NEL BENE O NEL MALE:

È ancora un Linn?

[Modifica Audiofiles Spoke per Linn Sondek LP12]

[English version here]

Seconda Parte

Prodotto: Modifica Spoke per giradischi
Produttore: Audiofiles, Crowthorne, Berkshire, Regno Unito
Prezzo: 399 sterline come da recensione, ma contattate l'azienda e chiedete; il prezzo può variare perché dipende da quello che volete, da solo "spoke" a sotto-telaio completo - Convertitore di valuta
Recensore: Mark Wheeler - TNT Regno Unito
Pubblicato: Novembre, 2019
Traduttore: Roberto Felletti

Programma di Modifica Audiofiles Spoke per Giradischi

Nella prima parte di questa monumentale recensione abbiamo parlato del progetto di sospensione del Linn Sondek e dell'eresia di presupporne il miglioramento. Prima leggete la prima parte, poi tornate qui. L'approccio "oscillante" in un progetto di giradischi va dall'AR di Edgar Vilchur al Linn Sondek LP12, passando per il Thorens TD150 e l'Ariston RD11. Gli ultimi tre modelli presentano così tante somiglianze che molte parti sono intercambiabili. Questa è una testimonianza della validità del progetto. Sia la Thorens che l'Ariston hanno rivisto il progetto del sotto-telaio nei modelli successivi (TD160 e RD80, rispettivamente) per ripartire uniformemente il carico su ciascuna molla e quindi migliorare la facilità di regolazione delle sospensioni e la versatilità del braccio. La Linn ha scelto un approccio altrettanto valido, retrocompatibile, per i suoi miglioramenti al giradischi LP12. È stato possibile modificare tutti questi giradischi con l'approccio Audiofiles Spoke.

Effetti della Modifica Audiofiles Spoke sul Linn Sondek

Poiché l'orientamento a sotto-telaio intero Spoke (è la Fase 2 o la Fase 3?), come nel Thorens TD160 e nell'Ariston RD80, ora supporta il porta-braccio vicino alla base del braccio, il porta-braccio non agisce più, come in un sistema Linn, da dissipatore simbiotico di energia per la coda del braccio. La flessibile sezione posteriore del porta-braccio Linn (specialmente la versione in MDF) fa parte della sinergia tra il Linn Sondek e i suoi bracci Ittok ed Ekos. Di conseguenza, il braccio è più esposto con la Spoke, per cui la sinergia Linn risulta assente ingiustificata e l'Ittok diventa il Tictok.

Questo significa che i bracci che dissipano meno energia verticalmente, come gli SME e i Rega (e loro varianti), ora funzionano meglio con i Linn LP12 con modifica Spoke rispetto ai Sondek originali. L'orientamento modificato delle molle rende anche possibile l'utilizzo di bracci più pesanti, come gli SME IV e SME V, che precedentemente causavano cedimenti prematuri e permanenti della molla posteriore.

Ora che c'è una minore dispersione di energia verticale, il contatto tra la testina e la superficie dell'LP sarà probabilmente più stabile, o più sicuro. Potremmo prevedere che il palcoscenico si amplierà rispetto a quello di un Linn Sondek LP12 standard. La Linn, come la Naim, non ha mai avuto tra le sue priorità le proporzioni del palcoscenico e, correttamente, era solita rifiutare anche il concetto di immagine stereofonica. Provate a chiudere gli occhi durante un concerto dal vivo e, dopo aver girato la testa da una parte e dall'altra, provate a individuare gli strumenti come fareste con una registrazione stereo. La Linn e la Naim non hanno tutti i torti.

Il Linn Sondek LP12 non è mai stato rinomato per la profondità e la larghezza del palcoscenico. Risolvendo i vettori del solco del disco, è chiaro che le informazioni spaziali possono essere immaginate come verticali, principalmente, mentre i dati musicali tendono a oscillare lateralmente, come un solco monofonico. Il sistema chiuso Linn di controllo dell'energia ha fatto a lungo affidamento su un sotto-telaio flessibile disposto verticalmente, dal quale pende un porta-braccio relativamente flessibile in senso longitudinale, che deve gestire l'energia della combinazione braccio/testina dell'esuberante famiglia Ittok/Ekos.

Questa flessibilità porta-braccio/sotto-telaio milita contro la piena risoluzione di quegli elementi spaziali verticali delle informazioni contenute nel solco. L'evoluzione Linn Pre-Cirkus comprendeva uno scostamento dall'originale porta-braccio in multistrato con l'adozione di un sandwich, ancor più morbido, in MDF, e la colla, al posto dei punti di saldatura, sul sotto-telaio. Il sotto-telaio incollato presenta un decadimento delle risonanze più breve, ma il sistema del sotto-telaio resta flessibile, essenzialmente per eliminare in maniera più efficace l'energia alla base del braccio. Cosa positiva per i bracci Linn, ma non così positiva per i bracci progettati differentemente; la combinazione Linn Sondek LP12/Ittok/Asak, e successive, è stata un primo esempio del tutto che funziona meglio della somma delle sue parti. Le modifiche all'alimentazione del motore e alle sospensioni non hanno fatto nulla per permettere a bracci non Linn di offrire prestazioni migliori su quello che si stava rapidamente affermando come uno standard di riferimento globale per i giradischi.

In teoria, un Linn tarato di fresco, con molle e occhielli in buono stato, pulegge pulite, cinghia nuova e cavi del braccio disposti correttamente, dovrebbe quindi suonare in maniera simile alla modifica Spoke. La Spoke certamente suona in maniera più simile a un Linn fresco che a un Linn discostatosi dall'optimum. Quando un Linn Sondek LP12 ha appena cominciato a "scordarsi", come dicono i "Linnies", la differenza che un set-up fa è simile, a livello di carattere, alla differenza che la Spoke aggiunge a un Linn già correttamente "settato". Il modo migliore per descrivere l'effetto Spoke sul PRaT è che la modifica agisce da "accordatore".

Il posizionamento delle tre molle del Linn Sondek LP12 è molto simile a quello del Thorens TD150 (a dire il vero, un sotto-telaio Linn può essere montato su un TD150). La scelta del tasso di compressione delle molle e del loro posizionamento limita il numero di bracci che potranno funzionare con successo su questo giradischi. I bracci pesanti comprimeranno così tanto la molla posteriore che diventerà impossibile ottenere le caratteristiche di oscillazione essenziali necessarie al Sondek per funzionare in base a come è stato progettato; ci sono produttori, come Vinyl Passion, che propongono set di molle con tassi di compressione differenti come approccio alternativo al problema. La soluzione Audiofiles consiste nel ridisporre le posizioni delle molle in maniera tale che il centro virtuale della loro azione congiunta sia più vicino al momento verticale del centro di gravità del sistema piatto/sotto-telaio/braccio, come hanno fatto la Thorens, con il passaggio dal TD150 al TD160, e l'Ariston, con il passaggio dall'RD11 all'RD80.

La modifica Spoke comincia con il vincolare le forze di rotazione a un punto di riferimento. Un tirante orizzontale collega il sotto-telaio e la piastra superiore. Questa è allineata con la reazione della coppia primaria al sistema motore-puleggia/cinghia/sotto-piatto. Questo è precisamente il motivo per cui la clip a P e la disposizione dei cavi sono così importanti per il corretto set-up di un Linn Sondek LP12. Disporre correttamente i cavi del braccio e fare una lieve piega usando il calore (con una pistola termica) produce gli stessi effetti di un singolo tirante.

La modifica totale del sotto-telaio Audiofiles Spoke comincia ridisponendo le molle di sospensione per mantenere l'oscillazione effettiva con bracci moderni, più pesanti (da leggere come SME o anche Kuzma). Effettivamente, essa ruota il sistema di sospensioni di circa 30°, fornendo un supporto maggiore all'estremità del braccio. Potremmo subito anticipare che il carattere fondamentale del Linn Sondek LP12 va perduto. La natura flessibile del sotto-telaio Linn originale viene meno a causa della presenza di un sandwich in aerolam. L'aerolam è un materiale con struttura a nido d'ape usato nell'industria aerospaziale; è leggero ma rigido. Tuttavia, un Linn con la modifica Spoke resta per la maggior parte un Linn, e mantiene intatto il senso dell'architettura musicale. Anche i materiali scelti dalla Pink Triangle per i loro sotto-telai in aerolam funzionano efficacemente per l'Audiofiles. L'uso dell'aerolam può ricordare la filosofia Pink Triangle, ma in questo caso esso è usato insieme a dell'acciaio ripiegato per offrire un sistema a strati rigidi. Il sotto-telaio Spoke è ruotato in senso antiorario di circa 30°, oscillando ulteriormente verso l'asse dell'allineamento di conformità dell'Ariston o del Roksan, anche se non così consciamente.

Il Linn Sondek LP12 di serie non farà oscillare bracci Serie IV, V o SME 309, ma questo test è stato eseguito interamente con uno al seguito. Lo SME 309 è meno ampolloso di un Serie IV o di un Serie V, però alcune persone lo trovano più neutrale o più armonioso. Lo SME 309 presenta un minore trasferimento verticale di alta energia rispetto a un Ittok o a un Ekos, e quindi è più tollerante verso la qualità delle terminazioni del suo porta-braccio. Tuttavia, qualcuno ha detto che i bracci a sospensione cardanica con la moderna base a slitta SME (non la base della serie 3000) e i bracci Rega risolvono l'alta energia meccanica delle testine a bobina mobile in vettori orizzontali, mentre i bracci Linn risolvono questa energia in vettori verticali. Pertanto, gli Ittok e gli Ekos non sono un buon abbinamento con i Gyrodec e gli Orbe (e loro simili), ma funzionano se abbinati a un sistema a flessibilità verticale porta-braccio/sotto-telaio Linn, mentre la Roksan sembra avere seguito con successo una via di mezzo con il suo primo non-proprio-un-sottotelaio Xerxes. Il sotto-telaio AudioFiles Spoke è molto più rigido, e non risonante, del sotto-telaio in acciaio Linn e forse strizza un occhio alla soluzione non contorta della Roksan per l'ascolto dei dischi in vinile.

"Sì, ma come suona?" domanda la Plebe, ormai a corto di pazienza, a sinistra del palco.

[Modifica Audiofiles Spoke per Linn Sondek LP12]

Qualità del Suono

Con la modifica Audiofiles Spoke applicata, il palcoscenico si apre di molto e si estende ben oltre i diffusori rispetto a prima. Se i vettori di ciascuna parete del solco venissero rappresentati sugli assi orizzontale e verticale, quello orizzontale potrebbe essere considerato come la rappresentazione delle informazioni musicali (mono), mentre quello verticale rappresenterebbe la differenza tra i due canali, e quindi la larghezza del palcoscenico. Sebbene manchi di larghezza, il Linn Sondek mantiene sempre un certo grado di profondità dell'immagine e la modifica Spoke vi aggiunge semplicemente ulteriore profondità e definizione.

In confronto ai sotto-telai incollati o a punti di saldatura, c'è meno rigonfiamento in gamma bassa superiore e una migliore precisione tonale in bassa frequenza. Nel sotto-telaio Linn le risonanze ritardate causano effetti additivi e sottrattivi a varie frequenze, influenzando il timbro e il tono percepiti, oltre all'intento del progetto Spoke che è mantenere il sotto-telaio in una posizione più stabile. Rispetto all'LP12 c'è anche una migliore precisione tonale, specialmente durante i passaggi pesantemente modulati, grazie ai tiranti orizzontali.

Veramente, tranne in caso di set-up nuovo e perfetto, pochi Linn ottengono un tono costantemente accurato nonostante la loro leggendaria capacità di seguire le note. Da utilizzatore di lungo corso di un Linn Sondek LP12 Valhalla, messo a punto con perizia e provvisto di un plinto in legno duro, il vostro Vecchio Scriba potrebbe convivere con il suo brutto carattere per le sue intriganti qualità. Quell'esemplare è evoluto dal sotto-telaio a punti di saldatura, con porta-braccio in multistrato, a sotto-telaio incollato, con porta-braccio in MDF, e ha nuove molle, un nuovo cavo per il braccio (e clip a P), nuovi bulloni per il motore, un cuscinetto di spinta rinnovato, ecc. ecc. ecc. Come un prodotto dall'ingegnerizzazione low-tech possa generare così tanta lealtà, suscitare così tante controversie e dare vita a tanti articoli di fede così religiosamente conservati resta un mistero della psicologia del XX secolo, come tutti quei dibattiti filosofici con la dolcevita che infuriano a Parigi nei caffè sulla sponda sinistra del fiume.

La ben documentata disomogenea enfasi sulle frequenze del Linn Sondek pre-Keel viene spostata dalla conversione al sotto-telaio Spoke, oltre a essere, in un certo qual modo, mitigata. In confronto a un Linn di serie pre-cirkus, il rigonfiamento prominente è meno prominente e cade in una banda di frequenze leggermente più alta. In confronto a un Michell Orbe SE, l'enfasi del Linn Spoke è più bassa e più limitata. Comincia a suonare come "Hai speso i tuoi soldi, hai fatto la tua scelta."

Collegando il Linn modificato Spoke con il pre-phono preferito dal suo progettista, il Trichord Dino (con alimentazione potenziata) e l'Orbe SE con il pre-phono preferito dal vostro Vecchio Scriba, il Canor TP306 VR+, si notano tante differenze con questo primo, fondamentale e impegnativo stadio di guadagno quante ce ne sono tra giradischi, braccio e testina. I sistemi Linn, basati sul concetto della "Terra Piatta", una volta, come sappiamo, venivano accuratamente ottimizzati per bilanciare le idiosincrasie di ciascun componente, in modo tale che essi si mitigassero reciprocamente. Entrambi questi front-end sono seducenti e ci si potrebbe convivere per anni. Tuttavia, ci sono troppe variabili in gioco per poter rendere utili le descrizioni.

In anni recenti c'è stata una convergenza tra i migliori sistemi di riproduzione del vinile, perché ogni progettista-produttore ha sistematicamente ridotto le coloriture e l'inaccuratezza del tempo migliorando il recupero delle informazioni. In passato (nel 1979, per esempio), le differenze tendevano ad essere più evidenti e, ciononostante, durante i test in cieco, gruppi di ascoltatori molto esperti (progettisti di giradischi e giornalisti del settore) non riuscivano a distinguere con certezza un Linn (o altri giradischi a cinghia sospesi su molle) da giradischi a cinghia appesi a molle (come i Michell o i Logic DM101), men che meno con quelli a trazione diretta. Test simili potrebbero indicare che le nostre orecchie non erano molto accordate oppure che i sistemi erano meno trasparenti di quanto immaginavamo, o forse che la questione non è così rilevante come a noi scribi dell'audio piace credere.

La modifica Audiofiles Spoke porta i Linn più vicini al centro della trazione più rigida, ma il piatto resta una massa su una molla, la cinghia. Quel sistema non è più un riferimento di un simile sistema rotatorio su molle (il sotto-telaio a molle) perché i 'tiranti' limitano la tendenza del sotto-telaio alla prescienza permanente. La Legge di Hooke è applicabile tanto alle masse in rotazione (piatti dei giradischi e pulegge del motore) oscillanti avanti e indietro contro un elastico, quanto a una massa appesa al medesimo elastico. Aggiungete la complessità della reazione del sotto-telaio al suo stesso set di molle, ed ecco che dipende soltanto dalla perseveranza del progettista e della messa a punto consentire un'approssimazione della stabilità tonale sotto carico.

Quello che si ottiene, oltre alla stabilità tonale, è una migliorata neutralità, cosicché ciò che è a valle del sistema non deve essere ottimizzato per uno specifico front-end analogico. Il basso diventa ancor più neutro e meno dipendente dal carattere dell'amplificazione e dei diffusori per guadagnare velocità (avvio e arresto) e passo. Esperimenti condotti con il Gold Note PH10 e il QHW The Vinyl hanno dimostrato che la modifica Audiofiles Spoke & sotto-telaio è costantemente efficace, indipendentemente dal pre-phono utilizzato. Il Linn Sondek LP12, tutto Linn pre Keel, ora non deve più pilotare un'amplificazione ottimizzata Linn per consegnare la merce, né essere dotato di un Naim Aro.

La tecno e i suoi numerosi sotto-generi con l'LP12 modificato Spoke suonano in maniera caratteristicamente meno anni '80; con l'SL1200 più anni '80, ma con un recupero delle informazioni e un intervallo dinamico discendente molto migliori di quanto il braccio a S dell'SL1200 avrebbe mai potuto aspirare. Con il Linn Spoke l'album fondamentale dei Kraftwerk, Autobahn, propone la sua elettronica analogica come una scultura costruttivista sonora ben assemblata e posizionata solidamente nella stanza. Sotto questo aspetto, il Linn era all'avanguardia ed era uno dei (pochi) giradischi che erano in grado di riprodurre le caratteristiche strutturali dell'album o dell'orchestra, che oggi potrebbe essere considerato anticipatore del crescente mercato di mezzo audiosciocco. Il Linn con modifica Spoke, semmai, contribuisce a questa caratteristica. La presenza dello SME 309 potrebbe essere responsabile di questo, ma poiché non otterrà un'oscillazione efficace duratura su un LP12 di serie, è impossibile isolare il suo contributo.

Le caratteristiche dei pre-phono sono rivelate e sfruttate. È stato più facile ascoltare le caratteristiche esplicite del Goldnote PH10 in confronto a quelle del Trichord Dino, del Canor TP306 VR+ e del QHW The Vinyl. Ognuno di essi ha ricevuto informazioni coerenti, sotto forma di microvolt di elettricità, analoghe alle colline e alle valli delle pareti del solco, sufficienti per dimostrare cosa ciascuno fa con esso.

"Il Vecchio Scriba è andato fuori di testa", afferma la Plebe, a sinistra del palco. "Questa recensione troppo lunga è diventata un insieme di farneticazioni selvagge."

Il confronto tra due front-end analogici efficaci e ottimizzati (di cui uno è composto da un Linn LP12), con varie combinazioni, oggi è meno insolito rispetto ai titoli inglesi sulle pagine di The Flat Response o anche del vecchio Haymarket. Le differenze immediatamente ovvie sono differenze di impianto, ma le differenze che contano sono quelle che spingono l'ascoltatore a mettere sul piatto un disco dopo l'altro e a dimenticarsi delle apparecchiature. Il Linn di serie riesce a farlo molto efficacemente in un impianto ottimizzato per l'LP12. Ciò che la modifica Spoke fa in maniera diversa è offrire un livello simile di solide prestazioni senza la necessità di un'amplificazione o di diffusori ottimizzati.

Tuttavia, le differenze tra le varie combinazioni di front-end analogico erano, chiaramente, solo apparenti quando il resto della catena era ottimizzato. Con il pre-amplificatore Audio Research Reference 3 (in un certo senso più fluido dei modelli successivi, ma non così comodo come il Reference 2 MkI) che pilotava diffusori attivi (crossover attivo pilotato da un classe D 6X200W), entrambi i front-end hanno mostrato i loro punti di forza. Con diffusori ad alta sensibilità e ad alta risoluzione, pilotati da un amplificatore a triodi pesantemente modificato (che utilizza valvole Western Electric 300B), di nuovo le differenze ci sono, ma vengono dimenticate quando si comincia a godersi la musica. Per contrasto, anche un amplificatore a transistor push-pull in classe AB, con un ingresso ad elevata corrente, bilanciato, pesantemente polarizzato in classe A, che pilota diffusori a nastro/linea di trasmissione Kerr K320, mostra le differenze, offrendo al contempo una piacevole presentazione da parte del Linn Spoke. La filosofia della Terra Piatta "Front End First" sembra venir meno quando due sorgenti sono caratterizzate da un recupero delle informazioni uguale, ma con presentazioni differenti che si dimostrano entrambe ugualmente coinvolgenti.

Sembra ironico che Charcoal Eyes (2016), di Dave Clarke, sia stato stampato su vinile rosso, quando è uno dei pochi titoli di album recanti il nome di un colore che avrebbe dovuto essere stato pubblicato su vinile nero carbone (charcoal), anche se tutti gli altri sono stati pubblicati su vinile rosso. Il lato 2 di Charcoal Eyes, di Dave Clarke, termina con un pezzo contenente un campionamento del brano Underpass, di John Foxx, che il vostro Vecchio Scriba ha ascoltato l'ultima volta nel 1979 su un 12" con un giradischi Transcriptor Saturn e braccio Hadcock GH Unipoise; è una trascinante versione alternativa, di ispirazione jazz, brillante e intelligente, a base tecno, di un brano di musica elettronica. Spesso il basso profondo sembra nascosto negli impianti basati sul Linn LP12, a volte è accennato dietro il dominante basso superiore. Alcuni ascoltatori criticano le precedenti Linncarnazioni, accusandole di non avere il basso profondo, nascosto da quel rigonfiamento a 100-150 Hz. Il sotto-telaio completo Spoke in aerolam permette alla combinazione braccio-testina di estrarre le ottave più basse senza che siano predominanti.

Il fatto che la chiarezza in gamma media possa essere preservata in presenza di un basso profondo ad alta energia è un attributo chiave di un buon front-end per l'ascolto dei vinili. La stampa OMR del meraviglioso album Exodus, di Bob Marley, colpisce da Natural Mystic in poi. Il brano che dà il titolo all'album, Exodus, può essere privato di tutta la sua vita da giradischi minori, perché si trova a fine lato e il basso profondo è contenuto nei solchi più piccoli; però esso rimane intatto con il Linn Spoke. Il test preferito dai sostenitori della Risposta Piatta era Long Distance Love, da The Last Record Album, dei Little Feat, che il Linn Spoke supera con una mancanza di intermodulazione sorprendentemente simile a quella di un front-end tutto Linn, ma con meno artefatti da trascinamento dello stilo sulle note più pesanti.

Ricomporre la densità del missaggio dell'album d'esordio dei Black Sabbath, Master of Reality, preservando al contempo la massa udibile che una tale densità implica, è una sfida che i Linn Valhalla (con Ittok e Asak o Karma) riuscivano ad affrontare laddove i rivali erano confusi e sfocati. Il Linn con modifica Spoke cerca di farcela con differenti enfasi rispetto al precedente LP12/Naim Aro, ma con un equilibrio complessivo simile. A volte il sotto-telaio più leggero e più rigido vira verso il suono Pink, ma senza il più neutro piatto Pink che strappa via il piatto Linn in metallo pesante dall'esposizione alla prima registrazione heavy metal dei Black Sabbath. Non c'era nessuna stro**ata del recensore, tipo "Ho sentito cose mai sentite prima, è stata una rivelazione che mi ha fatto venire la pelle d'oca, c'era una maggiore comprensione tra Palestinesi e Israeliani mentre il conflitto siriano sembrava essersi risolto da sé con la gente che faceva la coda per comprare vinili."
Master of Reality, dei Black Sabbath, suonava semplicemente bene come questa vecchia sintesi heavy metal della realtà della Birmingham anni '70 può fare. Niente di più e niente di meno.

Il palcoscenico è sistematicamente più ampio, altrettanto stabile e altrettanto profondo, secondo lo standard Linn Sondek. La larghezza extra deriva dalla maggiore rigidità verticale del sotto-telaio e gli altri due parametri indicano una prestazione simile relativamente alla fase alle alte frequenze. Le proporzioni del palcoscenico possono essere influenzate dai tappetini per giradischi; è il caso del Linn Spoke.

"E per quanto riguarda il supporto?" domanda la Plebe, a sinistra del palco. "L'LP12 standard è l'anima più sensibile quando si parla di arredamento."

Parleremo dei supporti nella terza parte.

"Terza parte? TERZA PARTE???" sbotta la Plebe, a sinistra del palco. "Il Vecchio Scriba scrive TRE parti per una recensione di una semplice modifica a un vecchio giradischi. Come può essere giustificabile tutta questa banda?"

Il Linn Sondek LP12 suscita più controversie di qualsiasi altro componente audio. Semplicemente scrivere qualsiasi cosa sul Linn è un invito a discussioni accese e al vituperio nei forum. Proporre modifiche al Linn equivale a invitare l'Inquisizione di Castlemilk (un distretto di Glasgow, Scozia - NdT) e nessuno si aspetta l'Inquisizione di Castlemilk, la cui arma principale è la sorpresa.

La sorpresa, e una devozione quasi fanatica a un giradischi.

Le cui due armi principali sono la sorpresa e una devozione quasi fanatica a un giradischi derivato da un altro giradischi scozzese derivato da un altro ancora, trovato durante una passeggiata nella Foresta Nera nel 1966.

Musica ascoltata durante la recensione

Impianto di riferimento

Su vinile, ovviamente

  • Dave Clarke: Charcoal Eyes
  • Dave Clarke: Archive One
  • Aphex Twin: Computer Controlled Acoustic Instruments Part 2
  • Miles Davis: Bitches Brew
  • Keith Jarrett: The Koln Concert
  • Richard Strauss: Vier Letzte Lieder, Jessye Norman
  • Little Feat: Last Record Album
  • Bob Marley: Exodus; Original Master Recording
  • Kraftwerk: Autobahn; rimasterizzato
  • Bruce Springsteen: Born to Run

Dischi test usati per la messa a punto, in un certo senso con meno piacere:

  • Hi-Fi News: Analogue test LP: The Producer's Cut, brani essenziali per la regolazione del bias, di Len Gregory

  • Shure: TTR110 Audio Obstacle Course, tuttora lo standard con cui tutti i dischi test vengono giudicati

Apparecchiature utilizzate per questa recensione:

  • Giradischi: Linn Sondek LP12 Valhalla con modifica Spoke, sotto-telaio completo Audiofiles in aerolam

  • Braccio: SME 309

  • Supporto per giradischi: mensola Origin Live Ultra, cromata, cordino di nylon sostituito da catene

  • Ripiano per giradischi: vetro laminato da 10 mm

  • Controllo delle vibrazioni del ripiano per giradischi: PolyCrystal Point Discs, ora purtroppo obsoleti, ma assolutamente superbi e superiori agli RDC Cups e ai Michel Tendercups

  • Isolamento della mensola del giradischi: RCD Cups (la superficie maggiore rispetto ai Polycrystal Point Discs riduce le deformazioni dell'intonaco)

  • Supporti della mensola per giradischi: tasselli fissati nell'intonaco duro

  • Giradischi: Michell Orbe SE

  • Braccio 1: Hadcock GH242 SE con cavi in argento dalla testina ai connettori in argento Eichmann Bullet

  • Supporti alternativi per giradischi: ERaudio Large SpaceHarmoniser

  • Ottimizzazione: Yamamoto Sound Craft e BrightStar IsoNodes extra large

  • Testine di prova iniziali: Audio Technica serie VM500 e VM95

  • Pre-Phono: Canor TP306 VR+

  • Amplificatore integrato: Canor TP106 VR+

  • Pre-amplificatore linea: Audio Research Corporation Reference 3

  • Tavole per ottimizzazione: ERaudio Large SpaceHarmoniser

  • Diffusori 1: TQWP/Linea di trasmissione ibridi, passivi (cabinet da 18 mm & 25 mm in multistrato di betulla; imbottitura in lana naturale a fibra lunga; pannelli rivestiti in Deflex) che caricano un altoparlante per medio-bassi Hammer Dynamics dello scomparso John Wyckoff

  • Crossover passivo con induttori con cavi litz e condensatori di alta qualità e tweeter B&C DT400N & B&C DE-35-8

  • Diffusori 2: Yamaha NS1000M attivi

  • Diffusori 3: Kerr K320, 2 vie da pavimento con tweeter a nastro

Alcuni cavi sono stati usati per collegare i componenti tra loro. Nessuno di essi costa più del 10% del dispositivo alla sua estremità; gran parte è stata realizzata dal Vecchio Scriba usando componenti di elevata qualità. Il cavo che collega l'amplificatore ai diffusori, Black Rhodium S900, ha un'impedenza ultra-bassa ed è una variante del Black Rhodium S600 che ha ottenuto ottimi risultati nei test di correlazione oggettiva e soggettiva di Ben Duncan, ed è stato scelto principalmente perché rispecchiava il fattore di smorzamento OPT/altoparlante, non per qualche caratteristica magica.

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