non finisce il rodaggio.
Anche dopo il rodaggio questo VdH è rimasto uno dei cavi più luminosi e aperti/dettagliati del pacchetto, ma a un livello più normale. In fondo è interessante che la SME fornisca anche un cavo il quale piuttosto che andar bene per l'ascoltatore medio, sia così spinto verso un lato dello spettro. Questa scelta potrebbe essere basata sulla possibilità di accoppiare il braccio ai piatti SME oppure che questo sia il pensiero della SME rispetto ai cavi: ma se comprate il V12 e dopo un tempo di rodaggio ragionevole trovate la presentazione ancora un po' troppo luminosa, un cavo diverso potrebbe risolvere il problema. Nel mio caso, e in fondo con un po' di sorpresa da parte mia, ho scoperto di preferire il cavo SME su due dei miei giradischi (l'Opera LP 5.0 e il Woodpecker) alla diretta concorrenza.
Non sorprendentemente, suppongo, il V12 mi ricorda il mio vecchio IV: i due bracci condividono un'imperturbabilità con qualsiasi tipo di musica. Proprio adesso sto ascoltando il sax di John Coltrane, un'ora fa era la chitarra di Jimmy Page e prima ancora il piano percussivo di Thelonious Monk, tutti gestiti con un aplomb perfetto. La sensazione è quella di un controllo completo, mai che segua veramente la musica, una presentazione sempre aperta e chiara ben sottolineata dalla performance del basso ben stretto e accordato.
Risulta, infatti, difficile descrivere il carattere di questo braccio, a parte la natura dei cavi di cui abbiamo parlato, proprio perché non sembra averne: non ha certo il fluire mellifluo di un Triplanar o di un Morsiani, ma controbatte con la mancanza di artifici evidenti, cosa che gli permette di gestire bene qualsiasi forma di musica, da una fettina sottile di Handel a un robusto pezzo degli AC/DC, con nonchalance.
Nulla mette più in mostra questo effetto che spostare il braccio da un giradischi all'altro: in ogni caso il risultato è che il carattere del giradischi viene messo in risalto; dalla potenza ed il calore dell'LP 5.0, mi sono spostato sul Solid Machine per ricevere una presentazione più leggera e controllata anche se più piccola, ma dolce e veloce.
Ma la reale sorpresa è stato il Woodpecker: un progetto diverso dagli altri due in quanto tenta di emulare i più convenzionali plinti sospesi anche se ha una base solida eppure riesce a trovare facilmente lo spazio per bracci da 12 pollici e con la sua base graduata regolabile rende l'installazione del braccio, anche quelli che non abbiano le comodità dello SME, un piacere assoluto. Questo giradischi si vende a circa 3000 €, e per coloro che non possano permettersi i giradischi SME mi sembra un'alternativa, sia visiva che musicale, molto valida per ospitare allo SME V12.
Questa combinazione fa un passo indietro in termini di risoluzione e apertura, ma suona senza difetti in tutte le altre aree. Ho ripetuto molte volte che le mie orecchie sono molto lontane dall'essere d'oro - a quasi 50 anni cosa vorreste mai aspettarvi - ma sono molto attento quando si tratta di errori come distorsioni, gamma alta ruvida, e così via, e posso a mala pena stare in una stanza in cui si suoni musica in quel modo. Con il Woodpecker mi sono semplicemente scordato del sistema e mi sono goduto il viaggio musicale.
Dopo aver sperimentato tre giradischi completamente differenti, come si posiziona lo SME V12 nel rarefatto mondo dei "superbracci"?
Questo ovviamente è difficile: il V12 è il top della gamma di una fabbrica che dichiara "il miglior braccio del mondo...". Quella frase si apre ovviamente ad una serie di interpretazioni e al gusto personale. Abbiamo già discusso della qualità assoluta delle rifiniture, l'affidabilità e il servizio d'assistenza, tutte cose che difficilmente possono essere migliorate. Ma quando si parla di qualità del suono, o forse più correttamente di "accuratezza" le cose diventano decisamente più difficili. Col tempo ho avuto modo di ascoltare molti dei pretendenti al trono - anche se probabilmente meno del 20 % - e per me dichiarare lo SME V12 il migliore al mondo mi sembrerebbe folle. Il mio vecchio Dynavector 507 è sicuramente di qualità costruttiva simile e riproduceva una performance musicale senza difetti apparenti, anche se non era di certo la parola definitiva in termini di dettaglio e palcoscenico, avendo però una facilità d'ascolto e un flusso musicale che spingono lo SME verso il versante "clinico". Qui ci avviciniamo a grandi passi al gusto personale e all'accoppiamento con il sistema. Bracci come il Triplanar e il Morsiani offrono una visione più "rosea" della musica mentre se state cercando qualcosa che vada a caccia i transienti di salita e renda tutto in maniera eccitante il Roksan Artemiz vi lascerà senza fiato, mentre il V12 con il suo cavo vi si avvicina molto mentre riempie il corpo della musica. Il Conductor è decisamente più olografico dello SME ma rimane dietro quando si parla di potenza e dinamica.
Penso che abbiate capito: nessun braccio sarà in grado di accontentare tutti i palati e i sistemi, ma un braccio di livello assoluto deve fare tutto bene, e molte cose brillantemente e non c'è dubbio che il V12 abbia questi requisiti.
Quindi... Cosa fa "bene"? Il palcoscenico è buono, creando immagini credibili e grandi ben posizionate in un profilo musicale tridimensionale. Queste immagini sono solide, fisse e senza sbavature, in particolare sul Woodpecker: non sono certo eterei fantasmi, e non avete la sensazione di poter camminare dentro al palcoscenico ma suona come con musicisti reali. Il dettaglio è certamente di uno standard molto elevato, senza tuttavia che i transienti di salita siano esaltati o spinti. La banda alta è aperta e chiara e si scivola perfettamente nella gamma media.
Cosa fa "brillantemente"? Tutte le caratteristiche più spettacolari dello SME hanno la origine nel progetto che garantisce una bassa colorazione del suono: il basso è così pulito, profondo e con così pochi difetti da far sembrare altri bracci troppo gonfi o ingannevoli; la gamma media, specialmente quella prodotta dalle voci femminili senza quella colorazione tipica di altri sistemi quando si provi ad ascoltare Mary Chapin Carpenter o Joni Mitchell - due voci che sembrano capaci di generare risonanze in molti sistemi come poche altre.
Questo fa sì che il senso del tempo della musica possa respirare in maniera naturale: bracci (e sistemi) "fascinosi" sembrano essere contenti di aggiungere grana a qualsiasi cosa così che il ritmo essenziale del brano viene rapidamente perso mentre lo SME riesce a tenere tutto al suo posto, come farebbe un EKOS anche se quel bel progetto con il suo basso sismico sembra perdere dallo SME quando si parli di dettagli e microdinamica.
Ma per me la qualità definitiva dei migliori bracci SME è la loro coerenza e uniformità di trattamento di qualsiasi tipo di musica: dire che qualcosa è "senza difetti" implica perfezione, quindi non arrivo a dire nulla di ciò, ma lo SME V12 non mostra alcuna debolezza che si intrufoli nella musica.
E questo ci porta alla questione ultima su "la Vita, l'Universo e se quei tre pollici in più possano fare tutta la differenza..."
E qui ovviamente le cose diventano spinose: io non sono un guru e ho già detto che non riesco a sentire la differenza che 0.01 mm di VTA creano nella riproduzione di un disco. E avendo sempre combattuto alcuni degli stereotipi della religione dell'Hi-Fi, non so proprio come spiegare perché i bracci da 12 pollici sembrano mostrare, per me, una superiorità convincente e consistente quando si parli della fedeltà su tutto il disco; proprio quel punto dove molti dischi sembrano più taglienti - a circa 3/4 del disco dal bordo - che i 12 pollici sembrano avere il vantaggio maggiore e questo è esattamente il punto in cui la distorsione angolare è massima.
Un braccio da 12 pollici ha un miglioramento del 27 % nell'allineamento laterale, ma il 27 % di cretinate rimane una cretinata... Perché quindi ho la sensazione che i bracci da 12 pollici riescano a far suonare dischi che ho considerato in passato troppo rovinati o proni a errori di tracciamento senza neanche iniziare a sudare? Badate bene, non sto parlando solo dello SME: ho qui un paio di bracci Opera molto diversi, che anche se molto inferiori al V12, eppure condividono con esso l'abilità di farvi dimenticare dove una particolare traccia si trovi sul disco.
Può quel piccolo incremento nell'accuratezza angolare laterale fare tutta quella differenza? Certo i bracci da 9 pollici sono molto vicini? Ma probabilmente stiamo parlando di un disallineamento angolare più grande del VTA quindi forse è possibile? Una tale mancanza di allineamento significa che un canale viene suonato una frazione di secondo prima dell'altro, quindi aggiungendo distorsione di fase? Tutto questo mi tormenta...
Detta così potrebbe anche benissimo suonare credibile, fino al momento in cui realizzate che state assumendo che la testina sia perfettamente allineata con una precisione di una frazione di grado. Potrebbe anche essere che sia diventato più bravo di quanto non abbia mai realizzato, ma appartengo abbastanza alla scuola filosofica dell'"allinea e suona musica" e siccome le puntine sono normalmente fuori allineamento di 1 grado o più anche in sistemi hi-end esotici questo diventa veramente improbabile. Eppure, eppure... i bracci da 12 pollici che ho qui sembrano riuscirci al primo colpo e senza sbagliare. C'è forse qualcos'altro che non stiamo considerando? La spinta sui cuscinetti, sul cantilever dello stilo o è la spinta del braccio meglio allineato anche se lo stilo stesso non lo è? Non lo so. Ma vi dirò che, almeno per me, se esistono una versione da 9 pollici e una da 12 dello stesso braccio, io sceglierò sempre la seconda e infatti il V12 sarebbe quella che prenderei.
Forse mi sto semplicemente immaginando il tutto...
Prevedibile: potrei aver scritto questa recensione senza neanche spacchettare il V12; conoscevo già il suono generale, i punti di forza (principalmente la mancanza di punti deboli) del braccio; mi aspettavo una qualità costruttiva al di sopra della media; sospettavo, dagli altri bracci, che avrebbe suonato in maniera più uniforme su tutto il disco rispetto alla versione da 9 pollici. E tutto questo effettivamente accade, rendendo in ultimo questa recensione abbastanza noiosa come forse dovrebbe essere. Ho guardato una bellissima partita di rugby ieri: solo alla fine mi sono reso conto di non aver fatto caso affatto all'arbitro, così eccellente è stata la sua direzione di gara. Penso che alla SME sarebbero contenti di sapere che penso lo stesso del loro V12...
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