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Re: La rete Ethernet ed i prodotti ChiFi
L'oggetto citato dal sig. Giacomo (Vol. 1070) non è uno switch a 6 porte, ma uno switch a 4 porte Ethernet, con un input per un "clock a 10 MHz" e un uplink in fibra ottica che richiede un apposito modulino da acquistare separatamente (da 30 euro per un cinesino a 600 euro per uno Juniper). L'utilità di un clock a 10 MHz per un segnale in banda base a 1 GHz è da scoprire, come pure un uplink in fibra ottica per un prodotto di uso casalingo. Un qualunque switch 8 porte Gigabit da 20-30 euro svolge esattamente lo stesso compito.
L'unico VERO parametro che potrebbe essere coinvolto in un peggioramento della trasmissione dati è la larghezza di banda del backplane dello switch, per esempio otto connessioni a un Gigabit sempre a pieno regime potrebbero mettere in crisi gli apparati più economici, ma siamo a livelli che si possono trovare in una MEDIA azienda e non in una abitazione familiare.
Cordiali saluti,
Lanfranco - E-mail: lanf55 (at) gmail.com
LC
Caro Lanfranco,
ti ringrazio per il professionale contributo alla discussione, che non fa altro che confermare le mie perplessità sulla reale necessità di ricorrere a sofisticati sistemi di gestione della rete casalinga, con lo scopo di migliorare il suono della musica in streaming quando, come ho sempre detto, esistono ben altre falle cui bisognerebbe porre rimedio prima di ogni altra cosa. Purtroppo è un malcostume diffuso negli audiofili quello di trovare soluzioni a problemi inesistenti.
Grazie per il prezioso feedback,
Lucio Cadeddu
Feedback rumore testina
Ancora buongiorno Sig. Direttore, a stretto giro rispondo alla sua come sempre cortese e precisa risposta (Vol. 1069) al mio problema di rombo all'avvicinarsi della Elys 2 al centro del disco. Ho montato la Pick-it Pro di default e tutto si è risolto. Ora però, essendo oramai arrivato all'ultimo quarto, avrei piacere di poter dire di aver posseduto ed ascoltato una buona MC, per cui Le chiederei un consiglio in merito; come modesto aiuto consideri che non ho interesse nel suono precisissimo e radiografante, sono più dal lato rilassato ed amichevole della riproduzione.
Gli apparecchi sono i seguenti: giradischi Pro-Ject debut Pro con sottopiatto in alluminio, piatto in acrilico, mat in neoprene da 3mm e alimentatore toroidale, pre phono Level By Serblin, ampli Rega Brio e Larsen 4.2. Macellando spietatamente tutti i porcellini avrei un budget fino a 500 euro.
Come sempre grazie e a risentirci presto.
Riccardo - E-mail: malvagiglio (at) gmail.com
LC
Caro Riccardo,
sono felice di aver individuato nella tipologia di testina il problema del ronzio in prossimità della fine del disco. Per non sbagliare, visto che la testina ProJect che hai provato è di fatto una Ortofon, io starei su prodotti di questa casa. Io proverei una delle varie Quintet, la Blue o la Red, per stare nel tuo budget. Non mi fossilizzerei troppo sulla tipologia MC: il suono che ti è piaciuto è figlio della qualità intrinseca di una testina di prezzo più alto. Una MM di pari costo suonerebbe allo stesso modo, come la prova a confronto di due Ortofon di pari prezzo, una MM e una MC, ha ampiamente dimostrato. Se te la fossi persa, non esimerti dal leggere la nostra prova a confronto tra Ortofon 2M Black LVB 250 e Ortofon Quintet Black. Queste sono due testine intorno ai 1000€, andando a confrontarne due da 500€, come il tuo budget, a mio parere la MM potrebbe persino suonare meglio. Pertanto, io includerei nella lista delle candidate anche una Ortofon 2M Black, che si trova intorno ai 500€, porcellino più, porcellino meno.
C'è un'altra ragione per la quale io preferirei la MM: il segnale d'uscita più alto garantisce un rapporto segnale/rumore migliore. Se quel motore ha il vizio di non essere immune dal trasmettere interferenze, mi sentirei più tranquillo amplificando un segnale più forte che quello debolissimo di una MC a bassa uscita. Pensaci.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Kali Audio IN8
Ciao Lucio,
...“non so dove tu abbia letto che gli IN8 suonino meglio posizionati in orizzontale. Di sicuro io non l'ho scritto. Magari hai visto una recensione di qualche YouTuber incompetente”...
Ed eccolo (il link apre video di YouTuber).
Non se può più. La situazione è ormai drammatica. Siamo accerchiati da improvvisati che dicono la loro su tutto, senza avere la minima competenza su nulla e vengono pure percepiti da certa (troppa) gente come dei guru, se non come veri scienziati. Se le sparano grosse e sbagliate in campo hi-fi fanno danni minimi, sia chiaro, ma in altri ambiti fanno danni seri, lo abbiamo visto e continuiamo a vederlo (io lo vedo, purtroppo e ne pago le conseguenze, persino sul lavoro).
Non so, francamente, come l'umanità possa uscirne da tale immane sciagura.
Mala tempora currunt.
Saluti,
Carlo - E-mail riservato
LC
Caro Carlo,
grazie per aver confermato il mio sospetto, certe fesserie possono venire solo da YouTuber. Intanto mi chiedo una cosa: ma perché negli screenshot di presentazione dei loro video devono sempre fare le facce da idioti? O sono stupiti, o sono arrabbiati, o strabuzzano gli occhi o fanno smorfie con la bocca. Ma un'espressione normale, da persona dotata di intelligenza normale, è troppo difficile? In secondo luogo, dopo essermi sorbito otto minuti di inutilità assoluta, scopro che, secondo il suddetto esperto, i diffusori Kali IN8 suonano meglio verticali ma lui, alla fine, li preferisce orizzontali. Se qualcuno mi vorrà spiegare il senso, sarò felice di apprenderlo. In terzo luogo, scopro che i tweeter in genere sono in alto e i woofer in basso perché siamo abituati a sentire le alte frequenze “in alto” e le basse “in basso” (!!!) Non gli viene il sospetto che si chiamano basse perché occupano la parte bassa dello spettro audio, e viceversa per le alte frequenze? D'ora in poi i direttori d'orchestra dovranno mettere i violini il più in alto possibile sul palco, e contrabbassi e percussioni in basso. Per non parlare dell'organo, con le canne più grosse a livello del pavimento e quelle più piccole appese al soffitto. Nessuno ha mai spiegato a questo fonico (o cos'è?) che i monitor in studio spesso si posizionano orizzontali per i motivi che ho spiegato nella lettera della settimana scorsa? Poi non lamentiamoci se tanti dischi sono incisi malissimo, visto che dietro i mixing desk ci sono personaggi del genere. Per fortuna nei commenti al video qualcuno si è premurato di postare la risposta ufficiale di Kali, dalla quale si evince che è meglio tenerli verticali (“Horizontal placement of these units may result in some unwanted interference, resonance, and can negatively impact your stereo image.”)
Hai ragione, Carlo, è una vera sciagura. L'ignoranza detta legge a suon di click. Tuttavia, questi sono dei furbastri, i veri stupidi sono quelli che li seguono e li considerano attendibili. Possiamo far qualcosa? Certo: la nostra solita opera didattica gratuita, con serietà e professionalità come facciamo da oltre 25 anni. Temo sia però una battaglia persa: ormai quasi tutti preferiscono ascoltare video che leggere testi, senza rendersi conto che per leggere una recensione di media lunghezza serve meno tempo che per sorbirsi gli inutilmente prolissi video di YouTube, spesso lunghi oltre 10 minuti. A proposito, cari amanti degli YouTuber, vi siete mai chiesti come mai i vostri beniamini cerchino di allungare il brodo così tanto? Non è difficile capirlo.
Carlo, grazie per la segnalazione!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Valerio,
prima di prendere decisioni drastiche, fai qualche tentativo. Il primo, quello più efficace, è tappare lo sbocco del reflex. La Nota 550X dovrebbe essere dotata di appositi tappi in spugna. Sull'esemplare che ho recensito non erano presenti, ma erano citati nel manuale d'istruzioni. Il secondo tentativo, eventualmente da sommare al primo, è quello di posizionarle su punte: il basso acquista linearità e pulizia. La differenza non è piccola o, almeno, non lo era nella mia sala d'ascolto. La terza e ultima cosa da fare è quella di provare ad allontanare il più possibile i diffusori dalla parete posteriore e dagli angoli della stanza. A mio parere questi tre interventi dovrebbero in buona parte risolvere il problema. Resterebbe da intervenire sull'acustica ambientale, magari inserendo dei grandi cuscini negli angoli e vicino al punto d'ascolto. Questo intervento potrebbe essere necessario comunque, visto che anche dei buoni bookshelf hanno, ormai, una gamma bassa importante che mette in crisi acustiche ambientali non perfette.
Fatti questi esperimenti, sentiamoci di nuovo per valutare il da farsi.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Bartolomeo,
la soluzione al tuo dilemma è semplice: se ti piace l'impostazione della tua attuale Ortofon, sostituisci lo stilo con quello della Blue, avresti lo stesso family sound e una raffinatezza superiore, spendendo meno che per una nuova testina. Alternativamente potresti certamente scalare la gerarchia Ortofon 2M in maniera più seria, passando alla Bronze o alla Black. L'altra opzione è la Rega Exact, partner ideale per il tuo braccio RB330, per tanti motivi. L'equilibrio sonoro dovrebbe piacerti ancora, visto che i componenti Rega dimostrano di avere sempre un'impostazione concreta, solida e vivace. A proposito di vivacità, ritieni che le tue Aliante Iperspazio siano troppo equilibrate da necessitare di un aiuto in gamma alta? In tutta sincerità, non le ricordo così serie e compassate. Sei sicuro che, invece, non sia l'ampli Audio Analogue a conferire questo tipo di carattere al suono? Io propendo nettamente per questa seconda ipotesi, e non solo perché è un amplificatore ibrido.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Nuovi diffusori bookshelf
Buongiorno e grazie per la risposta al mio quesito su un eventuale upgrade diffusori. Per quanto riguarda il consiglio di acquistare un dac e collegarci il lettore cd (che in verità ultimamente uso molto poco) è una cosa che ho già fatto tramite l'uscita coassiale di cui è dotato il lettore Philips. In realtà lo avevo scritto, ma sicuramente era poco chiaro.
Per quanto riguarda i diffusori Elac Debut REF DBR 62 che mi ha consigliato, il fatto che suonino molto meglio dei miei Qacoustics 3030i in realtà un pochino mi stupisce, visto che sono praticamente nella stessa classe di prezzo, ma credo che possa riuscire ad ascoltarli da un rivenditore della mia zona, per cui poi le farò sapere le mie impressioni.
Invece per quanto riguarda un paio di Wharfedale Linton Heritage, lei come li vedrebbe con il mio Rega Brio? Purtoppo quelli non riuscirei ad ascoltarli e sinceramente delle recensioni (tutte entusiastiche in verità) che trovo on-line non mi fido molto. Certo dovrei rinunciare ai loro stand dedicati e costruirne io di più bassi e con angolazione in alto (tipo le JBL per intenderci) questo perché sono limitato in altezza da una parete con mensole in cartongesso. Certo che con quelle probabilmente riuscirei a "riempire" il mio ambiente in maniera più soddisfacente.
Grazie per la pazienza.
Roberto - E-mail: roberfin (at) gmail.com
LC
Caro Roberto,
il motivo per il quale gli Elac Debut REF DBR 62 possano suonare meglio dei tuoi Qacoustics 3030i è che, pur costando più o meno la stessa cifra, gli Elac si sono guadagnati, presso tanti recensori qualificati, un consenso pressoché unanime, e quando questo succede significa che il prodotto è particolarmente buono e sostanzialmente migliore di molti concorrenti. Non mi risulta che le Qacoustics 3030i abbiano lasciato una traccia così evidente del loro passaggio, a parte le solite 5 stelle di What HiFi. Comunque, quel che puoi fare è andare ad ascoltarle, portandoti appresso le tue casse, per un confronto diretto. Magari la differenza non ti entusiasmerà, e ciò significa che hai bisogno di salire ancora di livello e di spesa. Le Wharfedale Linton Heritage che citi sono diffusori particolari, che non acquisterei senza un ascolto preventivo. Il posizionamento cui le costringeresti, poi, potrebbe non essere una buona idea.
Il problema principale, più in generale, è che insisti nel voler sonorizzare con dei bookshelf un ambiente di 60 mq, la cosa non è esattamente fattibile, specie se vuoi elevate pressioni sonore anche in gamma bassa.
Tienimi aggiornato,
Lucio Cadeddu
Upgrade ancora upgrade...oppure no...
Gentile Direttore, come da mie domande e conseguenti consigli io sto continuando la mia esperienza audiofila, partita da piccole autocostruzioni...mi sto espandendo...sempre con l'occhio alle limitate risorse però.
Sono sempre più soddisfatto dei diffusori (B&W cm9 s2) scelti (capitati) nella mia catena di ascolto. L'ultimo mio quesito riguardava il cambio del plasticoso giradischi Pioneer PL990. Non tanto per le plastiche, ma perché limitante nel gioco non potendo sostituire testina e pre phono.
Le chiesi di suggerirmi tra alcuni modelli entry level. Lei mi suggerì Project e Rega. Rega l'ho ascoltato, un P3 usato, e nel contesto che l'ho ascoltato mi è piaciuto molto. Ma ...la vita è fatta di circostanze, fortune e occasioni...avevo voglia di riascoltare le mie vecchie musicassette e ho acquistato una piastra Hitachi per 58 euro. Poi mi sono detto che bello sarebbe un impiantino vintage...e quindi ho iniziato cercando prodotti Hitachi e Pioneer...alla fine mi sono imbattuto in un vecchio giradischi (1972?) per completare l'impiantino vintage in veranda (lo so...non sta benissimo lì). Un Pioneer PL 12D. Esteticamente me ne innamoro. 90 euro. Completo di testina Pioneer. Unico difetto una spaccatura piccola sul coperchio, ma quello non serve per suonare. Che dire, lo provo con i compagni d'epoca, poi torno in salone e vedo il pl990. Lo faccio più volte. Mi decido, troppo bello per stare in veranda. Lo smonto, pulisco e metto olio nel perno centrale nel motorino, gli cambio la cinghia, gli cambio la testina con una Audiotechnica ATM95E, gli prendo un preamplificatore economico recensito anche qui se non erro, il TC 750. Lo porto in salone dopo aver speso 90 euro di upgrade. Totale 180 euro. Io ne sono entusiasta. Non riesco ad immaginare al suo posto un Project Debut, forse bestemmio.
E però adesso in veranda che ci metto? :))
Sfruttando spudoratamente ancora la sua competenza e gentilezza, e senza esagerare nei costi, più in là, diciamo il prossimo regalo di Natale, che testina e pre phono mi consiglierebbe per migliorare ancora?
Inoltre a parte i Thorens e i Garrard nel vintage economico che giradischi mi consiglierebbe di osservare? E quali diffusori?
Impianto 1:
Impianto 2:
Grazie,
Gaetano - E-mail: gaetano0274 (at) gmail.com
LC
Caro Gaetano,
il Pioneer PL12D è un buon giradischi, non mi sorprende che il risultato finale, con quella testina e quel pre fono, ti soddisfi. L'ho sempre consigliato come entry-level per chi volesse un tocco di vintage, anche se adesso le quotazioni sono salite un po' troppo. Puoi migliorare ancora, certo, magari con una testina AudioTechnica di livello più elevato, così non ti allontani troppo dal suono cui sei abituato, lasciando momentaneamente quel pre fono al suo posto o cercando un Black Cube Statement, magari usato.
Non ti consiglio altri giradischi perché per ora il PL12D può stare al suo posto, in seguito si vedrà, a Natale manca ancora un po'. Non ho capito il consiglio che mi chiedi sui diffusori. Vuoi cambiare i B&W o vuoi dei diffusori più seri per l'impianto vintage? Immagino sia questa la richiesta, mi sembra la più sensata. È difficile a dirsi, molto dipende da ciò che trovi nel mercato del vintage. Potresti guardare qualche modello ancora B&W, ad esempio, nella nostra Hall of Fame avevamo inserito i DM4. In alternativa qualche vecchia KEF o Celestion o anche AR. Tutto dipende da ciò che trovi e delle condizioni in cui lo trovi. Non è facile reperire diffusori vintage che non siano stati frugati, modificati o maldestramente riparati.
Tienimi aggiornato!
Lucio Cadeddu
LC
Caro Carmine,
la mia preferenza secca, anche se non amo mai fare l'Uomo Del Monte, andrebbe al Roksan K3 e in seconda battuta al Cambridge Audio CXA61. Aggiungerei al lotto dei candidati, visto il budget di 1500€, sia il Rega Brio R che il Naim Nait 5si. Possibili outsider sarebbero il Musical Fidelity M3si e il Primare I15 MM. Valuta anche l'Audiolab 6000A Play, che ti consentirebbe di fare a meno dello streamer. Vedi se ti riesce di ascoltarne qualcuno con il tuo impianto, possibilmente nel tuo ambiente.
Infine una nota a latere, non richiesta. Noto che non ascolti musica classica; personalmente lo trovo abbastanza strano, soprattutto per un audiofilo che sostiene di amare tutti i generi musicali, tutti tranne quello. Potresti provare a iniziare, invece, magari con cose semplici ma che entusiasmano su un buon impianto, tipo la Sinfonia Fantastica di Berlioz, i Quadri di un'esposizione di Mussorgsky o i Pianeti di Holst. Si tratta di opere abbastanza facili e decisamente pirotecniche. Cito solo queste tre, e non altre artisticamente più meritevoli, quelle dei grandi compositori più noti, perché sono alcune di quelle con le quali ho iniziato io ad ascoltare classica a 15 anni. Una volta rotto il ghiaccio potresti passare ad altro. Perdonami, è solo un'idea.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Re: Upgrade complessivo in piccolo ambiente
Salve Lucio,
faccio seguito alla mia precedente lettera pubblicata come "Upgrade complessivo in piccolo ambiente" sul volume 1068 della Posta.
La ringrazio per le indicazioni al solito molto misurate e approfitto per fare alcune precisazioni e chiedere ulteriori chiarimenti.
Mi ero orientato sul Naim XS3, magari da cercare usato, perché dotato di ingresso phono: anche sugli scaffali lo spazio non abbonda e perciò avevo pensato di eliminare un componente. Optando per il 5si quale phono esterno all'altezza del futuro P3 potrei acquistare?
Anche a me le Larsen erano sembrate la soluzione ideale e infatti ho iniziato i miei ascolti proprio da loro: a settembre dello scorso anno sono andato a provarle presso il distributore (vivo a Roma ma ho suoceri lombardi), persona molto cortese e disponibile; in quell'occasione le casse, pilotate da un ampli valvolare di quelli un po' esoterici che tratta Mondo Audio, mi sono sembrate meravigliose con il jazz acustico e con le (poche) voci che ascolto, ma le ho trovate meno brillanti con generi musicali/pezzi più movimentati o dalle sonorità più aspre. Sono queste la “sorniona ruffianeria” e l'“educazione” delle quali parla nella recensione? Pensa che l'abbinamento con uno dei due Naim possa bilanciare questo lato del loro carattere anziché esaltarlo come temo sia avvenuto con le valvole? Eventualmente potrei tornare ad ascoltarle, magari a confronto con le Duevel Planet, portando l'amplificatore che acquisterò.
Nel caso non fossi ancora convinto dalle Larsen, quale potrebbe essere l'alternativa tradizionale più sensata viste le limitazioni di posizionamento e lo spazio disponibile?
La ringrazio nuovamente e le invio un saluto cordiale.
Giacomo - E-mail: giac1978 (at) libero.it
LC
Caro Giacomo,
se l'intento fosse quello di risparmiare spazio, allora vada pure per il Nait XS3, nessun problema. Per quanto riguarda il suono delle Larsen, un po' è così come lo ho descritto io e un po' come lo hai sentito tu, probabilmente viziato dal fatto che ad amplificarle c'era un ampli a valvole, che io non avrei - in tutta sincerità - mai usato. Credo che con il Nait XS3 uscirebbe fuori un suono più brioso anche coi generi più movimentati. La cosa da fare è, pertanto, andarle ad ascoltare con l'amplificatore che deciderai di acquistare, confrontandole con le Planets, che condividono un po' l'impostazione timbrica delle Larsen, pur essendo un po' più vivaci in alto. In questo modo di sicuro non sbagli. Tieni sempre conto di un fattore: una cosa è sentire un paio di brani al volo, e un'altra totalmente diversa è ascoltare un diffusore per ore. È qui che le Planets e le Larsen danno il meglio di sé. In un ascolto veloce un diffusore tradizionale colpisce di più, questo è sicuro. Tutto dipende da come intendi usare tu l'impianto, se per ascolti brevi e coinvolgenti per dinamica e brio, o se invece per stare ore a mettere dischi su dischi. Tuttavia, qualora entrambe dovessero sembrati troppo addomesticate, valuta una coppia di piccole torri tipo Totem.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
innanzitutto molte grazie per la tua non comune gentilezza e professionalità. Ho ascoltato in cuffia (Sennheiser HD560S) la terza traccia di Placebo Never Let Me Go (Hugz) ed avevi assolutamente ragione (Vol. 1071), anche in cuffia risulta confuso e distorto. Al contrario, Rage Against The Machine (terza traccia Take The Power Back) è perfettamente intelligibile, basso e gran cassa perfetti. Il confronto è stato assolutamente impietoso tenendo altresì presente che non possedendo il disco dei Rage ho avviato un flusso dal telefonino (uscita cuffia del Pixel connesso al media in del Rotel e Spotify come sorgente).
Grazie.
Un caro saluto a tutta la redazione.
Leonardo - E-mail: lscalisi63 (at) gmail.com
LC
Caro Leonardo,
purtroppo è così, la maggior parte delle volte sono i dischi a far suonare male gli impianti, specie se questi ultimi suonano almeno decentemente con altri dischi. Ora devi assolutamente ascoltare quel disco dei RATM in versione CD o liquida HiRes, perché quel che hai sentito dal telefonino usato come sorgente, credimi, è insufficiente per capire cosa ci sia inciso in quell'album. Tutte le tracce, non solo Take the power back, sono un vero e proprio assalto ad amplificatori e diffusori (oltre che sale d'ascolto). Tanto per citare due delle mie preferite, Killing in the name e Bullet in your head devi ascoltarle senza lesinare con la manopola del volume. Non solo basso e batteria devono essere riprodotti in modo potente e realistico, ma anche voce e chitarra devono suonare non compresse (lo so, non è facile). Quando voglio portare al limite un amplificatore o un paio di diffusori, quel disco non manca mai. E, come dico sempre, è al limite che vengono fuori le vere magagne di un componente (o di una sala), a volumi di sottofondo son bravi tutti ;-)
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Il Brit-pop è in fermento. Dopo il nuovo, bellissimo disco di Noel Gallagher (ex Oasis) anche il fratellino terribile Liam si è dato da fare. Insieme a John Squire (Stone Roses) fa uscire un nuovo album, nel quale tra le altre perle brilla questa Just Another Rainbow, fresca, lisergica, familiare ma insolita allo stesso tempo, anche per via dei quasi 6 minuti di durata.
Archivio!
Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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