Pre-phono QHW The Vinyl

2 paia di orecchie per più di 2 esemplari

[Stadio phono QHW The Vinyl - vista posteriore]

Frontiere del Vinile:

Un altro pre-phono progettato e costruito in Europa

[English version here]

Produttore: QHW Audio - Spagna
Prodotto: The Vinyl, stadio fono dual a discreti
Prezzo: € 990 IVA inclusa - Il prezzo può variare
Recensore: Mark Wheeler - TNT UK
Recensito: nel corso del 2018
Pubblicato: Febbraio, 2019
Traduttore: Roberto Felletti

Introduzione

Il QHW The Vinyl arriva nel rifugio di TNT-Audio in cima alla montagna non molto tempo dopo due pre-phono separati, in termini di prezzo, da un ordine di grandezza. Collocandosi in una fascia di prezzo intermedia tra il Tisbury Audio Domino e l'estremamente versatile Gold Note PH10, il QHW The Vinyl deve offrire qualcosa di diverso dai concorrenti oppure la sua qualità sonora deve essere superiore a quella degli altri prodotti di pari prezzo. I fantastici ragazzi della QHW erano preparati a sentire le opinioni nude e crude di due recensori della fonte di informazione audio più fidata di Internet. Se non lo avete già fatto, leggete l'esauriente descrizione tecnica e recensione di Richard Varey, poiché non ci saranno ripetizioni.

Molto è stato detto nella discussione sul Gold Note PH-10 riguardo alla monumentale sfida per elevare a livello linea la minuscola tensione di uscita di una testina. È un compito davvero arduo, come generare un segnale dai solchi di un disco in vinile. Notevole per il prezzo, ogni unità del The Vinyl viene provata per un considerevole periodo di tempo; non solo test strumentali, ma anche riproduzione musicale con una vera testina e LP. Questa scrupolosità ripaga, perché il QHW The Vinyl ha suonato bene da subito e io non ho avuto alcuna fretta di tornare al Gold Note PH-10 né al mio pre-phono di riferimento, l'ancora non superato Canor TP306 VR+ con valvole di ingresso Grant Fidelity Shuguang Treasure Series 6SL7.

Qualità del suono

In confronto al Gold Note PH-10, il QHW The Vinyl nuovo di pacca è risultato leggermente meno trasparente ma con un basso leggermente più controllato e un palcoscenico più solido, costruito su quel basso. L'ascolto prolungato ha confermato le impressioni iniziali, con il considerevolmente più costoso Gold Note che ha offerto un'immagine musicale più chiara, riproducendo i particolari più minuti e le sfumature della registrazione, mentre il The Vinyl sembrava estrarre più joie de vivre e mantenere un PRaT migliore. La prestazione dei due dispositivi, ognuno con un approccio differente alla riproduzione dei dischi in vinile, era talmente simile che qualunque dei due pre-phono fosse collegato al momento, il piacere di ascolto era uguale e non invogliava a scambiarli. Poi il vostro Vecchio Scriba ha scollegato l'alimentazione di rete dedicata e ha compiuto l'annuale pellegrinaggio al WOMAD Festival.

Una volta tornato a casa e nel tentativo di accendere l'impianto per ascoltare i vari vinili acquistati al festival (tra cui l'edizione rimasterizzata di Leftism, dei Leftfield), il QHW The Vinyl non dava più segni di vita. Uno scambio di email con Francisco J. Vizcaya López, della QHW, si era concluso con la sostituzione dell'esemplare inviatomi. Il rimpiazzo ha funzionato bene non appena estratto dalla scatola ed è stato subito collegato ai diffusori da pavimento a linea di trasmissione, a due vie, Kerr Acoustic K320. È stato immediatamente evidente che mancava qualcosa, e quasi sicuramente il vostro Vecchio Scriba aveva sbagliato a impostare il carico corretto per la testina Benz Micro, in uso quel giorno. Dopo aver sistemato tutto, la musica ha cominciato a fluire e il team Kerr, composto da Jes e suo padre, ha capito che i Kerr K320 suonavano proprio come dovevano suonare.

«E come dovevano suonare?», vuole sapere il Coro della Plebe, a sinistra del palco.

Con un basso esteso in profondità ma senza risonanze, proprio come lo avevamo sentito con il pre-phono QHW The Vinyl. Tornando alla spinosa questione del perché uno dei pre-phono avesse smesso di funzionare, un'ipotesi proposta dal vostro Vecchio Scriba è stata che la tensione di rete inglese, originariamente dichiarata a 240 V, è stata adattata ai 220 V del resto dell'Europa Occidentale semplicemente ridefinendo le tolleranze dell'alimentazione (230 V AC, da +10% a -6%) di entrambi i sistemi. Tuttavia, le specifiche dell'alimentatore esterno del QHW prevedono una tensione di funzionamento compresa tra 95 V e 265 V, intervallo che dovrebbe coprire la maggior parte delle situazioni, specialmente perché il circuito ad anello dedicato all'audio è protetto contro i sovraccarichi da una protezione a tre vie. Questo può essere dedotto dall'eccellente qualità del basso del QHW The Vinyl e dall'ottimo PRaT, anche perché l'alimentatore è progettato per utilizzi audio; poi ci sono stati altri problemi che l'azienda ha risolto molto velocemente, dimostrandosi genuinamente sorpresa e preoccupata.

Le canzoni continuavano a essere riprodotte e sebbene né il Gold Note PH10 né il QHW The Vinyl siano al medesimo livello, in termini di trasparenza, proporzioni e realismo del palcoscenico, estremi di frequenza, chiarezza e fluidità musicale, rispetto al più che due volte costoso Canor TP306 VR+, sono confrontabili tra di loro pur offrendo prestazioni differenti. Il Gold Note offre un'insolita flessibilità nell'equalizzazione, per registrazioni datate, e una trasparenza leggermente maggiore. Il QHW The Vinyl offre una maggiore varietà di opzioni di carico per le testine a magnete mobile e ha un approccio più da Terra Piatta. Entrambi questi prodotti, di fascia intermedia tra i pre-phono specializzati (solo fino a qualche anno fa un pre-phono che fosse costato una cifra dell'ordine del migliaio sarebbe stato considerato follemente stravagante), si collocano ai piedi del territorio high-end in termini di prestazioni, superando molti tra i concorrenti meglio pubblicizzati, che vengono definiti “Best Buy” o “Highly Recommended” nelle recensioni pilotate dalla pubblicità.

Conclusioni

Sia il QHW The Vinyl sia il Gold Note PH-10 rappresentano un grande salto in avanti rispetto ai prodotti entry-level e nessuno dei due ha deluso. Entrambi sono rimasti nell'impianto di riferimento durante la valutazione di testine e diffusori, senza riserve. È solo quando si inserisce un prodotto più costoso, modificato e ottimizzato, tipo il Canor TP306 VR+ rivalvolato Shuguang Treasure Series 6SL7, che diventa ovvio sia possibile avere di più a fronte di un prezzo maggiore. L'unico modo che i potenziali acquirenti hanno a disposizione per essere sicuri che uno o l'altro sia il prodotto giusto per loro è ascoltarli nel proprio impianto, oppure valutare bene se le proprie priorità rispecchiano quelle dei progettisti. Il QHW The Vinyl è un prodotto molto valido e ben realizzato, al di sotto della soglia dei mille euro.

Contesto storico di confronto

Musica ascoltata durante la stesura di questa recensione

  • Damon Albard et al: The Good The Bad & The Queen
  • Frank Zappa: Joe's Garage
  • Miles Davis: Tutu,
  • Miles Davis: Aurat
  • Jimi Hendrix: Loose Ends; magnifica Drifter's Escape
  • Bob Dylan: The Times They Are a Changin; MFSL OMR
  • Bob Dylan: Blone on Blond; MFSL OMR
  • Captain Beefheart & His Magic Band: Grow Fins Vol. III: Grow Fins, dove emerge la frase Love over Gold
  • Grateful Dead: American Beauty
  • Grateful Dead: Blues for Allah
  • Funkadelic: Free Your Mind

Bibliografia

  • Howard, K (2009) Cut and Thrust: RIAA LP Equalization, Stereophile, Marzo 2009
  • Lipshitz, S (1978) On RIAA Equalization Networks, JAES, Vol. 27, Giugno 1979
  • Wright, A (1995) The Tube Pre-amp Cookbook, auto-pubblicazione

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