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Prodotto: Orbe mk
II.
Produttore: Michell
Engineering - UK
Prezzo approssimativo: 3500 Euro (in
Inghilterra)
Recensore: Geoff
Husband
Recensito: Novembre 2001
Spero che chiunque
stia leggendo quest'articolo abbia anche letto della mia serie di
prove di giradischi e le stia seguendo. Parte integrale della
metodologia di queste prove è,
naturalmente, l'adozione di un riferimento fisso per il loro intero
periodo di 12 mesi o più.
Riuscire ad avere in consegna qui
un giradischi high-end al ritmo di uno al mese è un incubo da
organizzare, ma finora è andato tutto bene: tranne per un
fatto: il riferimento fisso è il mio Michell
Orbe Mk1 con braccio SME IV, ma sapevo
già da qualche tempo che l'Orbe sarebbe stato sottoposto ad
una sostanziosa revisione, il che avrebbe comportato che il
"riferiemnto" sarebbe diventato obsoleto e non più
disponibile per altre persone.
Ciò è chiaramente
lontano dall'essere una situazione ideale, ed ho cercato in tutti i
modi di essere quanto più aggiornato è possibile, e
quanto prima, in merito ai cambiamenti dell'Orbe. Qualche mese fa ho
finalmente saputo che il cambiamento avrebbe avuto la forma di una
modifica del motore, che sarebbe diventato a corrente continua, e che
la cosa avrebbe incluso anche la relativa nuova unità di
alimentazione.
La buona notizia era che questi sarebbero stati i
soli cambiamenti, e quindi per il mio Orbe si sarebbe trattato di un
semplice "scambio" di componenti; inoltre, John Michell
aveva promesso di fornirmi un "pacco-aggiornamento" in
tempo utile per le prove. La cattiva notizia è stata che il
pacco è arrivato con un mese di ritardo.
Lungi da me l'idea di dare la colpa alla Michell: hanno fatto del loro meglio, ed il gruppo di aggiornamento era davvero "fresco di fabbrica". Però la prima della serie di prove è stata necessariamente fatta utilizzando come riferimento il vecchio Orbe: l'alternativa sarebbe stata un ulteriore ritardo per effettuare la prova e l'inevitabile sovrapporsi degli arrivi degli altri costosi giradischi che mi avrebbero invaso la magione...
In conclusione, la prova del Recovery è stata condotta col vecchio Orbe, ma la seguente "mini-prova" aggiorna la valutazione dell'Orbe e quindi anche quella del Recovery, che era ancora disponibile per una veloce sessione di prove "fianco-a-fianco"... Tutte le prossime prove di giradischi faranno riferimento all'Orbe in versione attuale, con l'alimentazione in corrente continua.
- come se queste prove non fossero già abbastanza complicate....
Generalmente i produttori di giradischi di alto livello non fanno uscire ogni anno delle modifiche importanti dei loro apparecchi; le ragioni sono semplici: le aziende sono di modeste dimensioni (se paragonate a "Sony"), gli investimenti sui processi produttivi sono ingenti e il pubblico degli acquirenti è conservativo, meno inclito alla sindrome del "quest'anno è meglio". Quindi, quando vengono apportati dei cambiamenti, tendono ad essere o dei miglioramenti significativi, o delle modifiche imposte da circostanze che sfuggono al controllo del produttore.
Nel caso dell'Orbe si è trattato della seconda ipotesi: il motore PapsT, adottato per anni da Michell prima per il Gyro e poi per l'Orbe è improvisamente uscito di produzione. Ciò ha lasciato Michell (e, fra l'altro, diversi altri produttori) in un bel guaio. Il motore ed il suo alimentatore dedicato, il QC, è parte integrale delle prestazioni dell'Orbe: cambiarlo con qualcosa di altrettanto buono o, preferibilmente, migliore, sarà stato un incubo per i progettisti.
Michell ha provato
vari motori -ci sono voluti molti mesi- prima di stabilizzarsi
definitivamente su un motore a corrente continua, completamente
diverso da quello precedentemente adottato. Il che, naturalmente, ha
presentato un altro problema. Il vecchio PapsT era un motore
asincrono a corrente alternata la cui velocità veniva pilotata
o dalla frequenza di rete, o da una sinusoide generata da una
speciale unità di alimentazione (la QC) che replicasse e
migliorasse quella di rete.
Un motore in corrente continua
funziona senza una siffatta sinusoide, e la sua velocità è
controllata dalla tensione che gli fornisce l'unità di
alimentazione: i trenini elettrici funzionano con lo stesso tipo di
motori, e per farli accelerare bisogna semplicemente fornire loro una
tensione maggiore...
Il vantaggio di un motore alimentato in continua è che se è molto buono elimina lo "effetto gradino" o l'esitazione di un'unità a corrente alternata e quindi il motore funziona più regolarmente e più silenziosamente.
Questi vantaggi sono noti da tempo e diversi costruttori hanno usato motori in continua per i loro giradischi, fra questi Oracle e Pink Triangle. Ma forse la maggioranza dei costruttori sono rimasti fedeli ai motori in corrente alternata per via dei problemi di accuratezza della velocità associati ai motori in continua.
Qui sta il problema. Con un motore a corrente alternata l'equipaggio mobile è alimentato dalle "pulsazioni" della corrente alternata, prima in un senso e poi nell'altro, alla frequenza di rete di 50 (o 60, n.d.t.) Hz. Se il motore comincia a rallentare, la frequenza di rete lo riporta alla velocità maggiore, e se accelera, lo rallenta: semplice; si può far funzionare un motore sincrono a corrente alternata usando solo un condensatore per fornire la differenza di fase, e questa è una delle ragioni per le quali questi motori sono popolari nel segmento economico del mercato.
Dall'altro alto, un motore a corrente continua funziona alla velocità determinata dalla tensione che vi si applica, quindi per farlo accelerare ci vogliono più volt, per farlo rallentare ce ne vogliono meno. Se la vita fosse semplice basterebbe solo calcolare la tensione necessaria per ottenere una rotazione a 33,33 rpm (rotations per minute, giri al minuto, n.d.t.) e lasciarla a tale valore. Però l'attrito esercitato dalla testina non è costante, e che dire dell'ipotesi che all'inizio del funzionamento l'olio del perno è più denso che dopo 1/2 ora, o del fatto che in una giornata calda tutto funziona quel po' meglio che in una fredda? Di fatto le richieste che si presentano al motore sono in continuo cambiamento e quindi se lasciassimo fissa la tensione il piatto rallenterebbe ed accelererebbe o a caso o a tempo rispetto alla musica; sarebbe come aggiungere un vagone al trenino elettrico di cui sopra, o come tentare di percorre una salita in macchina mantenendo costante la posizione dell'acceleratore: un disastro...
Quindi ogni giradischi con motore a corrente continua lavora meglio con un alimentatore sensibile ai cambiamenti di velocità e capace di reagire istantaneamente per adeguare la tensione fornita al motore. Questa "reazione" è il punto cruciale nella realizzazione di ogni alimentatore in continua di livello elevato.
Quindi, in conclusione, Michell ha scelto un nuovo e potente motore in continua e l'ha accoppiato ad un alimentatore che a sentir loro è il migliore che esista: vediamo.
Per cambiare il MK1 alimentato QC con il mk II alimentato VC ci sono voluti circa 2 minuti. Si deve solo scollegare e sollevare il vecchio motore, mettere allo stesso posto il nuovo motore, collegarlo, et voila!
La posizione dell'interruttore è leggermente differente rispetto al vecchio QC, ma altrimenti l'aspetto è lo stesso, quindi non vi farò sprecare tempo di scaricamento con una foto...
Il vecchio Orbe in corrente alternata era sempre un giradischi dalla partenza veloce, però il nuovo motore in continua lancia il piatto a pieno regime in circa 1 secondo e 1/2. Considerato il peso del piatto, non si tratta di una prestazione da poco, e premendo il dito contro la puleggia del motore ho percepito tutta la sua potenza. Naturalmenee la partenza a razzo è parzialmente dovuta all'alimentatore che si accorge che il piatto cammina ad una velocità inferiore rispetto al dovuto e spinge a tutta manetta.
La prova col tono da 3000 Hz ha mostrato che la stabilità dell'intonazione è molto migliorata. Residua solo una levissima e quasi impercettibile oscillazione: molto vicina alla stabilità di rotazione del Recovery. La cosa depone bene, così come il motore più silenzioso e meno vibrante.
E il suono? Stupefacente... Ho descritto il Recovery come un "Super Orbe": molto simile, ma con un basso più intonato e un'assenza di quell'eccesso che l'Orbe possedeva. Il che gli consentiva anche un migliore palcoscenico sonoro. Ma ora? Contro l'Orbe alimentato VC? Prima avrei potuto distinguere i due giradischi alla cieca, ed ogni mio ospite in visita ha preferito il Recovery. Ora, in tutta onestà, non riuscivo a distinguerli. Anche in una commutazione rapida A/B con interruttore ogni differenza percepita era facilmente imputabile alla testina adoperata. Con l'eccezione della Music Maker, che chiaramente preferiva lo RB900 allo SME IV, ogni differenza poteva essere scambiata con lo scambio delle testine. Se volete la solita descrizione dei diversi brani musicali saltate alla recensone del Recovery: non intendo riscriverla daccapo... Se proprio insistete tanto, vi dico che il Recovery mantiene ancora un levissimo vantaggio per quanto attiene al senso del tempo e che con l'Orbe permaneva una traccia di eccesso, che però ora sembrava una caratteristica, piuttosto che un difetto. Ma se domani scambiassi di nascosto un Orbe al posto del Recovery di qualcuno, scommetto che senza vedere non si accorgerebbe della differenza...
E, ragazzi, ora sono felice! Non aspettavo certo con trepidazione che il Recovery dovesse andar via, ma ora sono contento di ritornare al mio Orbe migliorato: meno male.
Categoria |
Voto |
Commenti |
Bellezza giradischi/braccio |
0/0 |
|
Livello delle finiture giradischi/braccio |
0/0 |
|
Ingegnerizzazione giradischi/braccio |
0/0 |
|
Compatibilità giradischi/braccio |
0/0 |
|
Stabilità della velocità |
+4 |
Quasi perfetta |
Senso del tempo |
+3 |
al livello dello LP12 |
Dinamica |
0 |
Un giradischi davvero potente che restituisce anche le informazioni a basso livello |
Ampiezza del palcoscenico |
+3 |
Uno standard elevato: dietro i diffusori |
Profondità del palcoscenico |
+4 |
Come sopra |
Profondità del basso |
0 |
Molto profondo |
controllo/velocità del basso |
+4 |
Non colorato, veloce e potente |
Restituzione del dettaglio |
+1 |
|
Chiarezza del medio |
+3 |
Molto chiaro ed aperto; lo aiuta la mancanza di eccessi |
Estensione degli alti |
0 |
Standard elevato |
Qualità degli alti |
0 |
Ancora alta qualità |
Colore complessivo |
+5 |
Una finestra aperta, solo leggermente più caldo del Recovery |
Realismo |
+2 |
Spaventoso |
Fattore 'Mi mancherai' |
+6 |
Fortunatamente rimane... |
Il cambiamento da alimentazione in alternata ad alimentazioen in continua potrà anche essere stato imposto alla Michell, ma per noi drogati di vinile è stato ampiamente positivo. Il cambio aggiunge 100 sterline al costo del "nuovo" Orbe, ma il miglioramento vale facilmente il surplus. Più difficile è il discorso del miglioramento per i possessori dei vecchi Orbe. Qui si parla di più di 700 Sterline. Il vecchio Orbe a corrente alternata è un ottimo apparecchio e ci vuole un giradischi con le capacità del Recovery per enfatizzare i suoi punti deboli, però la nuova accoppiata motore/alimentatore porta l'Orbe ad un piano più alto, e con un impianto adeguatamente rilevatore il risultato è chiaramente udibile.
Un pensiero... Visto che il vecchio QC con il motore in alternata usa un alloggiamento per il motore/alternatore praticamente identico, mi chiedo: non è che si potrebbe convincere Michell ad offrire a prezzo speciale un servizio di miglioramento che prevede il riutilizzo dei vecchi contenitori?
Infine, molti ringraziamenti vanno alla Michell per la loro pazienza e comprensione nell'aiutare un tormentante scrittore...
Nota di servizio... A causa di questo articolo e dei suoi effetti sulle future prove di giradischi, la recensione dell'Aida della Loth-x è stata necessariamente posposta di due settimane ed apparirà (in Inglese, n.d.t.) nell'aggiornamento "prenatalizio".
Dopo la lettura di questo articolo, spero sia evidente che senza le seguenti aziende la serie di prove sarebbe stata impossibile: li ringrazio tutti :-)
'The Cartridge Man' - http://www.thecartridgeman.com/
Graham Slee - http://www.gspaudio.co.uk/
Clearlight - http://www.clearlight-audio.de/
AudioNote UK - http://www.audionote.co.uk/
Impianti usati
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© Copyright 2001 Geoff
Husband - http://www.tnt-audio.com
Traduzione: Carlo Iaccarino
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