Prodotto: DAC "Dice"
Costruttore: Moodlab
- Cina
Costo, approx: $400 (330 €, ma leggete il testo...)
Recensore: Geoff Husband -
TNT France
Pubblicato: Novembre, 2006
Traduttore: Roberto D'Agosta
Qualche mese fa un mio vecchio eccitatissimo amico mi scrisse di un DAC che aveva appena comprato su EBAY: ne era rimasto talmente colpito che pensava fosse il perfetto DAC per quel mio famoso sistema T (come vedete ne parlo con chiunque mi capiti a tiro :-) .
Al prezzo di circa 150 € e incorporando piccole gemme come i condensatori "Black Gate" era un oggetto che di certo stuzzicava la mia curiosità. Ho perciò contattato la Moodlab per averne un esemplare da recensire. Quello che effettivamente mi è arrivato non è il modello che ha avuto il mio amico, ma l'ultimo modello "Dice". Nel frattempo la società si è trasformata come il brutto anatroccolo: è passata da essere una piccola casa costruttrice che vendeva su Ebay ad avere un sito Web professionale con una propria ampia linea di prodotti.
Quello che mi è arrivato è stata una scatola di lega, con un pannello frontale di perspex smerigliato: per molte ragioni sia pratiche che estetiche mi piacciono i piccoli componenti Hi-Fi e il Dice rientra perfettamente in questa categoria. Nella scatola che vi arriva c'è anche un piccolo alimentatore da muro.
La tecnologia su cui si basa questo DAC è molto di moda ultimamente: un progetto Zero Oversampling che incorpora i convertitori a 16 bit Philips TDA1543, nostri vecchi amici che sono stati usati anche nel nostro DAC Convertus. Queste unità a 16 bit ormai quasi preistoriche sono alimentate da chip Crystal 8412. Quelli di voi interessati ai dettagli tecnici dello Zero Oversampling, per favore vadano a leggere tutto quello che c'è sull'argomento nella sezione dell'autocostruzione.
Come potete vedere dalla figura, l'organizzazione interna è ben curata e la qualità dei componenti elevata: resistenze Vishay e condensatori Sanyo OS-Con. La grezza alimentazione in corrente continua che arriva dall'alimentatore è gestita nel DAC tramite un appropriato regolatore di shunt ad elementi discreti.
Il DAC è interessante anche perché gli ingressi includono connessioni RCA sbilanciate, Toslink e una porta USB. Si avete letto bene, questo DAC è progettato per connettersi alla scheda audio del vostro computer se lo volete: all'occorrenza un computer di alta qualità, il Dice, il T-Amp ed un paio di piccoli diffusori monitor starebbero tutti su una scrivania...
Non sono un "ascoltatore" di computer per cui la porta USB non è stata provata, né lo è stata la connessione Toslink. La sorgente usata è stata il lettore CD Opera Audio CDP 5.0. Questo è il lettore ideale ed ha un DAC interno di sicura qualità --convertitore 24/192 (un'altra tecnologia molto in voga ultimamente) con stadio di uscita valvolare-- molto più costoso. Avendo un'uscita digitale mi dava la possibilità di un confronto serrato A/B semplicemente con un giro di manopola del selettore d'ingressi del mio AudioNote M3. L'unico fastidio è stato che avendo il Dice un'uscita più bassa dei normali 1.6 V, l'equalizzazione dei volumi è stata un piccolo problema: di certo qualcosa che preoccupa un recensore, non un normale ascoltatore.
Ancora una volta come succede spesso con i Zero Oversampling questo DAC ha avuto bisogno di un tempo di rodaggio abbastanza lungo: lavora bene da subito ma il suono diventa molto più aperto e fluido con il tempo.
L'altro DAC esterno è un AudioNote Zero che è anche lui uno Zero Oversampling: il Dice ha dimostrato immediatamente di avere la caratteristica energia che contraddistingue la specie. Commutare tra l'Opera e il Dice ha mostrato che il primo ha una presentazione più grande e piena di sostanza, aspetti per cui l'Opera è divenuto lo standard da battere nel mio sistema. In contrasto il Dice suona un po' leggero, ma oltre questo c'è una grossa sensazione di velocità ed agilità e più importante, un bel senso di controllo della musica.
Questa impressione iniziale è rimasta tale passando attraverso molti dischi nel confronto serrato A/B. Un motivo per cui questo tipo di test è limitativo: saltando da uno all'altro il generale spostamento tonale domina e l'orecchio non si abitua al nuovo bilanciamento. Sessioni di ascolto più estese nel tempo sono certamente più rivelatrici...
Per questo nel mese successivo ho alternato il Dice e il DAC dell'Opera su base giornaliera. Ho anche provato ad usare il Dice con il trasporto dell'AudioNote e questo ha largamente confermato i primi risultati. E solo per un po' di suspense ho provato l'uscita digitale di un lettore DVD da 30 € comprato in un supermercato... ma di questo vi parlerò più avanti!
A parte il bilanciamento tonale, come si confrontano tra di loro? Beh, innanzi tutto l'Opera ha continuato a ricreare tutto più grande e con più potenza rispetto al Dice: il palco dell'Opera è più largo e profondo e gli strumentisti semplicemente occupano più spazio. Penso inoltre che quando i passaggi diventano complicati con momenti forti, climax d'orchestra, ecc. l'Opera si muova su tutta la scala senza sovrapporre le cose una sull'altra. In queste situazioni invece il Dice può confondere e risultare duro. Tuttavia tenete in conto che stiamo confrontando un piccolo DAC con un riferimento molto elevato.
In altre aree il Dice realmente risplende. Il jazz dei piccoli ensemble ha un amabile senso di atmosfera naturale e più importante (e nulla è più importante nel jazz) ha un senso del tempo accurato e preciso anche quando le cose diventano un po' pazze come gli indiavolati ritmi cubani con i quali ho appena iniziato a fare i conti. Parte di tutto questo ha le proprie radici in quel senso di energia e controllo che il Dice ha e che condivide con il DAC AudioNote. Forse sto prendendo un grosso abbaglio, ma ritengo che quello stesso controllo sia particolarmente in evidenza con le voci femminili: mi piacerebbe proprio studiare le forme d'onda delle voci maschili e femminili, ma esiste un uomo che abbia l'"energia" di Arethra? E, badate, non sto parlando di cantare forte, la manopola del volume esiste apposta per questo, ma piuttosto della grande escursione dinamica...
Ma non ho ancora finito con il Dice :-) Cosa c'è da dire a proposito di quel ammasso di robaccia di un lettore DVD da supermercato? Beh semplicemente ne è uscito trasformato! Quando suona CD nella configurazione originale arrivate a pensare che sia mono, piatto, noioso per un suono veramente, profondamente economico. Con il Dice? Meglio di quanto mi sarei mai sognato. Alla fine penso di poter scrivere che con il Dice quel riprovevole lettore DVD è arrivato abbastanza vicino alla coppia AudioNote da suonare in maniera ascoltabile anche in un sistema high-end. Gli AudioNote erano migliori, in particolare nel recupero dei dettagli e nel ricreare il palcoscenico, ma il nucleo essenziale della musica e un palco di dimensioni dignitose sono riprodotti anche dalla coppia economicissima.
La perfetta sorgente T? No. Poiché costando 330 € il Dice è semplicemente troppo costoso per finire sotto la bassissima soglia che ho fissato per il mio sistema T. Ma aspettate un attimo... sul sito della Moodlab c'è un DAC identico, il "Concept" che non ha né l'USB né il Toslink e costa 170 €! Se assumiamo che sia lo stesso DAC (e il sito dice che lo è) e che senza un paio di ingressi debba suonare almeno allo stesso modo del suo fratello più costoso allora 200 dollari, 170 €, £115... evviva questo lo porta sotto la mia soglia!
Quindi i candidati per il mio sistema T? Sorgente: un economico lettore DVD e il DAC Concept - totale 200 €. Ampli: T-Amp - 30 €. Diffusori: Audio Nirvana - 150 €. A conti fatti un sistema Hi-Fi con alte prestazioni per meno di 400 €. Il mio guanto di sfida al resto del team TNT è lanciato: ora tocca a voi, fate di meglio!
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