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Amplificatore classe D Fosi Audio V3 + Fosi P3
Buonasera direttore, è con piacere seguo le sue belle risposte che dà agli utenti di TNT-Audio. Voglio porle una domanda semplice. Ho acquistato delle casse, un anno fa, le Elac B5 da lei recensite.
Vengo alla domanda per questi diffusori.
Sono posizionati in una sala soggiorno rettangolare di mq23. Gli Elac sono distanziati dalla parete posteriore 90cm e 2,5 metri canale dx e sx (posizione ascolto 2,80 cm). Posso utilizzare Fosi Audio v3 con alimentatore 48 v 5 A + Fosi Audio P3?
Dico questo perché si parla tanto della dipendenza di carico del Fosi Audio v3, premetto che non me ne intendo, ma la mia preoccupazione se possono causare danno alle mie belle casse gli elac b5, che hanno una sensibilità di 85 dB e impedenza nominale: 6 Ohm.
Fiducioso di ricevere una risposta dalla sua gentilezza e professionalità mi è gradito porgerle cordiali saluti.
Raffaele - E-mail riservato
LC
Caro Raffaele,
non vedo come il Fosi V3 possa danneggiare i tuoi diffusori. Di sicuro non ha danneggiato alcun diffusore presente nella mia sala d'ascolto, dai più economici ai più costosi e difficili da gestire. Non so dove tu abbia sentito parlare della dipendenza dal carico offerto dai diffusori. Io ho visto delle prove di risposta in frequenza su carico da 4 e da 8Ω e le variazioni, solo in gamma altissima, sono dell'ordine delle frazioni di dB, sostanzialmente inudibili. Ciò, naturalmente, non mette in alcun modo a rischio la salute dei diffusori e mi chiedo come potrebbe. Invito chi abbia fatto circolare una castroneria simile a studiare un po' di elettronica di base e a imparare a leggere un grafico. Quindi: collega pure tranquillamente il V3 ai tuoi Elac, li farà suonare benissimo. Il pre P3, a meno che non debba collegare una sorgente Bluetooth, direi che non ti serve.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Alessandro,
non mi è chiarissimo quale sia il modello del tuo amplificatore Marantz, perché a me risulta un Model 40N che costa circa 2500€ che certamente è fuori luogo nel tuo impianto e che, ovviamente, mi auguro tu non abbia acquistato. Immagino faccia riferimento a qualche altro modello. Forse un vecchio PM40? In ogni caso, la mancanza di ingresso MC non è affatto un problema, visto che esistono eccellenti MM che suonano bene almeno quanto MC di pari costo. A questo proposito ti consiglio di leggere la prova a confronto tra due Ortofon di pari prezzo, una MM e una MC: la Quintet Black contro la 2M Black LVB 250. Non solo, ma andando a considerare il resto del tuo impianto, di sicuro una costosa MC sarebbe completamente insensata, visto il livello base del giradischi e, ancor più, dei diffusori. L'attuale Ortofon 2M Blue va già benissimo. Se davvero volessi introdurre delle migliorie nell'impianto pensa ai diffusori, in primis, e al giradischi in seconda battuta. Inoltre, se l'ampli fosse davvero il vecchio PM40, anche questo dovrebbe lasciare il posto a qualcosa di più recente e ben suonante.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Marco,
che l'HiFi abbia da tempo esaurito la sua attrattività credo sia abbastanza evidente a tutti. Non è più uno status symbol e, per chi fosse un malato di tecnologia, oggi ci sarebbero ben altre valvole di sfogo, molto più attraenti. Non solo, ma la qualità media dei dispositivi base per ascoltare musica si è alzata tantissimo. Per sentire con la stessa qualità oggi resa accessibile da un servizio di streaming e da un telefono con delle cuffie decenti, una volta era necessario spendere svariati milioni di lire. Questo ha reso gran parte degli impianti HiFi assolutamente inutile. Aggiungo anche che persino la qualità dei sistemini all-in-one è salita molto. Oggi con 100€ ci si mette in casa un Lonpoo LP816 che oltre a suonare i CD e le pennette USB, farci ascoltare la radio, consentire persino il collegamento con sorgenti wireless via Bleutooth, si permette pure di suonare bene, di essere facilmente trasportabile e installabile. Parliamoci chiaro: la qualità sonora di un giocattolo del genere è già molto al di sopra delle aspettative della gran parte dei normali fruitori di musica, in ambiente domestico. A che servirebbe un impianto migliore? Per suonare a volume più alto? No, perché già la pressione massima sonora ottenibile da un sistemino così è fuori dai limiti di tollerabilità media condominiale. Qualità più alta? Bastano un paio di casse attive con ingresso Bluetooth e un telefono. Resta, dunque, un ristretto manipolo di appassionati che non si accontenta. E noi a questi ci rivolgiamo, naturalmente.
Inoltre, come dici giustamente tu, è cambiato il modo di usufruire della musica: oggi è ovunque, a portata di click, una volta ci si poteva soltanto sedere davanti all'impianto. Ed è cambiata anche la facilità d'accesso alla musica: prima acquistare un LP (o, più tardi, un CD) era operazione che richiedeva un certo impegno, e non solo economico. I titoli a disposizione erano pochi e certe cose era necessario ordinarle per posta, perché i negozi vendevano solo musica, diciamo così, commerciale. Gli acquisti erano centellinati, i dischi si prestavano tra amici (e si copiavano) e di conseguenza ogni acquisto era oggetto di studio e approfondimento. Oggi, a portata di dita, abbiamo un negozio di dischi virtualmente illimitato e questo, naturalmente, cambia di molto la prospettiva. C'è tanto da sentire e tutto è immediatamente disponibile. Tuttavia, nonostante lo scenario sia cambiato, ascoltare bene resta per noi una priorità. È vero che si può ascoltare bene anche con poco, ma se si è veramente appassionati, di musica e di suoni, non si smette mai di cercare quel qualcosa in più. Anche fosse solo un gioco, andrebbe benissimo, in fondo con l'età cambia solo il prezzo dei giocattoli, come diceva Oscar Wilde.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Angelo,
puoi tranquillamente riciclare il tuo finale NAD 902 e abbinarci un preamplificatore, magari anche passivo come il Tisbury. Con 200€ risolvi alla grande. Tuttavia, ti servisse la comodità di molti più ingressi, o di connettività wireless, o la possibilità del telecomando, potresti optare per qualcosa di attivo, magari da cercare nell'usato recente. Ho recensito, insieme al Tisbury, degli altri pre di basso costo che offrivano tutte queste caratteristiche insieme, potresti valutare anche uno di questi. Vedi la prova a confronto che ho pubblicato a maggio del 2022. Altra possibile soluzione potrebbe essere quella di vendere il finale NAD e acquistare un integratino moderno che fa un po' di tutto, come l'Aiyima T9. Con questo integratino ibrido, in un colpo solo, hai tutto ciò che ti può servire, sia in termini di connettività che di facilità d'uso.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
Suggerimento ampli per cuffie
Gentile Lucio,
innanzitutto la ringrazio per i suoi consigli nella risposta alla mia precedente lettera (Vol. 924), seguendo i quali alle elettroniche Rotel A12 e CD11 ho abbinato i diffusori Larsen 4.2. Sono soddisfatto del risultato ottenuto e inoltre ho risolto, come mi aveva detto lei, “in un colpo solo problemi di posizionamento ed estetici”. Ora ho acquistato un paio di cuffie wireless, le Grado GW100, anche se non amo l'ascolto in cuffia, ma purtroppo per gli ascolti notturni in appartamento non ho alternative e dal momento che in questa rubrica ho letto spesso che un amplificatore dedicato è sempre migliore dell'uscita cuffie degli integrati vorrei aggiungere un ampli per cuffie. Non avendo la possibilità di metterlo vicino al punto d'ascolto, lo preferirei con il telecomando. Ascolto classica e jazz da CD (ma per il futuro prendo in considerazione anche la musica liquida) e il budget è intorno ai 350 euro, immagino che con cuffie di questo livello non abbia senso spendere di più.
Se non me n'è sfuggito qualcuno, mi pare che tra gli ampli per cuffie che avete recensito o che di solito lei suggerisce (Beresford, Lehmann, Rega, Fostex, Pro-Ject, ecc.), nella fascia di prezzo in cui vorrei stare io, col telecomando ci sia solo il Topping MX3, ora sostituito dall'MX3s (215 euro). Inoltre ho preso in considerazione il Topping MX5 (240 euro) e il Pro-Ject Pre Box S2 Digital (280 euro).
Fatto il quadro della situazione, ecco le domande che vorrei farle:
LC
Caro Enrico,
premesso che il collegamento Bluetooth è sempre castrante, quello che puoi fare è dotarti di un buon adattatore Bluetooth. La Sennheiser ne commercializza uno, il BTT100, che dovrebbe essere ben suonante, vista la tradizione dell'azienda nelle cuffie di qualità. Anche FiiO e ProJect realizzano apparecchi simili. Purtroppo non ho avuto modo di provarli. Per quanto riguarda gli ampli cuffia con uscita Bluetooth, invece, ne esistono diversi ma sono tutti portatili, se non sbaglio. Per quanto riguarda la scelta di un ampli cuffia tradizionale, invece, hai solo l'imbarazzo della scelta ma se vuoi il telecomando la rosa si restringe moltissimo. Oltre a qualche modello Topping, non mi pare ci sia molto altro. Abbiamo recensito il Fosi DA2120D, che dispone di uscita cuffia e telecomando ma in realtà è anche un ampli integrato. Tuttavia, io credo che per ora l'uscita cuffia del tuo Rotel possa andare più che bene, avrai modo di valutare nel tempo la qualità globale e, magari, di poter effettuare un confronto con un ampli cuffia dedicato. Ricordati che si tratta di cuffia Bluetooth, quindi - come dicevo - già penalizzata in partenza.
Infine, per quanto riguarda la modalità di collegamento tra sorgente e ampli, si tratta di sperimentare personalmente. Secondo me la differenza è quasi inudibile, ma non voglio influenzarti: prova a fammi sapere. Sono curioso di sapere se riesci a sentire la differenza tra due DAC realizzati dallo stesso costruttore e di costo simile.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Fabio,
sul fatto che una coppia di ZeroZone, abbinata a un buon pre, anche solo un passivo come il Tisbury, suoni meglio del Trends TA10 non ho alcun dubbio. Basterebbe concentrarsi anche soltanto su dinamica e potenza, estensione e controllo della gamma bassa per capire che di passi avanti ne siano stati fatti veramente tanti. Ovviamente, se si ascoltasse solo a basso volume, con piccoli diffusori, queste differenze potrebbero non venir fuori in maniera evidente, tuttavia esse esistono. Capisco che tu voglia una sorta di classifica tra tutti i possibili amplificatori in classe D presenti sul mercato, ma ciò è impossibile da realizzare. In primo luogo stiamo parlando di decine di apparecchi e di tecnologie diverse, in secondo luogo bisognerebbe averli tutti a disposizione nello stesso periodo. Impossibile! Dovrai accontentarti di piccoli passi, via via che gli oggetti si rendono disponibili. L'idea in sè, peraltro, non mi sembra granché, perché - come ho sempre detto - il meglio non esiste. Esistono sfumature diverse, da valutare anche col proprio gusto personale. Ecco perché insisto sempre nell'invitare a valutare di persona i componenti, quando possibile.
Non mi piacciono le classifiche assolute, al massimo possono avere un senso piccole prove comparative di apparecchi simili e di prezzo analogo. Un compendio universale dal quale eleggere “the best of the best” sarebbe ridicolo e diseducativo. Ed è esattamente per questo motivo che da sempre mi sono ben guardato da rendere pubbliche le mie scelte personali. Sarebbe diseducativo, andrebbe contro la mia filosofia del forzare chi legge a scegliere con le proprie orecchie, e sarebbe fuorviante, perché le scelte di un impianto da recensore sono necessariamente diverse da quelle di un semplice appassionato. Come ho spiegato più volte, se potessi userei un impianto minimale, ma questo mi impedirebbe di poter recensire tutta una serie di componenti diversi. Recentemente mi è stato chiesto di persona come fosse composto il mio impianto. Ho risposto che sarebbe come chiedere a uno chef la semplice lista degli ingredienti di un suo piatto complesso. Inutile. Il mio impianto è scelto per ottenere un certo risultato nel mio ambiente. Spostato in un contesto diverso potrebbe suonare male, ad esempio se la stanza non fosse in grado - come non lo è nella stragrande maggioranza dei casi reali - di gestire l'enorme quantità di basse frequenze (per potenza ed estensione) che un diffusore importante è in grado di generare. In altre parole: tutto deve essere scelto, installato e ottimizzato per un ambiente preciso. Se spostassi il mio impianto in salone, ad esempio, sono sicuro che suonerebbe malissimo. Nella stanza dedicata dentro la quale e per la quale è nato, invece, suona bene. Gli ingredienti sono inutili se manca il cuoco.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Francesco,
data la mole di corrispondenza che riceviamo in questi mesi questa tua è finita nella posta di gennaio, e mi spiace, perché magari un mese fa saresti stato ancora in tempo per chiedere una sostituzione. E già, perché questa è l'unica opzione possibile: quella pezza che il negozio ha messo sul tuo Rega P1 è peggio del buco evidente che questo giradischi aveva in origine. È sicuramente da sostituire! Nessun giradischi, per quanto economico, può avere un piatto che oscilla su e giù. Al di là del fatto che il difetto sia udibile o meno, questa oscillazione alla lunga causa stress al cantilever della testina e ai solchi, che vengono letti con peso variabile ad ogni giro. Non solo, ma un giradischi riparato in questo modo INDECENTE è invendibile: nessuno acquisterà mai un giradischi in queste condizioni, pure mal riparato. Devi contattare il negozio chiedendo la sostituzione in garanzia e, in caso facciano problemi, chiama direttamente Green Sounds, il distributore italiano di Rega. Anzi, invia una PEC sia al distributore e al negozio, in maniera tale da tutelarti da eventuali lungaggini. Quando tutto dovesse fallire (ma non credo) contatta direttamente la Rega UK. È francamente incredibile che ci siano operatori che lavorano in questo modo. Si tratta comunque di un giradischi da circa 500€ e deve essere perfetto.
Tienimi aggiornato sugli sviluppi, eventualmente facciamo noi da tramite con Green Sounds.
Spero di esserti stato utile,
Lucio Cadeddu
LC
Caro Max,
felicissimo sapere che il percorso di downgrade abbia dato i suoi frutti! I Duevel Planets si confermano diffusori intelligenti, musicali e godibilissimi per chi non abbia più voglia di inseguire l'ultima novità audiophile, o l'iper-realismo che sta contaminando molti diffusori e componenti HiFi moderni. I Planets li metti lì, suonano alla grande, con un basso che nessuno si aspetterebbe per prezzo e dimensioni del diffusore, e si lasciano ascoltare per ore ed ore, senza dover per forza stare incollati nel punto preciso per l'ascolto ideale. Grazie anche per l'ennesima conferma e apprezzamento delle mie esternazioni relative al recente Milano Hi-Fidelity. Il fatto che tu dopo due ore te ne sia andato la dice lunga sull'effetto che ti hanno fatto le salette. Io masochisticamente sono rimasto per due giorni interi in full-immersion e ti garantisco che alla fine sono andato via con il malumore, misto a rabbia per il danno che tanti operatori stanno causando a questo bellissimo hobby.
Grazie per il feedback,
Lucio Cadeddu
Dove sta andando il mercato HiFi?
Buongiorno,
seguo da parecchio tempo la tua rivista on line e in passato mi hai anche aiutato, con dei buoni consigli, a mettere insieme il mio impianto.
Mi ha molto colpito il tuo recente articolo sul Milano HiFidelity 2023. Riflette perfettamente le mie sensazioni, che tra l'altro mi trovo spesso a condividere con altri appassionati "attempati" come il sottoscritto.
Pensa che ultimamente ho deciso di non andare più alle varie "fiere dell'HiFi", perché mi mettono tristezza: decine di signori agé che si aggirano per le salette di un albergo, scambiandosi opinioni su improbabili totem realizzati con legni e metalli finemente lavorati, per poi magari stupirsi profondamente quando si imbattono in qualcosa dal prezzo terreno che suona uguale o addirittura meglio, gridando al miracolo.
Il tuo sforzo, di districarti in un panorama variegato solo in apparenza, ma il più delle volte deludente, è ammirevole, come pure l'impegno che metti nello scovare soluzioni economiche ma valide musicalmente. Temo che il settore potrà risorgere solo se le industrie elettroniche importanti, quelle che hanno i mezzi per fare ricerca, decideranno di investirci soldi, altrimenti l'HiFi resterà una nicchia i cui adepti sembrino non degli appassionati, ma piuttosto dei cultori di qualche strano rito esoterico, in cui si adorano cavi magici ed altre amenità.
Eppure la riproduzione musicale è un ambito tecnico, che dovrebbe sottostare alle regole della fisica, al pari della fotografia, del video, dell'informatica, tanto per citare le cose in cui molti maschietti amano buttare quattrini, ma solo qui vedo atteggiamenti "fideistici" improponibili.
Colgo l'occasione per fare a te ed a tutti i lettori, i migliori auguri di buon Natale e felice anno nuovo.
Leonardo - E-mail: fileo (at) iol.it
LC
Caro Leonardo,
ringrazio anche te per il prezioso feedback, mi fate sentire meno solo e, forse, tutti insieme, si riesce a far capire ai padroni del vapore che il binario che hanno inforcato è un binario morto. Più vapore (anzi, “vapourware”) ci mettono e più forte sarà lo schianto alla fine della corsa. Non se ne rendono conto, e questo è veramente incredibile. E non se ne rendono conto neppure quelli che riempiono di carbone i serbatoi di queste locomotive impazzite. A volte mi sembra che tanti audiofili abbiano esattamente ciò che meritano. Mi ricordo una surreale intervista all'imbonitrice televisiva Wanna Marchi che diceva che le persone sono stupide e bisogna fregarle tutte. La frase esatta, anzi, pronunciata nel docu-film dedicato al personaggio su Netflix, è “I coglioni vanno inculati” come si può evincere anche da questo sito. Invito tutti gli audiofili a guardarsi l'intero docu-film, è estremamente istruttivo. Io spero sempre che l'audiofilo medio abbia un rigurgito di dignità e la smetta di farsi prendere in giro. Lo dico chiaro e lo dimostrerò in alcuni prossimi articoli: i prezzi di certa HiFi non hanno alcuna giustificazione né tecnica né merceologica. Stai sintonizzato, perché ne vedremo delle belle.
Grazie per il feedback!
Lucio Cadeddu
Ho visto anche degli audiofili felici
Caro Lucio,
ti seguo più o meno in silenzio da parecchi anni, e sono qui a... chieder nulla, solo a ringraziarti per quel che fai.
Nella stanza in cui sto in questo momento sono comparse qualche giorno fa le Lonpoo LP42X, arrivate per 110 euro circa davanti alla mia porta.
Alexa o il mio telefono le nutrono via bt.
Le ascolto anche per lunghe sessioni mentre lavoro e davvero mi chiedo quanto il chiacchierare attorno all'audio calerebbe se usassimo per meno tempo la bocca a vantaggio delle orecchie.
Ancora grazie per quello che fai e per come lo fai, non demordere.
A presto,
Alessandro - E-mail: alessandro.boldini (at) gmail.com
LC
Caro Alessandro,
grazie del feedback sulle piccole, nuove LP42X amplificate, ora dotate di ingressi wireless. Purtroppo, con la solita lungimiranza e inadeguatezza commerciale che contraddistingue tante aziende cinesi nel settore audio, la sigla è rimasta la stessa della versione precedente, ma non solo ora si possono collegare via Bluetooth, ma persino il cabinet è diverso. Per fortuna il prezzo non è aumentato troppo. Quanto al parlare troppo e ascoltare poco gli audiofili sono dei veri campioni mondiali. Recentemente un follower della nostra pagina Facebook ha scritto, in merito all'anteprima di un nuovo integrato Fosi che recensiremo a breve: “preferisco altro, penso che suoni come gli altri Fosi”, al che ho risposto: “non devi pensare, devi ascoltare!”. D'altra parte, se gli audiofili parlassero soltanto di ciò che conoscono, i forum e i vari gruppi social si svuoterebbero quasi completamente di contenuti. La maggior parte degli audiofili esprime opinioni basandosi sul sentito dire, sul prezzo, sul pregiudizio e sull'aspetto di un componente HiFi. È chiaro che gl imbonitori abbiano così gioco facile!
Ti auguro buon ascolto!
Lucio Cadeddu
Iniziamo il nuovo anno con un po' di “pazzia”: è uscito il nuovo album - il 13esimo - dei Madness, dal titolo Theatre Of the Absurd Presents C'Est La Vie. Questa è Is There Anybody Out There?, una delle tante tracce di questo lavoro che dimostrano come dal 1979 ad oggi la vena compositiva doi questi ragazzacci non si sia spenta.
Archivio!
Un nostro lettore - che non finiremo mai di ringraziare - si è fatto carico di recuperare buona parte dei nostri suggerimenti musicali della settimana e ne ha realizzato una "TNT-Audio Suggestion" su Spotify, aperta a tutti. In questo modo si può facilmente recuperare il “pregresso”. Si trova a questo link.
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Archivio dei volumi di posta precedenti! Potete cercare dentro i volumi della posta precedente con Google nel form sottostante oppure sfogliare volume per volume: dal n°1 (più vecchio) al n°1064 (più recente)]
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