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Giradischi Dr Feickert Analogue "Woodpecker"

[English version]

Prodotto: Giradischi "Woodpecker" della Dr Feickert Analogue
Costruttore: Dr Feickhert Analogue - Germany
Costo: approx 3500 €/ 5000 $ (YMMV)
Recensore: Geoff Husband - TNT France
Pubblicato: Novembre 2010
Traduttore: Roberto D'Agosta

[Blu woodpecker]

Introduzione

Mentre mi accingo a scrivere ancora un'altra recensione di un nuovo giradischi rimango colpito da quest'ironia disarmante: il titolo che avevo pensato per questo articolo "Un Giradischi per gli Amanti del CD" sta diventando sempre più irrilevante. Con nuovi giradischi che vengono immessi sul mercato oramai con frequenza costante, la vittoria dell'LP sul dischetto d'argento appare sempre più vicina e scontata. Eppure la ragione di quel titolo era che questo è un giradischi con aspirazioni high-end che è estremamente semplice da usare e che manca di tutte quelle complicate regolazioni che i drogati del vinile amano e che quindi potrebbe ammaliare gli amanti del più semplice lettore CD.

Sto parlando troppo e divagando, andiamo dritti al sodo...

Costruzione e design

Proprio come detto sopra, il Woodpecker dimostra un'idea progettuale chiara e molto semplice: ignorare completamente la moda attuale di grossi pezzi di metallo lavorato o acrilico con basette per il motore e il braccio e tornare al classico plinto rettangolare. Ovviamente, questo non significa che appaia poco moderno, tutt'altro.

Il plinto stesso è costruito a partire da MDF trattato a caldo che è infilato tra due lastre di alluminio spazzolato. Questa descrizione non rende veramente onore al risultato finale - la sezione nera dell'MDF è rifinita in maniera perfetta sembrando quasi un pezzo d'ebano senza grana e i bordi delle lastre sono senza alcun difetto apparente. Il plinto è supportato da tre piedini regolabili in lega metallica, per cui livellare il piatto dovrebbe richiedere cinque minuti nel peggiore dei casi.

Il piatto è fatto in poliossimetilene (meglio noto come Delrin(®) e usato ampiamente nella produzione di strumenti a fiato come i clarinetti) e la finitura satinata nera si accoppia perfettamente alla laccatura del plinto.

Quello che finora abbiamo descritto è un giradischi con un solido plinto convenzionale (nulla di sbagliato in questo) ben fatto e ben presentato.

Ma come sempre il dettaglio è la chiave perché il plinto nasconde alcune idee veramente originali...

La prima e più sorprendente parte del giradischi è il supporto del braccio: invece di avvitare direttamente il braccio nel plinto o di aver semplicemente un buco in cui diversi supporti possano essere imbullonati, il Woodpecker ha una scanalatura grande ed elongata in cui un supporto del braccio fatto della stesso materiale del plinto può essere infilato. Un congegno sporgente sotto il braccio si aggancia esattamente (e intendo dire esattamente!) su quella scanalatura. Il supporto del braccio può essere mosso avanti e indietro per trovare la posizione ottimale e quindi essere bloccato con due bulloni a brugola. Una scala di lato a questa scanalatura combacia con un segno sul supporto (vedete la figura), per cui se il vostro braccio ha una specifica del tipo "distanza pivot->perno" di, diciamo, 290 mm, semplicemente spostate il supporto fino a che il segno corrisponda a questa distanza e questo vi assicura che la distanza è corretta, come vi aspettereste dai creatori della dima ProTractor...

[scala del supporto del braccio]

In questo modo, una delle difficoltà che si incontrano nell'installare il braccio sparisce dal piatto: significa che anche l'overhang può essere variato rapidamente e in maniera ripetibile di piccole quantità senza tutto quel ciondolare con le testine scanalate. In questo modo i possessori di bracci più intransigenti avranno nella fase di installazione la facilità di regolazione di uno SME di punta. Per quanto mi riguarda significa anche che potete avere due bracci, ognuno installato sul proprio supporto, con la propria testina e scambiarli in appena 5 minutini... per quelli come il sottoscritto che cambiano spesso braccio questo rende la vita così più semplice... Inoltre, questa facilità di regolazione implica che anche un audiofilo di primo pelo può giocare con l'overhang e regolarlo correttamente: ricordate che la prestazione perfetta di un giradischi passa sempre dalla qualità delle regolazioni, e questo è un attributo che non va sottostimato.

Inoltre, l'altro punto è che la scanalatura è così lunga ;-) Nella figura noterete che ho installato lo SME V12: nello scorso anno mi sono reso sempre più conto che suonando il tipo di vinile usato e spesso sub-ottimale che ho nella mia collezione, un piccolo errore nell'offset angolare ha un contributo significativo sulla musica. Uno sguardo approfondito al mercato rivela solo pochi giradischi con un plinto convenzionale in grado di accettare bracci da 12 pollici, escludendo quelli storici fatti per alcuni motori come il Garrards o il Thorens.

Foto pubblicitaria per il Woodpecker

Ma perché un plinto convenzionale? Di certo ci sono molti mostri, non ultimi quelli prodotti dalla Dr Feickert, che possono accettare bracci da 12 pollici? A parte il look particolarmente pulito - non tutti vogliono qualcosa che appaia così di fattura "industriale" come molti progetti senza plinto sembrano - c'è spesso l'opzione di aver un coperchio anti-polvere: questo sembra essere un argomento che abbiamo dimenticato, ma in una casa vecchia di 300 anni come la mia, con camini e mobili antichi pieni di polvere è invece un dono del creato. Si potrebbe aggiungere che un plinto molto grande offre un ampio spazio per smorzare le risonanze, ma lascia anche molto spazio dove nascondere cose diverse. Con un plinto come questo potete tenere lontano il motore e quindi non c'è necessità di una seconda scatola che contenga l'alimentatore di potenza, potete tranquillamente infilarlo in un taschettina nascosta. In questo modo tutto il giradischi torna a essere un unico oggetto che potete prendere e spostare e che occupa un ripiano normale e con un look pulito ed elegante, non un qualche residuo di "Metropolis" di Fritz Lang.

Tutto questo si può vedere, ma cosa è nascosto da quell'elegante plinto?

Sulla parte superiore del plinto, ci sono tre piccoli bottoni di gomma siglati 33, 45 e "S", quest'ultimo, con la "S" per "Special" non è usato in questo modello e gli altri due dovrebbero essere chiari. Vicino ai bottoni 33 e 45 ci sono due piccoli buchi che contengono la testa di un bulloncino che serve a regolare la velocità di rotazione. Ho fatto questa operazione una volta sia per il 33 che per il 45 e da allora, che piovesse o ci fosse il sole, estate o inverno, che fosse rimasto acceso per 24 ore o fosse stato appena messo in moto dopo che eravamo stati fuori per la notte, non ho mai dovuto ripeterla. I possessori di giradischi a corrente alternata non si stupiranno molto, perché i vecchi 50 Hz della corrente imporranno a qualsiasi motore il giusto regime, ma per i giradischi in continua, come il Woodpecker, questo non è vero e pochi sono in grado di mantenere questo regime di rotazione perfetto tanto a lungo. Che il circuito speciale nel plinto del Woodpecker sia in grado di fare questo è molto gratificante anche perché la potenza è fornita da un piccolo alimentatore!

[i pulsanti sul Woodpecker]

Eppure questa descrizione omette completamente che il sistema di rotazione del Woodpecker si comporta in maniera decisamente strana. Quando premete il pulsante 33, il piatto si mette in rotazione istantaneamente e arriva al giusto regime in un paio di secondi. (Stiamo parlando delle accelerazioni di grossi bestioni giapponesi a trazione diretta!) Ancora più strano, spegnetelo e il piatto si blocca (non letteralmente) in circa un secondo. Hey, questo cucciolo formerebbe una bellissima coppia di piatti da DJ, buttate i Technics SL Gold-Plated: come sarebbe bello avere un paio di Woodpecker sulla console del mixer!

A parte essere un bel trucchetto per le feste, ha anche una certa qual convenienza: significa infatti che non dovete "buttare" il vostro prezioso disco su un pezzo di lega o plastica in rotazione per poter mantenere il piatto in continua rotazione o recuperarlo al lazo senza farlo cadere alla fine della facciata. Semplicemente spegnete il motore e cambiate il disco...

Ma come ho detto questo comportamento è estremamente raro, direi quasi unico, per un giradischi a cinghia: questi risultati mi hanno spinto a pensare e a cercare la loro ragion d'essere. La partenza veloce si spiega facilmente, il sistema di controllo e il motore Papst sono abbastanza robusti da far partire il disco molto rapidamente. Ma fermarsi con la stessa velocità? Togliendo la cinghia e facendo girare a mano il piatto fino alla corretta velocità (misurata con un disco stroboscopico) e poi lasciandolo andare, si raggiunge il riposo in meno di 10 secondi. Aggiungete a questo l'attrito del motore spento e quello della cinghia e arriviamo al tempo di fermata così breve. Questo però alla faccia di chi pensa che il supporto del piatto dovrebbe avere il minor attrito possibile, con il motore che deve solo gentilmente bilanciare l'effetto dell'attrito ineliminabile con i più piccoli impulsi: così il motore fa il minimo lavoro, producendo quasi nessun rumore e ovviamente può essere molto debole per avere il minor effetto possibile sul piatto. Gli esempi per eccellenza di questo approccio sono i progetti di Pierre Lurné: il piatto del suo Belladonna ha impiegato 3 minuti per fermarsi dopo essere stato messo alla giusta velocità di rotazione. Ho molto rispetto per il lavoro di Pierre eppure qui abbiamo un giradischi che va deliberatamente nella direzione opposta a tutto quello che lui stesso mi disse.

Ho provato a chiedere direttamente a Chris Feicker, ma ho ricevuto una risposta - tipicamente - misteriosa:

"L'idea è simile a quello che si fa con i bambini o i ragazzi: si annoiano immediatamente appena non hanno nulla (di utile) da fare. Lo stesso succede con i motori potenti: dagli qualcosa su cui lavorare e si concentreranno su quello! ;-)"

Questo ovviamente mi ha dato da pensare e sono arrivato ad alcune idee su quello che succede, ma siamo in un'area in cui tante opzioni sono possibili...

La ragione principale per cui il Woodpecker si ferma così rapidamente è che il supporto del piatto mostra un alto livello di trascinamento: non di attrito come avrebbe un supporto in cattive condizioni, ma un scelta deliberata di smorzare la rotazione. Il supporto stesso è del tipo invertito e fa uso di un supporto classico piuttosto che di una sfera come molti progetti recenti (Dr Feickert dice che questo incide sulla finitura a specchio del supporto e si rovina rapidamente). Per far girare questo supporto il motore deve lavorare duramente e continuamente, infatti a circa il 15 % della sua potenza massima (per mettere le cose in prospettiva, il 15 % della potenza massima è quella di cui ha bisogno una macchina utilitaria per tenere una velocità di crociera di 100 km/h). Pensiamo quindi per un attimo cosa succederebbe se il supporto fosse come quello dell'Audiomeca: il potente motore spingerebbe subito il piatto in rotazione, anche più velocemente di quello che fa ora, e rapidamente si supererebbe la velocità di rotazione voluta, (ricordate il motore in corrente continua non si preoccupa molto di questo effetto e continuerà a spingere) fino a che sia il motore sia il sistema del piatto inizieranno a ridurre la velocità per correggerla. Allo stesso tempo la cinghia funzionerà come una molla tra due masse e inizierà quindi a farle oscillare. Quindi appena dopo l'accensione avrete una velocità eccessiva e poi pian piano una riduzione della velocità accoppiata a delle oscillazioni della stessa e poiché avete usato una cinghia abbastanza rigida la frequenza sarà abbastanza alta e udibile. Mettete su un disco e il piccolo incremento di frizione causerà di nuovo tutta una serie di oscillazioni e così via. Con un supporto con una forza di trascinamento significativa il motore lo metterà in rotazione e nel momento in cui il sensore percepirà la corretta velocità rallenterà il motore che però dovrà ancora continuare a spingere per tenere il piatto alla giusta velocità di rotazione. Il risultato complessivo è che il motore non andrà troppo veloce e ci saranno delle oscillazioni tra lui e il piatto stesso. Tuttavia quelle oscillazioni saranno rapidamente smorzate dalla resistenza al trascinamento del supporto.

Quindi hanno sbagliato all'Audiomeca? No, perché il loro sistema è completamente diverso. La differenza più macroscopica è che il loro motore è in corrente alternata ed è scontento sia se gira troppo veloce sia se gira troppo piano e quindi è il motore e non il supporto del piatto che ha l'effetto smorzante opponendosi di fatto a qualsiasi cambiamento.

Scommetterei che la soluzione in corrente continua fornisca quella partenza/arresto così impressionanti e la stabilità: d'altra parte i motori in continua sono generalmente più silenziosi e questo compensa il fatto che il motore deve lavorare in continuazione. La soluzione in corrente alternata implica che il motore operi il meno possibile rimanendo il più silenzioso possibile.

Con così tante variabili. mi sembra difficile giudicare i meriti relativi dei due approcci oltre il fatto che entrambi sembrano produrre un sistema di rotazione del piatto che è stabile e silenzioso. All'inizio avevo qualche preoccupazione per il Woodpecker perché il motore produceva un piccolo sibilo che era percepibile a volumi molto alti, ma uno dei vantaggi di prolungare una recensione per ere bibliche (scusa Chris) è che dopo 3 mesi il motore è diventato molto più silenzioso...

Prima di concludere questa sezione vorrei aggiungere che nei passati 5 anni ho avuto dozzine di giradischi in giro per casa e quelli che girano sempre a velocità perfetta, dopo un'iniziale regolazione, e con un sistema di rotazione estremamente silenzioso sono "appena" l'eccezione e non la regola, nonostante quei giradischi coprano più o meno qualsiasi concepibile configurazione tra gli estremi dell'Audiomeca e del Woodpecker. Aggiungerei che molti di quei giradischi hanno bisogno di girare in continuazione per mantenere la velocità angolare e la temperatura stabili, ma non penso che sia una gran bella idea a lungo andare...

Con il Woodpecker viene anche incluso un premidisco a vite che dovrebbe ridurre le risonanze: è progettato per girare fino a toccare il disco - se lo avvitate troppo però alzate il bordo del disco dal piatto - e nella mia prova l'ho usato spesso anche perché il piatto può essere facilmente fermato per il cambio del disco, anche se sinceramente non sono convinto abbia qualche effetto...

Ho solo un dubbio: in qualche modo quei bottoni di gomma semplicemente non sembrano della stessa classe del piatto; quando li premete, dovete anche premere il vostro dito sulla lega di metallo che li circonda, lasciando indubbiamente delle tracce non so quanto facili poi da pulire. Qualcosa di un pochino più sexy in quest'epoca di touch screen sembrerebbe sicuramente più appropriata.

E questo più o meno copre tutti gli aspetti tecnici, quindi è tempo di passare all'aspetto più importante...

Suono

[Woodpecker]

Con tutta la flessibilità che il Woodpecker offre, sono rimasto a lungo in dubbio su quale braccio usare: alla fine mi sono deciso per il nuovo arrivato, lo SME V12 e per l'Audiomeca Septem. Il primo è un braccio da 12 pollici e molte delle mie impressioni di come suona montato sul Woodpecker sono state già pubblicate in quell'articolo per cui preferisco rimandarvi a quel pezzo piuttosto che battere di nuovo circa 500 parole. Il secondo è molto diverso essendo un 9 pollici unipivot. Insieme condividono due attributi: prima di tutto sono entrambi superbi ;-), poi hanno un bassissima colorazione con il tubo del braccio realizzato in un pezzo unico. Se state cercando un suono artificiale questi bracci non fanno per voi, ma come strumenti per giudicare un giradischi sono imbattibili.

Come supporti, il Woodpecker non sembra così sensibile come molti altri progetti a plinto solido, ma devo dire che ha apprezzato il supporto da me messo a punto: un piano di granito con sotto quattro di quelle buste per spedizioni fragili con le bollicine, penso proprio che dovrei brevettarlo...

Capitolo colorazione... ho un disco fatto proprio per questo. Molti anni fa, in un negozio di musica a Plymouth, un signore stava dimostrando un sistema Arcam/Linn piuttosto buono facendo uso del "Come On Come On" di Mary-Chapin Carpenter. Ora potete o potete non essere dei fan delle ballate soft country della suddetta artista, ma anche il fan più sfegatato avrebbe sofferto nell'ascoltarla riprodotta da quel sistema. Lei ha una voce che sembra raccogliere qualsiasi colorazione presente nella stanza, nel piatto, braccio o diffusori - tutto - facendo fiorire in maniera impressionante il suono, in particolare con la "o". Qui con me, quest'album ha massacrato molti componenti eccellenti e "ripulire" tutta la stanza d'ascolto affinché suonasse propriamente mi è costato non poca fatica e tempo. Il mio stesso Orbe, a lungo il mio riferimento nelle recensioni di giradischi, ebbe la sua colorazione della parte alta del basso chiaramente messa in mostra (e poi riparata con un po' di Blu Tac) e il mio giradischi attuale, l'Opera LP 5.0 ancora manda subdoli messaggi dei suoi lati peggiori. L'Acoustic Solid è stato pressoché perfetto e con mia sorpresa lo stesso ha fatto il Woodpecker. Mi stavo chiedendo se il grosso plinto non sarebbe stato prono a questo tipo di problematiche, ma no, il suono è molto aperto e arioso: questo è il segreto perché con questo disco colorazione="melma".

Se decidete di comprare questo disco (e devo dire che la musica che c'è incisa mi piace molto) o già lo avete nella vostra collezione, la traccia da provare è "Rhythm of the Blues", mettetela su senza esitazione. Andando avanti, l'album ha altre belle canzoni, non ultima "The Bug" (resa famosa dai Dire Straits) con il suo senso del tempo un po' alternante che il Woodpecker gestisce in maniera deliziosa. E visto che siamo sul soggetto "senso del tempo", il Woodpecker lo gestisce bene anche in "Be Still" dei Los Lobos dall'album "The Neighborhood": una traccia con ritmi così maledettamente complessi che mi viene da ridere quando tento di metterli insieme. Mi ricordo di aver portato il disco a casa di un mio amico e glielo ho fatto ascoltare per mostrargli come fosse difficile, ma con mia amara sorpresa il suo LP12 rese tutto in maniera molto ragionevole, in un modo che il mio Orbe non raggiunse mai... Il Woodpecker tiene tutto sotto controllo riproponendo i cambi significativi in maniera deliziosa.

Andiamo ora agli attributi audiofili: dovreste aver visto, dalla recensione dello SME V12, che questa combinazione gestisce molto bene l'ambienza di "King James" tenendo l'atmosfera in perfetta armonia con la musica. Se lo SME V12 può riuscirci con il Woodpecker, questo significa che il giradischi non è un fattore limitante e infatti si ripete usando il Septem al posto dello SME, anche se devo aggiungere che il Woodpecker è in grado di mostrare la delicatezza e il dettaglio del Septem in contrasto con la presentazione leggermente più meccanica dello SME. Entrambi gestiscono l'intensa dinamica di quella batteria, colpita a morte e registrata a livelli impossibili, senza batter ciglio.

E certamente la dinamica è un santo Graal personale: non avreste delle grosse trombe full-range se quella non fosse una vostra priorità. Con tutta quella dinamica da bruciare, il sistema può far esaltare qualsiasi sorgente ordinaria, almeno fino a quando non fate suonare la giusta musica. Uno degli scherzi che faccio ai miei ospiti è di fargli ascoltare il CD di "Confessions on a Dance Floor" di Madonna che possiedo sia su CD che su vinile (rosa). Il momento esilarante è quando le mie vittime tentano di farmi una lezione sulla superiorità del CD... Il disco non è semplicemente superiore ma fa suonare il CD come una radio AM: la ampissima dinamica e il gigantesco spazio attorno a qualsiasi strumento semplicemente non c'è sul CD e a essere sincero con quel supporto penso che siano proprio partiti da un master diverso. Ma ascoltate "I Love New York": si apre con il suono registrato dal vivo dei suoni di strada e voi vi trovate proprio lì in mezzo. Quindi i soliti strumenti elettronici entrano con tutti i loro suoni tipici di una registrazione pop moderna, ma tutta la combinazione appare così corretta e ascoltabile solo perché c'è così tanto spazio per operare. La prestazione dal basso all'alto è così "dandy": il basso sintetizzato spinge il mio subwoofer REL e i rumori a onda quadra fanno fare molta ginnastica a quei coni laccati fino alla parte più alta dello spettro. È una gran bella canzone...

Diventa difficile criticare un giradischi con così tanti attributi positivi, ma nulla è perfetto e altri giradischi saranno superiori in alcune aree: l'Orbe per esempio ha una scala e una "grandeur" che fanno impressione, il Gyro una finitura splendente in un profilo sonoro olografico; il Roksan Xerxes riesce a gestire la musica con un passo frenetico, mentre l'Acoustic Solid sembra riuscire ad arrivare più in alto di tutti nelle alte frequenze. Eppure nessuno di questi eccellenti giradischi riesce a risultare migliore nel complesso. Nella mia serie di recensioni di giradischi di qualche anno fa, uno dominò il confronto e rimase il mio favorito per tutta la serie e questo fu il Clearlight Recovery. Riuscì in questa impresa perché qualsiasi cosa gli facessi suonare riusciva a non far mancare nulla e anche se altri giradischi lo offuscavano in alcune aree, nessuno era così equilibrato con tutta la musica o altrettanto rispettoso di essa. Il Woodpecker richiama fortemente alla memoria quelle sensazioni. Alla fine, e la memoria può giocare brutti scherzi, ho ancora una preferenza per il Clearlight ma costa il doppio, è meno rifinito, meno flessibile (non c'è modo che il 12 pollici trovi spazio) e non è più in produzione, quindi non ne vedo uno vivere qui con me in un futuro prossimo :-)

Beh, parliamo un po' dei due bracci? Ecco, qui abbiamo un problema. Lo SME riesce a suonare tutto bene, è potente, dettagliato, suona le linee di basso in maniera accordata: insomma non ha né difetti né fa cose bizzarre. Il Septem fa esattamente le stesse cose, ma mentre sacrifica un pochino di potenza del basso (e questa è una caratteristica più che un difetto) fa in modo che tutto fluisca naturalmente. Specialmente le voci femminili. In "Behind the Wall" la brillante produzione di Tracy Chapman ha simulato una piccola stanza spoglia in cui lei canta: con il Septem potete "vedere" quella stanza in maniera più chiara e percepirne la sofferenza. Che il Woodpecker riesca a distinguere i due bracci a questo livello su una traccia così semplice eppur complessa è impressionante. Eppure... Torniamo indietro a "The Bug" e Mary-Chapin Carpenter. La mia copia è stata suonata un milione di volte, non ultimo perché anche mia moglie l'adora. La traccia è semplice ma mixata in maniera molto calda, e indovinate, è a circa 2/3 della prima facciata. Ma è anche consunta: con la risonanza che vi ho descritto sempre pronta a mostrare la sua orribile faccia e le cicatrici di migliaia di test di giradischi con una testina combattiva, le sibilanti sono ormai irregolari, il suono spento. Ma lo SME riesce a tenere ancora tutto insieme mentre il Septem vi informa immediatamente che far suonare quel pezzo di vinile oramai alla frutta è al di là delle sua capacità. Tornate alla prima traccia e, certo, il Septem la controlla perfettamente: ma troppo del mio vinile è in quello stato (e di certo non migliorerà nel tempo) per cui il 12 pollici è il mostro da battere...

Ma vedete cosa è successo? Ho smesso da tempo di parlare del giradischi e sto parlando di altro e soprattutto di musica: di tutti gli attributi che ha, l'abilità del Woodpecker di sparire è quella maggiore. "Dimenticatelo" perché è facile da installare, da usare e non si mette in mezzo tra voi e la musica!

La questione del braccio è esemplare: il Woodpecker vi offre la scelta prendendosi il 12 pollici quando molti altri non farebbero e potete cambiarlo con un altro braccio in appena cinque minuti. Ma, per arrivare al mio personale paradiso, dovrebbe essere in grado di accettare due bracci simultaneamente... e questo ci porta a un interessante argomento...

Famiglia di intrattenitori

Quando ho ricevuto il Woodpecker e ho visto tutto quell'MDF pronto a essere lavorato, ho subito pensato "potete metterci uno stadio fono lì dentro." Ma Dr. Feickert c'aveva già pensato. Quel bottone "S", a che serve? Apparentemente sta per "Special" o forse per "Suzione" ;-) Certamente questo giradischi mi sarebbe utilissimo se avesse un secondo supporto per il braccio, basta che il plinto sia un pochino più grande ed ecco fatto, ma... ah! vedo che alla Dr Feickert hanno prodotto un nuovo giradischi, il Blackbird, con esattamente questa opzione. Quello che sta emergendo è una famiglia di giradischi fondati sul progetto del Woodpecker che fornisce la flessibilità di alcuni progetti esotici pur mantenendo la facilità d'uso e la semplicità dell'originale.

Conclusioni

Ho tre giradischi qui in casa. Gli altri due sono altrettanto costosi (in realtà l'Opera costa molto di più) del Woodpecker e ognuno per certi aspetti è un eccellente strumento per la musica e un rivale degno. Ma ho tenuto il Woodpecker a suonare nel mio sistema come scelta principale. Forse sto diventando vecchio ma il fatto che il Woodpecker sia così semplice da usare (e lo faccio usare anche a mio figlio di 17 anni) significa che posso semplicemente mettere su un disco e godermi la musica. Non devo alzarmi e girare una vite perché quel dannato oggetto sta girando troppo velocemente dopo aver acceso il riscaldamento, posso andare avanti a leggere il mio libro di fronte al fuoco...

O saltellargli di fronte! :-)

sistemi usati

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