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Diffusori AM Audio Rossini

Le Torri Crescono!

Prodotto: Diffusori Rossini
Produttore: AM Audio - Corso Milano 102, 27029 Vigevano (PV) - Tel. +39 381 347161 - Fax +39 381 346469
Prezzo approssimativo: Lit. 9.600.000

[AM Audio Rossini]

Fino a pochi mesi fa, le AM Audio Rossini rappresentavano la massima espressione tecnologica, per quanto riguarda la produzione di diffusori acustici, tra quelli commercializzati dal costruttore di Vigevano. Questo fino all'avvento della serie "S", di cui fanno parte le Rossini S e le RM-4 S (in pratica i modelli base con l'aggiunta di una specifica sezione Sub Woofer).

Le Rossini si collocano nella fascia di prezzo prossima ai dieci milioni di lire, il doppio di quanto richiesto per una coppia di RM-4. Una cifra piuttosto impegnativa, quindi, che rivela la volontà, da parte di Attilio Conti, di collocare il prodotto nell'ambito di quei "grandi" sistemi di riproduzione, dove si tenta di ridurre al minimo tutti quei compromessi che spesso caratterizzano la produzione più economica.

Estetica e Finiture

Onestamente, devo riconoscere che siamo veramente ai massimi livelli: il solito (per la produzione AM Audio) splendido massello di mogano, accuratamente lavorato e rifinito, una tela acustica dal disegno aggraziato e moderno, ed una magnifica base in marmo nero venato, a completare un quadro estetico che più bello davvero non si può! Il disegno del diffusore appare slanciato, e l'ingombro sul piano orizzontale non risulta superiore a quello determinato da una coppia di bookshelf (quali, ad esembio, le RM-2) con relativo supporto. Sul piano verticale, siamo ben oltre il metro (le misure valgono 28x35x133, rispettivamente per larghezza, profondità alla base, ed altezza), ma, per una coppia di diffusori da pavimento, non credo che questo possa rappresentare un problema.

La Tecnica

Le differenze rispetto alle RM-4 appaiono evidenti una volta rimossa la tela frontale: intanto, fa bella mostra di se il fantastico e prestigiosissimo tweeter Dynaudio Esotar, un componente davvero eccezionale, utilizzato anche da altri costruttori per la realizzazione dei propri sistemi di riferimento, dal costo proibitivo (oltre un milione e mezzo la coppia) e dalle prestazioni entusiasmanti.

Lo stesso risulta collocato secondo una configurazione che ricorda molto quella cosiddetta "d'Appolito": sotto al tweeter, sono infatti montati due woofers Seas da 17 cm, ed un ulteriore woofer, dello stesso tipo, è collocato al di sopra dell'Esotar.

Il diffusore si presenta in configurazione Reflex, con il tubo di accordo posizionato anteriormente, alla base del woofer più basso.

Nel rispetto della filosofia AM Audio, i woofers sono privi di filtratura, ed il taglio in frequenza avviene meccanicamente, col risultato che i sei (!) altoparlanti ricevono direttamente il segnale proveniente dalla sezione finale dell'ampli, senza l'interposizione di alcun elemento "esterno" (induttanze, condensatori, resistenze...). Una scelta progettuale estremamente interessante, tesa a massimizzare l'efficienza, la dinamica e la pulizia generale del suono.

La vista posteriore, propone una rassicurante doppia coppia di morsetti in ottone massiccio, che accettano di tutto e garantiscono un serraggio davvero ottimale.

L'insieme risulta straordinariamente rigido, con elementi in massello di mogano, laterali e superiore, dallo spessore prossimo ai quattro cm., i pannelli frontale e posteriore realizzati con strati di massello di mogano, multistrato ed MDF e la base in spesso marmo.

L'Ascolto

Per la prova di ascolto, mi sono avvalso dell'ausilio dei seguenti partners: L'impostazione timbrica appare subito piuttosto differente rispetto ai modelli AM Audio provati su queste stesse pagine, che facevano della lucidità e dell'aperura in gamma medio-alta la loro caratteristica più evidente. In questo caso, siamo di fronte ad una timbrica meno appariscente, più dolce, senz'altro più matura. Ma questo non significa che i diffusori siano da classificare come "scuri", in quanto è facilmente constatabile come la restituzione del dettaglio e l'ariosità generale siano, nella sostanza, di livello parecchio superiore a quanto proposto dalle RM-2 ed RM-4, ed il tweeter Dynaudio Esotar riesce così a restituire delle sfumature espressive che, in tutta onestà, non mi era mai capitato di osservare in alcun diffusore fin qui provato!

La gamma media appare lucidissima, trasparente ed articolata, anch'essa ricca di espressività, e risulta splendidamente raccordata ad una gamma medio-bassa e bassa controllatissime, velocissime, estremamente articolate e prive di qualsiasi sbavatura. L'ascolto del contrabbasso si rivela così emozionante e coinvolgente, focalizzato, nervoso e dotato di spessore, controllato come raramente capita di ascoltare.

In termini di pura estensione alle frequenze più basse, siamo di fronte ad una prestazione che, pur non risultando eccezionale, appare tuttavia di livello più che buono, anche se, in tutta onestà, ritengo che sia il mio ambiente di ascolto, invero piuttosto ampio dalla geometria inconsueta, a fagocitare con ingordigia le basse frequenze, dal momento che ho avuto modo si ascoltare alcuni diffusori, sia da me che da amici, riscontrando sempre una gamma bassa più sostenuta nelle altrui sale di ascolto.

Alcune prove a confronto effettuate con il Sub attivo Indiana Line TH-SA in mio possesso, dotato di filtro elettronico e che conosco molto bene, mi persuadono di come l'estensione in frequenza delle Rossini coincida in modo sostanzialmente esatto con i dati dichiarati da Attilio Conti: 50 Hz flat, e 38 Hz a -3 db. Valori quindi non da primato, ma tuttavia di notevole rilievo, ben difficilmente raggiungibili, in termini numerici (che tuttavia poco raccontano in termini di spessore e pienezza alle basse frequenze), da parte di diffusori da supporto, ed ampiamente sufficienti per godere della musica riprodotta in modo sostanzialmente completo.

Ascoltando questa coppia di diffusori a torre, la cosa che mi ha immediatamente colpito è stata la capacità di ricreare un'immagine virtuale, nelle tre dimensioni, davvero splendida, scultorea e plastica, ricca di particolari facilmente identificabili.

I diffusori scompaiono dall'ambiente di ascolto senza alcuna fatica, meglio di qualsiasi minidiffusore abbia mai ascoltato, e la focalizzazione degli elementi risulta talmente accurata, con i controrni talmente definiti, da rendere l'orientamento verso il punto di ascolto un fattore assolutamente non critico, a tutto vantaggio della ricostruzione scenica laterale.

Proseguendo con l'ascolto, impressiona favorevolmente la capacità di restituire i contrasti dinamici con la massima naturalezza. La micro-dinamica è eccellente, perfettamente supportata dalla velocità del sistema, e l'ascoltatore può così godere pienamente dei suoni più minuti senza che questi risultino sminuiti nel loro spessore. Anche la macro-dinamica è di ottimo livello, e restituisce i contrasti più violenti con un significativo coinvolgimento fisico ed emotivo.

Ovviamente, buona protagonista di questo tipo di performance è l'amplificazione, ed il "piccolo" AM Audio PA-30 ci mette certamente del suo, "facilitato" nel suo compito dall'impedenza del sistema, che si attesta sui 4 ohm nominali (anche se, per diversi altri amplificatori, questo fatto potrebbe rappresentare più una criticità che una facilitazione...), il che gli consente di erogare una potenza, a quanto mi è dato sapere, prossima ai 70 watts per canale!

Altro elemento "facilitatore" (e questa volta valido per tutti gli amplificatori), risulta l'elevata efficienza del sistema, che si attesta attorno ad un valore prossimo ai 93 db (!).

Già, l'efficienza: un valore così elevato consente di utilizzare, in unione con le Rossini, anche amplificatori di elevata qualità e potenza contenuta, l'essenziale è che dispongano della stabilità necessaria per poter pilotare un carico non propriamente facile, ed eroghino corrente con generosità. Sembra piuttosto ovvio che i migliori risultati si ottengano abbinando ai diffusori in questione amplificazioni di elevata qualità ed altrettanto elevata potenza, ma vi posso assicurare che quanto sto ascoltando in questo momento, nel mio non proprio microscopico ambiente di ascolto, mi sta insinuando alcuni dubbi riguardo a questa (invero più che sensata) teoria, con il PA-30 che, con il volume neppure ad ore 11, e comunque ben lontano dai propri limiti, sembra seriamente intenzionato a promuovere una lite condominiale!

La trasparenza, la dinamica, l'accuratezza, le capacità di ricostruzione scenica del sistema, e la naturalezza attraverso la quale tali qualità vengono proposte all'ascoltatore, rendono poi assolutamente emozionanti anche le sedute di ascolto condotte a basso volume (coinvolgimento fisico a parte), con il risultato che, anche quando ci si appresta a godere di una buona lettura, in compagnia di una rilassante melodia di sottofondo, l'attenzione viene spesso rapita da un qualche particolare dell'evento musicale riprodotto, e ci si trova inesorabilmente con lo sguardo sollevato, come ad osservare nel migliore dei modi la performance degli esecutori virtualmente disposti nello spazio di fronte a noi...

Una nota curiosa: anche l'ascolto dei diffusori stando in piedi (ma chi lo fa?) consente di godere di un buon equilibrio timbrico, grazie alla specifica configurazione che prevede uno dei woofers posizionato più in alto rispetto al tweeter, col risultato che quando ci si muove per la stanza, indaffarati in qualche faccenduola, con la musica di sottofondo a farci compagnia, non si avverte il tipico sbilanciamento tonale verso le alte frequenze comune un po' a tutti i diffusori che adottano una disposizione "tradizionale" degli altoparlanti...

Consigli d'Uso

Innanzi tutto, un accurato rodaggio, per ottenere quella coerenza di emissione, in funzione della frequenza, di cui le Rossini sono certamente capaci.

Poi le punte, da collocare sotto la base in marmo dei i diffusori (quelle in dotazione vanno più che bene), per sublimare le caratteristiche di articolazione e trasparenza della gamma bassa.

L'estrema qualità della realizzazione fa si che i diffusori risultino particolarmente sensibili al tipo di cablaggio utilizzato, consentendo di apprezzare anche le più minute differenze, ed è quindi essenziale che siano scelti tra quelli di elevata qualità, pieni e corposi, bene estesi in gamma bassa, e che lascino passare, in modo fluido e lucido, anche i più piccoli dettagli musicali.

Inutile sottolineare come, per ottenere il massimo, anche sorgente ed amplificazione debbano essere di qualità elevata, al punto che considero l'impianto utilizzato per la prova delle Rossini il livello di configurazione minimo, anche se estremamente interessante, per ottenere risultati di pregio.

Grazie all'estremo controllo e coerenza della gamma bassa, nonchè alla spiccata propensione dei diffusori a "scomparire" e lasciare il posto alla sola musica, l'inserimento in ambiente appare decisamente poco critico.

Lamentele

Non nascondo che le AM Audio Rossini mi sono proprio piaciute, al punto che le giudico davvero magnifiche così come sono! Tuttavia, volendo a tutti i costi andare alla ricerca della massima perfezione (?), e tentando così di adottare, vista anche la classe di appartenenza degli oggetti, un criterio di valutazione "assoluto" (???), mi intestardisco, cerco il classico pelo nell'uovo, e dico che, con un pizzico di estensione in più sui bassi, a conferire alle frequenze più gravi un tantino di "immanenza" in più (di cui, probabilmente, non si sentirebbe il bisogno in un ambiente di ascolto di dimensioni più contenute del mio, o che avrei magari potuto ottenere con un'amplificazione ancora più energica - penso, ad esempio, al finale A-50 della stessa casa -), sarebbero state, per quanto mi riguarda, davvero il massimo!

Magari qualche Hz in più di estensione si sarebbe anche potuto ottenere, ma forse il prezzo da pagare, in termini di controllo e velocità della gamma medio-bassa e bassa, sarebbe stato troppo elevato, con il rischio, oltretutto, di rendere critico l'interfacciamento con la maggioranza degli ambienti di ascolto.

Ma di tutto ciò si è senz'altro reso conto anche l'Attilio nazionale, visto che ha recentemente presentato le Rossini S, diffusori adatti a grandi ambienti di ascolto, che altro non sono se non le care, "vecchie" Rossini, accoppiate ad un sistema sub integrato composto da una coppia di woofers Scan Speak da 25 cm ciascuno (!), ed amplificazione opzionale dedicata (!!!). Ho personalmente avuto occasione di ascoltarle, pur se in condizioni non "controllate", e posso garantirvi che l'estensione e lo spessore delle frequenze più gravi è qualcosa di difficilmente descrivibile, quasi uno "scontro fisico"!

Conclusioni

Una grande coppia di diffusori, commercializzati ad un prezzo certamente impegnativo, che però, grazie all'efficienza elevata che li caratterizza, non costringono a spendere cifre folli per l'acquisto di un sistema di amplificazione di potenza elevata. Qui bastano pochi (ma eccellenti!) watts, per godere appieno di un ascolto, anche violento, senza troppe rinuncie, a tutto vantaggio del portafoglio dell'acquirente (certo, in termini pratici si parla sempre di un impianto base dal costo complessivo di perlomeno una quindicina di milioni...).

Chi poi volesse in seguito far crescere ulteriormente la qualità delle componenti a monte, potrà farlo con la certezza che le migliorate capacità espressive del sistema, verranno accuratamente restituite da queste meravigliose macchine da musica!

Confesso di aver inizialmente mandato più di un accidente al buon Attilio Conti, titolare della AM Audio, dal momento che ho dovuto sudare le classiche sette camicie per maneggiare questi oggetti dal peso complessivo, imballi (in solido legno) compresi, prossimo ai 150 Kg. Ma, giunti ormai al termine della prova di ascolto, non possiamo fare altro che ringraziarlo per averci inviato la prestigiosa coppia di diffusori AM Audio Rossini oggetto di questa prova.

È ora disponibile una versione Improved delle Rossini, date un'occhiata alle nostra recensione.

© Copyright 1999 Stefano Monteferri - http://www.tnt-audio.com

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