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Canor Precision Tube Amplifier TP106 VR+

Un grosso integrato a valvole

[Sistemi in pila?]
[English version]

Produttore: Canor - Slovacchia
Prodotto: Amplificatore di precisione a valvole integrato TP106 VR+
Prezzo: 3490 € inclusi IVA e spese di spedizione in Europa (~UKP3090 YMMV)
Distribuzione UK: Metropolis Music Company
Distribuzione Italia: Palmtop
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK
Pubblicato: Dicembre 2010
Traduzione: Daniele Aspesi

Il costruttore: Canor (née Edgar) e le valvole

Canor è in circolazione da 15 anni realizzando valvole e commercializzandole fino a poco tempo fa come Edgar. Hanno cambiato il nome il 1º dicembre 2007 (presumibilmente per evitare confusione con un altro fabbricante audio con lo stesso nome) ma ha mantenuto l'elegante logo, che assomiglia a un incrocio tra un diapason e la struttura dell'anodo di una valvola. Come Edgar avevano introdotto il TP101 nel 1995, con 101 che è stato un numero popolare nell'audio indipendente, dal pre-amplificatore Meridian 101 e il giradischi Logic DM101 (che ai tempi si mangiava il Linn in un sol boccone) fino all'attuale Canor TP101 MkII. TNT-Audio ha recensito il loro amplificatore integrato a valvole TP 105 nel 2006.
La Canor è situata in Slovacchia, nei dintorni di Prešov, una città dal 1299. Canor offre due anni di garanzia sui loro prodotti, a parte le valvole all'interno. Questa combinazione di garanzia e storia della ditta implica un acquisto più tranquillo che non da un'azienda appena nata o da un qualche artigiano che lavora in casa propria. Lo sviluppo del prodotto Canor sembra seguire evoluzioni piuttosto che rivoluzioni, significando con ciò che prima fanno le cose giuste, poi cercano di affinare la formula vincente.

Da questa filosofia, l'attuale TP101 mkII della Canor si è evoluto dall'originale Edgar TP101, ed è venduto al momento a 2490€; è l'integrato che ha gettato le basi per tutto il range di 4 modelli di amplificatori push-pull in classe AB che si sono evoluti nei successivi 15 anni. Canor non produce nessuna configurazione con pre e ampli separati, e non fa altro che stadi d'uscita ultralineari con configurazione push-pull. Inventato nel 1937 da Alan Dower Blumlein (sì lui, dei laboratori Bell, coppie incrociate di microfoni e tanta altra eccellenza audio)...
"No non è stato inventato da Blumlein (anche se sembra che abbia inventato tutto il resto nel mondo audio)" contraddice la plebe, dal lato sinistro, "È stato inventato da David Hafler e Herbert Keroes nel 1951".

Entrambe le invenzioni sono rivendicate da vari autori, ed entrambi gli eventi si sono verificati prima che io nascessi e non sono stato testimone di nessuno dei due. Tutti le invenzioni e gli sviluppi vengono dallo stare sulle spalle di giganti per avere l'opportunità di guardare un po' più in là, così in una narrazione davvero (ah ah) postmoderna accetterò che tutti loro hanno portato all'amplificatore che ho di fronte a me ora. È mistificatore allo stesso modo quando un tetrodo non è un tetrodo? Quando un quinto elettrodo non è abbastanza elettrodo per renderlo un pentodo? Tetrodi a barra, tetrodi senza nodi e quella specie lì sembrano tutti ottenere quell'extra linearità emulando un triodo con l'aggiunta di un po' di metallo conduttivo per influire sul fascio elettronico; vai a capire!

[componenti 6550]

Essere o non essere un tetrodo.
Questo è il problema, se sia più nobile nel vetro soffrire le griglie e i depositi (di materiale) di pentodi oltraggiosi
O polarizzarsi contro un fascio di elettroni
e opporsi loro... e le mille scariche naturali...

Scusami Will.

La scelta della 6550 per il Canor TP106 VR+ ha precedenti gloriosi nell'uso in amplificatori high-end, nel rinascimento delle valvole dalla fine degli anni '80 fino ad oggi. A dir la verità, uno dei miei momenti audio più importanti della fine degli anni '70 è stato ascoltare la moderna importanza delle valvole, dimostrata in un negozio dal leggendario Michaelson & Austin TVA-1 (il TVA-1 è stato commercializzato più tardi come il Mentmore TVA-1), e quello usava un quartetto di 6550 per spazzar via i miei preconcetti. L'uso di configurazione con trasformatore ultralineare è ben testato con questa valvola e con molte altre della convinzione dismorfica del sono davvero un elettrodo di un pentodo? Il Mullard 5-20 su cui molti amplificatori moderni sono basati (il 20 si riferisce al rapporto di avvolgimento sul tap ultralineare) lo usò con l'EL34 (l'onnipresente uscita a valvole da chitarra, con un midrange cremoso stile Marshall); lo Williamson e il Quad II hanno anch'essi utilizzato versioni di questo schema. Il Mullard vantava un alto fattore di feedback complessivo (30dB), pur rimanendo stabile grazie alla configurazione d'uscita ultralineare, ma i progettisti moderni tendono ad usare meno feedback, o degenerazione. Configurazioni ultralineari possono essere applicati a tetrodi e pentodi, dato che la schermatura offre un punto di connessione extra che permette all'avvolgimento ultralineare di funzionare.

[Componenti 6550] [la trave nel tetrodo di fascio è più grosso della pagliuzza nel tuo occhio] [6550 come pentodo]

“Così una valvola a pentodo ha cinque elementi conduttori?” chiede la plebe, dalla sinistra, “ Ma è lo stesso anche per il Tetrodo di fascio 6550?”
Certo che sì, ribatte il vecchio scriba in risposta. Per ricap (ricapitolare, non sostituire condensatori): i veri tetrodi non sono comuni e si trovano raramente nel campo audio; le grosse valvole “a tetrodi” hanno la tendenza ad avere i 4 elettrodi convenzionali (Anodo, Catodo, Griglia e Schermatura), come ci si aspetta, più un quinto dispositivo progettato per linearizzare (ridurre la distorsione) alle frequenze audio, di qui la confusione. Nei circuiti d'uscita ultralineari (e nel Quad II e similari), la teoria è che il feedback si applica allo stadio d'uscita, attraverso il trasformatore e il catodo, riducendo l'impedenza d'uscita (per accoppiarsi meglio al diffusore, il cosiddetto “fattore di smorzamento”), e riduce il livello di distorsione del “tetrodo” o “pentodo” fino a quello di un triodo, pur mantenendo l'alto livello d'uscita a parità di voltaggio d'alimentazione.
Sia il KT66 (KT sta per “Kinkless Tetrode”, Tetrodo senza ginocchio, facendo riferimento al ridotto ginocchio da tetrodo nelle curve come succede, nel pentodo, con il terzo schermo, o soppressore) che il 6550 (in cui si riduce il ginocchio con un dispositivo per focalizzare il fascio) sono stati sviluppati dal vecchio 6L6. Il 6L6 era un diamante grezzo tra le valvole di potenza, e da qui la sua popolarità tra negli amplificatori da chitarra con un carattere metal (più grezzo che morbido), dato che ha un clipping più duro di una EL34. Così, tetrodi Kinkless e a fascio sono, a logica, dei pentodi, perché hanno del metallo conduttore extra tra la griglia di controllo e l'anodo, anche se connesso in maniera permanente al catodo. Solo i religiosamente devoti a una qualche particolare fede fanno attenzione a questi arcani tecnicismi, perché per i lettori di TNT è il suono che importa, e se quel suono sia abbastanza buono da trasmettere quello che noi umani chiamiamo musica.

[aperto ad ogni ora]

L'amplificatore integrato: Amplificatore di precisione a valvole TP106 VR+

Il genere amplificatori integrati con alte caratteristiche è uscito dal radar dei produttori a partire dai tardi anni '70, fino alla fine del millennio, negli USA dove il ricevitore aveva una grande influenza. Nel Regno Unito, e in buona parte d'Europa, Quad e la sua specie hanno stabilito la superiorità della configurazione pre-ampli separati. Questa visione venne supportata dai nuovi arrivati Naim (NAC12/NAP160 se la memoria non m'inganna) e gli altri della nuova generazione mostrarono quanta più vitalità fosse disponibile dall'accoppiata pre-ampli separati. L'high end statunitense andò direttamente dai ricevitori alle configurazioni separate pre-ampli, rivivendo lo splendore di Marantz e Dynaco nelle nuove offerte a valvole (Audio Research) e a silicio (Krell). Parte dell'attrattiva è nel separare l'alto guadagno/basso rumore dello stadio phono dalle richieste di alta corrente dello stadio d'uscita di potenza. Produttori americani ed europei offrivano semplicemente amplificatori integrati come modelli base della loro gamma, nella speranza di guidare i clienti lungo il loro proprio cammino di upgrade. Gli specialisti giapponesi come la Accuphase continuarono a combinare pre e finali in pacchetti integrati d'alta qualità. Il mondo audio cambiò perché al momento molti sistemi avevano bisogno solo di livelli input di linea (150-500 mV), rendendo la sensibilità di 5 mV dell'ingresso equalizzato RIAA superfluo, e gli entusiasti dell'analogico vennero assistiti meglio da dispositivi specializzati che offrivano la sensibilità al microvolt della moving coil.

Così, da quando i grandi sfruttatori del mercato pre-finale cominciarono a far uscire un poco alla volta amplificatori integrati progettati per essere prodotti desiderabili con una propria dignità, il vantaggio è un perfetto (teoricamente) accoppiamento tra pre e finale senza variabili di interfaccia dovuti a interconnessioni eccentriche. Degno di nota tra i nuovi arrivi, l'Audio Research CA-50, a 4000 UKP (UK) nel 2008 quando fu sostituito, che non ha puntato a valori budget o entry level ma ha aspirato a diventare un fichissimo high end in un'unica scatola. L'Amplificatore di precisione a Valvole Canor TP106VR+ ha un identico peso di 26 kg come l'Audio Research CA-50, cosicché avrete lo stesso rapporto kg-euro, e condividono anche la stessa conformazione d'uscita a tetrodo a raggio 6550 ultralineare. Il Canor è più stretto di oltre 50 mm, permettendo così a più aria di circolare quando appoggiato su mensole standard. Ciò assume ancora maggior rilevanza se si pensa che è un amplificatore a valvole completamente chiuso in classe AB con bias in classe A fino a 20 W. Come il CA-50, il TP106VR+ non presenta uscite bilanciate per ridurre i costi. Qui, le uscite a valvole 6550 del TP106 VR+ si differenziano dal suo compagno di scuderia TP106 (a 500 € in meno) che offre le valvole 6L6, conosciute dai possessori di ampli vintage per chitarra. La versione finale degli amplificatori di potenza Exultant di Doug Dunlop era cambiata scegliendo le 6550, e mi ricordo il drammatico miglioramento. Quindi, per questo recensore, lo stadio d'uscita ultralineare con le 6550 tiene alte le aspettative.

Così, il Canor TP106 VR+ affina la propria variazione provata e testata di una tipologia prestabilita di amplificatori che non dovrebbe riservare sgradite sorprese al multimetro o all'oscilloscopio del proprio team di progetto. Quest'ultimo include il capo ingegnere Zdenek Brezovjak (che è anche il co-proprietario della Canor) e l'ex progettista capo degli amplificatori della JJ Electronic Ladislav Liscak; il design è stato progettato da Lubomir Mojzes. Un team di questo livello alza a priori le aspettative per questi prodotti.

Le coppie di 6550 in uscita sono controllate da una coppia di 12AT7, noti a noi europei come ECC81, che è una valvola utilizzata meno spesso della ECC88. La Audio Research ha scelto la loro in seguito onnipresente 6922 (una versione della ECC88) per il loro CA-50. Non è ciò che usi, ma come lo usi e la Canor sta rifinendo il suo circuito in un'evoluzione lunga 14 anni, dal TP101, passando per il TP105 e il TP106, fino al modello che ci troviamo di fronte ora, l'Amplificatore di precisione a Valvole TP106 VR+.

L'aspetto e la finitura del VR e del VR+ sembrano scolpite. La carrozzeria in acciaio è verniciata a spruzzo con un'insolita finitura texturizzata luccicante su una base antracite. La sezione orizzontale al centro del pannello frontale è in plastica nera, con uno spazio centrale dove alloggia la grossa manopola per il volume, che si illumina quando il TP106 VR+ è acceso. Questa manopola, quando usata manualmente, dà l'idea di essere leggera, e si possono sentire i poli del motore, il che rovina l'idea di ultra high-end che ci si aspetta vista la finitura. Dubito che gli utenti sfruttino molto questa manopola, visto che il controllo di volume da telecomando è più comodo. Il resistore variabile, o “pot” (potenziometro) è l'onnipresente Blue Alps; il successivo upgrade per la trasparenza (del suono, ndt) sarebbe un attenuatore a partitori resistivi, o un equivalente ottico, che aggiungerebbe un altro 100 € al prezzo di rivendita. Gli input sono tutti a livello di linea e hanno tutti una sensibilità di 400 mV per un'uscita di 40 W, standard per il range della Canor, indipendentemente dalla potenza massima.

C'è un interruttore principale per l'accensione sul pannello posteriore, il che implica che la Canor vi anticipa il fatto che l'amplificatore verrà lasciato in stand-by quando non in uso. Questo è il modo in cui il TP106 VR+ è stato usato in questa recensione, e usato in questo modo suona bene dopo 10 minuti, o giù di lì. Un singolo bottone sul telecomando accende simultaneamente tutti gli apparecchi Canor nel sistema, e bottoni extra permettono di accendere o spegnere ciascun componente separatamente. Una volta acceso, il Canor TP106 VR+ si sottopone a una sequenza controllata di riscaldamento. L'avanzamento è dato da diverse frequenze di lampeggiamento del LED indicatore dell'accensione sul pannello frontale; la Canor ha optato per LED tradizionali gialli e rossi. Quando acceso, il Canor TP106VR+ seleziona lo stesso ingresso di quando è stato in uso l'ulima volta. Non ho provato ad accenderlo e spegnerlo dall'interruttore principale d'isolamento sul retro, visto che l'amplificatore è chiaramente progettato per essere utilizzato nella maniera descritta. Il layout è per il resto assolutamente lineare e prevedibile per un amplificatore con ingressi singoli (cioè senza prese con connessioni bilanciate XLR) e con connettori isolati di qualità ragionevole.

Canor fa sapere che non c'era possibilità per questa fascia di prezzo di avere circuiti stampati specifici in Teflon, così hanno provato ad avvicinarsi a questo riferimento fresando alcuni punti critici delle schede, migliorando così le prestazioni dielettriche, avvicinandosi al Teflon, e a dir la verità superandone le prestazioni in alcuni parametri. Apparentemente, queste fresature hanno un effetto sulla qualità del suono simile a condensatori d'accoppiamento migliori. E a proposito, la Canor sostituisce i suoi soliti condensatori a foglio e polipropilene nella versione “+” del TP106 VR con condensatori migliori MCap - ZN (foglio di zinco) della Mundorf. Avendo confrontato condensatori con dielettrici per altri versi identici, posso garantire che materiali diversi per il foglio suonano diversamente, contro ogni teoria e logica.

Il Canor è prezzato ragionevolmente per gli europei, ma il rapporto prezzo-pregi può variare considerevolmente in altri mercati nel mondo, specialmente durante le fluttuazioni attuali del mercato. Tu, caro lettore, dovrai ponderare tutto ciò a seconda di dove vivi. Il più nuovo e più leggero ibrido (con stadio d'ingresso a FET) della Audio Research, il VSi60 (prezzo suggerito 3995$ + 300$ a copertura del mercato interno statunitense) non è un concorrente così diretto come il suo predecessore, e il CJ CAV50 è anch'esso una decade indietro.
Ci sono davvero pochi concorrenti attuali per il Canor TP106 VR+; il cinese Cayin A-100T (100wpc dalle KT88 ultralineari devono avere un bias inferiore del Canor per quelle potenze - e quindi dovrebbe essere meno aggraziato) o il Separo P88i (a uno straordinario prezzo di 535UKP, o poco più di 600€) che pesa gli stessi 26 kg, ma che è chiaramente non rivolto allo stesso mercato. La vicinanza della Slovacchia ai forti mercati di integrati di Italia e Germania è di buon auspicio per la loro potenziale penetrazione nel mercato, così come lo è l'economia slovacca in forte crescita, nonostante la recessione globale.

Ho estratto la bestia dalla sua scatola, e ho lottato da vero uomo per inserirla nel mobile Something Solid XR4, al momento insuperato a casa Wheeler per tutto tranne che per i giradischi. Essendo a valvole, il Canor TP106VR+ potrebbe beneficiare da dispositivi di tuning come gli Yamamoto o gli ERaudio, e potrebbe subire questo trattamento in una recensione futura.

Caratteristiche del costruttore del Canor TP106 VR+
Modello TP106 TP106 VR+

grandezza & unità
Potenza in Classe AB 40W/canale 55W/canale

Potenza in Classe A 10W/can 20W/can

sensibilità 400mV per 40W a 1kHz 400mV per 40W a 1kHz
risposta in frequenza 20-20,000Hz±0.1dB 20-20,000Hz±0.1dB

impedenza di ingresso 60kΩ 60kΩ
distorsione armonica 0.1% a 1kHz a 5W 0.1% a 1kHz a 5W
rapporto S/R 93dB 93dB
set di valvole quattro 12At7 (ECC81), quattro 6L6GC, due 5AR4 quattro 12At7 (ECC81), quattro 6550, due 5AR4
alimentazione 230V a 50-60Hz 230V a 50-60Hz
dimensioni 435X170X390mm 435X170X390mm
massa 26kg 26kg

Lo standard Canor TP106VR è anch'esso un amplificatore ultralineare push-pull in classe AB, ma con le valvole ad alta potenza 6L6GC che producono 40 W per canale, mentre l'aggiunta del segno + al nome indica che l'Amplificatore di precisione a valvole TP106 VR+ della Canor usa quel quartetto di tetrodi a raggio 6550 per produrre 55W per canale. Un cambiamento nel bias significa che continua a lavorare in classe A fino a 20 W per il quartetto di 6550 del VR+, mentre lo stadio d'uscita con le 6L6 dello standard TP106 VR lavora in classe A fino a 10 W. Rumore, sensibilità, rapporto segnale/rumore rimangono simili, così come la distorsione misurata a 5 W a 1 kHz, che è una misura pressochè inutile. Il feedback del catodo coinvolto nella configurazione del trasformatore d'uscita può ridurre la distorsione statica della banda media fino a livelli trascurabili (a seconda di come è applicato), ma può anche portare a distorsioni intermodulari transitorie (chiamate effetto rimbalzo) quando la distorsione armonica è ridotta da un aumento del feedback; i Quad II originali furono accusati di questo dalla stampa soggettivista di fine anni '70. Ad ogni modo, una connessione ultralineare al feedback del catodo rende possibile lavorare bene e stabilmente in classe AB, permettendo di sviluppare molta più potenza da tetrodi che controllano ferri più piccoli (trasformatori d'uscita) di quello che farebbero in pratica con altri mezzi. Gli altri tap sul trasformatore d'uscita primario creano degenerazione (il termine originale e corretto per il feedback negativo) che riducono quelle non linearità visibili sulle curve caratteristiche, e che li distinguono dal comportamento più lineare dei triodi.

[accordare una forchetta o una valvola?][fondo sinuoso]

Grafico sinistro: connessione a triodi- grafico destro: connessione ultralineare

Il Canor TP 106 VR e il TP106VR+ promettono “un layout meccanico ed elettronico completamente nuovo, ottenendo ulteriori e significativi miglioramenti nel suono” essendo costruiti sui punti di forza del telaio in acciaio e legno EL4 che montava il Canor TP105VR, montandolo in una struttura massiccia in metallo saldato con circuiti stampati spessi che usano rame a doppio spessore. La carrozzeria è “galvanicamente” divisa in sezioni, isolando i circuiti audio dall'alimentazione elettrica, i trasformatori d'uscita, la gestione degli ingressi (realizzata con relé molto vicini alle prese d'ingresso), la gestione dell'avvio dolce, il volume controllato dal telecomando, e inoltre il nucleo del trasformatore è impregnato sotto vuoto per ridurre le vibrazioni meccaniche. Il cambiamento da legno a metalli porta lo stile e l'ergonomia improvvisamente nell'hi-end del 21º secolo, ma qualche lettore si ricorderà del mio primo articolo per TNT-Audio, Cabinet intelligente, in cui affermavo che telai in legno e rame potessero essere superiori a quelli in acciaio e alluminio. Solo i devoti di SET (Single Ended Tube) intagliati a mano sembrano aver sposato chassis di rame e legno, e il resto del mondo high-end rimane perfettamente soddisfatto con solide strutture di alluminio e acciaio, e il Canor TP106VR+ non fa eccezione. La Canor dice: “Vorrei qui informare con orgoglio che i nostri amplificatori TP106VR+ e i lettori CD CD2VR+, migliorati in modo significativo... abbiamo rifinito il nuovo amplificatore TP106VR+ con valvole di potenza 6550, invece che con le 6L6, e con condensatori di accoppiamento di qualità superiore, il che è risultato in una performance migliore nel complesso, e anche in una maggiore potenza d'uscita (55W a 4Ohm). Crediamo che questi accorgimenti pongano il suono e il livello tecnico dei nostri prodotti in testa alla competizione.”

Visto che un amplificatore è un po' più che un alimentatore modulabile, è incoraggiante vedere come il B+ (anodo o alimentazione a piastra, dipende dal vostro gergo locale) è linearizzato da diodi 5AR4 (uno per canale - così da essere tanto vicino a un dual mono quanto si possa in pratica) che non soffrono di picchi in radiofrequenza dei diodi in silicio per alta corrente e sono considerati necessari dai devoti maniaci delle valvole. Nel circuito audio sono impiegati solo condensatori in polipropilene. All'estremo opposto del circuito, i trasformatori d'uscita, ci sono avvolgimenti bifase allineati in gruppi per massimizzare l'ampiezza di banda di potenza. Ricorda, caro lettore, il vetro (le valvole) sono lì solo per controllare il ferro (trasformatori); non sottovalutare mai il ferro.

Marchiato CE, senza piombo, e rispondente alle normative ROHS2002, l'amplificatore è arrivato ben impacchettato, intatto e pronto per essere installato su un ripiano. La predizione apocalittica che voleva che ogni apparecchio marchiato CE non potesse accogliere grossi cavi di potenza si è rivelata sbagliata, così come l'idea che la saldatura al piombo fosse necessaria per la qualità del suono (qualcuno di noi è passato a misture di rame/stagno/argento anni fa), così l'approvazione ROHS2002 non costituisce un handicap. Canor afferma di rodare e testare ogni valvola usando i propri dispositivi analogici Audio di Pecisione, il BT-1 (Burn-in Tube, rodatore di valvole, ndt) e il TTM-1 (Tube Tester and Measurer, misuratore e tester di valvole, ndt). Ciò permette loro di controllare le loro valvole abbastanza da poter garantire percentuali di affidabilità del 95%, identificando difetti nascosti che emergono durante l'uso continuo. Come utilizzatore di valvole da molti anni, queste suonano come splendide iniziative, visto che la percentuale di valvole buone può essere addirittura del 60%. La Canor comunica tristemente che sono stati costretti a sviluppare queste procedure di test per via del continuo abbassamento della qualità delle valvole, nonostante l'aumento della produzione globale degli ultimi anni.

[telecomando alluminio-gomma]
[diapason o valvola?]

INSTALLAZIONE

Così il Canor TP106VR+ è arrivato con le valvole già installate. Ciò è molto inconsueto, e rafforza l'affermazione che tutto venga assemblato e testato prima di lasciare la fabbrica. Un ascolto iniziale ha offerto le tipiche qualità instabili di un percorso accidentato, nonostante la promessa del rodaggio già effettuato.

Il telecomando è un gioiello. Vorrei che tutti fossero così sicuri da tenere in mano, con una finitura gommosa sul lato posteriore (ricordando la finitura di un preservativo non lubrificato) che riduce la probabilità di far cadere l'oggetto per terra. Spesso alluminio di sopra, con il minimo numero di pulsanti per poter comandare sia il cd player sia l'amplificatore.

Lasciando perdere il cavo IEC da bollitore fornito in dotazione, il Canor TP106VR+ è stato agganciato a un po' di cavo d'alimentazione 19x0,15 mm in rame ad alta purezza placcato in argento con isolante in ptfe fatto in casa, con contatti per la presa placcati in rodio. È poi stato posto sul ripiano più basso del mobile Something Solid XR4 ed è stato connesso al crossover di derivazione Hammer Dynamics e alle linee di trasmissione dei tweeter da 96dB/W della B&C Drivers via 2X4M di cavo Sonic Link (ora Black Rhodium) S900 (57x0.45mm rame ad alta purezza placcati in argento) per la minor resistenza possibile. Il Canor TP106VR+ dichiara di essere adatto a diffusori da 4-8Ω e non offre scelta di configurazioni secondarie per il trasformatore d'uscita per combinarsi con l'impedenza del diffusore. Mi auguro che ciò implichi consapevolezza che i diffusori non abbiano una caratteristica del carico resistivo non lineare, piuttosto che ingenuità; la mia esperienza mi dice che la risposta in frequenza più piatta e il miglior controllo dati dalla connessione a 4Ω piuttosto che da quella a 8Ω ripaghi di molto la perdita di qualche dB di massima dinamica a pieno regime. Forse Canor è d'accordo, e distribuisce i suoi amplificatori settati per avere a che fare con carichi reali che crollano a picco, nell'asse Z dei numeri complessi, fino a 3Ω appena sopra la risonanza del basso nell'ottava più affamata di energia dello spettro udibile. Ho scelto espressamente il carico per la linea di trasmissione per i driver della Hammer Dynamics che minimizzasse la risonanza del basso Q della curva di impedenza, in modo da offrire un ostacolo minimo agli amplificatori valvolari che veleggino con il vento.

La cosa più importante da considerare durante l'installazione è un adeguato flusso d'aria; e di non impilarlo con altri dispositivi (nonostante l'illustrazione insieme al lettore CD). Posso immaginare che il lettore CD si scaldi parecchio (e scalda già tanto i CD al suo interno anche quando è installato isolato), in più ciò rappresenterebbe un isolamento dalle vibrazioni del tutto inadeguato per prodotti di questo calibro. Con il Canor TP106 VR+ montato su un “Ripiano Dissipatore” a 7 cm dal ripiano immediatamente sopra, la parte inferiore di quest'ultimo diventa sospettosamente caldo al tatto, ma non tanto da spingermi a tirar fuori il mio condizionatore. Sebbene la Canor pubblicizzi le sue buone abitudini di isolamento interno, montare l'amplificatore su un buon ripiano isolante per minimizzare gli effetti vibranti dovuti alla struttura esterna comporta una differenza significativa; i piedini già installati non sono molto adatti, e forniranno uno scarso isolamento da soli. Gli amplificatori a valvole sono generalmente più sensibili al loro supporto rispetto agli amplificatori a stato solido, e gli integrati ancora di più che pre e finale montati su ripiani separati.

[sempre acceso]

QUALITÀ DEL SUONO

L'Amplificatore di precisione a valvole Canor TP106VR+ suona davvero bene ora, dopo una settimana di attività, confermato anche dai miei figli, solitamente scettici, che hanno detto spontaneamente “Suona davvero bene ora” senza che nessuno glielo chiedesse. Ecco, questo è un campione di 3 paia di orecchie, sei in totale. Non solo il suono è buono, il suono è anche grande. GRANDE in ogni modo. Grande nel senso che ho sentito l'ultima volta da un finale simile. Grande come il palcoscenico sonoro presentato dagli amplificatori finali di potenza monoblocco Doug Dunlop's Exultant (o perfino dal prototipo del suo Big Bertha) attraverso le sue Dalquist o le mie Underground Audio Decca.

Prima cosa per stabilire l'accuratezza dell'accoppiamento dei trasformatori d'uscita è il cd Zzebra: Panic, recensito recentemente, sul lettore CD, in coppia con l'ampli, Canor CD2VR+, tra poco in recensione. Questo disco degli Zzebra è diventato l'equivalente in cd del mio vinile Little Feat: The Last record Album come test della capacità dei dispositivi di mantenere l'integrità dei medi e degli alti nonostante la prorompenza dei bassi.

Bam Bam dei Toots & The Maytals è un buon test preventivo sia per il TP106 VR+ che per il CD2 VR+, con un forte ritmo comandato da un basso melodico, che è l'ideale per stabilire la qualità dell'interfaccia tra le valvole di uscita, attraverso i trasformatori d'uscita, e i diffusori. Se l'impedenza d'uscita fosse alta, la risposta in uscita ne sarebbe influenzata, e il PRaT collasserebbe. A dir la verità, il PRaT è tanto buono quanto permesso da qualsiasi cosa che non abbia un amplificazione di tipo flat earth. È veloce e con un buon senso del tempo, un piacere inatteso con lo stadio d'uscita ultralineare.

On an Overgrown Path di Leoš Janácek eseguito da Ivan Klánský, che ho sentito suonare questo brano in una piccola stanza al Centro Artistico Djanogly all'università di Nottingham, è suonato un po' più percussivo che tramite l'Assemblage SET300B modificato. Il compositore Janácek e l'esecutore Klánský provengono dalla vicina Repubblica Ceca, unita alla Slovacchia fino al 1993, così mi è sembrato da buon vicino far suonare il suo lavoro nel sistema Canor. Il Canor TP106 VR+ eccelle nel riprodurre l'espressione dinamica, il tono e il timbro della musica al piano (decisamente uno Steinway, a giudicare dall'attacco dipinto dal Canor). Il palcoscenico sonoro dispone accuratamente il suono, come se il pianista fosse a sinistra, e il grande pianoforte si estendesse fino al diffusore di destra, con la sua gamba singola più lontana che ne condivide la posizione.

Il tempo eccellente, e la fase accurata rendono i piatti nella corretta posizione, rispetto al resto della batteria. Il rumore delle bacchette è ben scolpito e con il giusto tempo. La rappresentazione è sempre di ottima qualità, e suggerisce uno spettro di distorsione che predilige gli ordini fino al settimo, e poco oltre. La qualità eufonica del progetto single-ended viene spesso dalla loro armonica dominante di secondo ordine (in pratica un falso picco un'ottava superiore al segnale) che sommerge le distorsioni di ordine più alto. Il Canor TP106 VR+ lavora in configurazione push-pull in classe A fino a 20 W per canale. Dato che il primo Watt è il più importante per la maggior parte del tempo, 20 coprono tutto tranne i più alti picchi di un sistema ben bilanciato. Forse, le capacità di cancellare le distorsioni di un circuito push-pull riduce il contenuto della seconda armonica in relazione a quello di qualche ordine appena superiore, portando ad evitare un eccessiva calore valvolare. 20 W copriranno circa 13 dB sopra la sensibilità di riferimento dei diffusori, e il resto di quei 55 W (in classe B) 4 dB più in su. In questo, il Canor marca quella sottile linea tra i benefici delle valvole e i diversi vantaggi dei transistor; buona parte della linearità e musicalità del vetro, ma la tolleranza al carico e la presentazione esplicita del silicio.

Facendo girare il remaster di Electric Ladyland di Hendrix il suono è enorme. L'ultima volta che ho sentito un palcoscenico sonoro così grande da quest'album è stato su vinile, tramite un altro prototipo di monoblocco con 6550 ultralineare, uno stadio d'uscita come il Canor TP106 VR+. L'entusiasmo di questo grandissimo album in studio è completamente conservato, la chiarezza delle elaborazioni dello studio e la natura degli strumenti non elaborati sono espliciti, addirittura portate in primo piano. Questo è un amplificatore per sezionare le tracce, e identificare chi sta facendo cosa, e quali effetti curiosi siano stati applicati a ogni strumento. Il Canor TP106 VR+ riesce ad ottenere tutto ciò pur salvaguardando il flusso musicale, e l'architettura della musica. Pochi amplificatori riescono in questo giochetto.

Anche Headhunters di Herbie Hancock crea un palcoscenico massiccio tramite il TP106 VR+, alimentato dal suo partner, il Canor CD2 VR+. Con questa registrazione, il palcoscenico non si estende molto al di là dei diffusori, come dovrebbe, a meno che qualche artificiosa informazione fuori-fase non sia stata registrata, visto che questo è un album multi-traccia. Comunque questi strumenti...
Stavo godendomi così tanto l'album che ho dimenticato di continuare a scrivere, e ho messo da parte il mio macbook, e mi sono lasciato andare con il ritmo. Qualunque dispositivo che permetta alla musica di fare ciò obbedisce alla prima legge della musica; l'unico scopo di avere tutta questa ridicola tecnologia in casa è quello di rapirci e portarci dentro alla musica.

L'enorme palcoscenico e la drammatica rappresentazione della macro-dinamica (GRANDI oscillazioni dinamiche raggiunte in fretta) ricordano più amplificatori di potenza monoblocco che un singolo amplificatore integrato. Canor annota come abbiano provato ad avvicinarsi il più possibile alle caratteristiche di amplificatori separati, tutto in una scatola. I due diodi 5AR4 (valvole con due elettrodi) e gli impressionanti condensatori di filtro da 2000 uF/630 V aiutano in questo senso, ma la Canor afferma che hanno costruito il progetto meccanico dell'intero amplificatore per questo scopo, usando una massiccia costruzione saldata per prevenire risonanze del telaio, una lastra di metallo come schermo tra i canali e le sezioni a basso livello, schermando le valvole d'ingresso e con una schermatura addizionale per lo stadio di inresso e per il potenziometro Blue Alps. L'unica parte in comune sembra essere il “largo trasformatore toroidale riempito e di massa speciale, che dissipa calore dalla propria superficie, e che è posto in una copertura di schermo in ferro per migliorare il rapporto segnale/rumore”. A dir la verità, anche il toroide ha la sua doppia schermatura in foglio di rame tra l'avvolgimento primario e il secondario, così che l'interferenza non possa penetrare nei circuiti d'alimentazione. Descrivono inoltre efficaci “filtri VF” aggiunti all'avvolgimento primario del trasformatore (presumibilmente un filtro RF simile a una rete Zobel di controllo), in particolare per i trasformatori che alimentano i circuiti di controllo e analogici. La Canor afferma che ciò ha completamente eliminato la loro mutua influenza, e che la presentazione in stile monoblocco lo conferma.

[valvole & tappi]

Analisi visuali e motoristiche sono una rovina nella vita di un recensore di audio (quando non stiamo rubando la sintassi floreale di qualche recensore di vini), ma da specie con vista come senso dominante, siamo destinati a rifarci ad esse qualche volta. Se dovessi mai scrivere per una rivista canina di apparecchiature audio high-end dovrei, ovviamente, rifarmi ad analogie olfattive, così dovreste essere solo grati che non paragoni un amplificatore all'osso di uno stinco di agnello, e un altro a barrette di trippa.
“Il vecchio pazzo sta davvero perdendo la bussola, oggi”, osserva la plebe, da sinistra. “Sta già paragonando amplificatori a intestini secchi di pecora”.

Il vostro vecchio scriba sta cercando solamente di sottolineare la difficoltà di lavorare per analogie che abbiano un significato per un lettore che non abbia mai avuto esperienza dei prodotti audio che vengono confrontati. Per esempio, secondo me è impossibile paragonare questo amplificatore Ultralineare push-pull con un triodo a singola uscita in termini assoluti, e neppure con un amplificatore in classe AB a transistor bipolare. Usare un'analogia fotografica, un'area a me familiare, potrebbe non avere alcun significato per la maggior parte dei lettori. Saltate pure il resto di questo paragrafo, se non ha neppure la parvenza di qualcosa di sensato per voi. Paragonando tra loro diverse topologie di amplificatori di potenza e contemplando le differenze tra diverse tecniche fotografiche, uno potrebbe pensare che:

Il punto a cui sto arrivando, abbastanza noiosamente, è che tutte queste sono espressioni d'intento egualmente valide, ma con caratteri così diversi che non sono direttamente paragonabili. Lo stile della presentazione è diverso anche quando il contrasto è lo stesso. In ognuno prevarrà leggermente qualche qualità leggermente diversa, seppure tutta la teoria affermerebbe che queste differenze dovrebbero essere impossibili. I meccanismi di feedback (di cui la connessione ultralineare del catodo è un esempio) sono spesso accusate di rendere confuso il tempo, sulla base del fatto che la musica è fatta di transitori, e che quindi ogni correzione che arrivi da uscite musicali asimmetriche debba essere rappresentata come un transitorio invertito, ma attenuato, ritardato da qualunque correttore di fase (condensatori di blocco in corrente continua, induttanza filata, capacità parassita,...), e venendo fuori come una Intermodulazione Distorsione di Transitorio. Allora spiegatemi perché nella mia esperienza di amplificatori ultralineari (e variazioni sul tema, come il Quad II) tendano ad avere un palcoscenico sonoro così imponente. Il Quad II è stato molto criticato per il suo feedback globale (ed è stato l'amplificatore in cui la Distorsione d'Intermodulazione Transiente è stata identificata), ma, appena si aumenta il valore della resistenza di feedback del Quad (R11 molto più grande del valore standard di 470 Ω), il palcoscenico si ingrandisce, tra gli altri benefici. Comunque il Quad II diventa meno stabile, e meno in grado di pilotare carichi resistivi, e uno degli slogan chiave di Peter Walker era “incondizionatamente stabile sotto qualunque carico” (citato a memoria, quindi non fate i puntigliosi); la risposta in frequenza comincia ad assomigliare al carico (impedenza del diffusore), e nonostante anche il guadagno si alzi, l'uscita massima rimane la stessa. Ma il Quad II è un amplificatore progettato negli anni '50, e il Canor è un amplificatore del 21º secolo, progettato con differenti canoni.

Nel 21º secolo, la squadra di progetto della Canor ha applicato un minimo feedback, eccetto quello riguardante lo stadio ultralineare, e in totale circa 6-9 dB, dalle mie valutazioni; da quello che ho potuto sperimentare nei miei progetti personali, ho trovato che 6dB hanno “controindicazioni del feedback” inudibili, mentre migliorano la linearità e la tolleranza al carico. Hanno anche optato per uno dei due triodi di segnale di maggior successo di tutti i tempi con gli ECC83 (12AX7 in alcuni paesi).
“Va' che ce ne sono quattro di ECC83 là dentro,” osserva la plebe, dalla sinistra, “Due per canale, ingresso e splitter e driver di fase!”

Vero! Un doppio triodo medium-mu ad alto guadagno molto conosciuto. Si presta bene a possibilità di sostituzione delle valvole (provando diverse marche), visto che la qualità di questa bestia giustifica dei classici NOS di alto livello. Tuttavia, questi esperimenti sono osteggiati dalla rigorosa procedura di test sulle valvole della Canor e dalla fornitura selezionata di componenti moderni, sebbene anche loro stessi ammettano che le loro procedure di test siano state imposte dalla sempre più scadente qualità delle valvole e della consistenza del campione nel 21º secolo.

Un ascolto esteso rivela a dir la verità i compromessi fatti per raggiungere questo suono così esteso. Le sfumature veramente piccole possono venir perse. Non posso dire se la cancellazione della distorsione, facilitata dalla configurazione ultralineare, causi anche la perdita di informazioni a livello molto basso, ma ascolti ripetuti di materiale ben conosciuto conferma questo fatto. L'effetto è minimo, e solo se confrontato con apparecchi di test per il recupero delle informazioni, come Naim e certi progetti a triodi single-ended altamente ottimizzati. Nessun amplificatore a silicio o a SET di pari livello si avvicina anche lontanamente alla grandiosa presentazione e alla ampia dinamica del Canor TP106 VR+. Il Canor TP106 VR+ fa la roba grossa veramente bene, e ci vuole un sacco di tempo a notare le minuscole perdite che ciò comporta.

Far girare la traccia Become The Other degli Ozric Tentacles ci ricorda dei punti di forza dell'Amplificatore di precisione a valvole Canor TP106 VR+, e ci ricorda come mai un buon suono sia così importante; include delle meravigliose tonalità grezze di basso. Ho sentito queste tonalità ai festival, e nella minuscola stanza sul retro del “The Flowerpot pub” (un grande pub per la musica live di Derby). Il Canor TP106 VR+ riproduce queste tonalità splendidamente, la forma delle note, il rumore delle corde, il pizzicare, tutto esplicitamente posto al centro del palcoscenico, come se venisse da qualche cosa come una cabina 2,5x3,5m un metro dietro ai diffusori. C'è un senso di “esserci” tangibile, anche se illusorio.

“Il vecchio scriba ha come al solito qualche suggerimento per migliorare qualunque cosa che recensisca,” riconosce la plebe, dalla sinistra, “Che cos'è che la sua arroganza da il recensore ne sa di più del progettista tirerà fuori questa settimana?
Data la mia preferenza per i sistemi di diffusori attivi, o con multi-amplificazione, un'uscita pre-out opportunamente bufferizzata, o un'uscita secondaria sarebbe stata comoda. Poi un Amplificatore Finale Canor 106VR+ a far il lavoro dei bassi, forse con moduli crossover passa basso collegabili al posto della sezione di preamplificazione. Ci potrebbe essere una variante TP106 VR+F del modello in recensione con un passa alto interno prima dello stadio di potenza per rendere possibile un sistema a due vie completamente attivo senza un crossover separato e tutto il cablaggio extra che ciò comporta. Ma è solo un pensiero. Hmmm...

Conclusione

L'amplificatore integrato high-end rimane un prodotto insolito, così come il conservatorismo degli audiofili. L'Amplificatore di Precisione a Valvole Canor TP106 VR+ dimostra la fattibilità del formato. Non ci sono connessioni superflue pre-finale (risparmiando così almeno 16 punti di saldatura, molti metalli diversi e quel metro di cavo in unobtanio pieno ricoperto da polvere di folletto) e il progetto completo del controllo del carico in ingresso del finale, in modo che sia gestito, come da progetto, dal preamplificatore, sono indubbi vantaggi. La squadra di progettisti della Canor ha prestato attenzione alle necessità, molto diverse, di alimentazione delle varie sezioni dei livelli di segnale. L'unico svantaggio è che lo stadio phono deve essere in una scatola separata, ma anche con preamplificatori separati questa sta diventando una cosa comune. Alla Canor stanno aggiornando il loro attuale stadio phono RIAA, corrispondente al VR+, e TNT-audio vuole sentire se questo egugaglia la qualità del 106VR+. Ci è stato promesso presto un campione per test.

Per giustificare un sacco di quattrini spesi per un amplificatore integrato di bassa potenza d'uscita ci vuole qualche grandiosa caratteristica, qualche eccellenza in almeno un aspetto. La grande qualità che l'Amplificatore di Precisione a Valvole Canor TP106VR+ possiede è la sua abilità nel ricreare l'illusione del “sei lì presente”, come qualunque altra amplificazione abbia incontrato finora. La dimensione spettacolare del palcoscenico sonoro (non qualche fasulla suggestione immaginifica di localizzazione) potrebbe essere una sufficiente grandiosità, ma la stabilità del palcoscenico si fonda su questa qualità in maniera altrettanto impressionante. Ho passato molte ore di fronte al lato giusto (quello curvo) di pianoforti a coda con coperchio giù o coperchio su e il realismo delle note di pianoforte di questo amplificatore è sorprendente con la giusta sorgente. Inoltre, il tono di ogni nota è chiaramente definito, uniformemente in tutto lo spettro; non c'è nessuna falsa enfasi che inganni l'ascoltatore con momenti tipo non ho mai sentito questo con nessun'altra marca. A questo proposito, è veramente un risultato progettuale e costruttivo grandioso che il Canor TP106VR+ sia tanto convincente quanto un paio di monoblocchi.

L'altra grande qualità dell'Amplificatore di Precisione a Valvole Canor TP106VR+ è la sua capacità di riprodurre accuratamente il timbro degli strumenti. Gli amplificatori a valvole sono spesso accusati di aggiungere inutili fronzoli a questo proposito, introducendo colorazioni eufoniche se va bene, o inesattezze nella risposta in frequenza per via dell'alta impedenza d'uscita se va male. Nonostante il Canor TP106VR+ eviti la solita uscita opzionale sull'avvolgimento secondario del trasformatore d'uscita per accoppiarsi all'impedenza, la risposta in frequenza è garantita con carichi resistivi. La qualità scolpita con precisione che avevamo notato altrove in questa recensione si trasforma in qualità percussiva da pianoforte, più Steinway che Bechstein.

Quanto delle prestazioni dell'Amplificatore di Precisione a Valvole Canor TP106VR+ sia disponibile da modelli di fascia più bassa della Canor è sconosciuto a questo autore, ma se i trasformatori d'uscita sono simili, uno si può aspettare delle similitudini. Se gli alimentatori sono in comune, uno si può aspettare qualche altra similitudine nel carattere di base, ma con meno patinatura high-end del TP106 VR+. Le valvole 6550 in uscita sono uniche per questo modello nel catalogo Canor, e l'esperienza di questo recensore è che siano le migliori scelte come valvole d'uscita a tetrodi/pentodi. I lettori e visitatori del Regno Unito possono ascoltare da loro stessi, visto che la Canor pensa di partecipare al London International Music Show 2010 (la fiera è al London Excel, l'8-9-10 ottobre). La distribuzione nel Regno Unito è gestita dalla Metropolis Music Company, che ha anni di esperienza con prodotti Canor. I prezzi rimangono stabili nell'Eurozona, contattate la Canor per identificare un venditore o distributore. La Canor afferma di avere un tempo di consegna standard di due settimane per prodotti a magazzino, una volta approvato il pagamento.

Fa piacere trovare aziende qui in Europa che si prendano il rischio di produrre audio high-end, evitando l'inerzia tramite un miglioramento continuo, rifinendo e migliorando prodotti di nicchia. Ugualmente piacevole è la mia scoperta dell'ultimo minuto che il prezzo è equivalente in tutta Europa; per prima cosa ciò rende il Canor TP106 VR+ un affare eccezionalmente ottimo, e come seconda cosa fa riferimento ad un problema che abbiamo discusso sulle pagine di TNT-Audio in precedenza, quello della drammatica variazione di prezzo da un mercato all'altro, senza riferimento ai reali costi di trasporto o alle tasse locali; l'unico legame è con l'avidità locale. Da qui, il Canor TP106 VR+ appare un affare particolarmente buono nella vicina Italia, il cui sano mercato di amplificatori integrati e i prezzi gonfiati dei concorrenti lasciano la strada aperta per questo prodotto.

“Il vecchio scriba è solo partito per un viaggio nella nostalgia,” accusa la plebe dal lato sinistro, “Il Canor TP106 VR+ è il suo equivalente delle Madeleines di Proust, À la recherches du amps perdu”
L'Amplificatore di Precisione a Valvole Canor TP106VR+ mi ricorda davvero le migliori qualità di altri progetti ultralineari a tetrodi/pentodi, ma il Canor TP106VR+ riesce a dare questa prestazione in una confezione realmente da 21º secolo, con tutti i moderni comfort. Altri modelli nel catalogo Canor emanano qualità artigiane con carrozzerie in legno, ma il TP106 VR+ punta decisamente agli interni moderni (ed è anche disponibile in nero), con soltanto la sua dimensione e il suo calore che suggeriscono che ci sia del vetro all'interno. Le funzioni da telecomando lavorano perfettamente, e la fallica manopola del volume che si illumina suggerisce la potenza di questo amplificatore.

L'Amplificatore di Precisione a Valvole Canor TP106VR+: è grande ed è intelligente.

[vista di fronte]

Musica apprezzata durante questa recensione

Zzebra: Zzebra/Panic Angel Air Records
White Lightening: ...As Midnight Approaches/Paradise...At A Price Angel Air Records
Jimi Hendrix: Electric Ladyland remaster del 1997 di Eddie Kramer, LP che conosco meglio dei più
Jimi Hendrix: Valleys of Neptune
Janácek: On an Overgrown Path Supraphon SU3287-2 111, Ivan Klánský che ho sentito suonare questo pezzo live in una piccola stanza, e che viene dalla vicina Repubblica Ceca
Toots & The Maytals: Reggae Greats Compilation con danni superficiali, che evidenziano errori di lettura e correzione d'errori
Life: Cocoon
Eric Bell: Lonely Nights in London
Darrell Bath: Love and Hurt
Herbie Hancock: Headhunters remaster a 20bit di Bob Belden

Carl Cox: FACT 2
Me'shell Ndegé Ocello: Plantation Lullabies cantautore, grande suonatore di basso
Nightmares on Wax: Still Smokin'
Future Sound of london: Expander
Ozric Tentacles: Become The Other comprato a una delle loro serate
Pink Floyd: Dark Side of the Moon, un cliché tra gli audiofili di una certa età, ma il CD del genere MFSL massimizza le informazioni disponibili dal dischetto argentato dorato
Greatful Dead: Birth of the Dead, splendido HDCD che dimostra la differenza tra un HDCD contro un CD 16/44 letto a 24/96
Questa lunga lista forse suggerisce quanto felice sia il recensore che il Canor TP106 VR+ stia nel suo sistema

“Più di 8500 parole in una recensione?” accusa ancora una volta la plebe, dal lato sinistro, “Il vecchio pazzo si sta davvero dilungando come un vecchio brontolone, in questi giorni.”

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