Prodotti: amplificatore per cuffie Graham Slee Solo & cuffie Sennheiser.
produttore: Graham Slee - Made in UK
Costo: circa 600 €
Recensore: Geoff Husband - TNT Francia
Pubblicato: Settembre, 2007
Traduzione: Roberto Di Paola
Questo è il primo di una serie di articoli occasionali in cui esploro settori dell'audio a me ignoti. Anche se (inevitabilmente) tutti questi articoli coinvolgeranno apparecchi prestati dai produttori, in nessun senso posso dire che queste siano prove di apparecchi. E come potrebbero esserlo se l'aspetto cardine degli articoli è che sono ignorante in materia? Detto questo, spero che in ogni caso i risultati possano incoraggiare altri a condurre esperimenti simili in proprio.
Canned Heat
Il mio incontro con le cuffie avvenne nel 1976. Ero un sedicenne butterato appena entrato nell'ultimo biennio del liceo, e nella stanza comune c'era uno stereo. "Bella roba!" direte voi... ma i miei genitori non avevano alcun sistema di riproduzione musicale nonostante mio padre ascoltasse musica classica per 8 ore al giorno tramite la radio portatile. Quello stereo era un misto di componenti presi in prestito ed autocostruiti ed immagino che suonasse in modo orrendo, ma come primo impianto a due canali della mia vita, per me suonava abbastanza bene. Essendo stato appena scaricato dalla mia ragazza, non mi andava tanto di socializzare e quindi mi sono "appartato" con un paio di cuffie trovate lì. Ho messo su una cassetta - 'Yellow Brick Road' (la versione di Elton John, non quella con i Munchkins...) - e sono rimasto senza fiato: la campana d'apertura nell'intro era così grande e c'era tutto quello spazio attorno (adesso diremmo ambienza) - wow!
E questo è quanto... Gli altri liceali non avevano voglia di impelagarsi in rapporti con certa gioventù musona affamata di suoni, e non avendo uno stereo a casa, valeva giusto la pena comprare delle cuffie.
Ma i tempi cambiano ed improvvisamente qualcosa scombina i miei piani: Kate, che oggi è mia moglie, e che ho cominciato a frequentare al liceo. Il problema era che: a) lei adorava la musica; b) a lei non piaceva l'idea che io mi dileguassi quando potevamo stare assieme. Questa situazione non è mutata, quindi, come potete immaginare, a prescindere dalla rivelazione di un attimo più di 30 anni fa, probabilmente avrò indossato le cuffie per un'ora in tutta la mia vita.
Chiaramente ho utilizzato infimi auricolari con i walkman ed attualmente con i lettori MP3, ma poiché non si tratta di hi-fi propriamente detta, non li conto...
Giusto per stare al passo con i tempi, attualmente possiedo un sistema hi-fi abbastanza stupefacente che ascolto tutti i giorni per ore, e che non ha un'uscita per le cuffie...
Ed ecco che entra in scena Mr Graham Slee, un piccolo produttore di ottimi stadi phono, uno dei quali staziona nel mio impianto hi-fi "abbastanza stupefacente". Egli utilizza le cuffie regolarmente ed ha in catalogo un ampli per cuffie chiamato Solo. Gli ho detto di non essere qualificato per recensire il suo prodotto, ma ero curioso di riportare in dietro le lancette dell'orologio a 30 anni fa e riprendere da dove avevo lasciato. Così è nato questo articolo.
Due settimane dopo è arrivato un imballo contenente il Solo insieme a due paia di cuffie Sennheiser: un paio di HD 250 - l'offerta media del produttore tedesco (le più vendute tra l'altro) - ed un paio di HD 650, che costituiscono il loro prodotto di punta. Lasciatemi dire inoltre che se non fosse stato per Graham Slee, questo articolo non esisterebbe (*).
Il Solo ha un aspetto molto sobrio: è un elegante contenitore metallico con una manopola per il volume ed un commutatore che consente di scegliere uno tra i due ingressi linea o di disabilitarli entrambi. Le sorgenti possono essere CD player o stadi phono (così da non aver bisogno di altra amplificazione), oppure potete utilizzare l'uscita tape di un preampli. Io ho scelto quest'ultima possibilità. Si può anche scegliere - come upgrade - un grosso alimentatore esterno.
Anche rendere operative le cuffie richiede uno sforzo nullo: basta connettere il jack e metterle in testa...
A casa mia ho una serra con un'acustica orribile, e lì dentro c'è un secondo impianto, il quale comprende il mio vecchio lettore CD Onkyo R1. E' un buon lettore con un'uscita cuffie variabile. Scoperchiando la macchina ho visto che il potenziometro è un Alps blu - sarei curioso di sapere quanti lettori cd di fascia media odierni montano un componente di quel tipo. Presumo quindi - osservando i componenti - che quella sia un'uscita qualitativamente sopra la media, non solo in quanto alimentata direttamente dalla macchina senza cablaggio né preampli.
Collegare le 250 mi ha riportato indietro di 30 anni, sì, ho riascoltato proprio "Yellow Brick Road". Il problema era che mentre a quel tempo il suono migliore che avessi ascoltato era Top-of-the-Pops alla TV, adesso ho alle spalle un'esperienza ventennale di hi-fi seria. Pertanto nessuna rivelazione stavolta, soltanto una presentazione molto buona. Naturalmente, senza i capricci dell'ambiente e con dei driver molto leggeri a stretto contatto con le orecchie, il rumore esterno era assente ed il dettaglio superbo. Le più piccole informazioni ambientali, le sovraincisioni vocali, i riverberi e tutto il resto giungevano a me nella loro interezza. Il suono era "luminoso", veloce, con un bel basso ed un'ottima fluidità.
Ed infine passiamo alle sorellone. Le 650, con il loro case metallico ed i tappetini per le orecchie in velluto, sono un prodotto di gran classe; però erano inascoltabili. Le 250 suonavano luminose ed ariose, mentre il suono delle 650 era eccessivamente caldo, con un basso gonfio ed incontrollato - che delusione! In questo sistema, lasciando perdere il fatto che le 650 costano quattro volte di più, dovreste essere molto impressionati dal loro aspetto esteriore per preferirle alle 250...
Mi sono trasferito in salotto ed ho connesso le 250 al Solo che riceveva il segnale dal mio preampli Audionote M3; la sorgente era l'Opera Droplet.
Mi sono seduto sulla mia sedia, ho chiuso gli occhi ed ho cominciato una vera seduta d'ascolto. Rispetto a prima, il carattere generale era immutato: quel suono "luminoso", dettagliato e spumeggiante era ancora lì. Ma c'era qualche miglioramento rispetto alla configurazione precedente (l'Onkyo, le cuffie e null'altro)? Sì, il suono si era aperto e le escursioni dinamiche erano più ampie; lo sfondo era più silenzioso, gli alti erano più alti, i bassi più bassi, il sound stage più ampio. Si trattava di cambiamenti relativamente piccoli, ma aggiungevano qualcosa di sostanziale.
Le 650 mi hanno posto d'innanzi una realtà inattesa. Improvvisamente avevo a che fare con delle cuffie "full-range", con un'emissione fluida da cima a fondo, una presentazione piacevolmente dolce ed un basso da svenimento. Letteralmente trasformate. Adesso, al confronto, il suono delle 250 sembrava quello di un'orchestrina per bambini. Metter su YBR - stavolta su vinile - mi ha letteralmente rapito - il risultato era di una profondità e chiarezza tali da riportarmi veramente indietro di 30 anni. E volete sapere una cosa? La presentazione era molto vicina - in quasi tutti i parametri - a quella delle mie trombe Loth-x Polaris pilotate dai miei Audionote Quest Silver. E' evidente che siccome il mio impianto è stato ottimizzato secondo i miei gusti, se ci sono delle cuffie che suonano in modo simile, queste, per me, hanno un buon vantaggio in partenza; in questo caso forse sono stato fortunato?
In un modo o nell'altro, per la prima volta, mi sono messo ad ascoltare musica con le 650. Sì, le 250 - sia in combinazione con il vecchio Onkyo che con il Solo - mi avevano colpito; ma a causa di quel soundstage piuttosto innaturale (con una disposizione degli strumenti attorno alla testa) e di quel bilanciamento un po' in avanti, le ho riposte dopo un paio di dischi. Per quanto riguarda le 650, potrei indossarle per tutto il giorno. Non solo perché posso passare da esse al mio impianto senza essere disorientato da un'enorme differenza tonale. Certo, l'immagine sarebbe sempre innaturale, ma si tratta di qualcosa di meno incisivo e forzato; è qualcosa che potete dimenticare in fretta per abbandonarvi completamente alla musica. Ancora una volta, la mancanza di qualsiasi interazione con l'ambiente aveva reso il suono così dettagliato e chiaro da esporre spesso certe stranezze delle incisioni; però, alzato rapidamente il volume, tutto diventa grandioso.
Ciò può voler dire che troverete qualche difetto in tutte le registrazioni, ma poiché la musica è ancora estremamente coerente e... "musicale", il maggior dettaglio sarà apprezzato in quanto farà emergere dallo sfondo particolari che nemmeno immaginavate ci fossero. Oltre al sound stage un po' bizzarro, l'unico altro inconveniente è che il basso - sebbene le 650 scendano sotto i 15 Hz (sempre che riusciate a sentirli...) - non avrà mai l'impatto viscerale che può generare un sistema di diffusori come il mio, gentilmente aiutato in ciò da un sub-woofer REL. Se volete quell'impatto, avrete bisogno di un altro paio di 650 piazzate direttamente sul diaframma...
Dunque. Cosa mi son perso in questi 30 anni? Se parliamo delle 250, anche in combinazione con il Solo, direi "Non molto". Il mio impianto è migliore in tutto. Per quanto riguarda il dettaglio, le 250 hanno un minimo di vantaggio, ma in tutti gli altri parametri vengono stracciate. La loro strana immagine e la loro presentazione troppo leggera sono qualcosa di molto distante da quel che mi piace. Il mio impianto offre ambienza e dettaglio in gran quantità, quindi i vantaggi che queste cuffie avrebbero non valgono il cambio.
Le 650 sono un altro mondo. In primo luogo, e cosa più importante per quanto riguarda questo articolo, sarebbe un inutile scempio di denaro se avete intenzione di usarle tramite l'uscita dei lettori CD ed immagino, ma tiro ad indovinare, che sarebbe lo stesso se venissero usate con la maggior parte delle uscite cuffie integrate. In questo caso, risparmiate i vostri soldi e prendete senz'altro le 250. Le 650 necessitano di una buona uscita cuffia, e nel mio caso era fornita dal Solo. In questa configurazione, esse cantavano a meraviglia. Ora comincio a capire cosa sia la grancassa pubblicitaria e che genere di strumento sia una recensione per rendere dura la vita delle sorgenti... Una combinazione (cuffie più Solo) - che costa probabilmente 1/30 rispetto al mio sistema ampli-diffusori da £15.000 - ha prodotto un livello simile di godimento musicale. Tutto questo è veramente incredibile, e chiaramente molto importante per tutti coloro che vivono in un piccolo ambiente, o per chiunque debba necessariamente tenere basso il volume - la musica ha bisogno di essere suonata a volume alto. E' altrettanto ovvio che se avete deciso di comprare un Solo o un ampli simile, allora penso abbiate anche l'obbligo di acquistare le cuffie migliori che potete permettervi.
Infine, io preferisco ancora condividere/infliggere la mia musica, e percepisco il palcoscenico virtuale riprodotto da un buon sistema di diffusori full-range come più vicino all'evento "reale", ma adesso posso sedere ed utilizzare le cuffie senza remore, specialmente quando Kate dice "Abbassa altrimenti vai fuori!" se magari metto su qualcuno dei miei dischi più estremi.
*Graham Slee mi ha anche fornito una prolunga per cuffie da lui stesso prodotta. Era fantastica - per la maggior parte di noi, la posizione d'ascolto è ben lontana dall'impianto, quindi, un cavo da uno o due metri è più che inutile. Visto che mi serviva un metraggio su misura, Graham Slee mi ha fornito del cavo Cusat50. Questo si è dimostrato estremamente valido - nemmeno per le 650 mi sembra ragionevole spendere di più.
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